Siracusa. Una busta in plastica "tappa" la fontana di piazza Cuella, subito liberata

Fuoriprogramma per la fontana di piazza Cuella, in Borgata a Siracusa. Questa mattina presentava una fuoriuscita d’acqua, segnalata dai residenti al reparto tecnico di Siam. La società che si occupa del servizio idrico, e della manutenzione delle fontane, è subito intervenuta scoprendo la causa del problema: una busta di plastica.
Finita chissà come dentro la vasca della fontana, ha finito per fungere da tappo nel sistema di riciclo, causando così la fuoriuscita d’acqua. In occasione del controllo straordinario, in aggiunta a quelli settimanali, verificato anche il funzionamento delle restanti valvole ed impianti.




Strettoia tra via della Madonna e via Eumenidi, sollecitazione di Fratelli d'Italia Cassibile

Fratelli d’Italia a Cassibile torna a sollecitare l’amministrazione comunale per l’allargamento dell’incrocio tra via della Madonna e via Eumenidi. Una strettoia presente sulla sede stradale, sarebbe la causa – secondo gli esponenti di FdI – di numerosi incidenti.
“Tale problematica è entrata nel dimenticatoio dell’amministrazione comunale, nonostante già nel 2013 il Consiglio Municipale prima e il Consiglio Comunale poi avessero deliberato per la presa in carico della strada in questione allo scopo di allargare il tratto stradale e consentire il regolare transito delle autovetture senza creare ingorghi, incidenti e soprattutto senza ostacolare il passaggio della ambulanza di stanza a Fontane Bianche che percorre giornalmente tale Via con grave nocumento per la limitazione del servizio”, si legge nella nota di Fratelli d’Italia.




"Pasticcio" Astrazeneca agli under-60, il Codancons avvia azione risarcitoria collettiva

Secondo l’associazione dei consumatori Codacons è boom di adesioni in Sicilia all’azione risarcitoria lanciata contro Stato, Regione e ASP per il cosiddetto pasticcio del vaccino Astrazeneca agli under-60.
Il Codacons ha lanciato nei giorni scorsi anche in Sicilia una azione collettiva, finalizzata a far ottenere a coloro che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca il risarcimento dei danni patiti anche solo per i rischi corsi sul fronte della salute, dopo la decisione delle autorità sanitarie di vietare il vaccino ai cittadini sotto i 60 anni.
E sarebbero già migliaia le adesioni e le manifestazioni di interesse da parte dei siciliani, secondo quanto riporta la stessa associazione. Il Codacons ha organizzato un incontro online per martedì 22 giugno alle ore 11, attraverso un webinar dove medici, legali ed esperti risponderanno a dubbi e domande degli utenti, e illustreranno l’azione legale volta a far ottenere ai vaccinati under-60 con Astrazeneca un risarcimento fino a 10mila euro per i danni morali subiti. “Danni derivanti da due diversi aspetti: il primo legato alla paura e all’angoscia per aver ricevuto un vaccino che ha avuto conseguenze gravi su alcuni cittadini al punto da portare ad una modifica del piano vaccinale. Il secondo legato alle incertezze connesse alla vaccinazione eterologa, ossia la somministrazione di un vaccino diverso rispetto a quello ricevuto con la prima dose, vaccinazione che sta sollevando dubbi e preoccupazioni”, si legge in una nota del Codacons Sicilia.




Da Avola a Siracusa per rubare alcolici da un supermercato: identificati dalla Polizia

Due ladri in trasferta identificati da agenti delle Volanti di Siracusa. La coppia, proveniente da Avola, e già nota alle forze dell’ordine anche per reati specifici, sperava di farla franca “operando” in un territorio diverso da quello di provenienza. Ma le indagini condotte hanno permesso la loro identificazione e la conseguente attribuzione delle responsabilità in ordine al furto di superalcolici, asportati in un supermercato di viale Teracati, a Siracusa. i due hanno 41 e 47 anni.




