"A Siracusa il Comune usato come bancomat": su La 7 riflettori accesi su gettoni e rimborsi in Consiglio Comunale

Popolari a livello nazionale come adesso i consiglieri comunali di Siracusa non lo sono stati mai. Peccato che la “notorietà” coincida con uno dei momenti più bassi dell’istituzione cittadina, ormai in crisi di credibilità da diversi anni, tra Fantassunzioni e Gettonopoli.
Sono comparsi sugli schermi nazionali durante la trasmissione di Gianluigi Paragone, su La 7. Solito ripasso dei numeri (1.200 riunioni di commissione in un anno per una spesa di 656.000 euro), solito giro di indignazione popolare. Con uno dei siracusani intervistati dall’inviato de La Gabbia che da voce al malcontento generale: “si dovrebbero vergognare, siamo sott’acqua…o funnu qua si dice…”.
Di vergogna, però, pare non essercene. La novità, tutto sommato, è nelle parole del consigliere Tanino Firenze. “Le riunioni sono troppe? Lo chieda ai presidenti delle commissioni. La prima cosa che dovevano fare era dimettersi”, spiega. E’ la prima volta che un consigliere comunale di Siracusa pronuncia quella parola: dimissioni. Non lo aveva fatto ancora nessuno, come se la responsabilità (morale) diffusa valesse come alibi per tutti.
In tv sfilano Alberto Palestro e Tony Bonafede, figlio di un ex consigliere finito coinvolto in Fantassunzioni. “Sono certo dimostrerà la sua innocenza. Ma eventualmente mica le colpe si trasferiscono per dna…”, spiega.
C’è poi Simona Princiotta, messa alle strette sul meccanismo delle riunioni che durano pochi minuti (rimborsati con gettone pieno) e rinviate al giorno dopo. “C’è chi se ne va dopo poco, cade il numero legale e si rinvia al giorno dopo”. Nello Trocchia, inviato de La Gabbia, tira fuori un paio di verbali di riunioni di commissione durate una 15 e una 10 minuti. “Sei euro a minuto costate, 10 minuti di riunione e 60 euro di rimborso”, rimbrotta il giornalista.
Le reazioni in studio sono tutto sommato composte. Mario Giordano, direttore di Rete 4, torna su di un concetto già espresso. Siracusa è 83.a nella classica della qualità della vita: “se i consiglieri lavorassero veramente per quanto costano la città dovrebbe avere ben altro tenore”. Poi impietosi raffronti: “a Bergamo le commissioni costano 54 mila euro. Il problema è che tutto avviene nella legalità truffaldina che è scandalosa. Truffano i cittadini con la forza della legge”, commenta acceso ancora Giordano. Con il parlamentare Pd, Chaouki, che rafforza il concetto. “Il modo di concepire la politica è sbagliato, come fosse un primo lavoro. Un consigliere comunale svolge una attività di servizio…”. E in video scorrono messaggi impietosi inviati dai telespettatori.
Passano pochi minuti e Gianpiero Mughini chiede di tornare sulla vicenda di Siracusa. “Da siciliano – premette – quando sento parlare di parlamento siciliano mi si rizzano i capelli. Quando sento che a Bergamo spendono 1/10 di quello che spendono a Siracusa mi si rizzano i capelli in testa”.




Gettonopoli su La 7. Intervista con Gianluigi Paragone: "La gente perbene è stanca. Non raccontateci favole"

