Siracusa. A settembre i Premi Vittorini e Lombardi, si lavora alla scelta della location

Due serate per il Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini, che ha ripreso il suo cammino dopo una pausa di sette anni, e per il Premio per l’editoria indipendente Arnaldo Lombardi. L’11 e il 12 settembre le cerimonie di consegna. Venerdì 11 settembre – il Premio Lombardi – e sabato 12 settembre – il Premio Vittorini -. La fissazione delle nuove date, rispetto a quelle inizialmente indicate per giugno, si è resa necessaria per via della pandemia.
I luoghi di svolgimento sono in via di definizione anche alla luce di quelle che saranno le eventuali nuove indicazioni normative in materia di manifestazioni con presenza del pubblico. Le due cerimonie costituiranno il nucleo centrale di un più articolato programma di iniziative nelle quali si punta a coinvolgere anche le librerie del territorio, la fondazione Inda e le associazioni musicali.
Il programma sarà illustrato a fine luglio dall’assessore alla Cultura della Città di Siracusa, Fabio Granata e dall’intera Commissione presieduta da Antonio Di Grado. Ogni aggiornamento potrà essere seguito sul sito ufficiale del premio (nuovopremiovittorini.it) interamente rinnovato e già on line.
Sono complessivamente 26 gli autori in lizza per il “Premio letterario nazionale Elio Vittorini” (le operazioni di recapito di alcuni dei plichi, inviati nei termini dalle case editrici, sono state rese più difficoltose dalle diverse restrizioni imposte dalle disposizioni anti contagio e hanno reso necessario un ricalcolo delle opere da ammettere); sono invece 6 le case editrici indipendenti candidate alla vittoria del Premio Lombardi.
Il “Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini” e il “Premio per l’editoria indipendente Arnaldo Lombardi” sono organizzati dall’Associazione Culturale Vittorini-Quasimodo in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Confcommercio Siracusa con il supporto della Fondazione Inda.
Attorno a questo nucleo si stanno costruendo una serie di partenariati con altri enti e istituzioni e una rete di supporto con il coinvolgimento di diversi operatori economici.
“Il Premio riparte alla grande: lo dobbiamo ad Arnaldo Lombardi e alla città” ha commentato Fabio Granata.




Caravaggio, la teca, la copia, la mostra sul Novecento. "Siracusa ci dica che vuole, mancata interlocuzione"

