Un mercato coperto nella zona nord di Siracusa, nuovo impulso al progetto

Compie un passo in avanti il progetto di mercato pubblico al coperto da realizzare tra viale dei Comuni e via Sant’Orsola, a Siracusa. La scorsa estate era stato siglato un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e l’Istituto autonomo case popolari, proprietario del terreno. L’investimento, infatti, è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2021-2023, recentemente approvato dal nuovo consiglio di amministrazione dell’Iacp, insediato lo scorso novembre sotto la presidenza di Mariaelisa Mancarella.
L’assessore alla Attività produttive, Cosimo Burti, ha incontrato proprio la presidente Mancarella ed insieme hanno stabilito come dare ulteriore impulso all’iter progettuale. Il mercato coperto è atteso dagli ambulanti del vicino mercato di via Giarre e sarà al servizio del quartiere di Santa Panagia anche per altre iniziative.
“Il progetto – afferma l’assessore Burti – è una delle priorità delle rubriche che rappresento e si inquadra in quel disegno di rilancio delle periferie che è nei programmi del sindaco Francesco Italia. Ringrazio la presidente Mancarella, il Cda e la direzione dell’Iacp per aver accolto favorevolmente la proposta e aver dato nell’immediato continuità e forza all’iter già avviato. Faremo squadra per l’obbiettivo comune dando risposte al territorio e agli operatori dei mercati, che hanno bisogno di supporto soprattutto in un momento economico così difficile”.
“L’impegno dell’Iacp per la realizzazione del mercato coperto – ha detto la presidente Mancarella – è tangibile ed è espresso con forza dal Cda che mi onoro di rappresentare. La collaborazione con l’assessore Burti e con l’amministrazione Italia è assolutamente proficua e speriamo di poter reperire quanto prima un finanziamento in modo da realizzare al più presto un complesso funzionale sia per i tanti lavoratori del settore del commercio sia per i cittadini”.




Il villaggio per gli stagionali migranti a Cassibile, l'assessore Gentile replica a Cannata

L’interrogazione presentata dal deputato regionale Rossana Cannata sulla questione dei lavoratori immigrati stagionali ha causato la reazione dell’assessore Rita Gentile, responsabile delle Politiche di inclusione. “Spiace apprendere che l’Ars viene investita da un falso problema che, a mio avviso, va piuttosto ricondotto a una difficoltà da parte di alcuni di affrontare nella sua complessità la ventennale problematica dei lavoratori immigrati stagionali di Cassibile, sulla quale tante amministrazioni susseguitesi nel tempo sono rimaste silenziose.
La Gentile precisa che “l’area individuata dell’ex depuratore, composta da un appezzamento recintato di circa 15.000 metri quadrati, comprende un’unica vasca di sollevamento a cui confluiscono i liquami che vengono dirottati verso il depuratore. L’area, monitorata dalla ditta incaricata, che è l’unica autorizzata ad acceder al sito, è a sua volta recintata. Com’è noto agli addetti ai lavori, tali vasche sono sparse in tutta l’area urbana della città, anche in zone ad alta densità, ad esempio viale Teocrito, senza che questo abbia mai rappresentato un problema sociale”.
Poi l’assessore comunale sferza tutti: “le forze politiche, sindacali e datoriali non possono più pensare di delegare passivamente una problematica complessa, che necessita del coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti ai diversi livelli. Va detto con forza che l’alloggio rappresenta solo la punta dell’iceberg del problema, il più evidente, ma che di fatto nasconde una molteplicità di aspetti, nonché di interessi, che se non affrontati continueranno a consolidare il fenomeno. La delocalizzazione abitativa nelle zone dove i lavoratori operano e il reperimento della manodopera attraverso liste a cui i datori di lavoro s’impegnano di accedere sono due dei punti nodali su cui bisogna lavorare, insieme. Sappiamo che Cassibile oggi rappresenta lo snodo che permette ai mediatori, anch’essi stranieri, incaricati dai datori di lavoro locali, di reperire manodopera agricola per la raccolta dei prodotti in tutta la zona sud della provincia e non solo. Aggredire il problema creando punti di accoglienza decentrata sui territori coinvolti (Avola, Rosolini, Pachino) e arrivare ad un patto di responsabilità con i datori di lavoro che s’impegnano ad assumere i lavoratori attraverso liste, sistemi già sperimentati in altre località, sono due delle azioni che non possono più essere rinviate nel tempo”.




