Pachino. Lite tra due tunisini finisce a coltellate, intervento dei Carabinieri

Una animata lite tra due tunisini a Pachino è finita a coltellate. Il litigio sarebbe scattato per futili motivi, su cui però gli investigatori stanno facendo luce. E’ probabile che alla base vi siano dissidi di natura economica. Allertati da alcuni passanti, sul posto sono intervenuti i Carabinieri. E’ dovuta intervenire anche un’ambulanza del 118 per i primi soccorsi.
Dopo le prime parole pesanti tra i due, sarebbe poi apparso un coltello. Secondo le prime informazioni, la vittima non avrebbe riportato gravi ferite. Se la dovrebbe cavare con una prognosi di due giorni.
La posizione dei due tunisini è ora al vaglio dei militari del comando provinciale.

foto dal web




Siracusa. Caravaggio in prestito, atto di intervento nel procedimento del Patto Civico

Il Patto Civico di Consultazione per la Tutela del Caravaggio Siracusano non si ferma. La battaglia delle associazioni che lo compongono prosegue e, in attesa del momento di protesta previsto per domani, 2 settembre, organizzato dall’associazione Amici del Caravaggio, si muove anche attraverso le vie formali. Atto di intervento nel procedimento, dunque, a firma di Italia Nostra Sicilia (rappresentata dal presidente regionale Leandro Janni), DRACMA APS, rappresentata dal presidente Giovanni Di Lorenzo; SiciliAntica, rappresentata dal Presidente regionale Simona Modeo e dal presidente provinciale di Siracusa Luana Aliano; Comitato Ortigia Sostenibile (rappresentato da Salvo Salerno), BC Sicilia, rappresentata da Luigi Lombardo delegato del presidente regionale; Associazione Amici del Caravaggio guidata da Paolo Giansiracusa.

Il documento è indirizzato alla Prefettura di Siracusa “anche nella veste di Autorità periferica del F.E.C”. Le associazioni annunciano l’intenzione, tra gli altri punti indicati, di “richiedere e ottenere: di essere informate puntualmente e tempestivamente in relazione a: l’ufficio e la persona responsabile del procedimento; la data entro la quale, secondo i termini regolamentari, deve concludersi il procedimento e i rimedi esperibili in caso di inerzia amministrativa; la data di avvenuta presentazione della eventuale istanza dei soggetti pubblici e/o privati controinteressati; l’ufficio in cui si può prendere visione degli atti; di prendere piena visione degli atti del procedimento e eventuali sub-procedimenti accessori, propedeutici, esecutivi; di presentare memorie scritte e documenti, che codesta Prefettura avrà l’obbligo di valutare, motivando in caso di eventuale diverso avviso”.

Il gruppo di associazioni ricordano che, “come evidenziato dalle relazioni tecniche depositate dall’ICR il 7 luglio e il 10 luglio del 2020, si rileva come dalla documentazione di riferimento
tout court, comprendente lo scambio di note fra Soprintendenza e F.E.C., non emerga un chiaro e comprovato vantaggio economico nell’esecuzione dei lavori presso i locali romani dell’ICR a discapito di un “cantiere di restauro” allestito in loco. Si sarebbe  auspicato che venisse prediletta la scelta di un laboratorio di“restauro” accessibile al pubblico, strumento di civica presa di coscienza del patrimonio culturale.

Il Patto Civico ricostruisce la vicenda, evidenziandone i principali passaggi . La richiesta resta quella di “riconsiderare l’intera vicenda del prestito del quadro  evitando l’allontanamento dell’opera dalla città se non più giustificato da importanti esigenze di restauro non eseguibili in loco”.




A Pachino nonostante l'ordine di lasciare l'Italia: denunciato ed espulso 24enne tunisino

Si trovava a Pachino nonostante destinatario di un ordine di lasciare il territorio nazionale. Individuato e denunciato un tunisino di 24 anni. Il provvedimento di respingimento era stato emesso a suo carico dal questore di Brindisi.
Il Prefetto di Siracusa ha emanato, inoltre, nei confronti del tunisino un decreto di espulsione.
Infine, i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione hanno dato esecuzione ad un ulteriore provvedimento di trattenimento, emesso dal Questore di Siracusa, presso il centro per i rimpatri di Bari da dove partirà per Brindisi.




