Siracusa. Maltrattamenti, 33enne allontanato dalla casa familiare

Dopo due interventi della Polizia a seguito di maltrattamenti, per un 33enne di Siracusa è scattata la misura dell’allontanamento dalla casa familiare. A notificare l’ordinanza sono stati gli agenti delle Volanti. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Siracusa.
Vittima dei maltrattamenti, la giovane convivente.




La curiosità: una foto solletica la suggestione. E’ un volto quello che appare nella roccia?

Chissà, magari è solo suggestione. La luce giusta, il taglio giusto. Poi il resto lo fa il cervello, sempre smanioso di ricondurre ogni forma a qualcosa che a lui sia già nota. Certo è che, a bene vedere, sembra proprio che da quella roccia venga fuori un volto.
Filippo Seminara è l’autore della foto e del video che trovate sotto. Divertito e con sorpresa, condivide con SiracusaOggi.it la sua “scoperta”. E suggerisce anche una possibile interpretazione: “non sembra anche a voi che sia la testa del Re Leone?”. E dal profilo della roccia calcarea, a primo sguardo, sembra in effetti di poter distinguere la forma del volto, i lineamenti, gli occhi.
Siamo in zona Plemmirio, non troppo distante dalla grande rotatoria d’ingresso, nei pressi di Murro di Porco. “Vado spesso da quelle parti e non l’avevo mai notata prima”, racconta Filippo. “Forse qualche piccolo cedimento è avvenuto nelle ultime settimane, a causa del maltempo. L’ho vista, mi sono incuriosito e l’ho filmata”.
Per carità, nessuno si prende troppo sul serio. E’ un gioco, di forme e suggestioni. Curioso, certo. E magari vale un bel racconto mentre con i propri figli si passeggia nella bella contrada marina siracusana.




Raffinazione, pochi fondi dal Pnrr: nubi sulla zona industriale aretusea. Turano: “Grave”

Dopo il caso relativo alla mancata partecipare di Lukoil alla manifestazione di interesse per la realizzazione di termoutilizzatori in Sicilia, è allarme circa il futuro della zona industriale siracusana. E’ un segnale di disimpegno graduale? E’ l’interrogativo che inquieta la politica siracusana e che adesso rimbalza nelle stanze palermitane. L’atteggiamento del governo nazionale, giudicato poco attento al mondo della raffinazione, avrebbe accelerato il processo in atto.
Sul tema è intervenuto l’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano. «Le politiche riguardanti le industrie della raffinazione sono una delle principali preoccupazioni del governo regionale. Purtroppo, la loro assenza dal Pnrr ci preoccupa e per questo abbiamo chiesto e chiederemo nuovamente al governo nazionale una maggiore attenzione su questo importante settore dell’economia siciliana».
Nelle settimane scorse, la Regione ha avanzato al Ministero per lo Sviluppo Economico la richiesta di area di crisi complessa per il petrolchimico di Siracusa. “Una decisione che risponde ad una ben precisa strategia che mira ad evitare la crisi irreversibile del settore e a favorire il percorso di riconversione, nel solco dell’auspicata transizione energetica. Conosciamo bene le difficoltà del comparto della raffinazione e purtroppo la scelta della Commissione europea, che nell’ultima versione del Pnrr ha imposto una riduzione dei finanziamenti all’idrogeno e stabilito che questi dovranno essere limitati all’idrogeno verde, riduce i margini d’azione. Mi auguro – conclude Turano – che Roma prenda in mano questo dossier e apra al più presto un confronto con la Regione e le industrie della raffinazione».




