Siracusa. Arrivate le prime 195 dosi di vaccino: prime somministrazioni ai sanitari dei Centri Covid

Arrivato a Siracusa, scortato dalla polizia, il primo box contenente dosi di vaccino anticovid. Sono 195 e sono state condotte presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Siracusa. “Subito al via le vaccinazioni- ha commentato il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Salvatore Madonia –  partendo dal personale sanitario dei Centri Covid ”.
Nel corso del mese di gennaio, secondo il cronoprogramma diramato dall’Assessorato regionale della Salute, le ulteriori dosi di vaccino destinate alla provincia di Siracusa – ha spiegato il direttore del Centro Trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Siracusa Dario Genovese – verranno somministrate in prima fase ai soggetti più a rischio che si sono prenotati  e cioè al personale delle Aree Covid, dei Pronto soccorso, delle Terapie intensive, del 118, per poi estendere la vaccinazione a tutti gli altri soggetti. La vaccinazione avverrà nei punti ospedalieri e territoriali individuati e successivamente in quelli delle residenze sanitarie assistite, l’organizzazione è sotto la direzione medica di presidio ospedaliero e, secondo il calendario vaccinale predisposto dalla Direzione, verranno convocate le sedute che avranno inizio già da stamane e una quota parte dei vaccini, pari al 50 per cento, sarà conservata per garantire al ventunesimo giorno la somministrazione della seconda dose”.
“La vaccinazione sappiamo non è obbligatoria – ha aggiunto il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra – ma c’è un obbligo morale e civico da parte di tutti noi. Il senso di responsabilità nei confronti dei propri cari, soprattutto di coloro che sono più vulnerabili e convivono con noi e nei confronti degli altri ci deve portare a decidere di vaccinarci subito. Dagli studi condotti è un vaccino sicuro ed efficace che ci fa guardare finalmente al futuro con una nuova prospettiva”.




Giovanni riabbraccia suo figlio: ritrovato in Svizzera il bimbo scomparso da Augusta

Giovanni ha potuto riabbracciare suo figlio. Dopo un incubo durato quasi dieci mesi, la tanto attesa notizia: il piccolo è stato trovato in Svizzera. Poco prima del lockdown, il bimbo – che adesso ha compiuto 4 anni – era stato scomparso insieme alla madre dopo mesi di scontri sull’affidamento, combattuti anche con sentenze del Tribunale di Siracusa. Fino a quando lei non ha fatto perdere le sue tracce, portando con sè il piccolo.
Tra denunce e ricerche, papà Giovanni è riuscito a scoprire che la donna si era rifugiata in Spagna. E ad agosto è volata nel paese iberico per condurre in prima persona delle ricerche, dopo aver bussato alle porte di ogni autorità italiana e spagnola.
In realtà, le indagini avrebbero permesso di appurare che la donna prima si era rifugiata in Portogallo, poi nel sud della Spagna. Adesso il lieto fine. Papà e figlio torneranno presto a casa e ad Augusta la famiglia prepara già la festa.
La mamma del piccolo è stata fermata dalla polizia svizzera. Nei suoi confronti era stato spiccato nelle settimane scorse un mandato di cattura europeo.




Agenda politica 2021 a Siracusa: tra rimpasto e ipotetico ritorno del Consiglio comunale

