Incendio Ecomac, Carta: “Basta impianti vicino ai centri abitati o iniziamo a parlare di smantellamento”

“L’incendio alla Ecomac e le sue conseguenze mettono seriamente a rischio l’immagine di questo territorio e rischia di vanificare l’enorme sforzo compiuto in questi anni dai comuni di quest’area, anche con importanti investimenti”. Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta non nasconde la sua amarezza e torna innanzitutto a chiedere che gli impianti di questo tipo vengano per legge collocati in luoghi distanti dai centri abitati e dai siti culturali. Nelle parole del presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars c’è pessimismo e la volontà di adottare decisioni radicali per il territorio. “Le conseguenze di quest’incendio- ricorda Carta- continueranno a danneggiarci a lungo. L’episodio dovrebbe essere affrontato alla stregua delle calamità. Sbagliato addossare le responsabilità ai sindaci- puntualizza- nonostante in questi giorni qualcuno punti l’indice contro i primi cittadini. L’assessorato regionale all’Ambiente deve rivestire un ruolo di primo piano in questo contesto, come il Libero Consorzio. Le norme ambientali, in ogni caso, si fanno a Roma”. Carta chiede la modifica della legge 152 del 2006, che disciplina la tutela ambientale e la gestione dei rifiuti in Italia. “Nessuno deve poter realizzare impianti di questo tipo vicino ai centri abitati-ribadisce Carta- Il danno arrecato con quest’ulteriore incendio è ormai fatto e le conseguenze sulla salute dei cittadini ci saranno, soprattutto nella zona iblea e fino a Carlentini. Non possiamo più rimanere in silenzio- tuona Carta- O si avvia una riflessione seria e chiara, o meglio iniziare a parlare davvero di smantellamento e di bonifica sana. Sono insoddisfatto delle azioni compiute fino ad oggi, anche dei risultati delle prescrizioni. Ho sempre avuto buoni rapporti con i privati nella zona industriale ma oggi mi ritengo insoddisfatto”. Carta annuncia la convocazione della commissione Ambiente ad Augusta, “a cui partecipino anche i nostri parlamentari nazionali- spiega- perché si cambi impostazione”. Nei prossimi giorni, inoltre, il sindaco di Melilli invierà una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.. “Gli racconterò tutto quello che è successo- anticipa Carta- La lettera è quasi pronta”.
Intanto ad Augusta, il sindaco Giuseppe Di Mare ha revocato l’ordinanza che disponeva la chiusura di uffici, impianti, del cimitero e della biblioteca e con cui si chiedeva ai cittadini di rifugiarsi al chiuso. Di Mare ha comunque invitato i cittadini a prestare ancora attenzione, nonostante “sia da escludere che l’incendio possa riprendere forza. Continuiamo a stare insieme -ha detto il primo cittadino attraverso le sue pagine social- e aspettiamo che il rogo sia del tutto spento per far partire la fase due, quella che ci porterà ad un confronto serrato con l’azienda nel rispetto dei ruoli di ciascuno, in primis della Magistratura, dell’Arpa, che ci fornirà tutti i dati, della prefettura e dei sindaci coinvolti”.
A sottolineare il ruolo svolto dalla prefettura in questa vicenda è anche la ICOS Serbatoi S.p.A. Il Direttore Tecnico Salvatore Costantino esprime “un sentito ringraziamento a Sua Eccellenza il Prefetto per la prontezza, la sensibilità istituzionale e l’attenzione dimostrata in occasione del grave incendio verificatosi presso lo stabilimento Ecomac. In un momento di particolare difficoltà per il settore- aggiunge- il tempestivo intervento della Prefettura e la vicinanza concreta ai lavoratori impegnati nel comparto petrolchimico hanno rappresentato un segnale importante di presenza dello Stato e di tutela del lavoro e della sicurezza. La ICOS Serbatoi S.p.A. rinnova la propria disponibilità alla massima collaborazione con le istituzioni, nella convinzione che solo attraverso un dialogo costante e sinergico sia possibile affrontare le emergenze e salvaguardare il tessuto produttivo del nostro territorio”




Nube nera, Gilistro batte i pugni all’Ars: “Dove sono le istituzioni davanti al disastro?”

