Emanuele sposa Ambra, matrimonio celebrato dal sindaco prima del delicato intervento in Germania

Emanuele e Ambra si sono sposati. Cerimonia intima, ieri, celebrata dal sindaco, Giuseppe Di Mare in casa della coppia, alla presenza dei quattro testimoni e del segretario comunale. Un desiderio espresso da Emanuele Nicola Piemonte, il 41enne che dovrà affrontare un costoso intervento in Germania per la rimozione di un tumore al cervelletto e per il quale è partita una gara di solidarietà. “E’ stata una cerimonia intima e toccante- spiega il primo cittadino Di Mare- Quando sono stato contattato dagli sposi, che hanno espresso la volontà di essere uniti in matrimonio, con piacere ho celebrato il rito. Sono sicuro che la famiglia Piemonte potrà contare sulla generosità di Augusta, che in occasioni come questa non si è mai tirata indietro”.

La raccolta fondi si muove sulla piattaforma di DoFundMe e ad oggi sono stati raccolti circa 19 mila euro. Corsa contro il tempo per raggiungere una cifra che possa consentire ad Emanuele di affrontare il suo viaggio in Germania ed il delicato e costoso intervento.

“Quasi tutti in paese mi conoscete. Da circa due mesi – racconta – ho cominciato ad accusare dei costanti mal di testa che andavano sempre ad aumentare, pian piano si è aggiunta la nausea, il vomito, spossatezza e continui capogiri. Dopo svariate visite ed analisi, ho provveduto ad affettare una risonanza magnetica. L’esito è stato crudo ed immediato: tumore al cervelletto. La massa – spiega – va tolta entro dieci giorni. Il mio intervento – conclude – dovrà essere effettuato in Germania ed il costo è molto elevato ma ne vale la mia vita”.

Di Mare si unisce all’appello di Emanuele. “Sosteniamo questo ragazzo augustano- dice ancora il primo cittadino- Facciamo sentire a questa famiglia tutta la nostra vicinanza”.

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Atti vandalici a Palazzolo,scoperto l’autore che ammette: “Si, sono stato io”

E’ un uomo di 32 anni l’autore degli atti vandalici ai danni delle fioriere comunali di Palazzolo Acreide. I carabinieri sono risaliti a lui al termine di brevi indagini. I fatti risalgono al 23 aprile scorso, quando il sindaco, Salvo Gallo, ha allertato i militari dell’Arma segnalando l’estirpazione, nella notte, dei fiori delle fioriere di via Vittorio Emanuele e Piazza del Popolo, nei portici della Casa Comunale e negli spazi antistanti gli uffici della Polizia Municipale. 

Visionate le immagini raccolte dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza della zona, i carabinieri hanno raccolto i primi elementi, per poi eseguire servizi di osservazione notturni e sentito qualche persona. In conclusione, comprendendo chi potesse essere l’autore, l’uomo è stato raggiunto e, messo alle strette, ha ammesso le proprie responsabilità senza, tuttavia, fornire una spiegazione plausibile per motivare l’atto compiuto. Pende adesso su di lui una denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa per danneggiamento ambientale. 




Siracusa. Primo Maggio, Alosi (Cgil): “Sanare storture e ingiustizie”

