Violento con la moglie con armi e davanti ai figli: allontanato dalla casa familiare

Allontanamento dalla casa familiare per un uomo di 39 anni, di Pachino, e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla propria moglie, con l’applicazione del braccialetto elettronico e con il divieto di comunicare con la donna con qualsiasi mezzo.
Questo quanto disposto dal Gip nei confronti dell’uomo, accusato di maltrattamenti in famiglia in danno della moglie, con l’aggravante di aver commesso il fatto con armi e in presenza dei figli minorenni.
L’ordinanza è il risultato di una delicata e celere attività investigativa svolta dagli uomini guidati dal dirigente Giuseppe Arena nei giorni che hanno preceduto le festività natalizie.
Secondo quanto appurato, l’uomo sarebbe responsabile di una serie di condotte lesive e di atti di “mero disprezzo e prevaricazione nei confronti della moglie”.
Attuato pertanto il protocollo previsto dal “codice rosso”, al fine di interrompere la condotta criminosa ed evitare che venisse portata ad estreme conseguenze.
Gli elementi di prova raccolti hanno evidenziato un quadro accusatorio di assoluta gravità, che hanno comportato l’emissione della misura cautelare.




Frase in arabo deturpa slargo del tempio di Apollo, il giallo della traduzione

Non una minaccia terroristica, forse un insulto rivolto agli italiani, difficilmente una frase d’amore come il cuoricino lascerebbe intendere. La traduzione ed interpretazione della frase in arabo scritta con vernice nera spray sulla pietra bianca di largo XXV luglio, a Siracusa, si sta rivelando una sorta di giallo. Particolarmente sgrammaticata, con “grafia” poco chiara sino ad ora vede i traduttori più o meno concordi sulla presenza di due parole: “m***hia” e “italiani”. Due elementi che sembrerebbero propendere per una frase di scherno o insulto. Ma nella parte finale ci sarebbe un riferimento a quello che viene interpretato come un nome di donna, “Talin”. Ma è la stessa parola che altri traducono come “italiani”. I traduttori contattati dalle forze dell’ordine non hanno una visione univoca, anche a causa dei diversi dialetti arabi. E secondo una ulteriore traduzione non confermata, letteralmente vi sarebbe scritto “nervoso per voi e per tutti per Talin”.
Anche la Polizia sta svolgendo i suoi accertamenti, attraverso le immagini di videosorveglianza. Questo per risalire all’identità dell’autore della scritta (verrà denunciato per aver deturpato il luogo) e chiarirne una volta per tutte il senso.




Ripulito Largo XXV Luglio, cancellata la scritta in arabo sulla pietra bianca

In attesa di chiarire il “giallo” della traduzione (leggi qui), la scritta in arabo vergata con vernice spray nera sulla pietra bianca di largo XXV Luglio è stata cancellata. Sul posto è intervenuta una squadra della ditta che si occupa di igiene urbana a Siracusa e, con un getto d’acqua ad alta pressione, è stata rimossa la vernice nera, ripulendo lo slargo accanto al Tempio di Apollo.
Adesso, attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, le forze dell’ordine stanno cercando di risalire all’identità dell’autore della scritta. Una volta identificato sarà denunciato per aver imbrattato il luogo.




In moto senza documenti e contromano, tenta fuga e finisce arrestato

Un pregiudicato di 39 anni è stato arrestato perché gravemente indiziato di resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
I Carabinieri lo hanno incrociato mentre, a bordo di una moto, percorreva contromano una via del centro abitato di Priolo Gargallo. L’uomo ha tentato una fuga, collidendo e danneggiando parzialmente l’auto dei Carabinieri che lo hanno immediatamente raggiunto e bloccato.
Il 39enne, residente nel capoluogo aretuseo, è stato arrestato e posto ai domiciliari, come disposto dall’Autorità giudiziaria, nonché denunciato perché trovato in possesso di un coltello di genere vietato.
Il motociclo è stato sequestrato e il conducente sanzionato per circa 6mila euro, in quanto sprovvisto di assicurazione e per guida senza patente.