Ospitalità diffusa per gli stagionali, dopo Siracusa e Lentini anche Pachino ammesso a finanziamento

Dopo gli esperimenti pilota contro il caporalato in agricoltura sviluppati a Siracusa ed a Lentini, arriva un nuovo finanziamento per un altro comune siracusano: si tratta di Pachino. Ad oggi sono quindi tre gli enti siracusani ammessi dal Ministero dell’Interno al finanziamento, a valere sui fondi del PON “Legalità” FESR/FSE 2014 – 2020, per progettualità che hanno l’obiettivo di contrastare il fenomeno del caporalato, anche attraverso l’individuazione di idonea sistemazione alloggiativa per i lavoratori stagionali che ne fossero privi.
Con i progetti “ACCA – Accoglienza per lavoratori stagionali a Cassibile”, “Accoglienza km 0” e “Akkasiamoci con cura”, i Comuni di Siracusa, Lentini e Pachino danno impulso al percorso condiviso con la Prefettura, i sindaci del territorio e le associazioni datoriali e sindacali che ha già consentito di inaugurare, il 29 aprile scorso, l’ “ostello per lavoratori stagionali” di Cassibile, e, il successivo 27 maggio, la sottoscrizione del Protocollo per la prevenzione delle attività illecite in agricoltura e degli insediamenti abitativi spontanei.
“Pur nella consapevolezza di un percorso lungo e difficoltoso – afferma il Prefetto, Giusi Scaduto – la sinergia ha già consentito in poco tempo di raggiungere risultati che, appena pochi mesi fa, sembravano utopistici. Ancora una volta le Istituzioni, gli Enti locali, il mondo dell’impresa e dei lavoratori della provincia di Siracusa si presentano come una squadra compatta, determinata e capace di realizzare, oltre che immaginare, ciò che non esiste”.




Fotovoltaico e terreni agricoli, Siracusa contraria: Granata, "parteciperò alla mobilitazione"

“Per il fotovoltaico in Sicilia ci sono soluzioni che lasciano intatti paesaggio, agricoltura e biodiversità. Domani a Canicattini faremo sentire la nostra voce, Musumeci ascolti”. Sono le parole dell’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, che parteciperà alla manifestazione contro il mega impianto fotovoltaico, rappresentando e confermando la posizione contraria della amministrazione comunale di Siracusa.
“Parteciperemo alla mobilitazione e lo faremo in difesa del paesaggio, dell’agricoltura, del patrimonio materiale e immateriale e della biodiversità, e per la difesa dei beni comuni. Lo faremo direttamente sui luoghi individuati dagli investitori per far percepire a tutti l’incredibile Bellezza che si pretende di contaminare. Autorizzare da parte della Regione Siciliana l’installazione, solo per gli interessi speculativi di un fondo di investimento inglese, di migliaia di pannelli solari per una estensione di oltre 100 ettari nel cuore del Parco degli Iblei e di importanti siti inseriti nella W.H.L Unesco, sconvolgendo la preziosa biodiversità e il paesaggio, rappresenta una vera follia. Se poi tutto avviene in sfregio alla volontà politica espressa della nostra Amministrazione e da quelle di Canicattini Bagni e Noto, e della popolazione, prediligendo così l’interesse economico di pochissimi sulla volontà degli abitanti, siamo di fronte ad un fatto inaccettabile”.
Granata torna poi sul tema della solarizzazione dei terreni agricoli e cita lo studio di Mario Pagliaro, ricercatore del Cnr che ha collaborato alal stesura di un ddl del M5s in Assemblea Regionale Siciliana: “Sono già disponibili, censite dalla Regione, 511 discariche esauste e 710 fra cave e miniere chiuse. Con i 4 siti industriali di interesse nazionale di Priolo, Milazzo, Gela e Biancavilla, in totale possono essere solarizzati 4mila e 200 ettari. Con i pannelli moderni sarebbe possibile quindi triplicare la potenza fotovoltaica attualmente installata in Sicilia senza sottrarre all’agricoltura un solo metro quadrato di terreno fertile e di paesaggio”.




