Brucia la provincia di Siracusa, da Cavagrande alla Valle dell'Anapo: è emergenza piromani

Le ultime giornate sono state drammatiche sul fronte incendi. Brucia la provincia di Siracusa con il forte, fortissimo sospetto che dietro la stragrande maggioranza dei rovinosi roghi vi sia la mano dell’uomo. Canadair ed elicotteri continuamente in voli, da Cavagrande alla Valle dell’Anapo ma si moltiplicano anche gli incendi lungo le strade di collegamento, dal capoluogo al resto della provincia. Straordinaria la mobilitazione di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Corpo Forestale. Ma i piromani partono in clamoroso vantaggio. La situazione peggiore nelle ultime ore nella Valle dell’Anapo: ettari di biodiversità andati distrutti, nel versante tra Ferla e Cassaro.
La Prefettura di Siracusa non ha perso tempo e già nel pomeriggio di ieri ha convocato, in via d’urgenza, il Centro Coordinamento Soccorsi con la partecipazione dei vertici delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale, della Protezione Civile regionale e in stretto raccordo con i sindaci interessati.
Riunione necessaria per il coordinamento delle attività in relazione a numerosi incendi verificatisi contestualmente nei comuni di Cassaro, Lentini, Floridia, Augusta, Canicattini, Avola e Siracusa.
In ragione della vastità dei territori interessati dai roghi, anche in zone impervie, sono stati attivati due canadair inviati dal Centro operativo aereo unificato (COAU) del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e un elicottero del Corpo Forestale. Evacuate diverse abitazioni più vicine al fronte di fuoco. Disposta ieri anche la chiusura di un tratto della SS194, il cui traffico è stato dirottato su percorsi alternativi. Negli ultimi due giorni è stata interessata dagli incendi una superficie non boscata di oltre 200 ettari.
Ma adesso serve un sistema di prevenzione efficace perchè delle annunciate misure regionali anti-incendio si è visto veramente poco di attuato.




Incidente mortale in autostrada: perde la vita un 40enne, ferite moglie e figlia

Non ce l’ha fatta, Giovanni Rizzo, 40enne. Ha perduto la vita in seguito ad un tragico incidente stradale sulla Siracusa-Catania. Lo scontro con autocarro è avvenuto nel primo pomeriggio, poco distante dallo svincolo di Sortino.
Con lui in auto c’erano anche la moglie, di 36 anni, e la figlia, di 7 anni: Per loro fortunatamente conseguenze lievi. Se la caveranno con un 5 e 10 giorni di prognosi, rispettivamente.
Secondo una prima ricostruzione, al vaglio della Stradale, l’auto su cui viaggiava la famiglia era ferma sulla corsia di emergenza, forse per via di un guasto. Un autocarro sarebbe finito sulla vettura, proiettandola verso il centro della strada.
Le condizioni dell’uomo erano subito apparse gravi. Era stato trasferito in elisoccorso al Cannizzaro di Catania. La Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta per omicidio stradale.




Siracusa. Incendi in tutta la provincia, fiamme a ridosso dell'autostrada: disagi per il fumo denso

Fuoco in tutta la provincia. La giornata di oggi è stata particolarmente impegnative per i vigili del fuoco, la protezione civile, gli uomini della Forestale. Incendi ad Augusta, come nel capoluogo e nella zona Sud. Disagi lungo l’autostrada, nel tratto che da Melilli conduce a Siracusa per un incendio divampato nel pomeriggio e che ha reso particolarmente difficoltoso il transito, vista la scarsa visibilità determinata dal denso fumo che si era venuto a creare a causa delle fiamme, appiccate a sterpaglie con le conseguenze del caso. Per alcuni minuti il tratto è stato momentaneamente bloccato, in attesa che la nube di fumo di dissolvesse. Nulla di particolarmente preoccupante per la sicurezza degli automobilisti.
Sempre a Siracusa, zona Sud, altri incendi sono stati domati dai vigili del fuoco, in un caso alcune ville sono state minacciate dal fuoco, ma per fortuna senza conseguenze nè per gli abitanti e nemmeno per le loro proprietà. Il super lavoro di oggi è la conseguenza dell’emergenza incendi ormai pienamente partita nel Siracusano e dietro i quali si nascondono nella maggior parte dei casi atti dolosi.




