Il futuro dell’industria in Sicilia, Musumeci a Siracusa: transizione e nuovi investimenti

Il riconoscimento dello stato di area di crisi complessa per la zona industriale di Siracusa è “presupposto necessario per la riconversione e verso nuovi investimenti”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, a Siracusa, durante la presentazione del rapporto di sostenibilità a cura di Confindustria.
La Regione supporterà a Roma la richiesta avanzata per lo status di area di crisi industriale complessa. “E’ un braccio di ferro costante, nonostante parecchi ministri mostrino attenzione verso la Sicilia”.

Indicata la nuova sfida: diventare la prima regione verde in Sicilia, puntando sull’idrogeno. Questa la visione di Musumeci in tema di riconversione e transizione energetica.




Secondo rapporto di sostenibilità del polo industriale: sempre strategico per il Paese

Approvvigionamento energetico nazionale, sostenibilità, transizione energetica: se ne è discusso a Siracusa in occasione della presentazione del secondo Rapporto di Sostenibilità del Polo Industriale siracusano. Presenti i rappresentanti delle imprese del distretto (Eni Versalis Eni Rewind, Sonatrach, Lukoil, Eni, Sasol, Erg, Sol, Priolo Servizi, IAS). I temi trattati sono di rilevanza strategica nazionale.
È intervenuta con un lungo messaggio la sottosegretaria alla Transizione Ecologica, Vannia Gava: “Non possiamo sottrarci al grido di allarme di questo settore. Sarò lieta di avviare un dialogo con il polo industriale siracusano che durante la fase acuta della pandemia ha garantito continuità degli approvvigionamenti e stabilità del lavoro. È indispensabile che il governo trovi soluzioni insieme agli imprenditori che sono la parte trainante del nostro Paese”.
E il Presidente di Confindustria Sicilia, Diego Bivona, ha rivendicato la strategicità del polo siracusano per l’Italia intera. “Siamo al centro della catena di fornitura energetica nazionale per il know–how tecnologico e l’enorme valore del capitale umano, per il posizionamento strategico al centro del Mediterraneo, insostituibile ponte con i paesi dell’area Mena (Middle East, North Africa) a cui sempre di più dovremo guardare in una logica centrata sul Mediterraneo. Serve una visione comune ed un’assunzione di responsabilità conseguente e congiunta di governo nazionale, di governo regionale, forze produttive e parti sociali in cui ciascuno svolge la sua parte”.

Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha indicato la volontà della Regione: “ho detto al ministro Cingolani che vogliamo essere la prima Regione verde d’ Italia”. Presente anche Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria Nazionale Bonomi. “Come Sistema Italia – ha spiegato Bonomi – abbiamo una debolezza rispetto a Francia e Germania: da una parte dobbiamo finanziare con un investimento ingente l’industria del rinnovabile e dall’altra dobbiamo tenere in vita il sistema termoelettrico che funzioni da bilanciamento all’instabilità strutturale delle rinnovabili. Quindi uno scenario con doppi costi, insostenibili da qui al 2030. Ma questo non significa che le imprese italiane non saranno pronte o non si stanno preparando a gestire il Green Deal europeo. Basti pensare che dal 2005 al 2015 le emissioni di CO2 in Italia sono passate da 581 milioni di tonnellate a 433 milioni con una contrazione dovuta in particolare ai settori industriali soggetti al meccanismo ETS che hanno effettuato ingenti investimenti nell’efficientamento dei processi. Le imprese italiane sostengono con forza il Green Deal europeo ma c’è bisogno di pragmatismo e di grande senso della realtà, guardando alle tecnologie disponibili con chiarezza e senza ideologie. Solo così e allineando i tre assi ambientale, economico e sociale, possiamo accompagnare un processo di transizione in linea con le aspettative del Paese. Se così non fosse rischiamo di perdere una grande opportunità”.




Covid: mascherine sempre con sè e tampone per chi viene da Germania e Regno Unito

In arrivo in Sicilia ulteriori misure di prevenzione antiCovid, per mettere al “sicuro” le festività natalizie. Sono contenute in una nuova ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, adottata dopo la relazione dell’assessorato alla Salute. I provvedimenti sono in vigore da oggi e fino al 31 dicembre.
Obbligo di tampone
Dovranno sottoporsi all’esame, nei porti e aeroporti siciliani, anche i viaggiatori che arrivano dalla Germania e dal Regno Unito. Attualmente il controllo è già previsto per chi proviene, o vi abbia transitato nei 14 giorni precedenti, dagli Usa, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi.
Uso della mascherina
Viene introdotto l’obbligo di portare la mascherina sempre con sé e di indossarla anche in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati.