Massima attenzione sulla provincia di Siracusa, alla luce dell’incendio alla Ecomac, non ancora domato a distanza di quattro giorni dall’inizio del rogo. L’ha chiesta all’Ars il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle,che nel corso di un intervento dai toni forti ha anche annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente.
“In questo momento è in atto un ulteriore disastro ambientale-ha detto Gilistro – La provincia di Siracusa dice basta. Questo territorio non ne può più. L’incendio di Ecomac, ad Augusta, per la seconda volta dopo tre anni- ha aggiunto il parlamentare regionale del M5S- è un disastro ambientale senza precedenti. I sindaci hanno chiesto ai cittadini di chiudersi in casa, ma questo ha senso nel caso di una nube tossica che dura poche ore. Quando, però, un incendio è ancora in atto dopo giorni- fa presente Gilistro – è una presa in giro nei confronti dei cittadini, perché anche se ti chiudi in casa, quell’aria la respiri e la respirano i nostri figli. Questo posto è una polveriera”. Poi una provocazione. “Allora donate ai cittadini maschere antigas, bombole di ossigeno, perché non possono più respirare. I danni di questi disastri ambientali dureranno decenni”. Il deputato regionale chiede dove siano “le istituzioni e dove i rimborsi per chi ha perso tutto per via degli incendi negli anni scorsi. Siamo stanchi di ordinanze ignorate, di controlli fantasma, di silenzi comodi- prosegue Gilistro- Se Siracusa è una polveriera è per colpa dell’incuria. I rovi abbandonati ovunque sono benzina. E poi ci sorprendiamo se brucia tutto?”. Toni ancora più alti nel passaggio successivo.
“Preferiamo morire di fame -tuona il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle – che asfissiati. Cosa sta facendo questo governo?”. Gilistro ha presentato un’interrogazione urgente su questo tema. In aula ha, però, anche affrontato un’altra vicenda, quella relativa ai danni arrecati dagli incendi due anni fa in provincia di Siracusa, quando anche abitazioni, oltre che terreni privati, furono raggiunte dalle fiamme. “Per queste famiglie non ci sono ancora rimborsi, nonostante le nostre richieste e nonostante quello che questi cittadini hanno subito. Se tutto questo continuerà-annuncia Gilistro- protesterò ancora e dovrete portarmi via con forza da quest’aula”.




Rogo alla Ecomac, Auteri e Scarinci: “Le leggi ci sono e impongono responsabilità”