La domenica Siracusa ha un appuntamento fisso in tv. La scorsa volta L’Arena su Rai Uno, domani La Gabbia su La 7. Gianluigi Paragone, insieme ai suoi ospiti, tornerà ad occuparsi di Gettonopoli all’interno del suo talk show dedicato ai temi della politica e dell’attualità. Nei giorni scorsi, come vi abbiamo raccontato, una troupe ha “inseguito” i consiglieri comunali siracusani ma non solo. Il materiale montato verrà mostrato durante la diretta.
“Ma non pensiate che sia una storia che riguarda solo Siracusa”, spiega al telefono proprio Paragone, intervenuto su FM Italia durante RadioBlog. “Ci sono consigli regionali del nord dove chiedono il rimborso pure per i boxer con il sole delle alpi. Il problema è che le posizioni di potere sono mal interpretate da chi ne dispone. Che sia Trento o Siracusa. Non è una questione di nord o sud e non è particolarità di una città. Purtroppo è l’andazzo di chi ritiene che il potere, a qualsiasi livello, debba essere gestito in questo modo”, spiega l’ex direttore della Padania.
Che individua anche una via d’uscita. “Questo malcostume deve essere punito”, nei modi e nelle forme previste da una società civile. E il suo è un riferimento generale alla vicenda e non al solo caso di Siracusa. Su cui però accetta di soffermarsi partendo da quella famigerata telefonata su Radio 105 con il consigliere comunale di Siracusa, Salvo Cavarra. Paragone, esasperato,alla fine lo ha invitato ad andare a lavorare in miniera. “Mi ha fatto arrabbiare proprio perche non capiva che si stava arrampicando sugli specchi. Ho provato una volta, una seconda e poi una terza. Non capiva. E intanto vedevo gli sms degli ascoltatori indignati per le risposte che sentivano”, spiega Paragone. “Io ho rispetto per la politica e cerco di capire le ragioni della controparte, ma quando dall’altro lato non vogliono sentire ragioni mi arrabbio. Pensate se questo andazzo fosse moltiplicato per tutti Consigli Comunali. Il paese sarebbe in apnea. Per cui che non mi vengano a raccontare favole…”, chiosa il giornalista de La 7. “Quella roba dei numeri delle commissioni, poi, è indifendibile”, aggiunge. “E’ evidente a tutti che stai cercando opportunità per mettere in fila gettoni”.
A Siracusa domani tutti i televisori saranno accesi sulla tv di Cairo a partire dalle 21.10 per seguire La Gabbia e lo spazio dedicato a Gettonopoli. “Io so solo che le persone perbene si sono stufate. Non ci va di mezzo Siracusa intesa come città in questa storia. Però sarebbe bello – dice Gianluigi Paragone – che la gente facesse dei picchetti davanti ai luoghi incriminati dicendo noi non ce ne andiamo finchè non cambiano le cose. A Siracusa come a Brindisi o Bolzano o tutte quegli altri luoghi da cui raccontiamo le nostre storie”.




Due preti siracusani al Consiglio Federale dei Verdi per una proposta sugli ecoreati

Saranno due parroci siracusani gli ospiti dell’incontro promosso a Roma dal Consiglio Federale dei Verdi. Al centro congressi di via Cavour si parlerà della legge sugli ecoreati e di una proposta per la conversione ecologica dell’economia. Interverranno padre Rosario Lo Bello e padre Palmiro Prisutto, due preti siracusani in prima linea che racconteranno la loro esperienza.
(foto: don prisutto)




Rai Uno, L'Arena. Dopo gli assenteisti Asp, gli stakanovisti delle Commissioni. Ecco cosa è successo oggi

Blitz di una troupe de L’Arena, la trasmissione di Rai Uno, all’ottava commissione consiliare. Dopo il polverone sollevato dall’inchiesta dei 5 Stelle, anche il contenitore pomeridiano della rete ammiraglia ha deciso di occuparsi del caso che riguarda l’elevato numero di riunioni delle commissioni a Siracusa e il sistema dei rimborsi ai consiglieri.
La telecamera di Rai Uno, insieme alla giornalista che ha realizzato il servizio, si è presentata a sorpresa negli uffici comunali della Ragioneria ed hanno fatto “irruzione” nella sala in cui era riunita la commissione. Dopo i primi momenti di tensione, i consiglieri hanno ottenuto che la troupe uscisse per dare loro modo di completare la riunione.
Hanno atteso all’uscita. E qui i toni si sono subito riscaldati. Elio Di Lorenzo si è smarcato nero in volto. Bonafede, Cavarra e Palestro hanno invece accettato il confronto, acceso invero. “Siamo arrabbiati perchè sono uscite molte falsità e inesattezze”, hanno provato a spiegare. “I 5 Stelle dicono che noi abbiamo adottato questo sistema con la famigerata delibera che è finita su tutti i media. Ma in realtà il provvedimento è in vigore sin dal 2000. Noi non abbiamo proprio cambiato nulla. Abbiamo anzi chiesto un’interpretazione autentica della norma”, spiega Tony Bonafede, raggiunto dalla nostra redazione.
L’inviata da L’Arena ha fatto presente l’elevato numero di riunioni di commissione e i pochi atti prodotti. “Abbiamo spiegato che spesso i provvedimenti sono complessi e richiedono un esame articolo per articolo”, racconta proprio Bonafede.
Piccolo fuori programma, quella che all’inviata della trasmissione di Rai Uno era sembrata un’aggressione fisica da parte di Salvo Cavarra. “Conosciamo tutti la passione che il consigliere Cavarra mette nella sua attività. Ha solo gesticolato eccessivamente ma certo non ha aggredito nessuno”, raccontano gli altri protagonisti dell’inattesa visita. Che domenica pomeriggio farà ancora una volta discutere tutta Italia sui costi – e le abitudini – della politica siciliana.
Intanto pare stiano scattando le prime querele contro i 5 Stelle autori dell’inchiesta e di un video che l’accompagna. Proprio Alberto Palestro e Salvo Cavarra sarebbero due dei quattro. Hanno firmato insieme una lunga nota inviata alle redazioni.
Parlano di errori di calcolo nei numeri elaborati dai grillini e ricordano come viga il limite massimo delle 26 presenze oltre le quali – anche partecipando a 50 commissioni – non si ha diritto ad un euro in più di rimborso. “Inoltre, il movimento cinque stelle omette di dire che le somme incassate da ciascun consigliere in base al numero di presenza riportate su base mensile variano a seconda del reddito personale dello stesso e che gli stessi consiglieri svolgendo pubbliche funzioni rientrano ai sensi di legge tra i redditi assimilati a quelli di un lavoratore dipendente”, scrivono Cavarra e Palestro.
I consiglieri comunali siracusani si sentono vittime di “un attacco mediatico” che lede “la dignità e l’onore di tutti”.
Infine, “il messaggio più grave che traspare dall’intera vicenda è l’assoluta demonizzazione e macchina del fango avviata non verso i consiglieri comunali assenti o inefficaci, bensì verso chi è presente più spesso; ebbene i consiglieri comunali più presenti sono caduti loro malgrado nel gioco al massacro delle medie matematiche e riportato al valore esclusivamente numerico di presenze più convenienti al solo scopo denigratorio, grazie a calcoli di favore dalla dubbia scientificità. Il paradosso comunicativo secondo il quale chi lavora meno sarebbe apprezzato di più solo perché incassa pochi gettoni è il frutto della demagogia e del populismo imperante che associa ultimamente alla politica solo il peggio del mondo; un inquietante desiderio di fare di tutta l’erba un fascio al fine di appiattire e mortificare la nobile attività politica legata all’amministrazione della Cosa Pubblica”.




