Incidenti stradali, Siracusa 32esima in Italia: in calo solo durante il lockdown

Nella classifica delle città con più incidenti stradali, Siracusa occupa il 32º posto, con un indice di incidentalità del 4,05%.

A dirlo è uno studio condotto sulla base dei dati Istat da Pronto Bolletta di Papernet. Secondo quanto appurato,la città di Siracusa negli ultimi tre anni (triennio 2018-2019-2020) sarebbe passata da un indice del 3,59% ad un valore di 4,22, registrando così una variazione del 17,55%. Passando ad analizzare i dati per gli anni 2019 e 2020, notiamo come gli incidenti stradali siano diminuiti e di conseguenza anche lo stesso indice, raggiungendo un valore di 4,05%.

Dando uno sguardo alla classifica, sul podio troviamo Bergamo, Genova e Firenze con un indice di incidentalità rispettivamente del 8,37%, 7,23% e 6,45%. Queste città, già da qualche anno, registrano numeri abbastanza elevati di incidenti in rapporto alla numero di persone che ospitano. In particolare, se guardassimo a questa classifica per i passati anni 2019 e 2018, troveremmo ancora una volta Genova e Bergamo nelle prime due posizioni. Questo- secondo l’indagine condotta- può essere ricondotto anche alla cattiva manutenzione delle rispettive strade urbane ed extraurbane. Per quanto riguarda le 3 città più sicure a livello stradale invece, troviamo le posizioni occupate da Venezia, Campobasso e Catanzaro con un indice di incidentalità rispettivamente del 2,44%, 2,43% e 2,25%. Possiamo spiegare il terzultimo posto di Venezia in questa classifica sulla base del minor numero di autovetture e conducenti rispetto ad un’altra qualsiasi città italiana. Catanzaro e Campobasso si confermano nelle ultime due posizioni anche per gli anni 2018 e 2019, a segnalare, in generale, una maggiore sicurezza stradale.

L’arrivo della pandemia- spiegano gli esperti di Pronto Bolletta-  ha causato non pochi disagi a livello sanitario ed economico e molti settori hanno subito importanti cambiamenti. Primo fra tutti è il settore dei trasporti e, nello specifico, la mobilità e gli incidenti stradali che ha registrato ottimi miglioramenti! Nel 2020, secondo le fonti ufficiali dell’ISTAT, si è registrato un decremento record per numero di incidenti stradali e persone coinvolte. Il fatto che, i governi, in generale, avessero bloccato quasi totalmente la mobilità delle persone durante certi periodi dell’anno, può spiegare questi dati. Tali precauzioni erano state prese principalmente per contenere i contagi e limitare la seconda ondata della pandemia e a beneficiarne, nel medio termine, è la sicurezza stradale

I dettagli dello studio sono consultabili qui




Perchè Catania ha la priorità in discarica? Azzoppata a Siracusa la raccolta del misto

Frazione indifferenziata raccolta a singhiozzo a Siracusa. Non è stato possibile completare il ritiro ordinario per molte utenze domestiche della città. Questo, riferisce l’Ufficio igiene, perchè “senza alcun preavviso la Sicula Trasporti ha deciso di impedire il conferimento nella propria discarica ai mezzi provenienti da Siracusa e da altri comuni per dare la priorità a quelli di Catania”. L’accusa parte dagli uffici del Comune di Siracusa. I camion partiti da Siracusa, dunque, sono tornati indietro pieni ed è stato impossibile completare il servizio.
Tekra, tuttavia, comunica che concluderà domani la raccolta dall’indifferenziata interrotta oggi e provvederà, contestualmente, a ritirare la frazione organica come previsto dal calendario.
Il comportamento della Sicula Trasporti è stato stigmatizzato dall’assessore ai rifiuti, Andrea Buccheri. «Non è la prima volta che accade – afferma – e ciò rende la situazione ancora più grave. Di nuovo, secondo una logica difficile da comprendere, viene privilegiata Catania rispetto al resto delle province messe in difficoltà dalla mancanza di impianti. E dopo la beffa della mancata visita delle zone interessate dall’uragano da parte del presidente Musumeci o da qualche membro della giunta regionale, adesso ci vediamo colpiti da questo accordo del comune di Catania con la Sicula Trasporti».
Conclude l’assessore Buccheri: «Siracusa e tutta la Srr della provincia, in tema di raccolta dei rifiuti e di livelli di differenziata, hanno compiuto sforzi di gran lunga maggiori rispetto ad altre realtà siciliane, comprese quelle che oggi, in un momento di difficoltà, vengono privilegiate. Un danno pesante al quale si aggiunge la beffa di non vedere mantenute le promesse fatte dalla Regione alle province virtuose».




