Siracusa. Miasmi, app Nose: picco di segnalazioni a Priolo

81 segnalazioni, con un picco a Priolo (75 segnalazioni da quell’area). Il report dell’Arpa relativa al sistema Nose rende conto del periodo che va dalle 20, 30 del 25 marzo alle 8 del mattino seguente. Picco tra le 20,30 e le 23, 50. Le segnalazioni, com’è noto, arrivano attraverso l’app che chiunque può scaricare. La la tipologia di odore maggiormente avvertita durante l’evento è stata prevalentemente relativa alla percezione di idrocarburi, seguite da segnalazioni di zolfo e solventi. Le intensità delle molestie olfattive segnalate durante l’evento, definite su una base da 1 a 5 a secondo del fastidio percepito, sono state relative a segnalazioni di elevata intensità. Durante questo evento il malessere maggiormente percepito è stato quello relativo a mal di testa seguito da segnalazioni di difficoltà di respiro e di bruciore/irritazione alla gola.L’approfondimento dei parametri metereologici e delle concentrazioni di inquinanti registrate dalle stazioni di qualità dell’aria. La giornata del 25 marzo -va rilevato- è stata caratterizzata da elevate precipitazioni e venti forti.




Siracusa. Coronavirus e caro-prezzi, Udicon: "vigili su rispetto tabella dei prezzi concordata"

L’Unione per la Difesa dei Consumatori (Udicon Sicilia) preoccupata per le notizie che si susseguono sugli aumenti anomali dei prezzi di alimenti e beni di prima necessità.
Le proteste scoppiate lunedì al mercato ortofrutticolo di Siracusa, sebbene rientrate, “confermano un quadro di anomalie e alto rischio di speculazioni incontrollate il cui prezzo, come al solito, ricadrà sui portafogli dei cittadini-consumatori già stremati dall’emergenza coronavirus. Impensabile che gli operatori si trovino a dover acquistare frutta e verdura a prezzi anche triplicati, secondo le segnalazioni che ci hanno raggiunto”. Lo dichiara Salvatore Lorefice, vicecommissario regionale e responsabile per la provincia di Siracusa dell’Unione per la Difesa dei Consumatori, invitando cittadini ed esercenti a segnalare anomalie e rincari ingiustificati agli sportelli locali dell’associazione o alla mail regionale sicilia@udicon.org.
“Stiamo monitorando il mercato locale – spiega Lorefice – perché le lamentele di cittadini e piccoli esercenti stanno raggiungendo il livello di guardia, sull’onda dell’emergenza covid-19 e della corsa agli approvvigionamenti alimentari. Per quanto riguarda il caso di Siracusa, auspichiamo che la tabella dei prezzi massimi per i prodotti agricoli, fissata al mercato ortofrutticolo dopo le proteste, venga rispettata da tutti gli operatori. Ringraziamo, inoltre, le forze dell’ordine che stanno garantendo la sicurezza dei commerci vigilando sugli eventuali abusi. Gli sportelli comunali U.Di.Con e le nostre e-mail sono a disposizione di cittadini e lavoratori per tutte le eventuali segnalazioni, al fine di valutare le iniziative da intraprendere a difesa dei diritti dei consumatori, interessando le autorità competenti”, conclude il dirigente U.Di.Con.




Giovani siracusani bloccati in Australia: "Abbiamo perso il lavoro e non ci lasciano rientrare"

Noemi, Federico e Salvatore sono tre giovani, due siracusani e un trapanese. Si trovano in Australia, a Melbourne. Hanno lavorato per diversi anni nel settore della ristorazione. Una vita non semplice, fatta di lavoro e di qualche sacrificio per sbarcare il lunario. Con l’emergenza Coronavirus, quello che hanno costruito crolla improvvisamente. Vengono licenziati, nessuna possibilità di sostentamento, all’improvviso. La necessità di lasciare la casa in affitto e intanto le bollette vanno comunque pagate. Unica strada, il rientro a Siracusa. Per loro, però, solo muri. Sono italiani, per loro la maggior parte degli scali sono off limits. Il passaporto italiano non è accettato ed è così nella maggior parte dei Paesi del mondo. Se mai si trovasse una soluzione, significherebbe dovere pagare 3300 dollari per un biglietto sola andata senza alcuna garanzia di poter davvero arrivare a Catania. Già due volte la loro partenza è stata respinta. “Non sappiamo davvero più cosa fare- lo sfogo dei ragazzi- Non abbiamo lavoro, non abbiamo soldi, stiamo per non avere più nemmeno un tetto sulla testa dopo il preavviso che abbiamo dovuto dare al proprietario di casa nostra”. Nella loro stessa situazione, almeno altri 40 mila italiani. La maggior parte di loro lavorava nel settore del turismo e della ristorazione.  La richiesta che avanzano è quella di un volo di rimpatrio. “Sappiamo che se, come speriamo, riusciremo a tornare a casa, osserveremo la quarantena e tutto quello che è necessario, ma l’Italia non può abbandonarci qui in queste condizioni”.
Un problema analogo riguarda anche dei cittadini di Palazzolo. Una vicenda che sta seguendo il sindaco, Salvo Gallo. Nello specifico si tratta di quattro giovani che si trovavano a Melbourne in viaggio di nozze. La prospettiva sarebbe un volo di Stato.