Covid, il bollettino: 42 nuovi positivi in provincia di Siracusa, +15 nel capoluogo

Sono 42 i nuovi positivi al covid in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Nel solo capoluogo, gli attuali positivi sono 193: 15 in più rispetto al dato di ieri. Sono 11 i siracusani ricoverati in ospedale per coronavirus, 2 in terapia intensiva (fascia d’età 60-69 anni). Il target al momento più esposto è quello di età compresa tra i 40 ed i 49 anni con 36 casi positivi e 2 ricoveri.
In Sicilia sono 501 i nuovi positivi registrati a fronte di 26.376 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 9.734 (+121). I guariti sono 385, 9 i decessi. Negli ospedali sono 388 i ricoverati (-6), 43 in terapia intensiva. I numeri di oggi elle singole province: Palermo 74 nuovi casi, Catania 153, Messina 133, Siracusa 42, Ragusa 21, Trapani 35, Caltanissetta 11, Agrigento 30, Enna 16.




Ponte di Cava Marina, strada danneggiata dal maltempo: gli ultimi lavori nel 2020

L’impietosa ondata di maltempo che ieri si è abbattuta sulla Sicilia Sud-Orientale ha causato una serie di “ferite” alla viabilità. Tra queste figura anche quella di contrada Cavamarina, tra Cassaro e Ferla. Rientra nel territorio di Cassaro e rappresenta un piccolo caso.
Il vicino ponte è nuovissimo, consegnato lo scorso anno (Aprile 2020) dopo sopralluoghi a cui partecipò anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Il cantiere era stato aperto dieci anni prima e poi lasciato incompleto. Ma la rampa di accesso, parzialmente rinnovata, ha accusato il cedimento di una parte della sede stradale. Circa dieci metri quadrati di strada sono venuti giù sotto la spinta delle acque di ruscellamento, verosimilmente.
Il vicino ponte ha resistito alle intemperie. Al momento della consegna dell’opera, la Regione sottolineò come   i Comuni di Cassaro e Ferla possano finalmente contare “su un collegamento moderno, sicuro ed efficiente con l’area di Pantalica, a beneficio della mobilità dei cittadini e delle attività economiche e turistiche della zona”.
Quei lavori hanno comportato una spesa di 1 milione e 300 mila euro.




Straripa l’Anapo, i precedenti: le alluvioni del 1951 e 2003. Il “termometro” Diddino

Per la terza volta nel giro di un secolo, l’Anapo ha “tagliato” in due Siracusa tracimando e interrompendo i collegamenti. Era successo in precedenza nel 1951 e nel 2003. Allora come ieri, abitazioni isolate, famiglie soccorse sui tetti delle abitazioni con i gommoni della Protezione Civile o l’elicottero dei Vigili del Fuoco. E tutta una serie di perplessità che hanno portato a domandarsi se quanto è accaduto poteva essere evitato.
Enzo Vinciullo nel 2004 era assessore alla Protezione Civile e dovette affrontare l’ultima, vasta esondazione dell’Anapo, prima di quest’ultima. “Comprendemmo subito la gravità della situazione grazie alla esperienza ed alla conoscenza del territorio. Contrada Diddino, in territorio di Solarino, da la misura della forza e della portata del fiume. Se l’acqua inizia a fuoriuscire dalle bocche di lupo realizzate alla base del ponte, è chiaro che nel giro di due ore Siracusa si ritroverà invasa. Questo succede quando la sezione idraulica non è più da sola sufficiente e quindi la quantità di acqua è così elevata che nel giro di poco tempo la piena raggiungerà Siracusa. Ed era inserito questo dato anche nei piani di Protezione Civile del Comune di Siracusa”, racconta Enzo Vinciullo. Insomma, l’accusa – neanche troppo velata – è che la situazione sia stata sottovalutata, lasciando famiglie così esposte al rischio esondazione quando invece c’era il tempo utile per disporre le evacuazioni.
“Ho l’impressione che nessuno si sia realmente reso conto di cosa è accaduto ieri. Mentre era tornato il sole, noi eravamo in prima linea a fronteggiare l’emergenza in arrivo e di cui nessuno sembrava avere contezza”, replica l’assessore Sergio Imbrò, fino a notte fonda in prima linea. Il riferimento è all’onda di piena arrivata ore dopo la pioggia del mattino. “Forse non si ha idea di cosa è sceso dal fiume. In via Elorina abbiano ritrovato e recuperato arnie trascinate da Sortino, alberi sradicati a Canicattini, Palazzolo. Possiamo pulire quanto vogliamo argini e canaloni, ma se dalla zona montana scende l’inferno, come lo sistemiamo? Tutta la Sicilia è stata flagellata, il problema non è mica solo Siracusa. Si deve prende cognizione del momento: è una fase in cui il clima sta cambiando e il nostro territorio siciliano si mostra fragile”, analizza il responsabile della Protezione Civile comunale.

