Lentini. Era sfuggito al primo arresto, bloccato nella notte "soggetto pericoloso"

Nella nottata scorsa è stato arrestato Sebastiano Scandurra, lentinese, considerato “soggetto pericoloso” dalle forze dell’ordine. Il 28 giugno si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza, riuscendo a fuggire.
Il fuggitivo, nel corso della notte, è stato sorpreso dalla Polizia mentre si intratteneva all’interno dell’abitazione di un noto pregiudicato, in compagnia di altre due persone.
Scandurra in passato è stato tratto in arresto per i reati di estorsione e furto, continuando negli anni ad accumulare numerosi precedenti di per reati contro il patrimonio e contro la persona. La propensione a delinquere del giovane trova il suo apice il 5 maggio del 2013 quando, per futili motivi, avrebbe organizzato una spedizione punitiva inseguendo con la sua autovettura un giovane, esplodendo al contempo numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo della parte posteriore dell’autovettura guidata dalla vittima senza fortunatamente riuscire a colpirlo. Il bersaglio si salvò scappando nel nel cortile del Commissariato di Polizia.




Omicidio di Pippo Scarso, dato alle fiamme in casa: 10 anni per Marco Gennaro

Il gup del Tribunale di Siracusa ha condannato a dieci anni di reclusione Marco Gennaro, 21 anni, accusato di omicidio pluriaggravato e stalking. Il giovane, giudicato con rito abbreviato, era accusato dell’omicidio di Giuseppe Scarso, 80 anni, aggredito e dato alle fiamme nella sua abitazione in ronco II di via Servi di Maria a Siracusa nella notte tra il 1 e il 2 ottobre del 2016.
“Don Pippo”, così lo chiamavano nella zona, morì all’ospedale Cannizzaro di Catania dopo oltre due mesi di agonia. Secondo la ricostruzione del legale difensore, avvocato Aldo Ganci, Gennaro si sarebbe introdotto nella casa con Andrea Tranchina, 19 anni. Ma sarebbe stato quest’ultimo a gettare del liquido infiammabile e a dare fuoco. Tranchina ha scelto il rito ordinario. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a dodici anni di reclusione. Il gup ha inoltre condannato a 4 mesi di reclusione Sebastiano Amorelli, amico dei due, che però non aveva partecipato quella sera alla spedizione contro l’anziano, ma rispondeva solo di stalking.

Marco Gennaro a destra in foto; Tranchina a sinistra




Beni Culturali: Arriva il soprintendente ad interim Rizzuto, Panvini in malattia

Arriva un soprintendente ad interim alla guida della Soprintendenza di Siracusa. Da lunedì sarà Calogero Rizzuto (già ad interim a Siracusa, ndr) a prendere possesso dell’ufficio di piazza Duomo in attesa di nuova nomina dalla Regione. L’attuale soprintendente, Rosalba Panvini, è in malattia. Pare vada verso trasferimento a Catania anche per ragioni di salute.
La decisione sarebbe da collegare a contrasti interni all’ente siracusano, condito da lettere e da ispezioni regionali sollecitate nei mesi scorsi dal deputato pentastellato Stefano Zito. Scontri pesanti con dirigenti e funzionari, alcune fonti parlano addirittura di una “faida interna”. Il cui risultato ultimo sarebbe stato la decisione di Palermo di inviare Rizzuto che ben conosce l’ambiente siracusano. Secondo altre fonti, alla base della frettolosa decisione vi sarebbero motivi di salute. Proprio oggi Rosalba Panvini sarebbe stata sottoposta ad un intervento chirurgico.
Non un bel momento per l’importante ufficio, peraltro attraversato da veleni recenti, come nel caso della riqualificazione della ex piazza d’Armi.
L’assessore regionale Sebastiano Tusa prova a mettere ordine. “Si tratta di un normale avvicendamento dei posti apicali delle strutture dell’Assessorato dei Beni culturali. Il Soprintendente Panvini andrà a ricoprire un altro incarico presso altra sede, così come il Dirigente dell’Unità operativa dei Beni archeologici della stessa struttura. E’ una decisione collegiale d’intesa con il dirigente generale Sergio Alessandro, che viene concordata con gli interessati. Inoltre la soprintendente Panvini che attualmente ha un problema di salute, dovendosi allontanare dalla sua sede, ha reso necessaria la nomina di un dirigente ad interim che secondo la normativa deve essere un dirigente di Servizio; in questo senso è stato individuato l’attuale Soprintendente di Ragusa Calogero Rizzuto, funzionario di esperienza che ha già in passato ricoperto cariche di rilievo. Entro il mese di agosto – conclude Tusa – a Siracusa verrà nominato il nuovo Soprintendente dei Beni culturali”.