“Il caso dell’incendio Ecomac ci induce a riflettere e fare alcune considerazioni al di là di tante esternazioni che, considerata la gravità dell’evento, comprensibilmente si sono lette in questi giorni. In ossequio alle Linee Guida emanate con DPCM del 27/08/2021 gli impianti di trattamento di rifiuti perseguono l’obiettivo di aggiornare e rafforzare le misure di prevenzione e controllo rischi derivanti da rilasci, incendi o esplosioni. È senza dubbio in questa materia che vanno ricercate le possibili responsabilità sull’incidente avvenuto alla Ecomac, che ha destato i gravi problemi di questi giorni. La stessa legge tra le altre cose prevede la responsabilità diretta delle aziende, e quindi anche di Ecomac, rispetto alla redazione e al continuo aggiornamento dei piani di emergenza interno ed esterno in caso di incidenti, anche in questo a primo impatto v’è da verificarne il funzionamento nel corso dell’emergenza”. A parlare sono il deputato regionale Dc Carlo Auteri e il suo collaboratore Beniamino Scarinci, ex assessore all’Ambiente a Priolo, oltre che componente della commissione Aia al ministero dell’Ambiente e dipendente Arpa (in aspettativa). “Si deve tenere conto che la nostra area industriale è stata dichiarata Aerca con decreto 189/2005 dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, dopo circa un anno il Ministero ha emanato il nuovo testo unico ambientale con il Dlgs 152/2006, con tale legge sono state introdotte le Aia, nazionali e regionali, le quali prevedono che nella loro istruttoria si tenga conto del contesto dell’area e della pressione ambientale nella quale l’insediamento che viene autorizzato opererà, già su questo punto il Ministero ha sempre trattato gli impianti come singole realtà senza tenere conto delle caratteristiche del sito industriale di Priolo, di conseguenza si è venuto meno nel considerare la sommatoria delle varie possibili fonti di inquinamento e in più non sono stati classificati e normati una classe di composti chimici e organici”. Nel 2010, ottemperando alla direttiva comunitaria 2008/50/CE, il ministero ha emanato il Dlgs 155/2010 che è la legge che fissa i limiti di alcuni inquinanti in atmosfera ai fini della cosiddetta “Qualità dell’aria”. Sono queste le norme che guidano le attività degli enti di controllo. “Di questo dobbiamo tenere conto quando ipotizziamo una scarsa o assente attività di controllo o peggio la falsità dei dati che vengono forniti, in questo caso dobbiamo affermare, come già fatto nelle sedi opportune nel corso degli anni, che la legge 155/2010 è una legge che si basa fondamentalmente sull’inquinamento derivante dal traffico veicolare e non da una zona industriale – sottolineano Auteri e Scarinci – tanto è vero che le centraline disposte sul nostro territorio analizzano in continuo l’atmosfera rispetto ad una minima parte di inquinanti che invece provengono dal polo industriale, per di più i dati che rilevano le centraline sono validati sulla base delle concentrazioni riscontrate nel tempo, un polo industriale come il nostro meriterebbe invece una valutazione dei flussi di massa degli inquinanti così da capire le quantità e la massa di inquinanti che vengono apportati in atmosfera e non la loro concentrazione perché in questo caso l’effetto diluizione mistifica il dato della massa totale di inquinanti in atmosfera alla quale i cittadini sono esposti con i conseguenti rischi per la salute”. In conclusione, oltre a ringraziare il lavoro degli organi di controllo, dei vigili del fuoco e della protezione civile – che con determinazione hanno scongiurato il peggio – si aspettano i dati delle analisi specifiche su quella classe di inquinanti (diossine e furani) che daranno il quadro sui reali danni causati da questo incendio. “Esortiamo l’Autorità Giudiziaria ha svolgere le indagini rispetto alle responsabilità dirette, qualora vi siano e auspichiamo che il Ministero intervenga con una norma sulla qualità dell’aria che non può essere più la stessa per un polo industriale come il nostro e il comune italiano nel quale si respira l’aria più pulita – concludono Auteri e Scarinci – perché allo stato attuale è così, il ministero deve farsi carico di emanare una norma specifica per le aree industriali e ancor di più per le aree Aerca, a poco vale fare articoli, come è stato fatto, richiamando la responsabilità della regione sull’adozione del piano della tutela della qualità dell’aria, anche perché la Regione Sicilia lo ha già adottato nel 2020. Non bisogna neanche dimenticare il lavoro svolto assieme agli altri parlamentari della provincia che hanno destinato nell’ultima finanziaria la somma di 2 milioni di euro all’Arpa per potenziamento di personale e strumentazione al fine di potenziare i controlli”.




Lavoro e caldo, bocciata la mozione in Consiglio comunale. Fillea Cgil: “Maggioranza insensibile”