Franco Panizza è il “super-segretario” che Vittorio Sgarbi ha voluto con sè nella sua avventura alla presidenza del Maart di Rovereto. Ex assessore alla cultura trentino, Panizza viene considerato da molti come il regista dell’operazione Caravaggio, pur avendo spesso lasciato la scena pubblica ad altri. Intervenuto su FMITALIA all’indomani dell’attesa conferenza stampa al Maniace di Siracusa, torna sulle polemiche che hanno caratterizzato le ultime settimane. “E’ stato tutto ridotto ad una contrapposizione tra il Maart, che ha seguito iter e ottenuto parere previsti, e chi assolutamente non voleva questo prestito, opponendo un veto insuperabile. E’ mancata, invece, una interlocuzione seria sul come gestire questa operazione”, racconta al telefono. “Questo non ha favorito la possibilità di ragionare sul progetto. Abbiamo allora voluto far chiarezza sulle intenzioni del Maart e della Provincia di Trento proprio a Siracusa. E come ha detto bene Sgarbi, quello che ha fatto sbloccare la vicenda è stato il parere dell’Icr che parla di un’opera in stato non grave e che però ha bisogno di rilievi e manutenzione da fare a Roma, in laboratori specializzati”.
Secondo Panizza, il primo trasferimento (Roma) non è imminente. “Deciderà l’Icr quando avverrà. Ma di sicuro rimarrà a Siracusa per tutta la stagione turistica. E peraltro potrà essere ammirato com’è adesso, a livello del terreno, abbassato rispetto alla solita posizione. Penso sia un inedito. Non chiedetemi esattamente quanto a lungo perchè non lo so”, anticipa il segretario alla presidenza del museo di Rovereto. “Poi l’Icr lo porterà a Roma. Non serviranno mesi, si tratta di una operazione veloce. E se tutto andrà come io credo, arriverà a Trento”.
La mostra pensata da Vittorio Sgarbi dovrebbe aprire i battenti a metà ottobre. In quella data, pertanto, il Seppellimento di Santa Lucia dovrebbe già essere a Rovereto, dopo Roma. A Siracusa verrà esposta la copia realizzata da una specializzata società internazionale? Non è ancora deciso. “Intanto realizzarla quella copia è un procedimento molto complesso”, spiega anocra Panizza. “La prima parte della scansione riguarda più l’Icr che noi. I tecnici di Factum Foundation hanno iniziato a Siracusa la scansione millimetro per millimetro per poi trasferire i dati su computer. Questa operazione serve al Fec ed all’Icr per conoscere nei minimi dettagli la situazione del quadro. Così in futuro sarà possibile capire al millesimo di millimetro cosa sta cambiando negli anni nella tela. Noi ci siamo fatti promotori di questa lavorazione. Sarà realizzato un dipinto esattamente uguale all’originale, forse più bello perchè in qualche maniera più nuovo”. Resta la domanda: resterà a Siracusa in assenza del vero Caravaggio? “La copia era stata inizialmente studiata per questo. Era l’idea di partenza. Ma non si può decidere finchè non si concretizza l’operazione prestito. Potrebbe anche essere esposta a Rovereto, in confronto con l’originale. Il Maart la mette a disposizione di Siracusa ma occorre che la città lo chieda. Fin qui, ripeto, è mancata interlocuzione”.
E la volontà della città, a quanto pare, sarebbe determinante anche circa l’impiego dei famosi 350mila euro a disposizione del progetto trentino. “Oggi è difficile dare una risposta precisa sul suo utilizzo. Bisogna capire cosa chiede Siracusa. Potremmo allestire una mostra con i capolavori del Maart. Sgarbi, ad esempio, si è innamorato della galleria di Palazzo Bellomo. Ma ci sarebbe anche la sala Caravaggio in Soprintendenza oppure l’ex convento San Francesco”, elenca Franco Panizza che quei luoghi li ha visitati proprio insieme al noto critico d’arte. “E’ la città che dovrà dirci se preferisce una mostra e che tipo di mostra, che opere, dove allestirla. Basta che a noi dicano che Siracusa vuole la copia e cosa vuole fare, quali opere del Maart e in quale sede. Purchè tutto in sicurezza”.
A questo punto inevitabile una domanda sulla teca protettiva di cui si è lungamente parlato e che ora sembra essere dettaglio. “Anzitutto, non parliamo di donazioni. Il Maart non può farle e non facciamo mecenatismo. La teca fa parte delle condizioni per realizzare la mostra a Rovereto. Se il dipinto deve essere protetto nello spostamento e se questo costo rientra tra quelli previsti, inseriremo la realizzazione della teca tra le condizioni per realizzare la mostra. Però, anche qui, è mancata interlocuzione. Qualcuno non è molto favorevole alla clima box, forse meglio una che è possibile aprire il giorno e poi richiuderla in funzione di antifurto. Decide comunque il proprietario del dipinto. Ma tutti gli altri soggetti, inclusi quelli siracusani, possono suggerire. Il Maart è disponibile a ragionare. Questa della teca era una ipotesi seria, perchè si è visto che per altre opere è stato fatto ed è un bell’esempio. Non siamo mai entrati nel dettaglio e finchè non si capisce se c’è volontà o meno di fare l’operazione, non possiamo indicare una soluzione”.
Ma sul fatto che possa andare tutto in porto, Panizza si mostra ottimista. “Non voglio fare percentuali. Ho percepito a Siracusa finalmente un clima positivo e serio. Sentendo Granata e Samonà e la soprintendente, c’è la volontà di sedersi attorno ad un tavolo e creare un bel progetto, vantaggioso per tutti e due i nostri territori. Si, sono ottimista. Ho colto volontà di chiarezza e questa la raggiungi se ti siedi ad un tavolo e parli. Se non sappiamo cosa vuole Siracusa, non sappiamo cosa possiamo dare. Intanto questa vicenda ha fatto sapere a tutta Italia che a Siracusa c’è un Caravaggio”. Certo, ci sono volute un bel pò di polemiche a distanza per ottenere questo “ritorno” di immagine. “E sono state eccessive, le polemiche. Se ogni territorio pensasse di tenere per sè la sua cultura, senza prestiti e senza cedere ad altri, sarebbe la morte della cultura stessa. Capisco il campanilismo e da una parte è pure giusto, significa affezione. Ma non ci si deve chiudere blindati. Qui si è ragionato troppo in termini politici”.