Siracusa. Il cancello è aperto, ex piazza d'Armi per tutti: una visita dopo le polemiche

Apre il cancello del Maniace. La ex piazza d’Armi riqualificata è adesso un vero slargo aperto a tutti e non più solo a chi acquista il biglietto per visitare il castello federiciano. Pochi passi dopo la soglia di quel cancello una volta chiuso, c’è il punto ristoro delle polemiche. Adesso chiunque potrà farsi compiutamente una idea su volumi, superfici, materiali, vista e impatto. Non c’è più spazio per pregiudizi o foto parziali. Tutto contestualizzato, decidono gli occhi di chi vorrà andare a capire, a vedere, a passeggiare in una piazza che prima non c’era.




Siracusa fuori legge nel rilevamento polveri sottili: chi garantisce la salubrità?

Da una parte le buone intenzioni istituzionali, dall’altra le difficoltà di ogni giorno. Per parlare di qualità dell’aria a Siracusa bisogna partire da questa considerazione. Positivo è certamente il tavolo istituito in Prefettura con tema Ambiente, parlando di zona industriale. Da salutare con favore l’orientamento chiaro della nuova giunta comunale che ha debuttato con un atto di indirizzo in materia ambientale. Ma le buone intenzioni si scontrano con falle nel sistema di rilevamento urbano che non possono non lasciare perplessi.
Parlare di qualità dell’aria a Siracusa, ad esempio, senza poter disporre di tutti i dati previsti dalle normative (che prevedono in alcuni casi campionamenti regolari di almeno 5 giorni consecutivi) è davvero difficile. Prendiamo il caso delle pericolose polveri sottili, pm 10 e pm2,5. A scorrere a ritroso i report pubblici sul sito della ex Provincia Regionale, responsabile della rete di centraline di rilevamento, sorprende la quantità di N.D. (dati non disponibili) presenti. Non è che si vogliano nascondere dati, il problema è che le centraline chiedono manutenzione costante, tarature, filtri e quant’altro. E una ex Provincia in dissesto non riesce più a provvedervi. Un anno fa si erano avviate tutte le procedure affinchè, attraverso un progetto di rete regionale, le centraline passassero sotto l’egida di Arpa, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Erano stati svolti i sopralluoghi, fatto l’inventario della strumentazione, discusse le rilocazioni di alcune centraline ed altro ancora. Esistono anche i verbali di quegli incontri. Ma quasi un anno dopo tutto è rimasto lettera morta.
E Siracusa resta fuori legge come monitoraggio di pm 10 e pm 2,5. Le interruzioni nel rilevamento molto spesso avvengono ogni 3, 4 giorni vanificando il dispositivo nazionale che mette in moto – tramite la Prefettura – tutta una serie di prescrizioni (tra cui il blocco del traffico) ma solo dopo 5 giorni di superamento delle soglie. Su tutti, vale l’esempio della centralina Teracati (zona maggiormente soggetta a traffico e polveri sottili) dove sui 5 giorni previsti per legge non si hanno dati completi. Il che significa anche che non si garantisce il funzionamento al 90% della rilevazione ed anche questo è previsto per legge.
La verità è che a parole la qualità dell’aria interessa a tutti ma alla fine della fiera nessuno ha i soldi per garantirla. Non la ex Provincia fallita, non Arpa che anni addietro aveva anche promesso un rivoluzionario sistema di nasi elettronici mai visto, nonostante conferenza stampa di presentazione in pompa magna. Chi garantisce oggi la qualità dell’aria? Siracusa ha grossi problemi con le pericolossime pm 10 e pm 2,5? Chi certifica che tutto è a norma, senza report qualità dell’aria dal 2016?




