Siracusa. Fondo perduto, l'Agenzia delle Entrate chiarisce: ecco a chi tocca in provincia

Un chiarimento fondamentale, che si attendeva, riguardo al contributo a fondo perduto previsto dal cosiddetto Decreto Rilancio: tocca a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nei territori di Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini,Carlentini,Ferla,Francofonte, Lentini, Noto,Rosolini, Pachino,Portopalo, Siracusa e Sortino, indipendentemente dall’ammontare del fatturato e dei corrispettivi conseguiti nel mese di aprile. A renderlo noto è la Cna di Siracusa. A specificare questo aspetto è l’articolo 25, comma 4, del decreto. Recita testualmente che “il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Al fine di determinare correttamente i predetti importi, si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessioni di beni o di prestazione dei servizi. Il predetto contributo spetta anche in assenza dei requisiti di cui al presente comma ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 nonché ai soggetti che, a far data dall’insorgenza dell’evento calamitoso, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei comuni colpiti i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19”. Questo è il caso dei comuni della provincia, che a seguito degli eventi calamitosi verificatisi “a partire dal mese di settembre 2019” sono stati coinvolti nella dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo Nazionale, per 12 mesi “a partire dal 12 novembre 2019”. Le richieste possono essere inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 13 agosto prossimo.




Maltrattamenti anche via social nei confronti dell'ex convivente, arrestato catanese 38enne

Un catanese di 38 anni è stato arrestato dalla Polizia di Lentini per il reato di maltrattamenti nei confronti dell’ex convivente. L’uomo, già destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari perché accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti dell’ex convivente, avrebbe reiterato i comportamenti vessatori anche attraverso i social, perseguitando la donna.




Inseguimento per le vie di Lentini, arrestati due giovani per resistenza a pubblico ufficiale

Si è concluso con l’arresto di Michael Di Fazio e Nicholas Midore un inseguimento per le vie di Lentini. I due giovani, di 26 e 25 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati intercettati mentre si spostavano per le strade del centro a bordo di un’auto di grossa cilindrata. I poliziotti hanno deciso di effettuare un controllo ma, alla vista della Volante, i due giovani hanno accelerato bruscamente, cercando di dileguarsi.
Sono stati raggiunti e bloccati in pochi minuti. Al termine dell’inseguimento hanno tentato di resistere ulteriormente ai controlli. Sono stati pertanto dichiarati in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e posti ai domiciliari.




Siracusa. Rindinella riconfermato alla guida di Confcooperative: "Ripartenza difficile, coop fondamentali"

