Siracusa. Parla l’agente aggredito: “Il dolore più forte è stato sentire chi incitava gli aggressori”

“Oltraggiato, minacciato, spintonato, poi, una volta a terra, preso a calci ma- cosa più dolorosa-  sentire le voci intorno di chi incitava ulteriormente chi  mi stava aggredendo”. Luca Cerro è l’agente della Municipale aggredito ieri, mentre con la collega di pattuglia, si trovava in corso Umberto per il controllo della sosta.

Oggi si ritrova con una costola rotta, una prognosi di 20 giorni, mentre la collega, spintonata, se la caverà in 7 giorni.

“Sono stato vittima di una ignobile proditoria aggressione da parte di due soggetti inqualificabili: oltraggiato, minacciato, spintonato, sono caduto a terra e preso a calci. La mia collega di pattuglia, intervenendo coraggiosamente, è stata offesa e spinta a terra- le parole che Cerro utilizza per raccontare quanto accaduto-  Al Pronto Soccorso mi hanno diagnosticato la frattura di una costola.
Sono dolorante e riesco a fatica a respirare e a parlare, ma ciò che più mi ha fatto male è stato sentire le urla di incitamento della folla ai due aggressori, e le ingiurie all’indirizzo della Polizia Municipale e dell’Amministrazione, sintomo di una insofferenza verso la legalità sempre più diffusa”.

Numerose la manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’agente Cerro, l’invito a riflettere su quello che ci sta succedendo.

Levata di scudi da parte delle associazioni, di chi, con lui, , condivide percorsi e iniziative per i diritti e per  la legalità. Solidarietà è arrivata anche dal sindaco, Francesco Italia, dalla giunta e da tanti cittadini, anche attraverso Facebook.

Cerro, tuttavia, non perde l’ottimismo e la speranza, “certo-conclude-  che una Siracusa diversa si può e si debba costruire”.




Crisi al Vermexio: Oltre conferma la fiducia in Italia. Fabio Granata: “sostegno forte”

