Badanti scomparsi a Siracusa, fermato il presunto omicida: è il figlio dell'anziano

E’ stato fermato nella notte dalla Polizia, in contrada Granelli a Pachino, Giampiero Riccioli. L’uomo è sospettato di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Secondo l’accusa, avrebbe ucciso e fatto sparire i corpi dei due badanti di origine campana che assistevano l’anziano genitore. Ieri il ritrovamento di resti umani nei pressi della villetta di contrada Tivoli do ve i due erano stati visti l’ultima volta, prima di sparire nel nulla. Era il 2014.
Riccioli aveva anche assistito agli scavi condotti sotto lo sguardo degli investigatori nella sua villa. Ma ad un certo punto, forse temendo di venire scoperto, avrebbe fatto perdere le sue tracce. Poco dopo, pare in un pozzo, il macabro ritrovamento: resti umani che apparterrebbero ad Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto. L’esame del dna fornirà la conferma definitiva.




Raccolta dell'organico, Siracusa "spedisce" i rifiuti in Calabria per evitare altri stop

Per evitare un nuovo stop della raccolta dell’organico a Siracusa, il Comune è corso ai ripari. La legge permette infatti di consegnare in via d’urgenza l’esecuzione del servizio di trasporto e smaltimento della frazione organica, in modo da ovviare a situazioni di pericolo per l’igiene e la salute pubblica.
E pertanto, in chiusura di una procedura d’urgenza aperta a fine gennaio, il servizio è stato aggiudicato sotto riserva di legge alla G&D Ecologica spa, con sede a Lamezia Terme (CZ). La soluzione del problema ha però un costo: 235mila euro circa, per spese di conferimento rifiuti solidi urbani in altre discariche.
Di fatto, viene così superato il problema regionale della capienza e della possibilità di conferimento in impianti per il conferimento della frazione organica. Era questo, infatti, a determinare lo stop della raccolta nel capoluogo. Nei prossimi gironi la firma definitiva del contratto. Il servizio non dovrebbe comunque subire altre interruzioni.
Nel frattempo, dall’Ufficio Igiene Urbana si continua ad incentivare l’utilizzo delle compostiere ed è stato rafforzato ed accelerato il sistema di consegna ai cittadini che ne hanno fatto, o ne faranno, richiesta.




Vaccini over 80, anziani sballottati da Siracusa a Lentini: a 83 anni scrive a Musumeci

A 83 anni ha preso carta e penna per scrivere di suo pugno, come si faceva una volta, una lettera indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci. Lucia – il nome è di fantasia per ragioni di privacy – ha aderito con convinzione alla campagna di vaccinazione contro il covid. Non vedeva l’ora, dopo mesi di precauzioni e figli e nipoti tenuti purtroppo a distanza, con contatti limitati.
Ma il sistema regionale ha stabilito che dovrà andare a Lentini per ricevere la prima dose del vaccino. Una situazione comune a centinaia di over 80 siracusani. Da Siracusa a Lentini, 37km secondo google maps, percorribili in 50 minuti circa (stessa fonte) con l’auto. Un’auto che qualcuno dovrà guidare per accompagnare Lucia. “E’ evidente che sconoscete completamente il reale mondo degli anziani”, scrive nella sua missiva. “Ci sono persone, e sono la maggioranza, che non hanno auto, non guidano, non conoscono il telefonino ed il suo funzionamento. (…) A 80 anni e più non è corretto che ci si debba spostare fuori dal proprio domicilio, senza contare la vulnerabilità ed il conseguente rischio di contrarre il virus. C’è chi non ha nessuno, c’è chi sta male, c’è chi non capisce etc etc…non sarebbe stato più equo e dignitoso verso i ‘vecchi’ affidare il tutto ai medici curanti, come per il vaccino influenzale e come al Nord fanno per il vaccino contro il covid?”.
Lucia non riesce a nascondere la sua profonda amarezza, collegata anche alla spiacevole sensazione che chi è solo, o non sa come sbrigarsela (numero verde sempre occupato, prenotazioni via internet, ndr), “può anche crepare”. Da qui l’appello a Musumeci. “Vi prego, avvicinatevi verso i più bisognosi di assistenza, i più fragili, e cercate di procedere al meglio ed in modo equo per tutti. Grazie, non me ne voglia”.




