Fuori casa nonostante i domiciliari, al rientro trova i carabinieri ad attenderlo: arrestato per evasione

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Noto hanno arrestato ad Avola un cittadino polacco di  20 anni . E’ accusato di evasione dai domiciliari. Il giovane si era allontanato dalla propria abitazione senza alcuna autorizzazione in merito. E’ rientrato in casa dopo venti minuti dall’arrivo dei carabinieri, che lo attendevano per arrestarlo e sottoporlo nuovamente ai domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa.




Siracusa. Orti scolastici al liceo Einaudi, l’impianto di irrigazione lo regala Siam

Un impianto di irrigazione destinato ai 18 lotti di orti scolastici gestiti dagli studenti, i genitori e i docenti del liceo Einaudi. Dopo la realizzazione dell’impianto del boschetto, in cui gli studenti hanno messo a dimora circa 350 arbusti nel terreno di pertinenza della scuola, Siam, il gestore dei servizi idrici integrato del comune di Siracusa, ha voluto realizzare e donare all’Istituto anche un secondo impianto, costituito da un sistema di tubi, rubinetti e manichette, che permette di irrigare facilmente tutte le piantine degli orti estivi (ciascun lotto è di circa 100 metri quadri) realizzati sempre all’interno del terreno di pertinenza dell’Istituto.

Si tratta di un progetto di condivisione e di educazione ambientale che sta coinvolgendo anche il mondo dell’associazionismo (la condotta siracusana di Slow Food gestisce uno degli orti) e che ha avuto anche il plauso da parte del Ministero dell’Istruzione con l’inserimento dell’Einaudi nel piano “Rigenerazione Scuola”, suggellato dalla recente visita della sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia.

L’impianto, autorizzato dall’amministratore delegato, Javier Navarro, è stato progettato dal direttore tecnico ingegnere Pucci La Torre e realizzato dai dipendenti della società tecnica Aran.

Soddisfatta la dirigente scolastica dell’Istituto, Teresella Celesti: “Questo è un ulteriore esempio di collaborazione tra l’Istituzione scolastica ed una realtà che opera nel territorio, la Siam- commenta-per raggiungere un obiettivo comune e collettivo. Il boschetto e gli orti scolastici che stiamo realizzando all’interno della scuola rappresentano un bene per tutta la comunità scolastica”.

La realizzazione degli orti scolastici rientra nell’ambito del progetto “Einaudi Ambiente Sostenibile” che l’istituto porta avanti, con il coordinamento dei docenti Salvo La Delfa e Nino Moscuzza.




Salvare la zona industriale, si prepara la mobilitazione. “Siamo a due passi dal baratro”

