Salvatore, tecnico siracusano rientrato dalla Libia. "L'Isis è a Tripoli, situazione critica"

Tra gli italiani rientrati dalla Libia nella notte e sbarcati al porto di Augusta c’è anche Salvatore. E’ un tecnico siracusano, a Tripoli per lavoro. Ha 42 anni e poca voglia di parlare quando, trascinando due trolley, esce dall’area portuale dove le misure di sicurezza sono massime.
Mentre gli altri verranno da lì a poco trasferiti in altra struttura militare con tre autobus delle forze armate, Salvatore può tornare a casa. E’ stato il primo italiano a scendere dal catamarano maltese che è arrivato dalla Libia nel porto di Augusta. Ha avuto precise indicazioni di non parlare con i giornalisti. Ma le agenzie riescono comunque a strappargli qualche parola. “La situazione a Tripoli è critica…”, dice. E sull’Isis: “E’ già da un pezzo che è a Tripoli, lo ha detto anche la televisione”. Poi basta.




"Chi l'ha Visto?", telecamere ancora su Siracusa: che fine hanno fatto Alessandro e Luigi?

La trasmissione di Rai Tre torna ad occuparsi stasera della vicenda dei ragazzi campani scomparsi a Siracusa lo scorso anno. Alessandro e Luigi, casertani di 40 e 23 anni, non danno loro notizie dall’11 maggio, ultimo avvistamento in città. I familiari hanno scoperto la casa dove prestavano servizio e una troupe del programma condotto da Federica Sciarelli ha intervistato il loro ultimo datore di lavoro, siracusano, nella scorsa puntata. Una intervista di spalle che, tra le righe, ha fatto nascere a qualcuno il sospetto che possa trattarsi di una vicenda di omofobia. Della sorte dei due ragazzi però non si sa ancora nulla e la loro assenza dura ormai da molti mesi, troppi.




Trasporti: in attesa dei tagli, la Sicilia "sparisce" dalla cartina di TreniItalia

Trenitalia riesce là dove anche la Lega dura e pura di Bossi aveva fallito? “Eliminare” Sicilia e Sardegna. Le due regioni non compaiono infatti più sulla schermata della ricerca rapida sul sito delle ferrovie italiane. Un’Italia monca, che non tiene conto della realtà insulare. E non manca chi grida allo scandalo.
Come a confermare la volontà di dismettere in Sicilia, dove da giugno spariranno quasi del tutto treni e traghetti, Trenitalia “spunta” la regione dalla sua cartina. Con buona pace della continuità territoriale e “dell’una e indivisibile” principio costituzionale. “Quale può essere la chiave di lettura? Forse l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria? E’ il segno da cogliere per i siciliani della fine della continuità territoriale?”, si chiede il comitato pendolari siciliani.
In realtà, l’assenza della Sicilia ha una spiegazione: la ricerca rapida è attiva solo sulle “Frecce”, che qui non esistono. Certo, si potrebbe obiettare che anche come treni ordinari siamo messi maluccio. E soprattutto che si poteva comunque lasciare la regione sulla cartina, evidenziando così a tutta Italia come qui, nel vituperato Sud, nessuno investe sui servizi e continua a mantenere inalterato – o a marcare – il divario con il nord. Sia ben chiaro, i siciliani non hanno colpa. Prenda nota Salvini, nuovo a queste latitudini.




Siracusa. Scuole superiori: piove dentro, cadono calcinacci, riscaldamenti spenti. Le foto