Siracusa. Da sabato via alla campagna vaccinale degli over 80: tutto quello che c'è da sapere

Da sabato 20 febbraio via alla somministrazione del vaccino anticovid agli ultra ottantenni della provincia di Siracusa. L’Asp di Siracusa ha predisposto per questa fase, come previsto dalle indicazioni nazionali e regionali, per ragioni di sicurezza nei confronti della categoria cosiddetta fragile, gli ambulatori di vaccinazione in ambiente protetto nei quattro ospedali della provincia di Siracusa. Tre saranno le postazioni all’ospedale Umberto I al piano terra del presidio ospedaliero, due a Lentini ed una ciascuna ad Avola e Augusta. Si procederà al ritmo di 280 dosi di vaccino giornaliere. Ad oggi nel portale si sono registrati circa 6 mila e 600 over 80 che dovranno presentarsi nella sede e all’orario stabiliti nella prenotazione, soltanto 15 minuti prima al fine di evitare assembramenti.
Con le ulteriori dotazioni di dosi di vaccini Pfizer e Moderna giunte a Siracusa ed in programma per i prossimi giorni, grazie all’intervento dell’Assessorato regionale della Salute che ha accolto la richiesta della Direzione aziendale, in fase di completamento la vaccinazione di tutte le categorie previste dalla circolare regionale 1180 mentre è partita con la somministrazione del vaccino Astrazeneca agli under 55 al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate, della polizia penitenziaria e al personale docente delle scuole. “Completate le RSA, le Case di Cura, le categorie dei medici di medicina generale, dei pediatri, degli odontoiatri e sono in via di completamento farmacisti e specialisti accreditati nonché ospiti e operatori delle poche ultime Case di riposo rimaste da vaccinare”, spiega una nota dell’Asp di Siracusa.
Dopo gli over 80, si procederà con le successive categorie sino ad aprire la vaccinazione all’intera popolazione ed in questa prospettiva l’Asp di Siracusa si sta già organizzando con la messa a regime di 25 ambulatori vaccinali, 21 territoriali e 4 ospedalieri, in tutti i comuni della provincia e di altri che si stanno definendo grazie alla disponibilità di diverse amministrazioni comunali come quella di Siracusa che ha già messo a disposizione l’Urban Center, nella zona umbertina del capoluogo, agevolata anche dalla disponibilità dell’ampio parcheggio al Molo Sant’Antonio.
Intanto l’Azienda invita gli over 80 a presentarsi alla vaccinazione possibilmente con i moduli già compilati che sono scaricabili anche dal sito internet dell’Asp di Siracusa alla voce “Vaccinazione Covid-19, cosa fare” posta nell’home page del portale all’indirizzo www.asp.sr.it. Chi non avesse la possibilità, potrà comunque usufruire degli stampati pronti nei centri vaccinali.
“Si ricorda che la prenotazione alla piattaforma, accessibile anche dall’home page del sito internet aziendale, può essere effettuata anche dai familiari o assistenti, è sufficiente la tessera sanitaria della persona che intende vaccinarsi. Con la prenotazione è possibile individuare, in base al proprio CAP, la sede vaccinale più vicina e scegliere la data e l’orario in base alle disponibilità. Per i cittadini non deambulanti che non possono recarsi autonomamente nei centri vaccinali, è possibile usufruire del servizio di vaccinazione a domicilio che sarà operativo a partire dall’1 marzo 2021. È possibile effettuare la prenotazione anche tramite Call Center telefonando al numero verde 800009966 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 esclusi sabati e festivi”, si legge ancora nella nota dell’Asp di Siracusa.