Il Consiglio comunale di Siracusa ha respinto la mozione presentata dal gruppo consiliare del Pd che chiedeva l’emissione di un’ordinanza ancora più restrittiva, rispetto a quella emanata dalla Regione, circa lo stop dei lavori all’aperto in determinate giornate e orari di caldo estremo. Sul tema sono intervenuti Salvo Carnevale ed Eleonora Barbagallo, rispettivamente segretario della Fillea Cgil Sicilia e segretaria generale della Fillea Cgil Siracusa: “Riteniamo grave l’esito della votazione poiché a una legittima istanza di correzione delle storture dell’ordinanza regionale, fatta di osservazioni, confronto e dati, abbiamo assistito, almeno nel Comune di Siracusa, a una risposta svogliata, disattenta, superficiale e, soprattutto, negativa. Nessuno ha ritenuto di entrare nello specifico del tema caldo, che ormai da anni si è imposto nell’agenda di tutti, soprattutto grazie alla Fillea Cgil, per capire cosa funzioni ma, soprattutto, cosa non stia funzionando dell’ordinanza regionale”.
Carnevale e Barbagallo proseguono: «Certamente, una nuova ordinanza regionale ha di positivo il fatto di riproporsi e sta diventando un argomento ordinario. E poi perché, gradualmente, impone in maniera sempre più ampia una riflessione sull’organizzazione del lavoro. Inoltre, imporrebbe controlli più ampi da parte delle polizie. Non funziona, invece, la libera discrezionalità sulla valutazione della pubblica utilità e si presta a strumentalizzazioni troppo frequenti l’accezione dell’ “esposizione al sole”, che non ha alcun senso giuridico e nessuna connessione col generale orientamento di Inps, Inail e delle normi conseguenti. Fillea Cgil Sicilia e Fillea Cgil Siracusa ritengono il pronunciamento di una gravità inaudita, poiché restituisce la sensazione di grande indifferenza politica rispetto a un tema di straordinaria attualità che è la tutela della salute dei lavoratori. Nel merito non aiuta a correggere le sviste dell’ordinanza regionale».
“La risposta della Fillea Cgil sarà, come al solito, sul merito. Pronti a ripartire con un nuovo dossier documentato con un focus nel Comune capoluogo per verificare l’applicazione dell’ordinanza regionale e dimostrare quanto diffusa sia la discrezionalità delle imprese. Riteniamo, infine, corretto allegare screenshot dell’esito della votazione pubblica, nella giornata di ieri, da parte del Consiglio comunale di Siracusa”, concludono Carnevale e Barbagallo.




Il Libero Consorzio di Siracusa incontra i dirigenti delle scuole superiori

Si è svolto questa mattina, presso la “Sala degli Stemmi” del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, un incontro istituzionale tra la Presidenza dell’Ente e i dirigenti scolastici degli istituti superiori della provincia, alla presenza della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Dott.ssa Luisa Giliberto, e dei referenti dell’Ufficio scolastico territoriale per il diritto allo studio e dei capi settore del Libero Consorzio competenti per materia.
L’ incontro è stato coordinato dal presidente Michelangelo Giansiracusa e dal consigliere delegato all’edilizia scolastica Salvo Cannata, alla presenza del Vicepresidente Diego Giarratana e della Consigliera Vanessa Impeduglia.
Un momento di confronto conoscitivo, nato dalla volontà di costruire un dialogo stabile e diretto tra l’ente di secondo livello e il mondo della scuola superiore, non solo sui temi dell’edilizia scolastica – a cui sarà dedicata a breve una conferenza stampa specifica – ma in maniera più ampia, sul rapporto tra istituzioni e comunità scolastica.
Durante il tavolo, sono emerse riflessioni comuni e una piena disponibilità all’ascolto e alla collaborazione.
Il Presidente Giansiracusa ha sottolineato l’importanza di avviare una nuova fase di interlocuzione, che consideri la scuola come comunità unitaria, superando approcci frammentati e individuali, anche in un’ottica di razionalizzazione, efficientamento e programmazione condivisa.
A partire dalla prossima settimana inizieranno i primi sopralluoghi da parte del Presidente Giansiracusa e del Consigliere delegato Cannata, nell’ambito di una vera e propria campagna di ascolto che prenderà il via da alcuni istituti storici della città – gli Istituti “Insolera”, “Rizza”, “Federico II di Svevia” e il liceo scientifico “Corbino” – per poi proseguire con tutte le altre realtà scolastiche della città e della provincia.
“Apriamo una stagione nuova – ha dichiarato Giansiracusa – fatta di presenza, ascolto e programmazione condivisa. Le scuole superiori non sono solo edifici da gestire, ma presìdi educativi e civici fondamentali, e il nostro ruolo è quello di accompagnarle con rispetto, visione e concretezza.”




Domenica 13 luglio esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia

Domenica 13 luglio esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia dalle ore 8.00 sino al termine della messa delle ore 19.00. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha deciso di effettuare due aperture straordinarie nei mesi di luglio e agosto, per dare la possibilità ai tanti siracusani che vivono fuori Siracusa e tornano per le ferie e ai tanti turisti di pregare davanti al simulacro della patrona.
L’apertura della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella chiesa Cattedrale avrà luogo alle ore 8.00. Le messe saranno celebrate subito dopo l’apertura della nicchia e poi alle ore 11,30, alle ore 19.00 (con la chiusura, al termine della messa, della nicchia che custodisce il simulacro).
La Deputazione ha deciso che l’altra apertura straordinaria estiva sarà domenica 10 agosto sempre con le stesse modalità. “Manteniamo viva e accesa la fiamma della fede per Lucia – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, l’avv. Sebastiano Ricupero -, anche nei periodi nei quali possiamo sentirci più lontani e distratti dal culto verso la nostra patrona”. Tanti fedeli entrano nella cappella anche solo per una preghiera alla martire siracusana.