Covid, il bollettino: 425 nuovi positivi in provincia di Siracusa, screening a Pachino

Sono 425 i nuovi positivi al covid rilevati in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore. In una giornata da numeri record per la Sicilia, il dato siracusano è il migliore in regione. Spiccano i 1220 nuovi casi di Palermo, i 1491 a Messina ed i 934 di Catania.
Oltre 1.100 i positivi attuali nel solo capoluogo aretuseo. Ma il trend di crescita è diffuso e generale. Nella zona sud, a Pachino, via libera allo screening della popolazione.
In Sicilia sono 7.328 i nuovi casi di covid registrati a fronte di 60.862 tamponi processati. Il tasso di positività sale al 12%.
Gli attuali positivi sono 67.198 (+6.276). I guariti sono 1.020, 32 i decessi. Sul fronte ospedaliero sono 1028
i ricoverati (+19), 115(+1) in terapia intensiva.
Questi i numeri oggi di tutte le province: Palermo 1220 nuovi casi, Catania 934, Messina 1491, Siracusa 425, Trapani 697, Ragusa 558, Caltanissetta 746, Agrigento 681, Enna 576.




Nuovo ospedale di Siracusa: il progetto supera il primo check, ora variante urbanistica

Si è chiusa con esito favorevole la verifica eseguita dalla Rina Check sugli elaborati progettuali del nuovo ospedale di Siracusa, presentati lo scorso 4 dicembre dal raggruppamento Temporaneo di Professionisti che ha vinto il concorso di idee, con mandatario lo studio Plicchi di Bologna. Ci sono adesso 30 giorni di tempo per la presentazione di eventuali osservazioni da parte dei proprietari delle aree da espropriare e per l’acquisizione dei pareri necessari e obbligatori, dopodichè la struttura commissariale potrà richiedere all’assessorato regionale territorio e ambiente l’approvazione del progetto in variante urbanistica.
“Quest’ultima fase, grazie alle deroghe consentite al Commissario, avrà termini ridotti, pure sulla base delle positive interlocuzioni da tempo avviate sul percorso attuativo con i vari Uffici che hanno sempre mostrato massima, leale collaborazione e i cui contributi sono stati recepiti nello sviluppo della progettazione”, spiega il commissario straordinario per l’opera, ovvero il prefetto Giusi Scaduto.
La completezza della richiesta metterà lo stesso assessorato nella posizione di poter chiudere l’istruttoria in tempi rapidi. “Tutto in linea con l’urgenza riconosciuta dal legislatore all’obiettivo di dotare Siracusa di un DEA di 2° livello”, sottolinea il prefetto che per un ulteriore anno è stato confermato commissario straordinario. “Ringrazio i Governi nazionale e regionale per la fiducia che ancora una volta mi hanno accordato ed, in particolare, il presidente Musumeci per avere consentito che la Regione anticipasse i fondi necessari per la progettazione dell’opera, non disponendo il Commissario di risorse proprie”, dice ancora il prefetto Scaduto.




Tre giorni in Pronto Soccorso, poi il decesso: la triste storia finisce in un esposto in Procura

