Siracusa. Sopralluogo del Dap a Cavadonna, il garante: "Struttura ok ma ritardi nelle cure ai detenuti "

Provvedimenti urgenti per due serie criticità che riguardano il penitenziario di Cavadonna: i ritardi nelle cure mediche e ospedaliera e la carenza di colloqui con il magistrato di sorveglianza. Il garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Siracusa, Giovanni Villari ha sottoposto i due temi al presidente del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Bernardo Petralia, venerdì in visita alla casa circondariale di Siracusa.

La visita,che rientra nell’ambito di un programma che coinvolge molti istituti di pena, è stata anche occasione per visionare gli ambienti del penitenziario, e soprattutto i lavori effettuati nel blocco 50 interessato dalla rivolta di marzo scorso. I lavori di ristrutturazione del secondo piano sono stati recentemente completati e a breve anche il primo sarà nuovamente fruibile. Rimarranno i lavori di manutenzione straordinaria al terzo piano, attualmente occupato e destinato alla sezione dei protetti.

Tra gli elementi di eccellenza, il biscottificio interno al carcere, laboratorio di produzioni alimentari biologiche siciliane.

Il laboratorio tessile, invece, ha realizzato di recente 15 mila mascherine protettive anti-covid.
Petralia ha garantito attenzione per le rivendicazioni della polizia penitenziaria, da tempo in difficoltà per problemi legati al drastico dimensionamento dell’organico.




Siracusa. Scuola nel caos, le Associazioni Familiari: "I genitori pretendono certezze"

Manca poco più di un mese alla riapertura delle scuole e i tanti punti interrogativi che pesano sulle scuole mettono in agitazione le famiglie. A dare voce ai genitori di bambini e ragazzi che, dopo mesi di didattica a distanza torneranno in classe, è il Forum delle Associazioni Familiari della provincia, attraverso il presidente, Salvo Sorbello, che ha scritto ai sindaci dei ventuno Comuni del territorio per invitarli a predisporre al più presto tutto quello che è necessario per arrivare preparati all’appuntamento di settembre.
Proprio nei giorni scorsi alcuni sindacati hanno evidenziato la mancanza di condizioni idonee alla riapertura corretta degli istituti scolastici. “Appare incredibile – rileva Sorbello – che, mentre attività di gran lunga meno importanti di quella scolastica hanno da tempo ripreso a pieno ritmo e miliardi siano stati distribuiti ad aziende decotte come l’Alitalia, ci siano ancora tanti ostacoli da superare per far tornare, in sicurezza, gli studenti sui banchi. Restano insoluti vari problemi: la misurazione della febbre dei bambini, ad esempio, verrebbe lasciata esclusivamente alle famiglie, che devono farlo a casa. Ma cosa accadrà se qualche genitore non vigilerà attentamente? Assai problematica-prosegue Sorbello-  la situazione della scuola dell’infanzia, dove non si deve rispettare la distanza di un metro e i bambini andranno divisi in piccoli gruppi, senza che però venga specificato cosa si intenda per piccoli gruppi e quante insegnanti saranno necessarie. Docenti che hanno un’età media alta: il 75% ha più di 45 anni e autorevoli studi dimostrano come in altre nazioni ci siano stati numerosi casi di decessi e forme gravi di covid-19 tra il personale scolastico.Cosa accadrà nel malaugurato caso che qualcuno (alunno, insegnante, personale non docente) dovesse risultare positivo?”. Interrogativi a cui il presidente del forum aggiunge l’elenco dei problemi che attanagliavano già l’edilizia scolastica locale, come la mancanza, in alcuni casi, di certificati di agibilità o prevenzione antincendio. La richiesta è quella di un intervento celere per garantire sicurezza agli alunni e serenità alle famiglie e per riaprire anche gli asili nido comunali, rimasti chiusi nel precedente anno scolastico.

Critico, in particolar modo, con il Comune di Siracusa, l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo. “Ad oggi-tuona-  nessuna conferenza di servizi è stata indetta per concordare con i dirigenti scolastici, i sindacati e i rappresentanti dei genitori l’avvio di tutte le attività operative in sicurezza, avendo particolare cura nei confronti degli studenti con disabilità a cui, da subito, vanno garantiti i servizi di integrazione scolastica.Gli studenti e i bambini devono tornare in classe, ma per tornare in classe occorrono più locali e maggiori servizi”.




