Concluse le Giornate Internazionali del Volontariato a Siracusa

Si sono concluse a Siracusa, nel salone dell’Urban Center, le Giornate Internazionali del Volontariato di Nuova Acropoli. Una sinergia tra istituzioni e associazionismo ha permesso a 200 volontari di Nuova Acropoli, provenienti da 14 città d’Italia e 21 paesi del mondo, di addestrarsi e confrontarsi nelle azioni più efficaci per il superamento delle emergenze derivanti dal rischio idrogeologico.
Tante le autorità intervenute, tra cui Sergio Imbrò, assessore alla Protezione Civile del Comune di Siracusa, Diego Giarratana, vice presidente del Libero Consorzio di Siracusa e Beatrice Santuccio del Dipartimento della Protezione Civile.
In tanti hanno voluto portare un saluto ai volontari e complimentarsi con l’organizzazione messa in atto, che ha permesso in soli tre giorni di coinvolgere le delegazioni in un intenso ritmo esercitativo avvalendosi di vari tipi di scenari e ricevendo lezioni all’Urban Center da istruttori qualificati di grande esperienza e provenienti da diversi Paesi in uno scambio di best pratics.
Primo fra tutti i formatori è stato il Direttore Internazionale Ivan Rodes, che ha guidato decine di missioni di soccorso nel mondo e che ha voluto iniziare proprio da Siracusa a promuovere incontri internazionali tra volontari. A questo primo ne seguiranno altri, chissà in quali Paesi.




Risiko della scuola siracusana, chi trasloca dal Palazzo degli Studi? Il piano del Libero Consorzio

Il Palazzo degli Studi che da 90 anni il liceo Corbino e l’istituto Rizza condividono, non è l’unico caso che agita le scuole superiori di Siracusa. Gli istituti scolastici devono fare i conti con alcune necessità riorganizzative segnalate dal Libero Consorzio Provinciale. L’ente – proprietario degli edifici – ha la necessità di azzerare o quasi i circa 600mila euro di affitti pagati ogni anno per spazi extra, da adibire ad aule e laboratori. E per riuscirci, ha preparato una bozza – presentata nei giorni scorsi ai dirigenti scolastici – con una serie di spostamenti e accorpamenti che, nelle intenzioni, dovrebbero razionalizzare e semplificare la situazione. Al momento, però, sono più le polemiche e le contrarietà che altro.
Il caso del Palazzo degli Studi è noto: l’edificio inaugurato nel 1935, da allora ospita il liceo Corbino da un lato e l’istituto Rizza dall’altro. Si tratta di due istituzioni scolastiche centenarie ed entrambe prestigiose. Motivo per cui, scegliere quale debba traslocare per fare spazio solo all’altra è questione delicata. Nel piano elaborato dai tecnici della ex Provincia – e presentato nel corso di un incontro a cui ha partecipato anche l’ufficio scolastico provinciale – toccherebbe al Rizza prendere armi e bagagli per spostarsi definitivamente in via Modica, nell’edificio dell’Insolera che – dal primo settembre – è accorpato amministrativamente proprio al Rizza. I conti che fanno al Libero Consorzio sono semplici: servono 64 aule alla scuola? Bene, il problema è risolto assegnato al Corbino l’intero Palazzo degli Studi. Ma, si potrebbe obiettare, perchè non dovrebbe essere il Corbino a spostarsi in via Modica (Insolera) mentre il Rizza potrebbe utilizzare l’intero Palazzo degli Studi per riunificare tutte le tre sedi?
