Cicloturismo e decoro urbano, Scimonelli: “Siracusa continua a ignorare questa opportunità”

“Il cicloturismo è un settore in costante crescita in tutta Europa, capace di generare un indotto economico significativo, sostenibile e distribuito. Eppure Siracusa continua colpevolmente a ignorare questa opportunità”. E’ così che parla il capo gruppo consiliare di Insieme, Ivan Scimonelli.
Nelle ore scorse, CNA Siracusa ha lanciato l’allarme. “Siamo di fronte a un paradosso inaccettabile. Mentre i dati nazionali confermano il potenziale del cicloturismo, nel nostro territorio i tour operator segnalano cancellazioni tra il 20 e il 25% per la stagione 2025, dovute alla pessima immagine trasmessa dalle condizioni ambientali”, ha detto Fabio Salonia, presidente territoriale di CNA Turismo. L’abbandono incontrastato di rifiuti lungo le strade provinciali, infatti, mette in fuga i cicloturisti.
“Da appassionato di bicicletta, conosco bene la bellezza dei nostri percorsi e, purtroppo, anche l’imbarazzo nel dover attraversare chilometri di spazzatura e incuria. – continua Ivan Scimonelli – È uno ‘spettacolo’ indegno, che mortifica chi ama questo territorio e scoraggia chi vorrebbe scoprirlo.
Ma è giusto dirlo con chiarezza: se le nostre strade sono sporche non è solo colpa dell’Amministrazione. – aggiunge il capo gruppo consiliare di Insieme – La responsabilità è anche – e spesso soprattutto – di quei cittadini che, senza alcun senso civico, continuano a buttare di tutto per strada, nelle campagne, lungo i percorsi più suggestivi. Un comportamento inaccettabile che danneggia l’immagine della città e vanifica ogni sforzo di promozione turistica.
Siracusa potrebbe diventare un punto di riferimento per il cicloturismo nel Mediterraneo, ma per farlo serve una visione. Servono strade pulite, percorsi accessibili e continui, una segnaletica adeguata e un piano strategico di valorizzazione della mobilità dolce. Serve, soprattutto, rispetto per la città e per chi la vive.
Il cicloturismo non è solo turismo: è lavoro, sviluppo, cultura del territorio. Ignorarlo, come stiamo facendo, significa rinunciare consapevolmente a un pezzo di futuro”, conclude.




Bimba di 8 anni si perde in Ortigia: la Polizia se ne prende cura e la riporta ai genitori

Si è conclusa nel migliore dei modi la storia di una bambina di 8 anni, di origini australiane, in vacanza in Ortigia con i genitori. Nella mattinata di martedì 8 luglio, la piccola si era smarrita in piazza Archimede ed è stata subito accolta dall’agente Francesco, in servizio in Prefettura. Grazie ai Poliziotti delle Volanti, e agli accertamenti effettuati tramite il portale “Alloggiati Web”, è stato possibile risalire alla struttura dove alloggiavano i genitori, che sono stati immediatamente rintracciati. Non serve sottolineare la felicità e il sollievo dei genitori nel momento in cui hanno potuto riabbracciare la loro bambina.
“Questo episodio, ma ce ne sarebbero tanti altri, e’ utile per sottolineare l’importanza da parte di tutti gli esercenti le strutture ricettive, di registrare immediatamente i propri ospiti al portale ‘alloggiati web’…!”, ha scritto la Questura di Siracusa sui canali social.




