Raggirato, stipula una falsa polizza assicurativa: denunciati a Noto due napoletani

Due napoletani, un uomo di 24 anni ed una donna di 51, sono stati denunciati per truffa a Noto. Le indagini sono state svolte dal locale Commissariato che ha ricostruito i contorni della vicenda.
I due, utilizzando un falso annuncio online di una compagnia assicurativa, hanno convinto un 56enne netino a stipulare una falsa polizza assicurativa per un motociclo. L’uomo pagava effettivamente il premio richiesto (135 euro, ndr) per poi scoprire il raggiro.

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Il ciak all’alba, via alle riprese del nuovo spot Sanpellegrino: piazza Duomo la location

Alle prime luci del’alba, via alle riprese del nuovo spot Sanpellegrino a Siracusa. E’ piazza Duomo a prestare il suo scenario barocco ai primi ciak della produzione, dallo scorso fine settimana in città. Appuntamento per attori e comparse a pochi passi dalla Cattedrale, mentre su via Minerva è stata allestita l’area tecnica con mezzi ed attrezzature per accompagnare le riprese, in ogni condizione di luce. La pietra bianca della pavimentazione è stata bagnata per ragioni sceniche. La telecamera è piazzata con l’operatore all’interno del cestello di un braccio meccanico. Dopo alcune prove, via alle riprese che si protrarranno sino a venerdì e non solo, secondo quanto si apprende, in piazza Duomo.
Per il marchio Sanpellegrino è un ritorno a Siracusa, città che aveva già accompagnato con i suoi scorsi il lancio di una delle bibite del noto gruppo, in occasione della campagna “Meraviglia Italiana”.
Pochi al momento i dettagli noti circa la nuova produzione. Non si sarebbe puntato su di un testimonial, spazio quindi ad un lavoro corale. Sartoria, fitting room e servizi connessi alla produzione allestiti a pochi passi da via Picherali.




Terminal Augusta-La Valletta, Ficara (M5s): “Ottima notizia, così il porto cresce”

“Ottima notizia il via ai collegamenti tra Augusta e Malta”.

Dopo l’annuncio dell’Autorità di Sistema Portuale, relativo al completamento dell’iter per la concessione alla società maltese, il  vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara (M5s) esprime tutta la sua soddisfazione.

”È un momento importante per il porto di Augusta -evidenzia il parlamentare- che apre così al traffico passeggeri. Grazie alle sue caratteristiche ed alla ampia rada, lo scalo megarese si presta a più attività, non solo quella commerciale ed industriale. Complimenti alla Autorità di Sistema della Sicilia Orientale per il nuovo risultato ottenuto, in un mare di scetticismo e contrarietà. L’attività progettuale è intensa e punta a richiamare le principali compagnie armatoriali del Mediterraneo, anche nel settore della cantieristica”.
Intanto, ricorda Ficara, “è già a lavoro la Commissione di concorso per l’assunzione di 8 tecnici (ingegneri, architetti e geometri) per l’Autorità Portuale di Sistema di Augusta e Catania. Dall’estate rafforzeranno la capacità di progettazione dell’ente. Subito dopo verranno avviati gli esami per reclutare in totale 33 unità di personale. Una nuova pianta organica, ulteriormente arricchita, che non comporterà maggiori costi, grazie ad una attenta rivisitazione della spesa su cui è arrivato il placet del Ministero. Negli ultimi due anni, di cui uno di commissariamento, sono risultati notevoli. Al prossimo nuovo management non si può che chiedere di proseguire su questa linea”.




Il Niger, i due anni di prigionia: a Siracusa la testimonianza di padre Gigi Maccalli