Ex Casa del Pellegrino, il Tar: giusta la revoca del comodato d’uso decisa dal Comune

La Casa del Pellegrino è a tutti gli effetti nella disponibilità del Comune di Siracusa, ente proprietario. Lo ha stabilito la terza sezione del Tar di Catania che ha rigettato il ricorso presentato dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Il Santuario è stato anche condannato alla refusione delle spese di lite, quantificate in 3.305 euro.
Già nel luglio del 2020 Palazzo Vermexio aveva dichiarato la decadenza del comodato d’uso. Ma contro quell’atto, l’ente ecclesiastico aveva fatto ricorso al tribunale amministrativo che si è ora pronunciato, rigettandolo.
Quell’edificio venne concesso in comodato d’uso nel 1997 dal Comune di Siracusa all’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime”, al fine di adibirlo ad accettazione servizio e ospitalità dei pellegrini. La convenzione aveva durata di 50 anni. Ad aprile del 2000, l’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime” chiese al Comune di Siracusa il nulla osta per l’espletamento dell’attività gestionale della Casa del Pellegrino, attraverso la costituenda società “Casa del Pellegrino s.r.l.”, optando per una gestione svolta quindi tramite una società commerciale. All’epoca venne concesso il nulla osta, “…purché in conformità agli scopi sociali che hanno dettato il comodato d’uso di cui al contratto del 22-10-1997…”.
Quella gestione non fu particolarmente fortunata. Si è conclusa con il fallimento della srl. In previsione di quell’esito, l’amministratore della Casa del Pellegrino (“senza esser stato a ciò in alcun modo autorizzato dal Santuario e senza averglielo neanche comunicato”, annotano i giudici amministrativi) aveva stipulato un contratto di affitto di azienda con la Madonnina soc coop. In questo contratto è poi subentrato il curatore del fallimento Casa del Pellegrino. Questo contratto d’affitto di azienda è comunque peraltro cessato, a seguito della vendita all’asta (fallimentare) del complesso dei beni aziendali, acquistato dalla Aprotour. Questa, spiega il Tar, “non è altro che un’associazione di fedeli della Madonna del Santuario” che ha comunicato al Comune di Siracusa di aver acquistato i beni per evitarne la dispersione post fallimento e quindi donarli al Santuario.
A marzo del 2020, però, il Comune di Siracusa ha notificato l’avvio di un procedimento di revoca e decadenza del comodato d’uso originale, contestando “presunte violazioni ed inadempienze addebitabili al Santuario”. La principale: il Santuario avrebbe “ceduto a terzi” il comodato e la disponibilità dell’uso dell’immobile, variandone altresì la destinazione d’uso. Ne è nato un fitto scambio epistolare tra Palazzo Vermexio e Santuario concluso a luglio del 2020 con la determina di revoca del comodato d’uso.
Non convenendo con le conclusioni del Comune, l’ente Santuario ha presentato il suo ricorso al Tar. Secondo il Tar, però, al Santuario Madonna delle Lacrime deve “ssere imputata una responsabilità in omittendo per non aver mai inserito (…) all’interno dello Statuto della società ‘Casa del Pellegrino s.r.l.’ una clausola che riservasse all’Assemblea – ovvero ad essa stessa – ogni atto gestionale che avesse ad oggetto il bene immobile ricevuto in comodato dal Comune di Siracusa”. Solo in presenza di una tale clausola “l’atto non sarebbe stato opponibile al Santuario Madonna delle Lacrime quale soggetto terzo pregiudicato”.
Ecco perchè, secondo il Tar, il Santuario Madonna delle Lacrime “deve sopportare le conseguenze di una illegittimamente concessa detenzione del sopra indicato immobile da parte degli amministratori della società
‘Casa del Pellegrino s.r.l.’ a ‘La Madonnina soc. coop.’: la quale giustifica l’adottato provvedimento di decadenza – in assenza di una proposta querela di falso avverso il fatto rappresentato dalla sua detenzione da parte di quest’ultimo soggetto per il periodo dal 21/09/2018 al 13/03/2020 – , e lascia residuare unicamente un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della società ‘Casa del Pellegrino s.r.l.’, che il Santuario Madonna delle Lacrime potrà esercitare (…) per ‘neutralizzare’ gli effetti economici negativi della perdita del bene immobile ricevuto in comodato dal Comune di Siracusa per atto del 22/10/1997”.
Probabile che la vicenda possa però conoscere un nuovo capitolo con un ricorso al Cga che parrebbe allo studio da parte dell’ente Santuario.