In realtà questa opzione non potrebbe essere presa in considerazione in quanto l’Insolera è accorpato al Rizza e pertanto il Corbino non avrebbe titolo per “occupare” la sede di via Modica (dipendente dal Rizza, ndr). C’è comunque un’altra considerazione da fare: se il Corbino occupasse per intero il Palazzo degli Studi, rimarrebbero aule o laboratori vuoti? E se si, finirebbero poi “prestate” ad altri istituti, ri-generando condomini scolastici?
Come comprenderete, la questione è complessa e non si può pensare di risolverla esaustivamente solo limitandosi ad un calcolo di fabbisogno aule ed un istituto che trasloca (verosimilmente dopo dicembre 2025, ndr).
Tra l’altro, nel caso del Palazzo degli Studi, come ogni duplex che si rispetti, sin dall’avvio della convivenza sarebbero stati decine e decine i tentativi – ora di una scuola, ora dell’altra – di “mangiare” spazi al vicino. Quindi, come muoversi senza dare l’impressione di fare un torto a qualcuno? Altra bella grana per il Libero Consorzio.
Non solo Palazzo degli Studi, comunque. Gli altri casi riguardano l’alberghiero Federico II di Svevia, l’Einaudi, il Gargallo e il Quintiliano. Problemi considerati di portata minore, però forse neanche troppo. Nel piano del Libero Consorzio, l’Alberghiero e le sue 38 classi dovrebbero tutte essere allocate allo Juvara; l’Einaudi ha un fabbisogno di 53 aule, di cui 41 nella nuova sede della Pizzuta e potrebbe contare su altre 12 aule più 3 laboratori nell’edificio di via Pitia; il Gargallo ha bisogno di 49 classi, 45 nella sede della Pizzuta e altre 7 più 3 laboratori sempre in via Pitia; infine il Quintiliano, con 48 classi di fabbisogno: 38 nella sede centrale di via Tisia e 10 + 3 laboratori ancora nell’edificio di via Pitia che si confermerebbe così una sorta di condominio scolastico.
Pinella Giuffrida è la referente provinciale dell’Associazione Nazionale Presidi. “Una decisione, quella del Libero Consorzio, presa senza considerare tutta una serie di numeri oggettivi. Manca ogni riferimento al numero degli studenti di ogni singola scuola ed alla percentuale di occupazione delle classi. E poi, cosa significa spazi disponibili? E’ una definizione dentro cui può infilarsi di tutto, se non la si contestualizza”, spiega a Siracusaoggi.it. “Prima di assumere delle decisioni, dobbiamo capire la situazione dentro ogni singolo istituto. E quindi sapere quante classi utili ci sono e quante sono utilizzate o occupate, quali altri locali esistono e come sono impiegati; quanti studenti ci sono in ogni scuola, quali istituti sono vuoti e quali no e come riorganizzarli”, aggiunge Pinella Giuffrida.
Proprio sul caso del Palazzo degli Studi, centrale diventa la disponibilità di quanti più dati possibili, “per evitare di fare un torto a qualcuno”. E ancora: “tutta una scuola in un unico stabile sarebbe una cosa fantastica, finalmente si chiuderebbe l’era dei disfunzionali condomini scolastici. Prendiamo l’Alberghiero, finalmente lo si toglierebbe dai garage per dargli una sede decorosa per quanto con qualche anno sulle spalle., Ma nella nuova sede individuata, ci sono le cucine? Sono a norma e funzionali? Ci sono spazi per tutte le esercitazioni che gli studenti devono compiere nel loro corso di studi? Fare conto solo su fabbisogno aule e spazi disponibili, comprenderete, non ha logica alla prova dei fatti”.