Scuola di via di Villa Ortisi, ex Gargallo e San Domenico: la Regione finanzia i lavori

“Comune di Siracusa incomprensibilmente distratto, ma grazie al nostro pressing siamo riusciti a far avere alla città una quota di fondi regionali: sono stati finanziati 4 importanti opere pubbliche”. Così inuna nota la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Grazie all’assessore Armao, a valere sulla legge di stabilità 2020, saranno infatti completati, con uno stanziamento di 600 mila euro, i lavori alla scuola di via di Villa Ortisi e con ulteriori 300 mila i lavori all’Ispettorato del Lavoro. Altri 600 mila sono stati stanziati per il restauro dell’immobile dell’ex liceo Gargallo, una ferita aperta nel cuore di Ortigia. Infine l’intervento preannunciato dall’assessore Falcone, che ringrazio, 3 milioni di euro per il secondo lotto di lavori nel complesso di San Domenico in Ortigia, immenso contenitore abbandonato dopo un primo lotto di interventi eseguito ai tempi del sindaco Bufardeci. Si tratta di uno degli immobili di maggior valore del centro storico, affacciato sul lungomare di levante, che rischia di cadere a pezzi a causa di un restauro lasciato a metà per troppi anni. Speriamo che il Comune adesso, oltre alle piste ciclabili, si dedichi anche a seguire con attenzione questi lavori fondamentali per immobili che hanno valore e funzioni importanti in città”.




Siracusa. Rapina in gioielleria, condanna definitiva per una 27enne

Agenti della Squadra Mobile di Siracusa hanno arrestato la 27enne Shajla Tringali. Eseguito l’ordine di carcerazione, disposto dalla Procura di Siracusa dopo la sentenza di condanna, emessa dalla Corte d’Appello di Catania, che ha riconosciuto la donna responsabile dei reati di rapina aggravata, detenzione illegale di armi e lesioni personali.
Nel novembre del 2016, Tringali Shajla ed un suo complice, fingendosi dei clienti, entravano in una gioielleria di Siracusa, chiedendo di visionare alcuni anelli che il proprietario prendeva dalla cassaforte del negozio.
Subito dopo facevano irruzione nell’esercizio commerciale altri complici, travisati ed armati di pistola, i quali, dopo aver picchiato il gioielliere con calci e pugni e avergli puntato l’arma, lo costringevano a consegnare i gioielli, per un valore pari a circa 74.000 euro, nonché il telefono cellulare.
Durante la fuga, il titolare della gioielleria era riuscito ad afferrare il cappuccio della felpa indossata da uno dei rapinatori, scoprendone il volto.
Le telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria erano riuscite ad immortalare i rapinatori che, a seguito di un’incessante attività di indagine svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, sono identificati e tratti in arresto.
Dopo l’iter processuale, che ha visto la conferma delle accuse mosse alla donna, la stessa è stata condannata in via definitiva. E’ stata condotta in carcere, dove sconterà la pena definitiva di tre anni, tre mesi e otto giorni di reclusione.




Norme anti-covid, controlli intensificati: 5 giorni di chiusura per un chiosco-bar

Sono sempre più frequenti i controlli per verificare il rispetto delle norme anticovid in tutti i centri della provincia di Siracusa. Forze dell’ordine in campo, senza risparmio di risorse. E fioccano sanzioni e provvedimenti. A Carlentini è stato multato il titolare di un chiosco-bar: disposta la chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni.




L'oleificio degli antichi sapori: innovazione, sostenibilità e promozione della tipicità

Un’azienda agricola familiare che si dedica da sei generazioni, sin dal 1906, alla coltivazione degli ulivi e alla produzione di olio extra vergine di oliva, a Chiaramonte Gulfi, un paesino della Sicilia sud-orientale, sui Monti Iblei. Un’azienda che ha contribuito ad arricchire la magnificenza e la naturale imponenza degli ulivi secolari, armonizzata da un’architettura rurale sapientemente plasmata dall’uomo, per generare i paesaggi siciliani della Dieta Mediterranea. Il capostipite della famiglia, Giovanni Cutrera, è cresciuto lavorando in un vecchio frantoio con le macine in pietra dove ancora ci si serviva di muli e presse, ed ha fondato il primo frantoio oleario nel 1979, con l’aiuto della moglie Maria. Nel corso degli anni i figli Maria, Giusy e Salvatore, hanno lavorato in azienda e continuano, insieme alle loro famiglie, a gestirla potando avanti i valori e i principi che hanno ereditato: il saper guardare al futuro, senza mai dimenticare il passato, bilanciando tradizione e innovazione. Facendo tesoro delle tecniche di coltivazione e di lavorazione, puntando al basso impatto ambientale e alla sostenibilità e investendo sulla qualità, l’azienda ha ricevuto, negli ultimi 20 anni, oltre 600 premi e riconoscimenti.

