La decadenza dell’ex Palaenichem, ormai ci vanno solo i ladri: due denunce per furto

Una volta era un tempio italiano del basket femminile, ospitava match internazionali, la nazionale italiana di volley e concerti di grandi artisti. Oggi l’ex Palaenichem, struttura sportiva privata abbandonata al suo triste destino di decadenza, è visitato solo da vandali e malintenzionati.
Ancora una volta, fanno notizia i due denunciati dalla Polizia di Priolo. Sono stati sorpresi in possesso di materiale ferroso, verosimilmente asportato poco prima dall’edificio ormai in disuso. Dopo le incombenze di legge, sono stati denunciati per il reato di furto aggravato.




Lukoil “compra” in patria e si avvicina alla Russia: la mossa alimenta incertezza per Priolo

La notizia è destinata ad aumentare il livello di preoccupazione per il futuro prossimo della zona industriale di Siracusa. Il gruppo petrolifero russo Lukoil ha annunciato con una sua nota l’acquisizione di Shell Neft, la controllata di Shell che si occupa di raffinazione e distribuzione di combustibili in Russia. La compagnia americana ha deciso di lasciare la Russia per via della guerra avviata contro l’Ucraina. Pochi i dettagli sull’acquisizione trapelati. Rientrerebbero nell’acquisizione 411 stazioni di vendita al dettaglio, situate principalmente nelle regioni centrali e nord-occidentali della Russia, e l’impianto di miscelazione dei lubrificanti di Torzhok, non molto lontano da Mosca. “L’operazione sarà completata dopo l’accordo del Servizio federale antimonopoli”, si legge nel comunicato del colosso petrolifero privato russo.
Lukoil, di fatto, corre “in soccorso” dell’economia e dell’occupazione della madrepatria russa alle prese con le dure sanzioni internazionali. Questo investimento lascerebbe presagire una volontà, da parte del gruppo petrolifero, di avvicinare sempre più i propri interessi alla Russia, man mano che diventa sempre più complessa l’attività nel resto d’Europa come, ad esempio, a Priolo dove sono note le difficoltà attraversate da Isab-Lukoil. E con il paventato embargo al petrolio russo in Ue a partire da gennaio, gli impianti siracusani si ritroverebbero impossibilitati a proseguire nella loro attività di raffinazione.
Sono attese mosse del governo italiano, sin qui molto timido ed attendista in casa come in Europa. Eppure da mesi si moltiplicano gli appelli di Confindustria Siracusa e della deputazione politica siracusana, con interrogazioni parlamentari ed interventi in Regione. Forti le preoccupazioni dei sindacati che un mese addietro avevano iniziato a disegnare una mobilitazione generale del territorio che, al momento, rimane ancora in forma embrionale.
Una sensazione di immobilismo misto ad incertezza che non aiuta la causa del mantenimento delle attività e dei livelli occupazionali, per evitare in p o chi mesi quella che è stata definita una “catastrofe sociale”.




Zone Economiche Speciali in Sicilia orientale, ad Augusta si insedia il comitato di indirizzo