Prima la Cgil, poi il Pd e alla fine anche Confindustria Siracusa. Tutti hanno pronunciato la stessa parola: mobilitazione. L’espressione esatta – che segna una insolita alleanza – è ‘serve una mobilitazione generale per salvare la zona industriale aretusea’. Il polo energetico siracusano è “a due passi dal baratro”. La definizione è di Claudio Geraci, ai vertici di Isab-Lukoil e vicepresidente degli industriali siracusani.
Cosa è il baratro? “Semplice. Senza prospettiva, non è possibile pensare un futuro per questa zona industriale. All’attuale ritmo degli eventi, potrebbe anche finire adesso”. E chiudere. Senza bonifiche (la parte pubblica è in clamoroso ritardo decennale, ndr) e senza una alternativa per il dopo industria. “Sarebbe un peccato, oggi ci sono le condizioni per un nuovo sviluppo sostenibile”, dice sempre Geraci.
“In tutti questi anni, abbiamo saputo pianificare le nostre attività e garantire presenza, occupazione ed economia rispettando le matrici ambientali imposte sotto il controllo e la guida del Ministero. Oggi siamo in piena fase di mutamento. E’ cambiato il racconto, è cambiata la percezione della nostra attività e della presenza”, aggiunge il manager in diretta su FMITALIA. Ecco allora che si torna sempre lì, a quella parola: mobilitazione.
“Deve essere trasversale, creare una ampia partecipazione che coinvolga i sindacati, i lavoratori, la politica e ovviamente noi industriali”, dice d’un fiato il vicepresidente di Confindustria. “Dobbiamo trasferire al governo centrale un messaggio comune e forte, che deve partire da questo territorio: la zona industriale di Siracusa ha un valore per il Paese, può partecipare oggi alla risoluzione parziale della crisi energetica che stiamo vivendo e può essere domani importante in ottica comunque di transizione energetica”. Chi deve far partire la mobilitazione? E quando? “Deve essere una azione concertata tra le tre forze della società. Una partecipazione trasversale con obiettivo comune: rilanciare e valorizzare il polo energetico: ora, subito, siamo già in ritardo. Gli eventi corrono”.
Le aziende del polo siracusano hanno presentato nei mesi scorsi dei progetti. Una prima valutazione non è stata del tutto positiva. E non c’è al momento quel sostegno pubblico (economico) richiesto e necessario. “Aziende italiane in Francia hanno avuto finanziati per circa il 75% i loro progetti per la produzione di idrogeno in area petrolchimica. Quello è il modello da ripetere anche qui. Ma invece in Italia la raffinazione è esclusa da ogni linea di finanziamento con il Pnrr. Rendiamoci conto di quanto siamo distanti, come volontà politica del Paese, dal consolidare i nostri beni e i nostri asset”. Per sostenere i progetti di transizione energetica, le aziende del polo siracusano hanno chiesto una partecipazione pubblica pari al 35%. “E ci rilanceremmo per i prossimi 30 anni”, assicura Claudio Geraci.
La posizione degli industriali è, in larga parte, condivisa dai sindacati. La politica locale, invece, pare ancora distratta. “Sinceramente – commenta sul punto Geraci – c’è la generale percezione che manchi la concretezza della politica, regionale e nazionale. Non si va oltre a conferenze stampa e annunci, anche su di una proposta interessante come l’iniziativa per l’istituzione dell’area di crisi industriale complessa. Era una iniziativa pragmatica, avviata quasi un anno fa. Ma il tempo non è una variabile indipendente. Ecco, i tempi della politica e delle istituzioni non sono coerenti e compatibili con il modo con cui gli eventi si sviluppano. E finisce così che quando alcune iniziative vanno finalmente in porto, è troppo tardi”. Parole che riportano indietro le lancette e fanno riaffiorare il famoso caso Ionio Gas e il rigassificatore che non si fece per il silenzio della politica e la posizione dei territori a cui venne delegata la scelta, con poca responsabilità. “Senza andare troppo lontano, avevamo presentato un piano da 3 miliardi di euro, tutte noi aziende dell’area industriale. Quel piano non ha ricevuto un riscontro a livello del governo nazionale. Anzi, in alcuni casi specifici è stato rimandato al mittente perchè lo hanno definito anacronistico e non interessante. Solo la transizione energetica è degna di nota”. Un posizionamento ideologico che si è scontrato con la crisi russo-ucraina e l’emergenza energetica che l’Italia sta cercando di fronteggiare con nuovi, piccoli accordi con altri fornitori diversi dalla Russia. Per gli esperti di politica industriale, rimane l’errore di base: non aver saputo garantire al Paese una parziale autonomia energetica, generando una totale dipendenza dall’estero.
“Manca il coraggio nel tutelare asset strategici. Vogliono sacrificare la serenità occupazione ed economica dell’area industriale di Siracusa e di questa provincia. Chi? Non una persona specifica. Si è venuto a creare un umore generale per cui discutere di raffinazione non è trendy, anzi è quasi criminale. Signori, stiamo parlando di energia. Questo polo è importantissimo per l’energia del Paese. E oggi, in situazione di grave crisi, come accettare il principio che possa essere abbandonata perchè al di fuori delle politiche di cui il governo si è innamorato? In situazione di crisi, devi consolidare quello che hai. Qui sta succedendo l’opposto”.
Che cosa stiamo rischiando concretamente? “Quello che può succedere, alla luce dell’attuale velocità degli eventi, è difficile da prevedere. Io dico che siamo già in forte ritardo. Siamo un paio di passi prima del baratro”.




