Le reliquie di Santa Lucia da Siracusa e Roma, una prima volta “storica”

Per la prima volta nella storia, le reliquie di Santa Lucia conservate a Siracusa vanno a Roma. Dal 17 al 19 novembre, saranno accolte al Santuario di San Salvatore in Lauro, nel rione Ponte. Il programma prevede una tre giorni di appuntamenti e di preghiera con la presenza di ben tre cardinali: il card. Mauro Piacenza venerdì 17, il card. Dominique Mamberti sabato 18 e il card. Angelo Comastri domenica 19 per il saluto finale alle reliquie che quindi rientreranno a Siracusa.
“Ringrazio l’arcivescovo Francesco Lomanto che ci ha gentilmente concesso di avere le reliquie della Santa. Spero che in questi tre giorni di preghiera la grazia illuminante di Santa Lucia possa irradiare gli occhi e le menti degli uomini affinché trovino di nuovo la via della pace”, ha commentato mons. Pietro Bongiovanni, parroco del santuario di San Salvatore in Lauro di Roma.
Intanto, fervono i preparativi in vista della festa del 13 dicembre. E’ la giornata dedicata alla Patrona di Siracusa, con la tradizionale processione storica. Difficile vedere su strada la carrozza del Senato, da verificare l’itinerario su via Piave riqualificata. L’attesa è tutta per il ritorno delle spoglie mortale della Santa siracusana, che nel 2024 torneranno in visita temporanea a Siracusa da Venezia, dove il corpo è custodito nella chiesa dei Santi Lucia e Geremia.




Piazza Dell’Aquila “nel degrado”, è dedicata al pugile i cui organi furono espiantati

“La piazzetta di via Padova, intitolata a Stefano Dell’Aquila, versa nel degrado da almeno tre anni e nei giorni scorsi è stata ulteriormente vandalizzata. Una vergogna, soprattutto se si pensa al motivo per cui quell’area è stata intitolata a mio fratello”.
Sono le parole di Danilo Dell’Aquila, fratello del giovanissimo pugile, scomparso prematuramente nel 1995 a causa di un malore dopo un allenamento. A nulla valsero i tentativi di salvarlo. Nel giro di poche ore sopraggiunse il decesso. La famiglia autorittò immediatamente l’espianto dei suoi organi, sette.
“Già tre anni fa – ricorda Danilo- il parchetto fu oggetto di atti vandalici, di distruzione dei giochi per i bambini, fu rotta la fontanella, ancora non funzionante. La pavimentazione fu divelta in diversi punti e tutto questo fu regolarmente segnalato al Comune. Nei giorni scorsi abbiamo notato nuovi danneggiamenti. Anche in questo caso ci siamo rivolti all’amministrazione comunale, al sindaco, ad alcuni consiglieri. Ad oggi nessuno si è mosso e questo ci addolora, non solo perché la memoria di mio fratello non viene rispettata, ma perché si nega un luogo ai bambini del quartiere e non si valorizza un gesto che è stato concreto e simbolico al contempo. I sette organi di mio fratello donati, in quel momento di disperazione, ci hanno dato il sollievo di pensare che sette persone avrebbero potuto continuare a vivere grazie a Stefano. Intitolare a lui quel parchetto è significato mettere in evidenza l’importanza di un gesto così importante. Allo stesso modo, lasciare che tutto vada a rotoli, significa mettere in evidenza una mancanza di attenzione intollerabile”.
L’auspicio è che l’amministrazione comunale intervenga, sia attraverso la manutenzione del giardinetto, sia in termini di controllo.
“Piazzare anche lì delle telecamere di videosorveglianza- conclude Danilo Dell’Aquila- potrebbe essere risolutivo”.




Giornata mondiale del Prematuro, ospedale e monumenti si illuminano di viola

Torna domani la Giornata mondiale del Prematuro, anche in provincia di Siracusa.

I prospetti principali dell’ospedale Umberto I di Siracusa, la fontana di Diana in piazza Archimede, piazze e monumenti di altri comuni della provincia si sono illuminati di viola, e così rimarranno per tutta la settimana, per celebrare la Giornata mondiale della Prematurità del 17 novembre.

La particolare illuminazione, simbolo dei nati prematuri adottata in oltre 60 Paesi del mondo, anche quest’anno accenderà di Viola parte della facciata dell’ospedale ed il 2° piano dei reparti di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale diretto da Massimo Tirantello e dell’Ostetricia e Ginecologia diretto da Antonino Bucolo.

“Condividiamo con piacere la particolare sensibilità che si registra attorno alla prematurità –  dichiara il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra-, una tematica che va affrontata in rete tra tutte le professionalità sanitarie coinvolte e le famiglie che necessitano di tutto il sostegno sia al momento della nascita che durante la crescita dei loro piccoli”.