Incendio Ecomac, raccolta dei rifiuti a rilento. “Costi schizzati” ma spunta una soluzione

Sono già evidenti le ripercussioni dell’incendio alla Ecomac di Siracusa sul servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti a Siracusa. Il rogo è ancora in corso, con la nube nera che continua a sprigionarsi dai rifiuti andati a fuoco sabato scorso. L’assessorato all’Igiene Urbana si ritrova a gestire una vicenda particolarmente complessa e che rischiava di essere anche particolarmente costosa. Il Comune capoluogo non conferiva plastica presso l’impianto della zona nord. Lo utilizzava, però, per carta, cartone e ingombranti. La ricerca di una piattaforma alternativa non è risultata particolarmente semplice. I prezzi, infatti, sarebbero in questa fase schizzati, lievitati anche del 50 per cento guardando agli impianti più vicini, in Sicilia. Se, dunque, il Comune pagava 40 euro a tonnellata per depositare carta e cartone alla Ecomac, la richiesta di altre piattaforme sfiora adesso i 160 euro a tonnellata. Una “sofferenza” che è anche gestionale. I tempi diventano inevitabilmente più lenti. La Tekra, infatti, si ritrova con i camion pieni e non può, di conseguenza, provvedere alla raccolta prevista dal calendario della differenziata in maniera regolare. L’assessore Salvo Cavarra non nasconde la sua preoccupazione. “Abbiamo grosse difficoltà- spiega – Siamo alle prese con ritardi che tentiamo di limitare quanto possibile, compatibilmente con una situazione imprevista di questa portata e dunque di non facile soluzione. Gli uffici stanno valutando diverse piattaforme a cui rivolgersi per il conferimento. Abbiamo anche chiesto aiuto al Comieco, il consorzio nazionale per il recupero ed il riciclo di imballaggi, perché ci indirizzi”. Le conseguenze, anche “visive”, in città riguarderebbero principalmente le utenze non domestiche, che producono una maggiore quantità di rifiuti di carta e cartone. “Stiamo facendo il possibile per arrecare alla cittadinanza il minor disagio possibile- assicura Cavarra- Interveniamo con particolare attenzione in zone come il centro storico di Ortigia, che sono anche meta dei turisti. Non sarà un’estate facile, dopo quanto accaduto- la riflessione dell’assessore- ma l’amministrazione comunale sta studiando le migliori soluzioni possibili, accelerando i tempi per attuare un “piano b” efficace, per garantire decoro oltre che adeguate condizioni igienico-sanitarie nel territorio comunale”.
Intanto, novità delle ultime ore, gli uffici del settore Igiene Urbana avrebbero individuato una possibilità ritenuta ottima per la città. Il conferimento di carta e cartone di altissima qualità e “pulitissimi” dovrebbe essere effettuato presso una piattaforma a disposizione a costo “zero” per il Comune. Per la parte meno pregiata, invece, sarebbe stato individuato un impianto con costi calmierati. “Potremmo addirittura aver individuato una strada ancor migliore- spiega Cavarra- e aver scongiurato conseguenze spiacevoli per le casse comunale e di conseguenza per i cittadini”.

Foto: repertorio




Pillirina, stop al permesso di costruire. Legambiente: “Ora l’istituzione della riserva”

