Covid: la provincia di Siracusa oggi prima in Sicilia per contagi. Francofonte ancora arancione

Sono 63 i nuovi positivi al covid rilevati in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore. E questo numero fa della provincia aretusea la prima in Sicilia oggi per contagi. Più di Catania (46) e di Palermo (23). L’unica zona arancione nella regione è in provincia di Siracusa: si tratta di Francofonte. Prorogata la misura di contenimento sino al 13 ottobre, così come richiesto dall’osservatorio epidemiologico della Regione.
Nel capoluogo, dopo giorni di contrazione costante aumenta di una unità (al netto delle guarigioni) il dato degli attuali positivi: sono 169. I siracusani del capoluogo ricoverati sono 22, 1 in terapia intensiva.
In Sicilia sono 285 i nuovi casi di covid 19 registrati nelle ultime 24 ore su 15.697 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 12.372 (-996). I guariti sono 1.275, 6 i decessi. Negli ospedali sono 438 i ricoverati (-20), 49 in terapia intensiva.
Questi i numeri delle singole province: Palermo 23 nuovi casi, Catania 46, Messina 33, Siracusa 63, Ragusa 23, Trapani 34, Caltanissetta 19, Agrigento 10, Enna 34.




Rimpasto sospeso da tre mesi, l’ex Burti: “grave Attività Produttive senza guida”

Da oltre tre mesi Siracusa non ha un assessore alle attività produttive ed ai servizi cimiteriale. Le deleghe, tra le altre, sono state assunte ad interim dal sindaco Francesco Italia, dopo le dimissioni di Cosimo Burti e Alessandro Schembari e la contemporanea rottura tra amministrazione comunale ed Italia Viva. Il rimpasto annunciato non si è ancora materializzato. Il primo cittadino, nelle settimane scorse, ripeteva agli alleati di non avere fretta di chiudere. A mettere pepe, però, ci pensano proprio gli ex assessori. “Ancora non si è proceduto alla nostra sostituzione in seno alla giunta comunale di Siracusa. Si tratta evidentemente di un fatto grave, un ulteriore segnale di disattenzione nei confronti della città e in particolar modo del settore produttivo che mi onoravo di rappresentare”, dice Cosimo Burti.
“A nulla è dunque servito il forte segnale di sofferenza politica e di palese trascuratezza riferito al settore della attività produttive mandato al primo cittadino attraverso la scelta sofferta delle dimissioni nel mese di luglio, visto che ancora oggi non si capisce quale sia il motivo che lo spinge a non prendere una decisione, lasciando così scoperto quel ruolo così importante”, prosegue nella sua nota. “La mancanza di interlocuzione e di indirizzo politico in un momento così delicato, nel quale i fatti relativi ai fenomeni delinquenziali diffusi nel mondo del commercio e l’ancora difficile ripartenza dovuta all’emergenza sanitaria da covid 19, mi portano in dote una sorta di “prorogatio” non voluta del mio precedente ruolo istituzionale, tale da ricevere numerose telefonate con richieste di chiarimenti sia sui problemi del settore delle attività produttive sia, paradossalmente, sulla mancata nomina del mio successore”, racconta l’ex assessore.
“Serve una scossa”, risponde Cosimo Burti a chi gli chiede il motivo di questo suo intervento pubblico. “Qualcuno sembra aver perso da tempo la percezione della sua città e dei disagi che nel quotidiano subisce chi la vive”, chiosa poi con evidente riferimento al sindaco Francesco Italia. Per il momento, da Palazzo Vermexio, nessuna reazione.




Una “vera” pista ciclabile a Siracusa: iniziati i lavori, primo tratto in via Foti. Le foto

Viene realizzata in questi giorni a Siracusa il primo tratto di pista ciclabile standard. Dopo le corsie di emergenza per le bici, nate a seguito della pandemia, adesso il capoluogo inizia a dotarsi anche della versione “classica” degli spazi su strada destinati a chi utilizza la bicicletta per i suoi spostamenti.
I lavori sono iniziati nella zona di via Foti, alla Mazzarona, punto in cui la nascente pista ciclabile si collega idealmente con l’esistente tratto costiero della Maiorca. La nuova pista ciclabile è stato ricavata sul tratto stradale esistente. E’ separata e “protetta” dal flusso veicolare attraverso un cordolo rialzato in cemento, dipinto di giallo. Il percorso della ciclabile, invece, è dipinto di un blu acceso.
I lavori sono stati finanziati con 152mila euro del Bando Periferie e seguono un progetto redatto dal settore Mobilità e Trasporti del Comune di Siracusa. Da via Foti, questa nuova ciclabile proseguirà su via Barresi, via Algeri e Sicilia.

Nel capoluogo sono già presenti le corsie ciclabili di emergenza, realizzate seguendo i dettami dei provvedimenti governativi nati sull’onda della pandemia, anche in tema di mobilità dolce. I 23km tracciati sull’asfalto sono stati ritagliati direttamente sulle strade, con la semplice demarcazione delle corsie attraverso vernice bianca ed il ricorso a defleco.