“Pipino il breve”, intramontabile classico al Teatro Comunale di Siracusa

(cs) Le migliaia di repliche in tutto il mondo non la invecchiano, anzi: la commedia musicale Pipino il breve, a ben 45 anni dal suo debutto, permane un vero e proprio simbolo del teatro siciliano nel mondo. Protagonista di ieri e di oggi è l’inossidabile Tuccio Musumeci, tra i più grandi capocomici del teatro italiano, che con la sua verve inconfondibile torna a interpretare il personaggio del re di Francia Pipino.
Dopo i numerosi sold out della scorsa stagione, il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale propone il capolavoro del grande Tony Cucchiara nel periodo delle festività natalizie: lo storico spettacolo approderà al Teatro Massimo Città di Siracusa da domani 27 al 30 dicembre.
Un’occasione unica per godere della maestria di Tuccio Musumeci e del pregevole e imponente cast di attori, cantanti e ballerini, che mettono in scena lo spettacolo senza tempo sulla storia di Pipino il Breve, Berta la Piedona e la nascita dell’imperatore Carlo Magno.
Lo spettacolo – prodotto dal Teatro della Città, con la regia di Giuseppe Romani – vanta le musiche di Tony Cucchiara, le coreografie dell’indimenticata Silvana Lo Giudice riprese da Giorgia Torrisi, le scene e i costumi di Francesco Geracà, le armature di Fiorenzo e Davide Napoli (Marionettistica F.lli Napoli). In scena, oltre al mattatore Tuccio Musumeci nel ruolo del titolo, la compagnia del Teatro della Città che annovera, in ordine d’apparizione, Olivia Spigarelli (Belisenda, Regina d’Ungheria), Emanuele Puglia (Filippo, Re d’Ungheria), Lydia Giordano (Berta dal “Gran Piede” figlia dei regnanti d’Ungheria), Alex Caramanna (Belisario di Magonza), Evelyn Famà (Falista, figlia di Belisario), Alessandro Incognito (Marante, scudiero di Falista), Dario Castro (Bernardo di Chiaramonte), Cosimo Coltraro (Morando di Ribera), Andrea Di Falco (Aquilone di Baviera), Laura De Palma (La Lamentatrice), Margherita Mignemi (Il Cacciatore Lamberto). Completano il cast: Pietro Casano, Alessandro Chiaramonte, Francesca Coppolino, Lorenza Denaro, Alba Donsì, Federica Fischetti, Claudia Sangani, Giorgia Torrisi. Musicisti: Roberto Fuzio, Pasqualino Cacciola, Pietro Calvagna, Ivan Rinaldi.
Una compagnia variegata che, grazie alla vitalità della musica e attraverso le tecniche tipiche dell’opera dei pupi, propone la vicenda dell’avventuroso matrimonio fra Pipino “il Breve” e Berta d’Ungheria, detta “dal grande piede”. Una storia in cui 13 quadri caratterizzati da vicende vivaci e colorate si susseguono seguendo un ritmo incalzante e coinvolgente per un musical dalle radici antiche ma sempre attuale e capace di coinvolgere il pubblico di ogni età.




Dimissioni e decade il Consiglio comunale di Solarino, “gesto estremo per evitare immobilismo”

Sei consiglieri comunali di Solarino si sono dimessi, facendo di fatto decadere il civico consesso. Si tratta di Rosa Bazzano, Rosalia Bellafiore, Silvana Cassia, Nello Mortellaro, Pierluca Francesca Oliva e Lia Valenti tutti della stessa area politica del sindaco Peppe Germano. “Un gesto forte, per amore della città e per fare in modo che l’attività della mia amministrazione non venga strumentalmente rallentata e che Solarino paghi un prezzo ingiusto e irragionevole”, commenta proprio il primo cittadino.
Alla base della clamorosa decisione, alcuni movimenti che avevano cambiato la geografia politica del Consiglio comunale, con l’opposizione che aveva guadagnato posizioni numeriche. “Una componente importante che aveva sposato il nostro progetto politico ha deciso di andare verso altri lidi perché il sottoscritto non si è voluto piegare a vecchie logiche politiche e si è rifiutato di farsi colonizzare da altri comuni”, scrive Germano indicando a suo giudizio delle precise responsabilità politiche.
Adesso la Regione dovrà nominare un commissario che sostituirà il Consiglio comunale decaduto. Sindaco e giunta, invece, restano in carica. “E serviremo fino all’ultimo giorno del mandato questa meravigliosa città”, assicurano.
Dall’opposizione attaccano. L’ex sindaco Seby Scorpo non le manda a dire: “Un individuo solitario al timone”, esordisce indicando ora il potere amministrativo che sarebbe concentrato nelle mani del sindaco. “Il dibattito è stato soppresso, eliminando completamente la manifestazione d’opinione dell’opposizione consiliare perché sei individui hanno distorto la volontà popolare. Hanno praticamente annientato la democrazia, umiliando quella parte della comunità che non condivideva l’operato di questo sindaco. Era questa la svolta buona?”, si domanda Scorpo citando lo slogan del sindaco Germano (la svolta buona, appunto).