Screening nelle scuole, flop annunciato? Modulo del "terrore", genitori esclusi e adesioni basse

Lo screening con tampone rapido entra ora in una nuova fase. Più che altro entra proprio nelle scuole, specie in quelle dove sono state registrate classi in quarantena per casi di contagio al covid. Basta drive-in, almeno per il momento, infermieri ed operatori bardati di tutto punto sono pronti ad entrare negli istituti scolastici, dalle elementari alle superiori.
I test verranno eseguiti all’interno di quelle scuola che sono entrate a contatto, in qualche misura, con il virus e che hanno dovuto provvedere alla messa in quarantena di una o più classi. E’ la stessa Asp di Siracusa, con il suo Coordinamento Covid, che sta operando in stretto contatto con i dirigenti scolastici per calendari ed appuntamenti.
Ma questa campagna di screening, così orchestrata, sembra andare incontro ad un flop annunciato. Bassissime sino ad ora le adesioni che, ricordiamo, avvengono su base volontaria. Non c’è obbligo di effettuare il test e trattandosi soprattutto di studenti minorenni, serve il consenso dei genitori. Ecco, proprio il modulo predisposto per fornire il proprio consenso ha terrorizzato le famiglie. Motivo per cui, negli istituti dove è già partita l’iniziativa, le adesioni volontarie sono pari ad appena un 1/4 della popolazione scolastica. Numeri così bassi da rendere poco utile o indicativo lo stesso screening. E poi c’è anche un altro problema segnalato dalle famiglie: se, ad esempio, in quarantena è andata una classe di scuola media, il test si effettua solo coinvolgendo le sezioni di scuola media, lasciando fuori le elementari (nel caso di un Comprensivo, ndr). “E due fratelli che frequentano uno le medie e l’altro le elementari? Il contagio non viene contemplato o ricercato?”, ci domandano decine di famiglie.
Ma a preoccupare particolarmente le famiglie è stato il modulo per il consenso. Un prestampato con l’intestazione dell’Asp di Siracusa con cui si chiede di dare il cosiddetto consenso informato. Ovvero tenendo conto tre rischi principali, “ben noti, attuali e non semplicemente teorici”. Come ad esempio, il rischio di rottura del tampone e conseguente inalazione; il rischio di lesioni alla mucosa nasale, orale e faringea; il trauma psicologico per il bambino e l’allarme sociale causato alla famiglia (“nella quasi totalità dei casi infondato”).

Modulo Asp per consenso famiglie

Ma superato anche questo scoglio del “terrore”, c’è poi l’insormontabile solitudine dei bambini davanti al tampone. Non possono essere, infatti, accompagnati da un genitore. Ed è qui che salta il consenso. Alcune scuole stanno, anche in provincia, correndo ai ripari “aprendo” almeno alla presenza di uno dei genitori. Un ostacolo in meno per riuscire ad avere una partecipazione informata e significativa ad un test utile.

foto dal web (ladyradio.it)




Assolta dopo 13 anni: non era una grossista della cocaina

Assolta dal giudice monocratico del Tribunale di Siracusa, dopo 13 anni, la pachinese Rita Falco, accusata di essere una grossista della cocaina. La donna, difesa dall’avvocato Luigi Caruso Verso è stata assolta per insussistenza del fatto.

Era stata arrestata, nel luglio del 2008, su ordinanza del GIP di Catania, insieme ad altre 60 persone della zona sud della provincia di Siracusa, nell’ambito dell’operazione “Nemesi” che aveva coinvolto presunte organizzazioni mafiose della zona.

“La donna-racconta l’avvocato Caruso Verso- completamente estranea alle contestazioni di mafia, era rimasta coinvolta nell’operazione perché, in una sola conversazione, due soggetti intercettati sembrava facessero il suo nome con riferimento ad una fornitura di 50 grammi di cocaina” .

