Coronavirus, il bollettino: ancora contagi su, la provincia di Siracusa osservata speciale

Continuano a preoccupare i numeri epidemiologici della Sicilia. Ed anche in provincia di Siracusa non accenna a diminuire il tasso di contagio, esponendo più di una cittadina al rischio di ritrovarsi in zona rossa disposta dalla Regione. Procediamo con ordine: sono 1.587 i nuovi positivi al covid19 in Sicilia nelle ultime 24 ore. Eppure basso è il numero dei tamponi processati: 8.698 tamponi.
Gli attuali positivi diventano 42.819 (+1.333 casi). Negli ospedali i ricoveri sono 33 in più rispetto a ieri, tutti in ordinario. I guariti sono 237. Registrati anche altri 37 decessi.
Per la provincia di Siracusa, nuovo dato record per il 2021: 232 nuovi contagiati in 24 ore, dopo i 201 di ieri. Non è un mistero che la provincia aretusea sia ora una osservata speciale.
Quanto alle altre province: Catania 469 nuovi casi, Palermo 451, Messina 246, Caltanissetta 75, Agrigento 35, Enna 35, Ragusa 31, Trapani 13.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




Quanti sono i positivi in provincia di Siracusa? La stima: oltre 1.500, prevalenza al 38%

Abbiamo provato a capire cosa stia davvero succedendo nei 21 comuni della provincia di Siracusa, sotto la pressione del covid. Disporre di numeri “ufficiali” non è operazione semplice, al di là dell’aggregato provinciale quotidiano non si hanno comunicazioni relative all’andamento dell’epidemia nei vari centri aretusei. Quanti sono gli attuali positivi in provincia di Siracusa? Quale è l’indice di prevalenza?
Possiamo fornire le prime risposte ma, attenzione, con dati ufficiali “vecchi” di una settimana. Era il 4 gennaio, ed i contagiati in provincia di Siracusa erano 1.200 a fronte di una popolazione complessiva di 397.037 abitanti. L’indice di prevalenza (x 10.000 abitanti) era pari a 30%, pericolosamente vicino a quella soglia (40%) che suggerisce misure straordinarie. Oggi quei numeri sarebbero da rivedere al rialzo, ma non disponiamo di dati ufficiali se non quelli forniti da alcuni sindaci. Scelta comunicativa dell’assessorato regionale alla Salute, cui si è conformata l’Asp di Siracusa. Ma è molto probabile ritenere, empiricamente, che sia stata ampiamente superata la soglia di 1.500 positivi con un tasso di prevalenza (provinciale) del 38% almeno.
La cittadina con il maggior numero di positivi, in proporzione agli abitanti, rimane Avola. Erano 248 i positivi al 4 gennaio. Ma oggi quel dato è già superato, sono infatti saliti fino a 360. Con un indice di prevalenza del 118%.
Da seguire anche la situazione di Noto. Secondo la tabella ufficiale del 4 gennaio, i positivi erano 103 con tasso di prevalenza del 43%. Il sindaco della città netina, Corrado Bonfanti, poche ore fa ha comunicato che gli attuali contagiati a Noto sono 188. Cosa che fa schizzare la prevalenza sopra al 50%.
Il terzo comune per prevalenza di contagi è il capoluogo, Siracusa. Il 4 gennaio i positivi erano 410 (tasso prevalenza 34%). Oggi rischia di vedere da vicino i 500 contagiati, visto che i dati in possesso del Comune davano 469 positivi a ieri. La prevalenza per 10.000 abitanti diventerebbe prossima così al 41%.
C’è poi Augusta. Il 4 gennaio i positivi erano 129 con indice di prevalenza 36%. Secondo l’ultimo dato fornito dal sindaco, Giuseppe Di Mare, e relativo al 9 gennaio, i contagiati erano scesi a 120. In lievissimo calo, pertanto, anche l’indice di prevalenza.
Altra situazione da seguire con attenzione è quella di Floridia. Il 4 gennaio i positivi erano 66 con indice di prevalenza del 29%. Il sindaco Marco Carianni ci informa che a ieri i contagiati erano 105, in lieve calo rispetto agli ultimi giorni. Ma con un indice di prevalenza del 46%.
Dietro Floridia, Pachino. Il 4 gennaio i positivi erano 40 a fronte di una popolazione di 22.312 abitanti, tasso di incidenza del 29%. Il 9 gennaio i contagiati erano saliti a 68, con incidenza del 31%.
Subito dietro Carlentini, Melilli e Solarino. A 0 positivi le piccole Cassaro e Buscemi, 1.600 abitanti circa in due.