“L’obiettivo è anche quest’anno – spiega Massimo Tirantello – fare conoscere il dato importante che nel mondo un bambino su dieci è prematuro. L’Unità operativa di Neonatologia con Utin del presidio ospedaliero Umberto primo è l’unico centro specializzato della nostra provincia, con operatori sanitari di alta professionalità e attrezzato per l’assistenza di questi piccoli nati al di sotto della 37° settimana di gravidanza. Ringrazio tutto il personale che vi opera e l’associazione “Vivere onlus coordinamento nazionale delle associazioni per la neonatologia” con cui ci confrontiamo per organizzare la settimana mondiale della prematurità a Siracusa e in provincia. Ringraziamo per l’impegno l’associazione Pi.Gi.Tin presieduta da Anna Messina che si esprime anche nel volontariato in Utin per le famiglie dei piccoli prematuri, grazie a un concordato con l’ospedale, sostenendole nel viaggio di ritorno a casa con i propri figli. Tanti sono gli incontri nelle scuole tenuti da operatori sanitari e sociali che lavorano con questi bambini anche dopo la dimissione, e tante le iniziative come la musicoterapia, la lettura terapia nel reparto di Neonatologia e tante altre allo scopo di sensibilizzare la società civile e tutte le persone sui neonati che nascono prematuramente. Quest’anno in modo particolare l’ASP si è impegnata, grazie anche alla collaborazione dei privati, a potenziare e aggiornare le attrezzature specialistiche di assistenza della neonatologia e dell’UTIN e dotando il reparto e tutta la provincia della Banca del Latte Umano Donato inaugurata il 18 maggio di quest’anno e già in piena attività per la nutrizione dei prematuri quando il latte della propria mamma non è disponibile. Una festa della prematurità organizzata dall’Associazione PI.Gi.Tin. si svolgerà giovedì 16 novembre al Piccolo Teatro Elvira di via Francesco Accolla 2 con inizio ore 17 con una lettura scenica per bambini ed a seguire una merenda insieme”.




Giallo a Siracusa, corpo senza vita di una donna rinvenuto in casa alla Mazzarona

Il corpo senza vita di una donna è stato ritrovato all’interno di un’abitazione nella zona di via Achille Adorno, nel rione della Mazzarona, a Siracusa. Ad allertare la Polizia sono stati i vicini, insospettiti dai cattivi odori che provenivano dall’appartamento dove viveva l’anziana di 84 anni.
Quando i poliziotti sono riusciti ad entrare, si sono ritrovati davanti la macabra scena. La casa, peraltro, era invasa dai rifiuti.
Sono in corso le indagini per chiarire le cause del decesso. Un malore o un incidente domestico le prime ipotesi al vaglio, ma gli investigatori non escludono al momento alcuna pista.

Foto generica




I Carabinieri: “Liberata la Borgata”. Cambiano i clan, droga più redditizia delle estorsioni

“Con questa operazione abbiamo liberato la Borgata dal malaffare, restituendola alla sua più autentica bellezza. Adesso, riappropriamoci di quel quartiere e degli spazi liberati”. Il comandante provinciale dei Carabinieri, col. Gabriele Barecchia, commenta così il blitz che all’alba ha portato a 19 arresti colpendo un gruppo strutturato, dedito al traffico di stupefacenti. Le indagini sono scattate nel 2020 e sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Una curiosità: spacciavano ancora durante il covid, mettendo in guardia i clienti sui rischi del virus ma – paradossalmente – non su quelli derivanti dal consumo di cocaina e crack.
“Abbiamo disarticolato un’organizzazione nata per gemmazione dal clan Santa Panagia e che gestiva in maniera energica il traffico di droga nel capoluogo, con accordi stretti con gli altri cartelli presenti in città, e la rivendita in Borgata”. La maniera “energica” comportava anche decisa violenza. “Si – conferma il colonnello Barecchia – abbiamo registrato attentati incendiari, dinamitardi, colpi di pistola spesso per intimidire gli acquirenti morosi o quelle persone che non si allineavano alle regole del clan”.
A reggere e gestire gli affari c’era una “diarchia”: un capo vero e proprio, affiancato da un secondo “di cui che riconosceva il carisma”. Poi gregari e faccendieri, figure di raccordo in un’organizzazione che si muoveva a memoria. Prevista anche un sostentamento per le famiglie detenuti, in particolare di quelle figure “già appartenenti ai clan storici di Siracusa che in cambio offrivano una sorta di protezione e avallo dell’attività del clan, nel panorama criminale”, rivela il comandante provinciale dei Carabinieri, intervenuto in diretta su FMITALIA.
Dalla lettura delle carte, all’esame della Procura e della Dda, emerge una nuova filosofia dei gruppi criminali. “Un diverso approccio verso la droga”, spiega il colonnello Barecchia. “I clan tradizionali si sostenevano prevalentemente con una rete ramificata di estorsioni, invece questo monopolizzava in maniera diretta il mercato dello stupefacente, cosa che ha garantito maggiori introiti rispetto alle intimidazioni estorsive”.