Minacce di morte al ministro Di Maio, indagato anche un siracusano di 48 anni

E’ un siracusano uno dei due indagati dalla Procura di Roma nell0indagine sulle minacce di morte ed ingiurie al ministro degli Esteri, Di Maio. Erano state pubblicate nelle settimane scorse su canali Telegram, dopo alcune dichiarazioni del titolare della Farnesina in sostegno agli ucraini.
E’ un uomo di 48 anni, residente in provincia. Non risulterebbe appartenere ad alcuna frangia estremista. Questi i pochi dettagli che filtrano dopo le perquisizioni domiciliari eseguite dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Roma. L’altro indagato è un 46enne della provincia di Milano.

foto dal web




La circolare di una scuola di Siracusa: “Proteggere i bambini dalle immagini di guerra”

Distrarre, ascoltare, rassicurare. Sono queste le parole chiave per spiegare la guerra ai bambini. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Vittorini di Siracusa, Pinella Giuffrida ha sentito la necessità di affrontare questo delicatissimo argomento con una circolare, una lettera, in realtà, destinata ai genitori.
“Il conflitto russo-ucraino è entrato prepotentemente nelle nostre case, attraverso la tv, ormai da tempo- la premessa della dirigente scolastica –  Le immagini crude e terribili continuano quotidianamente a sconvolgere la nostra serenità, nonostante noi adulti abbiamo sviluppato lungo la nostra vita sistemi più o meno efficaci di protezione emotiva dagli stress psicologici.
I nostri bambini, compresi i nostri ragazzi più grandi non hanno ancora maturato strumenti psicologici “difensivi” efficaci, non sono ancora capaci di innalzare “barriere virtuali” per fronteggiare adeguatamente  la visione di scene di guerra raccapriccianti e sempre più frequentemente tragiche e spaventose”. Sono gli adulti, dunque, a dover fare da filtro- sostiene la presidente dell’associazione dei dirigenti scolastici- per fare in modo che il perdurare di questa guerra non provochi nei nostri bambini e ragazzi traumi che potrebbero segnare, anche pesantemente, il loro sviluppo psicologico”.
Distrarre, dunque, la prima azione da compiere secondo i consigli di Pinella Giuffrida ai genitori degli alunni dell’istituto Vittorini. ” Diventa indispensabile- entra nel dettaglio- distogliere i nostri bambini
da questo “cibo” mediatico e distrarli. La mattina meglio fare colazione tutti insieme, parlando del più e del  meno e se proprio si accende la tv… meglio preferire Cartoonito, RAI Gulp, o comunque programmi per  bambini e ragazzi. È bene che i report mattutini della guerra rimangano appannaggio esclusivo degli adulti così come dev’essere, per adesso, per i telegiornali, che spesso accompagnavano le cene e i pranzi famigliari. Non lasciamo soli i bambini davanti alla TV (non si dovrebbe fare mai) in particolare in questo periodo e tuteliamoli dalla visione di scene strazianti. I più grandi potranno essere “accompagnati” durante la visione dei telegiornali o potranno essere invogliati a preferire la lettura dei giornali on line per conoscere gli esiti della guerra”.
Seconda parola: Ascoltare, “le paure, le ansie e le angosce è il primo passo. È bene che i soggetti in crescita verbalizzino le emozioni che provano in relazione alla guerra. Noi adulti non siamo, a volte, “buoni ascoltatori” nei confronti dei nostri figli. È nella nostra natura dispensare consigli, “fare lezione”, spiegare, dare delle regole. In molti casi ci sfugge l’interiorità dei ragazzi e bei bambini. A volte non conosciamo le diverse emozioni (o l’apparente indifferenza) che i nostri figli provano considerando le vicende del conflitto e guardando i report di guerra in tv”.
Ancora una parola fondamentale: rassicurare. “A volte le bugie bianche, quelle dette a fin di bene, sono un toccasana-dice ancora la dirigente scolastica-  A seconda dell’età è indispensabile rassicurare i bambini in relazione alle paure incombenti. La paura più diffusa tra i ragazzi più
grandi è che il conflitto diventi mondiale o che l’Italia diventi parte attiva all’interno di esso. Provare a trovare ragioni che dissipino queste paure è fondamentale. Molti bambini e ragazzi sono stati sconvolti dalle condizioni di vita dei loro coetanei nei bunker, negli scantinati e nelle metropolitane. Aiutare i giovani a intravvedere il lato positivo di questo fatto (la protezione che salva la vita, il gioco di avventura, il fatto che moltissimi bambini con le loro mamme hanno trovato ospitalità presso parenti amici e gente comune in altri Paesi) sono aspetti positivi che “addolciscono” la
tristezza per le condizioni di vita dei bambini ucraini che sull’immediato non sono fuggiti dai luoghi del conflitto”.
Di guerra si parli lontano dai bambini, l’altro input che parte dalla preside dell’istituto comprensivo Vittorini e fare molta attenzione a ciò che si dice davanti ai più grandi. In pochi si accorgono che anche più piccoli sono delle spugne”.
Utilissimo dare ai ragazzi LEZIONI DI GIOIA, spiega infine Pinella Giuffrida. Significa “insegnare ai nostri figli a provare gioia per un tramonto, un fiore appena sbocciato, un vitellino nato
da poco, per le manifestazioni più semplici della natura, per un piccolo successo nello sport o a scuola, per il  calore che regala un abbraccio o un sorriso, per una giornata al parco o una scampagnata con un pic-nic significa aiutare i nostri figli a comprendere intimamente che la gioia è uno stato d’animo importante che può essere conquistato e può donare a se stessi e agli altri un benessere intenso e a volte inatteso. Provare gioia e trasmettere gioia è un modo per costruire armonia e per rendere più belle anche le persone intorno a noi. Insegnare ai nostri bambini e ai nostri ragazzi ad ascoltarsi, imparando a gioire per le cose semplici e vere della vita, è uno dei tanti modi utili per allontanare, anche temporaneamente, il pensiero della guerra, migliorando la qualità della vita di tutti”. Infine una iniezione di fiducia, con cui si chiude la lettera ai genitori. “Sono certa-conclude-  che tutti insieme riusciremo nella nostra missione”.