Floridia. L'istituto De Amicis vince il premio Nazionale per il Libro e la Lettura

Con il progetto “RispondiAMO per le Rime”, il Primo comprensivo “E. De Amicis” di Floridia è l’istituto vincitore del “Premio nazionale per il libro e la lettura”, istituito a partire da quest’anno, in occasione della decima edizione del Premio Il Maggio dei libri. La campagna per la promozione della lettura, ideata dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della cultura, ha coinvolto tra
il 23 aprile e il 31 maggio 2021, quasi 4 milioni di partecipanti in Italia e all’estero, attraverso le 9.242 attività proposte da scuole, biblioteche, associazioni culturali, carceri e librerie.
Il 25 giugno a Chiari (Bs) il nuovo Premio Nazionale per la categoria Istituti scolastici sarà consegnato all’istituto De Amicis di Floridia.

Un traguardo che riempie d’orgoglio la dirigenza scolastica e i docenti impegnati nel progetto. Il percorso di promozione della lettura è partito nel maggio 2015, “quando a scuola i libri erano chiusi in armadietti  polverosi e mancava un’aula lettura. Allora avere spazi aperti e frequentati dagli studenti, organizzare progetti, incontri con gli autori e feste del libro sembrava un sogno. Oggi è una bellissima realtà che cresce ogni anno di più, con il coinvolgimento di numerosi alunni e colleghi.
Durante quest’anno di restrizioni per la pandemia, ci siamo chiesti cosa potesse restituirci emozioni vere e la risposta è stata “la poesia”, d’altra parte è anche l’anno di Dante. Così è nato il progetto vincitore “RispondiAMO per le Rime” che ci ha dato la forza di rinascere attraverso il valore dello scambio”.




Due termoutilizzatori in Sicilia, inizia la procedura: la Regione pubblica l'avviso

Al via la procedura per la realizzazione dei termoutilizzatori in Sicilia. Il dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ha infatti pubblicato sul proprio sito (e a giorni lo sarà anche sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e su quella comunitaria) l’Avviso per l’affidamento in concessione della “progettazione, costruzione e successiva gestione fino a due impianti per il recupero energetico da rifiuti non pericolosi”. I termoutilizzatori dovranno avere, ciascuno, una capacità di trattamento da 350 a 450 mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziabili e saranno situati: uno in Sicilia occidentale (nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo o Trapani) e l’altro nella zona orientale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa).
L’iter seguito è quello della finanza di progetto, pertanto le risorse dovranno essere messe a disposizione dalla società aggiudicataria, che dovrà anche gestire l’impianto in concessione. Gli operatori economici interessati all’avviso pubblico, firmato dal dirigente generale del dipartimento Calogero Foti, dovranno inviare la documentazione entro novanta giorni per posta certificata alla mail: dipartimento.acqua.rifiuti@certmail.regione.sicilia.it
L’avvio della procedura per la realizzazione dei due impianti era stato preannunciato, nei giorni scorsi, dallo stesso presidente della Regione Nello Musumeci, in conferenza stampa con l’assessore al ramo Daniela Baglieri.
«Con questa scelta, condivisa da diverse Srr – commenta il governatore – apriamo una nuova stagione che consentirà alla Sicilia di liberarsi finalmente dalla schiavitù delle discariche e allinearsi alle più avanzate Regioni del Nord. Nel frattempo, dobbiamo lavorare per finanziare i nuovi impianti che i Comuni vorranno programmare e per incrementare la raccolta differenziata, già passata dal 20 al 42 per cento».




