Siracusa. Spostata al 19 Settembre la Festa del Donatore dell’Avis: il nuovo appuntamento

E’ stata spostata a domenica 19 settembre la prevista Festa del donatore dell’Avis Comunale di Siracusa. Alla base della decisione, le condizioni meteo avverse previste per il prossimo fine settimana. La cerimonia era, infatti, fissata per sabato 11. La festa è stata spostata a domenica 19 settembre sempre presso la sede dell’Avis Comunale di Siracusa di Via Von Platen, 40 a partire dalle ore 19.




Il bollettino: 158 nuovi positivi in provincia. A Siracusa 430 casi totali, 27 ricoverati

Secondo giorno di aumento dei nuovi casi covid in provincia di Siracusa. Anche oggi dato a tre cifre: i nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore sono infatti 158. Ed anche nel capoluogo, dopo 3 giorni di contrazione del numero dei casi totali, torna a salire il numero degli attuali positivi. A Siracusa città sono adesso 430 (ieri 425). Aumentano anche i ricoveri all’Umberto I: 27 (+1). Si tratta di 26 ricoveri ordinari ed 1 accesso in terapia intensiva.
In Sicilia sono 929 i nuovi casi di covid19 nelle ultime 24 ore, su 19.292 tamponi processati. Incidenza al 4,8%. Gli attuali positivi sono 27.189 (-827). I guariti sono 1.744, 12 i decessi ma avvenuti nei giorni passati come correttamente comunicato dalla Regione alla sorveglianza sanitaria integrata. Negli ospedali siciliani sono 926 i ricoverati (-13), 117 in terapia intensiva (+1).
Sul fronte del contagio nelle altre province: Palermo 123 nuovi casi, Catania 292 Messina 118, Ragusa 70, Trapani 68, Caltanissetta 1, Agrigento 49, Enna 50.




Gimbe: Siracusa prima provincia in Italia per incidenza di contagi covid a settembre

Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Gimbe con dati relativi alla settimana compresa tra il primo ed il 7 settembre, la provincia di Siracusa è quella con la maggiore incidenza di contagi covid in Italia. La soglia indicata dai parametri governati è quella dei 150 casi settimanali per 100 mila abitanti. Siracusa è la prima con 231. Staccata la seconda provincia per incidenza di contagi, quella di Messina (170). Tra le prime 7, ben 6 sono siciliane. Troviamo così Ragusa (170), Trapani (170), Catania (165), e Caltanissetta (159).
Il dato non sorprende. La provincia di Siracusa è quella che, al momento, si ritrova con il maggior numero di città in zona arancione in Sicilia. Sono ben 8 Comuni: Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo, Rosolini, Ferla e Francofonte. Non solo contagi ma anche numeri relativi alla campagna di vaccinazione lontani dalle percentuali minime indicate.




Vaccini: sono 7 le cittadine siracusane ad alta densità no-vax, Francofonte la “capitale”

Magari farà storcere qualche naso la definizione di comuni “no vax” ma con una percentuale di vaccino (ciclo completato) al di sotto del 60% si fatica a trovare altra definizione per 7 cittadine del siracusano. Ferla, Floridia, Lentini, Melilli, Noto, Solarino ma soprattutto Francofonte sono ancora lontani dall’obiettivo del 60% della popolazione target vaccinata. E’ evidente che, in quei centri, esiste uno zoccolo duro di indecisi o di contrari per varie ragioni al siero anti-covid.
Nel dettaglio, a Ferla ha completato il ciclo vaccinale il 55,09% della popolazione target; a Floridia il 56,6%; a Lentini il 58,38%; a Melilli il 57,33%; a Noto il 56,97%; a Solarino il 55%. Ma è il dato di Francofonte che fa della cittadina della zona nord della provincia la “capitale” siracusana dei no vax: qui ha completato il ciclo di vaccinazione appena il 48,2% della popolazione target.
E questi numeri piccoli, piccoli zavorrano il dato provinciale: 60,69%. Bene gli over 60 siracusani (76,36%), in ritardo la fascia 12-59 anni (52,34%). Il capoluogo, Siracusa, è al 62,81%. Ma le città che meglio hanno risposto alla campagna vaccinale sono Buscemi (78,61%), Palazzolo (71,76%), Cassaro (68,83%) e Buccheri (68,17%).
Per quel che riguarda le prime dosi, timidi segnali di ripresa in provincia di Siracusa, negli ultimi giorni. Il dato complessivo si assesta al 69,56%. Sono gli over 60 a guidare questo rally delle vaccinazioni (83%) mentre arranca sempre la fascia 12-59 (63,21%). Guardando ai singoli comuni, Buscemi è il più virtuoso anche sul fronte prime dosi (81,59%), seguito sempre da Palazzolo (80,32%). Ancora lontane dal 70% di prime inoculazioni Ferla, Floridia, Canicattini, Lentini, Melilli, Noto e Francofonte. Il capoluogo, Siracusa, è al 70,86%.




