Siracusa. Bus navetta gratuiti da domenica in Ortigia: collegamenti da Von Platen e nell'isolotto

Da domenica tornano in Ortigia i bus navetta. Un servizio di trasporto che sarà gratuito e che resterà attivo fino al prossimo 15 ottobre.

Ad annunciarlo, questa mattina, il sindaco, Francesco Italia e l’assessore Maura Fontana. Il servizio, con mezzi Ast, sarà utilizzabili durante gli orari di Ztl, dalle 7 alle 2 della notte successiva, con una differenziazione di numero di bus nelle diverse fasce orarie. Si partirà dal parcheggio Von Platen, arriverà alla zona archeologica, alle aree di sosta di piazza Adda e Corso Gelone. Si immetterà quindi sulla corsia preferenziale di via Malta, arriverà alla fermata di via Chindemi, per poi uscire.
Un bus navetta da sei metri circolerà, invece, all’interno di Ortigia.
“Partiremo con questo servizio- commenta il sindaco- ad integrazione di quello erogato dall’Ast. I bus avranno una capacità di 50 posti ciascuno. Il collegamento sarà attivo tutta la settimana tra la zona archeologica e Ortigia. Si tratta di un’iniziativa sperimentale- prosegue Italia- Avremo modo, fino a metà ottobre, di garantire un servizio che sarà completato dalla navetta da impiegare nell’isolotto”.
“Anche con i ritardi dettati da norme dell’ultimo momento e problematiche legate al Covid, che non ci hanno dato alcuna certezza e quindi sul rischio di spendere somme magari poi non utilizzabili-aggiunge l’assessore Fontana- siamo riusciti a mettere in piedi servizi importanti, anche nella prospettiva di un prolungamento della stagione turistica fino ad ottobre”.




Siracusa. Clan Bottaro-Attanasio, confisca di beni a Luciano De Carolis

Un’azienda operante nel settore delle carni, autoveicoli, conti correnti, rapporti finanziari. Oltre mezzo milione di euro il valore dei beni sottoposti a confisca e riconducibili a Luciano De Carolis, 44enne siracusano ritenuto legato al Clan Bottaro-Attanasio. Il Tribunale ha anche disposto l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni.

Il decreto di confisca di beni è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione Tribunale di Catania. Il destinatario è un pluripregiudicato dal lungo curriculum criminale. Un percorso, il suo, che già da minorenne è costellato da delitti contro la persona e contro l’ordine pubblico. In particolare, è stato già condannato in via definitiva nel 2008 nell’ambito dell’operazione “Lybra” e per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione denominata “Hawk”, nonché destinatario di custodia cautelare in ordine al reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La confisca di oggi scaturisce da complessi ed articolati accertamenti patrimoniali svolti dalla D.I.A. e delegati dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea che hanno permesso di individuare il complesso dei beni riconducibili al pregiudicato siracusano in relazione al suo profilo criminale.




Via alla tratta Augusta-Malta: il primo traghetto partirà il 6 agosto con la Ponte Ferries

Partirà il 6 agosto prossimo da Augusta il primo traghetto Ponte Ferries per Malta. Si tratterà di un catamarano “Hsc Artemis” che potrà portare a bordo fino a 600 passeggeri, con auto al seguito. Un’imbarcazione lunga 96 metri e su cui potranno anche viaggiare i camion.

La compagnia ha già avviato la vendita dei biglietti attraverso il proprio sito internet. Da Augusta si raggiungerà, dunque, La Valletta. Lancio con prezzi in offerta per i primi passeggeri.

La notizia dell’avvio della tratta già da quest’estate era trapelata lo scorso inverno. La Ponte Ferries Ltd lo aveva annunciato poi ufficialmente ed il portale di settore Shippingitaly.it ha rilanciato l’annuncio della Ponte Ferries, lo scorso dicembre come adesso.
Dovrebbe trattarsi di un servizio giornaliero.  Ponte Ferries Ltd è una joint venture fra Magro Brothers Investments Ltd e Merill Invest Ltd, società controllata da Michael e Julian Zammit Tabona, Mario Muscat e Fabio Muscat.
Il porto di Augusta estende, pertanto, alcuni aspetti della sua vocazione. Previsto anche un collegamento via mare con la Calabria.