Dopo Lealtà & Condivisione, un altro movimento politico cittadino (presente in giunta) serra le fila a difesa di Francesco Italia. Si tratta di Oltre, di cui è espressione l’attuale assessore alla Cultura, Fabio Granata. La conferma del sostegno è “forte”, a dispetto “di chi ha iniziato le proprie piccole campagne elettorali senza avere alcun riguardo per la città e per la fase delicata che attraversa. Ma niente paura: ci aspettano due anni di duro lavoro nei quali saranno più chiari a tutti gli obiettivi raggiunti e gli schieramenti in campo”, dice Granata.
“Una parte dell’arcipelago Pd e Italia Viva, hanno preso le distanze dalla nostra amministrazione. Le motivazioni ufficiali sono tanto formali quanto strumentali, oltrechè incomprensibili per i cittadini”, scrive in una lunga nota proprio Granata.
“L’amministrazione Italia nacque da un Patto civico e programmatico tra i 4 candidati a sindaco alternativi a un centrodestra privo di identità politica e mal rappresentato; centrodestra paradossalmente sostenuto al ballottaggio
da buona parte degli stessi ambienti che oggi dichiarano la propria distanza da Francesco Italia. Il primo vulnus al Patto per la città è stato senz’altro determinato dalle dimissioni di Fabio Moschella e di Giovanni Randazzo, poichè da quel momento la coalizione civica è diventata gradualmente potenziale preda di giochetti stucchevoli e antichi rituali che hanno provocato un rallentamento di quel processo di cambiamento che ha comunque già intaccato santuari e interessi che apparivano eterni”, è l’analisi di Fabio Granata.
“Pierpaolo Coppa prima e Andrea Buccheri adesso, valorosi colleghi di giunta con tessera Pd, hanno frantumato una storia infinita che ha riguardato la gestione dei rifiuti nella nostra città. Gestione, tengo a precisare, i cui limiti non erano tanto negli imprenditori storici ma nel loro inesorabile e progressivo cedere a una politica locale che, gonfiando gli organici per fini clientelari (a voler tacere delle pressioni malavitose) avevano trasformato l’impresa in un grande ente previdenziale (per usare un eufemismo)”, l’accusa postuma dell’assessore alla legalità.
Granata rivendica poi i risultati raggiunti dalla differenziata e ripesca le navette elettriche rimesse su strada nel 2013 “che facevano, vuote, il giro di Ortigia e costavano alla Amministrazione circa 900 mila euro l’anno di manutenzioni. Con Francesco Italia abbiamo semplicemente detto basta e costruito un accordo con Ast che con meno di 100 mila euro annui adesso trasporta gratuitamente, con bus nuovissimi e 5 corse giornaliere chiunque voglia venire a Ortigia senza utilizzare la macchina, mentre ci accingiamo finalmente alla completa pedonalizzazione del Centro storico. Tutto questo tra le vedove inconsolabili della vecchia gestione e delle vecchie manutenzioni ovviamente”.
E’ un elenco di cose fatte e progetti quello servito da Granata a difesa del sindaco Francesco Italia. Lo sgombero del campo rom ed il villaggio di Cassibile, la rigenerazione urbana (in prospettiva) della Borgata, della Mazzarrona, di via Tisia e via Pitia e ancora progetti da 56 milioni di euro per social housing ed interventi strategici per la qualità della vita dei siracusani.
“Abbiamo già bandito importanti concorsi pubblici per colmare i vuoti dell’organico comunale e ne stiamo per bandire altri che potranno dare spazio a nuove professionalità ma che altresì contribuiranno alla graduale stabilizzazione di molti dipendenti, con una selezione basata sul merito”.
Il futuro? “Siamo in prima linea, con Francesco Italia, contro il racket e contro i veleni industriali. Cosi come nella difesa del suolo e del paesaggio dalle nuove speculazioni energetiche fintamente sostenibili. E siamo convinti e coerenti sostenitori dell’acqua pubblica e della intangibilità dei beni comuni, tra le vedove inconsolabili di cda, posti di sottogoverno e altre utilità soprattutto elettorali. Potrei scrivere di tanti altri progetti e di tanto altro ma non serve”.




Spacciavano dai domiciliari, i Carabinieri li spediscono in carcere: trovate anche armi

Due pregiudicati siracusani di 49 e 23 anni sono stati arrestati in flagranza di reato dai Carabinieri. Nonostante fossero entrambi agli arresti domiciliari, in regime cautelare, avrebbero – secondo l’accusa – continuato a spacciare.
I carabinieri spiegano che i due uomini avrebbero ricevuto i clienti quasi quotidianamente ed inoltre sarebbero evasi più volte per andare a rifornirsi. Le indagini sono culminate con le perquisizioni effettuate con il supporto dei cinofili che hanno rinvenuto subito lo stupefacente presente nelle abitazioni.
Recuperate decine di dosi di vari tipi di sostanze stupefacenti, per un totale di 20 grammi di marijuana, 10 grammi di cocaina, 5 grammi di crack ed alcune dosi di hashish. Sono stati altresì sequestrati 300 euro circa in banconote di piccolo taglio, ritenuti provento di attività di spaccio, unitamente ad un bilancino di precisione e tutto il materiale necessario per il taglio ed il confezionamento delle dosi.
Il dettaglio più allarmante è però quello che uno degli spacciatori era armato: nella sua abitazione sono state infatti rinvenute 2 pistole detenute illegalmente, una calibro 7,65 ed una calibro 9, entrambe con matricola abrasa, perfettamente funzionanti e complete di caricatore e munizioni, le quali dopo essere state sequestrate saranno inviate al Ris di Messina per gli accertamenti del caso. Data la pericolosità dei due soggetti e l’alta propensione a delinquere sono stati entrambi associati alla casa circondariale “Cavadonna”.




Siracusa. Casa del Pellegrino, il Comune: “Destinarla a chi non può permettersi un affitto”

Destinare l’ex Casa del Pellegrino alle famiglie che non possono permettersi un’abitazione.

