Frodi commesse in Polonia, 55enne si nascondeva a Siracusa: arrestata

Era ricercata perchè ritenuta colpevole di frodi commesse in Polonia. Da alcuni anni si nascondeva a Siracusa, in Ortigia. I carabinieri hanno arrestato la donna, disoccupata, 55 anni. E’ il risultato di una specifica e mirata attività info-investigativa svolta d’intesa con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (S.I.Re.N.E.) ed il collaterale S.I.Re.N.E. in Polonia.
La donna era ricercata dalle Forze di Polizia polacche per aver commesso frodi commerciali e nei suoi confronti era stato diramata in ambito Unione Europea una richiesta d’arresto provvisorio a scopo estradizione.

La donna è stata condotta nella casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania. Di lei  si occuperanno i canali di cooperazione giudiziaria italo-polacchi . Prevista l’estradizione.




Siracusa. Drive-in tamponi scuole, tocca a Insolera, Alberghiero, Gagini e Quintiliano

Insolera, Alberghiero, Gagini e Quintiliano. Sono queste le scuole superiori coinvolte oggi nello screening per la verifica di eventuali casi di positivi tra la popolazione scolastica del territorio. Le operazioni all’ex Onp, dov’è allestito il Drive-in tamponi sono iniziate questa mattina con un certo ritardo rispetto ai martedì precedenti. La ragione è legata all’ondata di maltempo, particolarmente forte a ridosso delle nove, orario in cui normalmente vengono effettuati i primi tamponi rapidi. Convocati studenti, personale scolastico e famiglie, secondo quanto stabilito dai dirigenti scolastici dei singoli istituti. L’adesione resta, in ogni caso, volontaria. E’ possibile, dunque, decidere di non sottoporsi a tampone. Quelli che saranno effettuati, avranno esito immediato, dopo una decina di minuti. Come nelle precedenti occasioni, nel caso in cui l’esito di un tampone rapido dovesse essere positivo, la persona in questione sarebbe immediatamente sottoposta a tampone molecolare confermativo, così da far partire le procedure previste, con l’isolamento domiciliare e quanto ne consegue, anche in termini di ricostruzione della catena dei contatti.

Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’assessore alla Protezione Civile, Sergio Imbrò, dopo le scuole superiori, anche le scuole medie dovrebbero essere coinvolte nello screening. Gli istituti comprensivi del capoluogo forniranno entro giovedì i loro elenchi. Forse sabato il primo appuntamento dedicato alle medie.




Siracusa. Cambi appalto, sciopero dei lavoratori Bng nella zona industriale

Hanno incrociato le braccia, questa mattina, i lavoratori della BNG, impegnati nella manutenzione edile dello stabilimento Eni Versalis di Priolo Gargallo. Un atto di solidarietà al personale non ancora assorbito nell’ambito della vertenza apertasi in giugno.
In quel periodo, la Solesi Spa aveva lasciato il contratto di manutenzione degli impianti, assegnato poi alla Bng Spa, con la quale le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil avevano chiuso un accordo. Un “patto” che impegnava la Bng al totale assorbimento del personale uscente dal vecchio contratto. Ad oggi, però, rimangono senza lavoro a ben 5 mesi dal cambio appalto, il 25% degli operai.
“Questo appalto lasciato dalla precedente azienda dopo diversi mesi non ha permesso l’assorbimento di tutto il personale – dicono i segretari di Feneal e Fillea, Saveria Corallo e Salvo Carnevale e il referente territoriale Filca, Gaetano La Braca -. Quello della Bng è uno dei tanti casi qui nel Petrolchimico e la politica degli appalti va rivista altrimenti si fa solo macelleria sociale. Siamo alle solite. E come ogni cambio appalto i lavoratori sono coloro i quali ci rimettono. Cambia l’azienda ma il luogo di lavoro e il cantiere è sempre uguale. A questo punto non capiamo di chi siano le responsabilità – aggiungono i tre segretari -. C’è un rimpallo fra azienda e committente e questa cosa va a discapito dei lavoratori. In un periodo in cui gli stabilimenti vengono considerati priorità per lo Stato, affinché l’economia non rallenti a causa dell’emergenza sanitaria, non si può pensare di “sacrificare” alcuni lavoratori fino a pochi mesi fa in organico e oggi in attesa di risposte. Dopo cinque mesi, dunque, abbiamo deciso di rompere gli indugi e dire basta – chiosano Corallo, Carnevale e La Braca -. E questa sta diventando una vertenza simbolo perché il problema principale è proprio quello degli appalti. Chiediamo un cambiamento, basta con la politica del ribasso e procedere con gli affidamenti. Occorre discutere seriamente su come ridisegnare gli appalti in questa provincia. Non funziona più il ragionamento che fanno le committenti. Noi proseguiremo con le azioni di protesta fino a quando non ci sarà un significativo cambio di rotta”.




