Nuovo spot Peroni interamente girato a Siracusa: al via le riprese tra Ortigia e l’Isola

Il nuovo spot Peroni sarà interamente girato a Siracusa. Le riprese partiranno nei prossimi giorni. Secondo un’ordinanza  del settore Mobilità e Trasporti, la PNA Mercurio Cinematografica ha scelto Ortigia e Punta del Pero per allestire i propri set, in cui ambientare le scene che comporranno poi il nuovo spot da realizzare. Tra le vie interessate, dal 14 e fino al 20 febbraio prossimi: piazza Duomo e piazza Minerva, Riva Nazario Sauro, Largo e Passeggio Aretusa ed ancora, il mercato di via De Benedictis, via Vittorio Veneto, piazza Archimede,Lungomare Alfeo e Lungomare di Levante, via Roma e via del Crocifisso. Fuori dal centro storico, via Maddalena-Punta del Pero. Secondo alcune indiscrezioni, le scene prevedono l’impiego di Ape Car e scooter, come richiamo all’identità siciliana. Per le riprese, nei giorni scorsi, si sono svolti dei casting per la selezione di comparse, donne e uomini tra i 25 e i 60 anni.




Non vuole usare la cassa automatica per ritirare il reddito di cittadinanza e la distrugge:denunciata

Stacca un’apparecchiatura posta all’interno dell’ufficio postale di Priolo perchè in collera e la scaraventa fuori.

Responsabile dell’episodio, una donna di 47 anni, residente a Melilli, che aveva raggiunto l’ufficio di Priolo con la pretesa di ritirare il reddito di cittadinanza direttamente allo sportello e non, come previsto, attraverso le casse automatiche poste all’esterno della filiale.

Quando gli impiegati le hanno negato la possibilità di agire secondo le sue intenzioni e di effettuare l’operazione come indicato, la donna è andata in escandescenza, danneggiando l’apparecchiatura.
Intervenuti sul posto gli agenti del Commissariato, e ricostruita la vicenda, gli uomini agli ordini del dirigente Leo,  con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, hanno identificato la 47enne, già nota alle forze di polizia. E’ stata denunciata per danneggiamento.




Siracusa. Nuovi ingressi nella direzione cittadina di Italia Viva: Magnano e Umina componenti

Nuovi ingressi nella direzione cittadina di Italia Viva di Siracusa.

Li annunciano i segretari Donatella Lo Giudice e Salvo Piccione. Si tratta di  Francesco Magnano e Francesco Umina.

Magnano,già Direttore di Casa Famiglia ha assunto la Direzione del CARA di Mineo, ed è stato, dunque, l’ultimo responsabile del più grande Centro di Accoglienza d’Europa. Segue L’Associazione Provinciale Famiglie Affidatarie e Adottive di cui la moglie è presidente.

Umina, è stato presidente del quartiere Grottasanta (e componente della Cgil come responsabile della sicurezza in zona industriale).

 




Siracusa. Non si ferma all’Alt della polizia, inseguimento in viale Ermocrate: denunciato

E’ durato pochi minuti l’inseguimento nel cuore della città scaturito dal mancato rispetto, da parte di un 21enne, dell’Alt della polizia, in servizio di controllo la scorsa notte.

Quando gli agenti delle Volanti hanno notato, in piazza Pantheon, il giovane alla guida di una Fiat Panda, hanno deciso di sottoporlo a controllo. Il giovane, tuttavia, è fuggito. Durante l’inseguimento, altre pattuglie si sono unite ai colleghi, bloccando infine il 21enne nei pressi di viale Ermocrate. Senza patente, il giovane è subito apparso in condizioni di alterazione psico-fisica, sotto l’effetto di stupefacenti. Scattata la perquisizione, la polizia ha rinvenuto una modica quantità di marijuana, compatibile con l’uso personale. Il giovane è stato denunciato anche per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e sanzionato per possesso di droga, oltre a non essersi fermato all’Alt.




Rischio desertificazione dell’area industriale, il presidente Musumeci scrive al governo

Un incontro operativo urgente per il rilancio dell’area industriale siracusana, davanti al «concreto rischio di disimpegno delle società multinazionali operanti nell’area del cosiddetto Polo petrolchimico di Siracusa». È la richiesta avanzata al governo centrale dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una lettera inviata al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in cui raccoglie la preoccupazione di vari ambiti della vita produttiva locale, peraltro, «pienamente condivisa e segnalata in tempi non sospetti», sul futuro economico dell’area industriale.
«Questo stato di cose, ove malauguratamente confermato – sottolinea il governatore – rischia di determinare a sua volta l’esclusione dell’ambito aretuseo dal beneficio dei significativi investimenti che il Governo centrale si accinge a stanziare, mediante l’attuazione del Programma nazionale di transizione energetica, verso l’ambizioso obiettivo dell’adeguamento delle aziende petrolifere alle disposizioni comunitarie in materia di riduzione delle emissioni di CO2. Si tratta, con ogni probabilità, dell’ultima occasione utile per il rilancio occupazionale ed economico-sociale dell’importante area industriale e per l’affermazione del primato della intrapresa locale a discapito della delocalizzazione degli investimenti».
Da qui l’urgenza di «voler concordare nel più breve tempo un apposito incontro operativo finalizzato alla disamina congiunto delle problematiche in essere – scrive nella lettera – siccome rappresentate anche dalle organizzazioni di categoria, e alla individuazione di ogni più efficace soluzione in grado di conferire rinnovata attrattività all’area industriale siracusana».