Nuovo corteo a Siracusa dei no-green pass: in piazza sabato, anche contro i rincari

Nuovo corteo dei no-green pass a Siracusa. A distanza di poche settimane, tornano a sfilare i contrari alla certificazione verde obbligatoria anche a lavoro dal 15 ottobre scorso. In mezzo c’è spazio anche per qualche tesi no-vax anche se l’obiettivo principale della manifestazione rimane quello di mettere al centro il diritto al lavoro contro ogni discriminazione. Inserito anche il tema dei rincari (luce e gas) tra i motivi della manifestazione che così si allarga a fisarmonica. Tra gli interventi in programma, anche quello del poliziotto sospeso dalla Questura di Siracusa perchè privo di green pass.
La manifestazione è in programma sabato prossimo. Il settore Mobilità del Comune di Siracusa ha emesso apposita ordinanza che regolamenta il traffico nelle aree interessate. Nel dettaglio, dalle 15 alle 22 del 6 novembre, sarà in vigore il divieto di sosta e di fermata con rimozione coatta ambo i lati nelle seguenti strade: viale Augusto; corso Gelone; via Catania; piazzale Marconi; corso Umberto, dall’intersezione con via Catania all’intersezione con Riva della Posta; Riva della Posta; via del Forte Casanova; Riva Nazario Sauro. Si tratta delle vie interessate dal passaggio del corteo.




Levante, Riviera e Sacramento: interventi di Protezione Civile e così via a lavori urgenti

La paura di tanti è che le transenne e le chiusure disposte nelle ultime ore siano destinate a rimanere definitive. Chiuso il parco del Monumento ai Caduti, chiuso un tratto di via Lido Sacramento, chiuso un tratto del Levante sopra all’ormai famoso “buco” alla base del muraglione sottostante. E questi sono solo alcuni dei casi più noti. Non mancano problemi della stessa natura anche a Marzamemi, Portopalo, Augusta.
I sindaci hanno già messo le mani avanti: “da soli non possiamo farcela”. I danni causati dal passaggio di Apollo sono notevoli e svelano senza ipocrisia tutta la fragilità di un territorio consumato senza troppo rispetto per le minime regole idrauliche ed urbanistiche.
In soccorso dei Comuni arriva il Dipartimento Regionale di Protezione Civile. Quando, di fronte ad una conclamata calamità naturale bisogna mettere mano ad una lista di lavori strutturali, se si stabilisce che un intervento è di protezione civile, diventa più semplice l’accesso a risorse straordinarie ed a procedure semplificate. “Ci sono tipologie di intervento per cui una amministrazione comunale non può procedere. Ed allora subentriamo noi a supporto”, conferma l’ingegnere Biagio Bellassai del Dipartimento Regionale. “Come nel caso del muraglione di Levante. E magari anche via lido Sacramento e la scogliera del Monumento ai Caduti. Ma considerate che, per noi, l’emergenza non è ancora terminata”, aggiunge Bellassai. “Siamo impegnati ora nella valutazione di tutti i danni e nella previsione degli interventi più urgenti da mettere in campo, per superare questa prima fase. Io mi auguro che questa esperienza ci serva da lezione, per imparare che servono investimenti infrastrutturali definitivi per limitare le problematiche idrauliche e frenare il dissesto lungo le coste. Non si può fingere che certi fenomeni non ci riguardino”, argomenta Biagio Bellassai, quasi come a sottolineare una priorità dimenticata nell’agenda di governo delle nostre città.
Quindi le transenne e le chiusure di questi giorni non saranno – alla fine – definitive? “No. Paradossalmente, stiamo recintando per segnalare e sottolineare le zone su cui dobbiamo intervenire, nel più breve tempo possibile”, rassicura Bellassai. Il plurale riguarda la Protezione Civile ma, ovviamente, anche le amministrazioni locali. Il Comune di Siracusa, in questo caso. “Adesso siamo in attesa dell’ordinanza regionale e di quella del Dipartimento nazionale per potere intervenire urgentemente. Levante è la priorità. E’ una zona di grande transito, la situazione rischia di degenerare. Nei nostri piani, vorremmo partire presto con lavori di estrema urgenza. Domani farò una nuova ricognizione lungo la costa, anche perchè sono segnalati altri problemi in tutta la provincia. Di certo, noi del Dipartimento di Protezione Civile affiancheremo gli enti locali che hanno la competenze, con il nostro supporto tecnico”. E cosa ugualmente importante, con risorse straordinarie subito disponibili e procedure semplificate per l’emergenza. Solo così Siracusa e la sua provincia possono rialzarsi e ricostruire. Imparando, si spera, la lezione.