“Solo l’istituzione della Riserva Naturale Orientale di Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena può rappresentare una soluzione adeguata per la Pillirina, offrendo una prospettiva di fruizione sostenibile e economicamente duratura di questo luogo di impareggiabile bellezza”. Legambiente Sicilia torna così sulla necessità di portare avanti l’iter “avviato nel 2011 ma non ancora concluso dalla Regione Siciliana”. All’indomani della sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso dell’associazione ambientalista, contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Siracusa alla società Elemata Maddalena S.r.l. per il “restauro e consolidamento” dei ruderi della batteria militare “Emanuele Russo”, si riaccendono i riflettori sul destino dell’area, in termini di tutela ambientale, ripartendo dal “no” all’edificazione di abitazioni private in luogo di fabbricati che- torna a sottolineare Legambiente- “non hanno mai avuto destinazione abitativa. Legambiente e il Consorzio Plemmirio (intervenuta a sostegno del ricorso) contestavano la legittimità dell’intervento edilizio in una zona di altissimo pregio naturalistico, ricadente all’interno della Zona di Conservazione speciale (ZCS, ex Sito di Importanza Comunitaria) “Capo Murro di Porco, Penisola della Maddalena e Grotta Pellegrino” e prospiciente all’Area Marina Protetta del Plemmirio. Le principali doglianze riguardavano la presunta violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali e urbanistici, la dubbia destinazione d’uso degli immobili oggetto di recupero, e la presunta inedificabilità della zona, la mancata valutazione di incidenza ambientale (VINCA), finalizzata ad accertare preventivamente se determinati progetti possano avere incidenza significativa sui Siti della Rete Natura 2000 (come quello in questione)”.
Proprio sull’omesso svolgimento della VINCA il Tar di Catania ha riconosciuto la fondatezza del ricorso.
Se il Tar ha chiarito che la valutazione di incidenza non può essere “tacita”, l’associazione ambientalista manifesta oggi l’intenzione di “partecipare all’eventuale riapertura della procedura di Valutazione di Incidenza e invita le altre associazioni ambientaliste e chi ha a cuore la “Pillirina” di fare altrettanto, scongiurando che il Comune possa rilasciare ulteriori provvedimenti incompatibili con le esigenze di tutela di questo straordinario tratto di costa finora risparmiato dal cemento”.
“Lo ripetiamo- conclude Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia-, l’unica soluzione per offrire una prospettiva di fruizione sostenibile e economicamente duratura di questo luogo di impareggiabile bellezza è l’istituzione della Riserva Naturale Orientata, che dovrà avvenire nel rispetto dei valori naturalistici, archeologici e paesaggistici dell’area e contemplare il vincolo di inedificabilità assoluta – così come del resto ha chiaramente statuito il CGA con sentenza emessa alcuni mesi fa di rigetto del ricorso proposto dalla società Elemata Maddalena avverso il Piano Paesaggistico. L’istituzione della riserva consentirà di tutelare la bellezza di un luogo di grande fascino, che racchiude in sé tutta la bellezza e la storia di Siracusa, e di scongiurare definitivamente la realizzazione di qualsiasi intervento edificatorio, sia la “rifunzionalizzazione” di costruzioni esistenti sia di nuovi manufatti per finalità turistiche”.




Gaza, disco verde alla mozione del Pd: “Ospitare palestinesi fuggiti dall’orrore”

“Via libera” del consiglio comunale alla mozione su Gaza presentata dal gruppo del Pd, composto da Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco. L’esito della seduta di ieri, per quest’aspetto, rappresenta motivo di soddisfazione per i consiglieri di minoranza.
“La mozione è stata approvata all’unanimità dai ventitre consiglieri presenti in aula- spiegano Milazzo, Zappulla e Greco- dopo un ampio dibattito nel corso del quale abbiamo affermato che chi tace o fa finta di nulla è colpevole tanto quanto chi a Gaza sta uccidendo, mutilando, affamando due milioni di civili inermi e devastando i loro ospedali, le loro scuole, le loro case.
In aula abbiamo ricordato che sulla tragedia di Gaza, sugli orrori che in quella terra vengono consumati da Israele, sono intervenuti opinion leader e personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport, come Moni Ovadia, Roberto Benigni, Pep Guardiola. Abbiamo aggiunto che Siracusa, tramite il suo consiglio comunale, aveva l’obbligo di levare alta e forte la sua voce di condanna delle atrocità e dei misfatti di cui si sta macchiando il governo Netanyahu e di contribuire a fare sentire a Israele la riprovazione dell’opinione pubblica internazionale e il suo isolamento.
Abbiamo pure affermato -proseguono i consiglieri- che l’orrore consumato da Hamas con il vile attacco terroristico del 7 ottobre 2023 va condannato “senza se e senza ma” e che con esso Hamas si è messa tra chi ha un torto storico inappellabile; ma abbiamo altresì rilevato che Hamas è una organizzazione terroristica e che i suoi misfatti non possono ricadere sui due milioni di civili che vivono a Gaza; abbiamo aggiunto che all’orrore non si risponde con l’orrore; alla violenza sui civili non si risponde con la violenza su altri civili; l’odio non si combatte con l’odio bensì con una ragione forte capace di isolare i terroristi ed i facinorosi e di costruire le condizioni perché israeliani e palestinesi possano vivere in pace nei rispettivi stati nazionali”. Il gettone di presenza di chi era presente al momento del voto sarà devoluto a “Medici senza Frontiere”. Al sindaco e agli assessori è stato rivolto analogo invito a devolvere parte della loro indennità di questo mese all’associazione. Nel dettaglio il consiglio comunale ha quindi approvato i seguenti punti con cui si chiede al sindaco e alla giunta: di esprimere la vicinanza della città di Siracusa alla popolazione civile di Gaza; di ospitare a Siracusa bambini, donne, uomini palestinesi che siano riusciti a uscire da Gaza e che chiedano soccorso sanitario o assistenziale;di scrivere all’ambasciata di Israele in Italia per condannare a nome della città di Siracusa le atrocità commesse dal governo di Gerusalemme contro la popolazione civile di Gaza e, appunto, di devolvere il gettone di presenza della riunione del consiglio comunale all’associazione “Medici Senza Frontiere” per aiutare la sua azione nei presidi sanitari della striscia di Gaza.