I Frantoi Cutrera producono solo olio extravergine d’oliva di categoria superiore, ottenuto direttamente da olive esclusivamente verdi portate in frantoio entro poche ore dalla raccolta, conservato a temperatura controllata e imbottigliato in camere sterili. Un olio che mantiene inalterate le sue caratteristiche chimiche e organolettiche lungo la sua intera shelf-life, dall’inconfondibile fruttato, con un amaro e un piccante presenti ma equilibrati. L’azienda coltiva e gestisce più di 150 ettari di uliveti in Sicilia ed esporta l’olio di oliva in 46 Paesi nel mondo.

Tra i prodotti più significativi: le selezioni (blend di Oli Extra Vergini di Oliva siciliani), Frescolio, Primo® (fine quality, double, d.o.p., bio), le monocultuvar (tonda iblea, nocellara etnea, nocellara del belice, cerasuola, biancolilla, moresca), gli aromatizzati (tartufo bianco, rosmarino, peperoncino, limone, basilico, arancia e aglio), gli oli dedicati alla famiglia (Giovanni Cutrera e Salvatore Cutrera), Opera Olei (selezione dei sei migliori oli extra vergine di oliva al mondo, provenienti da diversi produttori d’Italia), Mille (prodotto da arbusti secolari di olivastro selvatico che crescono spontaneamente sulle rive di torrenti e ruscelli nel territorio dei Monti Iblei), Paladini (EVO IGP Sicilia in bottiglia di ceramica di Caltagirone).

Grazie ai fondi del PSR Sicilia 2014/2020 l’azienda ha investito anche nella produzione di conserve, creando la linea “Segreti di Sicilia”, che racconta la cultura gastronomica del Mediterraneo, seguendo le ricette della famiglia e utilizzando ingredienti e tecniche di cottura capaci di preservare intatte le caratteristiche organolettiche e nutraceutiche. Il ciclo di vita di ogni prodotto viene monitorato, grazie alle innovazioni tecnologiche dell’azienda che permettono di garantire un maggiore controllo dell’intera filiera dell’olio extra vergine d’oliva e della produzione di conserve.

Il ventaglio della produzione gastronomica è veramente ricco di prodotti. Gli antipasti, preparati con ricette che richiamano la tradizione siciliana, utilizzando ingredienti freschi e oli extravergine di oliva monocultivar: la caponata di carciofi o di melanzane, le olive alla contadina, le nere infornate del frantoiano e le olive in salamoia. Tra le conserve sott’olio che diventano il condimento ideale per un piatto di pasta, una bruschetta o anche solo una “scarpetta”: cuori di carciofo, olive, tonno, alici, bruschette classiche, pomodorino fresco e secco, crema di carciofo, capuliatu, basilico, pistacchio e mandorle.
Un’azienda che è riuscita a far dialogare il clima mite dell’isola, la terra generosa, la tradizione di famiglia, l’innovazione nella produzione e l’amore per la qualità.

Informazioni: Contrada Piano D’Acqua 71, 97012, Chiaramonte Gulfi – Ragusa, tel +39 0932 926 187, olio@frantoicutrera.it, www.frantoicutrera.it

Comunicazione redazionale a cura di Psr Sicilia




Ruba alcolici da un supermercato, arrestato 25enne: giorni fa aveva agito in un altro market

Era tornato a rubare in un supermercato, nonostante denunciato dalla polizia nei giorni scorsi per un episodio analogo. Arrestato un 25enne residente a Siracusa ma originario di Messina, Antonino Lombardo Facciale, con precedenti per reati contro il patrimonio. Nulla che abbia a che fare con problemi economici seri, secondo quanto i carabinieri, che sono intervenuti a Priolo, puntualizzano. Il giovane è stato arrestato dai militari dell’Arma dopo avere trafugato dagli scaffali del supermercato “Conad” di Melilli  7 bottiglie di vari super alcolici, riuscendo, con rara abilità, ad occultarle tutte all’interno del suo giubbotto e cercando di darsi poi alla fuga.
L’uomo, dopo essere entrato nel supermercato aveva girovagato per le corsie con atteggiamento sospetto, tanto da essere notato dal personale della sicurezza che, visto il furto, ha allertato i Carabinieri. Questi ultimi, subito intervenuti, hanno bloccato il soggetto prima che potesse dileguarsi definitivamente e riuscendo anche a recuperare interamente la refurtiva, poi restituita al supermercato. E’ stato posto ai domiciliari.