Siracusa. Ancora droga in via Santi Amato, cocaina e marijuana: un arresto e due denunce

Cocaina e marijuana in via Santi Amato. Ennesimo rinvenimento di stupefacenti nella zona ritenuta una delle principali piazze di spaccio del capoluogo. Gli agenti delle Volanti stavano eseguendo dei controlli mirati quando hanno rinvenuto numerose dosi di droga, pronte per essere vendute. Arrestato un uomo di 37 anni e denunciato un giovane di 21, entrambi già conosciuti alle forze dell’ordine, per il reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente.
L’arrestato, che è stato trovato in possesso di 11 dosi di cocaina e di 350 euro circa, probabile provento dell’attività di spaccio, dopo le formalità di rito, è stato posto ai domiciliari.
Nell’ambito di tali servizi, i poliziotti hanno sorpreso, sempre in Via Santi Amato, un giovane di 25 anni, trovato in possesso di 0,20 grammi di cocaina e 0,58 grammi di marijuana, nonché della somma di 180 euro in banconote da piccolo taglio, probabile provento dell’attività di spaccio.
Il giovane è stato denunciato per detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente.




Omicidio stradale, due indagati per la morte di un anziano pedone investito a Pachino

Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte dell’83enne Sebastiano Cammisuli. L’anziano ha perso la vita lunedì scorso, dopo essere stato investito a Pachino. La Procura di Siracusa si muove per omicidio stradale, disposta per sabato l’autopsia.
I due indagati sono un uomo di 46 anni e un 34enne. Il primo si è costituito il giorno dopo l’incidente stradale e dovrà rispondere di omicidio stradale. Il secondo, invece, è accusato di autocalunnia in concorso. Il magistrato, con il prosieguo dell’inchiesta, valuterà poi se indagare il quarantaseienne anche per i reati di fuga e omissione di soccorso. Il tempo trascorso dall’incidente alla presentazione alle forze dell’ordine ha vanificato l’eventuale ricorso ad alcol test.
Continua il lavoro degli investigatori impegnati nella ricostruzione esatta della dinamica del sinistro mortale. Indicazioni sono attese anche dall’esame autoptico disposto per sabato mattina. Alle operazioni peritali parteciperà, come consulente medico legale di parte per la famiglia Cammisuli, anche il medico legale Antonino Trunfio, messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati i congiunti di Cammisuli.
Secondo una prima ricostruzione, l’anziano sarebbe stato centrato da un suv che sopraggiungeva in via Pascoli, mentre l’83enne stava attraversando la strada ma non sulle strisce pedonali. Per i consulenti, questo “nulla rileva sul piano delle responsabilità, dato che quella via è completamente priva di attraversamenti pedonali”.
Trasportato in ambulanza all’ospedale Di Maria di Avola è spirato poco dopo per la gravità delle lesioni.
In un primo momento, il 34enne si era qualificato come il conducente dell’auto investitrice ma dal suo interrogatorio e dalle testimonianze acquisite erano subito emerse tante, troppe incongruenze su questa versione. E infatti l’indomani, era martedì 22 giugno, si è presentato in caserma il 46enne che ha raccontato tutta un’altra verità, assumendosi le sue responsabilità. Una montatura che – sospettano gli investigatori – sarebbe servita a nascondere il fatto che lui non aveva la patente di guida. Secondo fonti non confermate, anche la vettura sarebbe stata sprovvista di assicurazione.




Siracusa. Nuova Acropoli senza fondi, si ferma la manutenzione del Tempio d'Apollo: servono attrezzi

Fino allo scorso Aprile erano i volontari dell’associazione Nuova Acropoli a garantire la manutenzione mensile del Tempio d’Apollo. Non sfugge che l’importante sito archeologico versa, in questo periodo, in condizioni tutt’altro che ottimali dal punto di vista del contenimento della vegetazione spontanea. Una convenziona a titolo gratuito stipulata nel 2009 con la Soprintendenza ai Beni Culturali, affidava a Nuova Acropoli questo tipo di attività, sempre svolta, salvo pause legate ai cambi al vertice della Soprintendenza e la relativa riorganizzazione e salvo il periodo del lockdown. A fare queste puntualizzazioni è oggi Lucia Sinnona, che sottolinea come “in questi  anni i volontari hanno sostenuto tutte le spese necessarie allo svolgimento del servizio, dall’acquisto di sacchi e accessori a quello di attrezzature specifiche, come tosaerba, decespugliatori, tagliasiepi, motoseghe, cesoie per potatura e inoltre del carburante per attivare i suddetti attrezzi. Sono stati sostenuti inoltre costi per la manutenzione ma, inevitabilmente, l’attrezzatura si è deteriorata più volte e attualmente non è più utilizzabile”.

