Coronavirus, il bollettino: 1.576 nuovi positivi in Sicilia, +48 in provincia di Siracusa

Sono 1.576 i nuovi positivi al covid in Sicilia nelle ultime 24 ore. I tamponi processati sono stati 9.537 tamponi processati. Gli attuali positivi salgono a 37.426: praticamente annullati gli effetti di contenimento apportati con le restrizioni in vigore fino alle festività.
Salgono i ricoveri nelle strutture covid della Sicilia: +17 per gli ordinari, +4 in terapia intensiva. I guariti sono 692. Registrati anche altri 36 decessi.
In provincia di Siracusa, i numeri si “normalizzano” e tornano in doppia cifra: sono 48 i nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Quanto alle altre province: Catania 396 casi, Palermo 383, Messina 222, Ragusa 47, Trapani 286, Caltanissetta 132, Agrigento 39, Enna 23.
I dati sono contenuti nel bollettino del Ministero della Salute. Domani la riunione del comitato tecnico scientifico siciliano per discutere anche della riapertura delle scuole.

foto dal web




Cosa succede al fiume Ciane? Chiazze sulla superficie: video virale, partono i controlli

Il video è comparso nelle ore scorse sui social ed è divenuto in poco tempo virale. Visualizzazioni su visualizzazioni e un grande interrogativo: cosa sta succedendo al fiume Ciane? Nelle immagini, realizzate ieri nei pressi della ex zona pic-nic, zona contrada Mezzabotta, si vedono chiazze sospette dagli inconfondibili riflessi. Un presunto caso di sversamento di probabile sostanza viscosa – nafta? olio? – su cui anche la Capitaneria di Porto vuol vederci chiaro. Avviati i controlli, fino alla foce. Via mare e via terra disposte verifiche capillari. Allertato anche il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Siracusa.
Intanto il video – rilanciato dal blog SiracusandoNews – causa anche la reazione delle associazioni ambientaliste. Come Ente Fauna Siciliana di Siracusa. “Abbiamo subito segnalato l’accaduto all’ente gestore, la ex Provincia Regionale”, spiega Marco Mastriani. “Ho parlato con il direttore della riserva. Ha immediatamente avviato sopralluoghi e verifiche. Forse il video risale a qualche giorno fa, per via del livello delle acque. Ma il problema rimane. Questo presunto sversamento è grave, specie perchè avviene in un’area protetta. Siamo preoccupati e in allerta. Confidiamo nelle analisi del caso, anche da parte dei tecnici di Arpa. Bene le segnalazioni dei cittadini, il problema è purtroppo complesso e riguarda lo stato generale della riserva naturale. Manca un piano di rilancio del Ciane e delle vicine Saline. L’ente gestore non va lasciato da solo, conosciamo le condizioni della ex Provincia. E’ necessario intervenire attraverso la Regione, proprietaria della riserva con l’assessorato Territorio e Ambiente. Porteremo il caso a Palermo”, continua Mastriani. “Intanto anche il Comune dovrebbe recuperare il suo forte ritardo sul piano di utilizzazione della preriserva, che ancora non c’è nonostante sia obbligo di legge da più di un trentennio. E intanto il Ciane, simbolo identitario, rimane inibito alla navigazione mentre succedono vicenda come questa ultima”.




Storie di covid e di pettegolezzi nella piccola Buccheri, il sindaco "rimprovera" tutti