immagine dal web




Siracusa. Marcia per la Pace del comprensivo Chindemi: musica e pensieri contro la guerra

Studenti ed insegnanti del comprensivo Chindemi di Siracusa hanno dato vita, questa mattina, ad una gioiosa marcia per la pace e contro la guerra. Dal cortile della scuola, in via Basilica, hanno raggiunto il piazzale della chiesa di San Corrado Confalonieri, alla Mazzarona, attraverso la pista ciclabile Maiorca.

“Viva la pace, la guerra non ci piace” hanno cantato lungo il percorso i più piccoli, sventolando i simboli della pace realizzati nei giorni scorsi insieme ai loro insegnanti. Su tutti, coroncine di cartone con al centro un cuore colorato proprio con i colori della bandiera della pace. Poco più avanti, la parata di tamburi affidata agli studenti della scuola media del Chindemi, ad indirizzo musicale.

Toccante, poi, l’esibizione musicale con una serie di brani affidati al suono di chitarra, flauto traverso e clarinetto, insieme alla lettura di poesie e messaggi sul tema della pace. Al termine, il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha voluto portare un saluto ai piccoli studenti ed agli insegnanti che hanno colorato il corteo per la pace del comprensivo Chindemi.




Monumento ai Caduti, nuove transenne per delimitare l’area “vietata” per sicurezza

E’ stata ristretta la zona del parco del Monumento ai Caduti interdetta per ragioni di sicurezza. Questa mattina sono state piazzate dalla Protezione civile comunale delle transenne in plastica, con le quali è stata realizzata la nuova delimitazione.
L’accesso al parco rimane libero, dopo l’iniziale divieto di fine ottobre scorso. Le transenne “chiudono” di fatto alla possibilità di avvicinarsi all’affaccio a strapiombo sul mare, proprio nei pressi del costone roccioso da cui si è verificato, nei mesi scorsi, un importante distacco. E sul quale, domenica scorsa, in assenza di evidenti divieti, si erano affollate decine e decine di curiosi per assistere alla fasi del soccorso di un 17enne precipitato sugli scogli sottostanti da Riviera Dionisio il Grande.
Fino a pochi giorni prima, una linea di jearsey in plastica bianca e rossa sbarrava l’accesso al parco. Poi, dopo alcuni spiacevoli episodi di vandalismo, il Comune di Priolo ha chiesto indietro quegli elementi che erano stati “prestati” dalla Protezione Civile priolese.
Le transenne saranno presto sostituite da recinzioni metalliche, più alte e stabili, conferma l’assessore comunale alla Protezione Civile di Siracusa, Enzo Pantano.