Chiesa di San Paolo di Solarino, l’incendio è alle spalle: si va verso l’apertura parziale

Dopo l’incendio che ha colpito la chiesa di San Paolo a Solarino, danneggiando gravemente il ciclo pittorico, è tempo di programmare le importanti operazioni di ripristino della navata centrale. La prima buona notizia è che, nei prossimi giorni, la chiesa aprirà al pubblico le due navate laterali, la Cappella di San Paolo e la Cappella del Santissimo Sacramento. Si tratta di un primo passo fondamentale, perché permetterà di celebrare regolarmente la Festa di San Paolo, in programma a Solarino dal 27 luglio al 3 agosto.
La chiesa, guidata da Don Luca Saraceno, ha infatti presentato al Comune di Solarino la scia per la messa in sicurezza delle due navate laterali, ottenendo parere positivo. Questo consentirà un’apertura parziale e l’avvio delle necessarie opere di messa in sicurezza della navata centrale, mentre i lavori di ripristino del tetto devono ancora essere quantificati. “Nei prossimi giorni verranno installati pannelli e ponteggi”, ha detto Don Luca Saraceno raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it.
L’incendio si è sviluppato nella serata del 20 giugno, a causa di un fulmine che, nei giorni precedenti, aveva colpito l’edificio. Le fiamme hanno danneggiato il tetto di canne e gesso in corrispondenza del ciclo pittorico che decora il soffitto della chiesa, con danni evidenti soprattutto nel riquadro dedicato a San Paolo in catene, situato prima del transetto e in direzione del presbiterio. Inoltre, una trave del tetto sarebbe crollata sul sottotetto, causando anche la pericolosa inclinazione del grande lampadario.
Le operazioni di spegnimento hanno incontrato non poche difficoltà. Dal 20 al 24 giugno, infatti, si sono verificati ben cinque incendi in zona: una situazione che lo stesso sindaco di Solarino, Tiziano Spada, ha definito “assurda”. Il problema principale è stato raggiungere il punto interessato: non era possibile intervenire dall’interno perché l’accesso al sottotetto avviene tramite uno stretto cunicolo e, in ogni caso, l’incannucciato coperto di calce non è calpestabile.
Adesso è fondamentale restituire la chiesa ai cittadini di Solarino: il primo passo è proprio l’apertura delle due navate laterali.




Rubavano le mance nei bar di Augusta e Brucoli, individuata e denunciata una coppia

La Polizia di Stato individua i “ladri delle mance” che, ad Augusta e in altre province, rubavano le mance destinate al personale di bar e ristoranti.
Nel mese di giugno, diversi esercizi commerciali di Augusta e della frazione di Brucoli avevano ricevuto la visita di una coppia, un uomo e una donna, i quali, senza consumare nulla, si trattenevano per pochi minuti per poi allontanarsi. Solo in seguito i titolari si accorgevano della sparizione dei contenitori per le mance, solitamente esposti sui banconi e utilizzati dai clienti per lasciare un segno di gratitudine al personale.
A seguito delle denunce sporte presso il Commissariato di Augusta, gli investigatori si sono messi al lavoro per risalire all’identità degli autori dei furti. Analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza interna, è emerso che la coppia agiva sempre con lo stesso modus operandi: l’uomo entrava nel locale seguito dalla donna, la quale, posizionata a distanza, con la scusa di chiedere informazioni, distraeva il titolare, permettendo al complice di impossessarsi dei barattoli metallici per poi allontanarsi velocemente.
Grazie a ulteriori indagini, i poliziotti sono riusciti a individuare l’autovettura utilizzata per i colpi, risalendo così all’identità dei responsabili: un uomo e una donna residenti in un comune della provincia di Catania, entrambi con precedenti di polizia per furti commessi con modalità analoghe ai danni di esercizi commerciali in altre province.
I due, che hanno rubato diverse centinaia di euro, sono stati denunciati per furto aggravato. È già al vaglio della Divisione Anticrimine della Questura di Siracusa l’emissione, a firma del Questore, del provvedimento di divieto di ritorno in provincia.