Siracusa. Restrizioni Covid, vertice all'Asp per decidere. Italia: "Servono i numeri"

I dati relativi al numero dei positivi di Siracusa non sono tali da consentire al sindaco di adottare delle restrizioni”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia lo rende chiaro, per rispondere a quanti gli contestano, in questo ore, di non avere adottato ordinanze analoghe a quelle di alcuni colleghi di comuni della provincia, da Avola a Floridia. “Non si tratta di un’intenzione che manca o che c’è- spiega Italia- ma di quello che è consentito fare in considerazione dei dati forniti dall’Asp”. Il primo cittadino fa parlare i numeri e porta come esempio il caso di Avola, mettendolo a confronto con il capoluogo. “Ad Avola- osserva- vivono 30 mila abitanti e si registrano 360 positivi. A Siracusa abitano 120 mila abitanti e abbiamo- dati di ieri- 500 positivi totali. E’ chiaro che il rapporto è ben diverso e non ho la possibilità concreta di farlo”. Molto potrebbe dipendere dall’esito di un incontro in corso proprio in questi istanti al Centro Epidemiologico dell’Asp, con il dirigente Ugo Mazzilli. “E’ l’Asp a suggerire restrizioni- rileva ancora- Non posso basarmi sul grado di preoccupazione dei cittadini”. La media del numero di positivi giornalieri a Siracusa si assesterebbe tra i 22 e i 33. Questi i numeri delle giornate appena passate. Il vertice servirà a chiarire “se l’indice di prevalenza ha superato quel 30 per cento e sulla base di questo – garantisce- mi determinerò. Per avere misure dovremmo avere numeri quattro volte maggiori quelli di Avola. Vorrebbe dire 1200 positivi in luogo degli attuali 500. E’ altrettanto chiaro- conclude- che la situazione è preoccupante a prescindere in Sicilia, tanto che si valuta l’istituzione della “zona rossa”. A fine mattinata, quindi, il quadro dovrebbe risultare più chiaro.




Feste private e sfide ai controlli sui social: la disarmante reazione che favorisce il covid

“Sta accadendo una cosa incredibile. Ci prendono per fessi”. Giuseppe Carta non crede a quanto ha dovuto assistere negli ultimi giorni. Il sindaco di Melilli trattiene a fatica la rabbia davanti ad una irresponsabilità diffusa, ad ogni livello. “Tutti vogliono controlli. Li facciamo e poi la reazione è disarmante: li rifiutano. Mandano a quel paese i vigili urbani. Addirittura ci sfidano sui social”. E qui il racconto fa arrabbiare anche chi ascolta. “Si, si riuniscono in piazze non centrali e difficili da controllare. Stanno insieme, fanno festa e pubblicano i video sui social. Ci sfidano. Sappiano che stiamo visionando tutti i video. Chiameremo i genitori dei minorenni e convocheremo i maggiorenni. Ora basta”, si sfoga Carta.
Il primo cittadino di Melilli ha chiesto ai suoi concittadini di inviarlgi via whatsapp le foto di chi non rispetta le regole di contenimento. “E’ emergenza. Io non lo so se domani finiremo in zona rossa. Saremo durissimi, Preferisco essere impopolare ma almeno serio. State attenti, il covid non è uno scherzo”. E non lo è dal punto di vista sanitario e men che meno da quello economico, vera prossima emergenza.
Emblematicoquanto accaduto a Villasmundo. Durante le festività, una trentina di persone si sono ritrovate in una località poco distante dal centro abitato. Una vera e propria festa. “L’ho scoperto da un laboratorio privato di Villasmundo. C’erano improvvisamente 30 persone in fila per fare il tampone. I primi dieci escono positivi all’esame del tampone rapido. Mi sono attivato per fare monitorare tutti. Alla fine c’è andata molto, molto bene. I positivi sono stati solo 5 al molecolare. Ma poteva scoppiare un focolaio di ben altre proporzioni. Gli organizzatori di quella festa privata non hanno capito nulla. Si stanno muovendo le forze dell’ordine e la magistratura. Spero non usciranno altri positivi, rischierebbero persino l’imputazione di epidemia colposa”.
Ma Villasmundo è un caso. “Un anziano è uscito di casa solo per andare dall’ambulante. E’ risultato positivo ed ha costretto altre 14 persone a rimanere in casa, in isolamento…”.




