La Regione riscopre la tragedia dello Zaira: pressing di Zito, "soluzione entro aprile"

Per una volta la Regione era anche stata tempestiva: dopo la tragedia del motopesca siracusano Zaira, in pochi mesi era nata una legge che istitutiva, tra l’altro, un fondo di solidarietà con tanto di stanziamento importante per chi, in quella tragedia, ha perso tutto: il papà, un componente dell’equipaggio, l’imbarcazione ed il lavoro di una vita.
Ma quasi due anni dopo l’accaduto, nonostante lo stanziamento di risorse, la maggior parte di quel contributo non è ancora stato liquidato. E nei giorni scorsi Fabio Sapienza, il capitano della Zaira, ha rotto il silenzio. Intervenuto su FMITALIA ha raccontato di giorni impossibili, scanditi solo dall’attesa di una buona notizia che non arriva.
A bloccare tutto, un debito contributivo. Ma non lavorando, con il motopesca affondato e inutilizzabile, è impossibile oggi per la famiglia Sapienza pensare di poter saldare quell’importo contributivo. E senza quel pagamento, i circa 100 mila euro del contributo regionale non sono erogabili. Un paradosso. Del caso, sollevato anche da SiracusaOggi.it, si è occupato il deputato regionale Stefano Zito (M5s). “Ho presentato una interrogazione d’urgenza al nuovo assessore, Scilla. Ma nel frattempo ne ho anche parlato con il nuovo direttore dell’assessorato. Ho chiesto maggiora attenzione sulla vicenda che era finita nel dimenticatoio. Il contributo stanziato da ottobre 2019 ancora non è stato liquidato, come saprete. Ora, trascorsi tre anni scade e quella famiglia rischia di ritrovarsi privata di un beneficio essenziale. Sono rimasti solo loro, tutti gli altri già pagati dalla Regione”, dice Zito. “Gli uffici regionali mi hanno assicurato che, terminata la Finanziaria regionale, risolveranno il problema. Entro i primi di aprile, con un escamotage tecnico, si riuscirà a dare giusto ristoro alla famiglia Sapienza. La soluzione studiata è una misura compensativa: la Regione paga il debito con la riscossione con una parte dello stanziamento previsto e la restante parte viene erogata agli aventi diritto. Ho notato una certa sensibilità degli uffici sulla vicenda siracusana. Ma continuerò comunque a seguire la vicenda fino a soluzione. Entro i primi di aprile confido che si riesca a risolvere”, la previsione di Stefano Zito.
Il peschereccio siracusano venne inghiottito dalla furia del maltempo nel maggio del 2019, di fronte Malta. Due le vittime: Luciano Sapienza e un altro marittimo imbarcato.
La grande mobilitazione seguita a quel drammatico incidente, portò anche alla creazione di una legge regionale ad hoc dopo un vuoto legislativo di vent’anni. Una legge che porta la firma dell’ex assessore regionale siracusano, Edy Bandiera. A gennaio del 2020, la Regione aveva assegnato alla famiglia di pescatori siracusani 100.398,55 per l’acquisto di una nuova imbarcazione, 8.738,99 al figlio del defunto in quanto marittimo imbarcato; 9.921,99 alla moglie-erede dello scomparso Luciano (questa ultima somma effettivamente liquidata, ndr).
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Siracusa. Tentavano di introdurre cellulari in carcere usando un drone: denunciati

Scene da film americano ieri lungo la strada provinciale 12 che da Floridia conduce a Canicattini, all’altezza del carcere di Cavadonna. Gli agenti della Squadra Mobile, mentre transitavano, hanno notato un’auto, una Smart introdursi in una strada sterrata, parallela alle mura carcerarie e, insospettitisi, hanno deciso di verificarne, senza farsi vedere, le mosse. A distanza, dopo essersi arrampicati su degli alberi, al fine di mimetizzarsi e capire meglio cosa stessero facendo gli occupanti della Smart, dopo essersi accorti che su trattava di due giovani che armeggiavano con un oggetto, in un primo momento non identificato, hanno deciso di intervenire.
Stupore quando gli agenti si sono accorti che i due, di 26 e 20 anni, originari del catanese, armeggiavano attorno ad un drone di grosse dimensioni sulla pancia del quale erano collocati, confezionati, quattro telefoni cellulari; ciascuno munito di scheda telefonica prepagata.
Il dispositivo consentiva di sganciare il “carico” con un impulso radiocomandato dai due soggetti. È parso subito chiaro agli agenti che quel carico doveva, verosimilmente, essere recapitato all’interno della struttura carceraria distante appena poche decine di metri.
I due sono stati denunciati per il tentativo di introdurre all’interno del carcere il drone e i telefoni cellulari che sono stati sequestrati per gli accertamenti e gli approfondimenti di rito.