“Mio figlio salvato da un ‘angelo'”, appello della madre per trovare chi l’ha soccorso

Un colpo di sonno mentre si trovava alla guida della propria moto, in piena notte, rientrando da una pesante giornata di lavoro; l’impatto, violento, contro l’asfalto. Era la notte del 14 agosto scorso e Giorgio, 18 anni, viaggiava verso Priolo per raggiungere la sua fidanzata. La fortuna ha voluto che dietro di lui ci fosse un’auto. A bordo viaggiavano due giovani, più o meno suoi coetanei e che, in pochi istanti, si sono trasformati nei suoi “angeli”, grazie ai quali ha potuto salvarsi.
A raccontare una storia che per fortuna ha un lieto fine è Viktoria, la mamma di Giorgio, che nei giorni scorsi, attraverso i social, ha lanciato un appello, per rintracciare chi- raccontava in un post- con il suo comportamento corretto e di cuore ha evitato che quel brutto incidente si trasformasse in tragedia senza rimedio.
“Giorgio era molto stanco- racconta la madre- Aveva lavorato senza un attimo di pausa. La stanchezza era tanta. Mentre guidava si è addormentato,è caduto, si è fatto molto male (avremmo scoperto dopo quali conseguenze ha riportato). Quando è rovinato contro l’asfalto, qualcuno si è per fortuna fermato, ha chiamato il 118, il numero d’emergenza 112 ed anche me. Il mio telefono ha squillato, erano le due di notte – racconta con la voce ancora rotta- Ho sentito una voce femminile, il numero era però quello di mio figlio. Ho subito avuto paura. Lei ha cercato di rassicurarmi, pur avvertendomi dell’incidente. Mi ha detto che Giorgio era vigile, che l’ambulanza lo stava trasportando al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I e che era stato lui a fornire il pin per sbloccare il telefono e per avvertirmi. La corsa verso l’ospedale è una fase che non ricordo. Inizialmente sembrava che mio figlio non avesse riportato gravi danni. Per fortuna, però, i medici del turno successivo si sono resi conto che la situazione richiedeva,invece, il trasferimento a Catania. Aveva la testa spaccata, occorreva un intervento maxillofacciale. E’ stato operato, gli è stata posizionata una placca al titanio in fronte; la clavicola era rotta ed è stato indispensabile intervenire anche in questo caso. Mio figlio è vivo e per questo devo solo ringraziare chi non si è voltato dall’altra parte in quel momento, quando la fortuna ha voluto che si trovasse proprio dove mio figlio rischiava di concludere la propria vita. Prestare soccorso è obbligatorio, ma questo non lo rende affatto scontato e qualche ora dopo ad un altro giovane, più o meno in quella zona, è andata purtroppo diversamente, magari, chissà, proprio perché nessuno ne ha notato in tempo la presenza”.
L’appello sui social ha funzionato. Quasi subito Morena- questo il nome della giovane che ha soccorso Giorgio- si è fatta viva. O meglio, si è fatta viva la madre, che era a conoscenza di quanto accaduto. “Ho voluto incontrarle- prosegue Viktoria- Abbiamo chiacchierato a lungo, è stata una colazione insieme per me bellissima, perché ho potuto ringraziare chi, agendo con il cuore, ha salvato mio figlio. Il fatto che sia una ragazzina mi ha ancor più riempita di gioia. C’è una speranza, se i nostri giovani agiscono in questo modo, se in un mondo in cui è più facile voltarsi dall’altra parte, si fa invece la cosa giusta”. Morena aveva già raccontato ai carabinieri quanto aveva visto. “Lei e il suo ragazzo hanno visto mio figlio in moto-dice ancora Kira- poi hanno visto la caduta, le scarpe che volavano, poco dopo ha perso anche il casco, mentre strisciava sulla strada. La ragazza mi ha anche detto che avrebbe voluto avere notizie di Giorgio nei giorni successivi ma non conosceva il suo cognome, sapeva solo che siamo stranieri (moldavi), non sapeva come arrivare a noi”.
Da questa brutta storia sembra essere nata un’amicizia e ieri Giorgio è stato dimesso dall’ospedale di Catania ed è tornato a casa. Il percorso per lui è ancora lungo ma la gratitudine di mamma Viktoria è immensa.
“Non finirò mai di ringraziare questi giovani e il cielo per averli messi sulla stessa strada su cui viaggiava mio figlio- conclude Viktoria- Ho voluto raccontarlo a tutti, perché sia un esempio, un motivo di speranza, un modo per riflettere sulle conseguenze che un gesto può avere sulla vita di un’altra persona”.




Ocean Viking, fine della quarantena: i migranti saranno trasferiti nei centri di accoglienza

È terminato lo stop sanitario per le persone a bordo della Ocean Viking. Gli 87 migranti e l’equipaggio della nave dell’ong Sos Mediterranee, giunti lunedì sera al porto di Augusta, sono rimasti in quarantena fino a poche ore fa, dopo l’allarme scattato per la rilevata presenza di un caso di tubercolosi.
Il personale dell’Asp di Siracusa ha eseguito su tutti il test immunologico di Mantoux. Trascorse le 48-72 ore necessarie, sono arrivate le indicazioni mediche che hanno consentito di procedere al completamento delle operazioni di identificazione e al trasferimento nelle strutture di prima accoglienza, secondo quanto disposto dal Ministero tramite la Prefettura.
Il 17enne affetto da tubercolosi, dopo i primi controlli all’ospedale Muscatello, è stato trasferito all’Umberto I di Siracusa, nel reparto di malattie infettive. Le sue condizioni sono state definite buone.
“La nave Ocean Viking è stata finalmente posta in regime di libertà sanitaria poco fa. – ha commentato il senatore Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo Pd in Senato che aveva nei giorni scorsi assistito alle operazioni di sbarco ad Augusta – Ringrazio per l’ascolto di questi giorni e la collaborazione mostrati, anche nella giornata odierna, la Prefettura di Siracusa, l’ASP e l’Usmaf. L’equipaggio adesso potrà finalmente scendere e la nave lasciare la rada del porto di Augusta per raggiungere il Porto di Siracusa sia per gli accertamenti assicurativi che per le indagini della Procura sull’attacco libico”.