Avola si dota di "Lidolido", l'app gratuitia che ti dice se c'è posto in spiaggia

Si scarica gratuitamente dal proprio store di riferimento e consente di misurare la capienza delle spiagge del litorale per capire se c’è posto a sufficienza o se è preferibile scegliere un altro tratto del Lido di Avola. Il Comune si è dotato di questa tecnologia, operativa dall’appena trascorso fine settimana. Si chiama “Lidolido- in spiaggia in sicurezza”.
“Grazie alla tecnologia possiamo davvero rendere più funzionali e allo stesso tempo maggiormente sicure tante azioni che fanno parte della nostra quotidianità – dicono il sindaco Luca Cannata e l’assessore al Turismo Giuseppe Costanzo – da qui nasce Lido Lido. Semplificazione e sicurezza alla base della nostra scelta di dotarci dell’app per questa estate: il sistema, infatti, è assolutamente sicuro e garantisce la privacy di chi lo utilizza”.
Il sistema è stato pensato per agevolare le persone ad andare al mare in sicurezza e nel rispetto degli altri, anche in considerazione delle misure anti covid. Con la scansione del QR code, chi arriva in spiaggia può controllare se sia stato o meno raggiunto il numero limite di capienza e, dunque, capire se sia necessario spostarsi di qualche metro e accedere alla spiaggia successiva.Istituito anche un servizio di steward, gestito dai volontari di “Misericordia” in aggiunta al servizio di salvataggio.




"Conversazioni Siracusane" al tramonto, il nuovo festival letterario fino ad agosto

Nuovo Festival letterario a Siracusa. Lo coordina Roberto Fai , con le librerie della città. “Conversazioni Siracusane”, spiega l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, “non solo arricchisce l’estate culturale di Siracusa ma si proietta verso un progetto di Festival della letteratura che potrà fare da cornice fin dal prossimo anno al Premio Vittorini e già da questa estate contribuirà alla vivacità culturale e turistica di Siracusa, in un luogo ritrovato e a me particolarmente caro”. Fai spiega che l’idea di questo ciclo di “Conversazioni siracusane” – incontri, libri, parole, immagini in Ortigia, “al tramonto”, è nata durante il lockdown. Il Festival inizierà il 22 luglio e si protrarrà sino al 9 settembre.
L’idea è stata quella di “fare rete”, coinvolgendo le Librerie e il mondo culturale di Siracusa, per offrire ai cittadini e ai viaggiatori un’occasione per volgere lo sguardo altrove: al pensiero, alla socialità e alla cultura”

L’evento avrà come scenario la ritrovata sede storica del Gargallo e prenderà il via mercoledì 22 luglio al tramonto.
Tanti autori tra i quali la giovane Veronica Galletta, siracusana e vincitrice del Premio Campiello, Paolo Di Stefano e Claudio Martelli.




Siracusa. Manutenzione straordinaria per 16 alloggi popolari: lavori per 800 mila euro

Manutenzione straordinaria per 16 alloggi di un immobile dell’Iacp, in via Bonincontro, al civico 4. L’Istituto Autonomo Case Popolari ha ottenuto un finanziamento di quasi 800 mila euro per la riqualificazione energetica e la manutenzione straordinaria dell’edificio. A comunicarlo, l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo. “Le risorse- fa notare- arrivano dalle economie dei fondi ex Gescal. Bistrattata, però,la provincia di Siracusa. Su 40 progetti- conclude l’ex parlamentare dell’Ars- solo uno è stato finanziato nel nostro territorio”.




Aboubakr e il giro nudo a Cassibile, l'accusa: "dov'erano i sedicenti angeli dei migranti?"

