Torrione dell’Umbertino, il Comune punge la Soprintendenza: “Tutela e vigilanza mancate”

Dopo le parole del soprintendente Savi Martinez (“Nessuno ci ha informato dell’accaduto e dell’intervento”), arriva la replica del Comune di Siracusa affidata ad una nota firmata dal comandante della Polizia municipale, Enzo Miccoli, e del responsabile della Protezione civile, Michele Dell’Aira. I due precisano i termini degli interventi effettuati a seguito del cedimento del torrione lato nord ovest del Ponte Umbertino avvenuto sabato scorso.
“Il torrione crollato- si legge nella nota- doveva essere stato, a suo tempo, incollato mediante malte certamente prive di adeguata quantità di legante cementizio. Si rilevava, inoltre, per di più, come tale incollaggio fosse stato effettuato su un sottofondo del tutto privo di uniformità e di adeguata consistenza, composto da terriccio e pietrisco”. Prosegue la nota: “E’ stato subito di palese evidenza il pericolo incombente e la necessità di rimuovere le modanature pericolanti del torrione nord-ovest, per cui si è proceduto a rimuovere, con mezzi a disposizione, anche gli altri tre lati del cornicione, in conglomerato cementizio non armato, tutti in fase di crollo incipiente. La decisione è stata presa per evitare un aggravamento delle condizioni statiche già labili di quel che rimaneva del cornicione con pericolo per la pubblica incolumità. La causa di tale crollo infatti è addebitabile, principalmente, al fatto che le modanature del torrione in parola, differentemente da quelle degli altri tre torrioni, erano prive di una copertina sommitale in conglomerato cementizio, che si trova invece sopra i cornicioni degli altri tre torrioni e che è realizzata con una forma atta ad allontanare l’acqua piovana dallo spazio fra le modanature e la superficie perimetrale grezza del torrione. Negli anni, mancando tale protezione, l’acqua piovana ha potuto liberamente infiltrarsi sommitalmente nell’intercapedine fra le modanature e la superficie laterale grezza del torrione ed ha determinato il degrado del materiale ivi presente con funzione di legante, causando infine il crollo”.
Questa situazione oggettiva ha portato alla decisione della rimozione delle altre tre modanature. “Si è potuto constatare come, su tutti e quattro i lati del torrione, tali lastre/blocchi di conglomerato cementizio decorati fossero “legati” ad una superficie relativamente compatta, ma costituita da terra addensata e ciottoli, ossia su di un materiale al di sopra del quale un durabile incollaggio, fra l’altro di elementi piuttosto pesanti, è impossibile”.
Conclude la nota: “La Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, ai sensi del Codice dei beni culturali e storici, ha un ruolo primario nelle funzioni di tutela, vigilanza e conservazione dei beni sul territorio. Tale ruolo impone alla stessa un’azione di coordinamento, al fine di espletare in maniera compiuta e sinergica, con gli enti territoriali le attività necessarie al mantenimento degli stessi beni in uno stato di ordinaria conservazione. L’attività di vigilanza e di sollecitazione di interventi di tutela nei confronti dei Comuni rientra tra queste azioni ordinarie. Nel caso in specie un’attività congiunta, o anche singola di controllo e vigilanza, ci avrebbe permesso di intervenire ordinariamente. Ciò avrebbe, sicuramente, sulla scia della collaborazione istituzionale oramai consolidata tra i due Enti, come nel caso del recente intervento al Tempio di Apollo, risolto prima la problematica; ed appare pertanto singolare che ciò non sia accaduto per il caso in questione, per il quale, invece, si è dovuto operare, come si è ampiamente spiegato, in condizioni di totale emergenza. Per le opere manutentive future, di concerto e su Vs. parere di competenza, occorre procedere all’urgente ricostituzione della parte sommitale del torrione nord – ovest con una camicia in materiale cementizio debolmente armato, che avvolga la sommità del torrione. A questa si potranno poi riattaccare le parti recuperabili delle modanature crollate e di quelle staccate e quelle nuove per il completamento dell’opera. E’ stato compito del personale intervenuto sul posto trasportare i pezzi dei cornicioni presso gli Uffici del Settore Diritto alla Mobilità e Trasporti, ove due pezzi, purtroppo, non sono sopraggiunti integri perché si sono rotti nel corso della rimozione.
Per quanto sopra, si chiede di lavorare congiuntamente al fine poter restaurare la parte superiore del torrione sulla base degli elementi recuperati ed in deposito presso il predetto Settore. Sul nuovo cornicione si dovrà eseguire anche la protezione sommitale presente negli altri tre torrioni. Si dovrà procedere inoltre, parallelamente anche ad un esame più dettagliato degli altri tre torrioni che comunque, in atto, non appaiono assoggettati a problematiche gravi come quelle che ha subito il torrione nord ovest dopo il crollo descritto”.