In casa con una pistola a salve e cartucce, 38enne denunciato

Continua il contrasto al possesso illegale di armi ed esplosivi. Nel pomeriggio di ieri, un siracusano di 38 anni è stato denunciato dagli agenti delle Volanti della Questura di Siracusa per il reato di detenzione illegale di una pistola e di alcune munizioni.
I Poliziotti hanno sequestrato a casa dell’uomo una pistola a salve con 2 cartucce a salve, 6 cartucce di cui 4 a pallettoni, 7 a pallini e 5 cartucce storiche ed un bossolo storico assieme al caricatore.




Un regolamento per i rapporti tra il Comune di Siracusa e gli ETS, De Simone (FI) presenta la proposta

Il consigliere comunale del gruppo Forza Italia Damiano De Simone ha presentato una proposta di regolamento che disciplina i rapporti tra il Comune di Siracusa e gli Enti del Terzo Settore.
La proposta nasce dalla convinzione che l’associazionismo rappresenti una componente essenziale della vita civica e sociale della nostra città. “L’associazionismo è un autentico strumento di pedagogia sociale – dichiara De Simone – che educa ai valori sani di una comunità fondata su principi etici e morali. È uno spazio concreto in cui i cittadini possono partecipare attivamente alla costruzione del bene comune, dando forma alle proprie idee, mettendo a disposizione il proprio talento e contribuendo alla crescita collettiva.”
A Siracusa le associazioni operano nei quartieri, nei luoghi della cultura, nel sociale, nello sport e nell’ambiente. Così nasce, secondo De Simone, l’esigenza di dotare il Comune di uno strumento normativo chiaro e aggiornato che permetta una collaborazione trasparente, efficace e continuativa tra istituzione e società civile.
Il regolamento proposto prevede forme di collaborazione come la co-programmazione, la co-progettazione e le convenzioni, in linea con quanto previsto dal Codice del Terzo Settore. Viene inoltre introdotta la possibilità per l’Amministrazione comunale di sostenere le attività degli ETS attraverso contributi economici, concessioni in uso di spazi o beni, e altre forme di supporto concreto.
“Il mondo dell’associazionismo è uno dei luoghi più autentici da cui attingere per costruire politiche pubbliche efficaci. La partecipazione della società civile alla vita pubblica non è solo un valore democratico, ma anche un’opportunità per ricevere impulsi concreti e positivi, in grado di orientare l’azione amministrativa verso risposte più vicine ai reali bisogni delle persone”.
Attraverso questo regolamento, il Comune intende valorizzare il ruolo degli ETS come partner attivi nella gestione condivisa delle politiche locali, rafforzando il dialogo, la trasparenza e la corresponsabilità.




Si è spento padre Arnone, sacerdote inclusivo e creativo

Si è spento padre Salvatore Arnone. Il sacerdote era nato nel 1944 e nel dicembre 2012 era stato nominato parroco di Cassibile dall’allora arcovescovo Pappalardo. Funerali domani alle 16, proprio nela chiesa di San Giuseppe.
Padre Salvatore Arnone si è distinto come un sacerdote pienamente immerso nella realtà sociale e spirituale della sua comunità. Dal sostegno alle donne vittime di violenza all’iniziativa di benedire Cassibile “dal cielo”, dalla promozione dell’integrazione religiosa alla presenza solidale tra i lavoratori in difficoltà, il suo ministero è stato caratterizzato da concretezza, inclusività e creatività pastorale.
Il sindaco Francesco Italia si è recato nel pomeriggio a rendere omaggio, presso la camera ardente, a padre Salvatore Arnone.
“La Chiesa siracusana – dice – ha perso un figlio generoso nel senso pienamente cristiano del termine, aperto al prossimo, sempre pronto a tendere una mano e a dare una parola di conforto a chiunque ne avesse bisogno. Praticava e portava la parola di Dio in modo diretto, comprensibile a tutti, totalmente inclusivo e fermo nei principi così come il Vangelo chiede a chiunque si professi credente. Per la comunità di Cassibile e per i fedeli di Bosco Minniti negli anni in cui fu parroco lì, è stata una presenza importante, ma padre Salvo sarà ricordato a lungo perché è riuscito a lasciare una traccia in chiunque, credente o no, lo abbia conosciuto. La coincidenza della sua morte con la ricorrenza della Lacrimazione della Madonna è un altro segnale della imperscrutabilità del disegno divino. Alla famiglia di padre Arnone – conclude il sindaco Italia – giunga il cordoglio mio personale, dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità dei siracusani”.
“Ha amato la Madonna delle Lacrime, l’ha servita, l’ha fatta conoscere. Ora la abbraccia in Cielo per chiedere consolazione per i figli di Dio. Buon viaggio di ritorno al Padre, caro P. Salvatore Arnone”, il messaggio di cordoglio del rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime, padre Aurelio Russo.