Una nutrita delegazione della Cgil di Siracusa sarà a Portella della Ginestra, domani, per celebrare la Festa del Lavoro. Una scelta non casuale, spiega il segretario generale provinciale, Roberto Alosi. “Due anni di pandemia non hanno reso possibile ridare l’adeguata rilevanza storica alla strage di Portella, all’eccidio commesso il 1°Maggio da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano che sparò contro la folla di contadini riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori, provocando 11 morti e diversi feriti”. “Quello di quest’anno- osserva l’esponente della Cgil siracusana- è un primo Maggio insolito, schiacciato fra uno scenario bellico scellerato e una crisi del lavoro e nel lavoro che attraversa l’intero nostro territorio, aggredendolo trasversalmente, senza distinzioni. Visto da Siracusa, il Primo maggio denuncia il lavoro che non c’è, il lavoro che viene meno insieme alla dignità individuale e collettiva di una comunità che arretra e che tuttavia non ha mai smarrito la voglia del riscatto e della rivendicazione. Una speranza possibile se sapremo rimettere al centro, con determinazione, la giustizia sociale, rispondere ai bisogni di protezione dei cittadini e dar forma ai nuovi diritti e ad un’idea forte e coesa di comunità responsabile” . Il cauto ottimismo di Alosi è legato alla convinzione che “abbiamo le risorse per cambiare il modello di sviluppo e il modo di produrre, sanare vecchie storture e ingiustizie, aprire nuovi orizzonti nella ricerca, la formazione, le nuove tecnologie, la sostenibilità dell’ecosistema. Per una vera classe dirigente non è questo il momento di ritrarsi, piuttosto di fare tutti un passo avanti. Che lo vogliamo o no, si sta ridisegnando il nostro modello sociale complessivo. Il gesto politico più importante che possiamo compiere è provare a guidarlo. Intanto, il blocco del sistema produttivo e commerciale in atto, sta riproletarizzando la precarietà, trasformandola in povertà. Affrontare queste carenze sotto l’urgenza e la pressione della crisi significa riscrivere il contratto sociale perché si tratta di ridefinire il quadro dei diritti e doveri, i sistemi di sicurezza e di protezione, di favorire le opportunità di crescita, di contrastare le nuove diseguaglianze, evitando soprattutto che diventino esclusioni, espulsioni individuali dal diritto di cittadinanza. La crisi pandemica prima e la guerra dopo hanno portato alla luce i nostri ritardi, le incongruenze, l’esaurimento di vecchi schemi che continuavamo a replicare. In questo senso, l’obbligo a cambiare è anche un’occasione per riformare, per arrivare ai nodi di fondo”. Concetto chiave, per Alosi, è quello di un “riformismo radicale che parta dalla politica del giorno per giorno ma senza dimenticare i grandi ideali di giustizia e di uguaglianza sociale. Serve, soprattutto, la capacità di ripartire dal concreto”.




Il siracusano Andrea Passanisi primo al Concorso letterario e musicale Giuseppina Turrisi Colonna

È un trentenne siracusano il vincitore della prima edizione del Concorso letterario e composizione musicale Giuseppina Turrisi Colonna. Andrea Passanisi si è aggiudicato il primo posto nella categoria per strumento o voce solista con il brano Tre rintocchi nella casa del basilisco, per violoncello solista e pianoforte accompagnatore. Il riconoscimento giunge per il compositore siracusano a quasi un anno di distanza dalla vittoria del premio nazionale “Placido Mandanici” di Barcellona Pozzo Di Gotto. Il musicista, allievo della classe di composizione del Conservatorio Bellini di Catania e già laureato in Composizione con 110 e lode è riuscito a convincere la giuria di esperti composta dai maestri Enrico Giunta, Marco Betta, Giovanni Ferrauto e Joe Schittino.

“Vincere un primo premio va oltre la soddisfazione personale – ha raccontato Passanisi -. Permette di acquisire piena conferma delle scelte compiute negli anni precedenti e sprona quel desiderio interiore di migliorarsi sempre. Sin da piccolo ho composto musica per me stesso. Oggi, invece, sapere che una mia composizione è apprezzata e degna di un premio mi rende il cuore colmo di gioia. Un ringraziamento doveroso va ai miei insegnanti ed in particolare al docente di composizione che giorno dopo giorno ha contribuito e contribuisce alla mia crescita musicale e personale. Grazie anche alla giuria che ha espresso particolare apprezzamento nei confronti del mio brano”.

Il brano “Tre rintocchi nella casa del basilisco” si ispira alla favola di storia fantastica di Leonardo Da Vinci. La composizione vuole descrive tre diversi momenti della storia caratterizzati da andamenti ritmici contrapposti. Il finale lascia ampio spazio all’interpretazione dell’ascoltatore.

 




Sortino. “Il sagrato della Chiesa Madre in stato di degrado”: un comitato chiede un’accelerazione

“Un’opera unica nel panorama del tardo Barocco siciliano, che da 20 anni purtroppo versa in uno stato di degrado e abbandono totale”.

Dal Comitato spontaneo per il Sagrato della Chiesa Madre, attraverso Gino Magnano, parte  la richiesta di riaccendere i riflettori sulla vicenda. La richiesta è, nel dettaglio, quella della convocazione, da parte del Comune, di un tavolo di concertazione con la Soprintendenza di Siracusa per fare il punto della situazione.

“La Chiesa Madre- spiega l’ex presidente della Pro Loco- sarà sicuramente un’ attrazione per i turisti che visitano il nostro territorio, come importanti sono i palazzi, il Museo dei Pupi Siciliani, il Museo del Carretto e, come elementi di identità, il miele ,il Pizzolo”.