Granata rompe con Italia, il rimpasto inizia col botto: fine di un’era, inizio di un rebus

Il rimpasto in giunta comunale è iniziato con una porta sbattuta: le dimissioni di Fabio Granata. Non una sorpresa, in ordine assoluto. Lunedì sera, raccontano fonti vicine ai diretti interessati, il sindaco avrebbe comunicato ai suoi assessori uscenti la data del rimpasto e le sue determinazioni. A Fabio Granata, pedigree di politico di razza, viene riconosciuta la dignità che la sua storia merita e quindi sarebbe stata concordata la exit strategy attraverso le dimissioni, prima della riorganizzazione della giunta.
Il rimpasto – comunica ai suoi il sindaco – sarà formalizzato giovedì, ovvero domani 10 luglio. Martedì arrivano allora le dimissioni dell’ex assessore alla cultura. Appena il giorno dopo l’incontro con il primo cittadino. Ma a leggere la sua nota, spiegano i bene informati, il sindaco Italia sobbalza dalla sedia. Non era esattamente quello che si aspettava. “C’eravamo lasciati in un altro modo…”, avrebbe confidato ai suoi. Il commiato diventa così occasione per una censura politica che quasi finisce per rinnegare oltre 7 anni di cammino insieme.
La politica ha le sue logiche, possono essere non condivise ma vanno comunque accettate. Una di queste è che senza rappresentanza in Consiglio comunale è vita dura per assessori “tecnici”. Non che il “primato” dei partiti sia assoluta garanzia di merito.
Fabio Granata parla, nella sua nota, di uno scenario politico ormai incomprensibile con riferimento – evidente – alla nuova maggioranza ed alla composizione della nuova giunta che sarà. Un giudizio che ha causato reazioni diffuse in giunta, parrebbe con poca solidarietà verso l’assessore uscente. E sono infatti le opposizioni – FdI e Sinistra Italiana – a commentare l’uscita.
Giusto un pensiero in più per Palazzo Vermexio, dove i venti che soffiano forti sono ormai di casa. Il rimpasto dovrebbe assicurare una navigazione più serena. Dovrebbero essere quattro i nomi nuovi, con qualche rotazione concordata all’interno dei partiti. Basterà per rilanciare un’azione amministrativa in difficoltà su alcuni temi – diserbo, verde pubblico, pulizia, decoro, viabilità, illuminazione pubblica – su cui il giudizio dell’opinione pubblica locale è ampiamente insufficiente?
“Con le dimissioni di Fabio Granata, l’amministrazione comunale di Siracusa perde una figura chiave che, negli ultimi anni, ha rappresentato un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, identitario e civile della città”, sottolinea il movimento politico Oltre, nato proprio da un’iniziativa di Fabio Granata.
“Lui e Francesco Italia sono stati in questi anni la forza e il traino principale di Siracusa e della sua rinascita turistica e culturale. Da quando dinamiche politiche estranee al Patto per la Città sono diventate sempre più presenti si è bloccato tutto. Auspichiamo una seria pausa di riflessione da parte del Sindaco e che ritrovi quello slancio politico-amministrativo che abbiamo sempre sostenuto per il bene suo e dell’intera città”, la chiosa.
Sul caso Fabio Granata è intervenuto il presidente di Noi Albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano. “Mentre stavamo elaborando i dati statistici sull’andamento turistico del primo semestre di quest’anno, che diffonderemo nei prossimi giorni, una luce sinistra, pari a un fulmine a ciel sereno, diffonde le dimissioni di Fabio Granata. Eraclito sosteneva che: “il fulmine governa ogni cosa”. È del tutto evidente che il chiarore del bagliore subitaneo della saetta abbia aperto uno squarcio all’interno della governance della nostra città. Il clima di trasformismo, generato dal cambio casacca di molti consiglieri comunali sta logorando la fiducia della cittadinanza. E con essa precipita la speranza che la nostra città instradi gli investimenti necessari e le riforme strutturali per generare un turismo sostenibile, attraverso progetti di ampio respiro quali: viabilità, trasporti, parcheggi, igiene urbana”, commenta Giuseppe Rosano. “Con l’assessore Granata non abbiamo avuto (sempre) un costante feeling, tuttavia riconosciamo che, grazie alle sue esperienze, all’elevata vivacità culturale, attraverso azioni specifiche, Siracusa è riuscita a trainare movimenti turistici di alta qualità, per partecipazione culturale e attrattività. A Granata va inoltre accreditato di aver saputo esportare l’unicità del patrimonio culturale della nostra città, particolarmente apprezzato soprattutto fra i viaggiatori provenienti dall’estero. Per esempio, il richiamo del ventesimo anniversario del riconoscimento Unesco ha inciso molto sulla crescita dei flussi turistici in città. E poi la diversità e la pluralità degli interventi promossi da Granata ha pure prodotto un costante miglioramento dell’offerta turistica, procreando modelli di innovazione sociale ed economica che hanno determinato la creazione di nuovi posti di lavoro soprattutto giovanili. La lista è lunga e lui stesso, Granata, ricorda qualcosa tramite un suo post su Facebook: la riapertura definitiva del Teatro Comunale dopo 65 anni, della Latomia dei Cappuccini, il recupero di Villa Reimann e della sede storica del Gargallo, il recupero e l’apertura di tanti nuovi Musei Civici (il 23 luglio anche di Siramuse presso Montevergini) la realizzazione di nuovi corsi di laurea, oltre a centinaia di progetti, eventi, convegni, concerti, gemellaggi internazionali, incontri con le scuole e con i cittadini”. Rosano poi conclude: “Si tratta di tracce concrete lasciate alla nostra città con passione e professionalità. L’augurio è che Granata trovi modi, strade e slancio per continuare ad apportare il proprio contributo, frutto di esperienza, contatti e lungimiranza, alla città e che chi gli succeda, che confidiamo disponga di provate competenze ed elevato profilo culturale, contribuisca a portare in alto il nome di Siracusa, rendendola sempre più attrattiva agli occhi dei visitatori di ogni nazionalità”.




