Bonifiche, l'assessore regionale Pierobon a Priolo: "intervenire per difendere un'area critica"

Si torna a parlare di bonifiche nella zona industriale siracusana. Ed a farlo è l’assessore regionale all’Energia ed ai servizi, Alberto Pierobon. “Il territorio di Priolo è oggetto di una serie di iniziative per le quali sarà necessario rimodulare i fondi per trovare nuove risorse. Siamo al fianco del Comune e dell’amministrazione per sostenere le azioni intraprese e c’è la volontà del governo regionale di intervenire per difendere un’area che presenta varie criticità”, ha detto questa mattina, intervenendo al seminario sui siti di interesse nazionale in Sicilia (Sin), “tra bonifiche ed innovazione”, organizzato dall’ordine regionale dei Geologi.
“Con gli uffici del dipartimento che si occupano di bonifiche – ha aggiunto Pierobon – stiamo portando avanti tutti i passaggi necessari. Ritengo che per raggiungere l’obiettivo bisogna coltivare delle sinergie tra Sicilia, Roma, ministero, commissario nazionale per le bonifiche, Ispra e altri soggetti. L’intesa istituzionale viene prima di tutto. Da questa stretta collaborazione conseguono quelle azioni concrete, operative, che rappresentano la soluzione ai problemi storici del territorio”.
Insieme al sindaco di Priolo, Pippo Gianni, l’assessore Pierobon ha poi visitato alcune aree “critiche” nelle quali sono stati recentemente avviati interventi per contrastare la presenza di pirite. Un sopralluogo al campo sportivo ex Feudo ed a Thapsos, accompagnati dal commissario straordinario per le bonifiche nominato dal Ministero dell’Ambiente, il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà.




Il parco archeologico di Siracusa cambia nome, c'è anche Akrai. Ma l'autonomia finanziaria?

L’area archeologica di Akrai entra di diritto nella denominazione del Parco archeologico di Siracusa che da oggi cambia denominazione e si chiamerà “Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai”. Non il più intuitivo e diretto dei nomi, per la verità. Ma così ha deciso l’assessorato ai beni culturali.
Bene recuperare la valenza storica dell’antica Akrai, certo. E lo ha fatto l’assessore Alberto Samonà.
“La città-fortezza di Akrai, edificata intorno al 664-663 a.C. dai corinzi siracusani e considerata un tempo
la sentinella dei confini meridionali del territorio siracusano – sottolinea – ha
avuto una storia lunga milleseicento anni fino alla distruzione, nell’827 d.C., per mano degli arabi. Una storia
che ancora oggi è ben visibile nel sito archeologico che, attraverso numerose testimonianze, racconta
di una comunità il cui nome merita il riconoscimento e una giusta evidenza nella toponomastica regionale.
Considero l’omissione di Akrai nella denominazione dell’area archeologica di Siracusa – aggiunge
– un’ingiustizia resa a Palazzolo Acreide a cui, come governo Musumeci, abbiamo voluto porre rimedio. Rinominare il parco archeologico evidenziando la valenza paesaggistica dell’area e la presenza di Akrai è un giusto ristoro ai palazzolesi e un tributo dovuto ad una parte significativa della nostra memoria storica”.
Il parco archeologico di Siracusa, a parte un nome lunghissimo e puntellato in tutta la provincia, aspetta ancora la decisione più importante: il riconoscimento della vera autonomia finanziaria da mamma Regione.




Siracusa. Folle inseguimento in viale Scala Greca, la Polizia arresta zio e nipote in fuga

