Cani avvelenati alla Pizzuta, l’orrore si ripete: la rabbia dei volontari

Da una parte i volontari, che si prendono cura dei cani di quartiere nelle diverse zone della città e del territorio comunale, ogni giorno, in ogni caso, dall’altro un fenomeno, quello del randagismo, che a livello istituzionale non si riesce ad affrontare in maniera efficace. In questo contesto si inserisce l’orribile rinvenimento, poche ore fa, di almeno quattro cani senza vita alla Pizzuta, con ogni probabilità  vittime di avvelenamento. Gesti crudeli, che riportano subito alla memoria l’atroce uccisione di Timida, nella zona di Lido Sacramento. A rinvenire i corpi senza vita dei cani di quartiere della Pizzuta sono state alcune volontarie.  Le associazioni denunciano con forza l’assenza di chi dovrebbe occuparsi del problema e parlano di Siracusa come della “vergogna della Sicilia”, invitando alle dimissioni chi “non è in grado di gestire il randagismo”.




Furto nel teatro della chiesa di Santa Caterina: due denunciati, refurtiva restituita al parroco

Identificati e denunciati i presunti autori del furto perpetrato ai danni del Cine Teatro della Chiesa di Santa Caterina a Rosolini. I carabinieri sono risaliti a due uomini di 43 e 36 anni, accusati adesso di furto aggravato. I due, entrambi con precedenti penali, avrebbero rubato strumenti e apparecchiature musicali all’interno dell’edificio. Subito dopo la scoperta del furto, il parroco aveva sporto denuncia. Le indagini avviate tempestivamente dai carabinieri della stazione di Rosolini hanno consentito ai militari di risalire all’identità del 43enne e del 36enne. L’intera refurtiva è stata rinvenuta e restituita alla parrocchia.




Il prefetto Armenia detta un approccio operativo su controlli e gestione emergenze

Nuove linee di azione, a partire dalle emergenze (come il caso Ecomac) e dal sistema dei controlli. Il neo prefetto di Siracusa, Chiara Armenia, si presenta così. Idee e priorità subito definite.
“Non amo essere sotto i riflettori, mi piace svolgere il mio lavoro con lo staff”, ha esordito durante l’incontro con la stampa, sottolineando un approccio operativo ma riservato. Subentrata a Giovanni Signer, trasferito improvvisamente a Macerata dopo dieci mesi a Siracusa, il nuovo prefetto si trova ora a gestire un contesto complesso, reso ancora più delicato dall’inchiesta in corso sulla gestione e prevenzione dell’incendio alla Ecomac.
“Ho chiesto agli organi di vigilanza di calendarizzare controlli costanti sugli impianti, con particolare attenzione alla prevenzione antincendio e alla sicurezza nei luoghi di lavoro”, ha spiegato Armenia, durante la riunione operativa a cui hanno preso parte sindaci dei comuni interessati, forze dell’ordine, vigili del fuoco, Arpa, Asp e Protezione civile.
I siti da monitorare in provincia sono 17. “Le verifiche sono già partite”, ha confermato il prefetto, annunciando un nuovo incontro tecnico previsto per la prossima settimana, dedicato alla formazione dei sindaci su come gestire eventuali nuove emergenze.
Al centro della strategia di Armenia c’è anche un nuovo modello di comunicazione istituzionale. “In caso di emergenza, la comunicazione deve essere immediata, efficace e senza generare panico”, ha affermato, proponendo un protocollo condiviso che sfrutti le tecnologie digitali a partire dalla messaggistica istantanea, come WhatsApp, in modo da trasmettere ai sindaci, in tempo reale, le informazioni ufficiali della Prefettura.
L’obiettivo è chiaro: garantire una rete di risposta pronta e coordinata, capace di prevenire rischi e tutelare la salute pubblica in un territorio segnato dalla presenza di numerosi impianti industriali.