Incontro con il Fec a Roma, Ficara: "un patto per il Caravaggio"

Il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) ha incontrato questa mattina a Roma, al Ministero dell’Interno, i vertici del Fondo Edifici di Culto (Fec). Con lui anche il sottosegretario Sibilia. “Abbiamo chiaramente discusso del Caravaggio di Siracusa, il Seppellimento di Santa Lucia. I temi principali sono stati quelli della manutenzione del dipinto, della sua valorizzazione sul territorio e di una corretta fruizione dell’opera che ha bisogno di definitiva collocazione”, spiega al termine il pentastellato Ficara.
“Insieme ai vertici del Fec abbiamo convenuto sulla necessità di attendere la relazione finale dei tecnici dell’Icr. Una relazione che andrà letta con la massima attenzione, per poi arrivare alle opportune conclusioni. Quello che interessa – dice Paolo Ficara (M5s) – è che l’opera riceva quella manutenzione di cui pare aver bisogno. E le prime indicazioni paiono confermare la volontà dell’Istituto del Restauro di procedere in breve tempo nel laboratorio di Roma”.
“Sul prestito a musei ed altro, il Fec fornirà subito dopo le sue indicazioni. La nostra richiesta, non solo politica, ma di buon senso, è che Il Seppellimento non lasci Siracusa in alta stagione turistica. In ogni caso, quello che a noi interessa, e lo abbiamo fatto presente, è che si realizzi la teca protettiva insieme a decisioni chiare e pubbliche sul futuro del Caravaggio di Siracusa. Un ragionamento serio sulla sua valorizzazione turistica che non può prescindere dalla collocazione finale dell’opera, garantendo le opportune misure di sicurezza. E questo ragionamento non può che avvenire a Siracusa. E’ nostro parere che la Prefettura debba essere la sede ideale per la stipula di un patto per il Caravaggio a cui debbono contribuire realtà come la Diocesi, la stessa chiesa di Santa Lucia Extra Moenia, la Soprintendenza, il Comune ed ovviamente il Fec”.




Siracusa. Assegno civico, a lavoro il terzo gruppo: 50 ore per 500 euro

Riparte l’assegno civico a Siracusa. Da questa mattina a lavoro al cimitero di Siracusa 16 persone inserite nella graduatoria.
“Avevano già dato la loro disponibilità a lavorare nella struttura comunale prima del blocco covid”, spiega l’assessore alle politiche sociali, Alessandra Furnari.
Presteranno complessivamente 50 ore di lavoro (pulizia e piccola manutenzione) ciascuno e riceveranno in cambio 500 euro a testa, come previsto dalla misura di sostegno per le fasce più deboli.
Nel dicembre del 2016 era stato pubblicato il bando dal Comune di Siracusa che fissava i criteri per poter accedere al beneficio. Nei mesi scorsi erano state pubblicate le graduatorie. Sono state circa 500 le istanze inviate al Comune di Siracusa che ha potuto disporre di risorse per 350 persone in tutto. Quello odierno è il terzo gruppo avviato di percettori dell’assegno civico.
Attesa per la partenza dei Puc, a cui sono interessati i percettori del reddito di cittadinanza. “Stiamo lavorando anche a questo. Purtroppo le attività sono state rallentate dal blocco covid. Lo stesso governo aveva sospeso le attività connesse al rdc. Le ultime indicazioni puntano a riattivare le attività e facilitarne la partenza”, dice ancora la Furnari.




Autonomia di Cassibile, il monito di Mario Cavallaro: "vogliono scipparci Fontane Bianche"

“Giù le mani da Fontane Bianche”. Si potrebbe riassumere così il pensiero di Mario Cavallaro sulla rinnovata richiesta di autonomia di Cassibile che punta – anche per ragione dei necessari numeri – ad annettersi la contrada balneare siracusana.
Cavallaro ben ricorda tutte le fasi di un movimento autonomista nato nei primi anni 80. Era, d’altronde, uno die protagonisti della politica di quegli anni: fu prima deputato regionale e poi presidente della Provincia Regionale, quindi vicesindaco con Titti Bufardeci. Quella di Cassibile è per Mario Cavallaro una “pretesa di accorpare anche il vasto territorio Fontane Bianche, sede estiva dei siracusani con circa 20 mila persone abitanti stagionalmente. Vi sono 5 mila unità immobiliari e per la maggior parte si tratta di seconde case. L’istituzione di un Comune autonomo avrebbe riflessi su tariffe e aliquote delle imposte locali”. Questo il suo monito in attesa di una posizione ufficiale di Palazzo Vermexio.
“Il Consiglio Comunale, nel tempo, formalmente si è espresso contro l’iniziativa scissionistica, e fra ricorsi, controricorsi, Tar, Cga e richieste referendarie si è arenata”. Ora però riaffiora con la procedura regionale che bypassa la presentazione delle firme. Non è esattamente un cammino in discesa, ma Cavallaro si mostra comunque preoccupato per il silenzio del Comune di Siracusa. “Credo che le forze politiche e i siracusani tutti, unitariamente com’è sempre stato, anche in assenza del Consiglio comunale, debbano far sentire alta la propria voce in difesa dell’integrità territoriale, in particolare contro il tentativo dello scippo di Fontane Bianche. Credo che il sindaco, la giunta Comunale e il commissario sostitutivo del Consiglio debbano attivamente vigilare. Siracusa, che è stata già ampiamente mutilata, non può subire ulteriori scippi”.

