Siracusa. Assembramenti e violazioni delle norme anti Covid: dieci sanzionati

Assembramenti e sanzioni. Proseguono i controlli sul territorio. Gli uomini delle Volanti, ieri, hanno sanzionato dieci persone per violazioni delle norme sul contenimento anti-covid. Nella zona di via Italia 103, invece, due giovani sono anche stati segnalati perchè trovati in possesso di una modica quantità di hashish e cocaina.




Sorpreso nei pressi di una farmacia con arnesi atti a offendere: 18enne denunciato

Si aggirava con fare sospetto nei pressi di una farmacia. Non è sfuggita, nel tardo pomeriggio di ieri, la sua presenza agli agenti del commissariato di Lentini. Un giovane di 18 anni si trovava in via Garibaldi. Bloccato e sottoposto a controllo, il diciottenne è stato trovato in possesso di un paio di grosse forbici in metallo, di cui non ha saputo fornire spiegazioni convincenti. E’ stato pertanto denunciato per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.




Coronavirus, il bollettino: il contagio frena in Sicilia, +26 in provincia di Siracusa

Piccoli segnali di rallentamento dell’epidemia da covid 19 in Sicilia. Sono infatti 885 i nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Si resta sotto quota mille, in attesa di vedere confermato il trend nelle prossime giornate.
Il totale degli attuali positivi è 48.001 (+347). I guariti sono 504. Registrati altri 34 decessi.
In provincia di Siracusa, dato incoraggiante: 26 nuovi contagiati. Un dato che, però, deve essere rapporto al numero dei tamponi processati (non disponibile) e pertanto da prendere con le pinze, in attesa della tendenza effettiva che verrà indicata dai report delle prossime giornate. Non di rado nel fine settimana vengono, infatti, effettuati meno tamponi che nel resto della settimana.
Quanto alle altre province: Palermo 386, Catania 208, Messina 166, Caltanissetta 74, Ragusa 11, Trapani 11, Enna 2, Agrigento 1.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




Allergia alle norme anti-contagio, dal bar alla piazza: controlli e multe a Siracusa

Proseguono i controlli per assicurare il rispetto delle norme di contenimento dei contagi da covid. Le forze dell’ordine si sono concentrate, nelle ultime ore, in particolare su Siracusa e Lentini. Per sei persone è scattata la sanzione (da 400 euro) per non aver rispettato la vigente normativa. Controllati nel capoluogo 25 esercizi commerciali.
Multato anche un 22enne sorpreso dalla Volanti alla guida di un motociclo in via Immordini, a Siracusa. Per tentare di scappare, ha perso il controllo del mezzo finendo sull’asfalto. Una volta soccorso dagli agenti, è stato identificato e multato per violazione delle norme anticovid ma anche per guida senza patente, mancato uso del casco e mancanza dei documenti relativi al mezzo (ora sottoposto a fermo amministrativo).




Siracusa. I medici di famiglia e le vaccinazioni anticovid: l'Ordine chiede una accelerazione

L’Ordine dei Medici di Siracusa chiede, attraverso il suo presidente Anselmo Madeddu, di accelerare la programmazione della vaccinazione dei medici di famiglia. In tempi certi, un calendario per le somministrazioni. “In questa fase della pandemia abbiamo uno strumento per battere sul tempo il virus e per garantire prestazioni mediche sicure, anche fuori dalle mura ospedaliere. Per questo motivo abbiamo raccolto, in tempi rapidi, tutte le istanze di vaccinazione anti-Covid 19 pervenuteci dai medici di base, in servizio nelle guardie mediche, dai colleghi libero professionisti e finanche da quelli in pensione, in modo che gli stessi possano assistere in piena serenità i loro pazienti, abbassando sensibilmente i livelli di contagio e gli effetti domino tipici di questa pandemia globale”.
L’intervento fa seguito al protocollo d’intesa specifico siglato dall’Ordine dei Medici di Siracusa, così come gli ordini delle altre province siciliane, con l’assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Un accordo di cooperazione per lo sviluppo delle misure di prevenzione e contrasto dell’emergenza pandemia da SARS- CoV 2, volto a collaborare con profitto al fine di implementare le misure di prevenzione e contrasto alla pandemia da SARS CoV-2 con particolare riferimento alle procedure di diffusione delle misure di prevenzione e di somministrazione del vaccino anti SARS CoV2. e, per l’effetto, garantire la maggiore diffusione della vaccinazione anti SARS CoV-2 nella popolazione residente e rendere maggiormente efficienti anche sotto il profilo temporale, le procedure di somministrazione del siero con un intervento del personale sanitario iscritto all’ordine professionale territorialmente competente”.
“Conosciamo- sottolinea Madeddu- le difficoltà legate alle scorte dei farmaci e ai ritardi nella distribuzione degli stessi alle Regioni, i problemi organizzativi che comportano, ma ripetiamo per annientare il “nemico” bisogna anticiparne gli attacchi ed oggi abbiamo a disposizione un’efficace barriera, che unita alle buone pratiche di tutti ci consentirà di uscire presto da questo tunnel, che ha sottratto alle nostre vite la normalità. L’Ordine dei Medici di Siracusa, tra l’altro, oltre ad aver già inviato in tempo reale le liste dei medici richiedenti vaccinazione, ha già predisposto l’avviso per reperire i medici somministratori”.




