Sigilli ad un autolavaggio di Siracusa, ispezione della Guardia Costiera: dubbi su scarichi

Un autolavaggio in prossimità del Porto Grande di Siracusa è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Guardia di Costiera di Siracusa. I militari hanno verificato il rispetto delle rigorose norme ambientali previste, in particolare circa gli scarichi.
L’ispezione, secondo quanto riferito dagli intervenuti, ha portato all’accertamento di presunte anomalie nell’effettuazione dello scarico delle acque reflue provenienti dal lavaggio degli automezzi, consistenti nella mancata applicazione delle prescrizioni relative al processo di chiarificazione e quindi di separazione dai fanghi e olii derivanti dall’attività di lavaggio.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, sono stati apposti i sigilli per effettuare gli ulteriori approfondimenti posti ad accertare nel dettaglio quanto emerso durante l’attività ispettiva.

foto archivio




Multe sproporzionate ed i cittadini vincono i ricorsi, FdI: “Spreco di risorse pubbliche a Siracusa”

Fratelli d’Italia torna a denunciare uno “spreco di risorse pubbliche” determinate da un errore di valutazione del Comune di Siracusa. La vicenda è quella delle multe per abbandono di rifiuti, “sanzioni spropositate che hanno determinato i cittadini ad impugnarle per far valere principi giuridici già ampiamente cristallizzati nella giurisprudenza”, spiegano Paolo Cavallaro e Angelo Lantieri, entrambi avvocati ed entrambi del circolo Aretusa di FdI.
Lo scorso 14 gennaio, FdI aveva già evidenziato come diverse multe, emesse in forza di un’ordinanza del gennaio 2019, fossero state impugnate dinanzi l’Autorità Giudiziaria e che alcuni procedimenti avevano visto il Comune di Siracusa soccombente, con condanna alle spese. “Già allora avanzavamo il sospetto che questo atteggiamento avesse determinato un grave danno alle casse erariali del Comune, in considerazione proprio delle spese legali cui era stato condannato in alcuni procedimenti”, spiega Cavallaro.
Per chiarire meglio i contorni della vicenda, era stata presentata istanza di accesso agli atti. “In attesa delle risposte, abbiamo preso cognizione da poco della Determina n.435 del dirigente del Settore Ordine Pubblico e Sicurezza, che autorizza l’impegno di spesa per il pagamento delle spese processuali e legali a seguito delle sentenze emesse dal Giudice di Pace, in accoglimento dei ricorsi ai verbali di infrazione alle norme del Codice della Strada anno 2021. Si riferisce – dice ancora Cavallaro – dell’elevazione di circa 72000 verbali in violazione del CdS e di circa 200 violazioni ed ordinanze su norme ambientali, dei ricorsi presentati dai cittadini dinanzi il Giudice di Pace ed il Tribunale, di cui alcuni conclusi nel 2021 ed altri che lo saranno probabilmente nel 2022, dell’accoglimento di molti di questi ricorsi con annullamento dei verbali e condanna alle spese del Comune. Per evitare che il mancato impegno possa esporre il Comune ad un danno economico superiore, derivante da ulteriori spese legali, interessi o atti di precetto, viene impegnato l’importo di 28 mila euro per il pagamento delle anzidette spese legali”.
Il problema non è la multa per FdI (“non c’è dubbio che l’obiettivo di avere una città pulita si raggiunga anche attraverso la repressione delle condotte illecite ed inurbane”), quanto piuttosto la sanzione da 600 euro(“non congrua rispetto alla gravità delle condotte”). Secondo Cavallaro e Lantieri, “sanzioni giuste e di importo assai ridotto avrebbero determinato i cittadini a pagarle e ad adeguare il proprio comportamento alle norme del vivere civile. La cittadinanza è stata ingiustamente vessata, senza che ciò abbia determinato il miglioramento della raccolta dei rifiuti e delle condizioni igieniche della città. E intanto la collettività dovrà fare fronte a circa 28 mila euro per pagare le spese legali dei cittadini che hanno vinto le cause di impugnazione delle multe”.




