Braccianti stagionali, posto per 100 nel villaggio accoglienza. E gli altri?

“Non stiamo facendo alcun favore ai braccianti stagionali. La nascita del villaggio dell’accoglienza è un atto dovuto, da paese civile”. L’assessore Rita Gentile non si scompome davanti alle critiche. Con voce calma spiega che queste persone “non vengono a bighellonare ma rispondono a una necessità di manodopera nei nostri campi e delle nostre aziende”.
Certo, il villaggio che sta nascendo a Cassibile dopo l’accordo con la Prefettura di Siracusa non farà sparire la ormai famosa baraccopoli. “Vorremmo riuscire ad ospitare almeno 100 persone”, dice Rita Gentile. Ma il numero di braccianti stranieri, in massima parte extracomunitari, è decisamente maggiore. Con il rischio che chi rimane fuori troverà alloggio di fortuna nei terreni vicini. “Ma sfatiamo il mito che siano degli irregolari. La stragrande maggioranza è in regola”, puntualizza nella nostra intervista che trovate sotto. Durante la quale sottolinea anche la necessità di nuovi strumenti di reperimento della manodopera, per evitare ogni forma di sfruttamento e caporalato da cui poi discendono anche i problemi abitativi.
Intanto tra i residenti di Cassibile inizia a serpeggiare malcontento. Non tutti gradiscono il “concentramento” deo braccianti nella piccola frazione siracusana.




Villaggio braccianti a Cassibile, il Comitato: "non concentrare flusso in un luogo"

Una petizione popolare promossa da un comitato spontaneo di residenti ed una interrogazione regionale presentata da Rossana Cannata (FdI) per dire no alla scelta del Comune di Siracusa. Non è certo privo di critiche il cammino che sta conducendo alla realizzazione del villaggio per i braccianti stagionali, per lo più stranieri.
In un continuo botta e risposta con l’amministrazione comunale, il comitato torna a fare sentire la sua voce. “Per quanto riguarda il luogo prescelto, ribadiamo quanto già indicato nella petizione e nell’interrogazione e cioè che non è un luogo adatto perché dentro il centro abitato e perché pericoloso e pieno di insidie”. Lo scontro con l’assessore Rita Gentile è aperto. “Dimostra, senza timore di essere smentiti, di non conoscere i luoghi che, come detto, hanno la presenza di più vasche di raccolta che ne rappresentano un pericolo grave. Siamo e saremo sempre pronti al dialogo ed attendiamo un incontro con le istituzioni, così come richiesto, in modo da far valere anche le nostre proposte che tendono a superare un problema storicizzato ed istituzionalizzato per mera volontà politica”, spiega Paolo Romano, alla guida del movimento popolare.
“Molti interessi si celano dietro questo fenomeno, dal caporalato allo sfruttamento della manodopera, al business dei falsi progetti che hanno il solo scopo di drenare denaro pubblico a danno dei cittadini residenti ed extracomunitari”, la sua accusa.
“Cassibile da moltissimi anni ospita una vasta comunità di extracomunitari e persino una moschea. Tutti sono benvenuti a Cassibile comena Fontane Bianche e ben accolti ma nel rispetto del vivere civile e delle regole”, precisa prevenendo le accuse di razzismo.
“L’assessore parla anche di alloggi delocalizzati ed anche su questo siamo d’accordo. È una delle tante soluzioni che abbiamo sempre indicato. Sarebbe la volta buona per risolvere definitivamente il problema, invece di concentrare un flusso così elevato in un’unica zona. Queste e tante altre soluzioni abbiamo segnalato ed abbiamo intenzione di portare avanti. Ma ci vuole collaborazione e buon senso”. E magari anche un incontro, lascia intendere Romano.
“Non siamo disposti ad accettare soluzioni unilaterali che danneggiano un territorio già gravemente penalizzato.
Ci auguriamo di essere ascoltati, altrimenti saremo costretti ad utilizzare tutte le azioni democratiche che sono nella disponibilità dei cittadini, non ultima anche quella di rivolgerci alle autorità giudiziarie.
Attendiamo fiduciosi”.