«Le Zes sono pienamente funzionanti. Oggi si mette un tassello importante al puzzle delle Zone economiche speciali, dal momento che abbiamo insediato il comitato di indirizzo della Sicilia orientale, che è di fatto la struttura di governo della stessa e che concretamente consentirà la reale partenza delle Zes siciliane». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso della riunione del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale, convocata oggi ad Augusta dal commissario straordinario del Governo, Alessandro Di Graziano, nella sede dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale ad Augusta.
«Siamo soddisfatti del fatto che delle 69 Zes presenti in Europa, due sono siciliane grazie all’impegno del governo Musumeci – continua l’assessore Turano –. Con la norma approvata all’Ars, le SuperZes oggi costituiscono un reale trampolino di lancio per l’economia siciliana, su cui il governo regionale sta puntando con ulteriori agevolazioni fiscali parametrate ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. L’obiettivo è incrementare gli investimenti produttivi nella regione e attrarre nuovi capitali da parte di imprenditori interessati a localizzare nell’Isola le loro aziende».
Il comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale si compone, oltre che del commissario straordinario di Governo, Di Graziano, e dell’assessore alle Attività produttive, Turano, anche del presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, del presidente dell’Autorità del Sistema portuale Stretto, Mario Mega, del rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giuseppe Assenza, del rappresentante del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Roberto Liotta, e del rappresentante dell’Irsap, Salvatore Maugeri.
«Già la composizione del comitato individua le opportunità di relazione e di indirizzo che si possono dare alla Zes Sicilia orientale – dichiara il commissario Di Graziano – Lo strumento permette già oggi di avere approvato tre convenzioni con i due principali istituti di credito nazionali, Unicredit e Intesa, e con Irfis, l’istituto finanziario più rilevante in Sicilia: si tratta di strumenti da consegnare agli imprenditori per agevolarli ulteriormente negli investimenti».
Nel corso della riunione è stato approvato il regolamento interno del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale e sono state sottoscritte le convenzioni con gli istituti di credito e finanziari. La presentazione del comitato di indirizzo relativo alla Zes Sicilia occidentale è prevista per il prossimo 25 maggio a Palermo.




In rianimazione uno degli operai feriti nell’incidente sul lavoro in zona industriale

E’ ricoverato in terapia intensiva al Cannizzaro di Catania uno dei due operai rimasti feriti nell’incidente sul lavoro avvenuto ieri nella zona industriale di Siracusa. Secondo fonti sanitarie della struttura sanitaria etnea, è sedato ed ha riportato ustioni di quarto grado sull’addome oltre ad alcune contusioni. Al momento, la prognosi sulla vita è riservata. Si tratta di un ragazzo di vent’anni.
Da quanto appreso, il giovane operario stava lavorando su di un ponteggio. Insieme ad alcuni colleghi era impegnato in lavori di programmata manutenzione. Poi l’improvvisa fuga di liquido infiammabile e l’incendio che ha causato una colonna nera, vista anche a chilometri di distanza. Da comprendere se gli operai siano caduti poi dal ponteggio o se siano saltati di sotto nel tentativo di mettersi al sicuro. Verifiche interne sono state disposte dall’Isab, per ricostruire l’esatta dinamica. Anche la Procura di Siracusa sta monitorando l’accaduto. Disposto il sequestro del ponteggio su cui lavoravano. I due operai feriti, insieme ad un terzo collega contuso, sono sotto contratto per una ditta esterna.
Nelle prime ore dopo l’incidente, le condizioni del ragazzo non sembravano destare particolari preoccupazioni. Ma poco dopo l’arrivo in ospedale a Siracusa, i sanitari hanno disposto il trasferimento a Catania, al Cannizzaro, dotato di un centro grandi ustionati specializzato nel trattamento di simili lesioni. Con il passare delle ore, le condizioni sono andate aggravandosi sino al ricorso alla Rianimazione.




La storia di Max, in fuga dalla Russia a Siracusa: conti bloccati per le sanzioni, cerca casa

La guerra in Ucraina, la fuga dalla Russia e l’arrivo in Italia, con moglie e figlie al seguito. La storia di Max, psichiatra di origini ucraine ma da anni residente in Russia parla senza dubbio di solidarietà e di una rete che a Siracusa sta funzionando, ma parla purtroppo anche di un problema enorme non ancora risolto e di una corsa contro il tempo per individuare una soluzione.

L’associazione “Astrea in memoria di Stefano Biondo”, in collaborazione con tutti coloro i quali si sono già messi a disposizione, lavora alacremente per trovare innanzitutto una casa in cui il medico e la sua famiglia possano vivere. I suoi conti correnti, com’è noto, sono stati bloccati e non è dunque possibile, per lui, prelevare il suo denaro, almeno per il momento.

