Rafforzati i presidi dei Carabinieri: in provincia di Siracusa otto giovani marescialli in tirocinio

Sono giunti in provincia di Siracusa otto giovani Marescialli dei Carabinieri che hanno appena indossato il grado di Maresciallo al termine del secondo anno di corso e che effettueranno un periodo di tirocinio pratico-applicativo presso alcune Stazioni delle Compagnie di Siracusa, Noto e Augusta.
Essi costituiranno un significativo supporto per i reparti, andando a inserirsi in una strategia di controllo del territorio potenziata: si affiancheranno ai colleghi già in servizio e contribuiranno a rafforzare i presidi territoriali per meglio contrastare le dinamiche delittuose, garantire maggiore sicurezza alla popolazione e rispondere alle esigenze della comunità.
Allo stesso tempo i tirocinanti potranno valorizzare e mettere in pratica le nozioni apprese presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, dove il prossimo anno completeranno il proprio percorso formativo di base, cimentandosi nel frattempo nel servizio operativo.
I Marescialli Allievi sono stati ricevuti dal Comandante Provinciale, Colonnello Dino Incarbone, che ha rivolto loro un saluto di benvenuto con l’augurio di trarre il massimo giovamento possibile dall’esperienza del tirocinio, in previsione del futuro ed impegnativo ruolo che ricopriranno a breve all’interno dei reparti dell’Arma.




Il rogo di Augusta, Gilistro (M5S): “Depositata interrogazione urgente”

“La sicurezza ambientale non sia tema a posteriori”. A dirlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che annuncia il deposito di un’interrogazione parlamentare all’Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità sul secondo incendio divampato sabato scorso all’interno dell’impianto Ecomac di contrada San Cusumano, ad Augusta, e per il quale i Vigili del Fuoco non hanno ancora concluso del tutto le operazioni di spegnimento. Nel frattempo, si attendono i dati Arpa sui valori di diossine e furani sprigionati dalla combustione di tonnellate di materiale plastico.
“Dopo l’incendio in Ecomac del 2022 ci saremmo aspettati verifiche rigorose, controlli continui e adeguate misure di prevenzione. Invece, tre anni dopo, ci ritroviamo a commentare un nuovo rogo, sempre nello stesso impianto, con le stesse criticità ambientali e rischi sanitari per l’intera provincia di Siracusa. È evidente che qualcosa non ha funzionato o non è stato fatto. La Regione ha il dovere di spiegare come sia stato possibile”, commenta l’esponente pentastellato.
“Voglio sapere – incalza Gilistro – quali controlli furono effettuati dopo il primo incendio del 2022, quali prescrizioni furono imposte, se e quando sono stati eseguiti i successivi accertamenti e se l’impianto risultava regolarmente autorizzato e conforme sotto il profilo della sicurezza antincendio. È assurdo che un impianto a rischio possa registrare due incendi gravi in tre anni, senza che si sia intervenuti per tempo”.
L’interrogazione chiede conto anche dell’adeguatezza dei protocolli regionali di verifica sugli impianti che trattano rifiuti plastici o facilmente infiammabili, nonché delle azioni ispettive avviate – o meno – dopo l’evento del 2022.
“È il momento di fare chiarezza – prosegue Gilistro – su quali responsabilità ricadano sulla società gestrice, ma anche su quali mancanze siano imputabili agli organi preposti ai controlli. È legittimo chiedersi se oggi sussistano ancora le condizioni per continuare a svolgere quell’attività nello stesso sito, viste le gravi conseguenze che si sono già verificate per due volte”.
“Non possiamo più permettere – conclude – che il tema della sicurezza ambientale venga affrontato solo a posteriori, con la logica dell’emergenza. Serve un cambio di passo, con controlli stringenti, trasparenti e indipendenti, e la revisione del sistema autorizzativo per gli impianti a rischio ambientale. I cittadini del territorio meritano garanzie, non altre emergenze”.




