Siracusa. Coronavirus e regole, allarme dei ristoratori: "Si al dialogo, No a nuove strette"

Il settore della ristorazione e l’accoglienza lancia un allarme e dice no a eventuali nuove strette. L’associazione Xenìa lancia un appello, a tre giorni dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm e a poche ore dalle attese novità annunciate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte .

“A Siracusa – si legge in una nota diffusa ieri- i componenti dell’associazione Xenía nel settore della ristorazione e della accoglienza hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Gli operatori hanno da subito rispettato i protocolli e le prescrizioni igieniche e sono ancora oggi isola sicura per i propri clienti. In un clima grande incertezza gli imprenditori hanno saputo mettersi insieme per un rilancio armonico e sostenibile della città e oggi vogliono giocare la propria partita e non rinunciare al proprio lavoro. Un lavoro che coinvolge centinaia di famiglie e si svolge sempre nel rispetto della sicurezza dei propri clienti. Chiediamo che la categoria sia ascoltata con estrema attenzione e con frequenza costante – ribadiscono i rappresentanti di Xenia – gli annunci e le fibrillazioni non fanno bene al Paese e neanche alle imprese, servono nervi saldi e consapevolezza di quanto sia importante questo asset economico nel territorio. Vogliamo ancora una volta esprimere il nostro disagio – commentano ancora gli operatori aderenti alla associazione Xenía – e rassicurare i nostri clienti. Non abbiamo mai abbassato la guardia e non lo faremo di certo adesso, le nostre isole sicure continueranno a trasmettere le emozioni di sempre e per questo chiediamo alla comunità di sostenerci. Dall’altro lato chiediamo alle istituzioni di ascoltarci e di ponderare scelte, aiuti e correttivi. Noi abbiamo rispettato le regole, dall’altra parte lo Stato e soprattutto la Regione non hanno mantenuto le promesse di aiuto fatte mesi fa. Oggi più che mai -concludono i ristoratori- è il momento del dialogo e dimenticarlo sarebbe l’errore più grande della crisi pandemica, tanto dolore ci ha ricordato il valore assoluto della condivisione e questo deve essere il faro per l’azione quotidiana di tutti”.




Siracusa. Covid a scuola, in quarantena una classe dell'Einaudi plesso Juvara

Disposta la quarantena per una classe del liceo Einaudi di Siracusa, al momento allocata nel plesso Juvara. La comunicazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp è arrivata ieri alla dirigente scolastica che ha disposto di conseguenza.
Nella nota si legge che la classe è posta “per motivi di sanità pubblica, in quarantena con sorveglianza sanitaria”. La quarantena vale per 10 giorni, secondo le nuove disposizioni, a partire dall’ultimo contatto con l’alunno o l’alunna risultato positivo al tampone.
L’attività didattica della scuola continuerà senza interruzioni. Il provvedimento riguarda solo una classe ed interessa gli studenti ma non i loro genitori o familiari, ad eccezione dei contatti diretti del o della positivo/a.
Nei giorni scorsi, il liceo Einaudi aveva disposto la sospensione delle lezioni per una classe alla luce di un sospetto caso covid emerso da tampone privato ma non confermato dalla doppia verifica della sanità pubblica.




Siracusa. Operazione antidroga, scoperto un palazzo "bunker" per lo spaccio: due arresti. VIDEO

Operazione antidroga a Siracusa. La Squadra Mobile ha arrestato  Orazio Breci, 36 anni e Umberto Attardo, 21 anni. Dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Attardi avrebbe occupato abusivamente un alloggio popolare di piazza San Metodio, facendone un vero e proprio bunker, con un impianto di videosorveglianza per intercettare in tempo eventuali arrivi di forze dell’ordine. Rinvenuti, con l’impiego di un cane antidroga, 18 dosi di marijuana, 27 di cocaina e 30 di hashish, nonchè tre bilancini di precisione e 130 euro in banconote di vario taglio, presunto provento dell’attività di spaccio.Come già era successo in una precedente operazione di Polizia, gli Agenti, anche in questa circostanza, hanno rimosso e sequestrato diverse telecamere e schermi/monitor, rimuovendo anche le difese passive dell’abitazione.

Il valore della droga sequestrata ammonta a circa 1000 euro . Attardo è stato posto agli arresti domiciliari.
L’abitazione perquisita era stata già oggetto di altri interventi di polizia nei mesi scorsi, afferenti proprio il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.
Infatti, come noto, la scorsa settimana, all’interno dello stesso immobile, i poliziotti avevano arrestato un altro giovane e rimosso il cancello in ferro posto nella porta di ingresso, le grate dalla finestra e sequestrato numerose telecamere ed un monitor collegato al sistema di videosorveglianza.
Breci, invece, avrebbe spacciato nei pressi di un edificio di via Immordini, lo stesso oggetto dell’operazione Antimafia Demetra, che un paio di settimane fa ha condotto all’arresto di 27 persone, a vario titolo. L’uomo, alla vista dei poliziotti, avrebbe sbarrato il portone d’ingresso e sarebbe fuggito verso la terrazza dello stabile. Dopo un inseguimento, è stato bloccato dagli agenti. Sequestrati, in questo caso, 10 grammi di cocaina, 14 di marijuana e 26 di hashish per un totale di  oltre 190 dosi.