Forestali senza stipendio da ottobre, Sortino e Ferla temono tenuta sociale

I circa 500 forestali siracusani sono vicini alla disperazione. Dislocati principalmente tra Sortino e Ferla, da ottobre dello scorso anno non percepiscono lo stipendio. E in una Sicilia zona rossa, dove non ci sono occasioni di nuovo impiego, manca ogni prospettova di reimpiego.
A Sortino la pattuglia più nutrita di forestali siracusani: 300. “È allucinante l’atteggimaneto del governo regionale”, sbotta il sindaco Vincenzo Parlato. “Sono impiegati a 78 l, 101 o 151 giornate. Come dovrebbero sopravvivere? La Regione non riesce a mettere in atto le cose basilari, solo restrizioni. Con le politiche sociali stiamo cercando di aiutarli e siamo riusciti a garantire almeno un po’
di serenità in occasione del Natale, con i buoni spesa. Ma il protrarsi di queesta situazone ci mette a roschio di tracollo sociale”. Per questo Vincenzo Parlato sta per inviare una nota ufficiale al governo regionale ed al prefetto di Siracusa.
A Ferla i forestali sono 180. E la situazione è pressoché identica. “In un momento di grande difficoltà, è preoccupante e grave il ritardo con il quale i forestali riceveranno gli emolumenti per le attività lavorative svolte. Mi auguro che il governo regionale, conoscendo la sensibilità del governatore Musumeci, risolva nel tempo più breve possibile tale disagio e avvii una necessaria stagione di riforma che possa rendere più funzionale e stabile l’attività dei lavoratori forestali”, dice il sindaco, Michelangelo Giansiracusa.
Entrambi i primi cittadini respingono la descrizione dei forestali come fossero una sorta di fannulloni. “Ricordo a tutti che, ad esempio, sono stativlorova ripulire le aree archeologiche siracusane e che se vi fosse coordinamento provinciale, potrebbero anche occuparsi del diserbo delle strade. Visti come problema, sono una grande risorsa”, aggiunge Parlato. E Michelangelo Giansiracusa annuisce. I due sono pronti a concordare iniziative comuni per i forestali siracusani.




Siracusa. Festeggiamenti per il co-patrono San Sebastiano, aperta la nicchia. Il programma

Seppur in forma ridotta, a causa del covid, hanno preso il via i festeggiamenti in onore del copatrono di Siracusa, San Sebastiano.
La nicchia che custodisce il simulacro è stata aperta ieri, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Oggi sarà distribuito il “pane di San Sebastiano”.
Lunedì e martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato il programma prevede celebrazioni alle ore 8.00 e alle 18.00. In particolare, mercoledì messa alle ore 10.30 presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, con la partecipazione del Corpo della Polizia Municipale di Siracusa, Autorità civile e militari.
Domenica 24, alle ore 20.30, chiusura della nicchia che custodisce il simulacro di San Sebastiano, con diretta streaming sulla pagina facebook Comitato San Sebastiano Siracusa. Durante la giornata sarà nuovamente distribuito il “pane di San Sebastiano”.
Il Simulacro resterà esposto per tutto l’ottavario, dalle ore 8.00 alle ore 19.00, alla Badia.




Siracusa. Controlli in Ortigia, denunciato un 63enne: allaccio abusivo alla rete idrica

I Carabinieri della Stazione di Ortigia, nel corso di un servizio di contrasto all’abusivismo, a cui ha partecipato anche personale di Siam, hanno scoperto che una famiglia residente nel centro storico, aveva allacciato abusivamente la propria abitazione all’impianto idrico pubblico.
Tramite tagli e manomissioni, un flessibile ed un tubo multistrato erano stati abilmente apposti tra la tubatura pubblica e quella interna all’abitazione, riuscendo così a bypassare il contatore attestato presso l’utenza. In tal modo il contatore non rilevava il passaggio dell’acqua che dunque affluiva gratuitamente all’abitazione.
Quanto accertato ha avuto immediati esiti penali: un siracusano di 63 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, intestatario dell’utenza manomessa, è stato denunciato per furto di acqua ai danni del servizio idrico cittadino.




