Ancora un'auto capottata: incidente autonomo lungo la Statale 115, ci sono 4 feriti lievi

Ancora una vettura finita capottata per un incidente autonomo. E’ successo nel pomeriggio, lungo la Statale 115 poco dopo lo svincolo autostradale, verso Avola. Presumibilmente un problema in curva, una carambola e l’auto è poi rovinata capovolta nella corsia opposta. Sarebbe questa una prima ricostruzione del sinistro. Le operazioni di rilievo sono state condotte dalla Polizia Municipale di Siracusa.
A bordo dell’auto c’erano 4 ragazzi di Noto, appartenenti ad una comunità radicata nella cittadina barocca. Per i soccorsi, sono stati allertati anche i Vigili del Fuoco. I quattro sono stati trasportati dal 118 al vicino ospedale Di Maria. Le loro condizioni non desterebbero particolari preoccupazioni.




Le indagini per la morte di Stefano Paternò: dissequestrato il lotto di AstraZeneca

E’ stato dissequestrato il lotto di vaccini AstraZeneca ABV 2856, finito al centro delle attenzioni della magistratura dopo il decesso del sottufficiale della Marina Militare, Stefano Paternò. L’uomo, in servizio nella base di Augusta, morì nella sua casa di Misterbianco alcune ore dopo l’inoculazione del vaccino. La Procura di Siracusa si attivò immediatamente, anche in seguito all’esposto della famiglia dello sfortunato militare.
I Nas sequestrarono su tutto il territorio nazionale le fiale riconducibili a quel lotto. Era il mese di marzo.
Alcuni campioni sono stati inviati per accertamenti all’istituto per la salute pubblica olandese (Rivm di Bilthoven) ed al centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci dell’Iss di Roma.
L’esito degli esami, disposti dalla Procura di Siracusa, è arrivato nelle ore scorse. Non vi sarebbe difformità tra i vari lotti e pertanto si è proceduto a disporre il dissequestro. Le dosi di AstraZeneca saranno ora restituite ai vari hub e centri vaccinali.
Sul fronte delle indagini sulla morte del sottufficiale, si attende a questo punto l’esito dell’autopsia.

foto generica dal web




Mobilità sostenibile, finanziati due progetti: Passiblei e riqualificazione Porto Piccolo

Ci sono anche due progetti per Siracusa e la sua provincia tra quelli finanziati dal Ministero della Mobilità Sostenibile con fondi Pac 2014/20. A dare l’annuncio è il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s), subito dopo la pubblicazione delle graduatorie per investimenti nel recupero dei waterfront e il miglioramento dell’accessibilità turistica (Asse B e C).
“Con circa 2,5 milioni di euro è stata ammessa a finanziamento la riqualificazione del Porto Piccolo di Siracusa, approdo Santa Lucia e Riva Porto Lachio”, illustra il pentastellato che negli ultimi due anni ha seguito direttamente il percorso ministeriale che ha condotto alla pubblicazione delle graduatorie definitive. Diverse le interrogazioni parlamentari e continuo il pressing sulle strutture ministeriali.
“In provincia, con i fondi Pac viene finanziata la programmazione e lo sviluppo progettuale del circuito del Barocco ovvero il sistema integrato di mobilità ciclo-ferroviario nel val di Noto denominato Passiblei (1,4 mln), un progetto sviluppato in collaborazione tra la Provincia di Ragusa e quella di Siracusa”, spiega ancora Ficara.
Il finanziamento di questi progetti si aggiunge a quello dello scorso aprile che riguardava le Autorità di Sistema Portuale. Occasione in cui l’AdSP di Augusta-Catania ha ottenuto le risorse per l’installazione del fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sulle pensiline dei parcheggi a servizio dei porti di Augusta e Catania (2 mln). Ma soprattutto un finanziamento di 5,2 milioni di euro per il cosiddetto Ecosistema Digitale, un fondamentale progetto di digitalizzazione dei processi portuali.
Il programma Pac prevede il completamento degli interventi entro il 2023. “Bisogna fare in fretta. E bisogna fare bene. Perché ottenere i finanziamenti è un merito; ma trasformare quei fondi in opere concrete è adesso un obbligo”, conclude Paolo Ficara (M5s).