Una proposta forte, per certi versi improvvisa,  quella che parte dal sindaco, Francesco Italia che, dopo avere affrontato il tema con la sua giunta, è pronto a sottoporlo alla Curia.

“Questo- spiega il primo cittadino- è uno dei problemi più importanti della città. Ci sono famiglie che non hanno la possibilità  di avere una casa, magari nonostante si lavori e nonostante il Comune, com’è noto, ha attivato un’iniziativa che prevede che per un anno l’amministrazione comunale paghi l’affitto per la famiglia destinataria. Queste persone hanno comunque difficoltà a trovare proprietari che decidano di dare in locazione il proprio immobile. La proposta sarà quella di destinare, in collaborazione con la Caritas, la Casa del Pellegrino a queste famiglie, per ospitarle. Del resto- aggiunge- possiamo parlare di questi cittadini come di pellegrini in senso cristiano”.

Sempre per le politiche abitative, Italia parla di progetti per la risistemazione della case popolari per venti milioni di euro. “A questo si aggiunge la riqualificazione, per 7 milioni, dell’immobile di via Grottasanta destinato allo stesso scopo, non ancora pronto. Farò del mio meglio- conclude- perchè anche la Casa del Pellegrino possa essere utile. E’ un immobile di proprietà comunale, già pronto per essere utilizzato a tale scopo. Assurdo lasciarlo chiuso” .




Omicidio alla Borgata, fermato un 23enne nigeriano: si nascondeva a Catania

Un 23enne nigeriano è stato posto in stato di fermo per l’omicidio del connazionale trentenne, commesso a Siracusa lo scorso 12 luglio. Si trova adesso in carcere, in attesa dell’udienza di convalida. Senza fissa dimora e già noto per le sue intemperanze, si nascondeva a Catania. Gli investigatori della Squadra Mobile erano già sulle sue tracce.
Un agente della Questura di Catania, libero dal servizio, ha ricevuto la segnalazione circa la presenza di un soggetto di origine nigeriana sospettato di aver perpetrato un omicidio. Si è così chiuso il cerchio, con l’intervento anche della Mobile aretusea.
Pluripregiudicato, era già ampiamente noto alle forze di polizia che in numerosissimi altri casi erano già intervenute per episodi analoghi in cui era coinvolto l’aggressore. Viene descritto come personalità aggressiva e assai violenta.
L’omicidio nel pomeriggio dello scorso 12 luglio. Secondo la ricostruzione, i due avrebbero avuto prima un battibecco. La vittima avrebbe colpito il 23enne con un pugno. Poco dopo, per vendicarsi, il presunto killer si è messo in cerca della vittima che ha poi rintracciato alle ore 17:58 in strada, precisamente in via Pindaro. Ha estratto un grosso coltello ed ha sferrato alcuni fendenti, di cui uno mortale, per poi darsi a precipitosa fuga.




Parte bene la campagna a sostegno dell’Inda: già trenta “Mecenati del Centenario”

Sono già trenta i “Mecenati del Centenario” che hanno aderito alla raccolta fondi straordinaria lanciata quest’anno dalla Fondazione Inda per sostenere la ripartenza della stagione al Teatro Greco, dopo la pandemia. Sono privati cittadini, professionisti, imprenditori, dirigenti ma anche aziende – italiane e straniere – presenti sul territorio e impegnate sul piano internazionale.
Grazie a una donazione liberale coi benefici fiscali prevista dall’Art Bonus, hanno voluto rinnovare la tradizione inaugurata cent’anni fa dai fratelli Gargallo di Castel Lentini, i due lungimiranti ottimati che federarono le migliori energie siracusane, aprendo una pubblica sottoscrizione per assicurare sia la rinascita del Teatro Greco dopo secoli di incuria e di abbandono sia la messa in scena delle rappresentazioni classiche tratte dai capolavori dei tragediografi del V secolo avanti Cristo, Eschilo, Sofocle e Euripide.
“Oggi come allora, i Mecenati del Centenario hanno ritrovato l’entusiasmo del civismo per partecipare a una grande impresa collettiva in nome dell’arte, della bellezza e del teatro antico, e hanno voluto testimoniare l’orgoglio di emulare i padri fondatori dell’Istituto nazionale del dramma antico, che cent’anni fa furono i protagonisti di una stagione straordinaria”, spiega una nota della Fondazione Inda.
“Nell’anno del Centenario della storica ripresa del 1921, la presenza di un nutrito gruppo di Mecenati che si mobilitano ancora oggi a favore del teatro classico suscitando l’emulazione di tanti cittadini, è un segno della vitalità di un’istituzione unica nel suo genere, considerata un’eccellenza mondiale. Il loro contributo a questa raccolta fondi che continuerà per tutto l’anno si aggiunge al sostegno dei tanti sponsor impegnati da tempo a fianco della Fondazione Inda, per assicurare la consegna alle nuove generazioni di un patrimonio inesauribile di civiltà e del suo lascito ineguagliabile”, il messaggio che parte dalla sede del prestigioso istituto, in corso Matteotti.




