Migranti in quarantena a Siracusa, rafforzate misure di sicurezza. Il Siulp: "Centri non adatti"

I 49 migranti sbarcati a Marzamemi osserveranno la prescritta quarantena a Siracusa, in una struttura di accoglienza di contrada Pantanelli. Tutto attorno, rinforzate le misure di sicurezza con un presidio fisso della Polizia. Sono arrivati anche da Catania, dal X Reparto della Mobile, per evitare che i migranti possano allontanarsi. Tra i 49 c’è anche un positivo al coronavirus ed un sospetto, su cui sono stati ripetuti gli accertamenti.
La popolazione segue apparentemente distaccata ma la preoccupazione, in tempi di pandemia, serpeggia ed esplode spesso sui social in forme che rasentano l’odio razziale. Ma il problema c’è ed ha diverse sfaccettature. Il Siulp, il principale sindacato di polizia, già in occasione del precedente di Noto (8 migranti positivi) aveva sollevato il problema dei centri di accoglienza nel territorio provinciale non adatti, specie in periodo di covid. Il segretario provinciale, Tommaso Bellavia, non si stanca di spiegare che “per la sicurezza dei migranti e della popolazione, ci vogliono dei luoghi idonei a garantire la separazione dei positivi dai non positivi. Ma soprattutto devono essere strutture vigilabili. E questi luoghi non rispondono a queste condizioni, in tutta la provincia”.
I migranti non sono prigionieri, però sono soggetti al rispetto della quarantena e dell’eventuale isolamento come chiunque altro. “Se decidono arbitrariamente di allontanarsi, possono farlo. E noi poliziotti non possiamo utilizzare mezzi coercitivi per fermarli. Al massimo, possiamo provare a dissuaderli verbalmente, convincerli a tornare sui loro passi. Altrimenti, nulla. E i migranti, ormai, lo sanno…”, dice ancora il segretario provinciale del Siulp. Tutte questioni già portare a conoscenza delle autorità provinciali, Prefettura inclusa.




Migranti, Prestigiacomo: "no a politiche muscolari alla Salvini, ma il governo è distratto"

Sull’immigrazione e gli sbarchi in Sicilia in tempi di pandemia, continua il duello muscolare tra il presidente della Regione, Musumeci, e il governo nazionale. Gli ultimi sbarchi a Lampedusa alzano ulteriormente il livello di tensione.
La parlamentare siracusana Stefania Prestigiacomo (FI) dice no a politiche muscolari alla Salvini ma chiede l’impegno concreto di un governo “distratto” sull’allarme sociale causato dal fenomeno migratorio in Sicilia. Quanto a Musumeci, “conosco la sua umanità”, dice ancora l’ex ministro dell’Ambiente. “La sua ordinanza resta un grido di allarme per reclamare l’attenzione del governo”.




VIDEO. Disastrata era e disastrata resta, povera Marina! Se il Demanio nicchia, faccia il Comune

E’ trascorsa quasi per intero l’estate ma per la passeggiata della Marina non ci sono ancora sostanziali novità. Disastrata era, nel tratto tra la nuova banchina ed il viale alberato, e disastrata è rimasta. Una condizione oggettivamente da far arrossire i più: basole saltate, buche e “crateri”. Centinaia le segnalazioni, foto e video che raccolgono migliaia di visualizzazioni sui social.
Nonostante l’evidenza – e le cadute di chi non si muove lì con prudenza – apparentemente nulla pare muoversi. Eppure non è certo l’ultima delle periferie, anzi. La Marina è una delle immagini da cartolina di Siracusa. L’intervento spetterebbe al Demanio, nella cui disponibilità ricade quel tratto. Dalla lontana Palermo assicurano – da mesi – che interverranno. Nel frattempo l’area continua a degradarsi, nel disinteresse di tutti o quasi. Il sindaco, Francesco Italia, rilancia il pressing sul Demanio regionale: “ci diano l’autorizzazione, se loro non intervengono lo farà il Comune”.
Una battaglia di competenze, tradizione della solita e bizantina burocrazia italica. E la distanza tra le istituzioni e la vita reale si mostra ancora una volta in tutta la sua evidenza.




Furto di vestiti nella galleria commerciale, arrestati in tre: abiti per 200 euro nascosti in borsa

I Carabinieri hanno arrestato 3 siracusani che avrebbero rubato capi d’abbigliamento da un negozio. Il terzetto sarebbe entrato in azione una volta all’interno di uno dei negozi della galleria commerciale di contrada Spalla. Dopo aver asportato i congegni antitaccheggio, avrebbero nascosto i vestiti all’interno dello loro borse, provando ad allontanarsi. Sono stati però fermati poco dopo dai carabinieri di Priolo, in servizio di controllo del territorio. La refurtiva, del valore di 200 euro, è stata recuperata e consegnata al legittimo proprietario.
Salvatrice De Simone (43 anni), Mirko Giardina (23) e un 20enne sono stati posti ai domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente.