Siracusa. Bandiere a mezz'asta: a mezzogiorno un minuto di silenzio

In tutt’Italia, tutti gli enti pubblici, a mezzogiorno esporranno le bandiere a mezz’asta. Azione simbolica, segno di solidarietà e di ricordo per le vittime del Coronavirus e per quanti non hanno potuto avere, a causa di quest’emergenza, nemmeno il conforto di un funerale. Alle 12, un minuto di silenzio. Il Libero Consorzio Comunale aderisce all’iniziativa, nata per volontà dei sindaci dei comuni in provincia di Bergamo, condivisa dall’ufficio cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Il sindaco, Francesco Italia ha osservato un minuto di silenzio davanti a Palazzo Vermexio. Dal balcone del salone Borsellino, bandiere a mezz’asta.




Siracusa. Bonus spesa, richiesta a Musumeci: "Estendere il paniere dei beni acquistabili"

La possibilità di utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Regione per i buoni spesa destinati all’acquisto di  beni diversi da quelli alimentari ma a supporto.Richiesta avanzata dal sindaco, Francesco Italia al presidente della Regione, Nello Musumeci per superare una criticità nella gestione dei buoni spesa. “Essendoci le somme stanziate dal Governo, quelle che generosamente la Regione, prima ancora del premier Giuseppe Conte, ha annunciato per il territorio, potrebbero essere somme da utilizzare per un paniere di beni funzionali alla spesa. Il primo cittadino indica, a titolo di esempio, l’acquisto di bombole , fondamentali per cucinare. Sul versante della solidarietà, il Comune ha inoltre deciso di optare per l’acquisto di schede delle Case dell’Acqua anzichè  acquistare confezioni di acqua, dal maggiore costo. “Il vantaggio è legato al risparmio- spiega Italia- ma anche alla riduzione dell’uso di plastica”. In queste ore, infine, sarà chiesta ai supermercati la disponibilità ad aderire all’utilizzo dei buoni spesa del Governo nel proprio esercizio commerciale, con le relative procedure da seguire. L’elenco, come previsto, sarà poi pubblicato sul sito istituzionale del Comune.




Siracusa. Covid-19, il sindaco chiede la collaborazione dell'ex primario di Malattie Infettive in pensione

Il rientro di Gaetano Scifo, ex primario del reparto di Malattie Infettive per dare un supporto in termini sanitari per affrontare l’emergenza Coronavirus in provincia. La richiesta parte dal sindaco, Francesco Italia, che chiede allo specialista siracusano la disponibilità a fornire la propria collaborazione. “E’ uno specialista molto noto per la propria esperienza e la comprovata capacità- spiega il sindaco- Ecco perchè ho intenzione di chiedergli di dare una mano al personale in servizio e a tutti coloro in quali si stanno spendendo per sciogliere i principali nodi”. Nelle scorse settimane Scifo non aveva escluso l’ipotesi di mettersi a disposizione qualora questo fosse risultato necessario. Potrebbe dare un ulteriore supporto al Covid Team della Regione, in provincia da ieri per effettuare verifiche e stabilire strategie che consentano di superare alcuni scogli che sono emersi nell’organizzazione di alcuni aspetti, a partire dai percorsi all’interno degli ospedali per contrastare quanto più possibile la diffusione del virus.




Siracusa. Consorzio Plemmirio, Salvatrice Zappalà è la coordinatrice consortile

La nomina è arrivata nelle ore scorse. Salvatrice Zappalà è la coordinatrice consortile pro tempore del Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. Geometra, dipendente di ruolo del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, dovrà occuparsi di sovraintendere agli uffici ed ai servizi , vigilando sulla tempestività e correttezza dei procedimenti del Consorzio Plemmirio. Zappalà era già distaccata presso l’ente presieduto da Patrizia Maiorca.
La nomina a coordinatrice consortile ha durata di 60 giorni.