La battaglia di Giorgia per papà Fabrizio, l’Asp: “Pari diritti per tutti i malati”

Da settimane Giorgia chiedeva risposte all’Asp di Siracusa circa il cambio di piano di assistenza domiciliare di suo papà Fabrizio, disabile gravissimo costretto a letto immobile ma cosciente “Compito del Servizio sanitario è garantire tutti i pazienti, senza privilegiarne alcuni a discapito di altri, facendo preferenze di nessun tipo. Appaiono fuorvianti e strumentali le dichiarazioni rese sulla stampa e sui social media dal familiare del signor D’Amico a cui si ricorda che tutti i malati per l’ASP hanno pari dignità e nessuno può essere privilegiato a parità di condizioni”, sono le prime parole che il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, dedica alla vicenda in una nota stampa inviata alle redazioni.  
“Va puntualizzato innanzitutto – concordano i referenti degli Uffici interessati – che per l’assistenza ai Disabili Gravissimi esiste in atto una specifica normativa di riferimento, che prevede l’erogazione di un contributo di cura al caregiver, che va ad aggiungersi alla pensione di Invalidità, all’indennità di accompagnamento, all’ulteriore indennità erogata dall’Inps, al trattamento pensionistico se previsto da attività lavorativa. Inoltre, viste le funzioni del caregiver, che dovrebbe sopperire alle esigenze assistenziali tutelari del paziente, le direttive prevedono che i disabili gravissimi possano avere una assistenza infermieristica per un massimo di 62 ore settimanali e, tuttavia, la caregiver ha chiesto l’intervento del Tribunale perché disponesse assistenza infermieristica domiciliare per 24 h al giorno.
Va precisato tra l’altro, che il riconoscimento delle indennità, così come l’assistenza continuativa infermieristica h 24 servono a tutelare il paziente solo quando le sue condizioni cliniche sono compatibili con la permanenza al domicilio dello stesso, dato che se le sue condizioni fossero particolarmente gravi, andrebbe opportunamente ricoverato in una struttura sanitaria idonea, evenienza questa che è stata rifiutata dalla famiglia”. Una circostanza, quest’ultima, che la stessa famiglia del signor Fabrizio ha reso pubblica spiegando anche i motivi del loro rifiuto verso il ricovero in una struttura che priverebbe il loro caro del calore e dell’affetto della famiglia provandolo ulteriormente, oltre alla malattia.
“Quest’ASP ha garantito e continua a farlo l’assistenza infermieristica come previsto dalla disposizione del magistrato. Se invece la caregiver desiderasse scegliere degli specifici infermieri, potrebbe farlo di propria iniziativa. In caso diverso, se questa Azienda avallasse le richieste di specifico personale infermieristico, privilegerebbe un paziente a discapito di tutti gli altri assistiti dal Servizio sanitario e nello specifico da questa ASP. Desideriamo chiarire – proseguono i responsabili – come il personale infermieristico in atto deputato a fornire assistenza al paziente sia assolutamente abilitato a farlo e che il predisposto affiancamento orientativo, abbia il solo scopo di consentire allo stesso di conoscere il paziente, il caregiver, il PAI, i dispositivi presenti nella stanza di degenza, atteso inoltre che nessun funzionario di questa ASP avrebbe mai leso la dignità del personale sanitario, chiedendogli di attendere sulle scale, né tantomeno avrebbe suggerito di chiamare le forze dell’Ordine, cosa che avrebbe provveduto personalmente a fare qualora ne avesse ravvisato la necessità. Merita richiamare – concludono – che analoga assistenza infermieristica domiciliare continuativa h 24 viene erogata dall’Asp, sempre in ossequio a sentenza del Tribunale, presso altri assistiti con necessità assistenziale sovrapponibile a quella del signor D’Amico e che in nessun caso è stato preteso l’utilizzo di infermieri della Rianimazione. Si assiste ad una inesatta interpretazione da parte del familiare di quanto messo in atto dall’ASP di Siracusa che, nonostante le ingenti risorse messe in campo, viene impropriamente accusata di interruzione del programma di assistenza infermieristica”, le conclusioni della nota dell’Azienda Sanitaria.
 