Ponte Cassibile, è la settimana della svolta: nuovo progetto per consolidare, lavori entro l'estate

L’Anas ha già convocato tutti, dalla Sovrintendenza ai Comuni interessati. L’impressione è che – finalmente – i lavori sul ponte Cassibile possano partire quanto prima ponendo termine alla paradossale vicenda di una strada chiusa dalla metà di settembre senza che il cantiere abbia mai davvero iniziato alcuna operazione.
In un primo momento, Anas aveva appaltato la demolizione e ricostruzione del ponte, di circa 80 metri di lunghezza. Poi la querelle con la Sovrintendenza, lo stop ad ogni lavoro e l’inizio di una lunga fase di mediazione per arrivare ad un progetto esecutivo e cantierabile che preveda non più l’abbattimento del ponte quanto piuttosto il consolidamento dell’esistente. Magari portando la soglia di tolleranza da 3,5 tonnellate ad almeno 4,5.
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, va subito al sodo. “Mi aspetto un progetto immediatamente cantierabile. Entro l’estate quella strada deve essere nuovamente transitabile. Per Avola è un tratto importante, soprattutto in previsione del flusso turistico da e per le vicine zone balneari. Senza dimenticare che in quella zona ci sono diversi appezzamenti di terreni coltivati diventati complessi da raggiungere per chi vi lavora”.
(foto: archivio)




Il ministro Lupi a SiracusaOggi.it: "La continuità territoriale non si tocca. Niente tagli ai treni e basta viaggi infiniti da un punto all'altro della Sicilia"

La parola “fine” su tagli possibili o presunti per chi volesse spostarsi da e per la Sicilia in treno con tanto di traghettamento la mette il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Raggiunto al telefono dalla nostra redazione, al termine di una nuova giornata di incontri a Roma sulla vicenda, il ministro è netto. “No, non ci sono tagli in vista”, dice subito. “Non solo – aggiunge – questa è la prima volta che un Governo ha ritenuto che gli investimenti in infrastrutture ferroviarie siano strategici per il Paese e non solo per la Sicilia. E’ la prima volta che si nomina un commissario per la realizzazione della Palermo-Messina-Catania con 2,5 miliardi di investimento e cantiere aperto a novembre. Ed è la prima volta che viene risolto il problema del collegamento lungo lo Stretto con un input preciso che abbiamo dato a Ferrovie dello Stato: migliorare qualità del servizio ed efficienza. Dobbiamo porre fine allo scandalo di viaggi in treno di quattro o più ore per raggiungere Messina da Siracusa o Palermo da Catania”, spiega il ministro Lupi.
Che attraverso SiracusaOggi.it vuole una volta di più chiarire il tema. “La continuità territoriale non si tocca. Ma la sfida è più ambiziosa: fare in modo che non ci siano più cittadini di serie A e cittadini di serie B”.