Pietro, dove sei? Ricerche in corso dell’88enne scomparso il 6 agosto

Ore di apprensione nella comunità di Priolo Gargallo per la scomparsa di Pietro Gradini, di cui si sono perse le tracce dalla serata di martedì 6 agosto. L’uomo, 88 anni, è uscito di casa intorno alle ore 19:30 e da allora non ha più fatto ritorno, facendo scattare immediatamente l’allarme tra familiari e conoscenti.
Attivato il piano provinciale per la ricerca di persone scomparse. Sul campo sono già impegnate le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e numerosi volontari, mentre sui social si moltiplicano gli appelli e le condivisioni di post nella speranza che qualcuno possa fornire indicazioni utili. Ricerche in corso da questa mattina anche con i droni.
L’ultima localizzazione del cellulare di Pietro condurrebbe alla zona P.I.P. di San Focà alto, un’area industriale alle porte del paese. Una telecamera lo avrebbe invece ripreso nei pressi del Ciapi. Poi più nulla. Le ricerche si stanno concentrando in quella zona.
Al momento della scomparsa, Pietro indossava una camicia chiara a righe, pantaloni lunghi e un cappellino scuro. I familiari, profondamente preoccupati, hanno lanciato un appello accorato a chiunque possa averlo visto o possa fornire qualsiasi informazione utile: «Vi preghiamo, se qualcuno ha notizie, ci contatti subito. Ogni dettaglio può essere importante».
Chiunque avesse informazioni può contattare le forze dell’ordine o rivolgersi direttamente al numero d’emergenza 112.
Le ricerche proseguono senza sosta, con l’intera comunità unita nella speranza di un rapido e positivo epilogo.




Ponte sullo Stretto, Reale (Confindustria): “Opera strategica per il Sud

Il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, interviene con decisione a sostegno del progetto del Ponte sullo Stretto, allineandosi alla recente posizione espressa dal presidente di Confindustria nazionale, Emanuele Orsini.
“Si tratta di un’opera strategica che incide profondamente sullo sviluppo del Sud – ha dichiarato Reale – È un’opportunità concreta per rafforzare la competitività del Mezzogiorno”.
Secondo il presidente degli industriali aretusei, la realizzazione del ponte rappresenta “un intervento molto importante per le imprese, sia in fase di costruzione che nella gestione a regime”, e il recente via libera del Cipess al progetto definitivo segna una svolta significativa per il Paese.
“La decisione del Cipess di approvare il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto segna un momento determinante per il sistema economico e produttivo del Paese – ha sottolineato Reale – Parliamo di un’opera infrastrutturale di respiro europeo, che potrà finalmente connettere in modo stabile e moderno la Sicilia alla rete logistica continentale”.
Il presidente ha evidenziato anche il valore strategico dell’infrastruttura nel colmare un gap storico: “È un’opportunità per colmare un ritardo infrastrutturale che incide da troppo tempo sulla crescita”.
Reale ha poi rilanciato l’appello del presidente Orsini: “Concordo pienamente con la sua tesi: il Ponte, oltre ad essere un progetto innovativo, rappresenta anche una leva strategica per l’industria, la logistica e l’occupazione”.
Citato anche l’intervento di Orsini: “È importante lo sviluppo e la connessione con tutte le infrastrutture contigue al ponte, sia sulla terraferma che in Sicilia. Occorre garantire tempi certi, trasparenza nei cantieri e pieno coinvolgimento del tessuto produttivo. L’Italia ha bisogno di grandi opere per costruire il suo futuro”, ha affermato il presidente nazionale di Confindustria.




A Fontane Bianche con la pistola, un arresto

Nella tarda serata di ieri, la Squadra Mobile ha effettuato una serie di controlli a Fontane Bianche, teatro di numerosi eventi estivi.
Durante le attività di identificazione di un gruppo di cinque ragazzi all’ingresso di un lido, dove era in corso una serata danzante, uno di loro ha tentato di eludere il controllo dandosi alla fuga. Dopo un breve inseguimento, gli agenti sono riusciti a bloccarlo all’interno del parcheggio della struttura. Il giovane, nel tentativo di disfarsi delle prove, si era appena liberato di una pistola modificata e perfettamente funzionante, con cinque colpi calibro 6,35 già inseriti. L’arma è stata immediatamente recuperata dagli agenti.
Il ragazzo è stato arrestato con l’accusa di porto abusivo di arma da fuoco e trasferito nel carcere di Cavadonna.
Nel corso degli stessi controlli, un altro giovane, appena diciottenne, è stato trovato in possesso di un tirapugni e denunciato per porto abusivo di armi.
Le operazioni rientrano nell’ambito delle attività di prevenzione e sicurezza intensificate durante il periodo estivo.