Per la manutenzione straordinaria del sagrato della chiesa Madre di Sortino sono stati stanziati dei fondi regionali, 500mila euro. Il progetto prevede anche il ripristino del piano mancante, oltre alla pulizia dei ciottoli di fiume, disposti secondo un disegno geometrico. In programma, inoltre, secondo quanto annunciato lo scorso luglio, il restauro e la ristrutturazione delle mura perimetrali con l’obbligo di mantenere inalterato lo stile e l’originalità anche attraverso l’uso di materiali compatibili. Il Comune resta, tuttavia, ancora in attesa di indicazioni da parte della giunta regionale, per via della necessità di rimodulare l’importo, che potrebbe essere, pertanto, anche superiore a quella inizialmente stanziata.




Siracusa. Italia Viva, Tudisco e Campisi nuovi coordinatori di Melilli e Pachino

Nuovi coordinatori territoriali per Italia Viva Siracusa.

Si tratta di Gabriella Tudisco per Melilli e Nino Campisi per Pachino. A darne notizia sono i coordinatori provinciali Alessandra Furnari e Saverio Bosco.

“Nelle ultime settimane-raccontano-  abbiamo lavorato molto sull’affiatamento dei nostri organismi regionali, provinciali e cittadini per far sì che il nostro partito sia in grado di cogliere con sempre maggiore prontezza ed efficacia  le istanze e le necessità di ogni parte della nostra provincia. Incontrare i cittadini, ascoltarli e confrontarci sui temi e sugli obiettivi che ci proponiamo, a tutti i livelli, sarà ciò che faremo attraverso gli ulteriori  incontri programmati che, in linea con la campagna nazionale #1000piazze, ci vedranno, a partire dalla prossima settimana, nelle piazze del siracusano”.




Rifiuti, il tema degli incentivi al cittadino. Foti: “Più sconti per chi differenzia bene”

Per incentivare e sostenere chi la differenziata la fa per davvero, l’ex assessore comunale Alfredo Foti propone modifiche al regolamento Tari. L’idea è funzionale: “migliorare le premialità, per favorire chi conferisce bene e in maniera corretta”. Più sconti, insomma, per i cittadini virtuosi.
“Non bastano proclami ed annunci. Più volte nelle scorse consiliature, diversi consiglieri comunali, sono intervenuti per perorare la causa delle premialità da inserire nel regolamento Tari, a vantaggio di chi conferendo spontaneamente nei centri comunali di raccolta, raggiungesse un determinato peso di rifiuti differenziati. La riduzione della parte variabile della tariffa dal 20% al 40% è però troppo poco, non basta”, spiega Alfredo Foti. All’epoca si era in effetti parlato di un primo segnale per avviare una pratica virtuosa in collegamento diretto tra amministrazione e cittadino. “A distanza di otto anni, non mi sembra che si siano fatti significativi passi avanti sul fronte delle premialità e della riduzione in generale della tassazione. Se non introdurremo maggiori agevolazioni e sconti per i cittadini che differenziano bene, e conferiscono nei centri comunali di raccolta, la raccolta, il trasporto e lo smaltimento della frazione indifferenziata, anche in presenza dei termovalorizzatori, costituiranno sempre una voce di costo talmente elevata da neutralizzare qualsiasi benefit. Costringendo tutti a continuare a pagare una tassa sui rifiuti onerosa, passeggiando in una città piena di cumuli di rifiuti, e non vi sarà porta a porta che regga”.
Per ottenere maggiori sconti per il cittadino che differenzia bene vi sarebbe lo strumento della tariffazione puntuale, pure previsto dall’attuale servizio ma mai attivato. La tariffazione puntuale prevede che, attraverso la lettura della qualità dei conferimenti di ciascuna utenza – segnata da un codice già presente sui mastelli – si applichino sconti a chi fa una buona differenziata. Il mancato allineamento dei dati dell’ufficio tributi con quello dell’igiene urbana rende però sino ad oggi inapplicabile quello strumento, già utilizzato (anche con tessera sanitaria) in molte altre realtà italiane.