Canile abusivo a Noto, denunciati un dirigente comunale e il responsabile cattura

Un dirigente comunale di Noto ed il responsabile della cattura dei randagi denunciati per abuso d’ufficio e omissione e rifiuto di atti d’ufficio in concorso.
I fatti risalgono al 2019, quando a settembre, il commissariato di Polizia ha segnalato agli uffici comunali la presenza di numerosi cani randagi, circa una quarantina, nei pressi della scuola Fornaciari, dell’Ospedale Trigona e presso la Contrada Passo Abate che si trova all’ingresso della città barocca, come per altro constatato dall’intervento effettuato da personale di Polizia e dai medici veterinari della locale ASP.
La situazione perdurava nel tempo e, nell’aprile del 2021, perveniva un esposto, a firma di tanti cittadini, per segnalare l’annoso problema del randagismo.
Nell’esposto si lamentava il fatto che i cani meticci e randagi vagavano incontrollati per le vie della città, creando non pochi problemi al traffico veicolare ed arrivando, talvolta, ad azzannare i passanti.
In particolare, ogni mattina, il branco di cani si spostava nell’area dell’ospedale Trigona e del plesso scolastico Fornaciari, scuola frequentata da numerosi bambini, costituendo un grave pericolo. Gli animali, non essendo sterilizzati, aumentavano di numero nel giro di pochi mesi.
Il gruppo di cani randagi, indicato nell’esposto, risultava essere quello per il quale il Commissariato aveva già richiesto l’intervento al competente settore comunale cui appartiene uno degli odierni indagati. Negli anni le segnalazioni sono state reiterate ma mai considerate favorevolmente.
Al fine di chiarire la presenza dei cani nelle zone indicate, i poliziotti hanno acquisito informazioni dal personale dell’Unità Operativa veterinari del Distretto di Noto, la cui funzione in materia di Randagismo è quella di coordinare le operazioni di micro chippatura per l’identificazione dei cani e la loro successiva sterilizzazione.
La cattura dei cani era compito di esclusiva competenza del settore comunale di riferimento, che avrebbe dovuto avvalersi della squadra di accalappiacani. L’indagine permetteva di far rilevare come non esistesse alcuna mappatura dei cani, perché mai identificati, mai dotati di micro chip e men che meno sterilizzati, perché mai prelevati dalla squadra addetta alla cattura, di cui era responsabile l’altro degli odierni indagati. Dalla documentazione acquisita, anche video fotografica, che va a corroborare il quadro indiziario, oltre ai copiosi solleciti del Commissariato, sono decine le note inoltrate anche dall’unità operativa dei medici veterinari al settore comunale preposto al randagismo ed al responsabile della squadra cattura rimaste inevase.
Allo stesso modo, sono decine le note inviate dalla polizia sempre rimaste inevase ed acquisite al fascicolo d’indagine. Gli ulteriori approfondimenti investigativi consentivano, altresì, di appurare che il titolare della ditta con mansione di accalappiamento dei cani randagi e gestione del Rifugio Sanitario Comunale, espletasse tale incarico per conto del Comune di Noto, pur non avendo i requisiti di legge previsti.
Peraltro, un sopralluogo effettuato dalla polizia giudiziaria del Commissariato presso il  rifugio di  Contrada Volpiglia, ne svelava le pessime condizioni igienico sanitarie. Sulla base degli elementi indiziari raccolti, ieri, il dirigente e il responsabile della squadra cattura sono stati convocati in commissariato e denunciati in stato di libertà-
Il primo risponderà di abuso d’ufficio, avendo procurato, secondo gli inquirenti, un ingiusto vantaggio patrimoniale a persona priva dei requisiti di legge per svolgere le mansioni di gestore del canile e dell’accalappiamento dei cani e per omissioni d’atti d’ufficio, il secondo per omissione di atti d’ufficio.