Siracusa. Coronavirus: 62 contagiati, 21 guariti, 6 decessi

Diminuisce il numero di contagiati, aumenta però quello dei deceduti. Sale anche il numero dei guariti. Questa la situazione della provincia di Siracusa in base ai dati diffusi nel pomeriggio dalla Regione all’Unità di Crisi Nazionale. Nel resto delle province la suddivisione è la seguente. Agrigento, 86 (1 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 63 (19, 3, 4); Catania, 405 (142, 16, 27); Enna, 183 (120, 1, 11); Messina, 280 (128, 8, 17); Palermo, 229 (81, 17, 7); Ragusa, 30 (8, 3, 2); Siracusa, 62 (34, 21, 6); Trapani, 70 (26, 0, 1). In Sicilia, 71 i guariti, ma 76 i morti. I positivi sono 1480, con 559 ricoveri.




Siracusa. Pronto Soccorso, operazione trasparenza dopo le critiche: video dell'Asp

Dopo le polemiche, scatta l’operazione trasparenza per il Pronto Soccorso dell’Umberto I. L’Asp di Siracusa ha realizzato un breve video, pubblicato sul sito internet aziendale e sulla propria pagina facebook, per “meglio illustrare ai cittadini il percorso assistenziale e di accesso al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I Siracusa che è stato previsto nella programmazione per la gestione dell’emergenza coronavirus”.
In poco meno di sei minuti, il dirigente medico del Pronto soccorso, Dario Chiaramida, e il direttore del Dipartimento di Radiodiagnostica, Giuseppe Capodieci, accompagnano lo spettatore lungo i percorsi previsti per la più adeguata assistenza sanitaria, secondo protocolli ben definiti per la sicurezza dei cittadini e degli operatori sanitari, “con una netta separazione nella cura dei pazienti critici da quelli non critici”.
Nel video illustrati i passaggi pretriage e le sale no covid, le stanze di isolamento ed i sistemi di sanificazione degli ambienti e delle apparecchiature, fino alla radiodiagnostica dedicata.
Qui il video




Siracusa. Tamponi smarriti o in ritardo, esposto in Procura del Codacons: "fatto grave"

Finisce sul tavolo del procuratore capo di Siracusa il caso dell’uomo di 36 anni che dopo aver effettuato ben due tamponi, non sa ancora se è affetto da Covid-19. Lo rende noto il Codacons. “La vicenda ha inizio il 13 marzo quando l’uomo avverte i primi sintomi dell’influenza e, dopo aver contattato il proprio medico curante, il 18 marzo effettua il tampone presso l’Ospedale Umberto I di Siracusa”, spiegano dall’associazione dei consumatori. “Successivamente, per conoscere l’esito del tampone, il trentaseienne contatta l’ASP ma gli viene comunicato che il tampone è stato smarrito, sicchè ne fa un altro il 25 marzo. Adesso, a distanza di oltre 10 giorni dal primo tampone, non sa ancora se è positivo perché in ospedale non hanno ancora ricevuto l’esito”.
Il presidente provinciale Codacons, Bruno Messina, è netto. “Il fatto è gravissimo, poiché sebbene i tamponi inviati a Catania nei giorni tra il 18 e il 19 marzo siano stati moltissimi, ciò non ne giustifica lo smarrimento. Piuttosto, la loro perdita indica che il meccanismo di distribuzione presso i laboratori dei centri di riferimento si è inceppato e che la catena di trasferimento non è stata tracciata o è mancato un corretto tracciamento. I campioni, infatti, una volta etichettati e conservati in modo adeguato, vanno spediti per giungere in tempi brevissimi al laboratorio che li analizza; tutto il percorso dall’inizio alla fine deve avere dei tempi preventivamente stabiliti e l’esito va comunicato immediatamente all’interessato. Se, come sostenuto dall’ASP di Siracusa, a Catania avrebbero smarrito alcuni tamponi per l’incassante invio di campioni, vuol dire che è mancata una valida programmazione dell’attività dei centri di raccolta i quali, lavorano a fasi alterne, ovvero incessantemente in determinati momenti e saltuariamente in altri. L’emergenza che ormai da inizio marzo viviamo nel nostro Paese avrebbe dovuto portare a valutare le reali capacità operative dei laboratori scelti per l’analisi dei tamponi in Sicilia e ad estenderne il numero già qualche settimana fa. Adesso si sta cercando di correre ai ripari istituendo altri strutture ma nel frattempo ci sono casi di persone che a distanza di più di 10 giorni dal tampone non sanno se sono affette da coronavirus. Abbiamo appreso dagli esperti – spiega il legale – che i primi sette giorni di malattia sono fondamentali, dunque sapere se un soggetto che ha pochi sintomi è infettato può voler dire salvargli la vita, poiché si può iniziare a curarlo nella maniera adeguata. Per questi motivi riteniamo inaccettabile quanto denunciato dal trentaseienne e chiederemo con un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa di indagare sull’accaduto”, conclude Messina.