Coronavirus in provincia di Siracusa: sono 8 i positivi, tre in più rispetto a ieri

Diventano 8 i casi di coronavirus in provincia di Siracusa. Tre in più rispetto a ieri. I dati arrivano dall’assessorato regionale.
In totale sono 130 i pazienti in Sicilia, di cui 44 ricoverati (solo 7 in terapia intensiva), 82 in isolamento domiciliare, due guariti e due deceduti. Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 18; Caltanissetta, 2; Catania, 57; Enna, 2; Messina, 9; Palermo, 28; Ragusa, 2; Siracusa, 8; Trapani, 4.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Positivo al test uomo di Rosolini, ricoverato all'Umberto I di Siracusa

È un 65enne di Rosolini uno dei nuovi positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. È stato trasferito all’ospedale Umberto I di Siracusa, come conferma il sindaco di Rosolini, Giuseppe Incatasciato.
I familiari sono stati sottoposti a tampone. Dovranno seguire il previsto protocollo dell’isolamento domiciliare. Si ricostruisce la catena dei contatti recenti avuti dall’uomo per arginare il rischio di contagio.




Paura del coronavirus, 40 operai della zona industriale restano a casa

Circa 40 operai di due ditte dell’indotto della zona industriale si sono messi in isolamento volontario. Il motivo, come confermato da fonti vicine alle forze dell’ordine, sarebbe legata al decesso dell’anziano di 80 anni di Sortino, trovato positivo al coronavirus e poi trasferito al Gravina di Caltagirone dopo un ricovero iniziale al Muscatello di Agusta. 
Parenti della vittima lavorerebbero proprio nelle ditte del polo petrolchimico, per cui i colleghi di lavoro, dopo aver parlato con i datori di lavoro ed i sindacati, hanno manifestato il proposito di rimanere nelle proprie abitazioni in isolamento, per ragioni di sicurezza.




Siracusa. "Andrà tutto bene", una catena di speranza coi colori dell'arcobaleno

Un arcobaleno per esorcizzare la paura del coronavirus. A decine stanno apparendo sui balconi di Siracusa, accompagnati dall’hashtag #andràtuttobene. Riprendendo quanto avvenuto in altre città italiane, sono sempre più numerosi i genitori che, costretti in casa insieme ai figli dalle stringenti misure, hanno voluto dare vita a questa catena di speranza a colori.
Gli arcobaleni vengono tracciati su pezzi di stoffa, cartone o fogli e poi appesi al balcone, alla finestra, su strada. Per ricordarci con la forza del colore che “andrà tutto bene”, la frase simbolo scelta per affrontare anche psicologicamente l’emergenza.




Fuori casa senza giustificato motivo, fioccano le denunce: 9 nelle ultime ore

Fioccano a Siracusa ed in provincia le denunce per l’inosservanza delle norme di contenimento sanitario per limitare i contagi da covid-19. La Questura di Siracusa ha denunciato in totale 9 persone ma sono state centinaia quelle sottoposte a controllo nelle ultime 24 ore.
Nel capoluogo, è stata verificata la posizione di 72 persone che circolavano in città. Un 25enne è stato denunciato perché, proveniente dal Comune di Solarino, circolava senza un valido motivo nei pressi di Via Italia, 103.
Altre due persone, di 27 e 26 anni, sono state denunciate perchè circolavano in viale Teracati senza giustificare il motivo del loro spostamento da casa. Peraltro, in auto avevano circa 40kg di limoni e per questo sono stati denunciati anche per ricettazione.
Ad Avola, la Polizia ha denunciato un 17enne ed un 34enne entrambi sorpresi fuori dalle loro abitazioni senza giustificato motivo. In più, i due erano in sella ad un motociclo rubato. Segnalati anche per ricettazione.
A Pachino, nell’ambito dei controlli per la prevenzione della diffusione del virus covid-19, gli agenti hanno controllato 31 persone e ritirato altrettante giustificazioni. Denunciati in due: un 46enne ed un 41enne. Transitavano, senza giustificato motivo, in piazza Vittorio Emanuele.
Ad Augusta, controllate 53 persone e le rispettive autorizzazioni. Denunciati in due, sulla scogliera del Faro Santa Croce senza giustificato motivo.