Secondo indiscrezioni sempre più diffuse, il Consiglio comunale di Siracusa potrebbe “ritornare” in carica e nelle sue funzioni. Le prime settimane del 2021 dovrebbero portare questa novità, destinata a cambiare in qualche misura anche gli equilibri interni alla giunta. Bisognerà attendere il pronunciamento dei giudici amministrativi, chiamati a chiarire il rebus nato oltre un anno addietro, dopo la bocciatura da parte dell’aula del bilancio comunale.
Che sia davvero come molte fonti – interessate – suggeriscono, o meno, un rimpastino nella squadra che governa la città pare alle porte. In diretta su FMITALIA, il sindaco Francesco Italia parla per il momento di una “normale verifica” tra forze politiche. Ma la sensazione è che “l’aggiustatina” sia inevitabile.
I tempi e i modi sarebbero, però, ancora da definire. Molto dipenderà proprio dall’eventuale ritorno del Consiglio comunale. In quel caso, i nuovi equilibri di giunta andrebbero discussi e bilanciati tenendo conto anche della mappa politica dell’assise. Altrimenti, mani libere per il sindaco Francesco Italia che potrebbe affrontare e risolvere alcuni “equivoci” di giunta. C’è chi addirittura ipotizza un azzeramento, ma la voce non trova alcun riscontro. Ad ora.
Uno dei temi “politici” riguarda il rapporto tra il sindaco ed Italia Viva. Pur essendo fortemente presente in giunta, il partito dei renziani non perde occasione per polemizzare. Partito di lotta e di governo che crea qualche imbarazzo alla giunta. Il primo cittadino smorza le tensioni sul nascere. “Finchè Italia Viva vota e condivide i provvedimenti della giunta andiamo d’amore e d’accordo”: come dire, normale dialettica ma nei fatti i renziani sostengono l’azione amministrativa. Solo che i mal di pancia, anche tra gli assessori di Italia Viva, sarebbero ricorrenti. E allora strappo in vista? Non è certo. Ma l’amministrazione vuole darsi slancio adesso e non ritrovarsi zavorrata fin sotto elezioni.




Siracusa. Scuole superiori pronte al rientro: ecco come funzionerà la ripartenza in provincia

Pronti a rientrare anche in provincia di Siracusa, dal 7 al 15 gennaio, gli studenti delle scuole superiore. Il 50 per cento di loro, secondo quanto previsto dall’ordinanza emessa dal Ministero della Salute, tornerà a fare attività didattica in presenza. A chiarire i termini della questione dal punto di vista organizzativo è la prefettura di Siracusa. “Si manterrà l’attuale delle attività didattiche ed anche del servizio di trasporto”.

Successivamente, si partirà con quanto previsto dal documento operativo condiviso dal tavolo di coordinamento, presieduto dal prefetto Giusi Scaduto. Prevede che, “ferma restando l’unicità della fascia oraria in ingresso e in uscita, sarà garantita la didattica in presenza del 75% della popolazione studentesca attraverso il potenziamento, per sei giorni alla settimana, di 20 mezzi aggiuntivi per le tratte  individuate (il documento è consultabile sulla home page del sito istituzionale della Prefettura).

Nel corso della riunione di ieri, svolta in remoto, con la partecipazione di rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Provinciale, delle Società di trasporto e dell’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori, è stato anche concordato di effettuare “un costante monitoraggio, al fine di intervenire tempestivamente per la risoluzione di eventuali e specifiche problematiche che dovessero emergere”.




Turismo, nel futuro c'è la ripartenza. Ma il 2020 è stato per Siracusa "raccapricciante"