Forza Italia, il nuovo commissario provinciale di Pachino è Ninni Nicastro

Ninni Nicastro è stato nominato commissario comunale di Forza Italia. Professionista ben conosciuto e apprezzato, di consolidata esperienza politica, porterà le istanze del comune della zona sud al prossimo congresso provinciale, in programma per il prossimo 26 gennaio 2024.
“La nomina di Ninni Nicastro – afferma il Commissario provinciale Corrado Bonfanti – rappresenta il primo fondamentale tassello affinché Forza Italia a Pachino possa rappresentare un punto di riferimento di assoluto valore e di autorevole indirizzo politico. Sono molto felice per la scelta dell’amico Ninni Nicastro. E’ la persona giusta, per esperienza e conoscenza approfondita della comunità pachinese, per assumere un ruolo difficile e impegnativo in un momento di ricostruzione e rafforzamento di Forza Italia in provincia di Siracusa”.
Anche il deputato regionale Riccardo Gennuso saluta con favore la scelta di Nicastro. “Ninni saprà interpretare bene il suo incarico e, insieme, saremo protagonisti nelle prossime sfide elettorali”.




Natale, le parole dell’arcivescovo nell’incontro con la Stampa

“La contemplazione del Verbo Incarnato doni a tutti la gioia di sentirsi amati da Dio per riconoscere il mistero della sua presenza tra noi così da annunciarlo con fede illuminata, con l’amore per la società e l’impegno per il bene comune e contribuire a costruire un mondo più umano, più fraterno e più giusto dove regna la carità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, incontrando i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri. “Come ho scritto nella lettera pastorale di quest’anno “In luce ambulamus”: “La nostra unione con Dio è tanto più vera, tanto più viva, quando si realizza in una comunione d’amore nei fratelli, nella costruzione dell’unità, della concordia, della pace. La venuta del Signore ci doni la forza, il coraggio e la speranza per superare la situazione di grande incertezza che stiamo attraversando a causa della brutalità delle guerre, della violenza e della crisi economica che mette in difficoltà tanti lavoratori e tante famiglie. Il Natale porti salute, pace, bene, serenità e gioia e alimenti in tutti il senso vivo del dolore reciproco, della collaborazione e della corresponsabilità”.
Poi rivolgendosi ai giornalisti ha detto: “Un aspetto che vorrei sottolineare del Natale è l’intima comunione che siamo chiamati a costruire con il Signore. Ci porta ad accogliere l’altro, a vivere in comunione con l’altro, a cercare l’altro. Perché nella comunione, nell’amore che ci unisce, Dio si dona a noi. Sia nell’ascolto della parola, sia nell’esercizio della carità, l’amore di Dio in noi non solo circola, ma diventa perfetto. Il Natale del Signore ci indica anche una direzione, un senso al nostro cammino e alla nostra vita. Quel senso che noi nel tempo siamo chiamati a riscoprire perché attraverso le vicende, i segni dei tempi, le sfide il Signore ci conduce verso una meta, un cammino verso ciò che il Signore vuole compiere e farci sperimentare. Celebrare per noi il Natale significa fare rifiorire la speranza dentro di noi. La speranza che è certezza. Dinanzi a tutte le situazioni che viviamo a livello personale, a livello comunitario, a livello mondiale. Il flagello della guerra, la mancanza di pace, la violenza, la difficoltà delle famiglie. Tutto questo va visto, va affrontato in una dimensione di servizio, di amore, di dono per dare il nostro contributo nel nostro piccolo, anche se siamo una goccia, un seme. E per andare verso quella direzione in cui il Signore ci guida, ci illumina e ci sostiene. In tutto questo, il vostro servizio è fondamentale e indispensabile perché aiuta a trasmettere l’unica grande verità, perché alla fine solo una storia rimarrà, la storia della salvezza”.
Presente anche don Gianluca Belfiore, economo diocesano, che su invito dell’arcivescovo si è soffermato sulla campagna di comunicazione dell’Arcidiocesi sull’8 per mille, o meglio su come viene adoperato. “Come sapete ogni anno sulla base delle decisioni dei contribuenti viene redistribuito l’8 per 1000 e una certa quota viene data alla Chiesa cattolica e poi in base agli abitanti viene redistribuita all’interno delle diocesi italiane. E di questo budget abbiamo ritenuto di dover dare conto a coloro i quali scelgono la Chiesa cattolica nella loro dichiarazione dei redditi e quindi abbiamo fatto una campagna di comunicazione che trovate sul sito internet della diocesi. C’è una una pagina dedicata nella quale si dice cosa è pervenuto e come è stato utilizzato e poi vi sono dei video che spiegano in che modo sono stati spesi i soldi. Ne abbiamo scelti due: il primo riguarda la comunità San Martino di Tours che gestisce una mensa che è stata fondata ormai parecchi anni fa. E poi un’altro video riguarda le suore scalabriniane, la Società di San Carlo Borromeo, che operano qui a Siracusa in favore soprattutto dei migranti per la loro integrazione nel territorio”.