Covid, il bollettino: 696 nuovi positivi in provincia, a Siracusa -10 ma 5 in terapia intensiva

Sono 696 (-89) i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Uno sguardo in dettaglio ai numeri del capoluogo. A Siracusa, in questo venerdì, scende lievemente il numero dei positivi: -10 rispetto ad ieri, ed è il secondo giorno consecutivo con un numero di guariti maggiore rispetto ai nuovi casi. Sono ora sono 2.427 (ieri 2.437) gli attuali positivi. Scendono a 43 (-3) le persone in isolamento fiduciario a Siracusa città.
Scende di una unità il dato dei ricoveri: sono 40 (-1) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 35 (-2) di loro ricovero in regime ordinario, aumentano però le terapie intensiva: 5 (+1).
In Sicilia sono 5.754 i nuovi casi registrati a fronte di 38.018 tamponi processati, con 342 casi però relativi a giorni precedenti. Gli attuali positivi sono 277.684 (+2.811). I guariti sono 3.251, 34 i decessi. Negli ospedali sono 1.439 i ricoverati (-32), 116 (+1) in terapia intensiva. Quanti ai numeri delle singole province, ecco quelli di oggi: Palermo 1.214 nuovi casi, Catania 1.529, Messina 900, Siracusa 696, Trapani 359, Ragusa 463, Caltanissetta 304, Agrigento 414, Enna 217.




Scoperto nei fondali di Avola il relitto di un idrovolante tedesco della II Guerra Mondiale

Il relitto di un idrovolante tedesco “Dornier Do 24” della II Guerra Mondiale è stato rivenuto nei fondali, a poche miglia dalla città di Avola, a una profondità di 122 metri nel corso delle ricerche subacquee effettuate da Fabio Portella del Diving Murro di Siracusa, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
Si tratta di un idrovolante multiruolo a scafo centrale progettato dall’azienda tedesca Dornier Flugzeugwerke, lungo 22 metri e con un’apertura alare di 27, prodotto tra il 1937 e il 1945 in 279 esemplari e utilizzato per pattugliamento marittimo, ricerca e salvataggio.
L’aereo giace su un fondale fangoso in assetto di volo; la carlinga, priva della sezione di coda, si solleva dal fondo per circa 2 metri e sono evidenti i motori Bramo-BMW 323R-2, il cupolino, la mitragliatrice dell’alloggio di prua, la strumentazione e le due cloche.
Proprio nell’idroscalo di Siracusa era stanziata, dal marzo 1941 al maggio 1943, la squadriglia di soccorso 6° Seenotstaffeln, formata da idrovolanti tedeschi Dornier Do24 e Heinkel 59, e questo fa supporre che il relitto appartenga a uno dei velivoli decollati da quella base.
Salvo l’esito di successive indagini storiche, sono soltanto due gli idrovolanti Dornier-Do24 che risultano essersi perduti nell’area di Siracusa a distanza di quasi due settimane l’uno dall’altro: uno nella notte tra il 16 e 17 dicembre 1942 per l’impatto con l’albero di una nave al decollo e l’altro, il n°63 VH+SC appartenente al 7° Seenotstaffel, il 29 dicembre 1942, durante un ammaraggio notturno, forse per un’esplosione (una fonte indica “causa sconosciuta”, un’altra “impatto con mina”).
Analizzando le condizioni del relitto, è probabile che lo stesso sia pertinente a quest’ultimo incidente, nel corso del quale perirono cinque aviatori, mentre uno rimase gravemente ferito.
Le vittime di entrambi gli sfortunati eventi sono sepolte presso il cimitero di guerra tedesco di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania.

“La Soprintendenza del Mare – dichiara il Soprintendente Ferdinando Maurici – fin dalla sua costituzione si è occupata anche della individuazione, studio e tutela del patrimonio sommerso di epoche a noi vicine. In particolare, per ovvie ragioni storiche, i mari siciliani hanno visto l’affondamento di molte imbarcazioni e l’inabissamento di velivoli da guerra e trasporto durante la II Guerra Mondiale. Non mancano inoltre esempi di mezzi corazzati affondati al momento dello sbarco all’inizio dell’Operazione Husky, l’invasione alleata dell’isola. Ultimamente è stato anche individuato un mercantile giapponese affondato durante la I Guerra Mondiale la cui scoperta ha aggiunto un tassello alla non molto nota storia della squadra navale nipponica inviata nel Mediterraneo in appoggio alle forze alleate. Anche nella mostra dedicata alla vita e all’opera di Sebastiano Tusa, attualmente allestita all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, questo tipo di relitti relativamente recenti ma di grande interesse storico ha trovato il suo spazio. All’interno della Soprintendenza si è ritenuto opportuno individuare in un funzionario, cultore di storia militare e soprattutto della II Guerra Mondiale, la figura di riferimento specialistica per i relitti di epoca contemporanea”.