La zona rossa è sempre più vicina per Siracusa: situazione provinciale critica

Studenti a casa in dad, negozi aperti. Uffici e servizi limitati, centri storici e vie dello shopping affollate per i saldi. E i contagi salgono alle stelle, con la zona rossa che si avvicina spaventosamente per Siracusa. L’ha chiesta senza mezzi termini Anci Sicilia, con il suo presidente Leoluca Orlando. “Chiedo al presidente Musumeci di provvedere a dichiarare zone rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa”. In attesa dei provvedimenti inevitabili del governo nazionale.
La provincia di Siracusa sta viaggiando su cifre preoccupanti. Solo ieri, 201 nuovi positivi, come da bollettino del Ministero della Salute. E’ la provincia con la maggiore crescita settimanale dei contagi in tutta Italia: 18,1%. Se fosse già in vigore il nuovo indicatore (250 contagi in rapporto alla popolazione nell’ultima settimana), Siracusa sarebbe automaticamente zona rossa.
E poi c’è l’indice di positività regionale, schizzato al 19,8%. Torna il rischio di crisi sanitaria: gli ospedali stanno andando in difficoltà e l’assessore regionale Razza non ha nascosto che i numeri sono destinati a crescere, ancora per qualche altra settimana. Insomma, al primo giorno di zona arancione (oggi), la Sicilia corre già verso la zona rossa.
Il che significa anche rischio di tenuta economica. I negozi chiudono, l’indotto si ferma. E dopo il turismo, un altro settore portante vede il baratro da vicino. Il lavoro di tante persone è in bilico, ma anche questo aspetto pare non interessare gli irriducibili del “non ce ne è covid” e della festa a tutti i costi.
Intanto a Floridia, Avola e presto Melilli fioccano le ordinanze dei sindaci per vietare lo stazionamento nelle vie e nelle piazze. Da più parti si levano appelli per maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.




Anche Priolo a rischio zona rossa: contagi in aumento, due giovani in terapia intensiva

Due ragazzi di Priolo in terapia intensiva a causa del covid. E questo, insieme al forte incremento dei contagi nella cittadina industriale, ha spinto il sindaco, Pippo Gianni, ad invitare tutti alla prudenza massima. “Invito tutti, e in particolare i nostri giovani, ad adottare tutte le misure di prevenzione. Evitate assembramenti ed indossate sempre le mascherine. Ho chiesto più volte agli organi di Polizia di elevare sanzioni nei confronti dei trasgressori. Se in questa settimana dovessero salire ancora i contagi – ha concluso il sindaco Gianni – firmerò un’ordinanza di chiusura di strade e piazze dove si verificano assembramenti e chiederò che Priolo venga dichiarata zona rossa”.
I positivi a Priolo sono attualmente 33, con un incremento di 9 unità rispetto agli ultimi dati trasmessi al Comune dall’ASP, il 37,5% in più. Altre 16 persone si trovano in isolamento domiciliare, 9 in più, e 7 in quarantena, poiché provenienti da zone a rischio.




Il covid anche in convento, positive tre suore domenicane a Palazzolo Acreide

Il covid è entrato anche in convento. Succede a Palazzolo Acreide, dove le tre suore domenicane dell’istituto Santa Rosa sono risultate contagiate. Per una delle tre donne si è reso necessario il ricovero al covid center dell’ospedale di Noto, anche a causa di precedenti patologie. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di una misura precauzionale. L’asilo è chiuso dallo scorso 21 dicembre per cui non sono state disposte ulteriori misure precauzionali.
La notizia ha fatto subito il giro della cittadina che lo scorso 30 dicembre era riuscita a tornare a contagi zero. Oggi gli attuali positivi sono 8, gli ultimi 2 nuovi contagiati sono operatori sanitari. “Alle incongruenze, contraddizioni e allo sbandamento al quale ci sta portando un susseguirsi di disposizioni di tutti i tipi, l’unico modo per potersi difendere dal virus è quello di anteporre sempre l’attenzione alla nostra salute personale e dei nostri cari. Vi esorto al buon senso personale ea non abbassare mai la guardia”, scrive sui suoi canali istituzionali il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo. “Uscite da casa solo se non ne potete fare a meno, aspettando che arrivi il vaccino, prima possibile”.