“Siamo stati tempestivi negli interventi? Si, assolutamente si. Abbiamo liberato in tempi record via Elorina, nella notte. E Pantanelli, Capocorso lavorando fino alle 4 del mattino, la zona isolata di Pane e Biscotti. Si deve dare anche conto delle cose che abbiamo saputo fare, perchè siamo stati fino a notte a lavorare. Facile dare giudizi il giorno dopo, quando si è rimasti seduti sul divano. Abbiamo chiesto e ottenuto escavatori e pale meccaniche, squadre di Protezione Civile a supporto arrivate da Catania e Scicli. Un lavoro immane. Potevamo disporre prima le evacuazioni? Non c’erano elementi certi: e se avessimo solo generato del panico? Come avremmo affrontato quella situazione?”, le parole di Imbrò.
“E’ vero che il ponte Diddino offre subito la misura di cosa sta per accadere, ma non credo che vi fosse tempo ieri per prevenire l’onda di piena su Siracusa. Quando sono passato da lì, attorno alle 13, mi sono spaventato”, racconta il sindaco di Solarino, Seby Scorpo. “Siamo sotto la diga inferiore della centrale Enel e dove passa il ponte si vede quando inizia a straripare. E ieri il fiume era fuori controllo, l’acqua usciva con furia. I giardini circostanti sono finiti allagati e da lì a poco ha tracimato a Siracusa. Non si poteva prevenire. Credo sia davvero caduta una quantità d’acqua spaventosa. Il vero tema è che se non si fanno pulizie di argini e canaloni, e quando scende la piena è ormai tardi…”.
Sul tema della pulizia di argini e canali, da capire la posizione di Autorità di Bacino e Consorzio di Bonifica a cui spetterebbero le operazioni ordinarie. Ma nella confusione delle competenze, tutto rimane sospeso.




Pronto Soccorso di Siracusa: “bene ma non sufficiente riavvio reparto Medicina”, dice Cafeo

I posti letto di Medicina tornati disponibili al quarto piano dell’Umberto I di Siracusa non sono sufficienti a normalizzare l’attività del Pronto Soccorso. Lo sostiene il deputato regionale Giovanni Cafeo (Lega), dopo la protesta degli infermieri e la prima mossa disposta dall’Azienda Sanitaria Provinciale. “Per garantire il diritto alla salute ai cittadini di Siracusa, è necessario al più presto sbloccare l’utilizzo dei posti privati in convenzione, conteggiati nelle statistiche ufficiali ma attualmente inaccessibili”, spiega Cafeo.
“Le sacrosante proteste degli operatori del Pronto Soccorso di Siracusa hanno portato ad un primo parziale successo, con la disponibilità di ulteriori 24 posti letto ordinari all’ospedale Umberto I. Ma si tratta soltanto di un primo passo verso la normalizzazione di un sistema sanitario messo in crisi dalla pandemia di Covid e che adesso deve trovare forze e risorse per ripartire”.
Per Cafeo, “i 14 posti di medicina interna uniti ai 10 di geriatria potranno alleggerire il carico sopportato dal Pronto Soccorso, ma non rappresentano la soluzione del problema. Per questo abbiamo preparato un ordine del giorno per far revocare la sospensione di utilizzo dei posti letto nelle cliniche private per completamento del budget, al fine di ripristinare il diritto alla salute che spetta, anche se non sembrerebbe, anche ai cittadini del territorio di Siracusa”.




Area di crisi industriale complessa: rivista la perimetrazione, dentro anche la zona nord

«Anche i comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte saranno inclusi nella proposta di area di crisi industriale complessa per il Polo petrolchimico siracusano». Lo annuncia l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano. I sindaci delle tre cittadine della zona nord della provincia avevano manifestato nei giorni scorsi tutto il loro dissenso verso l’iniziale decisione della Regione che li aveva esclusi dalla perimetrazione. E quando Musumeci e Turano sono venuti a Siracusa per la presentazione del dossier, hanno chiesto ed ottenuto un incontro chiarificatore. Essere stati ora inseriti nella perimetrazione permetterà anche a quelle tre amministrazioni di beneficiare dei fondi che verranno messi a disposizione in caso di approvazione a Roma della richiesta area di crisi industriale complessa.
«Abbiamo approfondito la posizione del Sistema Locale del Lavoro di Lentini – spiega l’assessore Turano – e sono emersi elementi di novità riguardanti soprattutto investimenti per la produzione di idrogeno verde ricadenti nei comuni della zona nord della provincia siracusana. Elementi che sono stati valutati coerenti con i parametri oggettivi per la costruzione della proposta di area di crisi industriale».
Con l’inclusione del Sistema Locale del Lavoro di Lentini, che coinvolge anche i comuni di Carlentini e Francofonte, il dossier sull’area del petrolchimico è definito per l’adozione da parte della giunta regionale che disporrà la trasmissione al Ministero dello Sviluppo economico.