Riparte la scuola in Sicilia, novità anti-covid: test salivari, mascherine e green pass docenti

Il governo Musumeci invia alle scuole siciliane le indicazioni operative sull’inizio del nuovo anno scolastico. Una circolare a firma degli assessori all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, e alla Salute, Ruggero Razza, dispone una serie di novità, tra cui la somministrazione a campione di test salivari agli alunni delle scuole elementari e medie, per il monitoraggio del contagio epidemiologico. Rimangono invece confermate le disposizioni nazionali per il contenimento del virus: uso di mascherine, distanziamento, obbligo di esibizione della certificazione vaccinale Covid-19 per il personale scolastico.
«Attraverso il sistema di monitoraggio, messo a punto dai due assessorati – dichiarano Lagalla e Razza – contiamo di mantenere alto il livello di vigilanza sulla diffusione del virus nelle istituzioni scolastiche e confidiamo nella collaborazione attiva degli studenti e delle loro famiglie che, sotto la guida dei dirigenti scolastici, potranno contribuire al contenimento del contagio e consentire una serena prosecuzione dell’anno scolastico in presenza».
Sono quindi confermate le disposizioni nazionali sulle modalità di accesso agli istituti scolastici, in riferimento al controllo sull’avvenuta vaccinazione attraverso l’App messa a disposizione dal Ministero dell’Istruzione per la quale, sino a questo momento, non sono state rilevate particolari difficoltà d’uso, grazie a una preventiva attività di formazione disposta dai dirigenti scolastici. La procedura di controllo va estesa anche al personale esterno e ai genitori degli alunni, mentre per gli studenti non è previsto alcun obbligo vaccinale, né l’esibizione di una correlata certificazione; chiunque abbia una temperatura superiore ai 37.5 °C, come da direttiva nazionale, dovrà restare a casa.
Si conferma l’uso di mascherine per il personale scolastico, per tutti gli operatori, a vario titolo, presenti a scuola e per gli alunni, ad eccezione dei minori da 0 e 6 anni e dei soggetti con disabilità. È però concessa una deroga sull’uso dei dispositivi individuali di sicurezza alle classi composte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale, fermo restando il distanziamento interpersonale di un metro.
In caso di particolari criticità epidemiologiche o focolai a livello territoriale, la sospensione totale o parziale delle attività didattiche può essere disposta, con provvedimento del Presidente della Regione, in presenza di classificazione del rischio in “zona arancione” o “zona rossa”. In caso di emergenze specifiche a carattere locale, la sospensione può essere decisa direttamente dal sindaco, sempre in presenza di classificazione in “zona rossa o arancione”, previo obbligatorio parere positivo dell’Asp di competenza territoriale.
Non è previsto il ricorso alla Dad (didattica a distanza), se non su indicazione del dirigente scolastico a fronte di situazioni di particolare criticità. Pertanto, l’anno scolastico per gli istituti di ogni ordine e grado potrà iniziare regolarmente in presenza.
Per gli alunni della fascia 0-6 anni e per il sistema universitario valgono le disposizioni previste a livello nazionale. Invece, per le attività formative in obbligo scolastico quelle relative ai percorsi Its e per i corsi di formazione per adulti, valgono le stesse indicazione fornite per il sistema d’istruzione, ma è prevista l’esibizione di green pass o di tampone negativo in corso di validità da parte degli allievi degli Its e degli adulti frequentanti corsi di formazione.
Le principali novità riguardano il monitoraggio sanitario. Dalla seconda metà di settembre sarà ammesso l’accesso delle Usca scolastiche negli istituti che ne faranno richiesta, per promuovere le vaccinazioni sia tra gli studenti della fascia 12-19 anni, sia tra gli operatori scolastici non ancora immunizzati. I dirigenti scolastici potranno richiedere all’Asp sia la somministrazione di vaccini a scuola, sia il monitoraggio sanitario mediante tamponi.
In particolare, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, si procederà a regolare monitoraggio con impiego di tampone salivare, secondo le modalità dettate dall’Istituto superiore di sanità, d’intesa con la struttura commissariale nazionale per l’emergenza Covid-19. Ogni ambito provinciale dell’Ufficio scolastico regionale fornirà al Dipartimento Prevenzione dell’Asp territorialmente competente l’elenco delle istituzioni scolastiche selezionate per il campionamento, nel rispetto dei criteri fissati dall’Iss. L’Asp, informando anche il Dipartimento regionale delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, comunicherà il calendario degli accessi a cadenza quindicinale in scuole diverse, in modo che il dirigente scolastico possa individuare il gruppo di alunni da inserire nello screening, con relativo consenso di chi esercita la potestà genitoriale. Sarà poi la competente Usca scolastica a occuparsi della somministrazione dei tamponi salivari e del trasferimento dei campioni al laboratorio per l’esame diagnostico.
Secondo la tabella inserita nel Piano di monitoraggio nazionale nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, saranno identificate delle “scuole sentinella” dove effettuare tamponi salivari ogni due settimane. Il campione di studenti invitati ogni quindici giorni a sottoporsi a test salivare in Sicilia sarà di 8.092 unità, per riuscire a ottenere il numero di almeno 4.856 alunni testati (da precedenti monitoraggi, infatti, la risposta volontaria degli studenti chiamati a effettuare screening è pari al 60% di coloro che vengono invitati).