Trapianto con organo infetto, Civico di Palermo condannato a risarcire famiglia siracusana

Si è chiusa in via definitiva, con un accordo transattivo sulla quantificazione degli interessi, una lunga e complessa vicenda giudiziaria di responsabilità sanitaria che ha visto protagonista l’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.
Il Tribunale civile di Palermo, con una sentenza emessa nel 2022 e confermata in appello nel 2024, ha riconosciuto la responsabilità dell’ospedale per il decesso di un paziente originario della provincia di Siracusa. L’uomo era stato sottoposto a trapianto con un organo proveniente da un donatore affetto da epatite C. Secondo i giudici, i sanitari avrebbero erroneamente classificato il paziente come già portatore del virus, omettendo inoltre l’espianto dell’organo una volta constatato l’insuccesso dell’intervento.
La decisione, ormai passata in giudicato, ha accertato il nesso causale tra le condotte colpose del nosocomio e la morte del paziente, riconoscendo alla famiglia un risarcimento milionario per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti. Determinante, in fase processuale, è stato il lavoro peritale che ha confermato l’origine iatrogena dell’infezione e sottolineato come l’utilizzo di un organo da donatore HCV positivo non sarebbe stato giustificato neppure nel caso in cui il paziente fosse stato realmente affetto dal virus, trattandosi di pratica da riservare solo a condizioni estreme e in assenza di alternative.
La famiglia, assistita dall’avvocato Cesare Gervasi del Foro di Siracusa, ha potuto dimostrare la responsabilità dell’ospedale grazie a un’accurata ricostruzione tecnica, supportata da una perizia medico-legale firmata dal professor Orazio Cascio e dal dottor Fortunato Stimoli.
I familiari su dicono ora soddisfatti per una battaglia giudiziaria che non aveva soltanto l’obiettivo di ottenere giustizia per la perdita subita, ma anche di far emergere un grave episodio di malasanità.

Foto archivio




Urla e si dimena sull’altare della Madonnina, arriva la Polizia. Altro caso dopo il Pantheon

Momenti di tensione, ieri pomeriggio, al Santuario della Madonna delle Lacrime e paura per le sorti del quadretto al centro della prodigiosa lacrimazione di Maria.
Poco prima dell’inizio della Messa presieduta dall’Arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto per invocare la salute e la guarigione di mons. Giuseppe Costanzo, dopo il grave incidente domestico che lo ha coinvolto, un uomo si è introdotto all’interno della basilica, in quel momento gremita di fedeli. Il giovane, di origini nigeriane, ha velocemente raggiunto l’altare e, ponendosi a pochi centimetri dal quadro di Maria, ha iniziato dimenarsi e ad urlare nella sua lingua, allarmando parecchio i presenti, numerosi anche perché queste sono le giornate dedicate alla celebrazione dell’anniversario della lacrimazione di via degli Orti. L’uomo aveva in mano una chiave da meccanico e, mentre si muoveva all’interno dell’edificio, avrebbe anche urinato lungo le scale di accesso. Immediato e inevitabile il timore che stesse per accadere qualcosa di simile a quello che pochi giorni fa si è verificato al Pantheon, quando un altro giovane, un 36enne nigeriano, ha distrutto il tabernacolo colpendolo con l’asta che regge il dispenser dell’igienizzante posto all’ingresso della chiesa. Fortunatamente, ieri pomeriggio nulla è stato toccato. Don Aurelio Russo, Rettore del Santuario, ha tentato di dissuadere il giovane,in presunto stato di alterazione, e di riportarlo alla calma. L’uomo, che continuava a urlare e a muoversi in maniera scomposta, è stato infine bloccato dagli uomini delle Volanti, che lo hanno poi condotto in questura. Inutili i tentativi di riportare alla tranquillità l’uomo. Si è, pertanto, reso necessario sottoporlo a Tso, il trattamento sanitario obbligatorio. Avendo reagito anche contro gli agenti, l’uomo è stato,inoltre, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. L’ennesimo episodio, a distanza di pochi giorni, che si verifica all’interno di un luogo di culto, pone un interrogativo circa la necessità di individuare maggiori misure di protezione, in questo caso del quadretto che raffigura la Madonna.




