"Troppe feste a Noto, così rischiamo la Zona Rossa": il sindaco chiede accortezza

Contagi in aumento a Noto. Il sindaco, Corrado Bonfanti contesta il comportamento di cittadini che hanno organizzato feste in casa, ritenendole presunta causa dell’incremento del numero di positivi. 45 nelle scorse ore. Secondo il primo cittadino i party con bambini e le attività ricreative organizzate avrebbero portato Noto ad un passo dalla Zona Rossa. L’appello del sindaco ai suoi concittadini è quello di assumere comportamenti responsabili al massimo, come nelle scorse settimane, quando la situazione è stata tenuta sotto controllo. Il rischio di chiusure ulteriori sarebbe- ha fatto notare Bonfanti- una tegola ulteriore sull’economia locale.

Intanto Priolo e Buscemi hanno terminato il loro periodo di Zona Rossa. Ieri in provincia di Siracusa sono stati registrati 110 casi in più rispetto alle 24 ore precedenti.




Beni Culturali, nuovo soprintendente per Siracusa: l'architetto Salvatore Martinez

Il nuovo soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa è l’architetto Salvatore “Savi” Martinez. Firmato dal dirigente generale del Dipartimento regionale il decreto di nomina. Prende il posto di Donatella Aprile, anche lei architetto, passata a guidare la Soprintendenza di Catania, mantenendo sino ad oggi l’interim a Siracusa.
Siracusano, Martinez è dal 2017 0p00residente della commissione Urega di Siracusa.




Siracusa. I 169 anni della polizia, i numeri di un anno di Covid: 246 arresti da marzo 2020

Un anno di lavoro intenso per la polizia anche in provincia di Siracusa. In occasione della celebrazione del 169esimo anniversario della sua fondazione, in Questura ha avuto luogo una breve e contingentata cerimonia a cui ha preso, insieme al questore, Gabriella Ioppolo, anche il prefetto, Giusi Scaduto, nel cortile di viale Scala Greca.

Nel bilancio tracciato come di consueto, quest’anno emergono certamente i numeri legati al contenimento della pandemia: 500 ordinanze di servizio nell’anno. Temi caldi, l’emergenza immigrazione, appesantita dalla presenza di rada al Porto di Augusta, di almeno due “navi quarantena” (si sono registrati 91 sbarchi e accolti, quindi trattati, 7005 soggetti extracomunitari)

In tema di violenza di genere, sono stati oltre 50 i “codici rossi”, che hanno consentito alla polizia di mettere in sicurezza 21 donne vittime di violenza e i loro figli minori.

Nell’ambito delle Misure di Prevenzione, il Questore Gabriella Ioppolo ha emesso 54 avvisi orali, ed ha proposto all’Autorità Giudiziaria competente, ai fini dell’applicazione della sorveglianza speciale, 37 persone. Sempre su proposta del Questore, il Tribunale Misure di Prevenzione ha disposto, nei confronti di due affiliati al clan Trigila di Noto, in due diversi momenti, il sequestro ai fini della confisca, di patrimoni illecitamente costituiti, per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.

Tra le attività condotte in tema di prevenzione e sensibilizzazione, si ricorda il progetto “Icaro”6, sponsorizzato dalla Polizia Stradale, che ha visto coinvolti, da remoto, in collegamento in diretta su FMITALIA, 11.000 studenti di  21 Istituti scolastici della provincia siracusana, è stato un vero successo in termini di entusiasmo ed apprezzamento.

Da marzo 2020 al mese scorso sono state arrestate dalla polizia in provincia 246 persone( 104 solo in materia di stupefacenti) mentre quelle denunciate in stato di libertà 1469.

 




Siracusa. Continue evasioni dai domiciliari dopo l'arresto per droga: in carcere 59enne

Si aprono le porte del carcere di “Cavadonna” per  Claudio Violante, arrestato nella notte tra i 22 e il 23 marzo scorso nell’ambito dell’operazione antidroga dei Carabinieri contro la piazza di spaccio della zona Santa Lucia. L’uomo era stato posto ai domiciliari ma in diverse occasioni era stato sorpreso a violare le restrizioni cui era prescritto. L’uomo era evaso per andare a prendere un caffè al bar come per portare in giro in cane e in diversi casi, rintracciato, aveva fornito fantasiose scuse per motivare le sue violazioni. L’autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento di aggravamento della misura cautelare. I militari hanno pertanto condotto l’uomo nella casa circondariale di Siracusa.




VIDEO. Zona industriale, tra crisi e rilancio: per la transizione energetica serve il Recovery

E’ un momento complesso per la zona industriale siracusana. Il grande polo della raffinazione a metà tra crisi e rilancio. Il settore soffre, anche per i contraccolpi del covid ed il calo dei consumi. Si parla allora di necessaria transizione energetica e decarbonizzazione, con la creazione di nuove linee di produzione. I progetti ci sono, ma serve anche il supporto di corposi finanziamenti. Quelli che il Recovery potrebbe mettere sul piatto per uno degli asset produttivi del Paese da sempre strategico. Ma ad oggi i progetti siracusani sono fuori dal Pnrr. E rimanendo fuori, si rischia il declino. Il cerino in mano lo ha la politica. Di questi temi ha parlato su FMITALIA Claudio Geraci (Isab Lukoil).