Finisce con un esposto in Procura, la triste vicenda di un uomo di 95 anni deceduto dopo 3 giorni trascorsi al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. “Siamo indignati”, ruggiscono rabbiosi i familiari. A raccontare la storia è la figlia del 95enne. Per ragioni di privacy, omettiamo la pubblicazione dei nomi.
“Giorno 1 abbiamo accompagnato mio padre in ospedale, dopo aver riscontrato con tampone rapido la sua positività al covid. Su consiglio del medico, provvediamo e alle 11 entra in Pronto Soccorso”. Lei non può seguire di persona il decorso in ospedale, perchè in quarantena in quanto contatto di positivo. Al telefono, cerca comunque di avere notizie dal reparto sul suo anziano papà. “Dovevano trasferirlo in un reparto covid, ma non a Siracusa perchè mi dicevano fosse saturo. Forse Noto o Avola. Ma prima del ricovero in reparto, attendevano l’esito del tampone molecolare. Ancora l’indomani, però, di questo tampone non si conosce l’esito. Ed un medico candidamente mi confessa al telefono che non si conosce perchè sarebbe venuto fuori che non era ancora stato fatto. Vero o falso, questo mi hanno detto…”. La situazione clinica dell’uomo, nel frattempo, si sarebbe fatta ancora più critica. “Parlo sempre al telefono con un altro medico. Mi spiega che è subentrata una fibrillazione atriale e ipossia. A mio avviso, un uomo di 95 anni e in quelle condizioni non doveva essere gestito così, lasciato al pronto soccorso e probabilmente su di una barella. Fatto sta che giorno 3 ricevo nel pomeriggio una fredda telefonata da parte di una dottoressa che, senza troppi giri, mi informa che mio padre è morto. Soprassiedo sui modi, privi di ogni tatto, nella comunicazione. Ma mio padre non doveva fare la fine del topo, tre giorni al pronto soccorso senza mai passare in un reparto”.
Sin qui il racconto della donna. Per verificare e chiarire i vari passaggi, oltre che per correttezza, abbiamo contattato il direttore del Pronto Soccorso, Aulo Di Grande. Educatamente, ci ha invitato a contattare l’ufficio stampa dell’Asp ma anche a spiegare ai cittadini che possono rivolgersi all’Ufficio Relazioni Pubbliche prima che ai giornali. Ci permettiamo, rispettosamente, una considerazione: se i siracusani preferiscono rivolgersi alla stampa, deve pur esserci un motivo. In ogni caso, abbiamo seguito la procedura e contattato telefonicamente l’ufficio stampa dell’Azienda Sanitaria. Forse perchè poco fortunati, non abbiamo ricevuto risposta.
Nel frattempo, aumentano le segnalazioni. L’ultima questa mattina riguarda un uomo, anche lui risultato positivo al covid. “Dalle 9 di ieri mattina è al pronto soccorso. Ha una polmonite accertata dalla tac e saturazione bassa. Lo hanno tenuto dodici ore seduto su di una sedia, perchè non ci sono posti. Solo poche ore fa ha ottenuto una barella. Ma in tutto questo tempo, non è stato sottoposto ad alcuna terapia particolare”, raccontano i parenti dall’esterno. “Ha la polmonite, non riesce a parlare, sta male. Non lo hanno aiutato neanche per andare in bagno. E’ sanissimo, non è un vecchietto. Per evitare che avanzi la polmonite da covid riteniamo che non sia la scelta migliore lasciarlo così. Sono anni che ci mettono in guardia dalla polmonite covid perchè pericolosa. Non lo possiamo abbandonare, aiutateci”, si sfogano in ripetuti contatti con la nostra redazione. L’uomo non è vaccinato ed i suoi parenti si lasciano sfiorare dal dubbio: “lo stanno discriminando per questo?”. Ovviamente no, da quel punto di vista la serietà dei medici non può essere messa in discussione. Nella tarda mattina, è stato trasferito in reparto a Noto.
La forte pressione del virus sulla macchina della sanità pubblica fa purtroppo sentire, pesante, il suo impatto. E queste storie lo testimoniano, senza voler giudicare la qualità del lavoro svolto quotidianamente dai sanitari. Sono pochi, gli spazi angusti, i posti letto ridotti. L’altro volto della pandemia, specie per una sanità depotenziata negli anni passati, è questo.

foto archivio




Quarantene e tamponi, lunghe code e attese: Cafeo striglia il Gruppo Covid Siracusa