“Che Dio ci faccia comprendere un giorno che siamo tutti fratelli”. E’ questa la frase che padre Gigi Maccalli ha detto al capo del villaggio che lo aveva tenuto nascosto per mesi. Era arrivato il momento della sua liberazione e alcune ore dopo sarebbe rientrato in Italia. Il padre missionario della provincia di Crema, 59 anni, della Società Missione Africane, era stato rapito in Niger al confine col Burkina Faso, nella notte tra il 17 e il 18 settembre del 2018, da miliziani jihadisti. Prestava la sua opera nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey. Dopo due anni, l’8 ottobre 2020, la liberazione in Mali. La testimonianza di padre Gigi è stata al centro della giornata organizzata dal Centro missionario diocesano al Palazzo San Zosimo, in Arcivescovado, a Siracusa.
Con padre Maccalli anche padre Salvatore Cardile del Pime, missionario per molti anni in Brasile; e Alex Zappalà, direttore del Centro missionario della diocesi di Pordenone-Concordia che ha svolto per 15 anni il suo servizio in Missio Giovani, organismo della CEI per l’animazione missionaria dei giovani. Zappalà ha parlato della sua esperienza in Amazzonia.
Ad aprire l’incontro è stato l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto. “Come ci dice papa Francesco, siamo missionari con l’annunzio e la testimonianza. Dobbiamo prendere coscienza della nostra identità e vivere l’annunzio del Vangelo. Coltivare lo spirito missionario nel nostro cuore. Siamo canali di grazia per portare Gesù all’altro” ha detto Lomanto.
Padre Gigi ha raccontato la sua esperienza missionaria nel Niger e la sua prigionia durata due anni: “Il mio rapporto con Dio si è rafforzato. Ho gridato il mio dolore nella preghiera dei salmi. Anche nel più grande buio c’è una luce. Il Signore mi ha dato un’esperienza profonda da fare”. Il missionario ha raccontato del rapimento, del viaggio in motocicletta per 17 giorni. Delle catene chiuse alle caviglie. Del trasferimento in auto e del deserto, “prigione a cielo aperto”. Per mesi tra le dune. I trasferimenti dal Niger al Burkina Fasu fino all’Algeria. “Mi ero fatto dare un foglietto dove annotavo i miei pensieri. Poi mi hanno dato l’etichetta di un ananas e poi un pezzo di cartone”. Padre Gigi ha mostrato i tre regali che si è portato a casa: “Il primo è un anello della catena. Sono riuscito anche ad aprire il bullone, anche se poi lo hanno sostituito con uno più grosso. Questo anello mi ricorda la comunione con tante vittime innocenti. La gente è ostaggio di tanta violenza e tanta paura. Il secondo regalo è questo straccio di stoffa. L’ho annodato, come fosse un rosario e pregavo. Quello che ho scoperto è stato l’essenziale. Ho sofferto la fame, il freddo ed il caldo. Mi mancava poter comunicare. Comunicare amore e vivere la libertà. Ero circondato da sette giovani con kalashnikov, ostaggi di analfabetismo e propaganda”. Il terzo regalo è un oggetto che il missionario ha costruito con le sue mani: “Mi sono costruito una piccola croce in legno. Mi resta il silenzio. Ho fatto esperienza del silenzio e del silenzio di Dio. Ho scoperto in quel silenzio un Dio che è oltre la Parola. La nostra vita è tra dono e perdono. La speranza mi accompagnava. ‘Padre perdona loro non sanno quello che fanno’, mi ripetevo. La prima parola di Gesù risorto è Shalom, pace a voi. Il perdono fasciato di silenzio genera la pace. Questo credo fortemente. Mi trovo oggi a testimoniare: non ci sono solo cose da fare, c’è da essere, c’è da essere comunione con questo Dio che ama gratuitamente tutta l’umanità e pregare perchè nasca davvero la pace”.
L’incontro è stato promosso dal Centro missionario diocesano, dalla Caritas diocesana, dall’Ufficio per la Pastorale giovanile, dall’Ufficio Migrantes, dal Centro diocesano per le vocazioni, dal Servizio per la pastorale del turismo, tempo libero e sport.




Catamarano Augusta-La Valletta, concluso l’iter per la concessione alla Ponte Ferries

Concluso l’iter per il rilascio alla società Ponte Ferries della concessione demaniale marittima del pontile sud traghetti del porto commerciale di Augusta. L’iter è stato condotto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale. Sarà così possibile realizzare il primo terminal passeggeri da destinare alle Navi Veloci sulla rotta Augusta-La Valletta-Augusta.

I catamarano Hsc Artemis era già approdato ad Augusta lo scorso ottobre per alcune verifiche tecniche.