La storia è gustosa. E mischia covid e pettegolezzi, secondo quel copione che spesso è di casa nei piccoli centri siciliani, dove tutti conoscono tutti. E’ il caso di Buccheri, cittadina di poco più di 1.800 anime. Il sindaco è il giovane avvocato Alessandro Caiazzo. Da qualche giorno non viene avvistato in giro per Buccheri e allora vox populi vuole che sia risultato positivo al coronavirus.
A smentire la diceria, che ha preso a girare per Buccheri, è il diretto interessato. “La smentisco, per buona pace di chi ci godrebbe…”, dice senza perdere il sorriso. “Non sono positivo al covid, pur sapendo che non ci sarebbe nulla di male ma solo sfortuna. Il fatto che non mi vediate gironzolare senza ragione, risiede solo nel voler tentare di dare l’esempio e voler far capire che ci sono delle regole cui dobbiamo attenerci. Tutto qui”, spiega il primo cittadino di Buccheri.
L’occasione, però, è propizia per precisare bene alcuni passaggi e provare a correggere certe dinamiche che – dopo la notizia di due nuovi positivi a Buccheri – hanno preso piede nel piccolo centro. “Userò, ancora una volta, parole distensive ed allo stesso tempo determinate, per cercare di riportare la calma tra la popolazione. Premetto che chiunque può trovarsi nella situazione di dover rispettare alcuni giorni di quarantena o perché positivo, o perché entrato inconsapevolmente in contatto con soggetti positivi o perché, data la particolare capacità di nascondersi del virus, non sapeva o non poteva sapere. Detto questo – dice Caiazzo – penso sia il caso di evitare di gettare sentenze o di puntare il dito verso questo o quel comportamento, anche perché, dai report giornalieri che mi fornisce la polizia municipale, non vedo di certo un paese di santi o di ligi ed inflessibili rispetto alle regole…me compreso. Pertanto invito tutti, ancora una volta, ad abbassare i toni ed a limitarsi nel pettegolare, anche perché il virus va via ma le parole restano. Siamo una piccola comunità e come tale abbiamo il dovere di stringerci come una famiglia e di supportare e consolare chi ha avuto solo la sfortuna di trovarsi in questa situazione”.

foto: Buccheri




Tragico incidente sulla Pachino-Rosolini, la Procura apre inchiesta per omicidio stradale

Al momento appare un atto dovuto, per consentire gli ulteriori accertamenti sul drammatico incidente avvenuto ieri lungo la provinciale 26, Pachino-Rosolini. Aperta dalla Procura di Siracusa un’inchiesta per omicidio stradale, al momento senza indagati.
Nel tragico scontro tra una Nissan ed un tir hanno perso la vita tre persone: Pietro Calvo, 55 anni, Sebastiano Di Pietro, 60 anni, ed Enzo Buscemi, 81 anni. Quest’ultimo è spirato dopo una disperata corsa in ospedale. Erano tutti a bordo della vettura.
I rilievi sono stati compiuti dai Carabinieri di Noto, impegnati a ricostruire la dinamica del sinistro fatale. Le indagini si sarebbero soffermate, in particolare, sui segni di frenata dell’auto. Forse il conducente ha perduto il controllo, sbandando forse per via dell’impatto con un muretto. E’ una delle ipotesi a cui stanno lavorando gli investigatori. Ascoltato anche l’autista del tir, in stato di shock dopo il terribile scontro.




Nuovo decreto: spostamenti, bar, ristoranti e negozi, cosa cambia dal 7 all'11 gennaio

Confermate dal governo le misure di contenimento dell’epidemia anche per la restante parte della settimana in corso. In realtà, le nuove limitazioni saranno in vigore fino al 15 gennaio almeno. Dopodichè si ritorna alla classificazione delle regioni per zone, in base al rischio epidemiologico. Debutta il nuovo sistema di valutazione sulla base di circa 20 indicatori, le cui soglie di tolleranza sono però state abbassate dello 0,25.
Intanto, il 7 e l’8 gennaio l’Italia intera sarà “zona gialla”. Questo significa spostamenti liberi all’interno della propria regione, sempre con obbligo di mascherina e distanziamento. Bar e ristoranti aperti fino alle 18, dopo asporto e delivery. Dalle 22 alle 5 coprifuoco.
Sabato e domenica (9 e 10 gennaio), Italia in fascia “arancione”. Torna l’autocertificazione per gli spostamenti, consentiti solo all’interno del proprio comune. Bar e ristoranti chiusi tutto il giorno. Aperti invece negozi, parrucchieri e centri estetici.
Dall’11 gennaio dovrebbe tornare il sistema della divisione in zone del Paese. A determinare il colore di ogni regione sarà il monitoraggio settimanale dell’Iss. La Sicilia, prima del decreto Natale, era zona gialla. La lettura dei nuovi dati del monitoraggio, prevista giorno 8 gennaio, stabilirà se confermare o meno il “colore” della Sicilia.
In ogni caso, dal 7 al 15 gennaio “è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno”, fra le 5 e le 22 e in due in auto con deroga per i figli minori di 14 anni, persone disabili e non autosufficienti conviventi.