Enzo Rindinella riconfermato alla guida di Confcooperative Siracusa per il prossimo quadriennio.
A rieleggerlo, alla presenza del presidente regionale di Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini, l’assemblea territoriale, con le modalità imposte dalle norme anti Covid- e in attesa dei già annunciati Stati Generali di Siracusa, da convocare dopo l’estate per porre sul tavolo temi, progetti e prospettive future. Rinnovato anche il consiglio territoriale.
Nel suo discorso, il presidente Rindinella ha tracciato un bilancio degli ultimi quattro anni. Inevitabile un primo passaggio incentrato sull’emergenza Coronavirus. “Fondamentale –ha ricordato- in questa delicata fase è stato l’apporto di tante cooperative, che hanno continuato ad operare, garantendo cibo, servizi, cure e solidarietà. Il ringraziamento va anche a quanti sono stati costretti a fermarsi, rispondendo con senso di responsabilità all’appello delle autorità del Paese”.
Confcooperative è pronta a ripartire dalle grandi battaglie che restano in sospeso accanto a quelle nuove. Lo farà senza “urlare”, ma condividendo e programmando, come è stato fino ad oggi, in un percorso che è stato di transizione, riorganizzazione e grandi cambiamenti.
Il presidente ha sciorinato anche dei dati, che danno la misura della presenza delle cooperative nel territorio e del loro importante ruolo per l’economia e per gli ambiti in cui operano.
“Confcooperative-ha spiegato- conta nel territorio 235 imprese associate, a cui aderiscono circa 3 mila soci, per un valore della produzione di circa 142 milioni di euro (escludendo dal computo l’attività di raccolta della Banca di Credito Cooperativo. I settori sono 7: Agricoltura e pesca: Costruzioni Logistica Servizi e Terziario avanzato; Sociali e mutue; Sanità; Abitazione; cultura turismo e sport; Credito e assicurazioni. Il primo per valore della produzione è quello Agroalimentare. Siracusa è una delle province Italiane dove questo settore produttivo rappresenta una percentuale molto importante del PIL provinciale. Confcooperative in questo settore è presente con 25 associate, 500 soci ed un fatturato annuo di circa 80 milioni di euro. Prezioso l’apporto delle cooperative nel periodo di emergenza sanitaria, con donazioni di presidi al Covid Center e destinati al settore Logistico e trasporti , che hanno tenuto in piedi il territorio, la Regione, il Paese.
Una ripartenza certamente difficile, vista la fragilità complessiva. Anche le cooperative sono state investite da un ciclone sconosciuto. Le imprese vanno riorganizzate, così come il ruolo di Confcooperative, che deve essere sempre più un punto di riferimento.
“Ma le Imprese Cooperative hanno un futuro-spiega ancora Rindinella.
Le battaglie condotte sono state difficili e impegnative. “In questi anni abbiamo seguito le nostre imprese sociali sempre più preoccupate e in difficoltà con i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici-prosegue il presidente- e per una crescente difficoltà di programmazione di nuovi servizi sociali. Le nostre Imprese Cooperative sociali soffrono tutt’ora della situazione del Dissesto del Libero Consorzio di Siracusa, i ritardi di altri Comuni (la vicenda Pac), ritardi ed inefficienze dei Comuni nella programmazione dei servizi sociali.
In tutto questo abbiamo dimostrato con i fatti che a noi non piace il ruolo di urlatori, di disfattisti, una rappresentanza datoriale che si rispetti non urla ma prova a condividere, a convincere, a programmare”.
Non mancano motivi di rammarico. “Spiace –ha detto il presidente- citare qualche “black out” di condivisione e programmazione con alcuni enti locali su importanti questioni legate anche a fondamentali servizi per i cittadini”
Altro settore importante, quello di Lavoro e Servizi con 105 Imprese Cooperative, 500 occupati ed un fatturato annuo di 24 milioni di euro. Settore che associa Imprese Cooperative che si occupano di servizi alle imprese, trasporto e logistica, pulizie e manutenzioni, ambiente, informatica nonché imprese del terziario avanzato.
Di grande rilievo, infine, il ruolo svolto in provincia dalla Banca di Credito Cooperativo.
Localismo e mutualismo continuano a rappresentare anche oggi la risposta più efficace, anche in termini operativi, alla necessità di sviluppo e di crescita della nostra comunità.
Del nuovo consiglio territoriale fanno parte: Michele Tedone, Giuseppe Pisano, Mauro Martinez, Sara Curcio Raiti, Giuseppe Campisi, Salvatore Dell’Arte, Alessandro Schembari, Antonino Di Prisco, Salvo Biazzo, Valeria Coco, Ivana Severino, Enrico Tricomi, Salvatore Leone, Gaia Barresi.




Siracusa. Evade dai domiciliari, 37enne torna… ai domiciliari

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Siracusa, impegnati nella mattinata di ieri in un servizio di controllo del territorio volto alla prevenzione e repressione dei reati, mentre effettuavano controlli ai soggetti sottoposti agli arresti domiciliari e alla sorveglianza speciale hanno constatato che  Carmelo Tagliata, 37 anni, non si trovava in casa.  E’ stato sorpreso poco dopo mentre rientrava a casa con la propria auto. E’ stato arrestato per evasione e nuovamente posto ai domiciliari.