Il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega) torna a puntare l’indice contro il coordinamento covid dell’Asp di Siracusa. “Le code ed il caos per i tamponi non dipendono solo dalla carenza di personale ma da una organizzazione superficiale”. E’ il duro atto d’accusa con cui il parlamentare siciliano segnala ancora una volta i disagi per l’utenza, costretta ad interminabili giornate in auto per essere sottoposta ai tamponi molecolari nell’area dell’ex Onp di Siracusa. Cafeo individua delle responsabilità nella gestione del servizio, affidato al Dipartimento di prevenzione medico dell’Asp di Siracusa ed in particolare al Gruppo Covid preposto al tracciamento, agli isolamenti e ai tamponi di controllo.
“Del resto è ormai noto come il numero dei contagi dipenda dalla efficienza del contact tracing. E dunque, se lo scorso 3 gennaio Siracusa con un +586 positivi è balzata al primo posto in Sicilia in proporzione agli abitanti, qualcosa nel gruppo di lavoro che si occupa dei tracciamenti non ha certo funzionato. E tuttavia ci sono delle circolari della Regione siciliana – dice il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo – che, se applicate, avrebbero almeno il merito di alleggerire da un lato i disagi per i cittadini e dall’altro il lavoro del personale addetto all’esecuzione dei tamponi”.
“Evidentemente – continua Cafeo – non sono state recepite e questo non ha nulla a che fare con la penuria di personale. Peraltro ci risulta che la Direzione Generale della ASP abbia già provveduto ad assumere nuovo personale e lo abbia già messo a disposizione del Gruppo Covid. Ci sono dunque delle responsabilità organizzative precise da parte di chi è preposto a questo delicato compito, per cui occorre intervenire immediatamente”.
Quali sono queste disposizioni previste da circolare regionale? C’è ad esempio quella che dispone per le persone risultate positive ma vaccinate con la seconda dose da più di 4 mesi l’isolamento per 10 giorni se asintomatici da almeno 3 giorni”.
Il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, evidenzia un’altra disposizione della circolare della Regione che contribuirebbe a sfoltire le code per i tamponi all’ex Onp di Siracusa. “Prendiamo il caso di una persona che entra in contatto con un positivo. Ci sono tre possibilità e tutte quante escludono il ricorso al tampone molecolare e dunque la corsa al centro dell’Asp per il test. Per chi è vaccinato con una dose e con due dosi da meno di 14 giorni, basta una quarantena di 10 giorni e poi un tampone rapido; per chi, invece, ha effettuato la doppia dose di vaccino da più di 120 giorni e chi è asintomatico con Green pass ancora valido, occorre una quarantena di 5 giorni e poi un tampone rapido. Per chi, infine, ha effettuato due o tre dosi da meno di 120 giorni se asintomatico c’è solo l’obbligo di usare la mascherina FFP2 per 10 giorni”.
Secondo Cafeo, con una buona comunicazione verso i cittadini e grazie a queste disposizioni si “eliminerebbero molti disagi”. Poi il nuovo affondo: “il gruppo Covid dell’Asp utilizzi meglio le risorse messe a disposizione dai vertici e dia ai medici di famiglia e ai pediatri i propri recapiti e le necessarie risposte riguardo a contact tracing, quarantene e tamponi dei propri assistiti.”




Caos all’Hub vaccinale, Furnari (Italia Viva): “Correre subito ai ripari”