Siracusa. "Cimitero impraticabile, campi invasi dalle alte erbacce", l'ira del comitato Gli Angeli

“Un problema segnalato lo scorso 30 dicembre e poi diverse altre volte, senza che nessuno abbia mosso un dito”. Il Comitato Gli Angeli, guidato da Giacinto Avola è duro contro il Comune. “Non si rispettano gli impegni e non si ascoltano nemmeno le sollecitazioni partite dal direttore del cimitero- tuona Avola- I campi in cui si trovano le tombe dei cari defunti di centinaia di famiglie siracusane sono invase da alte erbacce, spesso veri e propri rovi. Sono già impraticabili, spesso, per ragioni che i cittadini ben conoscono e con le piogge, tutto questo è ancor più evidente. Se poi aggiungiamo la mancata rimozione di questi rovi, che ne fanno una sorta di foreste, si capisce come agli utenti sia impedita la normale fruizione”. Per dare forza alla denuncia, il comitato Gli Angeli pubblica delle foto scattate questa mattina all’interno dell’area cimiteriale. Un invito è rivolto in particolar modo al sindaco, Francesco Italia e all’assessore ai Servizi Cimiteriali, Alessandro Schembari.”Facciano rispettare al collage di ditte e cooperative coinvolte- conclude Avola- i diritti dei loro  concittadini, onorando il mandato”




Scuole dell'Infanzia e asili nido chiusi, Confcooperative Siracusa: "Scelta immotivata"

“La Scuola non è fra i luoghi di maggiore contagio del Covid-19, lo dicono i numeri. È ,piuttosto, presidio di civiltà e di legalità, oltre che luogo di apprendimento e relazioni. Non può subire, se non per documentate ragioni sanitarie, i contraccolpi di intempestive fughe in avanti”.

La posizione di Confcooperative Siracusa, è chiara, così come la richiesta rivolta ai sindaci del territorio che hanno adottato misure più stringenti rispetto ai DPCM e alle ordinanze regionali in vigore, ordinando la chiusura anche delle scuole dell’ Infanzia e degli asili nido. Scelta assolutamente non condivisa.

Si tratta di servizi che oltre di indiscusso valore pedagogico ed educativo, sono ausilio imprescindibile a moltissime famiglie,che in loro trovano supporto e collaborazione nell’accudimento dei bimbi ( non autosufficienti ed autonomi ovviamente), potendo così proseguire la propria attività lavorativa, sapendo di aver affidato i propri figli a luoghi sicuri e sereni.

Confcooperative Siracusa riconosce che quello in corso è un momento drammatico, in cui però si rischia di fare scelte sbagliate per evitarne di peggiori. Momento in cui ogni amministratore responsabile e animato da autentica passione vorrebbe non essere mai stato eletto.

L’invito che parte con forza,rivolto ai sindaci che hanno disposto le chiusure, è dunque quello di riconsiderare tali decisioni,tenendo presente che il monitoraggio dei contagi ha reso evidente che la scuola non è fra i luoghi di maggior contagio, a riprova che le misure di contenimento e distanziamento attuate si sono dimostrate efficaci,aspetto ancor più evidente nell’ambito dei servizi alla prima infanzia, asili nido e scuole dell’infanzia, dove si è documentato scientificamente che le occasioni di contagio sono realmente in percentuale bassissima.

Il presidente di Confcooperative Siracusa, Enzo Rindinella esprime forti perplessità sul comportamento dei sindaci che hanno optato per la chiusura tout court. “Vogliono essere prime donne-sbotta – come se chiudere per primi le scuole o gli asili desse diritto a chissà quale premio. Quello che non si riesce a comprendere- prosegue Rindinella- è che un allentamento della tensione sociale sarebbe la strada maestra da seguire per stemperare gli animi” . Rindinella evidenzia poi un altro aspetto. “Il fatto che i primi cittadini siano responsabili sanitari del proprio territorio- chiarisce il presidente di Confcooperative Siracusa- non concede loro alcun diritto di decisioni del genere, senza grave motivo sanitario e in assenza di dati scientifici evidenti.
Un’ amministrazione coscienziosa, del resto – conclude Rindinella- salvaguarda il suo tessuto socio-economico a 360 gradi”.




Minaccia i dipendenti dell'Ufficio Politiche Sociali pretendendo un sussidio: denunciato

Nonostante fosse ai domiciliari, ha raggiunto gli uffici del settore Politiche Sociali del Comune di Avola, chiedendo un ulteriore sussidio in contanti rispetto a quanto già ottenuto. Al diniego da parte dei dipendenti,avrebbe risposto con minacce. Momenti di tensione che sono stati sedati solo dopo l’arrivo degli agenti del locale commissariato. Così, un uomo di 42 anni, avolese, è stato denunciato per evasione, minacce a pubblico  ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Quando gli agenti hanno raggiunto l’ufficio comunale, l’uomo era visibilmente alterato. E’ stato allontanato e ricondotto nella sua abitazione.