Siracusa. Giornata del Mare, la Capitaneria di Porto incontra gli studenti

Celebrata ieri la Giornata del Mare e della cultura marinara, che vede impegnata la Guardia Costiera nella promozione e nello sviluppo della cultura del mare, intesa come “risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, sostenendo la promozione di iniziative volte a diffonderne la conoscenza”.
La Capitaneria di Porto di Siracusa, in collaborazione con la Lega Navale Italiana Sezione di Siracusa, ha organizzato, dunque, ieri, una serie di attività ed incontri con la partecipazione di numerosi studenti dell’Istituto Superiore  Rizza – Indirizzo Trasporti e Logistica.
All’evento hanno preso parte, oltre al comandante, il Capitano di Vascello Sergio Lo Presti, il Tenente di Vascello Anna Bonanno, a cui è stata affidata l’organizzazione dell’evento insieme  alla Presidenza della Lega navale di Siracusa, sempre in prima linea per la difesa dei valori a tutela della risorsa mare.

Affrontate le principali tematiche in materia di tutela ambientale ed evidenziati  i comportamenti virtuosi “da adottare al fine di preservare il mare da azioni dannose ed irreversibili per l’ecosistema marino”. Gli studenti hanno anche visitato un’unità a vela messa a disposizione dalla Lega Navale Italiana e una motovedetta della Guardia Costiera, la CP 764.




Bar del Maniace, il Tar “boccia” Italia Nostra e critica i ricorsi: “atti sovradimensionati”

In 26 pagine di sentenza, il Tar di Catania ha rigettato i ricorsi presentati da Italia Nostra, altro tassello nella complessa vicenda legata alla realizzazione di un lounge bar nella ex piazza d’Armi del Maniace, a Siracusa. L’associazione, difesa dagli avvocati Corrado Carrubba, Nicola Giudice, Corrado Giuliano e Alessandra Cocuzza, chiedeva l’annullamento di una serie di atti che hanno portato alla nascita della struttura.
Con i due ricorsi, finiti unificati, ne ha contestato con varie osservazioni la validità, tra lamentati difetti di attribuzioni ed eccesso di potere distribuiti fra i vari enti chiamati in causa: l’Agenzia del Demanio, l’assessorato Regionale ai Beni Culturali ed il Comune di Siracusa. Sotto la lente di Italia Nostra i passaggi più caldi della vicenda, dalla procedura seguita per l’affidamento sino alle contestazioni di natura edilizia (basamento e difformità altezze, ndr) e relativi conseguenti pareri di Soprintendenza e Comune di Siracusa. Per l’associazione, inoltre, l’intera operazione non avrebbe perseguito il fine della valorizzazione e riqualificazione dell’area, finendo per ignorare prescrizioni paesaggistiche e del codice della navigazione.
Una articolata serie di contestazioni che però sono state puntualmente rigettate dalla terza sezione del Tar di Catania che ha anche espresso una sorta di censura nei confronti di Italia Nostra. “La parte ricorrente ha platealmente violato il dovere di chiarezza e di sinteticità, sia in occasione della riformulazione dei ricorsi, sia nella redazione delle proprie memorie – scrivono i giudici amministrativi – redigendo atti obiettivamente sovradimensionati, ripetitivi e, in particolar modo, non lineari sotto il profilo espositivo”. Cosa che ha comportato “un aggravio dell’impegno professionale dei difensori di controparte e, di conseguenza, maggiori oneri per i relativi clienti”. Molti documenti depositati non sono poi stati valutati “pertinenti e conducenti”. Motivo per cui il Tar ha condannato la ricorrente anche al pagamento delle spese di giudizio quantificate in 3.500 euro oltre ad accessori di legge (“se dovuti”) in favore di ciascuna delle controparti.




Volano con l’auto oltre viale Paolo Orsi, tre persone a bordo: una in ospedale. Le foto

Una vettura è volata oltra la sede stradale, finendo nelle campagne che circondano viale Paolo Orsi, a Siracusa. A bordo tre persone, tra cui due sorelle. In due sono riuscite ad uscire autonomamente dalla vettura, dopo l’impatto con il terreno. Per una terza persona, una ragazza, è stato necessario attendere i soccorsi dei Vigili del Fuoco. Per estrarla, è stato tagliato via il tetto dell’auto. Con la barella spinale è stata condotta in ambulanza e poi in ospedale, per accertamenti.
Sul posto, oltre alla Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri e 118, chiesto anche l’intervento dei Vigili del Fuoco. Un tamponamento all’origine dello spaventoso volo.