Nube nera, arrivano le raccomandazioni dell’autorità sanitaria su uso di acqua, frutta e verdura

In attesa dei dati di Arpa su diossine e furani che ancora mancano all’appello ed in mezzo a diffuse preoccupazioni per quella nube nera che sabato si è stagliata nel cielo siracusano, alcuni consigli di massima prudenza arrivano intanto dall’Asp di Siracusa. Il direttore sanitario Salvatore Madonia ha voluto suggerire misure di assoluta cautela, in un momento in cui non è ancora chiara la portata di quanto accaduto. E per evitare che il silenzio possa essere scambiato per chissà quale “cospirazione”, bene intanto che l’autorità sanitaria si manifesti. Venerdì in Prefettura si confronteranno tutti gli enti coinvolti, per analizzare in dettaglio l’accaduto ed i suoi risvolti ambientali ed economici.
Nella sua nota inviata ai sindaci di Siracusa, Augusta, Priolo, Melilli, Solarino e Floridia oltre che al Prefetto, il direttore Madonia invita i primi cittadini ad informare la popolazione su alcune misure precauzionali a tutela della salute pubblica. Uno scrupolo in più, che nel dubbio è sempre benvenuto.
Le raccomandazioni sono quelle basilari in scenari di questo tipo: utilizzare acqua minerale in bottiglia per uso alimentare e igiene orale; consumare alimenti confezionati e prodotti ortofrutticoli provenienti da territori non interessati dalla nube; evitare il consumo di frutta e verdura coltivate localmente e non adeguatamente protette; lavare bene frutta e verdura, sbucciare sempre la frutta. Per i lavoratori, si segnala la necessità di valutare le condizioni di sicurezza di quanti impiegati negli impianti industriali e produttivi nelle immediate vicinanze dell’Ecomac dove si è sviluppato l’incendio.
“Si tratta di misure di prudenza sanitaria e di prevenzione di ogni rischio, coerenti con il principio di precauzione e con quanto previsto dalle norme in materia di tutela di salute e sicurezza sul lavoro”, spiega il direttore sanitario dell’Asp, Madonia. “La massima trasparenza è importante nella gestione di un’emergenza, per garantire la fiducia e la sicurezza della cittadinanza”, aggiunge.
Sui loro canali social , i sindaci interessati hanno intanto iniziato a veicolare le raccomandazioni di prudenza alla popolazione.