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, la donna si è dichiarata innocente ed il difensore ha sempre sostenuto che la Rita di cui parlavano i soggetti intercettati fosse persona diversa dall’indagata.

Per oltre nove mesi la donna è rimasta in carcere, a Catania, e successivamente rimessa in libertà.

A causa del mutamento dei Giudici, il processo si è protratto dal febbraio del 2009 ad oggi.

Nel corso della discussione, l’avvocato Luigi Caruso Verso ha duramente criticato la conduzione delle indagini, ritenendo “assurdo che, sentita la conversazione in cui si parlava dei 50 grammi di cocaina, gli investigatori avessero deciso di non  effettuare né appostamenti, né perquisizioni, né intercettazioni a carico della donna , per non correre il rischio di vedere smentite le farneticanti affermazioni dei due tossicodipendenti intercettati.Non è possibile  – ha concluso l’avvocato – che,  in un paese civile, una imputato possa essere condannato sulla base di conversazioni intercorse tra altri soggetti, soprattutto se rimaste prive di qualunque riscontro per precisa scelta di chi conduceva le indagini. La donna ora potrà agire per ottenere la riparazione dell’ingiusta detenzione subita”.




Covid, due classi in quarantena al liceo di Palazzolo. Scuola chiusa per sanificazione

E’ durato appena 24 ore il dato di comune covid free per Palazzolo. Con l’ultimo aggiornamento, sono ora 4 i contagiati, in gran parte studenti. “Attendiamo altri esiti dai tamponi dei contatti”, dice il sindaco, Salvo Gallo. “Il fatto che siamo in zona gialla non significa che possiamo abbassare la guardia o che il covid è passato. Non siamo ancora liberi di non utilizzare la mascherina o assembrarci”, il suo monito.
Su indicazione dell’Asp di Siracusa, intanto, sono state poste in quarantena due classi dell’istituto superiore “Palazzolo Acreide”, si tratta di due quinte. Per tutte le altre classi è scattata da oggi la didattica a distanza a scopo precauzionale, fino a quando i locali scolastici non saranno sottoposti a sanificazione.




Bonifiche nella zona industriale, il M5s: "trasferiti dal Ministero alla Regione 24 milioni"

Un riscontro sul sempre attuale tema delle bonifiche ancora da completare nel sito Sin di Priolo arriva dal Ministero dell’Ambiente. Nei giorni scorsi, aveva sollecitato attenzioni e riscontri i parlamentari e senatori siracusani del MoVimento 5 Stelle, insieme ai colleghi deputati regionali. In risposta, dal Ministero dhanno reso noti alcuni aggiornamenti. “Apprendiamo con piacere intanto che il processo di trasferimento delle risorse dalla contabilità speciale nella gestione ordinaria della Regione siciliana si è concluso a dicembre dello scorso anno”, spiegano Paolo Ficara, Pino Pisani, Filippo Scerra, Maria Marzana ed i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua.
“Il 30 dicembre scorso, inoltre, la Direzione del Ministero ha approvato l’Accordo di Programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Priolo, sottoscritto il 29 dicembre tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana, registrato dalla Corte dei Conti a gennaio di quest’anno”, aggiunge Paolo Ficara. “Gli interventi ammessi a finanziamento, per un importo di oltre 24 milioni di euro, riguardano prevalentemente aree pubbliche”. Anche l’annosa problematica della rada di Augusta è stata attenzionata. “Lo scorso 10 febbraio si è tenuta una conferenza dei servizi istruttoria che ha valutato positivamente lo studio redatto da ISPRA e dal CNR nel gennaio 2020, studio che ha consentito di aggiornare lo stato delle matrici ambientali, partendo da tutte le indagini svolte nell’area. Per l’approvazione definitiva si attende ora la conferenza dei servizi decisoria e gli attori coinvolti, Asp, Comuni, Autorità Portuale e Regione, hanno chiesto una velocizzazione della procedura”, spiegano i pentastellati.
Dal Ministero, in risposta alla nota del MoVimento 5 Stelle, annunciano poi che “conclusa la fase della definizione degli obiettivi di bonifica, si potrà concretamente avviare la progettazione degli interventi di bonifica per i quali sono già disponibili, nell’ambito dell’Accordo quadro rafforzato del 2015, risorse per 4 milioni di euro”.
I parlamentari ed i senatori siracusani del MoVimento 5 Stelle ringraziano il Ministero dell’Ambiente per l’impegno profuso negli ultimi mesi sui problemi del SIN di Priolo. “Importante la conferma dell’accelerazione dell’iter burocratico possibile anche grazie al decreto Semplificazioni. Ed importante anche lo stanziamento di risorse per le bonifiche. C’è davvero tanto ancora da fare e confidiamo che anche con la nuova guida, il Ministero non abbassi l’attenzione su queste tematiche siciliane”.