Tutti accalcati sulla balaustra dei Caduti: vietato l’accesso ma nessuno ferma la gente

Si trova ricoverato in Ortopedia a Siracusa il 17enne precipitato ieri sugli scogli di Riviera Dionisio il Grande. Tanta paura, molto dolore e un paio di fratture per lui dopo un volo di circa 15 metri. La sua vicenda ha tenuto per ore tutti col fiato sospeso. Dopo i soccorsi, completati anche dall’intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco, ha voluto ringrazia dall’ospedale quelle persone che si sono mobilitate per lui.
Altre persone, a decine, hanno seguito tutte le fasi dell’intervento assiepate sull’affaccio del Monumento ai Caduti. Qualcuno anche pericolosamente in piedi sulla balaustra. E dire che tutta quell’area è interdetta perchè a rischio crollo, dopo il cedimento di una parte del costone avvenuto sul finire dello scorso anno. Ma da alcuni giorni non c’è più la linea che delimitava l’accesso all’area, attraverso jersey in plastica. Erano stati prestati dalla Protezione Civile di Priolo che li ha però rivoluti indietro visto che spesso finivano divelti in terra o spostati.
E così, nonostante il divieto vigente, l’area si presenta aperta e di libero accesso. E’ stato naturale, per molti, riversarsi proprio sulla porzione di costone a strapiombo sul mare, per curiosare e seguire i soccorsi. Poco hanno potuto gli agenti della Municipale. Impossibile contenere quella moltitudine.

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Dalla Protezione Civile comunale, l’assessore comunale Enzo Pantano conferma che in settimana verrà montata una nuova recinzione in ferro per inibire l’accesso al Monumento ai Caduti. Sarà ad altezza d’uomo, per evitare che possa essere facilmente scavalcata, come avveniva con i jersey in plastica. Resta, però, il fatto che l’area è ancora aperta alla pubblica fruizione nonostante una precisa ordinanza che invece vieta la presenza di persone e attività su quei delicati luoghi.




Siracusa. Villaggio migranti ancora chiuso, petizione a Cassibile: “Di nuovo baraccopoli”

Siamo alle solite. Nonostante il villaggio allestito  lo scorso anno per ospitare i braccianti stagionali stranieri che arrivano nel nostro territorio per la stagione della raccolta, la struttura è ancora chiusa e molti sono in abitazioni di fortuna”.

Il Comitato dei cittadini torna a protestare, con una petizione con cui chiede interventi urgenti “per evitare il pregiudicarsi della situazione che potrebbe generare disagi e proteste”.

Sono i cittadini che l’anno scorso hanno protestato contro la realizzazione del villaggio nella frazione di Cassibile. Oggi ricordano che “oggi la struttura è inutilizzata nonostante l’ingente spesa sostenuta per costruirlo”.

Paolo Romano, racconta che “si sono venute a creare piccole baraccopoli, alcune tende sono state piazzate in prossimità del villaggio, in via dei Timi, proprio davanti il cancello d’ingresso del centro”.

L’accusa lanciata è chiara. “A questo punto delle cose- si legge nella nota diffusa oggi dal Comitato- è evidente che chi di dovere agisce solo ed esclusivamente in stato di emergenze, quando la situazione diventa critica, senza un comportamento preventivo adottato, invece, per tempo, nonostante il problema- concludono i cittadini firmatari della petizione- si conosca da oltre 25 anni”.




Abiti di marca rubati nel siracusano venduti a prezzi stracciati alla fiera di Catania

Un ricettatore catanese di 45 anni è stato denunciato dai Carabinieri di Siracusa, insieme alla complice di 43 anni. Sono accusati di vendere abiti griffati alla storica “fiera” di Catania ma risultati rubati.
Le indagini hanno preso avvio da un grosso ammanco di forniture di abiti di marca dai magazzini di alcuni punti vendita della provincia di Siracusa. L’analisi delle telecamere ed il pedinamento dei mezzi che trasportavano le merci hanno portato gli investigatori sulla pista catanese.
Gli oltre 400 capi di abbigliamento rubati venivano rivenduti dai due denunciati durante la famosa fiera del mercato storico di Catania. Parte della merce era posta sulla bancarella mentre il grosso della refurtiva era nascosta in un magazzino, apparentemente abbandonato e fatiscente, di proprietà dei due e situato nei pressi della zona del mercato.
Alcuni vestiti riportavano ancora il dispositivo anti taccheggio ed ovviamente le etichette originali che costituivano per gli acquirenti l’esca per poter comprare a prezzi stracciati abiti di marche prestigiose.
I denunciati naturalmente non sono stati in grado di spiegare il possesso dell’ingente quantitativo di prodotti “griffati” venduti in tutta Italia solo dai punti vendita autorizzati.
Il valore dei capi d’abbigliamento sequestrati ammonta ad oltre 15.000 euro, che saranno restituiti, previa ricostruzione della filiera attraverso le bolle di carico, ai punti vendita che hanno subito i furti.