Treni e traghetti, dietrofront: la Sicilia non perderà "contatto" con il resto d'Italia

Pare rientrare il “caso” del taglio dei treni a lunga percorrenza e dei traghetti da e per la Sicilia. Una vicenda che aveva accomunato la politica regionale, senza colore, per contestare compatta quella che pareva proprio una manovra volta a colpire l’Isola.
Gli ultimi incontri in quel di Roma, nella sede del ministero delle Infrastrutture, paiono confermare la retromarcia di Trenitalia e Rfi. “Non si interrompe la continuità territoriale”, annuncia Enzo Vinciullo che partecipa alle riunioni in rappresentanza della Sicilia. Insomma, da giugno non bisognerà scendere dal treno a Messina con valige in mano per cercare un modo per attraversare lo Stretto. “Dalle 19 alle 6 di mattina si continuerà a transitare con treni e ferry boat esattamente come avviene adesso”, spiega il parlamentare regionale.
“Dalle 6 alle 19, invece, si arriverà a Messina con l’Intercity. Questo treno, per sue dimensioni, non può salire a bordo del traghetto. Verrà allora realizzato un tapis roulant elettrico da 150 metri all’interno di un tunnel che accompagnerà dalla fermata del treno all’aliscafo. A Villa San Giovanni, invece, una scala mobile condurrà al treno”, illustra ancora Vinciullo. Un progetto futuristico che attende l’ok definitivo.
Ma le parole di Vinciullo non convincono il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Spadaro. “Riteniamo che siano una debole difesa d’ufficio del ministro Lupi, probabilmente dovuta al fatto che Ncd è al governo con Renzi, che il 23 dicembre scorso ha tagliato di 47 milioni di euro il contributo statale a Rfi per l’attraversamento dello Stretto costringendola ai tagli dei treni da e per la Sicilia. Facciamo sommessamente notare – insiste Spadaro – che sono stati soppressi tutti i treni diurni. Già ridotte negli scorsi mesi, le cinque corse rimaste si sono ridotte a due e solo notturne. Quantomai fantasiosa, forzata ed inopportuna, inoltre, l’ipotesi del governo su tapis roulant e scale mobili che garantirebbero la continuità territoriale del servizio giustificate dal minor tempo impiegato nel traghettare. La continuità territoriale è un diritto Costituzionale che viene sempre ignorato e calpestato”.




Siracusa. L'invasione dei volantini: condomini, strade, marciapiedi. Eppure un regolamento c'è…

E’ possibile imporre moderazione ad un fenomeno che pare quasi fuori controllo, come quello del volantinaggio pubblicitario? Caselle postali intasate, decine e decine di depliant che finiscono per terra negli androni dei condomini, sui marciapiedi, sui tergicristalli delle auto e per strada. Dappertutto insomma. Senza che vi sia ombra di una qualche norma.
Eppure il nuovo regolamento per il decoro urbano di Siracusa dedica un articolo preciso al volantinaggio. E’ il numero 16. Che testuale recita così: “Al fine di mantenere l’ordine e la pulizia del suolo urbano, è vietato distribuire manifesti e volantini a mano o mediante l’utilizzo di tavolini o altre attrezzature, nonché con l’apposizione degli stessi sui veicoli in sosta su area pubblica, tali da riversarsi inevitabilmente a terra. I volantini a carattere elettorale, politico, sindacale o comunque esposti in occasione di campagne di sensibilizzazione, manifestazioni o altri eventi devono essere espressamente autorizzati dall’Amministrazione Comunale”. Previste anche le eventuali sanzioni “a carico dell’intestatario della pubblicità” ovvero del marchio riportato sul volantino. Sanzioni fissate nell’articolo 23 e che vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 150 euro.
Solo che fino ad oggi non è stata elevata alcuna contestazione. Il problema è quello del controllo di un fenomeno complesso, che i soli sei uomini della polizia Ambientale non possono monitorare. Tornerebbe utile l’ausilio di personale della Municipale e magari anche qualche preziosa segnalazione da parte dei cittadini. Ma sin qui il “problema” pare essere stato sottostimato.
Beninteso, lasciare volantini nelle cassette dedicate alla pubblicità non è reato e non può essere vietato. Certo, l’attività andrebbe svolta con una moderazione che alle volte manca e non è colpa delle attività commerciali. Per questo c’è ampia tolleranza. In un condominio di cinque famiglie, però, non è il caso di lasciare decine e decine di volantini che, in alcuni casi, assumono la consistenza di una vera e propria rivista.
Ci si può “difendere” esponendo un esplicito avviso con il quale si comunica di non accettare comunicazioni pubblicitarie nella posta. E’ l’unico strumento a disposizione perchè non esistono altre regole, come giornate fisse per la distribuzione o ordinanze di divieto da parte del sindaco.
Anzi, quei Comuni che ci hanno provato sono stati “sconfitti” in sede giurisprudenziale dove è stato puntualizzato che non si può imporre una simile limitazione perchè lesiva di diversi principi, alcuni anche costituzionalmente garantiti.