Nuovi positivi in calo in Sicilia ma tasso elevato in provincia di Siracusa

Sensibile calo di nuovi positivi  in Sicilia, ma la provincia di Siracusa resta con un tasso più elevato rispetto alla media regionale. Dopo sei settimane consecutive, in quella appena trascorsa, tra il 17 ed il 23 gennaio, si evidenzia per la prima volta un decremento importante di nuovi casi nell’isola, pari a 48.685, con un’ incidenza cumulativa settimanale di poco superiore a 1 caso ogni 100 abitanti.
Il tasso di nuovi casi più elevato, rispetto alla media regionale, si è registrato nelle province di Ragusa (1.603/100.000 abitanti), Siracusa (1.436/100.000) Caltanissetta (1.420/100.000), Catania (1.044/100.000).
Anche le nuove ospedalizzazioni della settimana in esame mostrano un chiaro trend in riduzione rispetto alla settimana precedente. La maggioranza dei pazienti in ospedale nel periodo considerato (17-23 gennaio) risulta non vaccinata o con ciclo non completo.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, gli over 12 anni con almeno una dose rappresentano l’88,02% del target regionale, mentre l’84,67% ha completato il ciclo primario. L’11,98% del target rimane ancora da vaccinare.
Con riferimento alla fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 23,36% del target regionale. Risultano avere completato il ciclo primario 17.024 bambini, pari al 5,41%.
Dopo tre settimane di trend positivo, nella settimana dal 20 al 26 gennaio si registra un decremento delle prime dosi pari a -37,89% rispetto ai sette giorni precedenti. Continua invece ad essere sostenuto il trend delle somministrazioni dei booster. Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva sono 1.998.210. Al momento sono 1.155.939 cittadini che rientrano nel target di quanti hanno diritto alla terza dose, ma ancora non l’hanno fatta.
Dal 10 gennaio scorso rientra nel target delle terze dosi la fascia 12-15 anni e, sempre da quella data, si è ridotto a 120 giorni il termine dopo il quale, dal completamento del ciclo primario o dall’ultima infezione da Covid-19, è possibile effettuare la terza dose.




Siracusa. Azione congiunta Municipale-Gdf: “Maggiore presenza sul territorio”

Intensificare la collaborazione tra Polizia Municipale e Guardia di Finanza per migliorare la sicurezza a Siracusa.

E’ l’obiettivo emerso a conclusione della visita istituzionale dell’assessore comunale Dario Tota al comando provinciale delle Fiamme Gialle di via Epicarmo, dove è stato ricevuto dal comandante provinciale, il colonnello Lucio Vaccaro.

L’assessore Tota era accompagnato dall’ispettore della Municipale, Francesco Fortuna, responsabile dei servizi esterni.
Durante l’incontro sono state affrontate diverse tematiche, soprattutto legate alla sicurezza cittadina.
«La collaborazione tra le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine – commenta  Tota – rappresenta la dimensione concreta e reale della presenza dello Stato nel nostro territorio».

 




Controlli del territorio, denunciato 35enne: “Possesso di chiavi alterate o grimaldelli”

Si trovava in via Diaz quando è stato bloccato dalla polizia. Gli agenti delle Volanti hanno denunciato un uomo di 35 anni per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. L’uomo è stato denunciato anche per inosservanza delle misure limitative della libertà personale poiché si trovava a Siracusa pur essendo sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Priolo Gargallo.




Covid: 786 nuovi positivi in provincia, a Siracusa resta alto il numero dei ricoverati

Sono 786 i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. La flessione del contagio è lenta ma costante in quasi tutte le città della provincia, restano però alti i numeri dei ricoveri. Significativa, in tal senso, la situazione del capoluogo. A Siracusa città, rispetto a ieri, ancora una flessione nel numero dei positivi totali: sono 3759, 31 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. Significa che, ancora una volta, sono state più numerose le guarigioni dei nuovi casi di contagio. La contrazione, però, è una delle più basse delle ultime giornate.
Non si abbassa la pressione sull’ospedale. I ricoverati siracusani del capoluogo sono 61, uno in più rispetto a ieri. Rimane stabile il dato dei contagiati covid in regime ordinario: sono 57. In terapia intensiva si trovano 4 siracusani del capoluogo (+1). Si abbassa l’età media dei ricoveri, con la presenza in reparto anche di ventenni.
In Sicilia sono 7.917 i nuovi casi di covid19 a fronte di 50.327 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 226.104 (+5.811). I guariti sono 2.055, 51 i decessi. Sul fronte ospedaliero sono 1.615 ricoverati (-47), 155 in terapia intensiva (-3).
Questi i numeri oggi nelle singole province: Palermo 2.327 nuovi casi, Catania 1.393, Messina 1.026, Siracusa 786, Trapani 416, Ragusa 804, Caltanissetta 536, Agrigento 466, Enna 163.