A questo punto serve l’aiuto della città, di chi ha a cuore la ripresa di un’attività di cui Siracusa beneficia da tanti punti di vista. Non manca la dedizione, mancano i fondi. “Questo non permette l’acquisto di nuove attrezzature- spiegano da Nuova Acropoli- L’unica strada è l’aiuto di chiunque volesse contribuire, donando attrezzi utili o in qualunque altro modo risulti davvero utile.

Chi volesse dare il proprio contributo può scrivere a siracusa@nuovaacropoli.it




Siracusa. Emergenza incendi: "Attacco alle aree protette, si schieri l'esercito"

“Avevamo già lanciato l’allarme a Marzo 2021 con i primi incendi che ci avevano particolarmente allarmato ma ad oggi, visto purtroppo quello che sta accadendo in maniera drammatica, le nostre preoccupazioni sono aumentate e il problema è molto vasto e serio”.
Lo afferma Marco Mastriani, componente al C.R.P.P.N. (Consiglio Regionale Protezione Patrimonio Naturale della Regione Siciliana) ed esponente dell’Ente Fauna Siciliana.

“Il  primo incendio- ricorda Mastriani- si verificò addirittura già nel mese di gennaio , a seguire alcuni in primavera ma che rispetto alla media annuale facevano registrare un assurdo anticipo del problema rispetto ai mesi estivi, e ad oggi quasi a fine giugno, la provincia di Siracusa e anche altri parti della Sicilia sono sotto assedio per l’elevato numeri di incendi e molti di questi si sviluppano proprio all’interno di aree protette”. Per diversi giorni il fenomeno si è registrato anche all’interno dell’importante Riserva Naturale Orientata Pantalica Val d’Anapo, distruggendo quasi 200 ettari di vegetazione. Diversi  incendi si sono verificati all’interno della Riserva Naturale Orientata di Cava Grande del Cassibile e ieri  anche all’interno della Riserva Naturale Orientata Fiume Ciane e saline di Siracusa.

Mastriani non ha alcun dubbio: “C’è un attacco criminale e spregiudicato alle aree protette siciliane e in generale al patrimonio boschivo e vegetazionale della Sicilia, a cui non si può pensare di contrastare il fenomeno con gli atavici ritardi degli interventi di prevenzione per la campagna antincendio boschivo verificatisi anche quest’anno 2021, con carenza di mezzi e di risorse umane ma soprattutto oggi il problema è anche di altra natura”. Bisogna fermare subito e con urgenza questa sequenza assurda di incendi -tuona Mastriani- e serve una concreta e proficua azione investigativa da parte delle forze dell’ordine e non bisogna più sottovalutare il problema perchè è diventato molto vasto e preoccupante”.
La sua proposta è quella di chiede l’intervento dell’Esercito a presidio delle aree protette e boschive di particolare importanza. “E al contempo -prosegue- si replichi in provincia di Siracusa quanto fatto a Caltanissetta, dove attraverso una convenzione con la Prefettura, si è costituito un gruppo interforze tra Polizia di Stato,Guardia di Finanza, Carabinieri e Corpo Forestale, con il coordinamento del Prefetto, al fine di contrastare il fenomeno degli incendi e rafforzare la vigilanza del territorio”.
Negli ultimi anni il costo degli interventi con gli elicotteri da parte della Regione Siciliana è aumentato, passando da Euro 1.976.153,00 del 2017 a Euro 4.262.008,00 nel 2020.

Quello in atto per Ente Fauna è un vero e proprio disastro, “con ripercussioni che inevitabilmente saranno anche sociali”.