“Un ragazzo africano con problemi psichici”. Così il mediatore culturale Ramzi Harrabi definisce Aboubakr, autore di quella passeggiata senza abiti a Cassibile che ha dato il via ad un acceso confronto su migrazione e integrazione.
Gli abitanti della frazione siracusana hanno mostrato la loro stanchezza verso una situazione ibrida che crea ed ha creato spiacevoli situazioni. E queste hanno finito per pesare sulla bilancia della solita pacifica convivenza. I cassibilesi hanno mostrato il loro malcontento facendo ricorso al più democratico degli strumenti: la possibilità di scendere in piazza. A scanso di equivoci, anche l’assessore alle politiche di integrazione, Rita Gentile, ha chiaramente detto che “a Cassibile il razzismo non c’entra nulla”.
Semmai anni e anni di sottovalutazione (minimizzazione) di un fenomeno sociale comunque impattante, in una comunità ristretta, presentano ora il conto. Se proprio l’indice va puntato verso qualcuno, è bene che si cerchi fuori da Cassibile e nelle stanze dei “palazzi” dove giacciono segnalazioni e richieste di intervento – da una parte e dall’altra – forse impilate in colonne alte decine di centimentri.
Ramzi Harrabi è critico nei confronti del sistema dell’accoglienza, e anche questa volta non nasconde la sua sorpresa. Intanto per la rabbia sociale (o forse sarebbe meglio dire social) esplosa tutto attorno alla baraccopoli. “E’ scattata una guerra mediatica fra chi si sente invaso e chi con l’immigrazione fa soldi e curriculum, senza mai considerare o interpellare i diretti interessati”, dice.
In effetti, a Cassibile il clima è sereno. Se qualcuno la immagina come una cittadina dove è in corso una caccia all’immigrato, rimarrebbe deluso dallo scoprire come la realtà quotidiana sia completamente diversa. Qui chiedono soltanto che ci sia ordine sociale e decoro, senza colori di pelle o di politica.
Qualcuno si prende pensiero anche per Aboubakr. “Come sta u niuru cca si fici a passiata nuro?”, si domandano su di un marciapiede poco distante dalla chiesa. E’ ricoverato in ospedale, dopo il Tso. Forse finirà in un centro, il papà lo vorrebbe a casa, in Guinea Bissau. “Aboubakr è in Italia regolarmente. E’ arrivato dalla Libia con un barcone ed è stato subito inserito in un centro gestito da una cooperativa”, racconta Harrabi con il solito disincanto verso un sistema di accoglienza che non lo hai mai convinto totalmente. “Poi lo hanno dismesso, gli hanno detto di affrontare una vita da solo che lui non era in grado di affrontare. Il ragazzo era fragile e il sistema dell’accoglienza non gli ha mai restaurato l’ anima. Era solo un numero, una spesa da rimborsare forse. Non una persona davvero da aiutare”, attacca Harrabi.
“E’ padre di due bambini e sta male da un bel pò. Era aiutato soltanto dai suoi fratelli nella baraccopoli, nessuna associazione o ente lo ha aiutato. E parlo di quelli che si professano angeli che aiutano i migranti. Dov’erano quando dalla baraccopoli chiedevano aiuto per lui? Dov’erano quando Aboubakr ha bruciato, settimane fa, la moschea della baraccopoli? Lui era in tilt. Lo sapevano tutti. Ma nessuno lo ha aiutato”. E forse questo è uno dei punti su cui bisognerebbe interrogarsi davvero. E dovrebbero farlo i partigiani di una o dell’altra schiera di pensiero.
“Ho chiamato il papà di Aboubakr. Al telefono mi ha supplicato di rimandargli il figlio indietro. Ha una famiglia, dei bambini che lo aspettano. E qui in Italia si è bruciato dentro. Voi avete visto un ragazzo nudo, io ho visto una realtà cruda”.




Coronavirus, in provincia di Siracusa uno dei nuovi casi in Sicilia

Uno dei quattro nuovi casi di positivi al coronavirus registrati in Sicilia nelle scorse ore, tocca la provincia di Siracusa. Si tratta infatti di una ragazza, non del capoluogo, rientrata di recente dall’America Latina e con sintomi che hanno fatto subito pensare ad un possibile covid-19. Il tampone ha poi confermato i sospetti.
La ragazza è stata posta in isolamento, come da protocollo.
Nei dati del ministero della Salute sui contagi da coronavirus, aggiornati al 18 luglio (ieri), aumentano intanto anche i ricoverati nell’Isola che sono passati da 9 a 14. Vuote comunque le terapie intensive covid.
Nelle scorse 24 ore sono stati effettuati 1.942 tamponi. Oltre al nuovo caso di coronavirus in provincia di Siracusa, gli altre tre nuovi contagiati si trovano nelle province di Catania, Agrigento ed Enna.
Dall’inizio dell’epidemia sono adesso 330 i contagiati totali in provincia di Siracusa. Le autorità sanitarie regionali invitano a non abbassare la guardia ed a rispettare le misure disposte per il contenimento del virus.