Siracusa. Festival del Teatro Greco, oltre 137 mila spettatori per la stagione più lunga

Si conferma la rassegna più partecipata d’Italia. Il Festival del Teatro Greco ha attirato quest’anno oltre 137 mila spettatori, numeri leggermente inferiori rispetto alla stagione record dell’anno scorso. Un anno importante il 2018 per la Fondazione Inda, con la scelta di allungare la durata della stagione e con sei produzioni e due eventi unici con Andrea Camilleri e Alessandro Baricco e la riproposizione, per la prima volta, di uno spettacolo già allestito nella stagione precedente. In 56 serate- questi i numeri definitivi- sono stati 137.152 gli spettatori.  Resta alto  il numero degli studenti che hanno assistito agli spettacoli classici con 31 mila ragazzi presenti nei giorni della rassegna. “Ripetere il risultato eccezionale del 2017 era un obiettivo ambizioso ma ci siamo riusciti confermando che le potenzialità dell’attività teatrale dell’INDA sono cresciute. Portare in teatro sei produzioni ha richiesto uno sforzo straordinario reso possibile dalle capacità e dalla dedizione dei dipendenti, delle maestranze, degli artisti, dei collaboratori e di tutti coloro che hanno sostenuto la Fondazione nel conseguimento di risultato – ha dichiarato il consigliere delegato dell’Inda Pier Francesco Pinelli -. L’Inda si sta affermando sempre di più in Italia come un’istituzione culturale leader, con competenze scientifiche organizzative e produttive di altissima qualità. Abbiamo lavorato duramente, siamo soddisfatti della risposta del pubblico e della critica e siamo convinti di avere aperto, anche nel 2018, nuovi percorsi che permetteranno alla Fondazione di crescere ulteriormente nei prossimi anni”.




Siracusa. Bancarotta e truffa, Rita Frontino si avvale della facoltà di non rispondere

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Rita Frontino, l’imprenditrice siracusana arrestata dalla Guardia di Finanza insieme ad altre tre persone nell’ambito delle operazioni Archia e Fiera del Sud. nessuna risposta alle domande del magistrato durante l’interrogatorio di garanzia. L’accusa, a vario titolo, parla di bancarotta fraudolenta e frode fiscale. Il suo difensore, l’avvocato Mario Fiaccavento, ha preannunciato ricorso al Tribunale del Riesame.
Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare, due giorni fa, la Frontino non era stata trovata in casa. Si è poi costituita in un secondo momento ed è stata accompagnata nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
Stessa scelta – facoltà di non rispondere – adottata dagli altri tre arrestati Davide Venezia, Alfredo Sapienza e Rosa Gibilisco. Le difese hanno mosso eccezione di nullità per violazione del diritto alla difesa: l’interrogatorio è stato fissato poche ore dopo le misure cautelari e gli atti relativi sono stati inviati agli avvocati senza il necessario spazio temporale per una giusta informazione sui fatti contestati.