Sono sconfortanti i numeri del turismo a Siracusa nel 2020. L’emergenza sanitaria, lo stop agli spostamenti e le mille paure che hanno segnato l’anno che si chiude zavorrano pesantemente il settore. “Il confronto con il 2019 è raccapricciante”, esordisce il presidente di Noi Albergatori, Giuseppe Rosano. “Nel 2020 gli arrivi, nella totalità, hanno subito un calo del 63,8%, pari a meno 166.093 turisti (lo scorso anno erano 260.357 contro i 94.264 del 2020), di cui: -45,1% (-61.765) italiani (scorso anno erano 136.791 nel 2020 invece 75.026); stranieri -84,4% (-104.328), nel 2019 sono stati 123.566, quest’anno appena 19.238”.
Ancor più il dato dei pernottamenti, aggiornato al 30 novembre. “Qui si registra un -61,1% per un totale di 458.942 turisti in meno (nel 2019 ben 751.244 nel 2020 invece 292.302), con i soggiorni italiani che hanno subito un calo del 42,3%, pari a meno 176.523 (nel 2019 erano 416.537 nel 2020 invece 240.014). Ingenti le perdite di presenze di stranieri: -84,4%, per un negativo di -282.419 con i 334.707 del 2019 contro i 52.288 del 2020”.
Il calo maggiore riguarda gli stranieri cosiddetti alto-spendenti, ovvero francesi (19%), tedeschi (17%), inglesi (11%), Svizzera e Liechtenstein (9%). “La Russia, che negli anni scorsi superava il 10%, quest’anno ha accordato un magro 1%”, sottolinea Rosano.
E’ chiaro che non solo Siracusa soffre. Tutto il settore turismo si è fermato. Il futuro, per ora, non fa ben sperare. “Lo scorso 11 novembre, in occasione del World Travel Market di Londra – precisa Rosano – è stata supposto che per la ripresa completa del settore viaggi ci vorranno dai 3 ai 5 anni. E una ripresa, è stato sottolineato, premierà le destinazioni turistiche più attente e attrezzate a valorizzare sicurezza sanitaria e sostenibilità. Tornando al presente, l’ultimo decreto con le restrizioni Covid imposte per Natale-Capodanno, ha affossato una situazione già drammatica, dacché il settore turistico, costituito da piccole-medie imprese, è in grave crisi economica. Mentre il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato per cultura e turismo 3,1 miliardi, ovvero un misero 1,6% dei 196 miliardi del Recovery Fund. Un’altra dura mazzata alle speranze degli operatori turistici che confidavano su maggiori investimenti per rafforzare l’attrazione turistica italiana”.




Melilli, approvato il Bilancio di previsione. Il sindaco: "Programmiamo con competenza"

Il Consiglio Comunale di Melilli è tra i primi in Italia ad approvare il Bilancio di previsione 2021-2023 e strumenti di programmazione (Dup e Piano Triennale Opere Pubbliche). Per il secondo anno consecutivo, in seduta ordinaria si è ripetuta l’approvazione degli strumenti programmatici e previsionali entro tutti i termini di legge.
“Sono soddisfatto che l’amministrazione comunale abbia ripetuto questo splendido risultato!”, commenta il sindaco Giuseppe Carta. “E’ importante dimostrare che Melilli riesce a programmare con massima competenza e rispetto delle scadenze”, aggiunge.
Le linee programmatiche del D.U.P (Documento unico di programmazione) per il triennio 2021-2023, relativamente alle rubriche Cultura e Turismo, sono state frutto di una sinergia tra l’assessore alla Cultura, Teresa Santangelo, l’assessore al Turismo, Rosario Cutrona, e una delegazione di professionisti del territorio. “Ciascuna azione strategica prevista del programma – dice Santangelo – verrà innanzitutto declinata nella concertazione di strategie che coinvolgeranno simultaneamente le realtà di Melilli centro, Villasmundo e Città Giardino, al fine di garantire una promozione e valorizzazione culturale ampia e articolata. Si prevedono delle macro-aree di intervento, strutturate in azioni mirate al raggiungimento di obiettivi specifici: dalla riqualificazione di importanti realtà culturali alla progettazione di itinerari turistici, così da promuovere processi culturali dinamici e creativi”.




Via al concorso per l'assunzione di mille vice ispettori di polizia: i requisiti

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4^ Serie speciale “Concorsi ed esami” del 29 dicembre è pubblicato il bando del concorso pubblico, per esami, per l’assunzione di 1.000 allievi vice ispettori della Polizia di Stato, indetto con decreto del Capo della Polizia del 23 dicembre 2020.
Le domande di partecipazione potranno essere presentate dalle ore 00.00 del 30 dicembre 2020 alle ore 23.59 del 28 gennaio 2021, utilizzando esclusivamente la procedura informatica disponibile all’indirizzo https://concorsionline.poliziadistato.it (cliccando sull’icona “Concorso pubblico”).
Per ulteriori informazioni e per il relativo bando, consultare il sito web www.poliziadistato.it.