Siracusa. Armistizio di Cassibile, 77 anni dalla firma: cerimonia per ricordare

Tornano, anche quest’anno, le iniziative legate alle celebrazioni dell’anniversario dell’Armistizio di Cassibile, il 77esimo. L’associazione culturale Kakiparis e l’associazione Storica Militare Lamba Doria di Siracusa propongono una manifestazione, patrocinata dal Comune, con l’obiettivo di approfondire e rivisitare storicamente la firma del 3 settembre, proprio a Cassibile. Le norme anti-covid impongono una gestione differente rispetto al consueto. Cerimonia, dunque, breve e con il rispetto del distanziamento.
La celebrazione è prevista per Giovedì 3 Settembre 2020 alle  18,00 in Piazza della Parrocchia; ci saranno gli Onori militari ai caduti di guerra con posa della corona al cippo e momenti commemorativi con le rappresentanze militari, delle associazioni combattentistiche, autorità civili e religiose, ed inoltre la presenza dei figuranti, con vestiti d’epoca originali, ed un trombettista del corpo bandistico Città di Siracusa, nonché la presenza straordinaria dei Marins americani di stanza a Sigonella.
“Un modo per riflettere- spiegano le associazioni  Kakiparis e  Lamba Doria – sul passato per poter progettare un futuro migliore. La firma dell’Armistizio determinò un cambio radicale degli asset a livello internazionale”.




Coronavirus: 26 nuovi positivi in Sicilia, 4 in provincia di Siracusa (3 di rientro da Malta)

Sono 26 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Il dato è contenuto nel quotidiano bollettino del Ministero della Salute. In provincia di Siracusa sono 4 i nuovi contagiati di cui 3 rientrati da una vacanza a Malta. Nelle altre province: 7 positivi a Palermo, 7 a Catania, 3 a Ragusa, 2 a Caltanissetta, 1 ad Enna, 1 a Messina.
In Sicilia sono 1.125 i positivi, 70 ricoverati in ospedale. Per 10 necessaria la terapia intensiva. Sono 1.045 i positivi in isolamento domiciliare, per un totale di 4.317 casi dall’inizio dell’epidemia. I guariti salgono a 2.906 (+15).




Covid, isolati i positivi e sanificati i reparti: il Di Maria di Avola torna alla piena funzionalità

Da domani ritorna alla piena operatività l’ospedale Di Maria di Avola. Venerdì era stata disposta la sospensione dei ricoveri ed una stretta agli ingressi, alla luce della positività al covid di due pazienti e di altrettanti operatori (non infermieri e neanche medici, ndr). Una misura precauzionale adottata con la rapidità del caso per evitare che potesse partire un mini focolaio ospedaliero.
Nella nota del diretto del nosocomio si legge che “avendo completato l’attività di isolamento dei positivi, l’attività di tracciamento e sorveglianza dei contatti, essendo in fase di completamento l’attività di sanificazione dei reparti, si dispone a far data dalle ore 8.00 del primo settembre” il ritorno alle piena funzionalità dell’ospedale Di Maria.
Ripartono quindi i ricoveri, le attività ambulatoriali, quelle di laboratorio e il Cup per le prenotazioni delle visite in presenza.




Ancora incendi, fiamme a Carancino: allarme tra Belvedere e Floridia, probabile il dolo

Un vasto fronte di fuoco si è sviluppato nella zona di Carancino, tra Belvedere e Floridia. Ancora una volta, si teme possa esserci dietro la mano di piromani. Difficoltoso l’intervento dei soccorritori a causa delle impervie caratteristiche della zona collinare. Il vento non agevola lo spegnimento di un fronte di fuoco che tocca i tre chilometri di estensione.
Sul posto si sono mobilitate squadre dei vigili del Fuoco di Siracusa, uomini e mezzi della Protezione Civile di Priolo Gargallo e della Forestale. In sorvolo anche un elicottero della Forestale che, con continui lanci dall’alto, sta cercando di aiutare a circoscrivere le fiamme.
Non è la prima volta, purtroppo, che la zona è teatro di incendi. Nella zona sono presente diverse villette, al momento non abitate. Sono state comunque poste in sicurezza e non si nutrono preoccupazioni al riguardo.




Migranti sbarcati in spiaggia: cinque sono positivi al covid, tre casi sospetti

Sono 5 i migranti positivi al covid tra i 67 sbarcati ieri in spiaggia a Pachino, in località Punta delle Formiche. Tre invece i casi sospetti: andranno ripetuti nelle prossime ore i test con il tampone. Sono questi gli esiti dei primi controlli effettuati suo migranti che adesso si trovano in una struttura lungo la strada statale 124. Rafforzate le misure di sicurezza con un presidio h24 da parte delle forze dell’ordine.
Ieri ad ora di pranzo lo sbarco, con il gommone che è arrivato fino alla spiaggia dove sostavano diversi bagnanti. Alcuni di loro sono stati i primi a prestare soccorso, fornendo anche acqua ed altre bevande ai migranti che nel frattempo avevano raggiunto la battiggia. Pochi giorni fa un altro sbarco, a Marzamemi. In quel caso, un migrante è risultato positivo al covid.