Colorata protesta della comunità cingalese di Siracusa, con loro anche un imprenditore

La comunità cingalese protesta in tutta Europa e chiede attenzione per la situazione che si è venuta a creare nel loro Paese. Anche a Siracusa hanno dato vita ad un colorato sit-in. Appuntamento in piazza del Pantheon, nel pomeriggio di domenica. Cartelli scritti in lingua tamil, con le bandiere italiana e cingalese accanto. Al loro fianco, il noto imprenditore agricolo ed ex assessore comunale, Fabio Moschella. “Ho sentito il dovere di portare la mia solidarietà a questa bella comunità, la più importante tra quelle straniere a Siracusa”, racconta su FMITALIA.
Sono circa 1.300 i cingalesi che vivono e lavorano a Siracusa. “Sono un buon esempio di integrazione, una comunità sana che lavora nella ristorazione e nei servizi alla persona. Così educati da non essere quasi neanche avvertiti”, commenta ancora Moschella.
In Sri Lanka c’è una crisi profonda. Da diversi mesi vengono a mancare medicine e cibo. I prezzi sono fuori controllo e l’energia elettrica viene razionata. Il Paese è governato dal 2009 da una famiglia di influenti uomini d’affari, arrivati al potere con elezioni democratiche. Oggi vengono lamentate speculazioni, un ampio disboscamento ed in genere uno sfruttamento delle risorse dello Sri Lanka fuori controllo. Ecco perchè, nel fine settimana, In tutta Europa hanno dato vita a proteste e manifestazioni, invocando un ritorno alla normalità.
“Qualche passante si è fermato, incuriosito. Sarebbe stata bella anche una presenza delle istituzioni cittadine per una comunità operosa e che paga le tasse in questa città”, l’ultima nota di Moschella.




Siracusa. Denunciati a 14 e 17 anni, erano a bordo di uno scooter rubato

E’ una delle zone più battute dai controlli di Polizia: via Santi Amato, a Siracusa. Considerata una delle principali piazze di spaccio cittadine, vede quasi quotidianamente sequestri di dosi di stupefacente frettolosamente abbandonate dai pusher o nascoste tra la vegetazione.
Questa volta, gli agenti delle Volanti hanno denunciato due minorenni. Alla vista della pattuglia, a bordo di uno scooter, hanno cercato di dileguarsi. Raggiunti e fermati, sono stati denunciati per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale: lo scooter è infatti risultato rubato poco prima. I due hanno 14 e 17 anni.




Positivo al covid ma in giro in città: la Polizia denuncia un 42enne di Siracusa

Si allentano le misure di contenimento del covid 19 ma continuano ad essere commesse leggerezze che rischiano di costare caro. Come nel caso di un 42enne del capoluogo, sorpreso fuori dalla sua abitazione nonostante positivo al covid e sottoposto, quindi, ad isolamento.
E’ bastato un veloce controllo incrociato con il registro dei positivi per accertare come il suo nominativo risultasse tra quello delle persone contagiate e quindi con il divieto di andare in giro. E’ stato denunciato per violazione delle vigenti leggi sanitarie.
Nell’ultimo aggiornamento dei dati covid, ieri sera, altri 320 nuovi positivi in provincia di Siracusa.




Contro la pesca di frodo al Plemmirio, massiccia mobilitazione della Guardia Costiera

Operazione di contrasto alla pesca di frodo all’interno dell’area marina protetta del Plemmirio. Massiccia la mobilitazione della Guardia costiera di Siracusa che ha potuto contrare anche sul supporto della nave Diciotti oltre a 15 militari sulle autopattuglie, 3 motovedette, 2 battelli a chiglia rigida.
I controlli sono avvenuti durante l’intero arco delle giornate, anche nelle ore notturne. Sono stati accertati 4 illeciti amministrativi per esercizio della pesca illegale per un totale di 4.000 euro di sanzioni elevate. Sequestrati circa 1.650 mt. di rete da pesca irregolare. Denunciato un uomo per violazione delle norme che disciplinano la navigazione all’interno dell’Area Marina Protetta.

foto archivio