Chili di droga in negozio e in casa di un dipendente: un arresto e due denunce

Nel suo esercizio commerciale nascondeva 3 chili di marijuana, materiale per i confezionamento e un bilancino di precisione. A rinvenirli sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Siracusa con i colleghi del commissariato di Augusta e i Carabinieri della Compagnia di Augusta. Arrestato e condotto in carcere Federico Siri, 32 anni, già conosciuto alle forze di polizia. E’ accusato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. La perquisizione nell’esercizio commerciale di cui è proprietario ha condotto a tali risultati. Le indagini hanno anche condotto alla perquisizione di casa di un dipendente di Siri, di 44 anni e della convivente, una donna di 33 anni. Nella loro abitazione, rinvenuti ulteriori 10 grammi di cocaina. Sono stati entrambi denunciati per detenzione di droga.




Siracusa. Rubano un'auto, alla guida senza patente: fermati e denunciati in 3

Agenti delle Volanti, nel corso dei controlli anti covid, hanno proceduto al controllo di un’autovettura con tre persone a bordo. Erano tutti privi di documenti d’identità e pertanto sono stati condotti in Questura.
Dai primi accertamenti esperiti, intanto, la vettura è risultata sottoposta a fermo amministrativo ed affidato in custodia al proprietario, persona diversa dai tre sottoposti a controllo. Il proprietario, contattato, ha formalizzato denuncia per furto del mezzo.
Alla fine i tre sono stati identificati. Un 31enne è stato denunciato per il reato di furto dell’autovettura; un 21enne per guida senza patente ed il terzo occupante dell’auto è stato segnalato all’Autorità Amministrativa competente per possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente.
Tutti e tre sono stati sanzionati per non aver rispettato le norme anti covid. Il mezzo rubato è stato riconsegnato al legittimo proprietario.




Augusta. Covid, vaccini agli anziani delle rsa: attesa per eventuali "strette"

Situazione sotto controllo ad Augusta in tema di Covid-19. Sotto controllo ma ugualmente preoccupante. Il sindaco,Giuseppe Di Mare lo ha chiarito durante una diretta dal suo profilo Facebook lo scorso fine settimane. Sono attese per queste ore eventuali decisioni da assumere di concerto con la Protezione Civile, se questo dovesse essere necessario. Con i circa 120 contagi, il comune della zona industriale non rientra tra quelli particolarmente a rischio. Il primo cittadino non esclude, se la curva dovesse salire, la possibilità di ricorrere a ordinanze di chiusura di piazze o luoghi pubblici. La principale raccomandazione è comunque rivolta ai cittadini. “Perchè qualsiasi scelta è strettamente connessa al comportamento di ciascuno di noi- fa presente Di Mare – Interlocuzioni costanti quotidiane con i vertici Asp servono all’amministrazione comunale per decidere come muoversi per affrontare l’emergenza sanitaria”. Dopo le vaccinazioni ospedaliere, sono partite quelle nelle rsa. “Vaccinare i nostri nonnini- fa notare il sindaco- vuol dire occuparci delle categorie piu’ fragili e questo è molto importante. Iniziamo a dare luce e speranza partendo dalle fasce deboli e noi questo lo facciamo con grande orgoglio”. A proposito dei dati, il sindaco rassicura quanti temono che non corrispondano alla situazione reale. “Lo è eccome- garantisce- Sono i numeri ufficiali dell’Asp. E’ chiaro che possono poi esserci degli asintomatici che sfuggono al conteggio, ma in linea di massima i dati sono certi e sono quelli che quotidianamente vengono forniti al Comune e noi giriamo ai cittadini, tutto nella massima trasparenza”. Intanto si attendono le decisioni da assumere dopo il 16 gennaio a proposito della riapertura o meno delle scuole secondarie di primo grado e della scuola primaria. Molto dipenderà dalle valutazioni della Regione.