Dopo Ecomac, la priorità del prefetto Armenia: migliorare comunicazione in emergenza

Il Prefetto di Siracusa, Chiara Armenia, ha convocato e presieduto questa mattina una riunione operativa per fare il punto sul caso Ecomac e coordinare le misure future.
All’incontro hanno partecipato il Presidente del Libero Consorzio di Siracusa, i sindaci dei Comuni di Augusta, Floridia e Priolo Gargallo, i vicesindaci di Melilli e Solarino, il responsabile della Protezione civile del Comune di Siracusa, i vertici delle Forze dell’Ordine, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, nonché rappresentanti di ARPA e ASP.
Durante il tavolo tecnico, sono emerse due priorità: la prevenzione e sicurezza degli impianti e la comunicazione in emergenza. Sul primo punto, il Prefetto Armenia ha evidenziato l’importanza di rafforzare le misure di prevenzione e protezione all’interno degli impianti di stoccaggio rifiuti, specialmente quelli per cui sono in corso aggiornamenti dei piani di emergenza esterna. A tal proposito, è stato incaricato un gruppo ristretto – composto principalmente dagli organi di vigilanza – di programmare controlli periodici volti a verificare sia la sicurezza antincendio sia le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.
In merito alla comunicazione in situazioni di emergenza, è stata ribadita la necessità di fornire informazioni tempestive, chiare e coordinate, evitando allarmismi. Il Prefetto ha quindi proposto l’elaborazione, a cura della Prefettura, di un modello di comunicazione condiviso e potenziato, che includa strumenti digitali come la creazione di un gruppo WhatsApp con tutti i Sindaci della provincia, per la condivisione immediata delle comunicazioni istituzionali.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio quadro di prevenzione e gestione delle emergenze ambientali nel territorio siracusano, con l’obiettivo di tutelare al meglio la sicurezza dei cittadini e l’integrità del territorio.




Aggressione al Pronto Soccorso, pugno in faccia ad infermiere. Asp: “Noi parte civile”

Un infermiere è stato aggredito ieri sera al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. È stato raggiunto da un pugno sferrato da un paziente. Se la caverà con una prognosi di alcuni giorni mentre la posizione dell’aggressore è al vaglio delle forze dell’ordine.
L’ASP di Siracusa esprime la sua più ferma condanna per il grave episodio, avvenuto nel’area del triage.
“Questo deplorevole atto di violenza, avvenuto mentre il nostro dipendente stava svolgendo le sue funzioni – dichiara il direttore generale Alessandro Caltagirone – rappresenta un attacco inaccettabile non solo alla sua persona, ma all’intero sistema sanitario e al diritto di ogni operatore di lavorare in sicurezza.
Tutta la nostra comunità sanitaria si stringe con profonda solidarietà e vicinanza attorno al dipendente brutalmente colpito”.
L’aggressore è stato opportunamente fermato dalle forze dell’ordine presenti nel presidio fisso di polizia e l’ASP sarà a fianco del suo dipendente per assicurare ogni forma di supporto, sanitario e psicologico, necessario in questo momento. “La sicurezza del nostro personale è una priorità assoluta e non può essere messa in discussione – prosegue il direttore generale – ogni singolo operatore sanitario merita rispetto e serenità nello svolgimento di un ruolo essenziale per il benessere di tutti i cittadini”. Ed anticipa l’intenzione dell’Azienda Sanitaria di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario.
Il presidente dell’Ordine degli Infermieri, Salvatore Latina, ha condannato l’accaduto.
“Ribadiamo con forza che nessun infermiere deve più lavorare nel timore di subire violenze, offese o intimidazioni. La violenza non è mai una risposta e non la accetteremo più in silenzio. La misura è colma. Per questo motivo, nei prossimi giorni chiederò un incontro formale a Sua Eccellenza il Prefetto e al Signor Questore di Siracusa, al fine di rappresentare le numerose situazioni di violenza e pericolo che, negli ultimi mesi, hanno colpito gli infermieri della nostra provincia. È necessario un segnale chiaro, fermo”.
Il sindacato Nursind di Siracusa esprime massima solidarietà all’infermiere. Il segretario aziendale dell’Asp, Giuseppe Ranno, chiede pene severe per i responsabili di questi episodi. “Ci stringiamo intorno al lavoratore colpito, questi atti di violenza rappresentano un’offesa ai tantissimi operatori sanitari che ogni giorno lavorano duramente per cercare di garantire livelli di assistenza idonei a una sanità efficiente. Siamo certi che l’Asp attuerà tutti gli adempimenti possibili affinché possa essere fatta giustizia. Vogliamo che venga lanciato un monito chiaro all’utenza, per ribadire che gesti come questo non resteranno impuniti”.