Con una serie di peripezie e con l’aiuto di colleghi italiani, Max è riuscito ad arrivare a Siracusa. Molti suoi colleghi psicologi e psichiatri siracusani hanno deciso di aiutarlo economicamente, ciascuno con la propria donazione. La Caritas ha pagato alla famiglia una stanza in un albergo con la prospettiva di collocarli successivamente in un appartamento, versando 300 euro al mese fino a quando la famiglia non sarebbe stata autonoma. Questa previsione è poi venuta meno: la casa non è più disponibile, la cifra che la Caritas può pagare resta la stessa, con la difficoltà di trovare un appartamento e l’albergo va lasciato entro una settimana.

Parte un nuovo appello ed è urgentissimo: “Chi ha un appartamento ammobiliato da affittare a 300 euro, incluse le spese, lo metta a disposizione per un breve periodo”.

Sono in corso le procedure per dotare il medico di un codice fiscale, senza il quale non può farsi inviare dai pazienti a cui continua a fare terapia online il denaro per la prestazione.

“Entro poco tempo- spiega Tiziana Biondi, volontaria Astrea- la famiglia sarà certamente autonoma. Le bambine, di sei e dieci anni, sono state già accolte a scuola in una scuola della città e Arci Ragazzi le accoglierà al campo estivo della Cittadella. In tanti stanno facendo quanto nelle loro possibilità ma è chiaro che il problema dell’abitazione è di primaria importanza e da risolvere urgentemente.  Si tenta, nel frattempo, di far rientrare il medico nel sistema di accoglienza che paradossalmente sembra destinato solo a chi proviene dall’Ucraina e dall’Afghanistan, nonostante si tratti di un cittadino ucraino, seppur in arrivo dalla Russia. La ragione della fuga è in fondo la stessa. Un’avvocata sta affrontando il caso dal punto di vista legale, tentando di coinvolgere la prefettura”.

Una casa, intanto, serve subito. “Ci sono stati anche dei gesti davvero belli- racconta Tiziana Biondi-Va innanzitutto evidenziata la generosità dei tantissimi colleghi di Max che hanno effettuato donazioni per aiutare la sua famiglia in questo momento così delicato. Altre persone si sono dette pronte ad offrire ospitalità gratuitamente, convivendo per il periodo necessario. Le condizioni, tuttavia, non erano quelle idonee. Gesti commoventi, che vanno evidenziati, senza dubbio. Purtroppo, però, non abbiamo ancora la soluzione al problema e tra pochi giorni la famiglia dovrà lasciare la stanza d’albergo in cui è ospitata in questo momento”.




Prelievo multiorgano da donatrice positiva al covid, la prima volta dell’Umberto I

Un prelievo multiorgano è stato eseguito nei giorni scorsi all’ospedale Umberto I di Siracusa su una paziente covid positiva deceduta nel reparto di Rianimazione.
L’equipe dell’Ismett di Palermo, integrata dal personale sanitario siracusano, ha proceduto al prelievo di fegato e reni. Il processo di donazione è stato gestito dal coordinatore aziendale per i Prelievi e i Trapianti dell’Asp di Siracusa, Graziella Basso, e dall’equipe dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione, diretta da Francesco Oliveri, in collaborazione con il Centro regionale Trapianti Sicilia.
“Questo prelievo – spiega Graziella Basso – apre la nuova prospettiva di utilizzare organi prelevati da donatori covid positivi per pazienti selezionati in lista d’attesa. Ringrazio i familiari per il loro ‘si’ alla donazione, hanno trasformato il loro intimo e profondo dolore in un atto di amore, dando una possibilità di vita ai pazienti che riceveranno gli organi prelevati dalla loro congiunta”.
Il direttore del reparto di Rianimazione, Franco Oliveri, evidenzia come “l’intervento rientri nell’ambito del protocollo stilato dal Centro Nazionale Trapianti e che consente di effettuare trapianti di organi salvavita provenienti da donatori deceduti per altre cause, ma risultati positivi al Covid 19. Il programma sperimentale italiano è attivo dal novembre 2020. Sono otto gli ospedali che hanno partecipato finora al programma sperimentale e la Sicilia è stata tra le prime regioni ad applicarlo. Oggi si aggiunge con questa donazione anche il contributo dell’ospedale siracusano”.
Il dg dell’Asp aretusea, Salvatore Lucio Ficarra, ha voluto ringraziare i familiari. “Questo prelievo – ha poi detto – rappresenta un evento di notevole rilievo etico e scientifico. L’ospedale Umberto I ha dato prova di grande capacità e generosità, aprendosi a nuovi percorsi e a protocolli innovativi, anche per riuscire a segnalare i potenziali donatori di organo, consentendo così continuità alle attività di trapianto”.