Incendio alla Ecomac, le reazioni della politica: “Avviare una verifica sulle cause e sulle responsabilità”

Le operazioni di spegnimento all’impianto Ecomac di Augusta sono ancora in corso. La fase critica è alle spalle, ci sono solo dei piccoli focolai che devono essere raggiunti. In questo caso infatti sono entrate in azione le ruspe, che consentono di rimuovere i rifiuti per facilitare l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Sul tema è intervenuta la Cgil Siracusa: “È il secondo incidente in soli tre anni nella stessa azienda – dichiara Roberto Alosi, Segr. Gen. Cgil di Sr – e ancora una volta sono i cittadini e i lavoratori a subire le conseguenze di un sistema che continua a sottovalutare la sicurezza e la prevenzione”.
“La CGIL di Siracusa esprime innanzitutto vicinanza alle comunità colpite e ringrazia la Prefettura, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e la Protezione Civile per l’impegno profuso in queste ore difficili. Ma la solidarietà non basta”.
“È urgente avviare una verifica rigorosa sulle cause dell’incendio e sulle responsabilità, con trasparenza e informazione completa alla popolazione, e garantire il monitoraggio continuo e pubblico dei dati sulla qualità dell’aria e sul potenziale impatto sanitario e ambientale. Non accetteremo silenzi, omissioni o minimizzazioni”.
“Come CGIL ribadiamo che la sicurezza ambientale e la tutela della salute devono diventare una priorità concreta nell’intera area industriale di Siracusa-Augusta-Priolo-Melilli, che continua a vivere in un equilibrio precario tra lavoro e diritto a respirare aria pulita”.
“Denunciamo ancora una volta il colpevole ritardo degli enti preposti e delle aziende che non investono in prevenzione, manutenzioni e adeguamento degli impianti, e rivendichiamo: l’attuazione immediata e vincolante del Piano di Emergenza Esterno con informazione preventiva alla popolazione; la revisione e il rafforzamento del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria dell’area industriale; controlli serrati e frequenti sugli impianti e sulle procedure di sicurezza; l’avvio di un tavolo permanente in Prefettura con le organizzazioni sindacali, le autorità sanitarie, ARPA e Protezione Civile per la gestione delle emergenze ambientali e industriali; un Piano straordinario di investimenti per la riconversione ecologica dell’area industriale, che non può più essere rinviata”.
“Non si tratta – continua Alosi – solo di gestire le emergenze: si tratta di costruire un futuro in cui lavoro, salute e ambiente non siano in contraddizione, ma possano convivere in una nuova stagione industriale per questo territorio. La CGIL di Siracusa, insieme alla categoria dell’area industriale e alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, continuerà a vigilare e ad agire in tutte le sedi affinché la sicurezza sul lavoro e la sicurezza ambientale diventino finalmente diritti garantiti e non slogan”, conclude Roberto Alosi.
“Ho appena depositato in Senato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in merito all’incendio divampato lo scorso 5 luglio presso l’impianto di trattamento rifiuti Ecomac, nel territorio di Augusta, il quale non può essere considerato un episodio isolato né trattato con superficialità. Ancora una volta, una nube tossica si è alzata nei cieli del siracusano, mettendo a rischio la salute dei cittadini e ponendo serie domande sulla sicurezza e la gestione dei rifiuti nei pressi di un polo industriale ad alto rischio ambientale”. Così la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo.
“Nella fattispecie – continua la senatrice – ho chiesto se non sia utile l’adozione di normative più severe per la prevenzione, il monitoraggio e la messa in sicurezza di impianti di questo tipo, specie quando si trovano in aree già esposte a criticità ambientali. Allo stesso modo, ho chiesto un aggiornamento della mappatura nazionale dei siti a rischio di incidente rilevante, incluso quelli privati, come previsto dalla direttiva Seveso III. Altresì ho chiesto di introdurre controlli periodici da parte di ISPRA, in particolare per quegli impianti che hanno già registrato eventi incendiari negli ultimi anni”.
“Nell’incendio di Augusta – conclude Ternullo – sono andati in fumo materiali plastici, sprigionando composti altamente volatili come benzene, toluene, acroleina e altri, come accertato dalle analisi dell’ARPA Sicilia. Non è la prima volta che l’impianto è teatro di episodi simili, e l’assenza di un sistema preventivo efficace, unita all’accumulo di rifiuti pericolosi, pone interrogativi gravi sulla gestione del sito. Serve un argine, che solo una normativa chiara e definita può garantire”.
Preouccupazione e rabbia mostrano i consiglieri del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Augusta. “Questo evento tragico rende ancora più urgente e necessario dotarsi di un piano di protezione civile, che da anni aspettiamo e che ancora non è stato attuato. Per il loro lavoro prezioso e la loro dedizione esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento ai Vigili del Fuoco, a tutte le forze impegnate nell’intervento e a tutti i cittadini che hanno dovuto affrontare questo ennesimo pericolo.
Con la richiesta di convocazione di Consiglio Comunale, aperto alla cittadinanza e alla società civile, chiederemo alle autorità competenti di conoscere a fondo la vicenda per verificare se ci sono state delle lacune o un mancato rispetto delle prescrizioni necessarie a far si che l’incendio non riaccadesse.
In considerazione che dinanzi a tali gravi eventi cresce l’esigenza di rassicurare i cittadini, con una successiva interrogazione chiederemo di sapere del perché l’amministrazione, nell’immediatezza dei fatti e nelle ore successive, non ha attivato procedure, anche in via precauzionale, a tutela e salvaguardia della cittadinanza, come nei comuni limitrofi in forma di Ordinanza, così da informare formalmente la cittadinanza e dare indicazioni pertinenti per la salvaguardia in primis della salute.
Chiederemo inoltre al Sindaco, nella sua qualità di massimo tutore della salute pubblica, e la Giunta, a rispondere per iscritto e oralmente in Consiglio:su ogni dato rilevante riguardante il disastro ambientale in oggetto, all’uopo acquisendo esaustive informazioni da ARPA, VV.FF., ASP, e ogni altro ente e organo preposto alla cura dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica, al fine di rendere la cittadinanza pienamente edotta su tutte le conseguenze del detto evento e sulle misure intraprese e da intraprendere al fine di contrastare il grave danno patito; se sono stati eseguiti monitoraggio da parte nell’ARPA anche nel territorio del Comune di Augusta, dove ricade l’impianto oggetto dell’incendio; nel caso in cui l’ARPA non ha eseguito i rilevamenti sul nostro territorio se il Sindaco ha sollecitato tale attività e/o chiesto ufficialmente spiegazioni all’ARPA sull’eventuale mancanza di rilevamenti sul nostro territorio.
Questo ennesimo evento ci ricorda come sia fondamentale non solo adottare in modo stringente le misure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini per prevenire futuri incidenti ma anche la fondamentale importanza di un piano di protezione civile, strumento necessario affrontare al meglio queste tragiche situazioni da parte delle forze dell’ordine, dagli addetti e dai cittadini tutti”.