foto: una spiaggia di Fontane Bianche, dal web




Rifiuti, 4 arresti della Gdf: corruzione e percezione di finanziamenti pubblici. I nomi

Sfruttamento di manodopera, indebite percezioni di finanziamenti pubblici e corruzione. In queste ore i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Siracusa stanno eseguendo quattro arresti. Si tratta di tre imprenditori e di un dirigente della ex Provincia Regionale di Siracusa. Sono accusati a vario titolo di illecita intermediazione, sfruttamento del lavoro e truffa aggravata in concorso. Al dirigente pubblico contestata anche la corruzione per l’esercizio della funzione.
In carcere a Cavadonna sono stati condotti Angelo Aloschi, Gianfranco Consiglio, Salvatore Montagno Grillo e il dirigente pubblico Domenico Morello. Secondo le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Siracusa, gli imprenditori avrebbero violato le norme del contratto collettivo di categoria in materia di retribuzione e riposi e le disposizioni di salute e sicurezza sul lavoro dei dipendenti, traendone – questa è l’accusa – un indebito vantaggio e un risparmio di spesa.
Nell’occhio del ciclone finisce la Ecomac smaltimenti, attiva nel trattamento e smaltimento rifiuti. Secondo quanto appurato dai finanzieri al termine di una indagine coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino, la società avrebbe sottoposto i dipendenti a condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno. I lavoratori sarebbero stati pagati la metà di quanto previsto dai contratti di lavoro. Inoltre, la società avrebbe ottenuto dalla Regione siciliana un finanziamento a fondo perduto di 800mila euro – ritenuto indebito – per la costruzione ad Augusta di una nuova piattaforma per stoccaggio e trattamento rifiuti speciali non pericolosi. Gli indagati avrebbero però dichiarato falsamente, secondo gli investigatori aretusei, di osservare gli obblighi dei contratti nazionali e rispettare le norme sui riposi.
L’autorizzazione all’attivazione dell’impianto sarebbe stata rilasciata dal dirigente Morello (ex Provincia Regionale), “una volta raccolto l’impegno che i gestori avrebbero remunerato con l’assunzione di due soggetti” da lui segnalati.
Posta sotto sequestro la somma di 318.620 euro, percepiti indebitamente in danno della Regione Siciliana, secondo l’accusa.





Priolo. "Le industrie vogliono chiudere? Minacce avventate", Pippo Gianni chiede coesione

“La minaccia di chiusura degli impianti da parte di Confindustria e il conseguente ricatto della perdita di posti di lavoro va respinta con fermezza, pur condividendo una necessaria rivisitazione complessiva del Piano regionale della Qualità dell’Aria”. Questo il pensiero del Sindaco di Priolo, Pippo Gianni, a proposito delle dichiarazioni rilasciate al Sole 24 Ore dal Presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, che prospetta il rischio che le grandi aziende possano lasciare il nostro territorio a causa della mancata convenienza economica e dei troppi vincoli.
Nei prossimi giorni il Sindaco Gianni parlerà con i Segretari nazionali delle Organizzazioni Sindacali per fare il punto della situazione e discutere delle iniziative e delle prospettive future.
“Questo è il tempo della convergenza – ha rimarcato il primo cittadino – dei chiarimenti e delle intese tra Stato, Regione, Enti Locali e industrie. Le dichiarazioni del Presidente di Confindustria sono avventate, bisogna sedersi ad un tavolo e trovare insieme le giuste soluzioni. Deve prevalere la serietà, non dimenticando che il nostro è il sito a più alta densità di insediamenti industriali d’Europa. Negli ultimi 10 anni qualche intervento per un abbassamento delle sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera è stato attuato – ha continuato il Sindaco Gianni – ma questo non basta, gli interventi devono continuare per tutelare la salute di tutti. Affinchè la convivenza tra cittadini e industrie possa proseguire è importante che queste ultime si impegnino a salvaguardare la salute e ad offrire occupazione alla popolazione locale. Già a novembre quando ho parlato con il Ministro dell’Ambiente Costa – ha ricordato il Sindaco Gianni – ho suggerito una serie di interventi, per l’area industriale Priolo-Melilli-Augusta e per l’Ilva di Taranto. Per evitare un depauperamento delle economie industriali e tenere sotto controllo l’inquinamento, la Comunità Europea dovrebbe investire sull’ambiente, puntando sul rinnovo degli impianti”.
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Siracusa. "Il Comune contro il ricorso dei consiglieri decaduti: il sindaco non vuole democrazia"