Fotovoltaico in Sicilia, il caso Canicattini e gli altri. Ddl del M5s: "no al sacco dei terreni agricoli"

Continuano le adesioni alla manifestazione di sabato mattina a Canicattini Bagni, in contrada Bosco di Sopra. Una mobilitazione promossa da chi non vede di buon occhio il progetto che mira alla realizzazione di un grande impianto fotovoltaico a terra, alle porte della cittadina iblea. L’assessorato regionale all’Ambiente ha espresso parere positivo, nonostante la contrarietà di alcune delle amministrazioni locali coinvolte.
“Non possiamo permettere che la Sicilia diventi un immenso campo fotovoltaico a fronte dell’assenza di qualsiasi tipo di regolamentazione che, ad oggi, preveda regole chiare per l’installazione di tali impianti”, affermano intanto i deputati regionali del M5S Giampiero Trizzino e Luigi Sunseri. I due hanno presentato un ddl per regolamentare le installazioni in Sicilia ed evitare il far west nel settore.
“Si continua ad assistere – dice Trizzino, primo firmatario – all’aumento vertiginoso del numero di progetti pervenuti alla commissione regionale deputata al rilascio delle autorizzazioni (Via-Vas), cosa che comporta un rischio enorme per l’ambiente e per il paesaggio siciliano, oltre che per l’agricoltura. Per tale motivo, abbiamo presentato un disegno di legge che stabilisce regole precise per l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli, mettendo, così, fine a una stagione di totale anarchia. Noi non abbiamo nulla contro il fotovoltaico, anzi, ma il far west attuale è inaccettabile. Specie se questo aiuta a lucrare sulle difficoltà degli agricoltori”.
A spingere contadini e proprietari terrieri a cedere in massa le campagne è la scarsa redditività delle terre, specie se rapportata alle allettanti offerte delle aziende che negli ultimi mesi stanno facendo la corsa ad acquisti ed affitti.
Il ddl stabilisce che la porzione massima di terreno agrario coltivabile e/o coltivato sulla quale è consentita la realizzazione di impianti fotovoltaici o solari non può essere superiore al 10% della dimensione del lotto e in ogni caso per una superficie totale non superiore ad un ettaro.
“Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge – spiega Trizzino – con decreto dell’Assessore per l’Agricoltura verranno individuati i parametri e i limiti per la realizzazione di impianti fotovoltaici e solari, che dovranno tener conto, tra le altre cose, del rapporto di copertura rispetto al lotto di terreno in cui vengono realizzati, delle distanze minime dai confini, delle distanze minime da rispettare nel caso di impianti da realizzarsi in un’area in cui insistono altri impianti nelle vicinanze, dell’equa distribuzione degli impianti sul territorio regionale, dell’obbligo di conversione della destinazione d’uso del suolo da agrario a industriale”.
Luigi Sunseri aggiunge poi che “molte aziende, approfittando dei prezzi da miseria del settore agricolo (in tempi buoni gli agricoltori siciliani guadagnano poche centinaia di euro per ettaro), stanno proponendo l’acquisizione del diritto di superficie, offrendo importi che vanno dai 2mila ai 3mila euro all’ettaro”
Secondo il ricercatore del Cnr Mario Pagliaro, che ha contribuito alla stesura del ddl, “in Sicilia non c’è alcuna ragione di solarizzare i terreni agricoli. Sono già disponibili per questo, censite dalla regione, 511 discariche esauste e 710 fra cave e miniere chiuse. Con i 4 siti di interesse nazionale di Priolo, Milazzo, Gela e Biancavilla, in totale sono pronti ad essere solarizzati quasi 4mila e 200 ettari. Con i pannelli di oggi, che superano i 500 W di potenza, sarebbe possibile quindi triplicare la potenza fotovoltaica attualmente installata in Sicilia senza sottrarre all’agricoltura un solo metro quadro di terreno fertile. Poi, occorre solarizzare l’intero parco edilizio siciliano che con 1 milione e 700mila edifici è secondo solo a quello della Lombardia. In questo modo è possibile coniugare energia pulita e rinnovabile con la tutela del paesaggio e dell’agricoltura, riducendo drasticamente il consumo di petrolio e gas naturale”.