VIDEO. Corse clandestine e maltrattamento di cavalli: blitz della Polizia a Noto

Blitz della Polizia in un fondo privato di contrada Coffitella a Noto. Gli agenti, impegnati in un servizio di controllo per contenere il fenomeno delle corse clandestine di cavalli, hanno accertato la presenza nella stalla di 3 equini (un cavallo dal mantello baio – di sesso femminile, chiamata “Gatta nera”, un cavallo baio – maschio ed un cavallo sauro maschio chiamato “King Nelson”) subito sottoposti a prelievi ematici alla ricerca di probabili sostanze dopanti.
Da accertamenti svolti in banca dati, si è appurato che i proprietari – “riconducibili alla consorteria mafiosa dei Pinnintula (Trigila)”, spiegano gli investigatori – non risultavano censiti, ovvero dotati di codice aziendale per la regolare detenzione dei cavalli.

Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti all’interno di un armadietto 9 flaconi di farmaci prelevati dagli operatori sanitari per essere sottoposti ai dovuti accertamenti di laboratorio.
Intanto, per la mancanza del codice di registrazione aziendale per il possesso, la detenzione e l’allevamento degli equini elevata una sanzione di oltre 9.000 euro.
I controlli della Polizia di Stato verranno ulteriormente intensificati per tutelare i cavalli, “animali senzienti, capaci di provare sofferenze, prevenendo così fenomeni di maltrattamento e lucroso sfruttamento degli stessi” recita la nota della Questura.




Siracusa. Giornata dei Beni Culturali, ingresso gratuito al museo ed al parco archeologico

Anche a Siracusa domani musei, parchi e gallerie regionali saranno visitabili gratuitamente, in occasione della “Giornata dei beni culturali siciliani”- E’ l’iniziativa dedicata alla memoria di Sebastiano Tusa, istituita lo scorso anno dal presidente della Regione, Nello Musumeci, per legare il ricordo dell’archeologo siciliano e assessore regionale, scomparso nel disastro aereo in Etiopia il 10 marzo 2019, alla promozione e alla fruizione del patrimonio culturale della Sicilia.
Area archeologica della Neapolis, museo regionale Paolo Orsi e galleria Bellomo a Siracusa saranno quindi aperte gratuitamente e per l’intera giornata ai visitatori. E’ però richiesta la prenotazione sulla piattaforma Youline (http://laculturariparte.youline.cloud/).
Proprio in occasione della “Giornata dei beni culturali in onore di Sebastiano Tusa”, il sindaco Francesco Italia e la Giunta visiteranno la Neapolis e i nuovi lavori al suo interno, resi possibili dalla recente autonomia del Parco Archeologico. Fabio Granata, assessore alla Cultura e autore della legge sui Parchi archeologici, esprime “Grande soddisfazione per la visibile rinascita del Parco archeologico di Siracusa grazie alla sua piena autonomia. Un risultato che ha radici lontane, che ho avuto l’onore di condividere con Sebastiano Tusa e che domani ricordiamo. La presenza della Giunta al completo rappresenta simbolicamente la centralità del Parco per la crescita culturale e sociale di Siracusa e, in prospettiva, di tutte le città che condividono questa bellissima area culturale che attraversa il SudEst”.
Per il sindaco, Francesco Italia “si concretizza un altro tassello di rinascita della nostra città, un tassello fondamentale sia per i viaggiatori che lo visiteranno ma anche per tutti i cittadini che potranno viverlo come una grande riserva paesaggistica e ambientale, intrisa dai “segni” della nostra storia”.




Siracusa. Metalmeccanici, 400 posti persi in un anno e altri a rischio: allarme dei sindacati