foto dal web




Commercio a Siracusa, Miceli (Cna): “Servono regole nuove ma la politica è distratta”

Regole nuove per guidare e regolare la crescita del commercio a Siracusa, superando il modello incentrato solo ed esclusivamente su Ortigia. Anche il segretario provinciale di Cna Siracusa, Gianpaolo Miceli, chiede alla politica di ascoltare le istanze del territorio e delle associazioni di categoria. Bene la Ztl ma servono anche incentivi perchè si possa far “vivere” gran parte del perimetro cittadino e libera l’economia che sembra girare solo attorno al centro storico. E’ una nuova fase di cambiamento ed occorre che il rinnovamento venga gestito, in primo luogo dalla politica e da chi amministra Siracusa. Miceli è chiaro quando parla di “distrazione” verso le politiche del commercio. Non a caso, da due mesi Siracusa non ha un assessore alle attività produttive con cui confrontarsi. Un richiamo anche ai temi dell’oggi, senza rinviare tutto a mega-progetti che richiederanno tra i 7 ed i 10 anni per venire completati. Insomma, si parla di tanto ma nei fatti sembra vedersi poco. L’intervista completa.




L’infermiere mascherato Marco Salvo premiato a Pedara “per la lotta alla pandemia”

Vi ricordate di Marco Salvo alias l’infermiere mascherato? Quel suo video, dalla tenda dell’ospedale Umberto I di Siracusa, durante le prime fasi della pandemia, divenne un caso nazionale. L’infermiere siracusano, che lavora sempre nel nosocomio aretuseo ma che nel frattempo ha cambiato reparto, è stato premiato a Pedara. A lui è stato consegnato il premio Ara di Giove. Sul palco del teatro Don Bosco della cittadina etnea, è stato Salvo La Rosa a consegnare il riconoscimento dopo aver ripercorso le tappe di quella vicenda. “Un video forte, di denuncia. Una protesta per evidenziare il difficile momento e le condizioni in cui medici e infermieri lavoravano”, ha ricordato il giornalista. Non senza imbarazzo, Marco Salvo ha ripercorso quei giorni difficili. “Erano momenti concitati, c’era molta paura e meno consapevolezza rispetto ad oggi. Da quel video è poi partita una nuova fase per l’ospedale di Siracusa. Quel video era nato per una chat privata, non certo per finire sui social e sui giornali. Continuo a scusarmi per il linguaggio – ha detto Marco Salvo – ma doveva essere uno sfogo tra amici e non una cosa dedicata al grande pubblico. Stavo lavorando, ero con la tuta e la maschera e sono diventato l’infermiere mascherato”.
In una prima fase l’Asp di Siracusa aveva parlato di video fake, disconoscendo l’infermiere. Poi è emersa tutta un’altra storia. “Oggi vengo premiato, ma un anno e mezzo rischiavo altro…”, ha scherzato Marco Salvo ricevendo un caloroso applauso del pubblico. “Ho sentito l’appoggio della comunità siracusana, dei colleghi. Onorato di fare il mio lavoro. Grato a medici ed infermieri per l’impegno di ogni giorno”, ha poi aggiunto prima di ricevere il premio e congedarsi.