Moglie e amante in casa, un "harem" di violenza e minacce: ai domiciliari un siracusano

Una lunga storia di maltrattamenti è venuta alla luce al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa, con il coordinamento del procuratore capo Sabrina Gambino e dal sostituto Tommaso Pagano. Un giovane è finito ai domiciliari, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Siracusa. E’ ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Surreale quanto emerso. Anni ed anni di maltrattamenti commessi nei confronti di tutte le “sue donne”. Più che una famiglia, aveva messo su un vero e proprio “Harem”: sotto lo stesso tetto erano costrette a coabitare moglie ed amante, nonché quattro figlie, due nate all’interno del matrimonio e due dalla relazione extraconiugale.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che all’interno delle mura domestiche vigeva un clima di vero e proprio terrore, determinato dalla violenza fisica e psicologica dell’uomo.
Ormai completamente assoggettate al volere del loro aguzzino, le due donne erano costrette a vivere in una condizione di semi-segregazione, non potendo uscire di casa se non con il consenso dell’uomo. Per strada potevano camminare solo con il capo chino, viceversa ad attenderle al rientro in casa vi erano dagli insulti brutali alle aggressioni con calci, pugni o addirittura con colpi di bastone. Tutto questo in presenza delle figlie che spesso, in prima persona, subivano lo stesso trattamento che il padre riservava alle loro madri.
Non di rado, le due donne, obbligate a vivere in condizione di sostanziale bigamia, venivano costrette dall’uomo ad intrattenere, con lui, e tra di loro, rapporti sessuali contro la loro volontà.
L’escalation di violenza fisica e morale, perpetrata in maniera costante e reiterato per anni ed anni, è culminata nel momento in cui le donne, ormai stanche della “prigionia”, sono state collocate, con le loro figlie, in località protetta pronte a ricostruire una vita serena.
Per l’indagato si attende adesso l’interrogatorio di garanzia. Intanto, come detto, è stato posto ai domiciliari.




Siracusa. Bufera nel Pd: 33 componenti dell'area Dem chiedono le dimissioni del segretario Adorno

Le tensioni all’interno del Partito Democratico della provincia aleggiano da settimane. Oggi sfociano  in un documento che sancisce la spaccatura vera e propria. Lotte intestine rese manifeste da un documento con cui 33 componenti del Pd provinciale chiedono le dimissioni del segretario provinciale Salvo Adorno. Si tratta di esponenti dell’Area Dem, eletti con la mozione Ricostruiamo. Aderiscono anche esponenti regionali, a partire da Enzo Pupillo. Tra i “dissidenti”, il gruppo che fa riferimento all’ex candidato alle regionali Gaetano Cutrufo.

Chiare le parole dei firmatari del documento, che rappresenta una chiara accusa nei confronti della dirigenza provinciale della forza politica, i cui organismi sono stati rinnovati a giugno del 2020. L’accusa principale sembra rivolta al segretario provinciale del partito.

La premessa è che “lo stato di stallo in cui si trova oggi il Partito Democratico della provincia è una situazione nella quale non ci sentiamo a nostro agio”.