Zona industriale di Siracusa, il M5s incontra il sottosegretario Todde: “tavolo di confronto”

Il momento complesso del polo petrolchimico di Siracusa è stato al centro dell’incontro di questa mattina tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani ed il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde.
“Abbiamo evidenziato le forti preoccupazioni dell’industria siracusana per il futuro prossimo. Conosciamo le tensioni di questo momento storico e già un anno fa abbiamo voluto avviare un confronto con le rappresentanze del polo petrolchimico”, spiegano al termine Ficara, Scerra e Pisani.
“La sottosegretaria Todde ha compreso le difficoltà del settore della raffinazione e della necessità di non sottovalutare quanto accade in uno dei principali siti industriali italiani quale è quello siracusano. Pertanto, all’indomani dell’avvenuta elezione del nuovo Presidente della Repubblica, si attiverà per la convocazione spedita di un tavolo di confronto in cui coinvolgere le figure istituzionali preposte, unitamente a Confindustria Siracusa, ai rappresentanti industriali e dei lavoratori della nostra provincia. Abbiamo convenuto con la viceministra Todde sulla urgenza di costruire soluzioni possibili, ipotizzando un cammino che inizi ad analizzare la richiesta regionale di istituzione di area di crisi complessa come anche l’utilizzo delle accise per investimenti”, rivelano ancora Paolo Ficara, Scerra e il senatore Pisani.
“La transizione ecologica è il futuro. Le aziende vanno però accompagnate e stimolate nelle loro politiche di cambiamento e innovazione, verso produzioni sempre più rispettose dell’ambiente. E su questo punto ci siamo messi a lavorare, evitando di lanciare comunicati allarmanti. Auspichiamo piena collaborazione Stato-Industria, senza forzature in un senso o in un altro. È chiaro, poi, che la transizione debba avvenire in maniera sostenibile anche per l’occupazione, senza spettro di licenziamenti o ridimensionamenti. Anche su questo punto siamo convinti che sia possibile una intesa, con il positivo coinvolgimento di Confindustria Siracusa e la responsabilità sociale che le grandi aziende del territorio non hanno certo smarrito”.




Tentata aggressione al sindaco di Floridia: uomo armato di coltello voleva incontrarlo

Un uomo armato di coltello si è presentato ieri al Comune di Floridia. Il suo obiettivo era il sindaco della cittadina, Marco Carianni. Solo il pronto intervento della Polizia Municipale ha evitato il peggio. Gli agenti lo hanno bloccato all’ingresso del palazzo di città perchè senza mascherina. L’uomo, un trentenne, ha dato in escandescenze e dopo qualche fase convulsa, è stato bloccato contro un muro. E’ stato così scoperto il coltello. Sul posto sono anche arrivati i Carabinieri.
L’uomo pretendeva aiuto, e subito, per via della sua particolare situazione economica. Per far valere le sue ragioni, aveva ben pensato di incontrare il sindaco armato di coltello. Insieme alla sua compagna avrebbe trascorso le ultime notti all’addiaccio, sopravvivendo di espedienti.
“Ogni giorno ci sono casi di floridiani in difficoltà economica e cerchiamo, con le politiche sociali, di aiutare tutti per come è possibile: Chi ha bisogno di un pasto, chi di un tetto, chi di una spesa. E anche in questo caso ci saremmo mossi per non abbandonare nessuno”, spiega ancora scosso Marco Carianni. “Non nascondo la mia preoccupazione- aggiunge- Io sono una persona paziente e ponderata  ma se una colluttazione dovesse avere luogo con altri cittadini, le conseguenze potrebbero essere molto più serie”.
Sul fronte politico, rimbalza dalla maggioranza all’opposizione l’invito ad abbassare i toni per non fomentare una rabbia sociale crescente. Solidarietà espressa al sindaco. Quanto al trentenne, è stato denunciato. Il richiesto Tso non è stato convalidato.




Positivi a scuola,niente sanificazione delle aule: l’obbligo scatta in caso di focolai

In questi giorni è una delle domande più frequenti.  Le famiglie sono alle prese, come le scuole, con le nuove disposizioni che riguardano la gestione delle quarantene in classe. Un meccanismo abbastanza complesso, che prevede regole differenti a seconda dell’ordine e grado delle scuole in cui si verificano i casi Covid e a seconda del numero di alunni o docenti positivi.

A prescindere dalle norme che riguardano la didattica, in presenza o a distanza, tra i principali dubbi che attanagliano i genitori figura quello relativo alla sanificazione delle classi.