Il soprintendente: “Umbertino, nessuno ci ha avvisato. Intervento deciso dal Comune”

Il soprintendente di Siracusa, Savi Martinez, è tra le migliaia di siracusani che nelle ore scorse ha visto e rivisto il video dell’intervento di messa in sicurezza del pilastro ornamentale del ponte Umbertino. E come tutti, anche lui è rimasto particolarmente sorpreso dalle modalità scelte e dall’esito di quella operazione (cornicione caduto sulla balaustra, danno su danno). “E’ un intervento deciso in autonomia dal Comune e dai tecnici presenti”, dice in premessa, contatto da SiracusaOggi.it. Di fatto, una presa di distanza bella e buona. Ma soprattutto il segno di un fastidio evidente. “Nessuno ci ha contattato. Hanno deciso di fare loro. E quello che è successo è sotto gli occhi di tutti”, aggiunge cercando di misurare le parole. La sensazione è che si sia consumato uno strappo “diplomatico” tra la Soprintendenza ai Beni Culturali ed il Comune di Siracusa.
“Sul progetto di restauro saremo attenti e rigorosi”, spiega ancora il Soprintendente Martinez. Attenzione e rigore, probabilmente due elementi che sono mancati nelle fasi calde di sabato pomeriggio sull’Umbertino. Il perchè non sia stata avvisata la Soprintendenza sarà motivo di approfondimento. Sul fatto che andava avvisata, pochi invece i dubbi. “Guardi – spiega con aplomb Martinez – il ponte Umbertino è un bene nazionale e come tale tutelato”. Quindi ci sono procedure e ci sono vincoli stabiliti per legge.
Nelle prossime ore, la Soprintendenza chiarirà la sua posizione. Ma quel “nessuno ci ha avvisato” pesa già come un altro macigno su Palazzo Vermexio, travolto dalle critiche social per l’operato.




Ponte Umbertino, occhio agli altri piloni: c’è vegetazione infestante. Il tema della manutenzione

Il ponte Umbertino è un osservato speciale. A dirla meglio, le attenzioni sono puntate sui pilastri decorativi posti in coppia alle due estremità dello storico collegamento tra Ortigia e la terraferma. Dopo il cedimento del cornicione avvenuto sabato pomeriggio, un primo controllo avrebbe escluso lesioni o rischio di distacco di altri elementi nei tre elementi ornamentali “superstiti”.
Ma non passa inosservata la presenza di vegetazione infestante alla sommità. Proprio la vegetazione sul pilastro interessato dal distacco, durante l’acquazzone che si è abbattuto su Siracusa sabato scorso, ha sollevato il tema della manutenzione ordinaria dei beni comunali.
“Sicuramente il distacco è l’atto finale di due concause, la bomba d’acqua e la cattiva manutenzione”, taglia corto il presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri, Sebastiano Floridia. Da decenni, probabilmente, nessuno saliva su quei piloni per controllare la situazione. E’ bene precisare – e lo fanno anche i tecnici – che “il ponte è sicuro”. Nessun problema di staticità, quello che è venuto giù è un elemento decorativo in cemento e neanche di particolare pregio. Il tema rimane comunque quello della manutenzione. “Ma non facciamone un problema politico. La manutenzione ordinaria è ormai un problema pubblico, pressochè ovunque. Destra, sinistra, centro…non conta. Conta che da decenni si sono ridotte le risorse e venga sacrificata la manutenzione. Pensate anche ai palazzi privati delle nostre città. Ingabbiati da reti verdi di contenimento perchè non c’è più economia per intervenire,, nè pubblica e neanche privata”. Gli alibi non mancano: “organico ridotto nei Comuni e disponibilità di spesa che passano solo da amministrazioni superiori che richiedono grandi progetti”. Sorprende, però, che anche situazioni ad alta visibilità – come il ponte Umbertino – “sfuggano” all’attenzione di chi ha la responsabilità della custodia e mantenimento dei beni cittadini.
Le procedure di intervento, con la caduta di un secondo cornicione, stanno alimentando un vivace dibattito. Nel video che mostra l’incredibile accaduto, si nota la presenza di Vigili del Fuoco, Vigili Urbani ed anche un ingegnere del Comune. Le modalità di intervento, con il ricorso al braccio meccanico di un mezzo che si occupa di rimozione auto, risultano difficili da comprendere. “A guardare quel video, risultano incomprensibili…”, dice Floridia. Quel secondo cornicione, seppure imbracato, è poi rovinato sulla balaustra del ponte, causando ulteriori danni.
Cosa fare adesso? “Restaurare il pilastro. Si dovrà predisporre un progetto di restauro, con la supervisione della Soprintendenza”, indica come linea procedurale l’ingegnere Floridia. “Certo, la parte difficile sarà trovare i fondi…”. E dire che non dovrebbero essere necessarie grandi risorse: secondo alcune stime, circa 10mila euro. Come Ordine degli Ingegneri da tempo ci siamo dichiarati disponibili a collaborare con l’amministrazione per questioni di nostra competenza professionale. Restiamo in attesa di un cenno”.