Circa 400 posti persi in un anno nel solo settore metalmeccanico, nonostante il blocco dei licenziamenti. Sono i numeri forniti dai segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese. Un’emergenza -spiegano in un documento congiunto- la cui responsabilità è tutta da ricercare in un sistema industriale che pur rappresentandosi quale improbabile “strumento di stabilità sociale” ha in questi anni
affrontato la crisi, spingendo sull’abbattimento dei costi come mezzo per competere nel
mercato globale, invece di investire sul lavoro e sulla qualità delle produzioni. A Priolo- spiegano i sindacati- in questi giorni di ansia da “Recovery fund” si manifesta, in realtà, il profondo arretramento di un sistema industriale decisamente in ritardo di fronte ad un indifferibile processo di transizione energetica che, alla luce anche delle negative ricadute sull’economia derivanti dall’emergenza sanitaria, e al netto delle esternazioni a favor di media d’imprenditori e politici folgorati sulla via della “green economy” resta orfano di una concreta “pianificazione industriale” che dal punto di vista metalmeccanico lascia intuire un epilogo negativo per il rilancio produttivo e la difesa dei livelli occupazionali”.
Facendo un calcolo, i sindacati di categoria ricordano che “dal 2012 a oggi nel settore degli appalti hanno perso il lavoro circa 3000 lavoratori, un numero che inesorabilmente in crescita rappresenta il dramma di un’industrializzazione incompiuta e lo specchio dell’assoluta mancanza di “prospettiva“ di una classe politica imprenditoriale che continua a disperdere l’enorme patrimonio rappresentato da un settore, che acquisito un altissimo livello di professionalità e competenza, può ritenersi a pieno titolo parte integrante di una filiera produttiva ancora in grado di competere sui mercati internazionali se opportunamente potenziata e riqualificata”.
Solo abbozzato- tuonano i tre segretari- il piano di resilienza per il futuro per polo Petrolchimico”. Questo lascerebbe presagire la scomparsa, nel settore metalmeccanico, di altri mille posti di lavoro, in una provincia che supera il 30 per cento di disoccupazione.
La sollecitazione è quella di “una visione di sviluppo condivisa, partendo dalle bonifiche, per un piano di riconversione e sviluppo ecocompatibile del polo petrolchimico, creando
le condizioni per una virtuosa verticalizzazione delle produzioni e di transizione verso
un’economia circolare, oppure sarà complesso tenere insieme lavoro, diritti e sviluppo
sostenibile e Priolo sarà destinata a diventare una cattedrale nel deserto come Gela”.




Siracusa. Recovery Plan, confronto M5S- Confindustria: "riconversione, più coraggio"

La deputazione parlamentare del Movimento 5 Stelle ha analizzato, insieme ai vertici di Confindustria Siracusa, i progetti allo studio o presentati dai grandi gruppi presenti nel polo petrolchimico. Già nel precedente incontro erano stato gettate le basi per un confronto su un ampio progetto di rilancio della zona industriale grazie agli investimenti del Next Generation UE, puntando su ottimizzazione dei processi produttivi, riconversione e abbattimento delle emissioni. “Abbiamo appreso con piacere dell’esistenza di interessanti progetti da parte dei principali gruppi industriali. Efficientamento e riconversione dei processi industriali, idrogeno, fonti rinnovabili e maggiore sostenibilità. Apprezzabile l’approccio con cui i gruppi industriali stanno guardando al Recovery ed alle possibilità offerte per ammodernare linee e produzioni. Questa è una occasione storica per rivoluzionare e rilanciare uno dei settori portanti della nostra economia ma avendo come obiettivo principale la tutela dell’ambiente. Più coraggio sulle scelte di oggi garantiranno un futuro più green. Per questo abbiamo rivolto un invito agli industriali siracusani affinché osino ancora di più sulla strada del rinnovamento della sostenibilità, con progetti sempre più ampi e ambiziosi, sfruttando professionalità e capacità che contraddistinguono il settore siracusano. Non dobbiamo essere timidi e ammodernarci per metà, la crisi dovuta al covid ha accelerato certi processi e l’occasione va colta adesso con coraggio e visione. Gli altri si accaparreranno quante più risorse possibili per portarsi avanti, la competizione è continentale. Siamo sicuri che l’industria siracusana ha tutte le carte in regola per una vera svolta ecologica, anche nella sfida per la transizione energetica che è già partita”.




Siracusa. Polemiche dopo la nomina dei delegati di quartiere, insorgono gli ex: "Non è democrazia"

Polemiche dopo la nomina dei delegati di quartiere da parte del sindaco, Francesco Italia. Alcuni ex presidenti e consiglieri di quartiere non ci stanno e parlano di “atto autoritario”. Questa, ad esempio, l’opinione dell’ex vice presidente della circoscrizione Santa Lucia, Francesco Candelari. Secco quanto chiaro il suo commento. “La nomina fiduciaria dei delegati di quartiere- tuona Candelari- è un atto autoritario, di bulgara memoria. I rappresentanti li decide il popolo, ridiamo ad esso il potere di scegliere chi deve amministrare il bene comune. Subito elezioni pubbliche per il rinnovo del consiglio comunale e immediato ripristino dei consigli provinciali e di quartiere”, la sua sollecitazione.
Altrettanto adirato l’ex presidente della circoscrizione Neapolis, Peppe Culotti.
“Con la nomina dei delegati dei quartieri di Siracusa-commenta l’avvocato siracusano- ormai da tempo senza Consiglio Comunale, il sindaco Italia mette a segno un altro colpo, mettendo al posto giusto l’uomo giusto (il suo – ovviamente). E così anche all’ultimo baluardo di par condicio o di democrazia, o ancora – se vogliamo di lucida governance – si antepone l’idea di monocolore, di coro che dice sempre di si all’unisono. Avremmo sperato- conclude- che l’interesse fosse per la città e che il primo cittadino, di giovane età, si distaccasse dalle vecchie logiche politiche”.