L’Autorità portuale annuncia che, con l’avvio del nuovo traffico passeggeri,si attua “il primo dei cambiamenti che si intende portare avanti nell’intento di diversificare le matrici economiche dei traffici marittimi presenti in porto”. L’idea è quella di unire ulteriori tasselli. In questa ottica si muoverebbe la ristrutturazione del Porto Commerciale e della Darsena, per la quale è stato presentato un progetto di fattibilità tecnica ed economica al competente comitati tecnico-amministrativo. Un appalto da 22 milioni di euro attraverso cui l’Autorità ritiene di poter rafforzare il porto “trasformandolo in scalo dalle grandi potenzialità attrattive per le compagnie armatoriali che operano nel Mediterraneo”.




Pachino avrà il suo ospedale di comunità, ballottaggio Siracusa-Palazzolo

“Pachino avrà il suo ospedale di comunità. Deciderà invece la conferenza dei sindaci se collocarne un altro al Rizza di Siracusa, già previsto secondo l’iniziale prospettazione, o nella zona montana. Confermati poi i due già individuati nel presidio ospedaliero di Lentini e al Trigona di Noto. È quanto emerso stamattina nel corso dell’audizione in VI commissione dell’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza, in ordine alla programmazione regionale dei fondi del Pnrr destinati al settore sanitario e sociosanitario”. Lo comunica Rossana Cannata, deputata regionale di Fratelli d’Italia, che ha partecipato all’incontro durante il quale sono stati illustrati gli schemi definitivi dei progetti territoriali di ogni Asp.
“L’assessore della Salute – spiega la parlamentare – ha dunque confermato che la struttura di contrada Cozzi a Pachino ospiterà il quarto degli ospedali di comunità previsti nella provincia aretusea. Si tratta di un impegno – conclude l’on. Rossana Cannata – che ho mantenuto, in sinergia con l’assessore della Salute, per garantire cure di prossimità e un’assistenza di rete potenziata e più vicina ai cittadini. Sarà invece rimessa alla valutazione del territorio, e dunque alla conferenza dei sindaci, la decisione riguardante la collocazione di un altro ospedale di comunità: mantenerlo cioè a Siracusa, come inizialmente deciso dall’assessorato, oppure spostarlo nella zona montana a Palazzolo”.
Esulta il sindaco di Pachino, Carmela Petralito. “La nostra proposta di poter avere a Pachino, in una struttura già esistente, un ospedale di comunità è stata accolta dal Governo regionale e dall’assessore Ruggero Razza in particolare. Ringraziamo tutti coloro, dal Comune di Portopalo di Capo Passero a quello di Rosolini, ai deputati regionali e ai rappresentanti di partiti, sindacati ed associazioni che hanno condiviso la nostra battaglia. Un impegno che proseguirà, con i sindaci Montoneri e Spadola, per dotare la nostra zona di un livello di assistenza sanitaria adeguato ai nostri giorni e alle difficoltà legate ai trasporti”.




Migranti, nave Diciotti verso Augusta: soccorsi 573 stranieri, c’è anche un cadavere

Anche una motovedetta della Guardia Costiera di Siracusa ha partecipato, nella notte, alle operazioni di soccorso a 573 migranti, raggiunti in acque italiane. Si trovavano a bordo di due pescherecci sovraccarichi e lasciati in balia delle onde in presenza di condizioni meteo sfavorevoli e previste peggiorare sensibilmente nelle ore successive. In soccorso si sono mosse la nave Diciotti e tre motovedette classe 300 della Guardia Costiera di Siracusa, Crotone e Reggio Calabria.
Le operazioni di soccorso si sono svolte a 70 miglia a largo di Capo Spartivento. I migranti sono stati tratti in salvo dalle motovedette della Guardia Costiera, e poi trasbordati sulla nave Diciotti, con a bordo personale sanitario Cisom; tra questi, recuperata anche una persona priva di vita, che, secondo quanto dichiarato dagli stessi migranti, sarebbe deceduto già da alcuni giorni.
Inoltre, uno dei migranti tratti in salvo, bisognoso di cure mediche immediate, è stato successivamente condotto d’urgenza nel porto di Roccella Jonica da una delle motovedette intervenute nel soccorso. 59 i minori salvati, molti dei quali non accompagnati. Nave Diciotti sta attualmente dirigendo verso il porto di Augusta, ove tutte le persone soccorse verranno sbarcate.