L'omicidio di Nuccio Sortino, confermata la condanna: torna in carcere Dylan Foti

Torna in carcere Dylan Foti, condannato in primo grado a 16 anni ed 8 mesi di reclusione per l’omicidio di Nuccio Sortino, panettiere di Floridia. In attesa della sentenza della Corte d’Appello di Catania, era stato scarcerato. I Carabinieri hanno eseguito, non senza difficoltà, l’ordinanza di custodia in carcere. Amici e parenti del condannato si sono riuniti infatti fuori dalla caserma della Tenenza di Floridia per protestare contro l’operato dei militari che hanno accompagnato Foti nella casa circondariale di Augusta.
L’omicidio avvenne nel settembre del 2016. Durante la notte, 3 giovani a bordo di uno scooter affiancarono l’auto sulla quale viaggiava Sortino ed esplosero diversi colpi di pistola, uccidendolo.
Le indagini condotte dai Carabinieri permisero di identificare in poche ore i responsabili: tre giovani del posto. Venne subito ritrovata anche la pistola Beretta calibro 7,65 con cui era stato commesso il delitto. Due di loro, minorenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati rispettivamente a 15 anni e 6 mesi e a 16 anni e 6 mesi. Il 23enne Dylan Foti era stato scarcerato, in attesa della pronuncia d’Appello che ha confermato la condanna di primo grado.
L’omicidio scaturì da una banale lite. Il panettiere aveva cacciato i tre dal suo locale per il loro comportamento chiassoso ed ineducato. Secondo quanto ricostruito, i tre stavano giocando e facendo baccano nella panetteria lanciandosi a vicenda pezzi del pellet utilizzato per l’accensione del forno. Per “vendicarsi”, l’agguato in via Boschetto. I tre subito dopo fuggirono e furono anche ripresi da una telecamera di videosorveglianza mentre, esaltati per il loro gesto, festeggiavano per la vendetta appena portata a termine.




Siracusa. La "liberazione" della Mazzarona inizia da via Barresi: rimossi i cassonetti

Sono iniziate questa mattina le operazioni di rimozione dei cassonetti stradali per i rifiuti ancora presenti lungo via Barresi. Lo stradone della Mazzarona era stato preso d’assalto dai “ribelli” della differenziata ovvero quanti, in tutti questi mesi, non hanno voluto convertirsi al frazionamento dei rifiuti. I cassonetti erano una comoda tentazione per chi, da ogni parte della città, voleva disfarsi della propria spazzatura.
La situazione era però sfuggita di mano, divenendo ingestibile per i residenti che oggi festeggiano una sorta di liberazione. Ma basterà la rimozione dei cassonetti per liberare la zona dalle discariche ai bordi della strada? L’esperienza maturata in altri quartieri, insegna che ci vorranno delle settimane prima che sparisca del tutto il malvezzo. Anche senza cassonetti, c’è chi continuerà a poggiare sull’asfalto il proprio sacchetto. Sfidando le telecamere piazzate dall’amministrazione comunale, a caccia di zozzoni con le nuove fototrappola e-killer.