Pillirina, il Tar annulla il permesso di costruire concesso alla Elemata

Il Tar di Catania ha accolto il ricorso presentato da Legambiente Sicilia. I giudici amministrativi hanno quindi disposto l’annullamento del permesso di costruire rilasciato nel gennaio 2023 dal Comune di Siracusa alla società Elemata Maddalena, per i lavori di riqualificazione di un lotto costiero di Punta della Mola, con restauro e consolidamento dei fabbricati esistenti.
La decisione dei giudici deriva dalla imperfetta effettuazione della valutazione di incidenza ambientale (VINCA), la cui competenza era in capo al Comune di Siracusa e non – come sostenuto in giudizio da Palazzo Vermexio – alla Regione. In sostanza, il Comune di Siracusa “ha dato avvio al relativo subprocedimento, senza però aver dato conto, nel procedimento impugnato, di come esso sia evoluto. L’Amministrazione comunale – scrivono i giudici – dovrà quindi (…) provvedere a riavviare l’iter procedimentale, (…) concludendo il procedimento autorizzatorio per l’intervento di cui si tratta previo espletamento della procedura Vinca”.




Incendio colpisce 20 ettari di terreni confiscati alla mafia a Lentini. Le reazioni della politica

Un vasto incendio ha devastato circa 20 ettari di grano duro biologico coltivati in contrada Cuccumulla, nel territorio di Lentini, su terreni confiscati alla mafia e restituiti alla legalità. Il rogo ha colpito i campi della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, già oggetto, nelle scorse settimane, di furti presso la struttura di Cuccumella e negli agrumeti di Ramacca. Il raccolto, destinato alla produzione di pasta e altri prodotti a marchio Libera Terra, è andato completamente perduto. Il danno economico è stimato in circa 20.000 euro.
“Siamo profondamente scossi,” ha dichiarato Alfio Curcio, socio della cooperativa. “Coltivare oggi è già di per sé un atto di coraggio. Ogni attacco che subiamo è come sale su ferite ancora aperte. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, ma temiamo che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, isolarci, spingerci ad abbandonare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo che deve essere difeso dalle istituzioni e sostenuto attivamente dalla società civile.”
A esprimere piena solidarietà anche Francesco Citarda, responsabile beni confiscati e legalità di Legacoop Sicilia, e Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia:
“Non possiamo rassegnarci. È necessario che tutto il sistema reagisca con compattezza: istituzioni, mondo cooperativo, singoli cittadini. La mafia teme la buona cooperazione perché la combatte sul piano concreto dei diritti, della dignità e dell’economia pulita. Oggi più che mai dobbiamo essere un fronte unito.”
Sostegno incondizionato arriva anche da Libera Sicilia e dai coordinamenti provinciali di Catania e Siracusa:
“Non possiamo accettare la normalizzazione di questi fatti né un livello basso di attenzione sulle cooperative e sui beni confiscati, costantemente esposti a minacce. È essenziale che le istituzioni accompagnino questi percorsi non solo con parole di solidarietà, ma con interventi concreti capaci di garantire sicurezza e continuità a esperienze preziose per l’intera comunità.”
Numerosi anche i messaggi di solidarietà dal mondo politico.
Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico e sindaco di Solarino, ha dichiarato:”Esprimo massima solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra per il vile atto subito. Quel raccolto, oltre al suo valore economico e simbolico, era un presidio di legalità. Non solo è stato coltivato su terreni confiscati alla mafia, ma era destinato a diventare un prodotto d’eccellenza con il marchio Libera Terra, che oggi rappresenta una realtà virtuosa, non solo alimentare ma soprattutto culturale. Attendiamo i risultati delle indagini, ma quanto accaduto è l’ennesimo campanello d’allarme in un territorio in cui la criminalità organizzata è ancora attiva.”
Spada ha poi concluso: “La politica, a tutti i livelli, deve schierarsi concretamente al fianco della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra e di tutte le realtà che ogni giorno lottano contro le mafie. Chiedo loro di non scoraggiarsi: siano, come sempre, un esempio virtuoso e un baluardo di legalità.”
Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo PD al Senato, e la senatrice Enza Rando, responsabile legalità e lotta alle mafie del PD, hanno condannato duramente l’accaduto: “Quello che ha colpito la cooperativa Beppe Montana è un gesto vile e intimidatorio contro una delle esperienze più importanti di riscatto sociale. È il quarto episodio in pochi mesi. Non possiamo più considerarli fatti isolati.”