Il blitz all’alba, Carabinieri cinturano la Borgata a Siracusa, 19 arresti

Dalle prime luci dell’alba, oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia per reati inerenti gli stupefacenti nel quartiere “Borgata”. Sono 19 le persone arrestate, 7 kg di droga sequestrata. Ritrovato anche un drone verosimilmente utilizzato per consegnare telefonini e stupefacente in carcere.
I 19 sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi.
Avrebbero dato vita ad una organizzazione criminale dedita al traffico di cocaina,crack, hashish e marijuana, con base alla Borgata.
Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che attraverso videoriprese e pedinamenti, gli uomini del Nucleo Investigativo di Siracusa hanno ricostruito l’esistenza di una importante piazza di spaccio all’interno del quartiere popolare di Siracusa ed in estensione nella zona bassa della città.
Il gruppo si sarebbe “imposto” anche attraverso azioni violente e attentati dinamitardi e incendiari per accreditarsi – secondo l’accusa – come principale referente nell’importazione della cocaina a Siracusa, rifornendo anche le altre piazze di spaccio e mantenendo al contempo l’esclusiva nella zona della “Borgata”.
L’organizzazione prevedeva anche “indennizzi” per gli associati in carcere e le loro famiglie. Il gruppo, inoltre, avrebbe mantenuto strettissimi rapporti con alcuni dei detenuti della casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa ai quali avrebbe tentato di recapitare cellulari e sostanze stupefacenti anche utilizzando un drone, o nascondendo il materiale illecito all’interno di cibi consegnati dai familiari.
Il drone, in particolare, è stato sequestrato dai Carabinieri intervenuti nel momento in cui due degli indagati, mentre sostavano a 270 metri dalla casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa, avevano appena legato all’apparecchio un involucro contenente 3 telefoni cellulari di piccolissime dimensioni col chiaro intento di recapitarli oltre le mura dell’istituto penitenziario.
Altri 4 smartphone criptati e involucri di stupefacente (cocaina e hashish) sono rinvenuti abilmente occultati all’interno di calamari e barrette di cioccolata che stavano per essere consegnati ad una ditta di spedizione per farli recapitare a vari detenuti ristretti nella casa circondariale.
Durante l’attività investigativa è emerso che il sodalizio non avrebbe esitato a compiere aggressioni fisiche ed atti di danneggiamento al fine di recuperare i crediti vantati nei confronti degli acquirenti. Talora questi ultimi avrebbero consegnato agli spacciatori la propria carta prepagata sulla quale mensilmente era accreditato il reddito di cittadinanza fornendone anche il codice PIN, a garanzia della copertura del credito.
Il gruppo avrebbe avuto la disponibilità di armi, e ciò ha consentito alla Direzione Distrettuale Antimafia ed al GIP di contestare l’aggravante del carattere armato dell’associazione.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia in carcere per quindici indagati e gli arresti domiciliari per altri quattro.
Complessivamente, durante la fase investigativa, sono stati arrestati in flagranza 17 soggetti per detenzione e spaccio di stupefacenti, sono stati sequestrati circa 7 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish, somme di denaro pari ad € 5.945,00 in contanti, 9 armi clandestine, un drone e 4 smartphone criptati di ultima generazione.
Si tratta di un nuovo, importante blitz che colpisce una delle zone considerate storicamente più sensibile a fenomeni criminali.




Blitz alla Borgata, il sindaco di Siracusa: “Squadra Stato attiva contro la criminalità”

L’opinione pubblica siracusana applaude all’operazione dei Carabinieri con cui è stata sgominata un’associazione dedita al traffico di droga alla Borgata. Blitz all’alba, con 19 arresti. Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, si è complimento per il brillante risultato. “Continua l’assidua attività di Magistratura e Forze dell’Ordine contro la criminalità organizzata. Quello messo a segno dai Carabinieri è un duro colpo contro lo spaccio della droga in città perché ha smantellato un’organizzazione criminale ben strutturata sul territorio, dotata di tecnologie avanzate ed anche spregiudicata nel suo modo di operare”, le sue parole affidate ad una nota. “Questo blitz, che segue quello di luglio, conferma come il fenomeno dell’uso di droghe, nonostante il costante e instancabile impegno della Forze dell’Ordine, non sembra diminuire. Ciò deve spingere tutte le Istituzioni verso la ricerca di soluzioni che non possono essere solo di tipo repressivo”.