Rogo alla Ecomac, Faranda: “L’emergenza non è rientrata, le imprese devono tutelare i lavoratori”

L’incendio che ha colpito lo stabilimento di rifiuti Ecomac ad Augusta continua a mantenere alta l’attenzione.
Sulla vicenda è intervenuto Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa, che critica duramente la decisione delle committenti e chiama in causa il prefetto e tutte le istituzioni preposte al controllo, affinché venga salvaguardata la salute dei lavoratori di tutta l’area industriale.
“I lavoratori della zona industriale non sono carne da macello, la salute delle persone viene prima del profitto. L’emergenza legata all’incendio alla Ecomac non è ancora rientrata, l’ARPA non ha ancora fornito i dati sulla presenza di sostanze tossiche nell’aria e per questo motivo le aziende della zona industriale, alcune delle quali si trovano a poche centinaia di metri dall’impianto Ecomac, non possono scaricare sulle imprese dell’indotto la decisione di far tornare in servizio i lavoratori o meno. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile”, commenta. “Non si può pensare di lasciare che le imprese dell’indotto decidano se far tornare in servizio i lavoratori o meno – continua Faranda -. Prima di far riprendere le operazioni si deve essere sicuri che non ci siano rischi per la salute. I lavoratori vanno messi in modo precauzionale in cassa integrazione fino a quando l’emergenza non sarà rientrata. I sindaci hanno opportunamente firmato delle ordinanze per tutelare la salute dei cittadini ma mi chiedo: i lavoratori sono diversi? Non vanno tutelati?. Sulla vicenda deve intervenire il Prefetto perché non ci si può comportare in maniera così irresponsabile mettendo l’esigenza di produrre davanti alla salute delle persone”. Il segretario della FISMIC- Confsal Siracusa sottolinea anche il silenzio attorno alla vicenda. “Tutte le organizzazioni sindacali e sociali – aggiunge Faranda – dovrebbero essere compatte e schierate in prima fila nella difesa dei lavoratori e della loro salute ma invece c’è un silenzio assordante”.