Il motivo addotto è che “on si avverte la spinta che sarebbe necessaria per contribuire a cambiare le cose. Sembra una condizione di assenza di ossigeno, senza respiro e con lo sguardo appannato.
E’ una sensazione sgradevole che ci convince che nessuna svolta positiva potrà arrivare da parte
dell’attuale Segretario Provinciale, dopo quasi un anno di attese e di speranze conseguenti al
congresso del 21 giugno 2020 . E’ stato un anno nel quale il partito è rimasto fermo, immobile, senza momenti di partecipazione e confronto e senza saper sviluppare un’azione incisiva in grado attrarre consenso.”
Parole dure, a cui il gruppo fa seguire considerazioni ancor più chiare. “In questo anno – recita il documento- il gruppo dirigente ha interloquito soltanto attraverso articoli di giornale e
dichiarazioni a mezzo stampa, senza alcun reale coinvolgimento collettivo e senza discussioni
all’interno degli organismi eletti dal Congresso”.
I 33 “dissidenti” lo ritendono un comportamento quasi provocatorio. Lo definiscono “una sorta di
sfida ad accendere la polemica con lo scopo di evidenziare che coloro che non avevano condiviso
l’impostazione del Segretario fossero animati da una volontà distruttiva nei confronti del partito.
Nessuna delle sporadiche iniziative assunte dal partito è stata concordata e condivisa. Ognuno  si è arrogato il diritto di parlare pubblicamente in nome e per conto del Partito Democratico su questioni sulle quali nessun deliberato degli organi statutariamente eletti era mai stato preso”.
Si torna, poi, su tematiche legate alle scelte politiche effettuate in occasioni delle amministrative dello scorso anno, “dove ad Augusta non abbiamo nemmeno presentato una lista di riferimento del Pd, nonostante sia il  secondo centro della provincia per importanza e dimensione”.
Lo sguardo è puntato adesso sul rinvio delle elezioni a Ferla, Lentini, Noto, Pachino, Rosolini e Sortino. “Si tratta di un’occasione- secondo i firmatari del documento- per approfondire una discussione diretta a dare una concreta mano di aiuto ai Circoli impegnati, in questa condizione, nel compito quasi proibitivo di rendere competitiva la loro partecipazione alle elezioni”.

In un anno difficile come quello della pandemia, nel partito in provincia sarebbe prevalsa solo “la logica dei vincitori e dei vinti”.

Motivazioni che spingono il gruppo aderente ad Area Dem, eletti con la mozione RICOSTRUIAMO alla richiesta di dimissioni del segretario Adorno, “favorendo l’avvio di
una nuova fase di ricomposizione ampia e senza preconcetti all’interno del partito.
Questi i nomi dei firmatari del documento.
1 Adamo Alessia
2 Assenso Concetta
3 Assenza Raffaele
4 Bonfiglio Annalisa
5 Boscarino Roberta
6 Campagna Luciano
7 Carnazzo Sebastiano
8 Cortese Alessandra
9 Cutrufo Gaetano
10 Cutrufo Graziano
11 Di Grande Salvatore
12 Fazzina Carmelo
13 Ferrara Giulia
14 Filletti Daniela
15 Firenze Andrea
16 Firenze Gaetano
17 Fisicaro Davide
18 Fontana Emanuele
19 Giuca Giovanni
20 Limer Rita
21 Maltese Isabella
22 Mangiameli Alfio Santo
23 Monaca Marilena
24 Narzisi Lucia
25 Procopio Elena
26 Raineri Francesca
27 Raiti Maria Daniela
28 Rametta Salvatore
29 Russo Valentina
30 Sbona Ester
31 Schembri Giuseppe
32 Spicuglia Luciano
33 Tripoli Claudio
Al Documento aderiscono anche:
1) Demma Giuseppe (componente Direzione Regionale)
2) Gerratana Piergiorgio (componente Assemblea Regionale)
3) Pupillo Vincenzo (componente Assemblea Regionale e membro di diritto dell’Assemblea
Provinciale)
4) Sbona Salvatore (componente di diritto dell’Assemblea Provinciale




Tensioni nella Lega, parla Massimo Casertano: "Il partito? E' comitato elettorale di Vinciullo"

Dopo l’epurazione dalla Lega, non resta certo a guardare Massimo Casertano. L’ex candidato sindaco di Augusta, sostenuto in piazza direttamente da Matteo Salvini, si è visto revocare l’incarico di referente provinciale enti locali dai nuovi referenti del partito – Impelluso e Vinciullo – con una nota in cui, tra le altre cose, lo si accusa di “manifesta volontà di arrecare danno all’immagine del partito”.
E non ci sta. “Se rovinare l’immagine del partito significa dissentire sull’opportunità politica di certe nomine in provincia di Siracusa – spiega Massimo Casertano – e sulla trasformazione della Lega in provincia a comitato elettorale dell’onorevole Vinciullo, sono orgoglioso di aver espresso civilmente le mie idee, peraltro, solo all’interno del partito. Tuttavia non vedo proprio come possa avere causato un danno di immagine dal momento che questo mio forte dissenso sino ad oggi era interno al partito; ed era noto al segretario regionale Minardo ed a tutti i vertici regionali”.
Non è un mistero che gli ultimi assetti interni alla Lega di Siracusa abbiano causato qualche mal di pancia. Nei giorni scorsi, il sindaco di Palazzolo Acreide aveva ad esempio espressamente lasciato intendere una sua prossima uscita dal partito nonostante dichiarazioni concilianti di Enzo Vinciullo. “Se non si può esprimere un dissenso interno ne prendo atto”, dice ancora Casertano. “Se le mie idee non piacciono a chi gestisce il partito me ne farò una ragione e trarrò le mie valutazioni che esprimerò in occasione di una conferenza stampa che terrò sabato mattina ed in cui spiegherò tutti i retroscena di questo provvedimento.”