Si è concluso con due arresti in viale Scala Greca un inseguimento mozzafiato. Nel tardo pomeriggio di ieri scene da film per bloccare Giovanni e Steven Merlino, rispettivamente zio e nipote, di 35 e 20 anni. Sono accusati di furto in abitazione e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Una pattuglia delle Volanti, ricevuta la segnalazione di un probabile furto commesso in una villetta di via Modica, si è subito messa sulle tracce dell’auto sospetta, una Fiat 550 X di colore bianco. Ne è nato un inseguimento a velocità, con la Fiat 500 che effettuava manovre pericolosissime, anche contromano, oltrepassando semafori rossi e urtando le autovetture in sosta ed in marcia. .
Il rocambolesco inseguimento è terminato quando l’auto in fuga si è schiantata sul marciapiede nei pressi di un rifornimento di viale Scala Greca.
Durante la fuga, i due uomini hanno tentato di disfarsi di parte delle refurtiva che è stata recuperata dalla Polizia. Altri oggetti sono stati trovati dentro l’auto.
La numerosa merce di provenienza furtiva fa presupporre che il furto alla villetta possa essere stato solamente l’ultimo di una serie che i due soggetti avrebbero perpetrato nei giorni scorsi, anche in alcuni esercizi commerciali.
Sono stati posti agli arresti domiciliari, così come disposto dalla locale Autorità Giudiziaria, in attesa del giudizio direttissimo che si celebrerà nella giornata odierna.




Malsecco: "La coltivazione del limone di Siracusa rischia di scomparire"

Un problema serissimo, non adeguatamente preso in considerazione, che rischia di far scomparire la coltivazione del limone a Siracusa e in gran parte di Sicilia. Non è un allarme da poco quello che lancia Fabio Moschella, imprenditore, ex presidente del consorzio di Tutela del Limone di Siracusa Igp, già assessore alle Attività Produttive.

Il suo sfogo mette in evidenza una situazione grave, che starebbe attanagliando le coltivazioni nel territorio e comunque nell’isola. La causa è quella che Moschella definisce “la più grave diffusione di Malsecco degli ultimi decenni”. La malattia sta colpendo la quasi totalità degli impianti, in alcune aree informa distruttiva. “Eppure- osserva Moschella- sembrerebbe che nessuno stia comprendendo la gravità della situazione”.
Il malsecco è la più grave delle malattie del limone, se non affrontata adeguatamente ha un potenziale di diffusione impressionante. Le avversità atmosferiche degli ultimi anni hanno inciso notevolmente sul suo sviluppo. “Il buon andamento commerciale del mercato del limone -secondo l’ex presidente del Consorzio- negli ultimi anni potrebbe avere attenuato la consapevolezza degli agricoltori. Colpisce il sostanziale silenzio di istituzioni, organizzazioni agricole, politica”. E nemmeno gli aiuti predisposti sarebbero sufficienti.
“La dotazione finanziaria della sottomisura 5.2 del PSR della Regione Siciliana ( 2014/2020 ) -conferma Moschella- risulta assolutamente inadeguata rispetto alle dimensioni del fenomeno. Tale sottomisura destina solo 10 milioni di euro peraltro per un insieme di fitopatie, calamità naturali, avversità atmosferiche. Il Parlamento nazionale discute dal 2018 una proposta di legge che appare anch’essa, al riguardo, insufficiente. Occorre un Piano straordinario per il contrasto al batterio. C’è una bozza in via di elaborazione dei GAL che mi pare un buon punto di partenza. La si discuta urgentemente in ARS, in Parlamento, la si porti a Bruxelles. Serve il contributo fondamentale dei Consorzio di Tutela e del Distretto Agrumi di Sicilia”.
Parlando in numeri, la Sicilia coltiva il 5% della produzione mondiale, il Limone di Siracusa IGP rappresenta il fiore all’occhiello di questa produzione. “Continuare nel silenzio e nella parziale indifferenza-conclude l’ex assessore alle Attività Produttive-  sarebbe davvero imperdonabile”.




Lavoratori siracusani in sciopero della fame, incontro al Ministero. "Daremo battaglia"