Tornano i cassonetti stradali, Pd e FdI contro Palazzo Vermexio. Cavallaro: “Ci vuole l’esercito”

“Non riescono a gestire l’emergenza igienica e sanitaria, non riescono a gestire le utenze sommerse e allora tornano indietro rimettendo i cassonetti in strada. Il sindaco e l’assessore vogliono ghettizzare il rione Mazzarona, facendo un’azione anacronistica, ammettendo il fallimento sul tema dell’igiene urbana e non dando attenzione al quartiere”. Il gruppo consiliare del Pd di Siracusa parte all’attacco sulla decisione dell’amministrazione comunale – definita temporanea – di sospendere le regole della differenziata in largo Luciano Russo e via Decio Furnò, dove sono tornati in strada cassoni per la raccolta di ogni tipo di rifiuto, senza differenziazione.
“Rimettendo i cassonetti indifferenziati in strada, ci sarà solo più sporcizia e più incuria, con il risultato devastante di rimanere stagnanti sull’aumento della percentuale di differenziata in città, comportando, infine, il drastico passo indietro sulla lotta all’evasione della tari”, spiegano Milazzo, Greco e Zappulla. “Non si amministra così la città e non si costringono i cittadini a tornare indietro di decenni solo perché emerge l’incapacità dell’amministrazione a governare la città”, il loro affondo. “Nessuno sforzo di programmazione, nessuno sforzo di controllo, nessuna volontà educativa. Soprattutto nessuna volontà di cambiare e di progredire. L’amministrazione Italia si dedica ad un ritorno all’indifferenziata nella raccolta dei rifiuti urbani. Anche su questo dimostrano di essere incompetenti e di non avere idee di come si amministra”.
Nessun accenno però alla scarsa partecipazione di molti cittadini di quelle zone al rispetto di regole basilari di convivenza e decoro. Un atteggiamento che finisce per penalizzare soprattutto tutti quei residenti (e contribuenti) per bene che – sempre in quelle aree – fanno correttamente la loro parte.
Anche il capogruppo di FdI, Paolo Cavallaro, è duro sulla decisione di Palazzo Vermexio. “Una resa all’inciviltà, alla delinquenza, agli arroganti, a chi vive nel disprezzo assoluto di ogni regola del vivere civile. Una resa che avrà effetti negativi verso troppi cittadini incivili che, da ogni parte della città, si recheranno presso i cassonetti stradali per gettare qualsiasi cosa, a danno degli obiettivi che l’Amministrazione stessa ha provato a raggiungere con le isole ecologiche e ccr fissi e mobili”, il suo giudizio.
“I cittadini onesti e perbene della Mazzarona pretendono lotta seria e costante alle discariche abusive, all’evasione Tari e alle ingenti morosità dei canoni abitativi. Più volte abbiamo chiesto al Sindaco di chiedere aiuto a tal fine al Prefetto e alle Forze dell’ordine, più volte abbiamo chiesto di portare in consiglio comunale una proposta efficace di contrasto all’ evasione fiscale, anche esternalizzando il servizio in forma mista pubblica/privata, ma abbiamo letto nelle poche parole di risposta approssimazione e sottovalutazione del problema.
Non esiste per la Mazzarona un piano di sviluppo commerciale e culturale, i giovani non dispongono di alcun luogo ricreativo e la biblioteca comunale di via Barresi resta, indomita, come la ginestra di Leopardi, solo faro di speranza di un riscatto culturale, sociale e commerciale mai avviato”, prosegue Cavallaro.
“Ci auguriamo che il ritorno alla raccolta stradale sia soltanto un rimedio provvisorio che, comunque, non condividiamo. Ci auguriamo che si metta in moto un’operazione seria di censimento di tutte le utenze in ogni condominio, tenuto conto che troppi sono gli edifici privi di amministratore e non forniti di carrellati e mastelli, sin dall’ origine o perché barbaramente dati a fuoco. Ci auguriamo che venga finalmente avviata un’imponente attività informativa e persuasiva sulla raccolta differenziata in tutta la città e venga avviata finalmente la raccolta puntuale che premia i cittadini che meglio differenziano. Il Sindaco chieda l’intervento dell’esercito in funzione preventiva e di controllo, apra un percorso di speranza in un cambiamento”.