Migranti, la denuncia: "ignorati da Malta". Trasferiti in agriturismo i 67 sbarcati a Pachino

I 67 migranti sbarcati ieri ad ora di pranzo in spiaggia a Pachino sono stati trasferiti in un agriturismo sulla Statale 124, la Siracusa-Floridia. Come da protocollo, sono stati sottoposti a tampone per rilevare la presenza di positivi al covid. Gli esiti sono attesi a minuti. Nel frattempo, nel frattempo sono state disposte adeguate misure di sicurezza e sorveglianza attorno all’area, con il presidio delle forze dell’ordine.
Sulla vicenda del gommone arrivato a Punta delle Formiche, Sea Watch International ha denunciato nelle ore scorse l’atteggiamento delle autorità maltesi. L’aereo Moonbird (impegnato ad avvistare navi da salvare, ndr) aveva infatti segnalato quel gommone a Malta che – secondo quanto lamentato con diversi tweet – si sarebbe limitata a fornire giubbotti di salvataggio ai migranti a bordo, indicando loro la via verso l’Italia così “forzandoli a coprire altre 60 miglia nautiche con un continuo e concreto rischio di naufragio”, scrive la Ong. Non sarebbe però la prima volta in cui Malta segue una simile linea.
Intanto, in banchina al porto di Siracusa c’è l’imbarcazione Astral di Open Arms. A bordo non ci sono migranti, si tratta di una sosta tecnica prima di riprendere il mare per nuove operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.




Miasmi a Priolo, analisi di Arpa ed ex Provincia. L'anticipazione: "concorso di cause"

La relazione completa e congiunta di Arpa ed ex Provincia Regionale sul “caso” Priolo sarà pronta a breve. L’incrocio puntuale dei rilievi compiuti sul posto dall’agenzia per la protezione dell’ambiente ed i dati delle centraline di monitoraggio permetterà di chiarire definitamente quanto sta accadendo nella cittadina a nord del capoluogo. Da alcuni giorni i cittadini lamentano la presenza di fastidiosi odori nell’aria, i famosi miasmi. Diverse le ipotesi circolate sulle cause del registrato accumulo di idrocarburi non metanici e volatili in atmosfera. Secondo le prime analisi, in questo momento Priolo sarebbe “ostaggio” di una inversione termica accompagnata da assenza o quasi di vento: due concause che avrebbero generato le condizioni di accumulo e i conseguenti episodi di miasmi. A spiegarlo sono i tecnici che parlano anche di “sostanze della famiglia degli idrocarburi con presenza di molecole di zolfo” come responsabili del cattivo odore.
Si, ma da dove arrivano? “Per quello che segnalano le stazioni meteo, con vento pressochè calmo e lieve prevalenza nord/nord ovest, potrebbero dipendere dal parco serbatoi alle spalle di Priolo”, dicono più fonti. Da escludere guasti o situazioni fuori dall’ordinario. I serbatoi sono chiusi con i tetti galleggianti previsti dalle norme e su questo fronte tutto è in regola. Può accadere, qui come altrove, che dalle guarnizioni possano alle volte “passare” delle lievi emissioni (“fisiologiche” le definiscono i tecnici). Ma perchè possa diventare un fenomeno invasivo e avvertito dalla popolazione devono verificarsi anche altre condizioni, proprio come sta avvenendo in queste ore: alte temperature, calma di vento e inversione termica. Così si favorirebbero gli accumuli.
Le aziende della zona hanno avviato controlli ed ispezioni al loro interno e gli esiti sono stati comunicati alle autorità competenti. In linea teorica, anche discariche e depuratori – in caso di vasche scoperte – potrebbero in determinate occasioni contribuire ad acuire il fenomeno.
Cosa dicono, intanto, i dati rilevati? Da un primo esame, emergerebbe a partire dalle 20 del 30 agosto e fino alle 9 del 31 un aumento di idrocarburi non metanici e di benzene, toluene e xilene. La strumentazione presente a Priolo avrebbe anche registrato sostanze odorigene come isobutilmercaptano e tiofene. E questo in assenza di vento. Il Cipa ha poi segnalato una inversione termica dalle 4 del mattino del 31 agosto. Tutto con vento in calma piatta o quasi.