Terapie domiciliari per aggredire il virus dalle prime battute, via alle Usca

Per dare il via alle terapia domiciliare sono operative da oggi le cosiddette Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale.
Dopo l’approvvigionamento degli adeguati dpi e la fase di formazione, i medici delle Usca sono da oggi attivi sul territorio. Sarà grazie a loro e ai medici curanti e ai pediatri che a Siracusa sarà possibile avviare la gia citata terapia domiciliare precoce per i pazienti covid.
Una strategia di attacco del virus, sin dai primi sontomi, che vede l’Asp aretusea tra le prime ad avviarla nel sud.
“Nel Nord Italia – afferma la Direzione aziendale – questa sperimentazione sta dando importanti risultati. L’idea è quella di affrontare questo nemico invisibile fin dalle prime battute. Cominciare una terapia domiciliare precoce significa infatti modificare l’esito della malattia, migliorando la prognosi e abbassando il numero dei ricoveri, specialmente quelli critici, col vantaggio di decongestionare gli ospedali e le terapie intensive”.
È stato istituito un Comitato Tecnico Scientifico della Terapia domiciliare precoce Covid, coordinato dal direttore sanitario Anselmo Madeddu e costituito dal primario di Malattie infettive Antonella Franco, dai primari di Medicina Roberto Risicato e Salvo Italia, dal rappresentante della Simg (medici di base) Irene Noè, dal rappresentante della Fimp (pediatria) Salvo Patania, dal direttore ff delle Cure primarie Giuseppe Bruno e dal consulente esperto Carlo Gilistro. Il Comitato tecnico scientifico vigilerà sul protocollo terapeutico, che sarà comunque sempre prescritto dall’infettivologo.

L’Asp di Siracusa ha fornito un approfondimento tecnico, a cura del direttore sanitario Anselmo Madeddu. Lo riportiamo di seguito.

“I medici delle USCA – spiega Anselmo Madeddu – su indicazione del medico curante o del pediatra andranno al domicilio dei pazienti ed effettueranno, oltre al tampone, anche un semplice esame del sangue, per escludere alcune controindicazioni alla terapia come ad esempio il favismo e, se necessario, un ECG per escludere eventuali allungamenti del tratto Q-T e dunque del rischio di aritmie. Quindi, sempre sotto il controllo dell’infettivologo, somministreranno la terapia, fondata sostanzialmente su quattro farmaci, a seconda dei casi. Il primo è l’idrossiclorochina, un antimalarico che si sta rivelando un potente antivirale perché interferisce sui recettori cellulari di SARS-CoV-2 impedendo al virus di entrare nelle cellule. Il secondo è l’eparina a basso peso molecolare, perché previene il tromboembolismo venoso che molti studi italiani stanno dimostrando essere alla base delle morti per covid. Il terzo è un cortisonico secondo le indicazioni dell’infettivologo, perché previene le reazioni abnormi dei processi infiammatori della malattia. Ed il quarto è un antibiotico, di solito una cefalosporina di terza generazione, in caso di sovrinfezione batterica”. Ma si tratta di una rivoluzione terapeutica che ha già dato risultati anche in Ospedale. Oggi Siracusa ha il tasso di guarigioni più alto dell’Isola e sono crollati i ricoveri in Terapia Intensiva.
“Fino a metà marzo – continua Madeddu – la letteratura scientifica, soprattutto cinese, ci diceva di non usare antinfiammatori e cortisonici. Poi in Italia ci si è accorti che i pazienti andavano in Terapia Intensiva per Tromboembolia venosa polmonare. E se era così era inutile ventilare polmoni in cui il sangue non arrivava, perché prima occorreva sciogliere i trombi. Non è un caso che da quando è stata introdotta l’eparina sono crollati i ricoveri in Terapia Intensiva. Ed inoltre, poiché si è capito strada facendo che il problema non è il virus ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule penetrate dal virus, sono stati introdotti farmaci come il famoso Tocilizumab usati nelle malattie autoimmuni reumatiche. Non è un caso che i pazienti affetti di artrite reumatoide non si ammalano di coronavirus. L’introduzione di queste nuove strategie terapeutiche nelle ultime tre settimane ha completamente modificato l’esito clinico. E mi sento davvero di ringraziare i colleghi delle Malattie Infettive di Siracusa che hanno tempestivamente adottato le nuove strategie, ottenendo questi brillanti risultati”.
Adesso dunque la parola passa al Territorio. Giocare d’anticipo, insomma, ed aggredire la malattia già a casa, nelle prime fasi per evitare i ricoveri e alleggerire il sistema. “Mi sento di ringraziare tutti i colleghi del Comitato Tecnico-Scientifico – conclude Madeddu – e tutti i medici e gli operatori sanitari della ASP, che insieme ai medicini di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici delle USCA stanno dando il meglio di se nell’interesse primario della salute dei cittadini”.