Il Covid “chiude” la Motorizzazione Civile di Siracusa: un positivo, protocollo di sicurezza

Il covid “chiude” la Motorizzazione civile di Siracusa. Almeno fino a mercoledì gli uffici rimarranno chiusi, dopo la comunicazione da parte dell’Asp di un caso positivo tra i dipendenti. Dal competente ufficio regionale è arrivata l’indicazioni di quarantena per tutti i colleghi e di procedere alla immediata sanificazione dei locali.
“Presumibilmente, l’ufficio rimarrà chiuso fino a mercoledì almeno”, si premura a far sapere il direttore, Salvo Petrilla. Responsabilmente, appena ricevuta la comunicazione, si è dato da fare per avvertire per tempo l’utenza.
Il covid continua ad essere un problema, anche per la continuità dei servizi oltre che dal punto di vista sanitario. Nell’ultimo bollettino, aggiornato ad ieri, la provincia di Siracusa ha registrato 100 nuovi casi di contagio. La Sicilia, anche per questa settimana, è zona gialla.




Siracusa. Covid in Soprintendenza, chiusi gli uffici di piazza Duomo

Lunedì con porte chiuse anche per gli uffici della Soprintendenza di Siracusa, in piazza Duomo. Anche in questo caso, la “colpa” è del covid. Un caso di positivo al covid – parrebbe un addetto alle pulizie – ha portato alla chiusura degli uffici e ad una mini-quarantena per tutti i dipendenti. Disposta la sanificazione straordinaria dei locali. La riapertura dovrebbe avvenire verosimilmente mercoledì. Prima della riapertura, informalmente, dovrebbe essere suggerito il ricorso ad un tampone di sicurezza per i lavoratori. Non un obbligo, non trattandosi formalmente di contatti diretti.
La Soprintendenza di Siracusa, durante la prima fase della pandemia, è stata duramente colpita dal covid. Il caso più noto è quello di Calogero Rizzuto e della sua collaboratrice Silvana Ruggeri, purtroppo prematuramente scomparsi a causa del virus. Decine sono stati, in quella fase, i positivi.