Foto dal web




Siracusa. Biglietteria chiusa a Casina Cuti, rabbia dei commercianti: "così chiuderemo"

“Con la biglietteria chiusa nel fine settimana, non vediamo un turista qui. Li vediamo passare da lontano. Facciamo incassi da 4 euro al giorno, come pensano che possiamo andare avanti? Chiuderemo tutti”. I commercianti di Casina Cuti si sfogano a più voci. “Quando ci fecero spostare dentro questo recinto, ci promisero con un protocollo che la biglietteria sarebbe rimasta nell’area e non solo all’interno del parco archeologico. Sono passati poco più di dieci anni e, forse, hanno deciso che per noi è arrivato il momento di chiudere”, dicono con un misto di rabbia e rassegnazione.
Prima il coronavirus, poi il lockdown e adesso una ripartenza lenta del turismo: è un anno orribile per quei commercianti, popolarmente definiti “venditori di souvenir”. Ma nella grande area di Casina Cuti, prima della biglietteria che nel fine settimana rimane ancora chiusa, ci sono bar, attività di ristorazione, un presidio di Polizia Municipale e – ovviamente – i venditori di souvenir.
Ieri hanno anche assistito ad un curioso fuoriprogramma all’ingresso dell’area archeologica della Neapolis. I turisti in fila per l’acquisto del biglietto sono stati invitati dai Carabinieri a rispettare le misure di contenimento dei contagi da covid-19: distanziamento, mascherina, no assembramenti. Nessuna sanzione, solo un bonario richiamo lungo il viale del Paradiso dove si trova l’unica biglietteria attiva nel week end. Aumentando, anche per le dimensioni della strada, la possibilità che si creino assembramenti.
Eppure, poco distante, nell’area di Casina Cuti c’è quell’ampia biglietteria ospitata in locali comunali appositamente rimessi a nuovo. Gli spazi lì consentirebbero di eliminare il rischio di lunghe code e assembramenti. Anche battendo su questo, i commercianti di Casina Cuti chiedono che quella biglietteria resti aperta nel fine settimana, quando maggiore è l’afflusso alla Neapolis.
Una eventuale decisione spetterebbe alla Aditus, concessionaria di servizi tra cui la biglietteria. Ma per i commercianti di Casina Cuti dovrebbe valere quel protocollo originario che li convinse a spostarsi in quell’area recintata e firmato anche dal Comune, assieme alla Soprintendenza ed all’allora concessionario dei servizi. Assicurava la presenza della biglietteria poco distante dai loro shop, proprio per garantire il passaggio dei turisti che – altrimenti – sarebbero andati dritti all’interno dell’area archeologica. Proprio quello che accade nei fine settimana. Da quel protocollo tanto e cambiato, dalle amministrazioni pubbliche alla stessa società che gestisce la biglietteria. Forse una nuova intesa non guasterebbe. Ma chi si assume la responsabilità di riaprire il dialogo tra le parti?




Siracusa. In cento alla stazioncina di Fontane Bianche per chiedere la fermata

Poco meno di cento persone hanno atteso questa mattina il passaggio del treno alla stanzioncina di Fontane Bianche. Non dovevano salire a bordo, visto peraltro che il treno non osserva fermata nella contrada balneare.
Hanno invece manifestato per chiedere il ritorno di quello stop di pochi minuti ma che, con successo, negli anni scorsi aveva favorito lo spostamento verso il mare senza necessità di usare l’auto.
A promuovere l’iniziativa è stato il movimento Circolare Siracusa insieme al Raggruppamento Siracusa Sud, ai presidenti delle associazioni Io Amo Fontane Bianche, Comitato Pro Arenella, Plemmyrion, Comitato Pane e Biscotti “torre Ognina”.
Hanno partecipato alla manifestazione anche il parlamentare Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito. I due esponenti del Movimento 5 Stelle hanno ottenuto dall’assessore Falcone l’impegno al ritorno della fermata la domenica e nei festivi. Intanto presegue su change.org la raccolta firme da inviare a Trenitalia.
Sullo striscione mostrato al passaggio del convoglio, la scritta “Non perdiamo questo treno”. Tra i promotori dell’iniziativa, Carlo Gradenigo ex consigliere comunale di Lealtà e Condivisione.




Siracusa. Sequestrato il peschereccio libico dei migranti: a bordo, 9 in quarantena

Il peschereccio battente bandiera libica usato da 9 migranti per raggiungere la Sicilia è stato posto sotto sequestro preventivo. Un provvedimento eseguito dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza.
L’imbarcazione, ora ormeggiata nel porto rifugio di contrada Stentinello a Targia, era stata intercettata a poche miglia da Portopalo e poi scortata sino al porto Grande di Siracusa per poi venire destinata a Stentinello. Per i 9 migranti a bordo, negativi al covid, è stata comunque disposta la quarantena, senza possibilità di scendere a terra. Ieri un egiziano di 23 anni, Abou Shahin Salem Ibrahim, è stato arrestato e posto ai domiciliari a bordo.