Incendi estivi, vertice in Regione per la prevenzione: più vigili del fuoco e appello ai sindaci

Regolamentare al meglio la gestione degli interventi antincendio in previsione della prossima stagione estiva. Con questo obiettivo il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha tenuto a Palazzo Orléans una riunione operativa con i vertici regionali del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco. Presenti, fra gli altri, all’incontro l’assessore all’Ambiente, Toto Cordaro, il direttore regionale dei pompieri, Ennio Aquino, i dirigenti generali del dipartimento Sviluppo rurale, Mario Candore, della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, e del comando del Corpo forestale, Giovanni Salerno.
«Dobbiamo programmare nel miglior modo possibile – ha esordito Musumeci – l’attività che in maniera sinergica Regione e Vigili del fuoco dovranno realizzare nei prossimi mesi. L’importante non è chi faccia qualcosa e chi debba intervenire quando c’è un incendio, non solo boschivo, ma che qualcuno la faccia e soprattutto con tempestività».
E per definire al meglio le competenze, nei prossimi giorni la Regione firmerà un’apposita convenzione che prevede l’impiego, da parte dei vigili del fuoco, di dieci squadre aggiuntive di pronto intervento, da dislocare nelle province dell’Isola, oltre a personale specializzato nel coordinamento delle attività da destinare alla sala operativa regionale.
Nel corso del vertice, Musumeci ha chiesto inoltre che “squadre speciali” dei pompieri vengano destinate, nei mesi estivi, nelle isole minori, dove non esiste un presidio dei pompieri: Favignana, Ustica e Vulcano, in quest’ultimo sito per specificità non strettamente legate all’antincendio.
«Per il mio governo – ha detto il presidente della Regione – questo della sicurezza è un tema prioritario, sul quale non intendiamo fare un passo indietro».
Tra gli altri argomenti affrontati anche quello relativo al personale dei pompieri in servizio in Sicilia.
«Tremila uomini – ha detto Musumeci – sono troppo pochi per un’Isola grande come la nostra. In caso di necessità immediata, quanto tempo ci vorrebbe perché colonne mobili arrivino in aiuto da altre regioni? Questo è un problema del quale parlerò personalmente con il ministro dell’Interno. Non si possono utilizzare per la Sicilia gli stessi parametri applicati alle altre regioni della Penisola. E non è pensabile che nelle nostre isole minori debbano essere le finanze della Regione a garantire la presenza dei pompieri nel periodo estivo. Serve che il governo centrale assicuri un presidio per tutto l’anno, magari con reclutamento dei vigili limitato agli abitanti del luogo, come già avvenuto trent’anni fa con una legge speciale».
Durante il vertice si è parlato anche di prevenzione, con l’impiego degli operai forestali già dal 26 aprile. «Invitiamo i sindaci, fin da adesso, a chiedere ai proprietari di terreni incolti di predisporre subito i viali tagliafuoco, pena pesanti sanzioni nei confronti dei privati inadempienti affidate alle forze dell’ordine e agli agenti del Corpo forestale – ha sottolineato l’assessore Toto Cordaro – L’incuria di qualcuno non può essere fra le cause degli incendi. Per questo è stato deciso che si farà ricorso anche all’uso di droni in sede di prevenzione, nella lotta ai piromani e nella segnalazione immediata di focolai».




Siracusa. Movida violenta: “Fenomeno sotto controllo”, parla la dirigente delle Volanti

Il livello di attenzione è massimo ma il fenomeno è sotto controllo. Gli episodi di violenza nelle serate della movida siracusana si sono susseguiti nelle scorse settimane, soprattutto in alcuni locali pubblici. In un caso, nello specifico, si è arrivati alla chiusura del pub che in più occasioni è stato teatro di aggressioni e risse.

La dirigente delle Volanti della Questura di Siracusa, Giulia Guarino, fa il punto della situazione. “I servizi di controllo del territorio- spiega- sono stati potenziati. Le Volanti sono sempre tempestive nel momento in cui venga richiesto il nostro intervento. Fondamentale la collaborazione, in questo caso da parte dei giovani che dovessero trovarsi in situazioni di difficoltà. Importante, però, anche adottare comportamenti prudenti. Evitare locali troppo affollati, ad esempio- prosegue la dirigente delle Volanti- è opportuno perché, se scoppiasse una rissa, sarebbe fin troppo facile restare coinvolti. Ci sono persone che non hanno nulla da perdere. Quando è stata disposta la chiusura del locale pubblico maggiormente legato agli episodi di violenza ai danni di giovani, lo si è fatto perché previsto, in casi come quello, dal Testo unico sulla Sicurezza”.