Zona rossa in Sicilia, è solo l'inizio. Musumeci: "pronto a prorogarla ed a chiudere la scuola"

Zona rossa per due settimane in Sicilia. Ma potrebbe essere solo l’inizio di un periodo segnato da restrizioni crescenti. Lo ha lasciato intendere il presidente della Regione, Nello Musumeci, durante la conferenza stampa di questa mattina a Catania. La Sicilia, purtroppo, ha uno dei tassi di contagio più alto in Italia. “E la zona rossa era l’unico possibile rimedio”, ha spiegato il presidente. Adesso, sotto stretta osservazione finiscono i dati epidemiologici. Perchè se alla data del 31 gennaio non ci dovessero essere significativi miglioramenti, “adotteremo ulteriori misure restrittive e prorogheremmo la zona rossa”.
Una delle prime restrizioni potrebbe riguardare la scuola. Da lunedì ripartono le lezioni in presenza per elementari e prime medie. “Ma se il dato non convincerà (al 31 gennaio, ndr) chiuderò anche le scuole elementari e la prima media”, ha anticipato Musumeci. “Allo stato attuale non sono le scuole il focolaio di infezione e però se il dato non cala, dobbiamo impedire che escano da casa bidelli, insegnanti, ragazzi”.
La linea della Regione è chiara: “tutto quello che sarà necessario fare per stabilizzare i dati, sarà fatto”. Ma il presidente della Regione ben sa che ogni provvedimento restrittivo rimane privo di efficacia pratica se non accompagnato da controlli e sanzioni. “E’ chiaro che possiamo fare mille ordinanze, ma se non vengono osservate e se nessuno controlla e sanziona non otterremo alcun risultato. Ecco perchè mi appello ai prefetti dell’Isola. C’è una chiara maggioranza che rispetta le regole però esiste anche minoranza che, per incoscienza o non so quale altro motivo, continua a disattendere le disposizioni costringendo tutti ad enormi sacrifici”.
Quanto alle critiche piovute sul suo governo per le decisioni assunte, Musumeci tira dritto. “Nessuno è mai contento. C’è sempre una fascia che, per interessi personali non conciliabili con quelli della maggioranza, si lamenta. Noi tiriamo dritto. Abbiamo il dovere di guardare alla salute di tutti”.




Covid in provincia di Siracusa: 2.151 positivi, +329 da lunedì. I dati dei singoli Comuni

La settimana che si sta chiudendo segna ancora un aumento dei contagi nella provincia di Siracusa. Da domenica scatta la zona rossa, l’obiettivo è quello di calmierare in due settimane numeri che in alcune realtà (Avola, Noto, Floridia, Carlentini, Augusta e Siracusa) ballano su cifre che meritano attenzione.
Ad Avola sono 476 gli attuali positivi, ultimo dato aggiornato a ieri. Lunedì erano 417, quindi il saldo – considerando anche i guariti – segna +59. Il tasso di prevalenza è di 153 positivi ogni 10mila abitanti, il più alto della provincia.
Tenendo questo indicatore come termine di raffronto univoco tra le cittadine siracusane, alle spalle di Avola c’è la vicina Noto. Qui i positivi attuali sono 261, lunedì erano 225. Da lunedì a venerdì quindi contagi aumentati: +41. Tasso di prevalenza pari a 108.
Ha invece tasso di prevalenza 78, il terzo della provincia, Carlentini. I positivi attuali sono 137, ad inizio settimana erano 124. A sorpresa, subito dopo c’è la piccola Buccheri: 13 positivi, tasso di prevalenza 69 con 1.889 abitanti. Subito dietro Floridia, con 140 contagiati attuali (erano 105 lunedì, ndr) e tasso di prevalenza 62.
In questa particolare graduatoria, c’è poi Lentini con 137 positivi ed indice di prevalenza 57. Priolo Gargallo ha 62 contagiati ma la prevalenza (tasso che rapporta i positivi al numero di abitanti) è salita a 53.
Melilli, con il caso della frazione Villasmundo, è salita a 64 positivi e tasso di prevalenza a 47. Precede Siracusa: il capoluogo ha tasso di prevalenza pari a 46 (46 positivi ogni 10mila abitanti). Il numero totale degli attuali contagiati è 548. Lunedì erano 506, con un incremento di 42 casi anche alla luce delle avvenute guarigioni.
Augusta ha 139 positivi e tasso di prevalenza 39. Pachino 74 positivi e prevalenza di 33. Ferla ha 7 positivi ma prevalenza di 29. Solarino ha 19 positivi e prevalenza 24. Canicattini ha 16 positivi e prevalenza 23.
Nella parte finale della graduatoria del contagio ci sono Sortino (3 positivi, prevalenza 4), Portopalo (3 positivi, prevalenza 8) mentre Buscemi e Cassaro si confermano comuni covid free.