Vittime di incidenti stradali, il muro del dolore non piace. Bandiera: “Ci rifletteremo”

Dopo l’accesa reazione dell’associazione familiari vittime della strada, il Comune di Siracusa apre alla possibilità di rivedere la decisione della Commissione Toponomastica. Deborah Lentini, referente provinciale delle famiglie che hanno avuto un lutto su strada, ha definito “insensibile” l’idea partorita e che prevede la realizzazione di un’area – non indicata – su cui affiggere, a richiesta dei familiari, una targa ricordo di 20×15 cm con il nome della vittima della strada, la data di nascita e quella di morte. Un muro del dolore che “possa essere monito contro il ripetersi di incidenti stradali mortali”, si legge nel provvedimento della Commissione. “Una stupidaggine”, taglia corto Deborah Lentini.
Il vicesindaco Edy Bandiera, interpellato da SiracusaOggi.it, conferma di aver avviato “una riflessione sul delicato tema”. Per Bandiera “è prioritario far sentire la nostra vicinanza alle famiglie colpite da un dramma come la perdita su strada di un congiunto. E sono certo che troverò ampia condivisione in seno all’amministrazione comunale, conoscendo anche la sensibilità del sindaco Francesco Italia. Non mancherà anche nei confronti di questa delicata faccenda”.
Parole che aprono alla possibilità di una revisione della scelta che non incontra di certo il favore dell’associazione dei familiari vittime della strada.

foto archivio, a scopo esemplificativo




In Commissione Ars i fondi per l’ospedale, Scerra-Gilistro (M5S): “Solo generici impegni”

Si è conclusa senza l’emersione di novità sostanziali l’audizione della Commissione Attività Europee dell’Ars. All’ordine del giorno c’era il reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del nuovo complesso ospedaliero della città di Siracusa. Nota è la sopraggiunta necessità di circa 147 milioni di euro, oltre ai 200 milioni stanziati nel 2022 dal governo.
Ha seguito i lavori anche il parlamentare nazionale Filippo Scerra, arrivato appositamente a Palermo da Roma. “Non posso dirmi soddisfatto dell’impegno generico con cui si è conclusa l’audizione. Sul reperimento delle risorse extra, ora necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa ancora nessun passo concreto in avanti. Bene la volontà della Regione Siciliana ma così come sul fronte governativo, manca ancora un percorso certo e definito sulle fonti di finanziamento, nero su bianco”, dice al termine della Commissione. “Quanto emerso oggi – aggiunge – conferma la fondatezza dei dubbi che ho espresso nella mia interrogazione parlamentare di alcuni giorni addietro, chiedendo anche al governo un impegno certo su tempi e fonti di finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa”.
Anche il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S) ha seguito la commissione. “Ci aspettavamo qualche indicazione concreta, prendiamo atto che al momento non ce ne sono. Su una vicenda così importante per la sanità siciliana è lecito attendersi uno sforzo maggiore. E con il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle continueremo ad essere pungolo costante, potendo contare sull’importante sponda nazionale offerta da Filippo Scerra che ringrazio per aver voluto raggiungere oggi personalmente Palermo, per stare al fianco del gruppo cinquestelle siciliano”.




Spada (Pd): “Nessun atto ufficiale ma i 148 milioni per l’ospedale vanno trovati”

“Il nuovo Ospedale di Siracusa è una priorità per il territorio. Ho richiesto una risoluzione che impegnerà il Governo Centrale a liquidare ulteriori 148 milioni di euro per il completamento dell’opera”. A dichiararlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, dopo l’audizione in Commissione Ars “Attività dell’Unione Europea”.
“All’audizione erano presenti il direttore generale dell’Assessorato Regionale della Salute e i delegati dell’Ufficio Programmazione e della Presidenza della Regione – sottolinea Spada -. Di concerto, abbiamo stabilito e confermato che le risorse da impiegare per il finanziamento degli ulteriori 148 milioni di euro che serviranno al completamento dell’opera saranno quelle del Piano di Sviluppo e Coesione. In merito, però, ad oggi non esiste nessun atto ufficiale. Per questo ho chiesto e ottenuto dalla Commissione una risoluzione che impegna Roma ad erogare queste ulteriori risorse economiche. Nei prossimi mesi ci sarà un atto formale da parte del Governo Regionale che impegnerà tali risorse”.
Sulla realizzazione dell’opera, il parlamentare regionale aggiunge: “Il progetto dell’Ospedale ad oggi non è compromesso, perché con uno stralcio funzionale possono essere già impegnati i 200 milioni di euro per l’avvio dei lavori. La prossima settimana la commissione approverà la risoluzione per i fondi ulteriori. Seguiremo la vicenda da vicino nell’interesse dei cittadini siracusani, ma non solo”.