Palazzolo. Maremonti invasa dai rifiuti, nessuno interviene: sindaco e assessore ripuliscono la strada

“Nessuno interviene sulla Maremonti, la ripuliamo noi”. Il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo e l’assessore all’Ambiente, Sebastiano Giordano erano stanchi di attendere che l’importante arteria venisse ripulita dalle sterpaglie che, dai lati della carreggiata, continuavano a debordare, con una serie di conseguenze. Martedì mattina hanno deciso di rimboccarsi le maniche personalmente, hanno indossato guanti e abbigliamento comodo e, con l’esperta in Politiche Energetiche, Economia circolare e Buone Pratiche,  Carmela Spada e un operaio del servizio di Nettezza urbana,  hanno pulito alcuni tratti. Non solo un’azione dimostrativa, come si potrebbe supporre. Non soltanto, insomma una protesta eclatante per attirare l’attenzione sul problema, ma un vero e proprio intervento, durato quasi due ore, con la raccolta di bottiglie in plastica e di vetro, lattine, pneumatici, scarpe e rifiuti di ogni genere. Nei giorni scorsi il sindaco aveva lanciato un appello alle istituzioni di competenza perchè oltre alla rimozione delle erbacce, si provvedesse alla rimozione dei rifiuti abbandonati, anche per evitare che, per i turisti che in questo periodo visitano i comuni della zona montana, il biglietto da visita fosse poco edificante per l’immagine del territorio.  “In una terra come la Sicilia – ha sottolineato il sindaco – a vocazione turistica non è pensabile che ci sia uno scenario del genere. I cittadini che sporcano vanno puniti, ma gli enti devono controllare e rimuovere l’immondizia dove è presente, non possono fare finta di nulla”. Per l’assessore Giordano si tratta chiaramente di un esempio di inciviltà. “Sono persone che non amano la Sicilia – ha detto Giordano – in poco tempo abbiamo riempito il camioncino di tantissimi rifiuti e questo non è normale. Serve buon senso e amare il nostro territorio”. Per l’esperta in Politiche energetiche Carmela Spada occorre innanzitutto dare un buon esempio. “E’ una situazione che va attenzionata dalle istituzioni – ha affermato Spada – L’impegno a far rispettare la cosa pubblica parte innanzitutto da noi cittadini. Ma le istituzioni devono fare la loro parte”.

 




Siracusa. Incendio in viale Paolo Orsi minaccia la zona archeologica

Ancora un incendio a Siracusa. Nel primo pomeriggio le fiamme si sono sviluppate in un terreno abbandonato lungo viale Paolo Orsi, prima adibito a vivaio. Si sono poi allargate fino a spingersi all’interno della zona archeologica, sino a minacciare da vicino l’ara di Ierone. Sul posto sono intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco, supportate da uomini della Protezione Civile. A dirigere il traffico su viale Paolo Orsi, gestendo i momenti più complessi e delicati delle fasi di spegnimento sono intervenuti agenti della Polizia Municipale. Solo attorno alle 16 la situazione è tornata alla piena normalità, anche sul fronte della viabilità.




"Mafia nel siracusano attiva e pervasiva", la relazione dell'Antimafia regionale in Prefettura

La mafia in provincia di Siracusa è tornata a lanciare i segnali della sua pervasiva presenza. Claudio Fava, presidente della Commissione regionale Antimafia, è stato chiaro oggi nella sua analisi, al termine delle audizioni in prefettura. Ne ha discusso con il prefetto Giuseppe Castaldo, con il Questore, Gabriella Ioppolo, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Luigi Grasso, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Antonino Spampinato, il dirigente Dia Renato Panvino e il Procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Tra i temi affrontati anche il cosiddetto Sistema Siracusa e quello che Fava ha descritto come un processo corruttivo arrivato fino a Palazzo di Giustizia, tra inchieste e veleni.
“La vigilanza resta massima e può essere rafforzata da una ancora più stretta collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e prefettura”, ha anche detto Fava dopo un excursus sulla situazione malavitosa nel siracusano. Dal recente caso di Pachino con il clan Giuliano, passando per Avola e al gruppo dei Crapula e quella contiguità con le famiglie catanesi forte nel nord della provincia come a sud.