Covid, 14 nuovi positivi in provincia di Siracusa. In Sicilia 133 nuovi casi, 7 vittime

Sono 14 i nuovi positivi al covid in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore. Lieve aumento rispetto al dato di ieri, con la provincia aretusea quarta oggi per contagi. In Sicilia sono 133 i nuovi casi: si torna sopra quota 100. E la Regione resta al primo posto in Italia per numero di contagi giornalieri.
I guariti sono 426, 7 le vittime. Il numero degli attuali positivi è di 5.209 (-300).
Quanto alla distribuzione dei casi nelle altre province: Catania 39 casi, Trapani 21, Agrigento 17, Enna 14, Caltanissetta 12, Messina 6, Palermo e Ragusa 5




Siracusa. Siti archeologici invasi dalle erbacce, mancano le somme per i forestali: "Regione in ritardo"

Il servizio funzionava. I forestali impiegati anche per il diserbo dei siti archeologici della provincia di Siracusa, come del resto di Sicilia, avevano consentito, fino allo scorso anno, una migliore fruibilità delle aree di interesse culturale, colmando in molti casi delle lacune evidenti. Nel solo capoluogo i forestali avevano riportato nelle condizioni ottimali siti come il Tempio d’Apollo, il giardino del Museo Paolo Orsi  ( parco storico di Villa Landolina) , il Ginnasio Romano, solo per citarne alcuni.

Si trattava di una precisa scelta dell’allora assessore regionale all’Agricoltura, il siracusano Edy Bandiera. L’esponente di Forza Italia non nasconde il proprio rammarico per una scelta, quella compiuta quest’anno dal governo regionale, che ha comportato i ritardi che l’isola sconta per le attività della campagna antincendio e delle altre attività affidate ai forestali.

“Quest’anno – osserva l’ex assessore- si paga il prezzo di una scelta in parte obbligata e in parte sbagliata. Di fronte ad un bilancio di lacrime e sangue, il governo regionale ha finanziato gran parte della campagna forestale con fondi comunitari, per il cui utilizzo la burocrazia tra Palermo e Roma è ben più complessa. Questo ha comportato un forte ritardo nella disponibilità delle somme e quindi, appunto,  nell’avvio delle attività”.

Bandiera torna nel dettaglio della questione cura dei siti archeologici . “Fino all’anno scorso-ricorda l’ex assessore regionale all’Agricoltura-  ho previsto un’assegnazione di somme diretta, fondi previsti in maniera specifica e in adeguato anticipo. Quest’anno non si è agito nella stessa maniera. Le somme da utilizzare sono quindi quelle del calderone generale, andranno divise tra i diversi ambiti. Nelle scorse settimane la Regione si è resa conto dell’errore, predisponendo un disegno di legge che renderebbe 64 milioni di euro più facilmente utilizzabili. Forse si pensava che i fondi comunitari sarebbero stati pronti subito e invece questo non è accaduto. Il ddl fortunatamente consente di avviare i lavoratori. In merito alle attività complementari, dunque- conclude Bandiera- probabilmente si faranno, ma si faranno in ritardo”.