Da studenti a "ricercatori" con il Fai: le scoperte tra gli antichi volumi delle biblioteche

Anche a Siracusa sono in fase di svolgimento le Giornate Fai per la Scuola. Da lunedì 8 e fino a sabato 13 marzo, gli studenti sono chiamati a scoprire da protagonisti la ricchezza del patrimonio culturale italiano e raccontarla. In quest’anno così particolare, a causa della pandemia, lo faranno durante visite guidate online, con video in diretta social e in differita sui canali IGTV delle Delegazioni FAI, visibili da tutti anche sul sito www.giornatefaiperlescuole.it.
A Siracusa, in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, la locale Delegazione Fai ha proposto agli istituti scolastici di focalizzare l’attenzione su un periodo storico ancora per molti versi avvolto nel mistero, il basso medioevo siciliano. Con una entusiasta collaborazione di studenti degli Istituti scolastici Ettore Majorana di Avola, Arangio Ruiz di Augusta, Corbino ed Einaudi di Siracusa che hanno indossato gli abiti dei ricercatori e degli inviati speciali. A piccoli gruppi e nel rispetto delle norme anti covid, hanno “studaito” antichi libri conservati presso la biblioteca comunale di Siracusa, di Augusta e di Avola. Materiale rarissimo, come l’incunabolo della Divina Commedia di Dante con il commento di Cristoforo Landino stampato nel 1497, e libri del ‘500 tra cui un testo di Archimede impresso a Basilea da Joannes Hervagius nel 1544. Stupore, ammirazione, passione, sono i primi commenti dei ragazzi che per la prima volta entravano in una biblioteca pubblica per effettuare ricerche storiche.
Agli studenti dell’Istituto Ruiz ad Augusta, gli antichi manoscritti del fondo Blasco hanno rivelato notizie sulla città Federiciana inedite ed introvabili. Ad Avola, invece, gli studenti hanno focalizzato l’attenzione sulla ricostruzione della nuova città dopo l’abbandono della città medioevale a seguito del terremoto del 1693, mentre a Siracusa i due istituti scientifici hanno condotto una ricerca in comune sui siciliani illustri citati da Dante Alighieri nella Divina Commedia.




Noto. Fuga dai domiciliari, incidente, omissione di soccorso: sfilza di reati in una notte per un 34enne

Un piccolo record per un 34enne di Noto che, in poche ore, è riuscito a collezionare numerose violazioni, penali e amministrative. Protagonista della singolare serata è stato un uomo sottoposto agli arresti domiciliari. Dopo aver deciso di uscire, senza autorizzazione, dall’abitazione dove era confinato, avrebbe raggiunto, con la sua convivente, Rosolini, dove tuttavia, per cause in corso di accertamento, è rimasto coinvolto in un sinistro stradale, impattando contro una BMW lungo la via Moro.
Malgrado gli occupanti dell’altra vettura avessero riportato lesioni, l’uomo si è dato alla fuga con la sua Nissan Micra, coscio del fatto che se fosse stato identificato si sarebbe trovato in una situazione molto compromettente, visto che si sarebbe dovuto trovare a casa.
I Carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Noto, intervenuti sul luogo dell’incidente, sono tuttavia riusciti in poche ore a ricostruire le circostanze del sinistro, riuscendo ad identificare la vettura coinvolta e fuggita . L’uomo è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per evasione dagli arresti domiciliari ed omissione di soccorso stradale, e nei suoi confronti sono state altresì elevate le sanzioni amministrative relative alle violazioni al codice della strada commesse dall’uomo durante la guida.




Siracusa. Rapina impropria in un supermercato: denunciati due giovani, con loro una bimba di tre anni

Rapina impropria, perpetrata in un supermercato della città. Denunciati con questa accusa due siracusani di 30 e 27 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio.
I due, entrati all’interno del negozio apparentemente come normali clienti, si sarebbero furtivamente avvicinati agli espositori degli alcolici ed avrebbero asportato 10 bottiglie di liquori celandole abilmente dentro una capiente borsa ed all’interno dello zaino di una bambina di tre anni che era con loro. Le manovre non sono passate tuttavia inosservate all’occhio di una guardia giurata in servizio, che li ha bloccati mentre oltrepassavano la linea delle casse senza pagare. I due sono stati quindi condotti presso una saletta nella quale, all’atto della contestazione degli addebiti, hanno dato in escandescenza aggredendo il vigilante: dopo averlo strattonato e spinto, i due sono riusciti ad uscire dalla stanza ed a fuggire, allontanandosi a bordo di un’autovettura con una terza persona, non ancora identificata.
Nonostante la fuga, i carabinieri della stazione di Priolo, dopo avere visionato le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza, sono risaliti all’identificazione dei due uomini.