Siracusa. Danni subiti a causa del maltempo, indennizzi e risarcimenti: ecco come funziona

Non è ancora chiara la strada da seguire per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa dell’ondata eccezionale di maltempo dei giorni scorsi. Occorrerà attendere alcuni passaggi burocratici, che dipendono in parte dalla Regione e poi soprattutto dal Governo.

Ad entrare nel merito dell’iter è il vicesindaco di Siracusa, Pierpaolo Coppa, che guida anche il settore Contenzioso.

“La speranza- la premessa dell’assessore Coppa-  è che lo Stato riconosca subito le provvidenze”.

Significa riconoscimento dello stato di calamità naturale e quindi, con tempi che si spera siano brevi, l’accredito degli indennizzi. Diverso percorso è, invece, quello che riguarda l’eventuale risarcimento danni.

“E’ chiaro-prosegue Coppa-  che chi ritiene di avere subito danni a causa di responsabilità di un ente pubblico, può avanzare richiesta di risarcimento”.

Si tratta di due aspetti diversi della stessa vicenda. Dal punto di vista tecnico, infatti, sono fattispecie distinte e separate.

“Siamo ancora nella fase della conta dei danni -ricorda Coppa-  Alla luce dei calcoli che saranno effettuati, la Regione avanzerà la  sua richiesta di stato di calamità naturale allo Stato.  Le provvidenze non prevedono contenziosi, la richiesta di risarcimento danni, si.  Con le provvidenze, ovviamente, molti problemi possono essere risolti più velocemente. Con la richiesta di risarcimento danni, invece, i tempi possono diventare più lunghi. Occorre dimostrare una serie di aspetti, con documentazione ed eventuali perizie. Mi è capitato, durante la mia carriera professionale, di vedere contenziosi durare fino a 20 anni”.

Intanto per oggi è prevista una videoconferenza con la Regione relativa alle procedure da seguire per la quantificazione dei danni alle attività agricole.

Nel caso dei privati, “questo è ancora il momento dei soccorsi e dell’assistenza- fa presente Coppa- I volontari della protezione civile stanno ancora facendo questo. Al resto occorrerà pensare dopo”.

Ovviamente, nel caso di istanze di risarcimento danni, per i Comuni e per il Libero Consorzio Comunale (l’ex Provincia Regionale) non si tratterebbe affatto di una buona notizia. Le casse degli enti locali versano già in condizioni estremamente difficili. Dover pagare sarebbe un ulteriore problema, a partire dalla difficoltà di reperire le somme necessarie. Anche per questo motivo Coppa incrocia le dita per il riconoscimento delle provvidenze.