foto da il Giorno




La mobilità ai tempi del coronavirus: in due in calesse a cavallo, stretti stretti

Dopo la spiaggetta di Calarossa, in Ortigia, con una ventina di persone distese a prendere il sole, arriva un’altra foto “curiosa” in tempi di coronavirus e mobilità ridotta. Ad Avola, due uomini sono stati immortalati seduti stretti, stretti uno accanto all’altro su di un calesse trainato da un cavallo.
Non hanno evidentemente resistito alla tentazione di un giretto in un bella giornata di sole. Le passeggiate all’aria aperta sono previste e ammesse nel provvedimento del governo, ma la distanza interpersonale tra i due uomini è praticamente inesistente, altro che almeno un metro.




Sicilia, chiudono anche gli aeroporti: Trapani e Comiso stop, limiti per Catania e Palermo

Mobilità sempre più ridotta in Italia, nei giorni del coronavirus. Chiudono anche gli aeroporti, restano operativi in 18 ma con attività limitata. Così, gli scali di Catania e Palermo rimangono attivi ma con ridotta capacità. Si fermano gli aeroporti di Trapani e Comiso. Il Ministro Paola De Micheli ha firmato il relativo decreto. Ultimo volo in partenza da Comiso, questa sera.
Intanto aumentano le pressioni per sospendere anche gli autobus che si occupano di trasporto pubblico locale




Due bar aperti nonostante i divieti, ora sospensione dell'attività

Nonostante i divieti, due bar sono stati trovati aperti al pubblico: uno in centro a Siracusa, l’altro a Cassibile. Sono intervenuti i Carabinieri di Siracusa che hanno anche sorpreso sei persone che transitavano lungo le vie cittadine senza valido motivo.
Tutti i soggetti identificati sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’art. 650 c.p. e per i bar in questione, immediatamente fatti chiudere, sarà inoltrata proposta di sospensione della licenza, ai sensi delle citate disposizioni governative.




Coronavirus: facevano volantinaggio in strada, tre denunciati a Palazzolo

Controlli serrati a Palazzolo per il rispetto del decreto del presidente del Consiglio per l’emergenza Coronavirus. Tre denunciati per il mancato rispetto delle disposizione sugli spostamenti nel territorio: pare fossero impegnati in attività di volantinaggio.
L’assessore Maurizio Aiello continua a invitare i cittadini al rispetto delle norme. “Non è un gioco- fa presente- e dobbiamo fermare il virus nel momento iniziale. Per questo è fondamentale il rispetto delle misure. Uscire solo se necessario ed evitare di esporci ed esporre gli altri a pericoli di contagio. Occorre denunciarsi se si viene da fuori Regione e contattare telefonicamente il medico di base”.




Zona industriale nei giorni del coronavirus, restano distanti Confindustria e sindacati

Vertice in Confindustria, questa mattina. Sindacati e aziende intorno ad un tavolo per discutere di possibili azioni per ridurre le attività ed il personale nei giorni caldi dell’emergenza coronavirus. Dopo quasi due ore di riunione, però, non è stata trovata una intesa. Le posizioni restano distanti.
I sindacati, in maniera unitaria, hanno chiesto un rallentamento delle attività e quindi la presenza del personale dell’indotto finalizzata alla gestione delle sole emergenze o attività straordinarie. Non sarebbero state giudicate sufficienti le iniziative sin qui intraprese, quali il ricorso allo smart working, e la prossima adozione di termoscanner alle portinerie.
Confindustria, a nome delle aziende, non ritiene necessario in questa fase ridurre le attività alle sole emergenze valutando le misure adottate sino ad ora in linea con le disposizioni governative. È inoltre necessario gestire comunque le attività del polo industriale siracusano da cui provengono i gas tecnici ospedalieri (ossigeno, azoto), i detergenti (Sasol), parte della produzione di energia elettrica, carburanti e combustibili per riscaldamento. Su iniziativa di qualche singola azienda c’è’ stata la riduzione delle attività ma dai sindacati viene chiesto di fare ancora di più.
Nel frattempo le categorie dei chimici, metalmeccanici ed edili – ribadendo necessaria la riduzione delle attività – si stanno muovendo per formulare richiesta di ricorso alla cassa integrazione garantita dallo Stato.

foto archivio