Siracusa.”Si” alla festa del Patrocinio di Santa Lucia:torna la processione per le vie di Ortigia

Con la fine dell’emergenza legata alla pandemia (prevista per fine marzo), tornerà a Siracusa la festa di Santa Lucia, a partire da quella del Patrocinio di Maggio. Dopo lo stop forzato, determinato dalle norme di contenimento dei contagi, e che nemmeno lo scorso 13 dicembre ha consentito lo svolgimento della processione per la Festa della Patrona, i fedeli potranno, dunque, tornare ad abbracciare idealmente la Santa della Luce.

Ad anticiparlo è il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione. Il prossimo 13 Marzo si svolgerà la tradizionale cerimonia di sorteggio dei portatori del simulacro argenteo. Successivamente toccherà al sorteggio delle portatrici. “Noi siamo pronti- spiega Piccione- e abbiamo impostato il programma relativo alla Festa del Patrocinio di Santa Lucia. Prevista la processione per Ortigia,che ci riporterà ad una gestione “normale” delle celebrazioni in onore della nostra Patrona”.

A Maggio, dunque, torneranno i fedeli in piazza Duomo per Santa Lucia delle Quaglie, in ricordo del miracolo di Siracusa.

“Chiederemo a Santa Lucia di sciogliere i cuori induriti- prosegue Piccione- e ci rivolgiamo con questo auspicio al mondo che vive la devozione”.

Il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia non si mostra soddisfatto della risposta che la Santa Sede ha fornito all’ex vice presidente della circoscrizione della Borgata, Francesco Candelari, che chiede da anni, ogni anno, la restituzione a Siracusa delle spoglie della Patrona. Quel “non è di nostra competenza” non convince Piccione. “Mi sarei aspettato una risposta diversa- ammette- non burocratica, che sembra la risposta di chi quasi se ne vuole lavare le mani”. Piccione non sembra nemmeno ottimista rispetto ad un eventuale impegno della politica, “che ha fallito-tuona- Non ci interessano quanti fanno passerella e spariscono, come spesso è accaduto”. Il paradosso, per venire a capo della vicenda relativa alla restituzione del corpo di Santa Lucia, sarebbe quello di intraprendere un percorso giudiziario, una causa civile tra Siracusa e Venezia per arrivare a comprendere chi è legittimo erede delle spoglie della Santa. Un’ipotesi che in realtà nessuno ha in mente di perseguire sul serio, ma che serve per spiegare quanto intricata sia la storia che riguarda le spoglie della Patrona di Siracusa, nei diversi spostamenti che le hanno riguardate nel tempo. “L’Arcidiocesi di Siracusa ed il Patriarcato di Venezia, in ogni caso- ricorda Piccione- sono Chiese sorelle e mai sarebbe pensabile un ricorso, una causa, qualcosa che in nessun modo appartiene a chi vive la fede come noi”.




Baby gang in Ortigia, la paura dei pestaggi: la politica fa appello a Prefetto e Questore