Siracusa. Nel giorno dell'Epifania si ferma la raccolta differenziata

Si fermerà domani, giorno dell’Epifania, la raccolta porta a porta della frazione organica, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Ne dà notizia l’Ufficio igiene urbana, retto dall’assessore Andrea Buccheri.
Lo stop, inizialmente non previsto, è dovuto alla chiusura improvvisa degli impianti Kalat e di Raco, due dei tre siti (assieme a Sicula compost) in cui il Comune smaltisce la frazione umida. Restano confermate, invece, le altre raccolte previste per la giornata di mercoledì.
Il personale del gestore che domani avrebbe dovuto effettuare il porta a porta sarà destinato alla rimozione di sacchetti abbandonati e micro-discariche sparsi sul territorio comunale.




La foto: Siracusa e l'Etna in eruzione, nuovo riuscito scatto di Massimo Tamajo

“Non è un fotomontaggio”. Il fotografo Massimo Tamajo lo ripete a quanti, affascinati dal suo ultimo scatto, quasi non riesco a crede all’unicità della foto. “Vi assicuro che si tratta di uno scatto singolo. Per fortuna ho anche realizzato un video poco dopo, così posso confutare tutti i dubbi…”, sorride.
Cosa ha di particolare questa foto. E’ un “nuovo” punto di vista di Siracusa, con parte di Ortigia e della città nuova illuminate poco prima dell’alba e – sullo sfondo – l’Etna in eruzione. La foto è stata scattata il 4 gennaio. Per cattura la bellissima immagine, Tamajo ha utilizzato una Nikon D750 e lente Tamron 150-600mm G2. Altri dati di scatto, per gli amanti della tecnica: iso 640, f/16, 4 secondi, 400mm.
Massimo Tamajo non è nuovo a stupefacenti fotografie. Più volte premiato, anche per scatti naturalistici o astronomici, è stato tra i promotori di una delle più riuscite collettive del settore a Siracusa.




Palazzolo Acreide ricorda Giuseppe Fava, il cronista siracusano ucciso dalla mafia

Con una cerimonia “semplice”, Palazzolo Acreide ha ricordato il suo concittadino illustre Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia. In piazza Giovanni Nigro, a pochi passi dalla nella quale crebbe il cronista, a breve distanza dalla basilica di San Paolo, il sindaco Salvatore Gallo insieme al vice Maurizio Aiello, e con il presidente del consiglio comunale Francesco Tinè, hanno deposto una corona in suo ricordo. Presente anche una rappresentanza dell’arma dei Carabinieri e della Polizia locale.
Poche settimane prima della sua uccisione, avvenuta il 5 gennaio del 1984, Giuseppe Fava aveva incontrato gli studenti delle scuole della sua Palazzolo. “La mafia è la Bestia, il male terribile, contro la quale dovete combattere per tutta la vostra vita, una bestia che può condizionare il destino vostro e dei vostri figli”, spiegava con forza. “Il suo esempio è ancora vivo”, hanno sottolineato Gallo e Aiello.




Siracusa. Controlli dei Nas nelle case di riposo per anziani: emerse violazioni

I Carabinieri del NAS, impegnati in un ampio servizio di respiro nazionale e finalizzato al controllo delle strutture ricettive per anziani, sono stati attivi nel nostro territorio. Nel corso di queste festività hanno infatti eseguito nella provincia aretusea diverse ispezioni a case di riposo e comunità di alloggio per anziani, in linea con il più generale intento di dare costante tutela alle così dette fasce deboli, soprattutto durante i periodi festivi, che spesso ne sanciscono la solitudine e l’abbandono. I controlli hanno riscontrato la generale conformità alle norme ma anche qualche irregolarità: presso tre strutture sono state infatti riscontrate violazioni penali e amministrative, dall’omessa comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle generalità delle persone alloggiate, alla mancanza di autorizzazioni e di documenti amministrativi per condurre le attività.