Siracusa. Carceri, situazione drammatica: sit-in in prefettura. Grave carenza d'organico

Sit-in, ieri mattina, davanti la Prefettura. A protestare, i rappresentanti delle segreterie provinciali Sappe e Fns Cisl. Volantinaggio per spiegare le ragioni dell’iniizativa, con in testa i segretari Antonino Stella e Fabio D’Amico. Al centro dell’attenzione le problematiche presenti nelle carceri e i pericoli a cui i poliziotti penitenziari sono sottoposti nello svolgimento del proprio lavoro. I recenti fatti di cronaca hanno spinto i sindacati di categoria a chiedere un impegno serio e concreto da parte del Governo, a fronte di quello che definiscono “un rischio oramai giornaliero di essere messi sotto accusa da delinquenti”. Al capo di gabinetto Giuseppa Maria Spampinato, i segretari hanno consegnato un dossier sulla situazione dei penitenziari della provincia di Siracusa. Occasione per focalizzare l’attenzione sulla carenza di organico , che diventerebbe cronica ad Augusta. Presentato a tale scopo un documento da cui  si evince che “la pianta organica della Casa Reclusione di Augusta prevede 251 poliziotti penitenziari ma alla data odierna ne sono assegnati  235. Di fatto 22 poliziotti sono distaccati presso il Nucleo Provinciale di Siracusa e 18 sono distaccati in altri istituti, per un totale di 56 unita mancanti, con ulteriore carenza cronica  nel ruolo sovrintendenti previsti 18, unità presenti  4 , ruolo ispettori previsti 17, presenti 9 . La Prefettura ha espresso solidarietà ed assunto l’impegno di “inoltrare al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria la richiesta di integrazione del personale di Polizia Penitenziaria nella provincia di Siracusa”.




Villasmundo, ufficio postale aperto "a singhiozzo": parte la petizione

“Ingiustificabile che non ci sia un’apertura al pubblico regolare per gli uffici postali di Villasmundo”. Angelo Lanteri, segretario della Camera del Lavoro di Villasmundo insorge contro la gestione del locale ufficio postale, ancora privo di apertura giornaliera. “Questo disservizio comporta, nei giorni di apertura, la formazione di code non indifferenti davanti all’ingresso dell’ufficio in questione, e per giunta in piedi e sotto il sole cocente, visto che non esiste alcuna forma di riparo all’ombra e men che meno panchine per sedersi. L’unica alternativa è prendere un mezzo di trasporto (ovviamente privato, perché se si aspettano quelli pubblici i tempi rischiano di diventare biblici) e raggiungere gli uffici postali di altri comuni. Ovvero una situazione insostenibile, tanto più – lo voglio rimarcare – che la gran parte dei fruitori dei servizi postali sono anziani e non di rado soli. E se, per evitare la fila sotto il sole, per prelevare la pensione raggiungono altri comuni, di fatto si espongono non solo a notevoli disagi ma anche ad eventuali possibili rischi. Il sindacato ha deciso di avviare una petizione. Le firme raccolte saranno presentate a chi di competenza per chiedere la riapertura in tempi celeri dell’ufficio postale di Villasmundo.




Vittorio Sgarbi a Siracusa per il Caravaggio: "il dipinto trasportabile, prima Roma poi Rovereto"

L’atteso appuntamento del Maniace inizia con trenta minuti di ritardo. Al tavolo dei relatori non c’è il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Per l’amministrazione è invece presente l’assessore Fabio Granata. Assente anche il senatore Candiani, impegnato a Roma. Poi tutti presenti, dall’assessore regionale Samonà all’esperta Silvia Mazza e, su tutti, Vittorio Sgarbi.
Bisogna attendere oltre un’ora prima che il presidente del Mart di Rovereto prenda la parola, dopo una serie di interventi tecnici e non esattamente da conferenza stampa.
Sgarbi ripaga l’attesa servendo le notizie attese sul Seppellimento di Santa Lucia in rapida sequenza. Dalle sue condizioni al prestito in Trentino, dalla trasportabilità del dipinto alla realizzazione di una copia perfetta.
“Ritorno sui miei passi e ridò vita al progetto”, annuncia riferendosi a quel video di alcuni giorni fa in cui diceva di rinunciare al Caravaggio di Siracusa.