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Siracusa. Covid-19: 63 positivi, un paziente in terapia intensiva. In provincia si arriva a 219

Sono 63 i positivi al Covid-19 a Siracusa, uno in terapia intensiva. Il numero provinciale è arrivato, invece, a  219. Soltanto nella giornata di ieri, nel capoluogo sono stati registrati 10 nuovi contagi, 13 in totale in provincia.

L’attenzione sale in diversi comuni, come hanno posto in rilievo i sindaci di Solarino, Augusta, Lentini, Palazzolo. Aggiornamenti forniti anche a Melilli.

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia annuncia l’aumento dei posti dedicati in terapia intensiva. “Attualmente sono 8. Entro la fine di novembre- aggiunge- saranno raddoppiati ed entro i primi sei mesi del prossimo anno ce ne saranno 22. Nonostante la situazione del capoluogo non sia al momento particolarmente allarmante, è necessario applicare sempre e sempre di più tutte le precauzioni del caso”. Ieri, il primo cittadino, con altri 300 sindaci italiani, ha firmato un documento,  sottoposto al Governo, per la richiesta dei 37 miliardi da destinare alla sanità pubblica. “Un prestito a tasso zero  che- prosegue Italia- se richiesto già lo scorso maggio,  come chiedevo con altri primi cittadini, all’epoca non più di trenta, avremmo già trasformato in risorse da impiegare per la nostra sanità e per affrontare senza alcun problema l’emergenza Covid. Il messaggio che parte è forte e chiaro: non possiamo aspettare oltre e non possiamo attendere solo i fondi del Recovery Fund”.

Tornando a Siracusa, Italia parla delle scuole. “Il sistema sta reggendo bene- dice- Gli istituti scolastici stanno affrontando bene la situazione e seguendo adeguatamente le procedure. Stiamo terminando, intanto, gli interventi nei locali che abbiamo individuato e che la Curia ci ha messo a disposizione. Non abbiamo, invece, potuto ancora firmare il contratto con il Santuario”.

 




Siracusa. Spari nella notte in via Cassia: lite in condominio, interviene la Polizia

Alcuni colpi di pistola sono stati esplosi, nella notte, in via Cassia a Siracusa, nel rione della Mazzarona. Ad indagare su qu anto accaduto è la Questura. Le prime segnalazioni sono arrivate poco dopo le 2 della notte, con allarmate chiamate al centralino. Agenti della Mobile hanno raggiunto la palazzina dove erano stati segnalati gli spari. Secondo la prima ricostruzione, sarebbe avvenuta una accesa lite tra due nuclei familiari. Improvvisamente sarebbe poi spuntata l’arma ed esplosi i colpi. Non risultano feriti. Le indagini dovranno però chiarire tutti i punti e la stessa ipotesi circa quanto accaduto. A lavoro anche la Scientifica. Ascoltati diversi condomini.




Siracusa. Covid a scuola, due studenti raccolgono firme per chiuderle e tornare alla dad

Due studenti siracusani hanno lanciato una petizione online con cui chiedono la chiusura delle scuole siracusane ed il ritorno alla didattica a distanza. Pietro e Doriano frequentano il liceo scientifico Corbino ed hanno lanciato la loro idea “per sollecitare i dirigenti scolastici a prendere in considerazione l’idea di tornare al recente passato”, spiegano.
Cresce il numero casi di coronavirus negli istituti del capoluogo e i ragazzi hanno paura. “La pressione psicologica rischia di minare le capacità di apprendimento e anche per i docenti non è semplice”, dicono con un eccesso di retorica. Gli insegnanti, in realtà, propenderebbero per le lezioni in presenza ma non mancano – tra i dirigenti scolastici – posizioni più sfumate. Tant’è che in diversi istituti superiori della provincia a breve inizieranno forme di didattica mista (classi in presenza, classi in dad a rotazione) per ridurre il numero di studenti fisicamente dentro le scuole (e sui pullman).
Nel presentare la loro petizione, rigorosamente online, i due studenti ringraziano le scuole per gli sforzi profusi ma visto come “non è bastato, in queste prime settimane di lezioni, l’uso costante di mascherine e igienizzanti per scongiurare il pericolo”, il male minore sarebbe il “tornare a frequentare le lezioni da remoto”.
No alla didattica mista, no a quella in presenza. Gli studenti siracusani vogliono studiare da casa. Ma di converso, non mancano le prime obiezioni. Proprio i più giovani si sono mostrati i più disattenti nell’osservare i precetti anti-covid. Le scene della movida senza regole sono all’ordine del giorno, dal centro storico alla Pizzuta, a qualunque ora del giorno e della notte. Senza neanche “l’obbligo” della scuola (soggetta a rigidi e controllati protocolli antivirus), non si correrebbe il rischio di aumentare i rischi di assembramento, vista la maggiore libertà concessa ai ragazzi? Quello richiesto con la petizione sembra, invero, un nuovo lockdown generalizzato.