Le forme di violenza che coinvolgono i più giovani sono diverse. Nel caso del bullismo, le scuole sono i luoghi in cui può maggiormente verificarsi, ma il cyberbullismo, che si consuma su internet ha proporzioni che restano preoccupanti.

“Sia nel caso di violenza per strada, sia nel caso di bullismo, di ogni tipo- il consiglio della dirigente delle Volanti- è evitare di risolvere da soli il problema. Anche se molestati verbalmente, si può comporre il numero di emergenza 112 e richiedere il nostro intervento, per riportare subito in sicurezza la situazione. Evitare sempre di stare nella mischia. Anche nel caso in cui a rendersi responsabili di atteggiamenti violenti siano minori, sono previste misure repressive. A seconda del caso possono, dunque, essere denunciati o arrestati. Nel caso di minori vittime di violenza, l’obbligo della polizia è tutelarli”.

Entrando nello specifico del tema del bullismo nelle scuole, la dirigente Guarino chiarisce un aspetto. “E’ un fenomeno culturale- dice- Si deve lavorare soprattutto nell’ambito della prevenzione ma i ragazzi, se hanno percezioni che parlino di questo fenomeno, devono parlarne. I genitori possono attivare le forze dell’ordine o i giovani possono chiamarci direttamente, se vittime o se testimoni. Arrivaimo subito. Chiunque può rivolgersi a noi e sarà nostra cura tutelare chi ci fa delle segnalazioni. Facendolo in maniera tempestiva, si può fermare tutto prima che degeneri. E’ chiaro che agiamo in collaborazione con i dirigenti scolastici”.

Il bullismo ha diverse forme. Quello psicologico sembra colpire maggiormente le ragazze, magari offese ripetutamente per il loro aspetto fisico. “Si può arrivare a gesti autolesionistici- fa presente la dirigente delle Volanti- La violenza psicologica a volte è peggiore di quella fisica, forse più maschile.I giovani oggi sono più fragili rispetto alle generazioni precedenti. Internet è una porta sempre aperta, che in ogni momento può accedere alla loro sensibilità”.

Nel caso in cui si abbia a che fare con degli haters, il consiglio del comandante delle Volanti è di utilizzare ogni mezzo per raccogliere materiale: “dagli screenshot ai video. Portateli in questura- aggiunge- il resto lo faremo noi. Se ci sono gli estremi delle minacce o delle molestie, si interviene penalmente. La presa in giro sistematica è una vessazione. Anche le vittime devono prenderne coscienza. Internet ha certamente dato voce a qualunque imbecille”.

Infine un appello ai genitori. “I ragazzi possono non confessare ai familiari di essere vittime di bullismo- ricorda la dott.ssa Guarino- Si deve prestare attenzione, dunque, ad ogni comportamento anomali, anche un silenzio particolarmente impenetrabile è un segnale chiaro, da non sottovalutare. Non si abbia nessuna remora a rivolgersi alla polizia, anche solo per un consiglio”.




Portierato e front office, tornano a lavoro in 18: “affidamento trimestrale, attesa gara”

Da questa mattina hanno ripreso servizio i lavoratori impiegati nel servizio portierato-front office in edifici comunali, a Siracusa. Sono stati assorbiti dalla Emme Service, nel cambio appalto con la Csg dopo la mancata proroga che li aveva anche portati a protestare, a fine marzo, con due sit-in sotto Palazzo Vermexio ed il palazzo di vetro di via Brenta.
Il nuovo affidamento del servizio portierato-front office ha durata trimestrale. E rientra tra quei servizi esternalizzati dal Comune di Siracusa in quello che i sindacati hanno definito menu “spezzatino”, tra mille preoccupazioni per il futuro dei lavoratori.
Sindacati soddisfatti parzialmente. “Dobbiamo rimanere vigili e attenti fino a quando non verrà traguardata la nuova gara. Per ora si continua a navigare a vista, inseguendo l’emergenza. Questi lavoratori, patrimonio dell’amministrazione, non meritano un simile trattamento” spiegano le tre sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.