Sono intervenuti all’incontro anche il segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente che ha riprendendo le parole dell’Arcivescovo ha posto l’accento su alcuni verbi: “Ascoltare, discernere, camminare. Essere disponibili ad ascoltare chi incontriamo quotidianamente nella nostra professione, per poi raccogliere quante più informazioni e riuscire ad arrivare a quella verità di cui lei ci ha parlato. Discernere, riuscire a comprendere bene cosa dobbiamo raccontare, come dobbiamo raccontarlo e veramente comprendere in fondo quello che dobbiamo trasmettere. E poi camminare, ma senza andare in giro così, senza una meta precisa o comunque facendoci guidare da finte verità. Nell’ultimo anno c’è chi sta cercando di non farci raccontare le verità e mi riferisco a quello che sta accadendo con emendamenti vari che vengono approvati in Parlamento sulla libertà di stampa: il nostro compito è essere autentici baluardi di una democrazia che passa dalla libertà di parola, dalla libertà di raccontare le cose facendolo come ha sottolineato lei però seguendo sempre quella che è la verità oggettiva delle cose”. Il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti, Salvatore Di Salvo ha ricordato la preghiera per il giornalista scritta dall’arcivescovo Lomanto: “Quale verità se le macchine sostituiranno i giornalisti? E allora penso al messaggio che il Santo Padre ha lanciato per la 55esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore per una comunicazione più umana. L’Arcivescovo ha sottolineato che noi siamo svolgiamo questo servizio su un territorio per raccontare l’umano e come si racconta l’umano se la nostra professione è minata all’interno alla base: una professione proiettata verso un cambiamento che mette a dura prova l’essere oggi giornalisti e comunicatori. Come dobbiamo raccontare con la sapienza del cuore se la nostra dignità viene calpestata. In questo periodo di Natale dobbiamo avere il coraggio di scardinare le porte, il coraggio di continuare a dire che noi ci siamo con tutte le criticità. Ho un invito da fare: pubblichiamo una buona notizia. Andiamo alla ricerca della buona notizia che dà speranza”.
Presente anche Aldo Mantineo, componente del Corecom, che ha portato i saluti del presidente Andrea Peria Giacona: “Abbiamo moltissima strada da fare e un pezzo di strada non marginale è quello che passa attraverso un rapporto nuovo che deve avere il mondo della dell’informazione in genere o della comunicazione con determinati e con determinati racconti. Tra le funzioni che abbiamo ne abbiamo una relativa alla tutela dei minori e al rapporto tra web e minori. Una serie di iniziative da mettere in campo che sono finalizzate ad arginare e a capire e a neutralizzare tutta una serie di fenomeni devastanti come quelli del revenge porn, del cyberbullismo. E più di recente un fenomeno che è cresciuto in maniera spaventosa sul web, tra i ragazzi, la ludopatia, se ne parla ancora troppo poco”.
Infine ha concluso Alberto Lo Passo, presidente dell’Ucsi Siracusa: “Come Ucsi e Assostampa a Natale e a Pasqua compiamo sempre gesti di solidarietà concreta. Facciamo una donazione del pane ad una mensa e quest’anno la donazione è andata alla Chiesa di San Francesco d’Assisi del quartiere Epipoli dove c’è una comunità attiva e forniscono dei pacchi alimentari a un numero purtroppo sempre più crescente di cittadini in condizioni di indigenza”. Simbolicamente è stata consegnata all’arcivescovo una forma di pane.




Centri Scommesse, denunciati il titolare ed un socio privi di licenza

Controlli a tappeto nei centri scommesse del territorio.
I poliziotti della Divisione della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno avviato una serie di verifiche amministrative.
Denunciati il titolare ed il socio di un centro scommesse privo della necessaria licenza che operava però come se nulla fosse.
I controlli si sono concentrati in quegli esercizi in cui si accettano scommesse, sale gioco ed internet-point, in considerazione dell’allarme sociale che il fenomeno della “ludopatia” suscita nella società e, soprattutto, per accertare l’eventuale presenza di minori che, secondo la vigente normativa, non possono effettuare scommesse.
Nel corso delle verifiche, gli uomini guidati dal dirigente Calì hanno accertato la presenza di elementi oggettivi che contraddistinguono l’attività di raccolta scommesse: insegna pubblicitaria posta all’esterno, installazione di computer utilizzati per la prenotazione delle scommesse e di apparecchiature informatiche e telematiche per effettuare le giocate, corredate di stampanti termiche per l’emissione delle relative ricevute.
Sono state poste sotto sequestro delle ricevute di gioco, un report di scommesse effettuate per una settimana presso il suddetto locale e il palinsesto cartaceo delle giocate.