Siracusa. Una revolver, una semi automatica e 14 mila euro in casa: arrestato 35enne

Detenzione illegale di armi clandestine. E’ l’accusa di cui dovrà rispondere un 35enne arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa. I militari, insieme ai colleghi della Compagnia di Siracusa, hanno raggiunto l’abitazione dell’uomo l’abitazione dell’uomo per effettuare una perquisizione alla ricerca di armi, ma nessuno ha aperto la porta nonostante si sentissero rumori dall’interno.
Poco dopo, i militari appostati lungo il perimetro dell’abitazione, hanno visto il 35enne salire sul terrazzo e tentare di disfarsi di una borsa lanciandola in una vicina abitazione abbandonata e coperta dalla vegetazione.
Accortosi della presenza dei Carabinieri, l’uomo è tornato in casa e, dopo alcuni minuti, ha aperto la porta. Nell’abitazione i militari hanno rinvenuto, nascosti tra gli abiti, oltre 14 mila euro in contanti.
Gli operanti hanno allora esteso le ricerche alle abitazioni vicine e, grazie all’impiego di un drone, hanno individuato la borsa su un terrazzino poco distante dall’abitazione, trovando al suo interno e avvolti in dei calzini, un revolver e una pistola semi automatica, entrambi con la matricola abrasa e con il rispettivo munizionamento.
L’arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
Le armi sono state sequestrate e saranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Messina per verificare eventuali e passati impieghi.




Quel cielo spaventoso su Siracusa: ecco quando si è generato il downburst

Simile ad un ciclone, dannoso quanto una tromba d’aria. Però non è l’uno e neanche l’altra. Il fenomeno meteorologico che ha investito anche Siracusa e la parte nord della sua provincia, per poi flagellare Catania, ha generato un evento che prende il nome di downburst.
E’ quel forte vento che si forma sulla parte frontale di una linea temporalesca in avanzamento. Cosa succede? Più ampio è lo sbalzo termico verticale tra il suolo e perturbazione, tanto maggiore è la spinta discendente della corrente. In parole più semplici, “il downburst non è altro che la colonna di aria fredda che dal cumulonembo scende rapidamente verso il suolo. Scendendo verso il suolo l’aria impatta su di esso perpendicolarmente, creando una specie di “scoppio” (burst), dopo di che l’aria si espande orizzontalmente, e la sua velocità sarà variabile, ma molto intensa creando raffiche di vento improvvise e violente” (ilmeteo.it). Le alte temperature che ancora si registrano a Siracusa (ieri punte di 27 gradi) hanno di fatto “scatenato” il downburst, quando l’aria calda è entrata a contatto con il fronte freddo temporalesco in avanzamento.
“Gli scoppi di vento sono molto dannosi, simili a quelli di una tromba d’aria, in particolar modo se il fronte delle raffiche comprende una nube scura a forma di rullo detta roll cloud che può far pensare a un fenomeno di tipo vorticoso; in realtà i venti della raffica discendente hanno sempre moto rettilineo e mai rotatorio”, si legge in Temporali e tornado, libro a cura di Mario Giuliacci.




Momenti di paura al porto di Augusta durante la bufera: petroliera perde ancoraggio

Solo grazie alla prontezza di rimorchiatori e piloti, coordinati dalla Guardia Costiera, si è evitato il peggio al porto di Augusta. La depressione ciclonica che ha investito ieri la Sicilia sud orientale ha messo a rischio anche la sicurezza delle navi ormeggiate ed ancorate nel grande scalo megarese. Una petroliera di 3616 tonnellate, sotto la spinta di venti ad oltre 100km/h, ha pericolosamente perso l’aderenza dell’ancora scarrocciando verso la diga foranea. E’ stata rimorchiata in extremis dopo minuti trascorsi con il fiato sospeso: i pontili delle raffinerie del polo petrolchimico e delle industrie che si affacciano in porto avevano ricevuto comunicazione di interrompere ogni operazione commerciale e di tenersi pronti a disormeggiare le navi, per allontanarle dalle strutture portuali. Tutto è fortunatamente andato per il meglio.
Nonostante la bufera e le proibitive condizioni meteomarine, la motovedetta CP 879 ha poi mollato gli ormeggi per dirigersi verso il Faro di Santa Croce, in località Sant’Elena. E’ stata prima posta a ridosso di una motonave che si trovava in zona, e poi – non appena migliorate le condizioni metereologiche – è stata scortata all’interno di un approdo turistico nel golfo Xifonio. Tutti salvi gli occupanti.