Idrocarburi non metanici e benzene nell'aria di Augusta, indagine di Arpa

Le oltre 800 segnalazioni inviate lo scorso 13 aprile dai cittadini di Augusta tramite la app Nose hanno fatto scattare le procedure di analisi di Arpa Sicilia. I megaresi hanno lamentato una sensazione di malessere e la presenza di sgradevoli odori, soprattutto nella mattinata. “Un discreto numero di segnalazioni è arrivato anche dalla città di Melilli”, spiegano dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Sono stati effettuati controlli ad Augusta da tecnici specializzati, tenendo anche conto delle indicazioni modellistiche fornite in via sperimentale dal Nose, riguardanti il percorso compiuto dalle masse d’aria odorigene.
Le segnalazioni ad Augusta sono iniziate al mattino (dalle 7:00) e sono proseguite per tutta la giornata, concentrandosi comunque tra le 8:00 e le 12:10. In questo intervallo sono pervenute 754 segnalazioni. La tipologia di odore maggiormente avvertita è stata quella relativa alla percezione di idrocarburi; numerose anche le segnalazioni relative alla percezione di bruciato, seguite da segnalazioni di solventi. Il malessere maggiormente percepito è stato quello relativo alla difficoltà di respiro, seguito da segnalazioni di bruciore, irritazione alla gola e mal di testa.
“Attraverso le analisi effettuate sui campioni d’aria prelevati con il canister dalla Polizia Municipale di Augusta il 13 aprile e da Arpa Sicilia il 14 aprile nel porto commerciale di Augusta si rileva – per il 13 aprile – la presenza di benzene, toluene, etizene, e p-m-o-xilene e per il 14 aprile la presenza, seppur in maniera minore rispetto al prelievo effettuato il giorno prima nella città di Augusta, di benzene, toluene, etilbenzene, e p-m-o-xilene”, si legge nel report Arpa.
“I campioni prelevati il 13 ed il 14 aprile sono stati analizzati anche tramite spettrometria di massa con Airsense, per la determinazione dei composti solforati. Nel campione d’aria prelevato il 13 aprile ad Augusta si sono rilevati valori di concentrazione di Isobutilmercaptano di 37,84 μg/m3  e di dimetilsolfuro di 3,88± 0,15 μg/m3 . Nel campione d’aria prelevato il 14 aprile nel porto commerciale di Augusta si è rilevato una presenza di Isobutilmercaptano, inferiore alla soglia olfattiva, di 1,44 μg/m3. L’Isobutilmercaptano e il dimetilsolfuropossono pertanto avere causato sinergicamente le molestie olfattive segnalate dalla popolazione. I composti solforati, quali l’isobutilmercaptano e il dimetilsolfuro, sono sostanze facilmente rinvenibili in presenza di condizioni anaerobiche nelle acque e nei rifiuti”. Da cosa possono derivare? Alla domanda rispondono i tecnici di Arpa Sicilia.
“Sia i mercaptani che il dimetilsofuro possono derivare da impianti di compostaggio, da impianti di depurazione delle acque, dalle cartiere e da impianti di rifiuti urbani e industriali. Inoltre i mercaptani possono provenire anche dalle raffinerie”.
A questo proposito, sono stati analizzati i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti nel territorio di Augusta e relativi agli idrocarburi non metanici, idrogeno solforato e benzene, “particolarmente indicativi di fenomeni di cattiva qualità dell’aria e dei disturbi olfattivi”. 
Dalla stazione di Villa Augusta si rileva, in corrispondenza delle ore in cui si è manifestato il picco di segnalazioni (tra le 7:00 e le 10:00), un aumento delle concentrazioni di idrocarburi non metanici, “comunque al di sotto della soglia dei 200 μg/m3”. Quanto ai valori di benzene, “sotto i 20 μg/m3”. Valori di idrocarburi non metanici più alti si sono registrati nella stazione di Augusta Marcellino (“dalle 09:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 23:00”). Nella stazione di Augusta si è registrato un valore superiore alla soglia di 200 μg/m3 alle ore 03:00; valori significativi ma inferiori a 200 μg/m3 si concentrano al mattino, in corrispondenza delle segnalazioni arrivate fino alle 09:00. Le altre stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti nel territorio non hanno mostrato valori significativi.
Nel lungo report di Arpa Sicilia si analizzano anche la direzione dei venti e le retrotraiettorie fornite dal Nose per individuare la possibile sorgente delle molestie olfattive che “potrebbe essere localizzata nell’area marina/portuale prospicente la penisola di Augusta e/o nell’entroterra a Nord Ovest di Augusta”.
Arpa Sicilia ha richiesto alla Stazione Navale di Augusta di fornire i dati sulle navi presenti in rada o in porto e la tipologia del trasporto delle navi, richiedendo altresì di individuare una modalità di scambio dati che permetta anche per il futuro un intervento immediato dell’Agenzia.