Green pass per entrare in ristoranti e negozi? Musumeci boccia il “modello francese”

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, non è affascinato dall’ipotesi green pass per accedere a ristoranti e negozi. A differenza di altri colleghi del nord, il governatore siciliano bocca il cosiddetto modello francese. E lo fa affidando il suo pensiero ad una nota.
«La libertà dei cittadini trova la massima espressione nel rispetto dei diritti di tutti. Il modello “francese” non mi convince del tutto, perché sono contrario a prevedere misure che non possono essere assicurate da adeguati controlli. Dire oggi che per entrare in un pub ci vuole il green-pass, a prescindere da ogni valutazione di merito, mi fa dire: chi controlla? Se il green-pass non lo controllano neppure nei viaggi internazionali! Parliamo di cose fattibili: credo sia più logico tutelare i servizi essenziali e monitorare gli ingressi in Italia ed in ciascuna Regione, estendendo il green-pass alle attività sociali dove esistono grandi assembramenti e dove i controlli possano essere davvero effettivi ed efficaci».




Tampone obbligatorio per chi arriva in Sicilia da Malta, ordinanza della Regione

Tampone obbligatorio anche per chi arriva in Sicilia da Malta o per chi vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti. Lo prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, con cui è stata prorogata la “zona rossa” a Mazzarino e istituita quella a Riesi, in provincia di Caltanissetta.
Le stesse misure di prevenzione sono già previste da una precedente ordinanza regionale per chi proviene da Spagna e Portogallo e, come disposto a livello nazionale, dai paesi extra europei India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka.




Si svuota il villaggio per stagionali stranieri di Cassibile, progetto per ampliarlo

Il villaggio per i braccianti stagionali stranieri di Cassibile si è svuotato quasi del tutto. Ed ora, verosimilmente per evitare che la struttura venga presa di mira da vandali o malintenzionati, il Comune di Siracusa ha disposto un servizio di vigilanza. “Ma solo in attesa dell’avvio del cantiere per i lavori di ampliamento e completamento della struttura”, spiega a SiracusaOggi.it l’assessore Rita Gentile.
“A marzo tornerà ad essere operativo per l’accoglienza dei lavoratori stagionali. Sarà capace di 150 posti letto (oggi sono la metà, ndr) e prevediamo di realizzare all’interno delle aree di socialità per gli ospiti del villaggio e luoghi per cucinare. Sono tutte azioni inserite nel progetto di fattibilità che diventerà esecutivo a breve. Gli interventi sono già finanziati, con risorse ministeriali”, illustra l’assessore comunale.
Intanto, con la regia della Prefettura di Siracusa, fanno passi avanti gli altri due progetti che prevedono la nascita di altri villaggi dedicati agli stagionali stranieri, uno a Pachino e l’altro a Lentini.
Lo svuotamento del villaggio – terminata la stagione della raccolta – e il contestuale ricorso ad un servizio di vigilanza pagato dal Comune hanno causato reazioni contrastanti nell’opinione pubblica. Si ricorderà, tutta la genesi del villaggio per gli stagionali stranieri è stata accompagnata da polemiche e contrasti, sino alla inaugurazione avvenuta a fine aprile scorso.