foto dal web




Reti idriche colabrodo e fondi Pnrr, provincia di Siracusa a secco: Ficara,”Ecco il vero motivo”

“Ho letto alcune valutazioni sui mancati investimenti per la rete idrica siracusana francamente sorprendenti. Se in provincia di Siracusa non ci sono finanziamenti Pnrr per intervenire su acquedotti colabrodo, questo avviene per un semplice motivo: non è ancora operativa l’Ati, manca l’approvazione dello statuto da parte di alcuni consigli comunali e senza la piena operatività dell’Assemblea Territoriale Idrica non si può partecipare ai bandi che hanno messo sul piatto risorse fondamentali per un necessario ammodernamento delle nostre reti idriche”.
Così il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) torna su di un tema che lo aveva già visto prodursi in una serie di solleciti ed incontri con vari amministratori locali, nel tentativo di non perdere i fondi del Pnrr in un ambito dove, è innegabile, troppi sono gli sprechi ed i guasti.
“La provincia di Siracusa non ha potuto partecipare al primo bando, scaduto nei mesi scorsi. Ora ha mancato anche la prima tranche di interventi previsti dal secondo bando e rischia di restare fuori anche dalla seconda tranche, in scadenza ad ottobre. Il motivo, come ho già avuto modo di spiegare in più occasioni, è il mancato avvio della gestione del servizio idrico da parte del soggetto istituzionale individuato dalla legge (del 2015), cioè l’ATI, condizione richiesta per partecipare al bando. Ho letto che per il deputato regionale Giovanni Cafeo i mancati finanziamenti sarebbero la prova del fallimento della gestione pubblica. Mi permetto di replicare – prosegue Ficara – che non può essere così: per il semplice motivo che il servizio idrico non è ancora a guida pubblica. Semmai, la situazione in cui si ritrovano le reti cittadine in provincia di Siracusa mostra il fallimento della gestione privata. Senza andare lontano, basta pensare a Sai 8, ai mancati investimenti e ad alcune operazioni oggetto di interesse della magistratura”.
Poi Paolo Ficara torna a rivolgersi ai Comuni inadempienti. “Una volta di più, in questa corsa contro il tempo per ottenere le risorse del Pnrr dedicate agli acquedotti, chiedo ai pochi sindaci del siracusano che non hanno ancora provveduto, di adempiere ai loro compiti con l’adesione all’Ati, unico e vero modo per dare un senso alla gestione pubblica dell’acqua e intercettare qui finanziamenti assolutamente necessari”.




Covid sette giorni: contagi in flessione ovunque, più lentamente a Siracusa e Messina