Spazzatura in strada, il post virale del netturbino: “Vi urta fare la differenziata”

Le immagini di una Siracusa invasa dai rifiuti hanno invaso i social. Nonostante il tentativo in atto oggi di recuperare la raccolta dell’indifferenziato, montagne di spazzatura rimangono su strade e marciapiedi. La sensazione è che sia aumentata la quantità di rifiuti prodotti e conferiti, non sempre con modalità corrette.
Il problema è noto: la discarica di Sicula è ormai satura. Gli autocompattatori restano pieni e non c’è più possibilità quindi di raccogliere spazzatura perchè non c’è materialmente dove metterla e dove abbancarla.
In emergenza, come quella che si sta vivendo, converrebbe cercare di differenziare il più possibile per limitare la quantità di indifferenziato prodotto, che è vero il cuore del problema. Ma nonostante qualche debole e poco convincente appello pubblico, la storia ha preso tutta un’altra deriva.
In questo contesto, sotto le centinaia di foto social della spazzatura non raccolta, è diventato virale il post di un operatore ecologico siracusano. Un racconto utile per una prospettiva da prima linea. “Il problema è all’origine”, scrive. “Vi sfido: venite con me ed aprire sacco per sacco per vedere cosa c’è dentro. In tutti i sacchi troveremo soltanto prodotti differenziabili, solo quelli! Di vera indifferenziata neanche l’ombra! Quella sui marciapiedi non è una montagna di spazzatura ma una montagna di ‘mi annoia differenziare’. A Siracusa non potrebbe lamentarsi nessuno! Ma nessuno davvero! Prima impariamo a fare la differenziata e poi possiamo parlare!”.
In effetti, conviene spiegare ancora una volta che “indifferenziato” non è qualunque rifiuto, bensì quello che non è riciclabile o divisibile e quindi differenziabile.
Gli investimenti in formazione ed educazione dei cittadini, purtroppo, sono assenti. Eppure il Comune di Siracusa, nel servizio affidato alla Tekra, riconosce una somma per investire in formazione dei cittadini. Al di là di incontri nelle scuole – che forse produrranno effetti nelle prossime generazioni – i siracusani restano senza comunicazioni ed informazioni utili proprio nel momento più complesso per la gestione dei rifiuti.
Gli errori più comuni: l’incarto di snack o della pasta va nella plastica, non nella carta. I bicchieri e i piatti che definiamo volgarmente “di carta”, in realtà vanno nella plastica (o organico se compostabili). Il legno e i derivati vanno nell’indifferenziato, non nella carta o nell’organico. Così come il polistirolo non va con il cartone ma con l’indifferenziato.




Attivati a Siracusa i “nasi chimici” anti-miasmi: a cosa servono e come funzionano

Anche a Siracusa entrano in funzione i cosiddetti “nasi chimici” del sistema Nose, deputati a fiutare la qualità dell’aria in tempo reale. Dopo Priolo, tocca al capoluogo con le postazioni di via Brenta, via Algeri e presso la scuola Giaracà.
I nasi chimici arrivano grazie ad una intesa con Arpa Sicilia, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Lavorano in parallelo con la app Nose, attraverso la quale i cittadini possono segnalare in tempo reale episodi di miasmi, con tanto di geolocalizzazione. Qualora le segnalazioni dovessero riguardare zone dove è presente proprio uno dei nasi chimici, questo si attiva in automatico, prelevando all’istante un campione di aria per le successive analisi di laboratorio.
Il naso chimico è dotato di una sacca particolare (“bag”) che conserva e preserva il materiale immagazzinato proprio come un canister, ma evitando il ritardo nel prelievo dovuto alla necessità che personale della Municipale o di Arpa raggiunga la zona oggetto di segnalazioni di cattivi odori e poi attivi lo strumento. Con il naso chimico è tutto immediato: picco di segnalazioni dei cittadini attraverso la app e subito lo strumento si attiva.
L’assessore Giuseppe Raimondo sottolinea come questo sia uno strumento in più per sapere “cosa finisce in atmosfera e provare a capire con maggiore certezza da dove arriva”.




Siracusa. Incubo acqua alla Borgata, nuovo guasto: conclusa la riparazione

Completata la riparazione della nuova perdita idrica nella rete della Borgata, a Siracusa. Il guasto, questa volta, in via Pasubio. Si è trattato di “un’operazione complessa, data la profondità alla quale si trovava la tubazione danneggiata”, spiegano fonti Siam. Per la riparazione si è reso necessario chiudere l’acqua e tagliare il tubo rotto, in modo da montare il tronchetto e mettere in sicurezza la rete.
L’acqua è stata riaperta a metà pomeriggio.” Il servizio dovrebbe tornare regolare e assestarsi tra le ore 19.00 e le ore 20.00″.