“Io sono un giocatore di scacchi. La mia era una mossa. Me ne volevo andare: ne avevo trovati altri 6 di Caravaggio”, spiega oggi forte anche del parere del direttore dell’Istituto Centrale del Restauro, arrivato dopo due giorni di verifiche tecniche alla Badia. “Chiudendo ogni polemica, lui dice che il quadro è trasportabile e che le sue condizioni sono discretamente buone. Ha bisogno di manutenzione, da fare però nel laboratorio di Roma perché lì ci sono gli strumenti e le giuste condizioni. Qualcuno non voleva Rovereto? Il Caravaggio dovrà comunque andare a Roma”, taglia corto Vittorio Sgarbi.
Ma il Caravaggio, a sentire il parere di quanti invitati a prendere la parola nella sala ipostile del Maniace, a Rovereto andrà. Quando? “Dopo la sosta a Roma e la scannerizzazione per la realizzazione di una copia digitale, probabilmente ad ottobre sarà a Rovereto”, risponde Sgarbi a precisa domanda. “Dovrebbe tornare a Siracusa, alla Borgata, per la festa di Santa Lucia. Ma questo dipende anche da quanto ci vorrà per la fabbricazione della teca protettiva”. Per tutto il periodo in cui il Caravaggio sarà a Rovereto, arriveranno in cambio dal Mart opere del 900, tra cui anche De Chirico. Saranno esposte al Bellomo o in altro luogo che verrà ritenuto idoneo dalla Soprintendenza.
“Ci sono 350mila euro stanziati per una finalità, quella di un ente pubblico che aiuta un altro ente pubblico per la collocazione nella chiesa della Borgata del Caravaggio”, dice ancora Sgarbi. Vanno risanati gli ambienti, installate giuste misure di allarme e realizzata una teca protettiva. A sentire il presidente del Mart, tutti quegli interventi paiono inclusi nello stanziamento dell’istituzione trentina. “È un progetto nato mesi fa e il presidente Musumeci ne era al corrente da tempo. Ho anche fatto un sopralluogo nei luoghi del Caravaggio, incluso il sepolcro alla Borgata. La Badia è sede due volte impropria: in primo luogo, perché non è la sua; ed in secondo luogo perché copre il Guinaccia”, racconta ancora il critico d’arte. “Un orrore nascondere per 15 anni il Guinaccia in nome della star Caravaggio”.
Ai punti, Sgarbi ed il Mart si portano in vantaggio, appuntandosi al petto anche il merito di aver riportato d’attualità il Seppellimento di Santa Lucia, secondo molti finito “parcheggiato” in attesa di miglior sorte alla Badia.




Cafeo all'attacco: "operazione non chiara, il suo è monologo autoreferenziale"