Solidarietà è giunta anche da Carlo Gilistro, deputato regionale del Movimento 5 Stelle: “Esprimo la mia vicinanza alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, colpita da un gravissimo atto intimidatorio. Un incendio, con ogni probabilità di natura dolosa, ha distrutto oltre 20 ettari di grano biologico nelle campagne di Lentini, su terreni confiscati alla mafia. Questo episodio si aggiunge a furti e sabotaggi: segnali evidenti di una strategia criminale che vuole colpire chi ogni giorno lavora con onestà e coraggio per costruire un’alternativa concreta alle mafie. La Sicilia perbene deve prendere posizione: stiamo dalla parte giusta, di chi non arretra di fronte alle intimidazioni ma continua a coltivare libertà e speranza su terre che profumano di riscatto.”
“Esprimo piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra. – ha detto il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata. “Un danno enorme, economico e simbolico, che ferisce chi ogni giorno lavora con impegno per restituire dignità, legalità e sviluppo a territori strappati alla criminalità organizzata. Chi semina legalità e lavoro – sottolinea il parlamentare – non può e non deve essere lasciato solo. Saremo sempre al fianco di chi, con coraggio e senso civico, trasforma i beni confiscati alla mafia in occasioni concrete di riscatto sociale ed economico. Non si tratta solo di un incendio – prosegue Cannata – ma di un attacco alla speranza, al lavoro onesto, al futuro delle comunità. Per questo è fondamentale fare piena luce su quanto accaduto e rafforzare ogni strumento di tutela e sostegno per realtà come Libera Terra, autentici presìdi di giustizia e rinascita. Il Governo Meloni ha già dimostrato con atti concreti di essere dalla parte della legalità, sostenendo chi lavora sui beni confiscati per restituirli alla collettività. Continueremo a farlo con determinazione e responsabilità, perché la lotta alla mafia si vince anche proteggendo e valorizzando chi ogni giorno costruisce un’Italia più giusta”.
“L’incendio che ha devastato decine di ettari di grano biologico nei terreni della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra a Lentini è un attacco gravissimo non solo nei confronti di un’esperienza di agricoltura pulita e cooperativa, ma di una intera comunità che crede nella giustizia, nella legalità e nella dignità del lavoro”. E’ così che commenta l’accaduto la CGIL di Siracusa. “Non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte: questi atti, che hanno fortemente il sospetto di origine dolosa e che hanno probabilmente il volto vigliacco di chi vuole restituire alla mafia ciò che la comunità ha saputo togliere con coraggio e con la legge, rischia di intimidire chi ogni giorno coltiva libertà e lavoro sui terreni confiscati. La CGIL di Siracusa riafferma con nettezza la propria posizione: la lotta alla mafia e alle economie criminali è parte integrante della lotta per i diritti e il lavoro, senza ambiguità, senza sconti, senza paura. – ha aggiunto il Segretario Generale CGIL Siracusa, Roberto Alosi – Siamo accanto a chi resiste, a chi semina speranza anche tra le macerie, a chi lavora ogni giorno per un territorio libero dalle mafie. Le mafie temono la forza del lavoro, della cooperazione, dei cittadini consapevoli. Non lasceremo che il silenzio e l’indifferenza diventino complicità”.
“L’incendio che ha distrutto 20 ettari di grano biologico coltivato su terreni confiscati alla mafia è un fatto grave e allarmante, che richiede attenzione, fermezza e una risposta corale delle istituzioni. Esprimo la mia piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, esempio virtuoso di lavoro onesto, giustizia sociale e agricoltura etica nel nostro territorio”, ha detto Carlo Auteri, deputato della Democrazia Cristiana all’Assemblea Regionale Siciliana. “Non possiamo accettare che chi restituisce valore a ciò che un tempo era dominio dell’illegalità debba operare sotto minaccia – ha aggiunto -. Le cooperative che gestiscono beni confiscati sono un presidio di legalità e comunità. Vanno sostenute con forza, non solo a parole ma anche attraverso strumenti concreti di tutela e accompagnamento. Chiedo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che la Regione, attraverso i propri strumenti, possa attivarsi per essere accanto a chi, con sacrificio e coraggio, semina speranza nei nostri campi e nel cuore della Sicilia”.