Coronavirus, il bollettino: 1.084 nuovi positivi in Sicilia, +98 in provincia di Siracusa

Sono 1.084 i nuovi positivi al covid in Sicilia, nelle ultime 24 ore. I tamponi processati sono stati 8.497. Diminuiscono, rispetto a ieri, i ricoveri in ospedale: -11 (8 ordinari, 3 terapia intensiva). I guariti sono 1.077. Registrati anche altri 29 decessi.
In provincia di Siracusa brusca impennata dei contagi. Sono infatti 98 i nuovi positivi rilevati nel siracusano, nel giro di 24 ore. Caduti nel vuoto gli appelli di vari sindaci che hanno chiesto ai loro concittadini di non abbassare la guardia sotto le feste.
Quanto alle altre province: Palermo 292, Catania 251, Messina 232, Trapani 76, Caltanissetta 57, Ragusa 46, Enna 20, Agrigento 12.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




La battaglia dei sindaci della zona industriale: "i soldi del Recovery per allontanare la crisi"

“C’è un atteggiamento menefreghista verso il Sud. Ma Priolo, Gela e Biancavilla sono zone industriali che hanno sempre dato tanto al Paese, come produzione e come tasse. Ora lo Stato deve restituire qualcosa, in termini di investimenti”. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, estremizza il “do ut des” e chiama il governo alle sue responsabilità per evitare che la crisi travolga il polo industriale siracusano.
E’ noto l’attuale momento: le nuove tensioni che agitano i lavoratori dopo il piano Lukoil, le collegate preoccupazioni per il futuro del principale motore economico locale. Non restano indifferenti i sindaci dei centri che ospitano i principali impianti industriali del siracusano. Dopo una serie di riunioni ed incontri, anche in Prefettura a Siracusa, ecco la richiesta forte e chiara: “Se Isab-Lukoil parla di cassa integrazione, è evidente che c’è qualcosa che non va. A questo punto, i fondi del Recovery devono prevedere risorse per questa area produttiva del Paese. Ci sono mille cose da fare e una transizione energetica da stimolare”.




La crisi della zona industriale, incontro Lukoil-sindacati: "salvaguardare tutti gli occupati"

I sindacati unitari serrano le fila in vista di un 2021 che si presenta subito di battaglia, specie guardando alla zona industriale ed al piano Lukoil. “Resta centrale la salvaguardia di tutti i posti di lavoro compresi quelli dell’indotto. Saremo vigili passo dopo passo”, dicono subito i segretari generale di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, e il commissario straordinario della Uil, Luisella Lionti, dopo l’incontro tra il vertice aziendale del colosso russo e i sindacati che si sono ritrovati nella sede di Confindustria Siracusa.
“L’azienda ha presentato un piano di crisi che non smentisce il possibile futuro ricorso alla cassaintegrazione – hanno aggiunto i segretari – L’auspicio che le cose possano cambiare nei prossimi tre mesi è la speranza di tutti. Come abbiamo già detto, siamo perfettamente coscienti della crisi economica generata dalla pandemia. I consumi sono scesi e le produzioni ne hanno risentito. Al centro, però, deve restare la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, nessuno escluso. Se si chiedono sacrifici ai lavoratori lo si faccia nell’ottica di un piano di rilancio che segua la ripresa dei mercati e nuovi investimenti che, nei periodi di crisi, sono risultati vincenti per molte aziende. Serve lavorare per dare garanzie occupazionali a tutto l’indotto anche dopo il 31 marzo, data ultima del provvedimento che blocca i licenziamenti. Se così non fosse si rischierebbe un disastro occupazionale che non possiamo più permetterci”.
Per questo i sindacati seguiranno con attenzione tutte le mosse del colosso petrolifero. “Le aziende, soprattutto se leader delle produzioni industriali, siamo certi, sapranno mettere in campo tutta la propria forza di impresa”, l’auspicio.

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