Covid: 110 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 750 inoculazioni all'hub vaccinale

Sono 1.505 i nuovi positivi al covid in Sicilia a fronte di oltre 32mila tamponi processati. Incidenza al 4,6% con la regione al quinto posto oggi per contagi. I guariti sono stati 6.022, gli attuali positivi passano a 21.752 (-4.475). Registrati 258 decessi ma attraverso un ricalcolo complessivo.
In provincia di Siracusa sono 110 i nuovi casi di contagio finiti nel report ufficiale della Regione e comunicati all’Iss. La nota positiva da Priolo e Buscemi che non sono più, da oggi, in zona rossa rafforzata. Nel capoluogo il totale degli attuali positivi supera i 200 casi: +100% rispetto ad inizio marzo. All’hub vaccinale di via Bixio effettuate oggi circa 750 inoculazioni.
Questi i casi nelle altre province: Palermo 471 nuovi casi, Catania 238, Agrigento 181, Trapani 135, Messina 128, Caltanissetta 110, Ragusa 84, Enna 48.




Contrae il covid in casa di riposo, muore 90enne. La figlia: "col vaccino si sarebbe salvato"

Non ce l’ha fatta uno dei 15 anziani contagiati dal covid nella casa di riposo di Siracusa di cui era ospite. Tony Fazzina, 90 anni, è morto il giorno di Pasqua, dopo tre settimane di ricovero in ospedale.
A marzo, la notizia di un focolaio in quella struttura per anziani aveva in fretta riempito le cronache locali. Ed in piena campagna vaccinale aveva finito per creare anche più di qualche imbarazzo. L’Asp di Siracusa aveva quindi chiarito che non vi era stato alcun ritardo e che le inoculazioni per quegli anziani erano previste per il 17 marzo. Ma è purtroppo arrivato prima il covid: il 12 marzo la comunicazione delle positività.
A raccontare il triste epilogo della vicenda è Ornella, la figlia dell’anziano che ha perduto la vita. “Fosse stato vaccinato, forse si sarebbe potuto salvare. In fondo rientrava a pieno titolo tra quelle persone da vaccinare in via prioritaria, con i suoi 90 anni”, racconta dopo aver rivelato la storia sui social.
“Mi auguro che chi di competenza possa chiarire davvero questo aspetto”, è un altro passaggio dello sfogo della donna. “Se ne è andato senza il conforto di noi familiari. Mi auguro che a nessuno debba mai capitare qualcosa di simile”.




Finisce l'incubo zona rossa anche per Buscemi: "il nostro caso farà cambiare le norme"

E’ stata revocata con ordinanza la zona rossa anche per Buscemi. Accolte le rimostranze del sindaco, Rossella La Pira, rafforzate dall’analisi del Coordinamento Covid19 dell’Asp di Siracusa. Con una nota inviata alla Regione, era stata evidenziata la paradossale vicenda per cui con un solo nucleo familiare contagiato ed in quarantena dal 22 marzo, la cittadina fosse stata blindata. Un’assurdità evidente, dettata dai criteri fissati per decreto dal governo in merito alle zone rosse rafforzare. “Il nostro caso sarà certamente portato all’attenzione del Governo Nazionale e farà da apripista per la revisione dei parametri che determinano l’istituzione delle zone rosse rafforzate, parametri che non possono non tener conto delle concrete circostanze che si possono verificare in ogni singolo comune”, spiega il sindaco La Pira.
“Naturalmente – poi aggiunge – uscire dalla zona rossa non significa liberi tutti, in quanto i contagi sia a livello nazionale che regionale sono ancora alti e la nostra Regione rientra tra le zone arancioni. Vi invito, pertanto, ancora una volta al senso di responsabilità, che avete dimostrato sino ad oggi, e al rispetto delle regole previste per la zona di appartenenza”.




Priolo non è più in zona rossa, revocata l'ordinanza regionale con effetto immediato

Revocata la zona rossa rafforzata a Priolo. Nuova ordinanza del presidente della Regione che, con effetto immediato, riporta la cittadina siracusana in zona arancione. Nelle ore scorse, il sindaco Pippo Gianni aveva avanzato richiesta di revoca. Nella comunicazione inviata al presidente Nello Musumeci, poi accolta nel pomeriggio, aveva illustrato come i dati sui contagi siano in calo.
L’ultima rilevazione operata dal Coordinamento Covid dell’Asp di Siracusa accerta che i nuovi casi di contagio, rapportati alla popolazione, determinano un tasso di incidenza inferiore a quello che fa scattare la zona rossa. Nella settimana dal 3 all’8 aprile si sono registrati a Priolo 17 casi di contagio per una incidenza pari a 145 per 100mila abitanti mentre la soglia di allerta è fissata a 250 casi per 100mila abitanti.




I piccoli comuni siracusani e il rischio zona rossa, Cannata: "rivedere i parametri"

“I parametri dettati dal Governo nazionale per determinare l’istituzione di un Comune zona rossa vanno rivisti, sono assurdi e fuori dalla realtà. Non è possibile vedere Buscemi chiudere per una sola famiglia positiva, o Cassaro rischiare per 2 o 3 tamponi molecolari positivi”. Il vicepresidente vicario di Anci Sicilia e sindaco di Avola, Luca Cannata, chiede al Governo Nazionale di interpretare razionalmente i criteri in grado di determinare le zone rosse in ambito comunale.
“Vanno rivisti i parametri per non danneggiare ancor di più le attività economiche e commerciali dei comuni – dice – mentre in precedenza con numeri molto più alti non si passava alla zona rossa, oggi che abbiamo i primi vaccinati diventa assurdo ritrovarsi con chiusure per pochi positivi”.
Ad esempio, infatti, si potrebbe, considerare che il rapporto di 2,5 ogni 1.000 abitanti (250 ogni 100 mila abitanti) venga riferito non ai singoli soggetti positivi, ma ai nuclei o cluster di contagio accertati su base comunale ed, inoltre, non computando nel novero i soggetti – i cosiddetti contatti diretti – che sono già destinatari di provvedimenti di isolamento obbligatorio che si sono positivizzati successivamente. “Ho condiviso tale tesi con i sindaci della nostra provincia – conclude – e ci siamo detti tutti d’accordo”