Niente treni per i pendolari nei festivi: "Il primo arrivo a Siracusa è alle 13.12 (in bus da Catania)"

Nessun treno assicurato nelle fasce orarie lavorative 6,00-9,00 nei giorni festivi. Se qualche settimana fa si trattava di timori, ipotesi da confermare, oggi questa è per il Comitato dei Pendolari Siciliani una certezza. Ne parla il presidente, Giosuè Malaponti, che osserva come “nonostante si sia tanto parlato di ripartenze, turismo e rilancio, il governo regionale il settore dei trasporti ferroviari continua a soffrire, almeno sul versante legato agli spostamenti per lavoro.

Investimenti riguardano l’incentivazione dei treni turistici Siracusa-Modica-Ragusa con i Barocco Line, i Taormina-Catania Line, i Cefalù Line che da Punta Raisi vanno a Palermo e, appunto, a Cefalù.

Malaponti ricorda che oltre ai turisti e proprio per assicurare ai turisti i servizi sul territorio “servono i lavoratori, un popolo di lavoratori che deve spostarsi per raggiungere i luoghi di lavoro”.

Entrando nel dettaglio, il primo treno regionale da Messina parte alle 7,45 per arrivare a Palermo alle 11.04  e da Palermo alle 08.32 per giungere a Messina alle  11.17. Il Messina-Catania ha un treno alle 6.52 e arriva a Catania alle 08.52, mentre da Catania a Siracusa il primo bus sostitutivo al treno è previsto alle ore 11.03 con arrivo a Siracusa alle ore 13.12 (tratta chiusa dal 13/06 al 31/07/2021).

“Chi, inoltre, deve andare a lavorare nei giorni festivi, pur avendo acquistato un abbonamento mensile, non può utilizzare il treno perchè non previste le fasce orarie lavorative, nemmeno utilizzando i treni turistici”.

Il Comitato dei Pendolari Siciliani ha le idee chiare. “La  Regione Siciliana, committente del servizio di trasporto ferroviario regionale-fa presente Malaponti-  comunque paga il dovuto all’impresa ferroviaria per i 65 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi.
Per onestà intellettuale, il servizio c’è seppur ridotto al minimo ma non garantisce gli orari dei primi treni del mattino. A luglio dell’anno scorso avevamo chiesto al Dipartimento Trasporti Regionale nel predisporre la bozza oraria 2020-2021 di riprogrammare gli orari garantendo la continuità del servizio nelle fasce orarie pendolari (06.00/09.00) anche la domenica e nei giorni festivi tenuto conto che anche in questi giorni vi sono lavoratori che devono spostarsi per assicurare dei servizi ai cittadini avendo pagato un abbonamento (mensile-settimanale) per un servizio che, in effetti, c’è, ma non garantisce gli spostamenti lavorativi”.
La richiesta che parte oggi è indirizzata “al Dipartimento Trasporti di voler inserire nella programmazione dell’orario 2021-2022 gli orari di partenza dei primi treni del mattino dei giorni feriali nella fascia pendolare 06.00/09.00 a garanzia della continuità del servizio pendolare”.