Siracusa. Si sono schiuse le uova di tartaruga ad Ognina, volontari salvano giovani esemplari

Nell’estate delle tartarughe, anche la spiaggia di Ognina è diventata “nido” per la deposizione delle caretta-caretta. La schiusa è stata protetta e seguita dai volontari di Natura Sicula con l’intervento anche di Oleana Prato del progetto WWF Tartarughe.
Nell’arco di 5 giorni dai due nidi creati sotto la sabbia di Ognina sono uscite le piccole tartarughe, pronte a ragiungere il mare. E’ un evento due volte eccezionale, come spiega Fabio Morreale di Natura Sicula. “La spiaggia di Ognina, composta da sabbia mista ad argilla e frammenti calcarei, non è il meglio che una tartaruga marina possa scegliere per ovodeporre. Non a caso la spiaggia non è segnalata tra quelle che, a memoria d’uomo, sia stata scelta in passato dal chelonide per nidificare. La poca permeabilità e la compattezza della sabbia ha abbassato sensibilmente la percentuale delle nascite. Su una settantina di uova, solo venti hanno dato alla luce giovani esemplari, le altre sono state attaccate da batteri e funghi e non sono arrivate a buon fine. Peraltro nei giorni scorsi nove tartarughine, appena nate, per uscire dal nido e raggiungere il mare hanno atteso il tramonto sotto pochi centimetri di sabbia, ma le alte temperature le ha disidratate fino a morire, facendo da tappo a quelle che via via nascevano e dovevano sbucare”.
L’intervento del WWF con Oleana ha salvato gli esemplari intrappolati. E raggiunto il mare, le giovani tartarughe hanno cominciato a nuotare per allontanarsi il più possibile dalla costa e raggiungere, dopo una instancabile corsa di 24-48 ore, la piattaforma continentale, dove le correnti concentrano una gran quantità di nutrienti.




Coronavirus, lieve calo dei contagi: 29 in Sicilia, 2 in provincia di Siracusa

Sono 29 i nuovi positivi al coronavirus in Sicilia e di questi 5 sono migranti. In calo rispetto ad ieri i numeri dei contagi nell’isola. Il dato è riportato nell’aggiornamento quotidiano del Ministero della Salute. In provincia di Siracusa sono 2 i casi registrati nelle ultime 24 ore ed 1 è un migrante, tra i 49 trasferiti a Siracusa dopo l’arrivo a Marzamemi. Quanto alle altre province: 6 nuovi casi a Palermo, 5 a Ragusa, 5 a Messina, 3 a Trapani, 3 ad Agrigento, 3 a Catania, 2 Enna.
Sono 70 le persone ricoverate in Sicilia, 10 in terapia intensiva. In totale, in regione, sono 1.084 gli attuali positivi, di cui 1.004 in isolamento domiciliare.
Lieve calo dei contagi anche in Italia: 1.444 (1.462 ieri). C’è anche una vittima.

foto dal web




Trasferiti a Siracusa i 49 migranti arrivati in barca a vela: c'è un positivo al covid

I migranti intercettati ieri dalla Guardia Costiera e condotti a Porto Fossa di Marzamemi sono stati trasferiti nella serata di ieri a Siracusa. Terminati i controlli sanitari, con l’effettuazione del tampone, sono stati accompagnati presso una struttura di accoglienza di contrada Pantanelli, dove dovranno osservare il periodo di prescritta quarantena. Uno di loro è stato posto in isolamento perchè risultato positivo al covid. Su un secondo migrante il test è stato ripetuto, perchè l’esito del primo avrebbe fornito un risultato incerto.
Sono in totale 49, tra loro anche 8 donne e 4 bambini. Provengono soprattutto da Somalia e Tunisia. Hanno raggiunto le acque siciliane a bordo di una barca a vela, adesso sotto sequestro.