Un tema che si inserisce in un dibattito partito prima della riapertura delle scuole e che riguarda anche il sistema di aerazione all’interno delle classi. Impensabile per la maggior parte degli istituti pubblici installare impianti appositi. Teoricamente più abbordabile la spesa per l’acquisto di sanificatori. Il costo si aggira tra i 500 e i mille euro. E’ anche vero che moltiplicato per un numero di classi importante, anche questa idea appare impercorribile in assenza di appositi fondi e senza l’intervento degli enti locali.

Tornando alla sanificazione dopo un caso covid in classe, le regole attuali non prevedono per la scuola  l’obbligo di effettuare un’operazione di questo tipo. Obbligo che scatta solo nel caso di veri e propri focolai a scuola, con un consistente numero di positivi in più classi dello stesso istituto. Le scuole devono, tuttavia, predisporre, attraverso il proprio personale, una pulizia particolarmente accurata delle classi dei positivi e nelle aree comuni, attraverso l’utilizzo di prodotti per la disinfezione.




Scuole al freddo, sorprese dall’inverno: guasti, bollette a tre zeri e riparazioni a metà

Il brusco abbassamento delle temperature riporta d’attualità il problema del riscaldamento degli istituti scolastici siracusani. Il prevedibile inverno, coglie impreparate le scuole. In molte classi fa freddo, in alcuni casi anche meno di 6 gradi come, ad esempio, testimoniano foto scattate questa mattina ad un termometro utilizzato solitamente per i controlli anti-covid, alla Raiti di Siracusa. Istituti comprensivi o scuole superiori, cambia poco.
Prendiamo una scuola di nuova costruzione e nuova concezione: il liceo Einaudi di Siracusa. Ha sede alla Pizzuta, grandi spazi e tecnologia. Un’ala della scuola è però al freddo, a causa di una rottura nel blocco riscaldamenti. La sostituzione e riparazione costano circa 10 mila euro, fondi recuperati adesso dalla scuola tra mille acrobazie. Dalla ex Provincia Regionale, che avrebbe la manutenzione degli edifici scolastici superiori, l’unico segno di attenzione verso la vicenda è stata una nota con cui si lamenta l’elevato consumo energetico del liceo. Le bollette sono care, insomma. Una comunicazione per certi aspetti paradossale: il contratto di fornitura elettrica è stato siglato dalla ex Provincia e quella scuola è stata costruita proprio dall’ente che, pertanto, dovrebbe ben sapere che ogni impianto dipende solo dall’energia elettrica. Niente gas, niente fotovoltaico. Sarebbe, allora, il caso di pensare proprio ad un impianto fotovoltaico in modo da arrivare a garantire l’autosufficienza energetica all’istituto.
Il vicino liceo classico, di più datata realizzazione, per riscaldarsi utilizza il “vecchio” sistema con caldaia. Consumi decisamente ridotti e meno problemi con le temperature.
Per gli istituti comprensivi il quadro è aggravato dalla necessità di tenere aperte le finestre, come da circolare ministeriale anti-covid. E così, anche impianti di riscaldamento funzionanti non riescono a mantenere una temperatura accettabile in classe.
Dalla Raiti, la dirigente scolastica Cucinotta ha inviato una nota all’ufficio tecnico del Comune di Siracusa. Una comunicazione che riporta la data di ieri. “L’intervento eseguito presso l’istituto, per il ripristino dei termosifoni lato ex mensa non è stato un intervento risolutivo in quanto ci sono 3 classi sprovviste di radiatori”. E i termosifoni rimessi in funzione, “non garantiscono il corretto riscaldamento dei locali interessati”. Otto classi al freddo anche al comprensivo Giaracà di via Gela. La dirigenza scolastica ha invitato le famiglie a pazientare: è in arrivo un finanziamento cospicuo per intervenire sull’efficientamento energetico dell’istituto. Ma non c’è quasi istituto che non lamenti problemi di questo genere, come se non fossero state effettuate verifiche in avvio di anno scolastico e nelle settimane che precedono l’inverno.
I genitori rumoreggiano. C’è chi ha deciso di lasciare a casa i figli, troppo freddo. O chi li ha dotati di provocatori plaid in cui avvolgersi in classe. “Basterebbe vestirsi a dovere e coprirsi”, ipotizza qualche prof qua e là tra gli istituti. Ma anche per gli insegnanti, il freddo in classe è oggi un problema. Come se non bastasse il covid.