Amianto-killer, dibattito a Priolo sulle proposte per tutelare lavoratori e ambiente

Si amianto si torna a parlare domani a Priolo, nel corso di un incontro-dibattito in programma alle 10, al centro polivalente. Presenti Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, Salvatore Cocina, dirigente regionale della Protezione Civile, Rosanna Laplaca, segretario Cisl Sicilia, Giuseppe Raimondi, segretario Uil Sicilia, e Pippo Gianni, sindaco di Priolo Gargallo. Saranno illustrate alcune proposte per tutelare lavoratori e ambiente.
Proseguono dunque le azioni di confronto e costruzione di percorsi condivisi per raggiungere questo obiettivo, definito con la costituzione della piattaforma unitaria #SiciliaAmiantoFree. L’incontro è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil Sicilia, d’intesa con il sindaco Gianni.
“L’evento – spiegano gli organizzatori – consentirà di sviluppare iniziative e sinergie con istituzioni e associazioni, a seguito dell’approvazione del Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica, ai fini della difesa dei pericoli derivanti dall’amianto, già pubblicato in Gazzetta ufficiale”. Dal 1998 al 2018 la provincia in cui sono stati registrati più casi di mesotelioma è stata quella di Palermo, seguita da Catania e Siracusa.
All’incontro-dibattito interverranno anche Sara Autieri, responsabile Amianto Cisl, Diana Artuso, direttrice Inail Palermo-Trapani, Calogero Vicario, coordinatore associazione Ona, Antonio Ceglia, responsabile Ufficio Ambiente e Amianto Uil. Concluderà i lavori Claudio Iannilli, responsabile Amianto Cgil.




Mini-buoni spesa da 30 euro a Siracusa, chi ne ha diritto e come richiederli

In attesa di novità sui veri e propri buoni spesa, il Comune di Siracusa ha intanto messo in distribuzione i mini bonus da 30 euro, finanziati con una donazione da 100mila euro della fondazione Terzo Pilastro Internazionale. Sull’albo pretorio è stato pubblicato l’avviso pubblico per l’assegnazione.
I mini bonus sono destinati alle famiglie che si trovano in difficoltà economica a causa dalla pandemia o in stato di disagio socio-economico pregresso, aggravato dalla situazione emergenziale in atto. Potranno essere usati per l’acquisto di beni di prima necessità di natura alimentare.
“L’amministrazione- commenta l’assessore alle Politiche sociali Maura Fontana- lavora per intercettare fondi e non perdere tutte le opportunità di intervento a favore delle fasce più bisognose. Ringraziamo la fondazione Terzo Pilastro per l’azione meritoria che sta portando avanti in Italia e per avere destinato una cospicua somma alla nostra città. E un grazie va anche agli uffici per il lavoro incessante, non solo nella gestione ordinaria ma soprattutto in quella straordinaria ed emergenziale dell’ultimo periodo”.
L’avviso fissa requisiti per l’attribuzione dei buoni pasto che fanno riferimento a diversi parametri che ne determineranno la quantità destinata a ciascun nucleo familiare. Tra i requisiti richiesti: non essere destinatari di qualsivoglia altra provvidenza a carattere continuativo, ad eccezione di emolumenti connessi all’invalidità; non essere già assegnatari di sostegno pubblico, né beneficiari dei “Buoni spesa” statali e regionali.
Per ottenere la loro concessione il richiedente dovrà scaricare l’istanza dal portale https://siracusa.bonuspesa.it raggiungibile anche attraverso l’apposito link presente sul sito istituzionale del Comune. Dopo la sua compilazione, l’istanza dovrà essere inserita esclusivamente sul portale https://siracusa.bonuspesa.it pena la sua inammissibilità. Termine ultimo 15 giorni dalla pubblicazione dell’avviso all’albo pretorio. Chiunque avesse difficoltà a compilare l’istanza, potrà avvalersi delle associazioni di volontariato accreditate presso il Comune.
La Fondazione “Terzo Pilastro – Internazionale”, che ha sede a Roma ma opera anche oltre i confini nazionali, non è nuova a queste iniziative e nel corso dell’emergenza sanitaria ha già donato in Sicilia 400 mila euro che sono andati in parti uguali a Palermo, Trapani, Agrigento ed Enna. Presieduta dal professore e avvocato Emmanuele F. M. Emanuele (il referente per la Sicilia è Andrea Cusumano), l’ente ha sempre rivolto le sue iniziative filantropiche alle regioni meridionali del Paese e al Maghreb estendendole poi al Medio ed Estremo oriente. Oltre all’assistenza delle classi sociali più deboli, i suoi campi di intervento prioritari sono la sanità, la ricerca scientifica, l’istruzione e la formazione, l’arte e la cultura.