Siracusa, le perplessità dell’Udc sul piano tappa-buche: “Quali risorse e quali criteri seguiti?”

Una settimana fa, l’annuncio del piano tappa-buche varato dall’assessore alla Mobilità, Dario Tota. Una dichiarazione di buona volontà, con l’indicazione di un obiettivo: chiudere il 75% delle “scaffe” entro la fine di maggio.
“Siamo d’accordo, ovviamente, sul fatto che la indecorosa situazione delle buche sulle strade cittadine richieda una particolare attenzione e che, quindi, bene abbia fatto l’assessore al ramo a farne una priorità. Ancora bene ha fatto lo stesso a richiamare all’ordine le varie ditte che, spesso ricorrendo al subappalto, scassano e poi lasciano in condizioni pietose le strade. Ma siamo perplessi su alcuni aspetti”, dice il responsabile provinciale dell’Udc, Pierluigi Chimirri.
“Completezza di informazione avrebbe richiesto di specificare le risorse economiche delle quali l’amministrazione potrà disporre. Ma poi, in base a quale criterio una buca sarà riparata ed un’altra, invece, no. Varranno criteri di anzianità della buca o di dimensioni della stessa? O ancora sarà determinante l’ubicazione della stessa in arterie più o meno trafficate? Facile, in sede di doglianze, poter dire ad un cittadino che quella buca, che magari aveva provveduto a segnalare, rientri in quel residuo 25% e che con essa dovrà imparare a conviverci per ancora chissà quanto tempo”, le parole di Chimirri.

foto archivio




Il piano per riaprire (e salvare) via lido Sacramento: depotenziare il mare con una parete

Depotenziare il mare per salvare via lido Sacramento, a partire dal tratto dove il cedimento della sede stradale è già iniziato. E’ questa la linea di intervento decisa dai tecnici del Comune di Siracusa insieme alla Protezione Civile, circa l’impiego delle risorse messe a disposizione per un intervento di “somma urgenza”. Si tratta di circa 500 mila euro.
Per “salvare” la strada che poggia su di una scogliera perennemente esposta ai moti ondosi, verrà realizzata una parete di contenimento in cemento armato poggia su di un sistema di palizzate. La parete artificiale avrà la doppia funzione di sostenere la scogliera e di proteggerla dall’azione logorante del mare. Per “mimetizzare” l’impatto del cemento, dovrebbe essere rivesta esternamente in pietra.
La presenza di particolari vincoli paesaggistici renderà necessario anche il coinvolgimento della Soprintendenza. I primi contatti avviati lascerebbero intendere che non dovrebbero sorgere ostacoli di sorta, rispettando certi parametri estetici.
In questo momento è in corso lo studio di fattibilità, per quantificare i costi esatti della necessaria operazione. La protezione del costone è, di fatto, l’unico opzione ormai possibile per evitare che l’attuale chiusura del tratto finale di via lido Sacramento sia prodromo di un vero crollo. Lo scivolamento a mare del piano stradale è già in atto, in due punti.




Colpo al tesoretto del Clan Nardo: confiscati beni per oltre 2 milioni di euro

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa, su disposizione della Corte d’Appello di Catania, hanno dato esecuzione alla confisca di beni riconducibili a un elemento di spicco del clan “Nardo” a seguito di sentenza di condanna emessa contro il sodalizio mafioso lentinese.
Oggetto della confisca, beni immobili e conti correnti per un valore di oltre due milioni di euro ritenuti provento di attività illecite poste in essere nel tempo, in nome e per conto del gruppo mafioso.
Il provvedimento di confisca giunge al termine dei tre gradi di giudizio di una complessa indagine patrimoniale svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo all’indomani delle operazioni denominate “Morsa” e “Morsa 2”, che, tra il 2005 ed il 2009, fecero luce sulle innumerevoli attività illecite del clan “Nardo” deferendo all’Autorità Giudiziaria 39 soggetti per gravi violazioni di legge che andavano dall’associazione mafiosa alle estorsioni fino al traffico di armi e stupefacenti.
Oltre il denaro disponibile su tre distinti conti correnti bancari, circa 65.000 euro, da oggi l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia gestirà 4 unità immobiliari di pregio e due grandi autorimesse che compongono il patrimonio immobiliare oggetto della confisca.