Nel panorama socialpolitico irrompe la Brigata Rosa: "Penisola Maddalena, serve visione futura"

Nel novembre del 1996, la Commissione provinciale Bellezze naturali della Soprintendenza di Siracusa ritenne che l’intera penisola Maddalena dovesse dichiararsi come bene paesaggistico d’interesse pubblico. E questo anche per frenare un intenso utilizzo a fini residenziali e turistici “che hanno cambiato il profilo costiero dell’intera penisola che comprende le contrade dell’Isola, Plemmirio e Capo Murro di Porco”, spiega la neonata Brigata Rosa.
“La penisola è stata quasi del tutto destinata a residenze private o ad attività turistiche, relegando le aree
più interne all’ agricoltura, pur sempre di qualità, ma che assume anch’essa connotati di agriturismo o di
turismo verde: la presenza diffusa di masserie agricole attrae speculazioni edilizie con la possibilità offerta
dal Piano regolatore vigente, di demolire e ricostruire senza proporre alternative per la conservazione di
queste testimonianze storiche”, aggiungono i portavoce del movimento.
“La realizzazione di nuove costruzioni, resort di lusso ovvero strutture per la ristorazione e il turismo
risponde sempre più agli interessi di lobby immobiliari che millantano innumerevoli effetti benefici per la
città, ma è in totale contrasto con i nuovi indirizzi di pianificazione urbanistica”, appunta la Brigata Rosa. E questo a dispetto delle nuove sensibilità su uso sostenibile del suolo “in quanto risorsa strategica, limitata e non rinnovabile”.
Ecco allora che si punta l’indice sulla mancata revisione del Piano regolatore generale di Siracusa che “consente ancora, quasi all’infinito, l’occupazione di tutte le zone costiere del territorio comunale”. Secondo quanto denuncia all’opinione pubblica la Brigata Rosa, “in altra zona di pregio paesaggistico e naturalistico del territorio che circonda il porto grande di Siracusa stanno sorgendo ancora nuove costruzioni e comparti edilizi in contrasto con la salvaguardia paesaggistica delle Saline di Siracusa, dichiarate riserva naturale unitamente al fiume Ciane già dal 1984 e zona SIC dall’anno 2000, sicuramente legittimate da regolari concessioni edilizie ma il cui impatto invasivo è devastante in spregio ad ogni percezione del bene comune costituito dalle saline e dallo spettacolo dell’avifauna che la frequenta abitualmente creando un unicum proprio perché zona umida interna al
porto”.
Ecco allora che in una sorta di manifesto politico programmatico, dal movimento che ha recentemente incontrato il sindaco Francesco Italia viene fuori l’esigenza di una nuova visione di città futura, “adottando le opportune misure di salvaguardia che rendano possibili le trasformazioni che apportino incremento di qualità del paesaggio, nel rispetto dello spirito dei luoghi”.