Marina di Siracusa "rattoppata", primo intervento in attesa dei lavori definitivi

E’ stato concluso l’intervento di rattoppo per la Marina di Siracusa. Lavori provvisori e per tamponare l’emergenza, si affretta a precisare Palazzo Vermexio, “in attesa di quelli annunciati dalla Regione per il prossimo autunno” con l’ampia riqualificazione dell’area. La zona è di proprietà demaniale.
Non era però più possibile ignorare il degrado della pavimentazione. Gli operai hanno rimosso le mattonelle staccate e hanno effettuato le riparazioni con cemento. “Senza un’attenta preparazione del sottofondo – spiegano i tecnici – sarebbe stato impossibile posizionare delle nuove mattonelle; si sarebbe ripetuto l’errore commesso nel passato e che ha determinato la situazione di oggi”.
Il rattoppo, seppur provvisorio, si è già attirato i primi commenti poco lusinghieri. E’ un inizio, una prima forma di attenzione. Non deve, però diventare la soluzione definitiva.
Intanto, sono 1.000 gli interventi effettuati per la riparazione di buche a Siracusa, in due mesi. Numeri a cui, secondo quanto comunicato dal settore competente, va aggiunta la sistemazione di 10 tombini e di 40 metri quadrati di marciapiede in viale Tica. I dati sono stati forniti dal settore Trasporti e diritto alla mobilità che da qualche mese ha in carico di occuparsi del servizio al posto dell’Ufficio tecnico.
Tutti gli interventi sono stati effettuati secondo i nuovi criteri previsti dal capitolato, che consentono di tenere sotto controllo i costi e di avere una più lunga durata delle riparazioni.
Le riparazioni sono state effettuate in circa 50 arterie raggruppate di volta in volta per zone così da velocizzare gli interventi e limitare il raffreddamento del bitume migliorandone la tenuta.
Questo l’elenco: viale Regina Margherita, viale Tunisi, via Diodoro Siculo, via Basilicata, via Calabria, via Algeri, viale Tica, via Senatore Di Giovanni, viale Epipoli, via della Madonna, via Italia, via San Metodio, viale Zecchino, traversa Vallone Carancino, traversa Sinerchia, via Monviso, via Frasca, via Monte Bianco, via Monte Cammarata, via Aliffi, via monte Pellegrino, via Monte Genuardo, via Salibra, viale Epipoli, viale Tisia, via Alessandro Specchi, viale Pitia, viale Murri, viale Vanvitelli, via Achille Adorno, via Corsica, via Piave, via Ascari, via Toscano, via Salvo D’Acquisto, via delle Carmelitane scalze, via Antonio Rudinì, via Monte Bianco, via delle Petunie, viale Tunisi, via Puglia, viale dei Comuni, via Taranto, via Giuseppe Reale, via Luigi Vinci, via Taranto, via Concetto Lo Bello, viale Teracati, via Costanza Bruno, piazza Toscano, via Serafino Privitera, riviera Dionisio il Grande.
“Nei prossimi giorni gli operai si sposteranno a Cassibile per sistemare le strade della frazione, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare e ci stiamo impegnando in tal senso. Tra il milione e mezzo postato quest’anno in bilancio per la manutenzione straordinaria e le manutenzioni ordinarie previste, contiamo di potere presto dare dignità a molte strade della città”, spiegano il sindaco Italia e l’assessore Maura Fontana.




Sicurezza stradale e anti-incendio, quel canneto che l'amministrazione non sa tagliare