Se sia in effetti una buona soluzione per i privati, tuttavia, dipende dall’entità del danno subito e dall’importo degli eventuali indennizzi.

Valutazioni che saranno fatte quando i conti saranno fatti e le decisioni saranno assunte.

 




Superbonus, oltre 4mila cantieri in Sicilia. Ficara (M5s): “no alla rimodulazione della misura”

“I dati di ottobre sul Superbonus 110% diffusi da Enea confermano il successo della nostra maxi agevolazione: 57.664 cantieri aperti e 10,7 miliardi di detrazioni previste a fine lavori a cui si aggiungono le 30.000 nuove imprese nate nel settore delle costruzioni in due anni e i 132.000 posti di lavoro creati nello stesso periodo. In Sicilia sono 4.328 i cantieri aperti e 695 milioni in lavori ammessi a detrazione, di cui il 45% ha riguardato i condomini e la restante parte edifici unifamiliari o indipendenti. Molto importante anche la performance in termini di riduzione degli impatti ambientali dell’edilizia residenziale: 28% di emissioni di gas serra tagliate in più rispetto agli altri bonus edilizi, come conferma l’Ance”. Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Paolo Ficara.
“Ancora una volta ribadiamo che è un investimento che per lo Stato rientra ampiamente, oltre che una fonte di grande risparmio per i cittadini, prima sui lavori e poi in bolletta. Basti pensare all’effetto che la misura sta avendo per l’emersione del lavoro nero e il conseguente introito per le casse pubbliche. Ora lavoriamo per estendere la proroga anche alle unifamiliari, senza la soglia di reddito Isee a 25.000 euro e senza la retroattività delle autorizzazioni. E per apportare gli altri correttivi alla manovra necessari a non fermare l’affetto Superbonus, perché la misura messa a punto del Movimento 5 Stelle fa bene alle famiglie, all’economia e all’ambiente”, aggiunge Ficara.
In Sicilia, alcune importanti associazioni di categoria, come ad esempio Cna, hanno sottolineato l’importanza della misura e la necessità di non rimodularla, penalizzandone l’effetto trascinamento per l’economia delle famiglie, delle aziende e dell’intero sistema produttivi regionale.
Come ha giustamente osservato il presidente Conte, “i dati parlano chiaro: il Superbonus significa crescita, occupazione e sostenibilità ambientale. Ora va esteso, non è tempo di frenare la ripresa del Paese”.




Capitale della Cultura 2024: 23 città candidate, Siracusa si presenta “d’Acqua e di Luce”

Insieme a Siracusa ci sono altre 22 città candidate al titolo di capitale italiana della cultura per il 2024. Dalle Alpi alla Sicilia, tante belle realtà ambiscono alla qualifica e, nelle settimane scorse, hanno recapitato al Mibac i loro dossier-candidatura con tanto di progetto culturale, organo responsabile del progetto, valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e obiettivi perseguiti.
Le candidature, tra cui quella di Siracusa, saranno valutate da una commissione composta da 7 esperti del mondo della Cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica istituita con decreto del Ministro. Entro il 18 gennaio 2022, la commissione selezionerà i 10 progetti finalisti che saranno invitati a delle audizioni pubbliche che si svolgeranno presso la sede del Ministero della Cultura entro il 1° marzo 2022. Siracusa ambisce ad entrare in questa short-list. “Se son rose, fioriranno” ha detto laconico l’assessore alla cultura, Fabio Granata, dopo che il dossier-candidatura di Siracusa è stato inviato al Ministero. Entro il 15 marzo 2022, la commissione proporrà al ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea per l’anno 2024.
Il dossier di Siracusa ha per titolo “Città d’Acqua e di Luce”, termini molto cari all’attuale responsabile delle politiche culturali cittadine. Le altre candidate, in ordine alfabetico, sono:

Ala (Trento) – Ala. La cultura che avvolge

Aliano (Matera) – Aliano sguardi oltre confine

Ascoli Piceno – La cultura muove le montagne

Asolo (Treviso) – Asolo 2024 Capitale italiana della cultura

Burgio (Agrigento) – Ubertosissima civitas: Burgio città della ceramica e delle campane