Siracusa. Costruzioni in lockdown, la Cassa Edile anticipa ai lavoratori oltre 2mln

La Cassa Edile Siracusana si è messa in moto per tentare di tamponare l’emorragia reddituale a cui sono sottoposte le famiglie dei lavoratori edili. Diverse le misure adottate. È stato pagato, con 3 mesi di anticipo, il 50% delle gratifiche estive, per un importo complessivo di 1.036.236 euro per 2.172 operai. Erogati, con un mese circa di anticipo, 782.082 euro a titolo di anzianità professionale edile (Ape), per 1.374 operai. In arrivo, inoltre, altri 65.625 euro, sempre a titolo di Ape, per ulteriori 105 operai. Pagato, infine, con una settimana di anticipo, il cosiddetto contributo aggiuntivo, conosciuto come contributo pasquale. Si tratta di una somma complessiva di 264.396 euro suddivisa per 2.986 operai.
Giuseppe Mezzio e Salvo Carnevale, rispettivamente presidente e vicepresidente della Cassa Edile Siracusana, spiegano che “la drammatica esperienza senza precedenti della pandemia lascerà, in tutto il sistema delle costruzioni, evidenti ferite che resteranno aperte anche dopo l’allentamento del lockdown”. Da qui la necessità di intervenit tampone in ottoca locale.
“Nella provincia di Siracusa 9 imprese su 10 – ancora Mezzio e Carnevale – hanno fatto ricorso alla cassa integrazione: 442 imprese per 2.067 operai, 26 apprendisti e 229 impiegati, con un aumento del 197% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella migliore delle ipotesi, il sistema perderà, in provincia, almeno 6-7 milioni di euro di massa salari”.
Il presidente e il vicepresidente della Cassa Edile Siracusana aggiungono: “Non conosciamo ancora nel dettaglio le misure governative che consentiranno la ripresa, sembra, dopo il 4 maggio. Ma nel frattempo abbiamo voluto agire in maniera snella, veloce e solidale con misure sicuramente tampone ma che hanno comunque dato una boccata d’ossigeno a tanti lavoratori e ai loro famigliari. Perciò adesso sono allo studio delle parti sociali del sistema bilaterale, gestito pariteticamente dall’Ance, associazione dei costruttori edili e dalle organizzazioni sindacali di settore Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil – concludono Mezzio e Carnevale – ulteriori misure per imprese e lavoratori”.




Orrore a Priolo, cagnolino seviziato ed impiccato. Il sindaco: "Chi sa, parli"

Lascia sgomenti quanto accaduto a Priolo. Una cane di piccola taglia è stato ritrovato nei giorni scorsi, seviziato ed impiccato.
Il sindaco Pippo Gianni ha lanciato un appello ai cittadini, chiedendo informazioni utili per risalire ai responsabili del gesto vergognoso, che ha suscitato dolore e sgomento nella popolazione.
“Purtroppo – spiega il comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri – non è stata sporta alcuna denuncia nell’immediato e si è venuti a conoscenza di quanto accaduto solo giorni dopo. Anche le telecamere della zona non hanno registrato nulla e in più le immagini vengono cancellate a distanza di giorni. Stiamo indagando per capire chi abbia potuto commettere un simile atto”.
Proprio per risalire al responsabile o ai responsabili del gesto, il sindaco Gianni ha invitato a farsi avanti chiunque possa fornire informazioni utili. “Le forze di Polizia – ha sottolineato il primo cittadino – stanno producendo il massimo sforzo per trovare al più presto i responsabili di questo atto ignobile perpetrato ai danni di un piccolo animale indifeso. Chi sa, ci aiuti nella ricerca della verità”.