Siracusa. Differenziata: plastica e metalli, possibile stop alla raccolta

Con una nota del Comune di Siracusa, annunciati possibili disagi nella raccolta di plastica e metalli. “La prossima notte potrebbe saltare il turno di raccolta di plastica e metalli per le utenze domestiche, motivo per cui il servizio di Igiene urbana invita i cittadini a non smaltire stasera i rifiuti”.
Il possibile stop è da imputare alle “ridotte capacità della discarica gestita da Sicula Trasporti” che “stanno condizionando l’intero ciclo dei rifiuti in tutta la Sicilia orientale. Assieme al gestore, gli uffici stanno tentando ogni soluzione per limitare i disagi alla cittadinanza”.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, in qualità di presidente della Srr provinciale, ha sottolineato come “la ridotta capacità di ricevimento di rifiuto indifferenziato da parte della discarica di contrada Coda Volpe della Sicula Trasporti pone tutti i 21 comuni della Srr di Siracusa davanti a una difficoltà oggettiva che rischia di mettere in crisi l’intero sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
Una emergenza perenne per i sindaci. “Non abbiamo smesso un solo istante di manifestare la nostra preoccupazione alla Regione sin da quando, la scorsa primavera, la società annunciò la progressiva riduzione delle capacità della discarica. In questi sei mesi, però, non abbiamo ricevuto soluzioni capaci di fronteggiare l’emergenza se non quella di trasferire i rifiuti indifferenziati in altre regioni con un conseguente aggravio di costi che si scaricherebbe, in mancanza di risorse aggiuntive, sui cittadini attraverso l’aumento della Tari”, spiega il presidente della Srr Siracusa.
“L’emergenza che si profila davanti a noi non è di facile soluzione – continua – e richiede una risposta adeguata e di sistema. Mercoledì ci recheremo a Palermo per incontrare l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e i vertici del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti. Saremo determinati a chiedere soluzioni strutturali e, da subito, scelte per fronteggiare un’emergenza che rischia di gettare alle ortiche gli sforzi compiuti dai comuni e dai cittadini per incrementare la raccolta differenziata ai livelli che la stessa Regione ci ha chiesto per metterci in linea con il resto d’Italia. L’attuale capacità della discarica di contrada Coda Volpe è ridotta a meno della metà rispetto a sei mesi or sono. Ciò vuol dire che sempre più spesso i camion pieni di rifiuti indifferenziati saranno rimandati indietro o dovranno attendere ore ed ore per poter scaricare, innescando un effetto domino destinato a riflettersi sui turni di raccolta porta a porta delle altre frazioni di rifiuti”.
Appello ai cittadini. “collaborate per evitare che la situazione precipiti. Invito i cittadini a compiere uno sforzo aggiuntivo nel separare le frazioni di rifiuto così da ridurre la quantità di indifferenziato prodotta. Lanciamo un segnale al governo regionale e rivendichiamo con orgoglio, facendo ancora di più, l’impegno messo in questi anni per difendere e valorizzare i nostri territori”.




Emergenza rifiuti in provincia di Siracusa, appello della Srr: “Cittadini, limitate indifferenziato”

La discarica che riceve i rifiuti di quasi tutti i comuni della provincia di Siracusa (oltre che del resto della Sicilia) non ce la fa più. Il continuo taglio alla quantità di indifferenziato che la città possono conferire in discarica ha generato una emergenza che conosce ora una nuova tappa. Nel capoluogo si ferma la raccolta di plastica e metalli. E non pare andare meglio nel resto delle cittadine siracusane. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, in qualità di presidente della Srr provinciale, ha sottolineato come “la ridotta capacità di ricevimento di rifiuto indifferenziato da parte della discarica di contrada Coda Volpe della Sicula Trasporti pone tutti i 21 comuni della Srr di Siracusa davanti a una difficoltà oggettiva che rischia di mettere in crisi l’intero sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
Una emergenza perenne per i sindaci. “Non abbiamo smesso un solo istante di manifestare la nostra preoccupazione alla Regione sin da quando, la scorsa primavera, la società annunciò la progressiva riduzione delle capacità della discarica. In questi sei mesi, però, non abbiamo ricevuto soluzioni capaci di fronteggiare l’emergenza se non quella di trasferire i rifiuti indifferenziati in altre regioni con un conseguente aggravio di costi che si scaricherebbe, in mancanza di risorse aggiuntive, sui cittadini attraverso l’aumento della Tari”, spiega il presidente della Srr Siracusa.
“L’emergenza che si profila davanti a noi non è di facile soluzione – continua – e richiede una risposta adeguata e di sistema. Mercoledì ci recheremo a Palermo per incontrare l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e i vertici del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti. Saremo determinati a chiedere soluzioni strutturali e, da subito, scelte per fronteggiare un’emergenza che rischia di gettare alle ortiche gli sforzi compiuti dai comuni e dai cittadini per incrementare la raccolta differenziata ai livelli che la stessa Regione ci ha chiesto per metterci in linea con il resto d’Italia. L’attuale capacità della discarica di contrada Coda Volpe è ridotta a meno della metà rispetto a sei mesi or sono. Ciò vuol dire che sempre più spesso i camion pieni di rifiuti indifferenziati saranno rimandati indietro o dovranno attendere ore ed ore per poter scaricare, innescando un effetto domino destinato a riflettersi sui turni di raccolta porta a porta delle altre frazioni di rifiuti”.
Appello ai cittadini. “collaborate per evitare che la situazione precipiti. Invito i cittadini a compiere uno sforzo aggiuntivo nel separare le frazioni di rifiuto così da ridurre la quantità di indifferenziato prodotta. Lanciamo un segnale al governo regionale e rivendichiamo con orgoglio, facendo ancora di più, l’impegno messo in questi anni per difendere e valorizzare i nostri territori”.