È un 38enne siracusano l’aggressore dell’infermiere. L’Ordine: “Incontro con Prefetto e Questore”

È un 38enne siracusano l’uomo che ha aggredito l’infermiere triagista in servizio al Pronto Soccorso dell’Umberto I. Fermato da agenti delle Volanti, è stato denunciato. Sul perché abbia colpito l’infermiere con un pugno al volto, gesto ingiustificabile in ogni caso, vi sarebbe un “malinteso” su esami che sarebbero stati a pagamento. Forse, secondo un’altra versione, a far scaldare la situazione un diverbio sul codice da attribuire al suo caso.
L’infermiere, medicato sul posto, ha riportato una prognosi di una decina di giorni. “Ribadiamo con forza che nessun infermiere deve più lavorare nel timore di subire violenze, offese o intimidazioni”, sdice il presidente provinciale dell’Ordine, Salvatore Latina. “La violenza non è mai una risposta e non la accetteremo più in silenzio. La misura è colma. Per questo motivo, nei prossimi giorni chiederò un incontro formale a Sua Eccellenza il Prefetto e al Signor Questore di Siracusa, al fine di rappresentare le numerose situazioni di violenza e pericolo che, negli ultimi mesi, hanno colpito gli infermieri della nostra provincia. È necessario un segnale chiaro, fermo, concreto. Non c’è più tempo da perdere: è il momento di agire”.




Frode fiscale nel settor agricolo, scoperta “cartiera” nel siracusano

La Guardia di Finanza di Siracusa ha smascherato un sistema di frode fiscale orchestrato attraverso una società agricola fittizia. L’impresa, una vera e propria “cartiera”, era priva di qualsiasi struttura operativa, mezzi propri e personale effettivo ed esisteva unicamente per emettere false fatture per un ammontare complessivo di circa 1,5 milioni di euro.
Nonostante fosse formalmente registrata come attiva nel settore agricolo, la società non possedeva né terreni né mezzi agricoli e non risultava avere alcuna reale attività produttiva. La sede legale era domiciliata presso l’abitazione di un cittadino di nazionalità romena, elemento che ha ulteriormente confermato la totale inattività della società sul piano operativo.
Il meccanismo fraudolento prevedeva che la “cartiera” assumesse fittiziamente numerosi operai, che in realtà prestavano direttamente servizio presso un agrumicoltore locale. I lavoratori venivano successivamente “fatturati” come prestatori di servizi agricoli – in particolare per la raccolta delle arance – mediante documentazione fittizia. Le false fatture, emesse con l’applicazione dell’IVA al 22%, consentivano indebite detrazioni fiscali.
Il danno erariale è stato stimato in circa 300 mila euro. Su ordine dell’autorità giudiziaria, è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, sia diretta che per equivalente, dell’intero importo illecitamente ottenuto.
I soggetti coinvolti – tra cui il vero amministratore di fatto e il prestanome utilizzato per celare le responsabilità – sono ora indagati per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Contestati anche i reati legati al mancato versamento dei contributi previdenziali dovuti per i lavoratori formalmente assunti dalla società fittizia.
L’operazione delle Fiamme Gialle si inserisce nell’ambito del costante impegno volto a contrastare le frodi fiscali e a tutelare la concorrenza leale nel comparto agricolo e produttivo.