Incontro a Roma, al Ministero del Lavoro, per la delicata vicenda che vede protagonisti 21 lavoratori siracusani, da 15 giorni in sciopero della fame. Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, è stato ricevuto dal segretario di presidenza del Senato e componente della Commissione Igiene e Sanità, Pino Pisani, per discutere e analizzare la questione tecnico giuridica del prepensionamento dei 21 operai dell’officina “Industrie Meccaniche Siciliane”, esposti all’amianto. Dal Tribunale di Siracusa avevano ottenuto il riconoscimento dei benefici contributivi ma la sentenza, a causa di un cavillo, è stata poi ribaltata dalla Corte di Appello di Catania e verrà ora impugnata in Cassazione.
“Senza voler entrare nel merito delle disposizioni giudiziali, considerato che questi ex dipendenti sono, comunque, persone professionalmente esposte ad un agente altamente patogeno, bandito dai cicli lavorativi proprio per il suo elevato rischio oncogeno, si vuole trovare, nel rispetto del quadro normativo, una soluzione che consenta loro la fruizione delle prerogative di legge”, ha detto il senatore augustano, Pino Pisani.
Intanto l’Osservatorio Nazionale Amianto annuncia battaglia legale. “Non faremo sconti a nessuno”, dice fermo Bonanni che, pur mantenendo la veste istituzionale di componente della Commissione Amianto voluta dal Ministro Costa, è stato chiaro: “non si accettano compromessi al ribasso, i lavoratori, in quanto malati, hanno comunque diritto al prepensionamento anche in base all’art. 13 comma 7 della l n. 257/1992. Poi ci sono tutte le altre questioni che verranno illustrate nelle competenti sedi giudiziarie”.
Al Ministro del lavoro è stato chiesto di vigilare perché l’Inps non revochi le pensioni che ha concesso con autonomi atti amministrativi. “Questo colpo di mano non può giustificare la revoca delle pensioni”. Anche il coordinatore siciliano Ona, Calogero Vicario, rilancia. “Abbiamo maneggiato, respirato e anche mangiato l’amianto. Il Tribunale di Siracusa ci ha dato ragione e ora la Corte di Appello ribalta l’esito della causa e questo è inammissibile, per cui continueremo lo sciopero della fame fino alla morte. E’ necessario che il Governo, che si è presentato come il governo del popolo, non si presti ad iniziative persecutorie e vessatorie in danno dei lavoratori”.




Raffinazione, la Femca Cisl: "Musumeci decida, chiudere tutti o sostenere ammodernamento?"