“Trasformare quella che doveva essere una conferenza stampa in un lungo monologo autoreferenziale, con tanto di rimbrotti ai giornalisti che osavano interloquire, non è servito a fare chiarezza su un’operazione dall’amaro retrogusto mediatico, più votata alla visibilità dei protagonisti che alla salute del capolavoro di Caravaggio”.
Ad intervenire dopo la conferenza stampa svolta di Vittorio Sgarbi o nella sala Ipostila del Castello Maniace di Siracusa è il deputato regionale Giovanni Cafeo (Italia Viva).
“Il parere positivo al trasferimento del Caravaggio, dato dall’Istituto Centrale del Restauro a seguito delle analisi preliminari svolte sull’opera, è finalizzato al suo trasporto presso la sede romana dell’istituto – attacca Cafeo – dove verranno svolte ulteriori e più approfondite analisi nonché eventuali interventi non di restauro ma di manutenzione dell’opera. Successivamente, il dipinto dovrebbe essere portato al Maart di Rovereto per l’esposizione, in cambio di altre opere del Novecento da esporre qui a Siracusa – prosegue Cafeo – ma nel passaggio e nell’investimento generale pare, almeno per il momento, scomparso l’impegno per la fornitura della teca protettiva, ad oggi declassata a eventualità futura da rivedere”.
Per il deputato regionale “è un peccato che in questo contesto l’assessore Samonà, al quale nonostante tutto va la mia personale solidarietà per quanto accaduto oggi nella sede del suo assessorato, in rappresentanza del Governo e dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, si sia posto come un semplice ‘osservatore’, ben lontano dal ruolo di protagonista che la Regione dovrebbe adempiere nella tutela dei capolavori qui residenti, così come ho trovato abbastanza inusuale il cambio di posizione dell’assessore Granata, per il quale ‘il fine giustifica i mezzi’ e dunque tutto sarebbe concesso purché il Seppellimento di Santa Lucia faccia ritorno nella sede della Borgata”.
Cafeo è un fiume in piena. “Premesso che il ritorno della tela in Borgata resta comunque un obiettivo da raggiungere, l’eventuale partenza del Caravaggio a Rovereto senza garanzie certe sul restauro e soprattutto sulla teca protettiva, rappresenterebbe l’ennesima sconfitta per la politica siciliana, incapace in tutti questi anni di provvedere in autonomia al mantenimento dell’opera e oggi in grado soltanto di guardare con occhi distaccati un’operazione mediatica dalla quale, con tristezza e un po’ di amarezza, dipendono le sorti di un capolavoro senza tempo; auspico che l’assessore Samonà, stanco di fare da spettatore, giochi finalmente un ruolo da protagonista nella firma definitiva della convenzione che darà il via al progetto del Maart, impegnando il museo di Rovereto al rispetto di tutti gli impegni precedentemente sbandierati nei confronti del capolavoro di Caravaggio”.




A tu per tu con il Caravaggio: il Seppellimento di Santa Lucia visto come mai prima

A vederlo così, a distanza notevolemente ridotta e senza allungare il collo in una posa quasi innaturale, il Caravaggio prende tutta un’altra luce. Anche i colori appaiono diversi. Sulla parte retrostante della tela, sono visibili ad occhio nudo delle macchie. Non si tratterebbe però di umidità o simili. Probabilmente collanti legati ad uno degli ultimi restauri.
Non sembra comunque un dipinto malmesso o minacciato da chissà quali guai. Certo, è solo una impressione ad occhio nudo. Per la valutazione finale, conterà solo il parere dei tecnici che nelle ore scorse hanno esaminato il Seppellimento di Santa Lucia sotto ogni aspetto e con l’ausilio di più strumenti. Potrebbe forse volerci una decina di giorni prima di conoscere l’esito delle verifiche affidate all’Istituto Centrale del Restauro, con la partecipazione del Centro Regionale. Proprio quest’ultimo, nel 2016, aveva esaminato il Caravaggio di Siracusa senza segnalare grosse criticità.
Dal parere dei tecnici dipenderà anche l’eventuale prestito al Mart di Rovereto con il suo presidente, Vittorio Sgarbi, arrivato appositamente a Siracusa. E pronto ad illustrare e far valere le sue ragioni. Nelle ultime ore, però, alcuni orientamenti sarebbero mutati e potrebbero registrarsi a breve, dopo la conferenza stampa del noto critico d’arte, posizioni autorevoli nuove e non favorevoli ad ogni movimento che non sia il ritorno alla Borgata del dipinto.