E’ un inverno complicato per la scuola siracusana. In particolare per gli istituti di istruzione superiore. Forse complici le difficoltà della Provincia Regionale -“vittima” di una riforma incompleta – è pronta ad esplodere la protesta degli studenti, stanchi di vivere una situazione che pure dentro alcune scuole li espone al rischio di pioggia e vento. “Da una settimana riceviamo notizie inaccettabili riguardo l’edilizia scolastica”, confermano dalla Reti degli Studenti Medi di Siracusa.
“Basta poca pioggia per far succedere disastri. Al Rizza e al Corbino, nonostante i lavori che stanno iniziando, si sono allagati corridoi ed aule. Al liceo Gagini si è rotto il cornicione di un balcone, il tutto in una sola mattina, quella di ieri”, racconta Cosimo Vitagliano, responsabile organizzazione dell’associazione degli studenti. “Per non parlare – aggiunge – delle infiltrazioni di acqua dalle finestre obsolete e delle crepe sui muri con macchie di umido sui tetti anche vicino ai cavi elettrici”.
Il problema è che mancano gli interlocutori istituzionali. E anche i dirigenti scolastici, armati di buona volontà, devono arrabattarsi inventando percorsi insoliti pur di risolvere i problemi. “Aspettiamo ormai da mesi che l’incarico della gestione degli istituti superiori passi ad un ufficio specifico. Viviamo di promesse, della ministro Giannini che ci garantì un incontro con il sottosegretario Faraone e l’assessore regionale Mariella Lo Bello, che avrebbe risolto i problemi più gravi; del sindaco con il quale avremmo aperto un tavolo non appena il lavoro fosse stato di sua competenza”, appunta Marco Blandini, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Siracusa.
La situazione si fa critica anche per quel che riguarda i riscaldamenti. Ieri hanno protestato gli studenti dell’istituto Juvara.
“Vogliamo degli interlocutori concreti perché siamo stanchi di vivere in questi ambienti insicuri per l’istruzione che dovrebbe invece garantire prima di tutto la nostra sicurezza”, si sfoga Blandini. Altrimenti sarà sciopero.




Siracusa. Bando rifiuti, l'assessore Coppa: "Nessuno rischia il posto, anzi possibili nuove assunzioni"

C’è voluta una seduta in più, ma del nuovo bando rifiuti e della situazione dei dipendenti attualmente Igm si è riusciti a parlare in Consiglio Comunale. In un gioco di tecniche consiliari, per una volta l’ha spuntata la minoranza che aveva chiesto la discussione del punto all’ordine del giorno poi scivolato nella discussione anche per mancanza del numero legale in prima convocazione.
In aula, l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, è tornato a sottolineare diversi passaggi che nei giorni scorsi avevano dato vita a polemiche e proteste, in particolare da parte dei lavoratori dell’attuale gestore preoccupati per il loro futuro occupazionale.
“Ho nuovamente spiegato che nel bando sono contenute garanzie sufficienti. Nessuno perderà il posto di lavoro”, spiega oggi l’assessore. “Certo, ci saranno degli aspetti organizzativi da rivedere. Il servizio, nel nuovo bando, è concepito in maniera radicalmente diversa per cui bisognerà dotarsi di una organizzazione differente”. Il che significa, ad esempio, che puntando al 95% sulla raccolta porta a porta diminuirà il numero di camion in servizio e chi attualmente guida il mezzo verrà destinato ad altra attività secondo l’organizzazione del servizio rivisto e – si spera – migliorato. Insomma, le mansioni possono cambiare senza che questo debba comportare in automatico stravolgimenti nei diritti acquisiti dai lavoratori.
“Le aziende che presenteranno la loro offerta allegheranno anche uno schema di come vorrebbero organizzare il servizio a Siracusa. Esamineremo anche questo aspetto. Ma non lasceremo indietro nessuno. Chi oggi alimenta tensioni fa solo male alla città”, chiosa Coppa.
E le sue parole sembrano chiamare in qualche misura in causa i sindacati e lo sciopero sbandierato e poi ritirato. “Ci siamo incontrati in due occasioni – dice l’assessore – Siamo entrati nel merito della questione, discutendo per ore. Il momento più importante, a mio avviso, sarà quello dell’aggiudicazione” e non questo farcito di polemiche che a Palazzo Vermexio paiono preventive. “Vi dico di più, è altamente probabile che il nuovo gestore effettuerà ulteriori nuove assunzioni oltre le unità attuali, perchè con il nuovo servizio potrebbe servire un numero maggiore di persone”, aggiunge poi Pierpaolo Coppa.
Ma i lavoratori la pensano diversamente. Intanto per quel che riguarda le garanzie per il futuro. Perchè nel bando – pur essendo richiamate diverse norme nazionali e regionali, più l’accordo quadro – preoccupa il passaggio secondo cui il nuovo gestore assume “l’impegno in via prioritaria ad assumere maestranze che operano alle dipendenze dell’appaltatore uscente” se avrà “l’esigenza di disporre di ulteriori risorse umane rispetto a quelle già presenti nella sua organizzazione”. I tecnici comunali, però, parlano di una formula tecnica che non cambia la sostanza secondo cui tutti i 252 Igm – o ex Igm – verranno assorbiti nella nuova società.
Frattanto, però, si sono visti recapitare il preavviso di licenziamento. Con l’apertura di un altro fronte di lotta, questa volta con il gestore in proroga. L’assessore Coppa su questo aspetto sceglie la via della prudenza. “Ci può anche stare una decisione di questo tipo. L’Igm ha tutto il diritto di partecipare alla nuova gara e tutelare le proprie chance ponendosi al pari delle altre aziende che si dichiarano disponibili a fare le assunzioni necessarie”.