Capistrano (Vibo Valentia) – Capistrano, la cultura ci ripopola

Chioggia (Venezia) – Chioggia, sale di cultura

Conversano con l’Area metropolitana di Bari (Bari) – Conversano 2024. Una nuova dimensione della cultura

Diamante (Cosenza) – Diamante 2024. La Storia ha un futuro brillante

Gioia dei Marsi (L’Aquila) – Il fiore tra le macerie

Grosseto – Grosseto 2024, naturalmente culturale

La Maddalena (Sassari) – La Maddalena Capitale italiana della cultura 2024

Mesagne (Brindisi) – Umana meraviglia

Pesaro (Pesaro e Urbino) – La natura della cultura

Pordenone – Pordenone, la porta si apre

Saluzzo con le Terre del Monviso (Cuneo) – Saluzzo Monviso 2024. Una montagna di futuro

Sestri Levante con il Tigullio (Genova) – Atlante culturale del Tigullio. Includere e valorizzare secondo l’ispirazione “baudelairiana”: luxe, calme et volupté

Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto) – Amiata 2024. Il respiro della cultura, la cultura respira

Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno) – La cultura dell’Unione

Viareggio (Lucca) – Viareggio la cultura si sente

Vicenza – Vicenza 2024. La cultura è una bella invenzione

Vinci (Firenze) – Vinci 2024. cultura dell’impossibile




Osservatorio Epidemiologico regionale: covid, incidenza più elevata in età scolare

L’andamento di nuovi casi in Sicilia nella settimana 25-31 ottobre riporta un’incidenza di 51.35 casi per 100.000 abitanti. Nel periodo di riferimento il rischio più elevato è ancora a Catania (79,9 nuovi casi su 100 mila abitanti), seguita dalla provincia di Siracusa.
Analizzando l’incidenza per età emerge un dato più alto nella fascia di età scolare (6/10 anni) ed in quella più anziana, pertanto il Dasoe ribadisce l’importanza di mantenere alta l’immunizzazione nei soggetti più a rischio.
A seguito del rialzo dei nuovi casi si è avuto un lieve incremento di nuove ospedalizzazioni con ricadute sulla prevalenza di occupazione dei posti letto. L’ospedalizzazione interessa prevalentemente (82,3%) soggetti non vaccinati. Resta stabile la letalità.
In Sicilia i vaccinati con prima dose si attestano all’80,67% del target regionale, gli immunizzati sono al 76,67%. Le terze dosi finora somministrate sono 62.914 (pari allo 0,93% delle somministrazioni complessive).
Da segnalare il picco di terze dosi nella giornata del 3 novembre (4.681) nell’ambito di un significativo trend in aumento.
Raffrontando invece i dati relativi alle prime dosi erogate tra la settimana in esame (28 ottobre-3 novembre) e la precedente (21-27 ottobre) si registra un calo pari a -35,56%. Continua quindi il trend in declino delle prime dosi rispetto al picco registrato nei giorni immediatamente antecedenti al 15 ottobre quando è entrato in vigore l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro.




Siracusa. Strade della Pizzuta al buio, rubati 3 km di cavi: senza quelli nuovi, luci spente

Se una ampia porzione della Pizzuta, a Siracusa, da settimane si ritrova con alcune strade al buio la colpa è tutta dei predoni di oro rosso. Sono stati, infatti, rubati metri e metri di cavi in rame. Quasi indisturbati, i malintenzionati hanno agito a più riprese, aprendo tombini e persino alcuni vani contatore. Cosa che, peraltro, ha creato anche diversi pericoli, con marciapiedi già invasi dalla vegetazione che non permette sempre di scorgere per tempo i chiusini lasciati aperti dai ladri.
La delegata del quartiere Tiche, Luana Aliana, sollecita l’intervento di ripristino. Ormai da troppe settimane le luci restano spente. “Da contatti diretti con la gli addetti alla pubblica illuminazione, si è potuto appurare che la situazione di disagio è stata provocata da un furto dei cavi, su un percorso di circa 3 Km. La ditta sta attendendo l’arrivo del nuovo materiale per procedere alla riparazione del danno”.