L’attività di controllo su tutto il territorio provinciale durante il periodo festivo prosegue, anche con i reparti specializzati,anche per garantire il rispetto delle vigenti normative emergenziali e di sensibilizzare i cittadini ad astenersi dall’effettuare spostamenti non consentiti.
In tale contesto dall’inizio della settimana i Carabinieri hanno segnalato numerosi soggetti di Lentini, Carlentini, Melilli, Augusta e Rosolini, sorpresi a circolare in orario notturno, in un caso addirittura fuori dal territorio del proprio Comune di residenza, in violazione delle norme che impongono la permanenza in casa dalle 22 alle 5.




"Cassibile non vuole il villaggio per braccianti immigrati": petizione dei residenti inviata anche a Mattarella

“Noi cassibilesi il villaggio per gli immigrati non lo vogliamo”. Sul dibattito, sempre aperto e sempre dai toni abbastanza accesi sulla gestione degli arrivi dei braccianti stagionali extracomunitari, l’atmosfera resta tesa. A riaccendere la polemica è una petizione, che parte proprio da Cassibile e che in queste ore viene consegnata a tutte le autorità competenti in materia  nel territorio locale, ma anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al presidente della Regione, Nello Musumeci. Sono circa 900 firme quelle in calce al documento. La richiesta è chiara: niente tendopoli, niente villaggi, niente ghetti a Cassibile.

“Negli ultimi anni – la premessa – il nostro territorio comunale è stato fortemente influenzato dal fenomeno extracomunitari in particolare il territorio di Cassibile Fontane Bianche è stato soggetto ad un flusso migratorio non corrispondente né alle esigenze di richiesta di lavoro, né  alla prospettiva di un benessere. Non solo, il flusso è stato ed è talmente elevato che il tessuto sociale del territorio ne ha subito conseguenze disastrose, creando disservizi, problematiche igienico – sanitarie, malumore nella cittadinanza, e non pochi problemi di ordine pubblico con gravi ricadute ineluttabilmente anche sull’economia locale”.

Secondo i firmatari della petizione, la gestione delle politiche di integrazione nel territorio sarebbe stata fino ad oggi assolutamente sbagliata. “Il nostro territorio ne esce mortificato. Le nostre aziende agricole chiedono solo poche unità di manodopera extracomunitaria. Non si giustifica, dunque, perchè si cerchi di richiamare a Cassibile-Fontane Bianche un enorme flusso migratorio senza coinvolgere i comuni della provincia, le associazioni, gli imprenditori”.

Lo stato d’animo dei cittadini sarebbe analogo a quello della scorsa estate, quando si arrivò ad una piccola rivolta, proprio nella baraccopoli all’ingresso della frazione siracusana.

Nemmeno la scelta della location piace ai firmatari della petizione. “Ricade nel centro abitato e precisamente in Via Dei Timi-si legge ancora nel documento- una zona del paese già fortemente penalizzata per mancanza dei servizi essenziali e dove i residente già vivono in condizioni disagiate;
E’ un’area in cui è allocato l’ex depuratore di Cassibile che seppur fuori servizio rappresenta ancora oggi il punto di arrivo dei liquami della cittadina; presenta numerosi rischi per le persone in quanto sono presenti delle vasche di raccolta delle acque reflue molto pericolose;  è un’area a forte valenza archeologica per la presenza di tombe rupestri;  fu destinato dal Consiglio Municipale quale area per un centro di raccolta differenziato”.

La richiesta che parte è anche quella di istituire un tavolo di confronto con chi vive a Cassibile e prevedere una distribuzione dei lavoratori stagionali in provincia tra la zona nord, centro e sud, così da “non concentrare il flusso in una sola zona”.