Farmacie: 17 nuove aperture in provincia di Siracusa. Pubblicata la graduatoria regionale

In provincia di Siracusa apriranno 17 nuove farmacie. L’assessorato regionale alla Salute ha pubblicato la graduatoria provvisoria dei vincitori del concorso straordinario per 222 nuove aperture in Sicilia.
Un concorso sofferto sin dalla sua genesi, combattuto a suon di ricorsi al Tar. Venne bandito nel 2013 con regole stabilite dal decreto Monti sulle liberalizzazioni che stabilisce una farmacia ogni 3.300 abitanti. In Sicilia sono state 222 le sedi messe a bando, la maggior parte delle quali di nuova istituzioni, le altri vacanti.




Due campani scomparsi, visti l'ultima volta a Siracusa. Che fine hanno fatto Alessandro e Luigi?

Le ricerche di due ragazzi campani scomparsi nel nulla passano da Siracusa. Lo ha svelato ieri sera la trasmissione tv “Chi l’ha visto?”. Occupandosi di Alessandro e Luigi, due casertani di 40 e 23 anni spariti nel nulla dallo scorso maggio, il programma di Rai Tre ha ricostruito i loro ultimi spostamenti che portano proprio in Sicilia. Qui avevano trovato lavoro come badanti e grazie all’appello di “Chi l’ha visto?” i familiari dei due sono riusciti a scoprire la casa dove prestavano servizio a Siracusa. L’11 maggio del 2014 l’ultimo contatto telefonico con i genitori, poi di loro non si è saputo più nulla. “Siamo sicuri che sono vivi e spero facciano ritorno a casa presto”, confidano in tv. La redazione di “Chi l’ha visto?” ha intervistato l’ultimo datore di lavoro, a Siracusa. Una intervista di spalle in cui si ricostruisce il periodo lavorativo dei due in Sicilia. Pare avrebbero preso un taxi il 14 maggio 2014 alla periferia di Siracusa e sarebbe questo il loro ultimo avvistamento. Sulla pagina facebook dedicata al loro caso, spazio a sospetti e ricostruzioni non si sa quanto attendibili. Tra queste anche quella dell’omofobia come causa del loro allontanamento e della loro scomparsa.




Servizio Idrico. Ligeam spiega le ragioni del ritiro dall'Ati: "altri impegni, qui tempi lunghi"

“La mancata presentazione della certificazione antimafia non può imputarsi alla Ligeam e pertanto non è da considerarsi come motivo del ritiro” dall’associazione temporanea d’impresa con Dam e Onda che aveva dato vita alla newco per la gestione del servizio idrico integrato a Siracusa e Solarino.
Inizia così una articolata replica ai sospetti e alle accuse che una parte del mondo politico locale – Sel soprattutto – aveva avanzato nei giorni scorsi sulla vicenda. “La richiesta e conseguenziale produzione” del documento “esula dalla competenza della società stessa”, si legge nella nota con cui la Ligeam chiarisce i contorni della vicenda.
Quanto alle effettive ragioni del ritiro dall’Ati “vanno individuate nella circostanza che il protrarsi della definizione degli atti contrattuali impedisce un’adeguata e puntuale programmazione delle attività (e degli investimenti) aziendali e nella circostanza che, essendo sopravvenute delle esigenze gestionali e organizzative, la Ligeam non può procedere ad eseguire la quota di servizio affida in base all’accordo di raggruppamento, ed in particolare che l’assunzione di altri impegni professionali ovvero la partecipazione ad altre gare e la successiva aggiudicazione dei relativi lavori/servizi rendono oggettivamente difficoltoso, tecnicamente e finanziariamente, alla Ligeam di eseguire il servizio trattandosi peraltro di una prestazione che deve essere espletata in un’area geografica diversa da quelle in cui la medesima dovrà svolgere gli incarichi medio tempore assunti. Infine si precisa che ogni riferimento a trame e strategie o comportamenti furbetti è destituito di qualsiasi fondamento”.
La Ligeam è sempre risultata del tutto estranea a fenomeni di criminalità organizzata. Tant’è che la società, ad oggi, è titolare di diversi e complessi appalti pubblici.