Per un 39enne di Ferla pena residua da scontare in carcere: arrestato dai Carabinieri

Eseguita dai Carabinieri di Ferla un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Destinatario un 39enne arrestato perchè ritenuto responsabile di minaccia e resistenza, porto di armi ed oggetti atti ad offendere.
Nel gennaio 2019 l’uomo – spiegano gli investigatori – non si fermò all’alt imposto dalla pattuglia dei Carabinieri di Ferla durante un posto di controllo. Bloccato il tentativo di fuga, l’uomo avrebbe reagito brandendo un coltello a serramanico con cui avrebbe minacciato i militari.
Disarmato, venne sottoposto a perquisizione personale e veicolare a seguito delle quali i Carabinieri hanno rinvenuto circa 12 grammi di hashish.
Dovrà scontare la pena residua di 2 mesi e 12 giorni di reclusione in carcere a Cavadonna, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Covid, prove di normalità: 5 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 119 in Sicilia

Sono appena 5 i nuovi positivi al covid in provincia di Siracusa, nelle ultime 24 ore. Strade e spiagge riprendono vita e pare lentamente tornare una parvenza di “normalità” anche se l’attenzione rimane alta. In Sicilia sono 119 i nuovi casi, a fronte di 16.962 tamponi processati. I guariti sono 453, 6 i decessi. Il numero degli attuali positivi è di 4.753 (-155).
Quanto alla distribuzione nelle altre province: Catania 42 casi, Palermo 17, Messina ed Enna 13, Caltanissetta 9, Agrigento 7, Trapani 8, Siracusa e Ragusa 5.
Prorogate le “zone rosse” di Valguarnera Caropepe, nell’Ennese, e di Santa Caterina Villarmosa, nel Nisseno. In entrambi i territori le restrizioni rimarranno in vigore sino al 1° luglio (compreso). Lo dispone un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a seguito delle relazioni delle Asp competenti e sentiti i sindaci dei Comuni interessati.




Siracusa. Il presidente dell'Ordine dei Medici: "Sospensione e radiazione per i medici no vax"

“I medici della provincia di Siracusa che non si sono vaccinati lo hanno fatto per patologie e sono pochissimi”. La maggior parte degli operatori sanitari no vax apparterrebbero ad altre categorie, dagli infermieri agli ausiliari.

A tracciare un quadro della situazione nel territorio è  Anselmo Madeddu, che rende chiara la posizione dell’Ordine dei Medici di Siracusa sulle novità introdotte in Italia a proposito di provvedimenti nei confronti degli operatori sanitari che non si vaccinano.

“Distinguiamo, nel caso di mancata vaccinazione, due aspetti separati: un conto è non vaccinarsi- premette il professionista siracusano-  un altro è fare propaganda “no vax”. Per quanto riguarda il primo caso, la norma è chiara, l’articolo 4 del decreto legge 44  (ormai legge a tutti gli effetti) prevede la sospensione dall’esercizio professionale del medico che non ha ottemperato all’obbligo vaccinale. Tutti i presidenti degli Ordini d’Italia hanno poi chiesto un incontro con il ministro Speranza- dice ancora il presidente dell’Ordine dei Medici- per chiarire le competenze e le modalità di intervento. All’Asp tocca l’accertamento. La relativa comunicazione viene poi inoltrata all’Ordine dei Medici, che provvede alla sospensione”. Non riguarda per  conto dell’Asp, ad esempio l’attività ospedaliera, ma anche la libera professione. “Il principio-spiega Madeddu-  è quello di garantire la salute dei cittadini. Il nostro non è un sindacato. Noi garantiamo la correttezza della professione e il decoro, finalizzato, appunto alla garanzia di salute per gli assistiti”.

Dei circa 45 mila sanitari che in Italia non si sono vaccinati, soltanto 300 sarebbero medici.

“Nel caso in cui il medico faccia propaganda no vax, essendo interpretato come danno alla collettività- prosegue Madeddu-  può scattare  la radiazione. E’ un segnale molto forte di serietà. Non si può predicare bene e razzolare male. Chi fa questo mestiere, sceglie di svolgerlo con tutto ciò che dal punto di vista etico ne consegue.  Se il cattivo esempio viene da chi dovrebbe dare il buon esempio, è chiaro che la gravità è tale da poter meritare la radiazione”.