La nave quarantena Azzurra in rada ad Augusta per 14 giorni: "nessuno sbarcherà"

E’ attesa nella giornata di oggi in porto ad Augusta la nave quarantena Azzurra. A bordo ci sono 686 migranti, 38 operatori della Croce Rossa Italiana e l’equipaggio. L’imbarcazione rimarrà nello scalo megarese fino al termine del periodo di isolamento previsto dalle norme anti-covid e quindi 14 giorni.
La scorsa settimana aveva fatto scalo ad Augusta l’altra nave quarantena, l’Aurelia, scatenando polemiche e dibattiti. In quella occasione, il sindaco Cettina Di Pietro emanò una ordinanza per vietare lo sbarco a tutela della popolazione. In precedenza, anche il primo cittadino di Trapani aveva adottato un identico provvedimento. A dispetto di quel precedente, oggi è stata preventivamente fornita dalle autorità la garanzia che nessuno scenderà da nave Azzurra. “Finita la quarantena, la nave lascerà il nostro porto”, dice il sindaco di Pietro che ha prontamente informato la comunità locale.
“Augusta è in prima linea per dare il proprio contributo per fronteggiare il fenomeno migratorio, garantendo l’incolumità della comunità locale. Condividiamo questo onere con altre città portuali, come Trapani, nonché con l’isola di Lampedusa, principale punto di approdo. Il nostro auspicio è quello che l’Italia e in primis la Sicilia, confine d’Europa, non vengano lasciate sole in questa grave emergenza”.
I migranti arrivati ieri a Marzamemi in barca a vela, dopo l’esito del tampone, potrebbero allora essere trasferiti a bordo della nave quarantena ora distante pochi chilometri.




Siracusa. Apertura delle scuole, la preoccupazione dei medici: "Serviranno migliaia di tamponi o sarà il caos"

“Servirà un numero enorme di tamponi nel momento in cui l’anno scolastico prenderà il via. Il servizio di Epidemimologia dell’Asp si organizzi per tempo, altrimenti sarà il caos”. L’osservazione arriva dal medico Giovanni Barone, segretario della Fimmg, federazione dei medici di medicina generale. Un tema che rientra nell’ambito di un contesto che vede coinvolti insieme, per ragioni diverse, il settore scolastico e quello medico. I test sierologici per i docenti e il personale delle scuole è in questi giorni al centro dell’attenzione anche per via del rifiuto, da parte di molti medici di base, di aderire alla campagna avviata in tal senso. “La nostra sigla- fa notare Barone- si è invece subito resa disponibile in tal senso. Lo riteniamo necessario e non esiste alcun problema di possibili agevolazioni di contagi, al contrario di come alcuni colleghi, contrari ad effettuare i test nei loro  studi, stanno lasciando intuire”. Il percorso prevede un pre-triage telefonico e poi l’effettuazione dei test in orari differenti rispetto a quelli di ricevimento dei propri assistiti. “Stiamo, inoltre, parlando- prosegue Barone- di persone che non risultano con problematiche di salute. Girano per il territorio come tutti perchè non hanno nulla di differente. Solo nel caso di esito positivo del test, si andrebbe ad approfondire. Diventa anche utile ai fini di una maggiore conoscenza sull’incidenza del Covid-19 nel nostro territorio”. Molto più degno di attenzione, secondo il rappresentante dei medici di base, il tema tamponi, dunque. “Quando un bambino si ammalerà -mette in rilievo- nessun giudizio clinico potrà stabilire se si tratti di influenza o di Covid-19. Serviranno tamponi per i bimbi, per i compagnetti, per gli insegnanti, per le famiglie. Ne servirà un numero altissimo. Ci si pensi subito, per non arrivare a situazioni come quelle che si sono venute a creare in pieno lockdown, quando persone provenienti dalle zone rosse sono rimaste in quarantena per un mese e anche di più solo perchè l’Asp non disponeva di tamponi”. Tema che sarà al centro di un’attività di pressing probabilmente anche da parte dei pediatri.




VIDEO. Trasporto urbano, si rinnova la flotta Ast: in servizio 7 nuovi bus per Siracusa

Sono pronti ad andare su strada i sette nuovi autobus acquistata da Ast per rinnovare la flotta in servizio a Siracusa. I bus sostituiranno i mezzi più obsoleti e portano una serie di novità tecnologiche innovative all’interno, come il pannello con termoscanner e biglietti a bordo. Debutta su di uno dei mezzi anche il nuovo brevetto dei tornelli che si chiudono e non permettono accesso in caso di temperatura non conforme alle norme anti-covid o in assenza di valido titolo di viaggio. Il sistema dovrebbe poi essere esteso a bordo di tutti i bus in servizio urbano, insieme ad un sistema gps che ne permetterà – finalmente – la localizzazione anche tramite app: si potranno così conoscere i tempi di attesa alla fermata.
Cerimonia di consegna questa mattina, nella sede della rimessa Ast di Necropoli del Fusco con la partecipazione dell’assessore regionale Marco Falcone, del presidente Ast Gaetano Tafuri, del sindaco di Siracusa Francesco Italia, dell’assessore alla Mobilità Maura Fontana e della parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo.
Ed a rafforzare il trasporto pubblico locale, potrebbero presto aggiungersi i nuovi mezzi che sta acquistando il Comune di Siracusa, in sostituzione delle ormai vetuste ed antieconomiche navette elettriche.