“Granata, che errore di grammatica politica…”: Moschella rimprovera l’ex collega di giunta

Imprenditore agricolo con la passione della politica – è stato assessore e candidato sindaco – Fabio Moschella interviene nel dibattito in atto sulla ricandidatura di Italia, l’esistenza di un terzo polo e la candidatura a Capitale della Cultura. Lo fa per riprendere il suo ex collega di giunta, Fabio Granata.
I due hanno condiviso la prima parte del percorso amministrativo del sindaco di Italia, di cui per un periodo anche l’esponente Pd è stato assessore. Ma adesso marca con forza la distanza dalle posizioni del leader di Oltre. “Con la sua dichiarazione sul terzo polo, all’indomani dell’insediamento del Comitato per Siracusa capitale della cultura, Fabio Granata ha commesso un irrimediabile errore di grammatica politica, da matita blu”. E’ il giudizio di Moschella che così si avvicina alle posizioni di Lealtà&Condivisione, mentre latitano nel dibattito i partiti tradizionali, non pervenuti.
Moschella, perchè Granata ha commesso un errore politico? “Perchè in un solo colpo, con quella uscita, è riuscito ad ottenere 5 effetti collaterali. Il più grave: ha rotto il clima di coesione politica che si era determinato nell’incontro del Vermexio, alla presenza di Federculture e Civita. Non solo, è riuscito a ricompattare il centrosinistra ed il centrodestra. Nei fatti, poi, ha già indebolito ogni ipotesi di ricandidatura dell’attuale sindaco. Non solo – prosegue Moschella – ha anche riproposto lo scenario di un Consiglio comunale ostile, presente e futuro. E quanto alla candidatura di Siracusa, ha indirettamente inviato al ministro della cultura, Franceschini, un messaggio politico particolarmente insidioso”. E poi, ironicamente: “Chapeau…”.




Il ministro Bonetti a Siracusa: domani pomeriggio incontro al parco archeologico

Confermata ma con delle variazioni rispetto al programma iniziale la visita in Sicilia della Ministra alla Famiglia e Pari Opportunità, Elena Bonetti. L’esponente del Governo Draghi sarà nell’isola solo domani, con una tappa prevista anche a Siracusa.

Primo appuntamento, a Catania, dove dopo un primo momento nel quartiere Librino, alle 11 farà tappa alla Comunità di Sant’Egidio. Terzo impegno catanese, un incontro con i vertici di Confindustria.

A Siracusa, invece, arriverà nel pomeriggio. In programma, una visita al Parco Archeologico. Appuntamento alle 16 e non più, come da programma inizialmente stilato, alle nove. Questo, per via della convocazione del Consiglio dei Ministri da parte del Presidente Draghi. Le due giornate del ministro in Sicilia sono, pertanto, state concentrate nella sola giornata di domani.

Secondo quanto annunciato dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva, Alessandra Furnari,l’incontro con il ministro si svolgerà nell’area antistante  l’Anfiteatro romano di via Romagnoli

Sarà l’occasione per fare il punto sull’attività svolta e sui progetti futuri. Sarà possibile, per i presenti, porre delle domande al ministro su tematiche di sua competenza. L’incontro sarà moderato proprio dall’ex assessore Furnari. Per accedere sarà necessario essere in possesso di Green Pass

 




“Morosa ma si prostituisce”, il caso di una transessuale siracusana in tv . Rabbia Stonewall

“Fuori dal Coro”, trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano, si è occupata in un servizio di inquilini morosi e proprietari di casa impossibilitati a far valere i loro diritti. Nel servizio dall’eloquente titolo “Ladri di casa”, inserita anche una vicenda siracusana. L’inviato della trasmissione ha infatti raggiunto Santina, attivista transessuale di Stonewall, chiedendole perchè non pagasse l’affitto con l’aggravante di utilizzare quella abitazione per prostituirsi.
Un racconto che ha subito trovato la condanna di Stonewall che parla di “narrazione tossica”. Il presidente Alessandro Bottaro esprime solidarietà a Santina “vittima di un attacco mediatico”. E per spiegare meglio la sua posizione, chiarisce che non vengono messe in discussione le ragioni di chi si è rivolto alla trasmissione perchè non viene pagato l’affitto. Ma – dice Bottaro – “riteniamo sia stato estremamente scorretto e lesivo della dignità della signora, esporla ad un’aggressione gratuita, mostrandone a pieno schermo il viso e rivelandone il nome e cognome all’impietoso giudizio mediatico, del quale ben conosciamo i tristi risvolti, non solo della nostra città ma dell’intero Paese”.
Stonewall condanna “il metodo usato dai giornalisti Mediaset”. Ad indignare l’associazione che si batte per i diritti della comunità Lgbt+ è, in particolare, il collegamento che sarebbe stato indirettamente suggerito al pubblico tra “la morosità e l’eventuale attività di prostituzione per mantenersi”. Secondo Bottaro quello proposto in tv sarebbe un “becero stereotipo” inteso “non a far emergere la verità dei fatti ma solo a screditare la persona”.
Stonewall invita pertanto a prosi altre domande, come quella sul “perché una persona giunga alla decisione sofferta di vendere il proprio corpo per poter mantenersi? E quante opportunità offre oggi il mondo del lavoro ad una persona transessuale?”.