Siracusa. Profilo genetico estratto dal passamontagna: arrestato presunto rapinatore

Ordinanza di custodia cautelare per Agostino Gregorini, trentenne di Avola. La vicenda è legata ad un episodio che risale a marzo 2016, quando due uomini, travisati da passamontagna ed armati di pistola, tentarono di rapinare in casa due coniugi ed il loro figlio. La coppia ed il figlio reagirono al tentativo di rapina, scagliandosi contro i due malviventi, ma gli stessi, per nulla intimoriti, iniziarono a far fuoco ad altezza uomo per guadagnarsi la fuga, fortunatamente non colpendo nessuno.
Le indagini immediatamente avviate dai Carabinieri della Stazione di Avola, permisero di rinvenire alcuni bossoli esplosi dall’arma da fuoco nonché, nei pressi dell’abitazione delle vittime, due passamontagna, che furono accuratamente repertati in sede di sopralluogo, sequestrati ed inviati al RIS di Messina per cercare di estrarne il DNA dei due rapinatori.
Dopo alcuni giorni, il RIS fornì ai Carabinieri due profili genetici denominati Ignoto 1 e Ignoto 2 in quanto gli stessi non trovavano riscontro all’interno della banca dati del DNA dove sono custoditi i profili genetici dei soggetti tratti in arresto dalla Polizia Giudiziaria e quindi noti per identità.
Le indagini, mai interrotte, sono proseguite silenti fin quando i militari della Compagnia di Noto, avvalendosi della loro approfondita conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo, hanno rilevato elementi indiziari nei confronti di Agostino Gregorini, trentenne avolese, bracciante agricolo, già gravato da precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio.
Pertanto i Carabinieri hanno chiesto ed ottenuto dall’Autorità Giudiziaria il prelievo coatto del DNA dell’uomo che, confrontato con il DNA di IGNOTO 1, ha dato una piena corrispondenza inchiodando il GREGORINI alle sue responsabilità.
Alla luce del positivo riscontro biologico, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Siracusa, Dott. Fabio Scavone, titolare dell’indagine, ha richiesto un’ordinanza di custodia cautelare, ora emessa dal G.I.P., Dott. Andrea Migneco,  che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, arrestato dai carabinieri di Noto, su disposizione del Procuratore Aggiunto per concorso in tentata rapina.
L’indagine dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto non è conclusa. Si concentra adesso sulla ricerca del presunto complice dell’uomo, il cui profilo genetico è custodito dai Ris di Messina, che lo hanno estratto dal secondo passamontagna.




Siracusa. Rocambolesco inseguimento in via Specchi su una moto rubata: arrestato 28enne presunto pusher

Agenti delle Volanti, nella tarda serata di ieri, hanno tratto in arresto Antonino Tinè, siracusano di 28 anni, per detenzione di droga ai fini dello spaccio e di ricettazione di un motociclo rubato.
Alle 20.30, transitando in Via Specchi, Tinè , notata la presenza di una volante, sarebbe fuggito a bordo di una Honda SH 300. In via Francesco Accolla, vedendosi in difficoltà, l’uomo avrebbe abbandonato la moto, tentando la fuga a piedi. Raggiunto in via Bonanno, è stato bloccato. Addosso al 28enne, gli agenti hanno rinvenuto 3,5 grammi di hashish, Nell’abitazione del giovane, inoltre, è stato trovato anche un grammo e mezzo di marijuana. La moto, di provenienza furtiva, è stata restituita al legittimo proprietario.




Coronavirus, il bollettino: in Sicilia 578 nuovi positivi, 22 casi in provincia di Siracusa

Sono 578 i nuovi positivi in Sicilia, nelle ultime 24 ore. Numeri sempre più alti che rischiano di proiettare la regione tra quelle osservate speciali in Italia. In provincia di Siracusa sono 22 i nuovi positivi, da Lentini a Palazzolo. Quanto alle altre province: 173 contagi a Palermo, 154 a Catania, 76 ad Agrigento, 58 a Trapani, 43 a Messina, 26 a Caltanissetta, 11 ad Enna.
Gli attuali positivi salgono a 5.934 con 471 pazienti ricoverati con sintomi, altri 58 in terapia intensiva, 5.405 in isolamento domiciliare e 10 morti in più rispetto a ieri.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




Siracusa. Covid a scuola, scatta la quarantena per una classe dell'istituto Fermi

Alle 13 di oggi è arrivata la comunicazione ufficiale: in quarantena anche una classe dell’istituto superiore Enrico Fermi di Siracusa. Accertato un caso di positività pertanto da domani e per almeno altri 8 giorni gli studenti della classe interessata rimarranno a casa. Seguiranno le lezioni in didattica a distanza. Una apposita aula ospiterà i professori, come in una normale giornata di scuola in presenza, e attraverso i pc e gli altri device gli studenti potranno continuare a seguire il programma di studi.
Il provvedimento di quarantena riguarda gli studenti della classe ma non i loro genitori e neanche gli insegnanti. Il protocollo di distanziamento adottato dalla scuola è garanzia ritenuta sufficiente per non disporre ulteriori misure. Per tutte le altre classi, la didattica continua regolarmente.