La bomba di via Piave, l'allarmante chiave di lettura: "lanciato segnale contro antiracket"

“Sono preoccupato ed arrabbiato”. Paolo Caligiore, uomo simbolo dell’antiracket in Sicilia, coordinatore dell’associazioni siracusane contro il pizzo, non è certo persona da giri di parole. Dopo l’attentato intimidatorio di via Piave, non nasconde i suoi sentimenti. Ne ha parlato con il Questore di Siracusa e lo farà a breve anche con il Prefetto. Con loro condivide una chiave di lettura di quanto accaduto: “si è voluto colpire non semplicemente una attività commerciale, ma l’attività commerciale di un dirigente antiracket. Un gesto contro l’antiracket, una sfida”, racconta in diretta su FMITALIA.
“Sono preoccupato perchè questa situazione non mi piace per nulla. E sono al tempo stesso arrabbiato perchè dopo pochi giorni sembra quasi che passi tutto nel dimenticatoio. Nessuno segue i processi o si interessa. Andiamo solo noi dell’antiracket. Il Comune potrebbe invece decidere di costituirsi parte civile e lo stesso anche le associazioni di categoria, quelle dei consumatori. Dovrebbero interessarsi. E invece sempre e solo noi…”, si sfoga Caligiore. “Non è possibile che dopo trent’anni ancora dobbiamo scontrarci con questi problemi…Ma cosa si attende? Se pensiamo che domani si mobiliteranno da soli gli imprenditori taglieggiati, questo non avverrà. A meno che, oltre all’antiracket, non saranno tutti disponibili ad aiutare queste persone. E così qualche risultato lo otterremo. Vi dico – insiste Paolo Caligiore – non abbandonate le persone che subiscono o che aderiscono all’antiracket. Sui social tutti antimafiosi e poi nel momento di andare da un commerciante che ha subito un attentato, ci si pensa due volte. Abbiamo ancora paura delle parole e dei piccoli fatti che dovrebbero seguire alle parole…”.
A Siracusa pare non sia stata neanche percepita dall’opinione pubblica la gravità dell’accaduto. “Ed io vorrei proprio far capire quanto è grave quella bomba in via Piave. E’ stata presa di mira un’attività antiracket, un commerciante che tutti sanno che non pagherà. E’ stato lanciato un segnale per tutti gli altri commercianti”, analizza Caligiore. “In quella zona, soprattutto la parte delinquenziale, è a conoscenza dell’attività antiracket di quel commerciante. Alessandro (Cassarino, ndr) è un ottimo dirigente, tutti conoscono il suo impegno. A colpire lui non è stato il cretinetto di turno, là in Borgata non si muove niente se non c’è il benestare di qualcuno e queste cose vanno dette. Colpire la sua tabaccheria significa colpire un simbolo. E’ la chiave di lettura che stiamo dando a questo episodio, insieme a chi sta svolgendo le attività di indagine”.
Per Paolo Caligiore la “distrazione” è purtroppo collettiva e non riguarda solo l’opinione pubblica siracusana. Terminato il momento dei comunicati di solidarietà e delle attestazioni di stima, rischia di calare il silenzio. “Bisogna capire il problema e le istituzioni devono essere attente, specie a livello politico. Poi che facciamo? Aspettiamo il prossimo? Non possono essere solo le associazioni antiracket a sensibilizzare i commercianti. Ben venga quello che dice l’assessore Granata. Ma non deve essere un assessore a raccogliere le denunce: si fanno in questura, ai carabinieri non all’assessore. Quindi si pensi a potenziare chi è preposto ad aiutare le persone colpite. C’è un silenzio assordante sulle associazioni antiracket. Sediamoci ad un tavolo e cerchiamo di capire il problema. Se non ci sono le denunce, ne parleremo a vita di racket”.
Un invito aperto all’amministrazione comunale? “E’ un invito aperto a tutti. Abbiamo un dialogo magnifico con il Prefetto e con le forze dell’ordine. Ma non possiamo stimolare la fiducia dell’imprenditore vessato dal racket se poi ci scordiamo di tutto quello che è successo. Altrimenti ce ne saranno altri di episodi così”.