Lo sgarbo delle Ferrovie: solo un traghetto per arrivare in treno da Siracusa a Roma

Italia una e indivisibile? Si secondo la definizione costituzionale, meno nella “visione” delle Ferrovie dello Stato che, con buona pace della continuità territoriale, hanno annunciato il loro piano operativo da giugno. Sottotitolo: bye bye Sicilia.
Rimarranno solo due treni a garantire una minima continuità territoriale, due notturni per Roma. Tagliato tutto il resto e quindi i collegamenti con Milano e di giorno stop a Messina o Villa San Giovanni per attraversare lo Stretto “a piedi” e con i bagagli in mano perchè i treni non traghettano più. La colpa, spiegano da Rfi, è dei tagli governativi che costringono a sopprimere tre treni e due navi. Da giugno ci sarà un solo traghetto che permetterà, ad esempio, di arrivare da Siracusa a Roma senza scendere dal treno.
La politica siciliana prova a reagire ed alza la voce, senza però riuscire ad incidere. Il governatore Rosario Crocetta ha inviato una nota al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. Scrive di una “grave situazione che si sta creando nel campo dei trasporti ferroviari in Sicilia, a causa dell’eliminazione dei treni di collegamento con il nord”. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, bacchetta le Ferrovie che non avrebbero brillato per comunicazione con le istituzioni. Il deputato siracusano, Pippo Zappulla, chiede a Roma l’intervento del governo. Schermaglie verbali che non paiono poter condurre a risultati concreti, specie considerando che da Rfi fanno orecchie da mercante.
Il servizio offerto sui binari in Sicilia non è mai stato di livello europeo, se non rare eccezioni. I tempi di percorrenza, come documentato dal comitato pendolari, “sono da terzo mondo e le vetture desuete”. Rfi parla di investimenti impossibili in Sicilia perchè non nessuno usa i treni. Falso problema: non si usano i treni per via della qualità appena accettabile del servizio.
Ed anche gli annunciati interventi per il rafforzamento della rete ferroviaria interna (con Siracusa comunque esclusa perchè si guarda solo alla linea Palermo-Messina-Catania, ndr) non convincono i sindacati.




Mal'Aria 2015, il rapporto di Legambiente e i numeri di Siracusa, "bocciata" per Pm10 e Ozono

Appuntamento di ogni anno, il rapporto “Mal’Aria 2015”: ampio dossier di Legambiente sulla situazione ambientale nei capoluoghi di provincia italiani. Inquinanti, smog, polveri sottili contribuiscono in varia misura ad “appesantire” la qualità dell’aria in Italia. Le situazioni più critiche al nord ma Siracusa, purtroppo, non brilla.
L’associazione ambientalista ha monitorato in particolare l’andamento delle Pm10, il famigerato particolato atmosferico, uno egli inquinanti di maggiore impatto sulla qualità dell’aria. Nella classifica stilata da Legambiente, Siracusa occupa la 17.a posizione tra le città con il più alto numero di sforamenti della soglia consentita. Gli ambientalisti prendono in cosiderazione la centralina di rilevamento “peggiore”. Nel caso di Siracusa, quella di viale Teracati che nel 2014 ha superato per 57 giorni i 50 microgrammi per metrocubo di media giornaliera. Il limite di legge è di 35 giorni di sforamento in un anno. In Sicilia, fa peggio solo Palermo con la centralina di via Di Blasi con 65 sforamenti (posizione numero 12).
Altro nemico dell’aria siracusana è l’ozono troposferico, un gas ossidante e tossico se inalato in grandi quantità. Il limite di legge è di 25 giorni di superamento della soglia giornaliera di 120 microgrammi per metrocubo, mediata su otto ore consecutive. Per Legambiente, Siracusa occupa il 25.o posto tra Trento e Vercelli con 48 sforamenti.
A febbraio, intanto, l’assessore all’ambiente Pierpaolo Coppa volerà nuovamente a Roma perchè al ministero dell’Ambiente si torna a parlare di Aia per le industrie e limitazioni nelle emissioni.