Video. Il Talete? "Non possiamo abbatterlo ma migliorarlo. E diventerà parcheggio residenti"

Non piace (quasi) a nessuno, però il parcheggio Talete c’è e non si abbatte. Almeno non per il momento. Lo ha spiegato questa mattina l’assessore comunale Fabio Granata, intervenuto su FMITALIA. Parlando del progetto di “abbellimento” della facciata, ha risposto a chi ha chiesto più coraggio puntando all’abbattimento di una bruttura. “Non ci piace, ma non possiamo abbatterlo senza incorrere in danno erariale e violare norme”, così in sintesi, ha spiegato.
Nel futuro – entro l’estate – c’è allora un’opera di maquillage per il casermone in cemento che diventerà un parcheggio destinato in particolare ai residenti in Ortigia. “Liberiamo vie e piazze dalle auto, anche se autorizzate. Come fatto per piazza Duomo”, anticipa Granata. E poi ci sono anche gli oneri di urbanizzazione del vicino hotel da “investire” per cambiare in meglio l’area, inclusa la terrazza del Talete. E magari una coraggiosa operazione di mitigazione del rischio idrogeologico: il parcheggio si allaga quando piove, perchè più basso del livello del mare. Di quei 600mila euro circa, ne sarebbero stati spesi sino ad ora “solo” 100mila. Ma l’ex consigliere comunale Francesco Burgio non nasconde qualche dubbio. “Andando a memoria, nel 2019 a seguito di una mia interrogazione sullo stato dei lavori al Talete e delle somme fino ad allora utilizzate, l’amministrazione, ascoltati i suoi uffici, mi riferì di aver impegnato per lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’arco degli ultimi anni, circa la metà dei 600 mila euro messi a disposizione per opere di riqualificazione nella zona antistante l’albergo ex palazzo delle Poste. Oggi sento parlare di somme diverse. In effetti, da una semplice passeggiata non è davvero facile comprendere una spesa superiore; il Talete, ma non vorrei sbagliarmi, sembra davvero più o meno lo stesso”.
L’intervista integrale con Fabio Granata qui di seguito.




Intimidazione al presidente del Consiglio comunale di Buccheri: "incredulo, vado avanti"

Ignoti hanno danneggiato il fondo agricolo alle porte di Buccheri di proprietà del presidente del consiglio comunale del Comune, Gianni Garfì. “Oggi mi trovo a denunciare il danno subìto nel fondo agricolo con il danneggiamento di alcune piante di ulivo e la recinzione divelta; nel 2014 mi fecero recapitare cartucce da fucile nella cassetta della posta all’ingresso dell’ufficio sindacale mentre nel 2010, quando ricoprivo anche la carica di vicesindaco a Buccheri, avevano interamente graffiate le due auto di famiglia con una ruota sgonfiata, nonché, in due occasioni, mucchietti di chiodi lasciati davanti al garage. Atti che si perpetuano da anni ma che, certamente, seppur facciano riflettere, non scalfiscono la volontà di andare avanti”, dice proprio Garfì che è anche responsabile provinciale del settore Forestale del sindacato Uila.
Anche l’ultimo episodio è stato denunciato alle autorità competenti. “Ho piena fiducia nel ruolo degli organi inquirenti affinché si possa risalire ai colpevoli. Non nutro sospetti ed è quanto ho riferito ai carabinieri ai quali ho sporto denuncia. Rimango solo esterrefatto in quanto la mia attività politica e sindacale è sempre andata avanti negli interessi della comunità e dei lavoratori. Soprattutto nel pieno rispetto delle leggi in quanto da diverso tempo insieme con il sindaco Alessandro Caiazzo facciamo fronte alle istanze dei cittadini che denunciano l’attività incustodita di animali in fondi agricoli. Noi andiamo avanti con le nostre forze e con gli strumenti che ti permette la legge; quando si verificano atti simili è normale provare rabbia e fastidio poiché viene intaccata anche la serenità familiare”.




VIDEO. "Licenziateci", la paradossale vertenza dei 120 lavoratori della fallita Bpis

Vivono in una sorta di limbo occupazionale, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Formalmente sono ancora dipendenti di una società che, però, è fallita. E senza licenziamento, restano sospesi. Non sono disoccupati, non possono accettare eventuali offerte di lavoro, non hanno stipendio (da ottobre, ndr) pur risultando formalmente dipendenti. E’ la paradossale situazione che si ritrovano a vivere i circa 120 lavoratori della Bpis, azienda dell’indotto industriale dichiarata fallita poco prima di Natale.
Massimo Imbrò è uno dei lavoratori rimasti sospesi, in una situazione che non permette neanche di chiedere sospensione di mutuo o altre spese. Ecco le sue parole.