"Siracusa esclusa dai fondi del Recovery Fund, niente per il nuovo ospedale": l'ira di Vinciullo

“Tutte le province siciliane coinvolte per attingere ai fondi del Recovery Fund, esclusa quella di Siracusa”. Grida allo scandalo il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, che punta l’indice contro la Regione. “Per gli altri- ricorda l’ex presidente della commissione regionale Bilancio-  progetti faraonici e quasi sempre irrealizzabili, basti pensare all’aeroporto intercontinentale da realizzare fra Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, o ad un centro Teatrale polivalente a San Giovanni La Punta. Siracusa, nulla, come fossa stata espulsa dalla Regione”. Secondo Vinciullo il Governo regionale “continua a dimenticare, in maniera ingenerosa ed offensiva, che la maggior parte delle sue entrate arrivano dalla nostra provincia, che per queste entrate paga ogni anno un prezzo in vite umane elevatissimo ed insopportabile”. Assurdo, per Vinciullo, che non sia stato inserito il progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, “che fra tutti questi progetti faraonici e fantasiosi, è l’unico in Sicilia che ha delle basi solide e certe per potere ottenere il finanziamento europeo”. L’ex parlamentare dell’Ars chiede un moto d’orgoglio della deputazione siracusana per “riavere equità e giustizia, come è nello spirito del Recovery Fund”. Non manca una nota polemica. “Siamo arcistufi -conclude Vinciullo- di questa classe politica parolaia e inconcludente che sta affossando la Sicilia”.




Noto. Truffa dello specchietto: 8 mesi ai domiciliari per un 72enne

Dovrà espiare 8 mesi ai domiciliari e pagare una multa di 150 euro. Gli agenti del Commissariato di Noto hanno eseguito un ordine di esecuzione per l’espiazione di una pena detentiva, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dii Torino, nei confronti di Michele Fiaschè, 72 anni.
L’uomo deve espiare 8 mesi per il reato di truffa pluri-aggravata, consumata nell’aprile 2010 . Si trattava della nota truffa dello specchietto.




Rubarono attrezzature da un terreno: denunciati due caminanti

Furto pluriaggravato in concorso, violenza e minaccia. Sfilza di accuse per due giovani di 19 e 21 anni, entrambi appartenenti ad una comunità nomade della zona sud. Lo scorso mese, i due, si sarebbero impossessati di tre smerigliatrici, rubandole da un appezzamento di terra. Si sarebbero, inoltre, sono avvalsi di una terza persona, costretta con la forza a farli salire a bordo della propria auto per raggiungere il terreno in cui perpetrare il furto. A ricondurre ai due giovani, anche le immagine estrapolate dalla polizia da un impianto di videosorveglianza, insieme a riconoscimenti fotografici.  I due caminanti sono stati denunciati.

 




Coronavirus, il bollettino: in Sicilia 1.249 positivi, +101 in provincia di Siracusa

Sono 1.249 i nuovi positivi rilevati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Il to tale degli attuali contagiati sale così a 37.913: di questi, 1.604 sono ricoverati con sintomi; 243 le persone in terapia intensiva, 36.066 quelle in isolamento domiciliare. Registrato altri 41 decessi. I dati sono contenuti nel bollettino del Ministero della Salute.
Nella provincia di Siracusa registrati 101 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Quanto alle altre province: Catania 434, Palermo con 413, Ragusa 160, Messina 45, Caltanissetta 44, Enna 34, Trapani 14 e Agrigento 4.

foto dal web




Si accascia e muore, tragedia nella zona industriale di Siracusa: perde la vita un 41enne

Il dramma si è consumato in pochi istanti. Improvvisamente un ingegnere di 41 anni, originario del catanese, si è accasciato, perdendo la vita per via di un fatale malore. È accaduto nella zona industriale di Siracusa. L’uomo era il capo cantiere di una ditta, la Stea, specializzata nelle strumentazioni. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo a lavoro negli uffici dello stabilimento dell’Isab Nord di Priolo. Secondo quanto si apprende da diverse fonti, avrebbe accusato un malore, probabilmente un infarto.
Nonostante i soccorsi, anche da parte della squadra interna, per lui non c’è stato nulla da fare. La Femca Cisl ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del capo cantiere, il cui corpo è stato restituito alla famiglia.