Apre al pubblico SIRAMUSE , il Museo multimediale delle storie di Siracusa

Apre al pubblico il prossimo 24 luglio SIRAMUSE, il Museo multimediale delle storie di Siracusa, a pochi metri da piazza Duomo negli spazi della storica Galleria Civica Montevergini
La nuova identità di Montevergini è quella di una galleria della narrazione che, attraverso un dialogo integrato tra tecnologie e allestimenti d’avanguardia, mette in scena il patrimonio “vivente” della Città, offre un’interpretazione e un viaggio unico nella storia connettendo vicende e temi del passato con il presente.
Uno spazio espositivo attraversato da racconti immersivi e interattivi legati a personaggi e personalità che, a Siracusa e grazie ad essa, sono stati capaci di dare vita a opere di straordinario valore. Un viaggio per scoprire le tracce di un patrimonio culturale che, partendo da Siracusa, si propaga nel tempo e nello spazio, fino a oggi e ben oltre i confini della Siracusa storica.
Siramuse è stato ideato e curato interamente da Civita Sicilia con il supporto della museologa e storica dell’arte Anna Villari e si è avvalso nella fase progettuale di un prestigioso Comitato scientifico di cui hanno fatto parte: Monica Centanni, studiosa di teatro antico; l’archeologo Lorenzo Guzzardi; Patrizia Maiorca, Presidente dell’Area marina protetta del Plemmirio e figlia di Enzo Maiorca; Giuseppe Piccione, a lungo Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia; Lucia Trigilia, Direttore del Centro Internazionale di Studi sul Barocco; Cettina Pipitone Voza, saggista e scrittrice, autrice di studi su Archimede. È stato realizzato con un Partenariato Speciale Pubblico Privato, primo in Sicilia, tra il Comune di Siracusa e Civita Sicilia.
Siramuse è articolato in sei aree espositive tematiche: La Luce e L’Apparizione con l’immersione nell’opera di Caravaggio Seppellimento di Santa Lucia, conservata nel Santuario di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa, luogo del martirio della Santa; La Scienza che restituisce vita e opere di Archimede, lo scienziato siracusano, matematico, fisico e inventore, universalmente riconosciuto come una delle figure più geniali dall’antichità a oggi; Il Teatro e la Tribuna Politica dove interpretazione attoriale e tecnologie, all’interno di una struttura scenografica abitabile che ricalca una porzione della cavea del teatro greco di Siracusa, permettono di trovarsi al cospetto di Platone ed Eschilo, due figure che hanno segnato profondamente la cultura e il pensiero occidentale; Lo Scavo dove, guidati dal racconto in prima persona del grande archeologo Paolo Orsi, si è invitati a vivere in prima persona l’esperienza dell’archeologia di fronte a una installazione ludico-esplorativa; Il Volo del Falco di Federico II dove Federico II di Svevia si racconta in prima persona, partendo dal suo rapporto con la falconeria, attraverso un’esperienza di gaming che combina sonoro e immagini per restituire un’interpretazione poetica e dinamica della sua eredità; Il Profondo Blu, un omaggio al mare e al legame profondo che unisce Siracusa a questo elemento attraverso la memoria delle imprese straordinarie di Enzo Maiorca, il campione siracusano di apnea più volte detentore del record mondiale d’immersione, suggerisce la riflessione su temi come la salvaguardia ambientale e il rapporto tra essere umano e natura.
Il progetto di brand identity di Siramuse è stato curato dalla Graphic Designer Francesca Pavese che, in una logica cara a Civita Sicilia di attenzione alle eccellenze dei territori, ha coinvolto in un workshop dedicato gli allievi del Corso di Graphic Design di Made Program, l’Accademia di Belle Arti Rosario Gagliardi di Siracusa.