foto dal web




VIDEO. Tentato omicidio: due fermati, avrebbero sparato ad un uomo dopo una lite

Sono ritenuti gli autori di un tentato omicidio. Avrebbero sparato ad un uomo, lo scorso 29 gennaio, raggiungendolo con due colpi di fucile.  I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (NORM) della Compagnia di Noto hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due uomini, entrambi pastori. La vittima, un cittadino bulgaro domiciliato in un’abitazione delle campagne di Rosolini, è stato salvato grazie ad un intervento chirurgico a cui è stato sottoposto dopo l’episodio. Ad allertare i carabinieri era stata una telefonata giunta al 112 . I carabinieri di Noto hanno raggiunto un casolare dove i militari hanno rinvenuto l’uomo,  gravemente ferito al collo ed al capo da un colpo di fucile sparato quasi a bruciapelo .La vittima, soccorsa da personale del 118, fu condotta all’ospedale di Avola e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, che gli ha salvato la vita. Sul posto i Carabinieri identificarono nell’immediatezza il proprietario dell’immobile, testimone oculare. Le sue dichiarazioni hanno consentito agli inquirenti di ricostruire quello che sembrava fosse l’accaduto. Le indagini, subito avviate, sarebbero state inizialmente intralciate per via della mancata collaborazione da parte della  vittima e dell’unico testimone, che hanno fornito la stessa versione, ritenuta dai carabinieri poco credibile e secondo cui, mentre si trovavano soli in casa, una vettura si sarebbe avvicinata all’ingresso ed una persona ignota avrebbe inspiegabilmente sparato un colpo alla vittima, allontanandosi subito dopo.
Tali dichiarazioni, anche alla luce delle risultanze investigative emerse fin dal primo sopralluogo, sono tuttavia subito apparse inverosimili. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Grillo – hanno consentito  di raccogliere successivamente gravi e concordanti indizi, arrivando alla conclusione che si sarebbe trattato un tentato omicidio, ricostruendo nel dettaglio la dinamica dei fatti e consentendo inoltre di recuperare l’arma utilizzata dai rei per colpire la loro vittima: un fucile calibro 12 a canne mozze.
Secondo la ricostruzione degli uomini del NORM della Compagnia di Noto, quella sera, vittima e testimone non erano da soli in casa, ma con altri due uomini, identificati in  Fethi Nhari tunisino pregiudicato, sprovvisto di permesso di soggiorno di anni 37 e  Natale Savarino, agricoltore di anni 28 di Rosolini. Il primo avrebbe avuto un litigio con la vittima e per vendicarsi avrebbe aizzato contro di lui  Savarino, al quale, conoscendolo come persona rissosa e violenta, avrebbe raccontato falsamente che il bulgaro aveva intenzione di rovinargli il raccolto. Savarino, imbracciato un fucile a canne mozze che deteneva illegalmente, avrebbe raggiunto la vittima, tendendogli un agguato nel cortile, sparandogli mentre usciva di casa. Si erano poi dati alla fuga convinti che la vittima fosse deceduta.
Così in realtà non era, ed i Carabinieri hanno avuto modo di registrare delle ulteriori minacce mosse alla vittima per telefono dal tunisino, deciso a “finire il lavoro” senza questa volta “sbagliare il bersaglio”. Proprio questo dettaglio, che lasciava intendere un’imminente tentativo di reiterazione del reato, ha indotto il Pubblico Ministero ad emettere un decreto urgente di fermo di indiziato di delitto nei confronti di entrambi gli autori del delitto.
Il tunisino, che dopo il delitto, temendo di essere rintracciato dai Carabinieri di Noto, si era allontanato dal comune siracusano e si era rifugiato nelle campagne di Bronte, è stato raggiunto nella mattinata del 15 febbraio e catturato mentre accudiva alcuni bovini. Savarino è stato arrestato a Rosolini.