Mini-sondaggio in Ortigia, Il sindaco Italia cala nei sondaggi

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, cala nei sondaggi promossi dal Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente che ha coinvolto 110 residenti del centro storico con un questionario. “Turismo in calo e di qualità peggiorata, parcheggi introvabili, dehors fuori controllo, igiene urbana in declino, movida ancora senza regole. Ma soprattutto, una totale crisi di fiducia nei confronti dell’amministrazione comunale”, riassume il portavoce, Davide Biondini.
“I dati parlano chiaro: l’89% dei partecipanti segnala l’assenza di controlli sulle continue violazioni stradali nelle aree pedonali; il 94% denuncia l’aumento incontrollato dei dehors; il 74% non ha percepito alcuna verifica o controllo da parte del Comune sul proliferare delle concessioni e sull’utilizzo indiscriminato delle stesse da parte degli esercenti; il 93% afferma che le promesse fatte dal sindaco e dalla giunta non sono state mantenute. Quest’ultimo dato è emblematico di una rottura ormai profonda e, per molti, irreversibile tra cittadinanza e amministrazione. Una crisi di fiducia che si riflette anche nel posizionamento del sindaco Francesco Italia: quartultimo nella classifica nazionale sul gradimento dei sindaci stilata dal Sole 24 Ore”.
Pur trattandosi di un sondaggio condotto su una rappresentanza ristretta di residenti e senza ricorso a criteri scientifici, per il comitato questi numeri confermano un malcontento diffuso. “Mentre il Comune investe in opere non richieste – come il ponte ciclopedonale o l’ascensore in Villetta Aretusa – i residenti chiedono cose semplici e fondamentali: vivere in un centro storico pulito, sicuro, accessibile, rispettoso della legalità e dell’identità del luogo. È evidente che la “visione” dell’amministrazione – qualunque essa sia – non solo non è condivisa, ma nemmeno compresa”.