Siracusa. Assembramenti davanti al Cup dell'ospedale Rizza: "Tutti accalcati all'ingresso"

Una situazione che preoccupa gli utenti, almeno quelli che segnalano il problema. All’ospedale Rizza, lo sportello Cup, che è anche l’ufficio in cui ci si reca per richiedere il rinnovo della tessera sanitaria, si verrebbero a creare quotidianamente significativi assembramenti davanti all’ingresso, in attesa del proprio turno. La foto scattata rappresenta una scena che, secondo la protesta di alcuni utenti, si riproporrebbe ogni giorno o quasi. I primi responsabili di questa situazione sono certamente gli utenti, che si accalcano in attesa di occuparsi della propria pratica. Altrettanto vero che evidentemente non c’è chi impedisce loro di stare a distanza così ravvicinata. Il problema viene posto, come appare chiaro, dal punto di vista delle norme anti-contagio da Covid-19. E capiterebbe anche di ritrovarsi accanto persone che non indossano correttamente le loro mascherine.

 




Siracusa. Tamponi all'ex Onp, in tanti restano fuori: "Difetto di comunicazione tra le scuole"

Mille 529 tamponi effettuati ieri all’ex Onp di Siracusa, destinati alla popolazione scolastica, con qualche polemica sul finale. Per la cronaca, sono risultati positivi in sei. Un problema, forse di gestione della comunicazione tra scuole e famiglie, ha però creato malumori. Fatto sta che, se in mattinata era certo che nel capoluogo soltanto il personale scolastico avrebbe potuto sottoporsi a tampone rapido, nel pomeriggio, un rapido tam tam, anche attraverso le chat degli istituti scolastici, ha chiarito che sarebbe stato possibile anche per alunni e famiglie, fino alle 20, usufruire del servizio. Il cambiamento è stato apportato nel momento in cui, terminate le operazioni ad Avola, il personale ed i tamponi sono stati destinati a Siracusa. Un valore aggiunto, dunque, per estendere la platea di quanti avrebbero potuto partecipare allo screening. L’indicazione dell’orario, tuttavia, non è forse stata fornita in maniera adeguata. Le famiglie si sono infatti recate all’ex Onp, convinte che i cancelli sarebbero stati aperti fino alle 20, salvo poi trovarli sbarrati. In effetti, la polizia municipale, a quanto pare, ha provveduto alle chiusura alle 19,30, con il viale ancora pieno di auto in coda. Tutti coloro i quali hanno avuto accesso sono stati sottoposti a tampone. Le operazioni sono terminate intorno alle 20,15.




Siracusa. Lavoratori Tekra in stato di agitazione: "Costretti a lavorare senza tutele anti-covid"

Non escludono di bloccare il servizio. I lavoratori della Tekra, la ditta che gestisce il servizio di Igiene Urbana a Siracusa dichiarano lo stato di agitazione. Lo fanno, in particolar modo, quelli aderenti alla Flaica Uniti Cub di Siracusa. Una protesta che rischia di avere conseguenze sulla gestione del servizio nel caso di mancato riscontro. Entrando nel dettaglio, la sigla sindacale denuncia che “da mesi ormai i lavoratori si vedono costretti a lavorare in condizioni non idonee. Il  rischio di operare non potendo rispettare la normativa anticovid 19 e adoperando DPI non a norma fanno si che i dipendenti non possano più andare avanti. Tante le mancanze -tuonano i rappresentanti sindacali- che vengono contestate, sono troppi ormai i silenzi sulle nostre richieste, silenzi che non possono più essere tollerati”. La richiesta è quella di un confronto tra le parti, che possa condurre ad una soluzione alle esigenze lavorative degli operatori Tekra. In caso contrario- avvertono i lavoratori- intendiamo bloccare il servizio”.