La mafia in Ortigia ed i vigili indagati, il Comune di Siracusa studia provvedimenti

Il coinvolgimento di due agenti della Polizia Municipale di Siracusa nell’indagine che ha permesso di smantellare un sodalizio mafioso con ampi appetiti in Ortigia, ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo Carabinieri e Guardia di Finanza, avrebbero passato informazioni al clan su controlli o dati sensibili “utili” per le attività degli arrestati. Figurano tre i 26 indagati nell’operazione scattata lo scorso 4 luglio. In attesa che il procedimento faccia il suo corso e si precisino ruoli ed eventuali responsabilità come cristallizzate dalla successiva fase dibattimentale, il giudizio dei siracusani è già netto e racconta della crescente sfiducia verso le istituzioni locali. Quello che emerge è un mondo sommerso di contatti e favori, compiacenze ed occhi chiusi in cui parrebbe non esserci spazio per concetti come legalità e onore.
“Ho appreso dalla stampa, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale”, fa sapere il sindaco Francesco Italia. Le opposizioni incalzano e chiedono provvedimenti, per tutelare l’immagine del comando della Municipale ed in attesa delle future determinazioni degli organi competenti. Palazzo Vermexio ha chiesto maggiori notizie alle forze dell’ordine, circa la posizione dei due agenti in servizio alla Municipale. Atto propedeutico ad una eventuale azione che potrebbe culminare in una sospensione temporanea.
Intanto, questa mattina è comparsa una nota sulla bacheca del Comando con cui si ricorda come il codice di comportamento dei dipendenti pubblici preveda l’obbligo di comunicare all’amministrazione competente l’eventuale esistenza di provvedimenti giudiziari (avviso di garanzia, condanne, etc) a loro carico. Un dovere che, forse, in alcune occasioni è passato inosservato e per questo oggi si avverte la necessità, negli uffici di via del Porto Grande, di sottolinearlo.




Mafia in Ortigia, il Pd: “Comune parte civile, luce sui rapporti con i colletti bianchi”

“I tentacoli della mafia vanno subito recisi per evitare che possano soffocare gli operatori commerciali”.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico plaude all’azione condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri e della Guardia di Finanza di Siracusa, “che sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania-ricordano Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco- sta facendo luce sugli affari della malavita organizzata nel centro storico di Ortigia”.
Il gruppo consiliare del Pd esprime, però, anche preoccupazione per alcune notizie legate all’indagine, soprattutto quelle che riguarderebbero un “atteggiamento di connivenza con la consorteria malavitosa da parte di colletti bianchi e finanche di due agenti della Polizia Municipale. Ove provati si tratta di comportamenti moralmente – ancor prima che giuridicamente inaccettabili – che sporcano ingiustamente il nome della città e della stragrande maggioranza di siracusani onesti”. Milazzo, Zappulla e Greco chiedono “alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura di fare bene e presto per fare piena luce, confermando che siamo al loro fianco”. Al sindaco, Francesco Italia, infine, i consiglieri di minoranza chiedono “di non esitare un solo minuto a costituirsi parte civile nel prossimo processo penale per tutelare l’immagine della città e di tutti i siracusani perbene”.