 




Incendi, la prevenzione è in ritardo: ieri 9 roghi a Siracusa, brucia anche l'Eurialo

E’ un lavoro spesso oscuro quello delle associazioni di Protezione Civile comunale, ma preziosissimo. Specie in giornate campali come quelle che si stanno vivendo in queste ore sul fronte incendi. Solo a Siracusa sono stati 9 i roghi che hanno richiesto in contemporanea l’intervento di Vigili del Fuoco e, in supporto operativo, squadre di Protezione Civile composte da impagabili volontari.
La giornata “impossibile” è iniziata poco dopo le 15 con una prima corsa in via Achille Adorno. Poi via Cassia. Quindi via Algeri. E ancora in pista ciclabile prima e via Ferla dopo. Intanto inizia a calare la sera, ma non diminuiscono i roghi: zona frateria, contrada Sinerchia, svincolo Siracusa sud, via Adria e soprattutto castello Eurialo. Proprio quest’ultimo l’incendio peggiore, con massiccia mobilitazione di uomini e mezzi. Chiusura delle operazioni, a spegnimento, alle 00.24.
In fiamme sterpaglie, cresciute rigogliose in terreni incolti di proprietà pubblica e privata. In ritardo le operazioni di prevenzione anti-incendio. Nella zona archeologica, ad esempio, non si vedono neanche le strisce tagliafuoco. Purtroppo nessuna traccia dei Forestali che lo scorso anno, su mandato dell’assessorato regionale all’agricoltura, ripulirono le zone di pregio archeologico.
Solo l’Avcs ha messo in campo 11 volontari, 3 jeep con moduli antincendio, un’autobotte da 6.500 litri. E poi c’erano anche gli uomini ed i mezzi di Nuova Acropoli e di Aretusa Soccorso. Sul campo delle operazioni, a Belvedere, è arrivato anche l’assessore alla Protezione Civile comunale, Sergio Imbrò.
E tutto questo senza dimenticare il prezioso ed instancabile lavoro condotto dai Vigili del Fuoco.




Paura sulla Siracusa-Gela, auto prende fuoco durante la marcia

Brutta avventura per una donna sulla Rosolini-Siracusa. Improvvissamente, durante la marcia, la sua auto ha preso fuoco. Nei pressi dello svincolo per Canicattini, in direzione Siracusa, ha arrestato la corsa della sua Kia, scendendo ovviamente impaurita dalla vettura.
Allertati i soccorsi, sono arrivati in pochi minuti. La parte frontale dell’auto e gli interni sono andati distrutti dalle fiamme.




"Termoutilizzatori" sinonimo di "inceneritori": coro di No alla realizzazione in Sicilia