“Il governo Musumeci faccia chiarezza sul futuro delle aziende petrolchimiche in Sicilia, dicendo se intende far chiudere tutte le raffinerie dell’isola o sostenerne l’ammodernamento”. Dal consiglio generale della Femca Cisl Sicilia riunitosi ieri in webinar parte una richiesta netta. “Da tempo chiediamo all’esecutivo regionale di indicare il piano per l’industria nell’isola – afferma il segretario generale della Femca Cisl Sicilia, Franco Parisi – mentre assistiamo a dibattiti sull’energia che non affrontano il tema del petrolchimico, nonostante la Sicilia sia polo nazionale per la raffinazione. Si abbia il coraggio di prendere una posizione chiara, dicendo a chiare lettere quali prospettive si immaginano per l’industria nell’isola”.
La Cisl sottolinea l’anomalia tutta siciliana rispetto ai parametri per le emissioni fissati dal Governo Musumeci nel “Piano regionale per la qualità dell’aria”, che ha imposto un nuovo riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata solo qualche mese fa e valida sino al 2030. I nuovi valori emissivi indicati dalla Regione per tutte le aziende non sono stati mai applicati da nessun’altra regione d’Italia perché avrebbero come conseguenza inevitabile l’immediato blocco di qualsiasi attività industriale. La federazione dei chimici della Cisl siciliana, insieme a Cgil e Uil di categoria, incontrerà il prossimo 23 luglio, l’assessore regionale al territorio e Ambiente, Toto Cordaro, “al quale ribadiremo che siamo da sempre in prima linea affinché si realizzi nell’isola uno sviluppo ecosostenibile”.
“Il sistema industriale europeo – continua Parisi – dimostra che è possibile fare industria nel pieno rispetto dell’ambiente. È ovvio che occorre da un lato l’impegno della Regione a sostenere gli investimenti privati e dall’altro che le multinazionali definiscano il piano aziendale e le risorse stanziate. Qualora il governo Musumeci voglia invece voltare pagina sul settore petrolchimico in Sicilia, si esca dalle ambiguità. Ci sono in bilico decine di migliaia posti di lavoro fra diretto e indotto, non si può rimanere in un limbo”. Il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, sottolinea l’assenza di una precisa indicazione sul petrolchimico regionale anche nei documenti programmatici del governo Musumeci. “Nel Def varato dalla giunta – continua Cappuccio – non c’è traccia delle linee di sviluppo del sistema industriale siciliano, nonostante oggi sia uno di quelli che maggiormente risente della crisi causata dall’emergenza pandemica e dal conseguente rallentamento della produzione e dei consumi. Noi chiediamo da tempo al governo Musumeci di illustrare quale futuro immaginino per la Sicilia. Noi abbiamo presentato un nostro piano di rilancio per l’isola, ma a oggi ancora siamo in una fase di stallo e di incertezza”. Per il leader della Cisl siciliana, “è ora di uscire da quest’empasse. Non possiamo assistere a un rimpallo di responsabilità fra le multinazionali e la Regione – chiosa Cappuccio – perché il rischio è che si realizzi una desertificazione del sistema produttivo dell’isola senza che vi sia un progetto alternativo a quello attuale. Delle due l’una: o si ammodernano le industrie, con risorse private e pubbliche e con il sostegno delle istituzioni regionali, oppure si chiudano le raffinerie, con evidenti problemi occupazionali e produttivi nei territori. L’industria green è possibile, come avviene in tutto il resto d’Europa. Non possono esserci ulteriori alibi”. Per Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl nazionale: “Il vero problema in Sicilia è rappresentato dai progetti esecutivi: abbiamo il primato di fondi Fas non spesi che dobbiamo restituire, e fino a quando non ci sarà la capacità di tradurre i finanziamenti in progetti e opere saremo condannati al deserto industriale, alla mancanza di sviluppo e di un lavoro per centinaia di migliaia di siciliani disoccupati”. “Il presidente Musumeci – prosegue Garofalo – ha modificato la normativa sulla qualità dell’aria, già regolata dal ministero dell’Ambiente, in maniera talmente restrittiva dal renderla incompatibile con qualsiasi attività industriale al momento presente sull’isola. Si dedichi invece a mettere in campo tutte le soluzioni possibili per attrarre investimenti in Sicilia, per dare futuro e speranza ai siciliani, utilizzando i fondi europei per garantire la sostenibilità delle imprese, lo sviluppo delle infrastrutture e della logistica, nel rispetto dell’ambiente. Il governo siciliano ha una grande opportunità: rendere l’isola attrattiva per l’industria ambientalmente e socialmente sostenibile per assicurare un vero sviluppo al territorio siciliano e un futuro sull’isola ai tanti giovani costretti a lasciarla”.




Dieci hotspot per navigare gratis in wi-fi a Noto: da piazza Municipio alla Villa Comunale

Dieci nuovi hotspot per internet gratis in alcune zone di Noto. E’ stata completata l’installazione delle infrastrutture tecnologiche che permetteranno la navigazione gratuita sul web, in wi-fi. Una iniziativa realizzata grazie ai fondi della Commissione Europea che ha promosso l’iniziativa “WiFi4EU” a cui l’amministrazione Bonfanti ha aderito. Per navigare, basterà trovarsi nei pressi di uno dei 10 hotspot, attivare la connessione wi-fi sul proprio dispositivo e selezionare la rete WiFi4EU.
“Siamo una città smart – commenta il sindaco, Corrado Bonfanti – e sempre più connessa. Così facendo eroghiamo servizi e riceviamo informazioni per le nostre strategie di sviluppo”.
Gli hotspot sono stati installati in piazza Municipio, piazza XVI Maggio, via Nicolaci, piazza Municipio (3), corso Vittorio Emanuele, porta Ferdinandea, Villa Comunale e piazza Bolivar.




Scappa dai Carabinieri ma si ribalta con l'auto nella corsa: arrestato 47enne netino

Il netino Giuseppe Gallo è stato arrestato dai Carabinieri di Canicattini Bagni, nella flagranza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Una chiamata al 112 aveva segnalato la presenza di un uomo in stato di agitazione all’interno di un ristorante lungo la Maremonti. Alla vista delle divise, Gallo è salito a bordo della sua autovettura tentando una precipitosa fuga verso Noto.
Nella corsa spericolata per eludere il controllo, la sua vettura è capottata, ignorando i numerosi tentativi di “alt” intimati dalle diverse pattuglie dell’Arma, nel frattempo intervenute.
L’uomo è stato trasportato presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Umberto I” di Siracusa, dove è stato curato e giudicato guaribile in 10 giorni e tratto in arresto. E’ stato posto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea




Siracusa. Una via per Camilleri e il De Simone si chiama ufficialmente…De Simone

Siracusa avrà una via che porterà il nome di Andrea Camilleri. Lo Stadio comunale viene invece intitolato ufficialmente a Nicola De Simone. Sono alcune tra le decisioni assunte dalla commissione toponomastica del Comune. Una serie di approfondimenti condotti su altrettante proposte presentate. Via Andrea Camilleri , in ricordo dello scrittore recentemente scomparso, “padre” del commissario Montalbano, si troverà lungo il tratto che va dall’incrocio di viale Teracati-Teocrito- Gelone a via dell’Anfiteatro, sostituendosi, quindi, a via Augusto.

Lo Stadio comunale di via Montegrappa diventa definitivamente e ufficialmente Stadio Nicola De Simone.

Sarà dedicato a Mario Francese, invece, lo slargo davanti a Casina Cuti, in memoria del giornalista vittima della Mafia.

Nella zona alta nasce Via Vincenzo Cappello ( Avvocato ) deceduto nel 2017, tra i civici 25 e 43 dell’attuale  Via Solarino.

Siracusa avrà inoltre Il Giardino delle Madri della Costituzione ( dedicato alle ventuno Donne elette all’Assemblea Costituente ) Ubicazione : area a verde  tra Corso Umberto , Foro
Siracusano, e Via Malta. –
La banchina interna al Porto sarà intitolata al compianto Ammiraglio Antonino Munafò, che fu comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, scomparso a seguito di un tragico incidente nel 2009.

La Commissione, inoltre , propone di dedicare la sala riunione del Mercato Ortofrutticolo di
Siracusa , ai Commissionari Soci Fondatori: “ Sala Commissionari Mercato Ortofrutticolo di
Siracusa “
“Si” ad una targa in memoria di Giuseppe Grasso, l’anziano morto a seguito dell’aggressione di un gruppo di ragazzi. La targa sarà apposta sulla facciata esterna della sua abitazione in via Ronco secondo di via Servi di Maria.
A Francesco Garogalo, deceduto per via di un tragico incidente in contrada Fusco nel 2012 sarà dedicata un’altra targa in un’area a verde del Largo Porto Piccolo.
La Sala Foyer del Teatro Comunale dovrebbe essere dedicata al baritono Carmelo Mollica, morto nel 2005.

Per quanti sono deceduti prima dei dieci anni prescritti, il segretario della commissione, Sebastiano Contavalle, richiederà autorizzazione alla Prefettura.

Si,infine, a Largo Jano Battaglia, dirigente Iacp, vicesindaco e assessore e soprattutto grande appassionato di Sport , per il quale, con l’Aics, si è tanto speso fino agli ultimi suoi giorni. Per l’inaugurazione, data fissata per il 12 agosto prossimo. A lui sarà dedicata la rotatoria tra viale Santa Panagia e via Europa




Black Trash, dal Riesame scarcerazione per il dirigente del Libero Consorzio

Il Riesame ha disposto la scarcerazione anche del dirigente del Libero consorzio di Siracusa, Domenico Morello. Era finito coinvolto insieme agli imprenditori Salvatore Grillo Montagno, Angelo Aloschi e Gianfranco Consiglio nell’operazione Black Trash della Guardia di finanza. Per loro accuse a vario titolo di illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro, truffa aggravata e corruzione per l’esercizio della funzione.
Scarcerazione per mancanza delle esigenze cautelari ma Morello non potrà tornare nel suo ufficio, nella ex Provincia Regionale di Siracusa, per i prossimi sei mesi. Attese le motivazioni.
Secondo le accuse la società dei tre imprenditori siracusani avrebbe voluto realizzare ad Augusta una piattaforma per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti speciali. Per potere procedere, sostengono gli investigatori, la società avrebbe avuto la necessità di un’autorizzazione del dirigente pubblico che avrebbe chiesto in cambio due assunzioni. Accuse rigettate dalla difesa degli indagati.