Crollo nella scuola di Cassibile, operai tre volte all'interno: Coppa, "capire cosa è successo"

Dopo il cedimento di una parte di controsoffitto in un corridoio del plesso scolastico di via Nazionale, a Cassibile, il Comune prova a correre ai ripari. I locali posti al primo piano sono stati interdetti dalla dirigente scolastica, “fino a data da destinarsi”. Quello è il piano dove è avvenuto il distacco ed ospita, solitamente, le classi di scuola media. Per il momento, gli alunni lavorano in didattica a distanza.
Lo scampato pericolo – il crollo è avvenuto nottetempo – non mette però al riparo dalle critiche. Anche perchè negli ultimi mesi per ben tre volte operai inviati dal Comune sono stati all’opera in quella scuola: a febbraio 2019, poi a febbraio 2020 e in ultimo a settembre 2020. Dei lavori sono stati effettuati anche in quel corridoio, ma non nel punto dove è avvenuto il cedimento. “Ho chiesto di verificare perchè lì non ci sono stati interventi. Mi sono state date delle spiegazioni ma voglio attendere degli approfondimenti tecnici”, dice l’assessore Pierpaolo Coppa, a metà tra l’imbarazzo e la rabbia per l’accaduto.
Il Comune di Siracusa, competente sugli immobili che ospitano gli istituti comprensivi, all’indomani del crollo ha avviato le prime indagini e controlli. “Domani faremo ulteriori verifiche per capire cosa adesso serve per mettere in sicurezza la scuola e garantire il ripristino funzionale del luogo. Siamo i primi ad essere sorpresi dall’accaduto. Perchè è successo? Quanto accaduto è grave: o si è intervenuti male o non era un problema visibile. Altrimenti non capisco perchè si sono fatti lavori nello stesso corridoio ma non lì. Sono il primo a voler capire perchè è successo”, dice ancora l’assessore Pierpaolo Coppa. “Per maggiore sicurezza, abbiamo avviato verifiche su tutti gli istituti dove potrebbero esserci problematiche non visibili. Abbiamo 40 plessi, 23 sono definiti vetusti. Lì ci stiamo muovendo”.
Che nella scuola di Cassibile potessero esserci criticità strutturali lo avevano denunciato già due anni fa i consiglieri comunali Chiara Ficara e Francesco Burgio (M5s). Solleciti ripetuti negli anni. “E infatti abbiamo fatto intervenire operai a tre riprese, da febbraio 2019 a settembre 2020. L’attenzione c’è stata, semmai bisogna capire altro”, taglia corto Coppa.




Tamponi di fine quarantena, Usca in ritardo: la storia di un 63enne, in casa da 18 giorni

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa è sotto pressione. Tamponi, ritardi, gestione delle Usca ed in generale della emergenza: le critiche si sono moltiplicate ed anche quelle provenienti da “fonti” autorevoli. Prima la tensione con i medici di famiglia per l’assistenza domiciliare saltata a causa di un impiego della Usca giudicato non consono; poi lo scontro frontale con l’Ordine provinciale degli infermieri che ha “demolito” contact tracing e gestione di tamponi e quarantene, ad esempio.
Proprio su tamponi e fine isolamento domiciliare oggi raccontiamo un nuovo caso. E’ quello che vede per protagonista un 63enne, da 18 giorni in quarantena e senza notizie sul test che dovrebbe sancire la fine del suo periodo da costretto in casa.
L’uomo, di cui non pubblicheremo le generalità, risiede in un centro della provincia di Siracusa. Dopo aver accusato alcuni sintomi riconducibili al covid, si è sottoposto a tampone molecolare, risultando positivo. Posto in quarantena, ha avvisato il medico curante che ha subito informato le Usca competenti per programmare dopo 10 giorni il tampone di fine quarantena. “Aspettavamo con ansia questo secondo tampone ma ancora tutt’oggi non lo hanno fatto. E siamo a 18 giorni di isolamento”, racconta il figlio alla nostra redazione.
I solleciti, dopo i previsti 10 giorni di quarantena, non sono mancati. “Il nostro medico curante si sta spendendo come può. Ma a quanto pare le Usca rispondono che sono indietro di 4 giorni per questi tamponi e quindi aspettano. Sta di fatto che, ad oggi, non abbiamo ricevuto nessuna chiamata. Abbiamo chiamato anche l’Asp ma ci rispondono che loro non possono far nulla e che l’assistenza domiciliare è questione tra medico di famiglia ed Usca. Così non ne veniamo a capo. Fatto sta che i miei genitori sono chiusi in stanze separate e da 18 giorni convivono con la paura…”.