E’ un coro di “no” quello che si leva al proposto piano della giunta Musumeci. Il governo regionale vuole realizzare due inceneritori in Sicilia, per risolvere la cronica emergenza rifiuti uscendo dalla logica delle di scariche. La proposta piace agli alleati, in primis la Lega. Ma trova il no del Movimento 5 Stelle. “Sembra che la pandemia non ci abbia insegnato nulla. Tornano infatti le solite insalubri soluzioni. Non lo permetteremo. Il M5S ha già una volta bloccato la realizzazione di un inceneritore in Sicilia, nella Valle del Mela, e non intendiamo retrocedere adesso. Mi preoccupa l’incapacità di chi governa la Regione di guardare al futuro, verso l’economia circolare e verso la bioeconomia”, le parole del sottosegretario all’istruzione, la messine Floridia. “I termoutilizzatori dovrebbero essere costruiti da privati, sotto il controllo della stessa Regione Siciliana. Mi sono sempre battuta per impedire la realizzazione degli inceneritori sul nostro territorio e di certo non ci fermeremo adesso. La salute dei cittadini ha la priorità. La soluzione proposta da Musumeci – prosegue la Floridia – inoltre desta diverse perplessità tecniche. Una su tutte che il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani non prevede la localizzazione degli impianti né la tecnologia utilizzata. Mi sembra proprio anacronistico che, mentre il Governo Nazionale presenta il PNRR rivolto al green e il Piano Rigenerazione scuola per educare i giovani alla sostenibilità e al riciclo, la Regione Sicilia proponga ancora i termoutilizzatori”.
Durissimo il mondo ambientalista. “Con il bando pubblicato per la realizzazione di due inceneritori, il governo Musumeci getta la maschera e pubblicamente ammette di essere incapace e miope. Questa decisione, che sancisce il suo fallimento nella gestione dei rifiuti, fa piombare la Sicilia nel medioevo. Musumeci decide di non decidere: niente nuovi impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, niente chiusura delle discariche, niente potenziamento della differenziata. In un’Europa che decide di uscire dall’incenerimento, la Sicilia imbocca la strada opposta, che, lo ribadiamo da anni, non servirà a niente”, dicono in una nota congiunta Franco Andaloro, presidente WWF Sicilia, Manuela Leone, presidente Rifiuti zero Sicilia, e Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia.
“L’obiettivo ‘discarica zero’ grazie agli inceneritori non è credibile: fermerebbe la raccolta differenziata, rallenterebbe la raccolta domiciliare dei comuni già in difficoltà per la mancanza di impianti a cui conferire la differenziata e si produrrebbe comunque dal 22 al 27% di scorie speciali da smaltire in qualche nuova discarica. La costruzione e la loro messa in funzione richiederebbero almeno 7 anni; sarebbe molto più onerosa di altre soluzioni e non si ripagherebbe prima di 20 anni. Lanciamo una mobilitazione che non riguarda solo gli ambientalisti, ma tutti i siciliani che non vogliono vedere bruciato il loro futuro insieme ai rifiuti”.
La Rete dei Comitati Territoriali Siciliani ha lanciato una mobilitazione virtuale. “Invitamo forze politiche, associazioni, cittadine e cittadini a partecipare ad una grande assemblea virtuale venerdì 2 luglio alle ore 18.30 per costruire assieme una grande ondata di mobilitazione contro la costruzione degli inceneritori in Sicilia”.




Bravata o disegno politico? Ignoti si introducono nella sede della Lega a Rosolini

A Rosolini è caccia agli ignoti che si sono introdotti nello scorso fine settimana nella sede della Lega. Dopo aver forzato la porta di ingresso, hanno messo il locale a soqquadro, senza asportare alcunché.
Il fatto, anche se di lieve entità patrimoniale, ha però allertato i Carabinieri che stanno in queste ore ricostruendo l’intera vicenda. Senza al momento tralasciare alcuna pista investigativa.
Raccolte le testimonianze di alcuni residenti e passanti che hanno segnalato la presenza, verso le 2.30 di notte, di alcuni giovani ‘alticci’ e rumorosi nell’area immediatamente prossima alla sede della Lega.
Benché l’area sia sprovvista di sistemi di video sorveglianza, i Carabinieri hanno accuratamente ispezionato le vie attorno alla sede del partito, acquisendo le immagini di video sorveglianza pubbliche e private presenti in zona.
Con pazienza e dopo ore di visualizzazione delle immagini, i ragazzi sono apparsi sugli schermi dei PC dei Carabinieri della Compagnia di Noto, consentendo ai militari di tracciarne il percorso, che comprende la via di Rosolini dove ha sede la Lega, in orario compatibile con le segnalazioni in possesso dei militari.
In queste ore stanno provando a rendere più nitide le immagini acquisite per identificare con certezza i giovani che al momento sembrano i principali indiziati.
Successivamente sarà da chiarire se si è trattata, come sembrerebbe dalle prime immagini, di una “bravata” dovuta all’alcool o se c’è una regia dietro il danneggiamento della sede del partito politico.




Siracusa. Guasto ad una condotta, riduzione idrica nelle zone Borgata e Ortigia

Una perdita sulle condotte di adduzione che riforniscono il serbatoio Teracati. La Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato, ha inviato i tecnici per le riparazioni necessarie. Non è escluso, tuttavia, che nelle zone della Borgata e di Ortigia si possano verificare delle riduzioni idriche, “amplificate anche dall’aumento dei consumi causato dalle alte temperature di oggi”.
La normale erogazione del servizio dovrebbe essere garantita nel tardo pomeriggio.