Cambio al vertice del Comando provinciale dei Carabinieri, si insedia il col. Barrecchia

Il colonnello Gabriele Barecchia è il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri di Siracusa. Succede al colonnello Giovanni Tamborrino, trasferito a Roma con l’incarico di capo ufficio personale del Comando delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri.
Nel corso della prima mattinata di servizio a Siracusa, Barecchia ha compiuto le visite istituzionali al prefetto, al presidente del Tribunale, al procuratore della Repubblica ed al Questore.
Il colonnello Gabriele Barecchia, dopo essersi diplomato presso la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, dal 1995 al 1997 ha frequentato il 177° Corso presso l’Accademia Militare di Modena dove ha conseguito la nomina a Sottotenente, proseguendo il proprio iter formativo presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma.
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è stato destinato nel 2000, come primo incarico, alla Scuola allievi Marescialli e Brigadieri di Vicenza quale Comandante di plotone.
Dal 2001 al 2004 ha intrapreso la prima esperienza territoriale assumendo il comando del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma-Eur, per poi, con la promozione a Capitano, assumere quello della Compagnia di Sorrento (NA) e successivamente, nel 2006, di Napoli Vomero.
Nel frattempo ha approfondito i propri studi conseguendo le lauree in Scienze Politiche presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, in Scienze della Sicurezza e Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna all’Università “Tor Vergata” di Roma ed il Master di II livello in Diritto dell’Ambiente presso l’Università “La Sapienza” di Roma
Nel 2010 si è affacciato allo Stato Maggiore, entrando al Comando Generale presso l’Ufficio Personale Brigadieri, Appuntati e Carabinieri.
Nel 2016, con il grado di Tenente Colonnello, in Spagna ha frequentato il 17° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI), conseguendo, presso l’Università Complutense di Madrid, il Master in “Politica de defensa y seguridad internacional” e “Geopolitica e sicurezza globale”.
Nel periodo 2016-2017 ha fatto parte del Nucleo iniziale di Coordinamento per attività connesse all’istituendo Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e successivamente, dall’ottobre 2017, per un biennio, presso l’Ufficio Legislazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri come Capo Sezione. Dal settembre 2019, svolgeva l’incarico di Capo Sezione delle Forze e Legislazione Penale dell’Ufficio legislativo del Ministero Difesa.
Nel corso della carriera militare ha ricevuto varie onorificenze tra cui il Distintivo Insegna d’Onore per l’incarico svolto presso il Ministero della Difesa, la Medaglia di Bronzo al merito di Lungo Comando e la Croce d’Oro per Anzianità di Servizio.
Curiosità, parla correntemente l’inglese e lo spagnolo.