La segnalata presenza di baby-gang dalla rissa facile in Ortigia, ha spinto il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) a scrivere al prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto. Intervento simile anche da parte della parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Le recenti aggressioni da parte di gang di giovani a Siracusa ma anche a Palermo e in altre città italiane lascia preoccupati e sgomenti i cittadini, lo Stato deve far sentire forte la sua voce” è, in sintesi, l’appello di Cafeo. “Alla base di queste folli aggressioni c’è senza dubbio un forte disagio giovanile di cui non si può non tenere conto e che però, in nessun caso, può essere utilizzato come attenuante o peggio giustificazione per simili azioni violente”.
Chiesta una risposta istituzionale “forte, rapida ed efficace” sino ad arrivare a chiedere rinforzi per presidiare il territorio “e garantire la sicurezza ai cittadini che vogliono uscire per fare una passeggiata di sera, peraltro in una difficile fase di ripresa della socialità post pandemia”.
Cafeo si dice preoccupato al punto da auspicare la convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, “al fine di pianificare interventi mirati e programmatici per il breve e medio termine, finalizzati all’incremento della sicurezza dei cittadini, specie alla vigilia della nuova stagione turistica alle cui sorti, non serve ribadirlo, è legata gran parte della ripresa economica per le attività commerciali della provincia”.
Pensiero finale per le vittime di queste aggressioni: “devono denunciare, perché soltanto in questo modo le forze dell’Ordine potranno avere gli strumenti per assicurare alla giustizia gli autori di questi inaccettabili pestaggi”.
Per la Prestigiacomo, “il fenomeno, che sembra si stia diffondendo, non può essere sottovalutato e va represso con la massima determinazione. Ancora più grave sarebbe se, come pare, del gruppo facessero parte pregiudicati o personaggi legati alla piccola criminalità locale. Le famiglie della nostra provincia hanno il diritto di non stare in angoscia quando i loro figli vanno a passare una serata con gli amici. I giovani hanno il diritto di uscire, stare insieme e frequentare i locali senza il terrore di poter essere picchiati senza ragione. Il diritto di vivere e passeggiare in sicurezza nelle nostre città è una priorità e va garantito con la massima cura”.
Per questo, l’ex ministro fa appello al Prefetto e al Questore di Siracusa “affinché le forze dell’ordine garantiscano il massimo di vigilanza e controllo nelle zone e negli orari della movida, per garantire tranquillità e sicurezza. Si indaghi a fondo sull’episodio accaduto e si assicurino i responsabili alla giustizia garantendo il massimo di protezione alle vittime che hanno coraggiosamente denunciato”.

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Ospedale di Siracusa, la sorpresa della parlamentare Suriano: “E’ sottodimensionato”

La parlamentare Simona Suriano, eletta nel M5s ma iscritta al gruppo misto (Manifesta/PaP/Rifondazione Comunista) si è recata in visita ispettiva al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa, su sollecitazione del Coordinamento Insorgiamo Siracusa. Nel corso del sopralluogo, ha raccolto informazioni sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e sui servizi offerti agli utenti.
“Purtroppo la situazione all’Umberto I è difficile: tagli al personale ed esternalizzazioni hanno depotenziato la sanità pubblica. L’Ospedale di Siracusa – racconta al termine della visita – ha una capienza di 350 posti letto e ad oggi ne garantisce meno di 300, di cui 40 dedicati ai malati Covid-19. Il Pronto Soccorso, sdoppiato a parità di personale per le misure anticovid, è l’anello debole della catena oltre che il luogo dove si concentrano l’afflusso degli utenti e le condizioni di lavoro più gravose”.
Secondo le informazioni assunte dalla parlamentare catanese, “il personale sanitario assunto durante l’emergenza Covid è precario e non ha certezze su cosa accadrà dopo il 31 marzo; in particolare gli infermieri vivono un precariato insostenibile. Sul versante dei medici la situazione è ancora peggiore. Su una pianta organica di 22 unità, oggi il Pronto Soccorso può fare affidamento solo su 9 medici. Così il reparto di emergenza può contare solo su un medico e due infermieri (per i codici rossi e gialli), con 4 letti in due stanze, e due infermieri per i codici verdi. Per la zona covid invece c’è un solo infermiere (a volte due) e sempre solo un medico, oltre un infermiere al triage all’entrata”. Quanto alla medicina d’urgenza (6 posti letto, nd), “vi è un solo infermiere e un medico ma solo di giorno. Di notte il medico non c’è e deve occuparsene in caso di necessità, quello del Pronto Soccorso.
Per la Suriano è evidente come l’ospedale di Siracusa sia “sottodimensionato”. La proporzione è tutta nei numeri dell’emergenza-urgenza: “per farvi fronte, un ospedale importante come quello di Siracusa dispone di 3 medici e 8 infermieri”.
Da qui la richiesta della parlamentare di assunzioni stabili e investimenti sulle strutture. “Porterò queste richieste e queste problematiche all’attenzione del Ministro della Salute, del Governo e della Regione. Di certo, continueremo a vigilare sulle condizioni del Pronto Soccorso di Siacusa e a stare al fianco di chi usufruisce dei servizi e dei lavoratori che operano quotidianamente per garantire cure adeguate”, conclude Suriano.