Da un paio di giorni è entrata in vigore la nuova ordinanza per la prevenzione degli incendi in città. Dispone misurem interventi e sanzioni per chi non ottempera alla pulizia di fondi e terreni incolti, specie se vicini a strada o palazzi.
Come spesso capita, la norma c’è ma ne manca l’applicazione. E così l’ordinanza del Comune di Siracusa rischia di rimanere lettera morta, solo un esercizio retorico. In 48 ore diverse sono state le segnalazioni giunte alla nostra redazione. Paradigmatico il caso di via Beneventano del Bosco. E’ una piccola strada nella centrale zona di Grottasanta, nei pressi di via Servi di Maria.
Eleganti complessi si affacciano su via Beneventano, dove ha sede anche l’Avcs ovvero una delle associazioni di protezione civile che si occupa anche di prevenzione incendi. E poco distante, l’incredibile: da mesi un canneto cresce rigoglioso. Da un terreno privato adiacente alla proprietà pubblica, ha invaso prima il marciapiedi e adesso anche una delle corsia di marcia. Morale della favola, a piedi o in auto, lì bisogna spostarsi con conseguente pericolo per i pedoni o per le auto.
Pur essendo stata segnalata la cosa negli ultimi 4 mesi decine e decine di volte, l’amministrazione comunale non riesce ad intervenire per garantire la sicurezza della circolazione e, adesso, anche quella anti-incendio. L’Ufficio Ambiente, mesi fa, ha trasmesso al settore del Verde Pubblico una nota con richiesta di intervento. Ma che ci crediate o meno, non c’è nessuno che possa decespugliare quel canneto. E neanche si è riusciti a convincere il proprietario del terreno su cui cresce ad intervenire o ad addebitargli gli eventuali costi del diserbo. Le canne ringraziano e continuano a crescere.
A motivare il lungo stallo, il mancato affidamento del servizio di sfalcio dei marciapiedi. Ed è anche la ragione per cui la vegetazione è tornata a crescere rigogliosa, alla Pizzuta ad esempio. Ci sarebbe allora da domandare perchè il servizio è stato scorporato dall’igiene pubblica, dopo che – va riconosciuto – con l’assessore Andrea Buccheri era tornato il decoro sui marciapiedi. Se il tentativo era di migliorare ulteriormente il servizio, è miseramente fallito ancora prima di iniziare.
La qualità di un’azione amministrativa viene giudicata dai cittadini in particolare sulle piccole cose quotidiane, dai tempi di risposta ed intervento. Di solito giorni. Quando si passa ai mesi…




Canicattini a rischio "Zona Rossa" : contagi in famiglia, tra visite e cresime

Sono tutti contagi in contesti familiari quelli registrati in questi giorni a Canicattini. Si tratta di 22 positivi in totale. Secondo le normative vigenti, nel caso in cui, in una settimana, si dovesse arrivare ad un incremento di 18 positivi, scatterebbe la Zona Rossa.

Questo il rischio che il sindaco, Marilena Miceli intende scongiurare e per questo ha disposto la chiusura per tutta la settimana delle scuole, degli uffici pubblici e delle strade nel Comune che guida.

“E’ evidente- commenta il sindaco- che molti pensavano che il virus non circolasse più e invece qualche visita ai parenti e qualche riunione familiare ha prodotto il dato di oggi, che non è allarmante in termini sanitari ma lo è, appunto, per la possibilità che si “chiuda” il Comune.

La situazione sarebbe circoscritta. “Tutte le famiglie coinvolte sono state individuate, stanno osservando l’isolamento e saranno sottoposte ancora a tampone. In altri momenti dell’anno abbiamo avuto numeri ben più alti ma le prescrizioni adesso sono diversi e su questi dati dobbiamo ragionare. Ho anche vietato la somministrazione di cibo e bevande su suolo pubblico. Ho però dato la possibilità di sedersi al bar, con il rispetto dei protocolli che l’attività deve rispettare, all’aria aperta”.

Alcuni contagi sarebbero legati ad eventi (vedi prime comunioni e cresime), in altri casi si è trattato di contagi legati alla frequentazioni di familiari stretti.

Emblematico il caso di una donna di 90 anni, vaccinata, contagiata dal nipote, che lavora in una scuola di Siracusa. “Essendo stata vaccinata- spiega Marilena Miceli- ha superato in pochissimi giorni e con sintomi lievissimi il virus. Questo lascia ben sperare, a prescindere dal fatto che il contagio possa avvenire anche se vaccinati”.

Intanto prosegue la campagna vaccinale. “In questi giorni- ricorda il sindaco- anche noi, come nel resto della provincia, abbiamo subito uno stop a causa della carenza di dosi, ma riprenderemo a pieno regime, tutti i pomeriggi (e il giovedì anche nella mattinata). Ci si registra al Comune e poi si raggiunge il centro vaccinale per la somministrazione, senza assembramenti e senza disagi”.

L’auspicio è che nei prossimi giorni, quindi, l’incremento dei contagi non raggiunga il tetto massimo di 18 che, sulla base del numero degli abitanti di Canicattini, porterebbe la Regione all’istituzione della Zona Rossa nel Comune della zona montana della provincia siracusana proprio nel momento della ripresa, per via dell’istituzione della Zona Gialla in Sicilia.