Foto dal web




Il malcontento di Cassibile, mentre si popola la baraccopoli: "basta, smantellate tutto"

Si alza il livello di tensione a Cassibile. La goccia che ha fatto traboccare il vaso di una difficile coabitazione tra residenti ed i braccianti stagionali che occupano la baraccapoli all’ingresso sud della frazione è stata rappresentata dalla foto che immortala l’arrivo di altri stranieri. Nelle immagini finite subito sui social e immediatamente condivise, si vede un gruppo di extracomunitari scendere dal bus – distante dalla fermata – e dirigersi con i propri bagagli verosimilmente verso la tendopoli ancora non soggetta a regolamentazione.
Non è la prima volta che i cassibilesi si rivolgono ai media per denunciare il loro stato d’animo. “Noi rispettiamo le norme di contenimento. Stiamo chiusi in casa, usciamo uno per volta. Ma a questi uomini pare essere concesso tutto: uscire in gruppo, fare compere in gruppo, salire su furgoni, scendere da bus”, lamenta l’ex presidente della circoscrizione, Paolo Romano.
“Vi prego, non uscite il discorso del razzismo. Qua non c’entra. Vogliamo sapere, però, se Cassibile è diventato una sorta di luogo franco, dove tutto è permesso ma non ai cittadini. Lo Stato e le leggi esistono solo per gli onesti?”, si domanda alzano il tono della voce. E in una sorta di appello pubblico rivolto alle autorità, dal sindaco alla Prefettura, si chiede provocatoriamente se si sia deciso “di far diventare questo paese ricco di cultura, bellezze storiche e naturalistiche, di tolleranza e accoglienza, una sorta di servitù africana? Avete deciso di legalizzare la baraccopoli e di demolire il presepe in carta pesta. Cioè, distruggete la nostra storia e valorizzate l’abusivismo. Noi amiamo il nostro paese, amiamo l’integrazione e la tolleranza ma vogliono il rispetto delle Leggi e che la baraccopoli venga immediatamente smantellata e trovata una sistemazione per queste persone. Vogliamo vigilanza sanitaria e controlli di ordine pubblico a Cassibile, ormai visto come un terreno di conquista”, si sfoga l’ex presidente della circoscrizione. Ed a decine condividono sui social il suo appello.




Siracusa. Fase 2, gli infermieri chiedono attrezzature: "Emogassanalizzatori portatili"

“Attrezzature idonee per le cure domiciliari dei pazienti Covid-19 previste nella Fase 2” . Gli infermieri della provincia di Siracusa le chiedono attraverso le parole del presidente dell’Ordine, Nuccio Zappulla. La strumentazione necessaria al momento non sarebbe sufficiente. Per questo motivo gli infermieri chiedono all’azienda sanitaria provinciale di giocare d’anticipo e fanno, per questo, anche una precisa lista dell’occorrente. “Evitare i ricoveri nella Fase 2- spiega Zappulla- vuol dire agire adeguatamente, non solo con le parole e con le teorie, ma entrando nella concretezza del cosa fare e del come agire. Il decreto legge del Ministero della Salute è sbagliato e l’assessorato regionale ne ha ricalcato gli errori, non inserendo, ad esempio, gli infermieri, che sono, invece, parte integrante di questo contesto. Le Asp hanno poi agito in maniera in alcuni casi opportuna, in altri casi, invece, hanno puntato su un’elemosina che noi infermieri non vogliamo. Se ci vogliono, non facciano proposte inaccettabili, ci facciano entrare dalla porta, con i contratti, non con la richiesta di partita iva”. Ma il punto focale del ragionamento del presidente dell’Ordine degli Infermieri riguarda le attrezzature, che a quanto pare al momento mancano.  “Servono i termoscanner, i saturimetri, dobbiamo misurare la concentrazione del ph nel sangue. Le Asp devono dotarsi di emogassanalizzatori portatili perchè il prelievo di emogas trasportato necessita di procedure che altrimenti possono variare quello che poi è il referto”. La richiesta di Zappulla è di inserire nelle squadre da inviare a domicilio anche un tecnico di radiologia, così da non costringere l’ammalato a recarsi in ospedale. Anche in questo caso, però, servirebbe la dotazione tecnologica portatile relativa. Una piccola rivoluzione dell’attuale sistema sanitario pubblico, insomma, quella richiesta, e senza perdita di tempo, dagli infermieri.