“Al sindaco Francesco Italia non piace la democrazia. Non vuole che torni in carica il consiglio comunale, tanto che incarica, con i soldi dei siracusani, un avvocato per costituirsi contro il ricorso dei consiglieri comunali dinnanzi al Tar di Catania”. Dura la deduzione a cui arrivano Vincenzo Vinciullo, Fabio Alota, Mauro Basile, Salvo Castagnino e Alberto Palestro di Siracusa Protagonista. Spiegano che il Comune “ha presentato al tribunale amministrativo  un atto di costituzione a seguito di istanza di trasposizione di ricorso straordinario con istanza cautelare in sede giurisdizionale presentato dai Consiglieri Comunali decaduti. In pratica, il Sindaco vuole continuare a rimanere senza Consiglio Comunale e di fatto vero e proprio podestà per i prossimi tre anni. Per questo ha firmato una determina con la quale impegna 9.955 euro, tasse dei siracusani, per pagare il preventivo presentato dall’avvocato, per inciso non siracusano”. Secondo gli esponenti di Siracusa Protagonista, il sindaco manifesterebbe in questo modo “disprezzo per la democrazia e impegno a voler continuare a governare senza consiglio comunale, dunque senza controllo democratico”.




Lavori irregolari: sigilli a un'area di Punta Castelluccio, illeciti paesaggistici

Un’area di circa 8200 metri quadrati interessata da lavori di movimentazione terra posta sotto sequestro. Intervento della Capitaneria di Porto di Augusta ieri a Punta Castelluccio. L’appezzamento presentava interventi in difformità rispetto a quanto autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa ed alle prescrizioni impartite dall’Amministrazione Comunale di Augusta. Deferiti all’Autorità Giudiziaria i responsabili.
Le violazioni consistono nell’aver operato in contrasto alla normativa dettata a tutela del paesaggio.
L’attività di vigilanza posta in essere dalla Guardia Costiera a tutela del territorio, e del litorale in particolare, è finalizzata a scongiurare la perpetrazione di condotte illecite in spregio al patrimonio naturale e paesaggistico, ed a perseguirne gli autori.




Estorsione a Melilli, all'appuntamento si presentano i carabinieri: tre arresti

Avrebbero utilizzato la tecnica del cavallino di ritorno. Arrestati dai carabinieri tre uomini, tutti residenti a Villasmundo. Si tratta di Antonino Montagno Bozzone, 30 anni, Giuseppe Puglia e Andrea Mendola, entrambi di 25 anni. I militari li hanno sorpresi in flagranza di reato. Dovranno adesso rispondere di estorsione . L’imprenditore agricolo, ieri mattina, si era accorto che dalle sue campagne era scomparsa la macchina operatrice agricola usata per il confezionamento di rotoballe. Il mezzo, già di per sé di ingente valore, costituiva ovviamente lo strumento essenziale per condurre l’attività dell’azienda e quindi il suo furto metteva in grave crisi l’intera impresa. Questo è in effetti l’elemento cardine sul quale l’estorsione sarebbe stata basata. Poco dopo la scoperta del furto, l’uomo sarebbe stato avvicinato da due dei tre. A quel punto, la proposta della restituzione previo pagamento di 3 mila euro.  L’imprenditore, che era in compagnia del figlio, anche per non correre rischi, ha sul momento consegnato agli estorsori il denaro di cui disponeva, ottenendo la restituzione del mezzo, nel frattempo nascosto nei terreni di proprietà di uno dei malviventi. Per la consegna del saldo dell’intera somma estorsiva è stato fissato un secondo incontro nel pomeriggio, al quale ha partecipato anche il terzo complice. La vittima, però, subito dopo aver parlato con i malviventi si è  rivolta ai Carabinieri della Compagnia di Augusta, che hanno subito organizzato un servizio per sorprendere i soggetti in flagranza di reato, durante lo scambio di denaro. I tre sono stati condotti nel carcere di Brucoli.