Venditore ambulante “arrotondava” spacciando marijuana: arrestato ad Augusta

Arrestato dai Carabinieri di Augusta un pregiudicato 30enne. E’ accusato di detenzione di sostanze stupefacenti. L’uomo, venditore ambulante nel centro megarese, alla vista della pattuglia ha iniziato ad agitarsi, mostrandosi particolarmente nervoso. Un atteggiamento che insospettito i Carabinieri, che hanno deciso di perquisire il suo banchetto di vendita.
Ben occultate tra i prodotti esposti, hanno rinvenuto 10 dosi di marijuana del peso di circa un grammo ciascuna. A tal punto la perquisizione è stata estesa all’abitazione ed al garage dell’uomo, dove nascosti tra la mobilia sono stati trovati complessivamente altri 70 grammi circa della stessa sostanza stupefacente, in parte già suddivisa in dosi avvolte in cellophane e due bilancini di precisione.
Lo stupefacente rinvenuto è stato sequestrato in attesa di essere esaminato presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti per stabilirne la percentuale di principio attivo, mentre l’arrestato, è stato posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Venti altri bus per gli studenti pendolari, Ficara (M5s): “Risorse per ridurre rischio contagio”

Mancano pochi giorni all’apertura del nuovo anno scolastico. Anche a Siracusa la scuola fa i conti con le recenti novità: green pass e trasporti rafforzati con altri bus a disposizione per gli studenti pendolari. “Con il ricorso ai fondi straordinari messi a disposizione dal governo, Conte II prima e Draghi poi, è oggi possibile disporre di più autobus in servizio per il trasporto degli studenti. Regioni e Comuni possono però fare ancora di più, perchè non abbiamo lesinato risorse con l’obiettivo di evitare bus pollaio e, di rimando, abbassare sensibilmente il rischio contagio sui mezzi di trasporto. C’è ampio margine per aumentare ancora l’offerta, qualora la situazione dovesse richiederlo. Gli enti pubblici facciano affidamento sugli appositi tavoli prefettizi”. Lo dice in una nota il vicepresidente della Commissione Trasporti, il siracusano Paolo Ficara (M5s).
Il parlamentare guarda poi nel dettaglio proprio alla provincia aretusea. “Con l’avvio dell’anno scolastico, diventa pienamente operativo il piano messo a punto già lo scorso dicembre, con l’attenta guida della Prefettura di Siracusa. Sono 20 i bus aggiuntivi su strada: 2 a rinforzo della tratta Augusta-Siracusa; 1 per Buccheri-Siracusa; 1 per Canicattini-Siracusa; un autosnodato per la tratta Cassibile-Siracusa; 1 per Lentini-Carlentini-Francofonte; 2 per la corsa Melilli-Siracusa; 2 da Palazzolo Acreide a Siracusa; 3 autosnodati per la tratta Priolo-San Focà-Siracusa; 2 autosnodati Solarino-Siracusa; 2 bus nella tratta Sortino-Siracusa; 2 Villasmundo-Augusta e 1 per la tratta Villasmundo-Carlentini-Lentini”. I maggiori costi sostenuti da Ast saranno coperti dalla Regione attingendo alle risorse stanziate nel corso dell’ultimo anno.
“Stiamo tutti cercando di creare le condizioni migliori per un ritorno a scuola in presenza e senza dad, anche grazie a vaccini e green pass. Il trasporto degli studenti era un problema da affrontare e sono contento che, per tempo, si sia provveduto. La situazione, sono certo, verrà tenuta sotto osservazione per ulteriori e tempestivi interventi. Dobbiamo ridurre al minimo il rischio di contagio ed arrivare ad assicurare il pieno ritorno alla normalità scolastica”, commenta Paolo Ficara.
“In un anno abbiamo messo in campo oltre un miliardo di euro – prosegue l’esponente pentastellato – che oggi cominciano a dare i loro frutti. Come illustrato dal ministro Giovannini in Commissione, da settembre 2020 a oggi i servizi aggiuntivi hanno avuto un balzo in avanti del 340%, e un + 9,3% oggi rispetto al primo semestre 2021. E’ evidente che le Regioni, almeno in una fase iniziale, hanno atteso troppo ma i dati del primo semestre 2021 ci dicono che le risorse sono sufficienti e vanno spese. Per questo motivo il ruolo di Regioni ed enti locali diventa centrale per garantire un servizio efficiente e sicuro per studenti e lavoratori. Così come centrale dovrà essere anche il ruolo del mobility manager, introdotto lo scorso anno e rafforzato con gli ultimi provvedimenti, e che grazie a un lavoro più capillare potrà portare vantaggi sulla programmazione degli spostamenti non solo nell’immediato ma anche in prospettiva e in una più generale, e non più differibile, riforma del trasporto pubblico locale”, conclude il deputato M5S.