Siracusa. Decreto Cura Italia, Prestigiacomo: "Governo arrogante respinge le proposte dell'opposizione"

“Il governo ha di fatto respinto tutte le richieste delle opposizioni che chiedevano modifiche al decreto Cura Italia. Una vergognosa presa in giro, una ferita per la democrazia della quale bisognerà tenerne conto”. La deputata Stefania Prestigiacomo punta l’indice contro l’atteggiamento del Premier Giuseppe Conte , responsabile, a suo dire, di avere frainteso un atteggiamento che era invece collaborativo.
“Abbiamo ridotto gli emendamenti, abbiamo selezionato quelli senza oneri ponendo questioni importanti e di buon senso, come quella di nominare dei commissari straordinari stile Ponte di Genova – spiega la parlamentare di Forza Italia- per accelerare l’edificazione di nuovi complessi ospedalieri di cui c’è un disperato bisogno in alcune parti del Paese e che l’emergenza Covid ha messo tragicamente in luce.Non c’è stata nessuna reale volontà da parte della maggioranza di accogliere le richieste dell’opposizione, ma solo l’arroganza di chi ritiene di poter continuare a fare tutto da solo, senza il disturbo del confronto parlamentare. Tutto ciò è inaccettabile”. La vice presidente della Commissione Bilancio ritiene che “i provvedimenti assunti ponevano un obbligo, un dovere al Governo: aprire al contributo fattivo delle opposizioni. Abbiamo invece solo partecipato a riunioni e conference call tutte finte a cui non sono seguiti fatti.Credo che il nostro atteggiamento dovrà decisamente cambiare, anche perché gli italiani hanno ben capito che le misure adottate fin ora sono del tutto insufficienti e che questo esecutivo non è assolutamente in grado di gestire la ripartenza.Se non vogliamo che il dopo-epidemia sia più devastante dell’epidemia stessa – e i presupposti di crisi e di disperazione purtroppo ci sono – bisogna intervenire oggi, e con energia e determinazione per la riapertura.
Questo Governo non è in grado di farlo e per evitare critiche, ma anche contributi costruttivi, pretende di mettere in quarantena anche la democrazia. Non glielo consentiremo”.




Stava per partire per Roma pur privo di esito del tampone: denunciato 50enne siracusano

Stava per partire per Roma, si trovava quasi all’imbarco, all’aeroporto di Catania. Eppure era ancora in attesa dell’esito del tampone effettuato per sapere se fosse affetto da Covid-19. Un 50 enne siracusano è stato bloccato dalla polizia di Frontiera Aerea e denunciato alla Procura. L’uomo, visto il protrarsi dell’attesa, aveva deciso di ignorare le normative e di ripartire alla volta del Nord Italia, per tornare a svolgere il proprio lavoro. L’uomo ha dunque dovuto fare rientro nella sua abitazione. Dovrà rimanere in isolamento fino all’esito del tampone e in attesa di eventuali e ulteriori disposizioni da parte dell’Asp.




Invita via social alla protesta in piazza commercianti e partita Iva, finisce denunciato

Nei giorni scorsi un uomo di Carlentini ha lanciato su Facebook un invito alla ribellione, destinato a tutti i titolari di partita Iva e commercianti che, in questo periodo di distanziamento sociale, non possono svolgere la loro attività professionale. Un invito corredato con tanto di appuntamento e quindi l’indicazione esatta di data, ora e luogo di incontro (una delle principali piazze della cittadina, ndr) per la manifestazione di protesta.
I Carabinieri hanno seguito con attenzione l’evolversi della vicenda, che alla fine si è risolta con un nulla di fatto: nessuno ha aderito e nemmeno l’organizzatore ha dato seguito. Alla luce delle attuali norme di contenimento sanitario, i partecipanti sarebbero incorsi nelle sanzioni previste.
I carabinieri spiegano che simili iniziative, anche se mere boutades, “sono comunque molto pericolose poiché rischiano di creare malcontento e possono portare a conseguenze anche peggiori, se fanno breccia nel disagio di chi legge”.
Motivo per cui, l’uomo è stato denunciato per “istigazione a disobbedire alle leggi”, violazione prevista dall’articolo 415 del Codice Penale, in relazione alle norme vigenti in questo periodo per il contenimento della pandemia.




Siracusa. L'imperterrito campeggiatore solitario di Ognina: seconda sanzione, 560 euro

Ancora lui. Imperterrito e nuovamente sanzionato. Nonostante avesse già ricevuto la “visita” dei Carabinieri di Siracusa, un campeggiatore palermitano di 54 anni è rimasto accampato ad Ognina. E così, per la seconda volta in pochi giorni, è stato multato. E questa volta, alla luce della recidiva, ammenda più salata. Scatta il raddoppio: 560 euro. Da aggiungere alla prima sanzione.
A Palazzolo Acreide sono stati controllati e sanzionati due coniugi sorpresi fuori dal proprio comune di residenza a bordo di autovettura. Hanno dichiarato di trovarsi in quel comune per fare la spesa in un negozio dai prezzi più convenienti.
A Portopalo di Capo Passero è stata sanzionata una 69enne che si è giustificata dicendo di essere uscita per effettuare acquisti non essenziali.

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