"Sicilia d'Inverno", regia tutta siracusana per il progetto di marketing turistico regionale

Parte ufficialmente la nuova stagione di “Sicilia d’Inverno”. Questa mattina la presentazione negli uffici della Sac. E’ un accordo di co-marketing tra le compagnie aeree Vueling e Volotea, gli albergatori e gli enti e le associazioni del territorio per promuovere la Sicilia nel periodo di bassa stagione.
E’ un progetto globale di turistico regionale, che mette in rete destinazioni e operatori sotto l’unico brand “Sicilia”. Nel dettaglio, in “Sicilia d’Inverno 2015” ciascun attore fornisce il proprio contributo per raggiungere un fine condiviso: aumentare il flusso turistico durante il periodo di bassa stagione. Il vettore aereo offre quindi una tariffa agevolata, l’albergatore un contributo sul soggiorno, il territorio le risorse per dare il massimo dell’impulso.
L’iniziativa ha un’origine siracusana ed è infatti realizzata e gestita da Siracusa Turismo, con il supporto di vari enti e associazioni, quali le Camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa, Confindustria Turismo e Alberghi Sicilia, Confcommercio Federalberghi Sicilia, Confesercenti AssoTurismo Sicilia, Distretto Valle dei Templi e Sicilia Convention Bureau.
Ricorda la genesi siracusana del progetto il presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Ivan Lo Bello. “L’idea si è sviluppata inizialmente a Siracusa, ma man mano si è allargata e oggi riguarda l’intera Isola, perché, sia chiaro, il brand importante è ‘Sicilia’. Ritengo infatti di grande utilità farla finita con la parcellizzazione dell’offerta turistica, una politica che storicamente non ha pagato. Paga invece, e tanto, il know how e pagano le partnership importanti, come quelle con Vueling e Volotea, con l’obiettivo di ribaltare il trend che in Sicilia vede il calo invernale dei visitatori. Perché è qui che si gioca la partita fondamentale per il comparto, quella che riguarda la creazione di una filiera fatta da tutti i soggetti interessati a incrementare la qualità del territorio. Il che vuol dire centri urbani ben gestiti, ma anche la demolizione delle brutture esistenti, per dire basta un volta per tutte agli scempi paesaggistici”.
Alla presentazione hanno partecipato il presidente e l’amministratore delegato di Sac, Salvatore Bonura e Gaetano Mancini, il presidente della Camera di commercio di Siracusa, Ivanhoe Lo Bello, il regional manager per Italia, Malta e Svizzera di Vueling, Massimo Di Perna (in collegamento telefonico), il commercial country manager Italia di Volotea, Valeria Rebasti, e Seby Bongiovanni di Siracusa Turismo, che ha curato il progetto.




Siracusa. Fermata Isab e assunzioni, i sindacati: "Precedenza ai lavoratori locali". Lunedì incontro con l'azienda

La conferenza stampa di Isab dedicata alla prossima fermata generale degli impianti ha sorpreso i sindacati. Il fatto che si sia deciso di annunciare il dettaglio degli investimenti (15 milioni) e degli occupati (2.500) per i 47 giorni di fermata prima di avere incontrato le organizzazioni sindacali ha creato qualche mal di pancia.
Un incontro, comunque, ci sarà. Ed è in programma per lunedì 23. Seduti attorno allo stesso tavolo ci saranno i dirigenti Isab, i segretari provinciali e i rappresentanti delle sigle dei chimici e dei metalmeccanici. Alla dirigenza del gruppo industriale chiederanno soprattutto che sia data precedenza, nei lavori e nelle assunzioni, a personale e professionalità locali.
“Dare una corsia preferenziale ai cosiddetti lavoratori espulsi mi sembra frutto del buon senso”, dice Paolo Sanzaro, responsabile della Cisl. “Una fermata di questo tipo può dare una boccata d’ossigeno in un settore asfittico. E’ l’occasione per fornire risposte alle speranze dei lavoratori e penso a quelli della Siteco o della Saldo Costruzioni che si sono ritrovati fuori dal mondo produttivo”.