Ore di attesa in coda, nell’incertezza, con gli occhi sgranati per evitare che qualcuno faccia il furbo e passi avanti e, oltre a questo, la possibilità  che dopo la lunga attesa, si debba tornare l’indomani all’Hub vaccinale e ricominciare lo stesso interminabile iter.
Ne parla la coordinatrice provinciale di Italia Viva, Alessandra Furnari. “Da cittadina, oltre che da coordinatrice di Italia Viva-la  premessa di Furnari –  non posso che denunciare la situazione di caos che  regna all’Hub vaccinale di Siracusa”. La domanda che l’esponente di Italia Viva pone è rivolta all’Asp ed al Comune di Siracusa ed è “se davvero ritengono di poter invogliare o addirittura convincere i cittadini a vaccinarsi, se farlo vuol dire trascorrere ore nel caos e nell’incertezza di come e quando si riuscirà ad ottenere la somministrazione del vaccino. Chi, magari ritenendosi più tutelato, sceglie questa struttura, infatti, è ormai costretto ad un calvario-prosegue l’ex assessore alle Politiche Sociali-  All’interno tutto scorre liscio, tra l’accettazione e la somministrazione è tutto molto rapido ed organizzato, ma prima di riuscire a mettere piede all’interno della struttura è un dramma. In piedi per ore al freddo, anche chi in piedi ha difficoltà a stare; un assembramento di persone che non prevede alcuna distinzione o controllo tra chi ha una regolare prenotazione e chi no, così come non prevede distinzione di orari; tutto si risolve in un’unica grande ammucchiata. Con la diffusione della variante Omicron caratterizzata dall’altissimo tasso di contagiosità-osserva ancora la rappresentante della forza politica-  è davvero impensabile che possa essere autorizzata, da
chi dovrebbe tutelarci, una situazione del genere. E’ impossibile accettare che ad un anno dall’inizio della campagna vaccinale la situazione peggiori invece che migliorare. I pochi volontari rimasti provano a fare quel che possono cercando di gestire la situazione, consegnano i moduli da compilare, cercano di recuperare qualche sedia per gli anziani o per chi comunque ha evidenti difficoltà a stare in piedi, ma non sanno fornire risposte precise perché come riferiscono “qui le idee le cambiano da un momento all’altro”.
Furnari parla di indicazioni che, ad esempio ieri, nell’arco di una sola mattinata, sono mutate innumerevoli volte: “prima alternanza prenotati e non prenotati (a numero chiuso), poi è stato chiesto a chi aveva prenotazione per orario successivo alle 11,00 di andare via, ma senza controllare che effettivamente ciò avvenisse; successivamente-continua il racconto-  preso atto del grave ritardo in corso e del fatto che tutti i prenotati della mattinata erano ancora lì ammassati, è stato annunciato che 3 blocchi da 40 ciascuno dei prenotati avrebbero avuto precedenza; le lamentele dei non prenotati erano troppo accese ed allora un nuovo “cambio”: ogni 40 prenotati la possibilità di entrare anche per 5 non prenotati. Passa il tempo, tutto è fermo, ed allora si cambia di nuovo: i non prenotati avranno una corsia preferenziale nel pomeriggio, ma intanto devono andare via, per la mattinata (che è intanto è giunta quasi al termine) solo prenotati. Ma quali prenotati?
Quelli di oggi, quelli di ieri e pure dell’altro ieri, basta che non siano di domani! Si resta fermi per ore in attesa, si resta fermi per ore con gli occhi sgranati perché, se ti distrai, c’è sempre qualcuno che passa avanti, c’è sempre “qualcuno”accompagnato ad occhi bassi da qualcun altro, che può entrare prima, senza fila e persino di lato. Ci vuole molta convinzione per resistere e non abbandonare quella fila incerta che non sai se ti consentirà di raggiungere l’obiettivo. L’obiettivo comune però dovrebbe essere quello di invogliare la popolazione a vaccinarsi, l’obiettivo minimo dovrebbe essere consentire a chi è già convinto di vaccinarsi di poterlo fare in modo sicuro ed agevole. Tutto ciò invece non accade e fermo restando il ringraziamento al personale amministrativo e sanitario, oltre che ai volontari, chi ha in mano la gestione della struttura – conclude la legale siracusana- dovrebbe veramente correre ai ripari e adottare un metodo, che sia uno e che funzioni”.




Auto in fiamme in autostrada, salvo il conducente dopo una veloce fuga

Auto a fuoco sulla Cassibile-Siracusa. L’incendio si è sviluppato durante la corsa del veicolo, che procedeva verso il capoluogo. L’episodio si è sviluppato al chilometro 6. Tanta paura ma per fortuna nessun danno per il conducente, che  ha avuto il tempo di fermarsi nella piazzola di sosta, scendere e allontanarsi velocemente dalla propria auto, una Peugeot 308. Sul posto, i Vigli del Fuoco, la Polizia Stradale e gli addetti alla Viabilità del Consorzio delle Autostrade Siciliane. Nessuna modifica nè conseguenza alla viabilità.




Siracusa. Torna la Befana del Vigile Urbano: solidarietà e non solo

Era un appuntamento tradizionale fino ad alcuni decenni fa. Tornerà quest’anno, domani, la Befana del Vigile Urbano, iniziativa di beneficienza che vede insieme il Comune di Siracusa, l’Ordine degli Avvocati ed il suo Comitato per le Pari Opportunità, nonchè la Caritas.

L’appuntamento è fissato per domattina, dalle 9:30 alle 13:00, ai giardinetti di Piazza Adda. Per l’occasione sarà riproposta e riutilizzata la vecchia pedana che i vigili urbani utilizzavano fino a qualche decennio fa (Non è, peraltro, escluso, che l’utilizzo possa essere riproposto anche per ragioni operative).

I dettagli sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia. Oltre all’assessore alla Polizia Municipale, Dario Tota, erano presenti il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Carmelo Greco, la presidente del Comitato Pari Opportunità, Ada Salibra, una delegazione di legali siracusani e, per la Polizia Municipale, Pippo Barbagallo.