Conta dei danni a Francofonte dopo il ciclone, pronta la richiesta dello stato di calamità

Il giorno dopo a Francofonte si fa la conta dei danni. “Sono ingenti”, dice subito il sindaco Daniele Lentini. Per tutta la notte, fino alle 5 del mattino, è andato a visionare i luoghi maggiormente colpiti dalla depressione ciclonica che ha sferzato la cittadina siracusana. Si è lavorato alacremente per mettere in sicurezza quanti più siti possibile. E si prosegue ancora questa mattina. “Fortunatamente non ci sono feriti. Quello che è successo ha dell’incredibile. A memoria non ricordo nulla di simile. Un fenomeno di una violenza inaudita. Abbiamo avuto tanta paura e temuto feriti”, racconta ancora il primo cittadino di Francofonte.
Le immagini sono impressionanti: tetti scoperchiati, impalcature finite in strada, alberi sradicati e piombati su auto in sosta. “Per il risarcimento dei danni chiederemo aiuto alla Regione. Questa mattina chiederemo il riconoscimento dello stato di calamità. Guardi, è stato un miracolo – dice ancora Lentini – un tetto è stato sradicato ed è finito in mezzo alla strada. Solo la fortuna ha fatto si che non vi fosse nessuno nei pressi…”.
Intanto oggi dovrebbe arrivare la proroga della zona arancione per Francofonte, dove la situazione dal punto di vista covid pare migliorare: calano i contagi (attuali positivi a quota 180 circa) ed aumentano le vaccinazioni (67,12%). Resta però lontano l’obiettivo del 75% fissato dalla Regione. “Ho chiesto di proseguire con il provvedimento di contenimento, sta iniziando a dare i suoi frutti. Ai ragazzi di Francofonte chiedo di rispettare il coprifuoco, in vigore per chi non ha il green pass. A tutti ricordo l’importanza di rispettare le norme”.




Secondo arresto in 6 giorni per un 25enne accusato di spaccio: ai domiciliari

Un 25enne è stato arrestato a Siracusa da agenti della Squadra Mobile, coadiuvati da personale delle Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania. E’ accusato di detenzione ai fini dello spaccio di droga.
Gli investigatori sono intervenuti alla Mazzarona, dove lo hanno sorpreso in possesso di 9 grammi di cocaina, 21 grammi di hashish, vario materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente e di 245 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Il venticinquenne il primo ottobre era stato già arrestato per il medesimo reato ed era stato sottoposto all’obbligo di firma. Ora, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato posto ai domiciliari.
Controllato e denunciato anche un uomo di 47 anni per evasione dai domiciliari e un altro giovane, di 28 anni, è stato segnalato all’Autorità Amministrativa competente per uso personale di droga.




Corinto fa il tifo per Siracusa nella corsa per la candidatura a Capitale della Cultura 2024

Anche Corinto fa il “tifo” per Siracusa nella corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura. Con una lettera “dai toni appassionati”, il sindaco Vassilis Nanopoulos assicura pieno sostegno alla candidatura di Siracusa. Le sue parole sono finite nel dossier per la candidatura che sarà a breve inviato al Ministero dei Beni e della Attività Culturali per una prima valutazione. Siracusa mira a superare il primo esame per accedere così alla short list da cui verrà scelta la città capitale italiana della cultura per il 2024.
“Si va delineando un importante scenario nazionale e internazionale di sostegno, che si affianca a un lavoro di metodo e di qualità reso possibile da una partecipazione ampia e qualificata alla redazione del dossier”, esulta Fabio Granata, assessore alla cultura e promotore della candidatura nata in tempi record. “Si tratta di fatti importanti, anche a prescindere dall’esito della difficile competizione: Siracusa rilancerà comunque relazioni e un parco progetti di valore assoluto che resterà come ‘infrastruttura immateriale’ alla nostra città negli anni a venire”.
A fare da trait d’union tra Siracusa e Corinto, da cui partirono i coloni che la fondarono nel 734 a.C., Teodoro Anghelopulos. “E lo ringrazio perchè attraverso la sua Fondazione ha dato un contributo decisivo alla definizione di questo sostegno fondamentale e fortemente simbolico”, sottolinea Granata.




Indiana Jones è in Sicilia, Harrison Ford sul set di Siracusa: le foto del suo arrivo

“Lo schiocco della frusta c’è stato, Indiana Jones e tutto l’insieme di persone che contribuiscono alla realizzazione di una grande produzione, sono stati a Siracusa e noi ne siamo davvero orgogliosi!”. Con questo post sui social, il parco archeologico di Siracusa ha salutato la conclusione delle riprese all’Orecchio di Dionisio e nella Grotta dei Cordari. Latomia del Paradiso off-limits per giorni per preparare quella che sarà una miniera nel quinto capitolo dell’attesissima saga. Confermata quindi la presenza sul set di Harrison Ford, nei panni dell’iconico Indiana Jones. Le riprese, nonostante il maltempo, proseguono anche oggi ma al Castello Maniace altro simbolo di Siracusa e “trasformato” per l’occasione.
Harrison Ford è atterrato in Sicilia, all’aeroporto di Catania, lunedì scorso con un jet privato. Solo oggi la Sac, la società che gestisce lo scalo, ha pubblicato sui suoi canali social le foto dell’arrivo dell’attore in Sicilia. Ad accoglierlo, l’amministratore delegato Nico Torrisi. Disponibile e sorridente, si è prestato volentieri per selfie ed autografi prima di raggiungere Siracusa.