Nella settimana dal 2 all’8 maggio si registra, in Sicilia, un decremento delle nuove infezioni covid. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 23.106 (-13.69%), con un valore cumulativo di 478,02/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi casi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (573/100.000 abitanti) e Messina (558/100.000). Nel siracusano, i nuovi casi di contagio sono stati – nella settimana in esame – 2.211 (572,69 incidenza), comunque in calo rispetto al totale dei nuovi positivi dei sette giorni precedenti (2.418, -8.56%). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 11 e i 13 anni, (661/100.000) e tra i 6 e i 10 anni (620/100.000). Incidenze superiori alla media in generale tra i 6 e i 18 anni. Le nuove ospedalizzazioni continuano a diminuire.
I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 4 al 10 maggio. Nella fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 27,51% del target regionale e 74.440 bambini, pari al 23,64%, risultano con ciclo primario completato. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano all’90,06%, mentre risulta aver completato il ciclo primario l’88,77% del target regionale. Attualmente 889.933 cittadini possono effettuare la somministrazione booster, ma non l’hanno ancora fatta. Complessivamente i vaccinati con terza dose sono 2.719.424 pari al 75,34% degli aventi diritto.
Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della seconda dose booster (quarta dose) per gli over 12 con mancata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo primario da almeno 120 giorni. Dal 12 aprile è stata estesa la somministrazione della quarta dose agli over 80, ospiti dei presidi residenziali per anziani e ai soggetti tra i 60 e 80 anni affetti da condizioni di particolare fragilità. Hanno diritto alla quarta dose quanti abbiano ricevuto la terza dose da oltre 120 giorni senza intercorsa infezione da Covid-19. Dal primo marzo sono state effettuate complessivamente 12.853 somministrazioni di quarta dose, delle quali 8.729 ad over 80.




Tenta di buttarsi giù dal cavalcavia, 48enne salvato in extremis

Gridava, pronto a lanciarsi nel vuoto, nell’intento di suicidarsi. Drammatici momenti quelli vissuti ieri sera a Priolo, dove, nei pressi del cavalcavia di contrada Balorda, noto per essere stato teatro di due suicidi nel recente passato, un 48enne sembrava determinato a volerla fare finita. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, un uomo teneva per il braccio il 48enne, allo scopo di impedirgli di portare a termine il suo estremo intento. In un frangente  l’uomo si è liberato dalla presa del soccorritore, subito, tuttavia, gli uomini guidati dal dirigente Leo sono riusciti a bloccarlo, evitando che riuscisse nell’intendimento di suicidarsi.
Messo l’uomo in sicurezza, l’uomo è stato accompagnato all’ospedale Umberto I di Siracusa. Alla base della drammatica decisione ci sarebbero dei dissapori familiari che da tempo rappresentavano per lui motivo di afflizione.




Siracusa. “Clausola sociale nei cambi di appalto”: stamane il sit-in della Cgil

Sit-in in piazza Archimede questa mattina. Iniziativa organizza dalla Cgil, con la Filcams, la Funzione Pubblica e la Fillea regionali per chiedere il ripristino dell’obbligatorietà della clausola sociale in caso di cambio d’appalto.

La legge delega ha  modificato le previsioni del codice dei contratti pubblici rendendo facoltativa la clausola sociale, la misura cioè volta a garantire la stabilità occupazionale con il reimpiego nel nuovo appalto dei lavoratori impegnati in precedenza e l’applicazione dei relativi contratti nazionali di lavoro. Per la Cgil e le categorie “si rischia la macelleria sociale con perdita di occupati e mancata garanzia dei diritti lavoratori”. Questo accadrebbe in ambiti di lavoro povero e in servizi e lavori ad alta intensità di manodopera, come quelli di pulimento, le mense, la vigilanza privata, l’edilizia, i servizi ausiliari dei comuni. La scelta di Siracusa è determinata dal fatto che si tratta di una piazza in cui  “è in corso una delicata vertenza col comune”. Ignazio Giudice e Giovanni Amato ( Cgil), Monia Cajolo ( Filcams), Gaetano Agliozzo (Fp) e Giovanni Pistorio ( Fillea) lanciano un appello per un intervento correttivo della Camera dei deputati, affinché “le regioni con crisi occupazionale come la Sicilia e a più alti livelli di lavoro povero in settori come gli appalti di servizi caratterizzati da grande frammentazione e da grande fragilità non restino schiacciate da una normativa ingiusta e altamente penalizzante per i lavoratori”.