Passaggio della Campana al Lions Club Siracusa Aretusa

Si è svolta lo venerdì scorso la serata del passaggio della campana del Lions Club Siracusa Aretusa. A passare le consegne alla presidente subentrante Elisabetta Mariani è stato Pietro Durante che ha ricoperto l’incarico per un biennio.
Alla presenza del PG Franco Cirillo, dei Presidente dei Lions Host, Eurialo, Archimede e della Fidapa Siracusa, il Presidente uscente ha voluto tracciare le tappe fondamentali della sua presidenza che ha visto coinvolto il club in attività di servizio, attività di condivisione con altri club service non Lions della città che ha rafforzato la presenza sul territorio di questo Club.
Nel conferire ai componenti del consiglio direttivo gli attestati di merito Durante ha poi passato il martello e la
campana alla presidente Mariani, che si è detta disponibile a lavorare nell’interesse del club continuando la strada intrapresa e presentando nelle prossime settimane un suo programma al consiglio direttivo appena insediato.
Il Nuovo consiglio direttivo è formato, per i vertici operativi da: Elisabetta Mariani Presidente, Pietro Durante
Past Presidente, Concetta Ossino 1° Vice Presidente, Sebastiano Brocca segretario, Marina Burgaletta tesoriere
e Francesca Mangiafico cerimoniera.




Pomeriggio di fuoco a Siracusa, troppi incendi di sterpaglie: elicottero sulla Pizzuta

Un pomeriggio infernale per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi nel perimetro urbano. Un vasto incendio ha colpito la zona di via Franca Maria Gianni estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Le fiamme si sono propagate rapidamente, anche a causa del vento. Ed hanno trovato nella vegetazione secca carburante per avanzare. Le fiamme hanno finito per coinvolgere anche due autovetture parcheggiate nelle vicinanze. Via Franca Maria Gianni è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di spegnimento in piena sicurezza.
Ma l’incendio più vasto è quello che si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. E’ dovuto anche intervenire l’elicottero della Forestale con lanci direttamente sulle case, con le fiamme vicinissime. Molti curiosi in zona stanno rallentando le operazioni di soccorso, con auto parcheggiate in modo tale da restringere la corsia. Mezzi di soccorso in difficoltà. Mobilitati Carabinieri, Polizia e Municipale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con le fiamme che stanno minacciando da vicino ancora una volta la tenuta Pupillo.
Gran lavoro per Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in campo con tutte le forze ed i mezzi disponibili. Dal comando di Siracusa chiesti rinforzi, per la necessità di disporre di ulteriori squadre di terra. Il centralino della caserma di via Von Platen riceve segnalazioni su segnalazioni con le fiamme che in alcuni casi – come alla Pizzuta – si spingono sino quasi a lambire alcune abitazioni.
Non si hanno notizie, al momento, di evacuazioni.




FOTO e VIDEO. Le immagini degli incendi che circondano Siracusa

È un pomeriggio difficile per Siracusa. Complici le alte temperature, si sono sviluppati diversi incendi in città. Le fiamme hanno colpito la zona di via Franca Maria Gianni, estendendosi anche alle limitrofe via Ferla e via Cassaro. Nell’incendio sono rimaste coinvolte anche due autovetture.
Un altro importante rogo si è sviluppato in zona Pizzuta, a partire dall’area attorno a via Pasquale Salibra. È stato necessario ricorrere anche all’intervento dell’elicottero della Forestale.
Fiamme anche sul costone a nord del castello Eurialo, con l’incendio che minaccia da vicino, ancora una volta, la tenuta Pupillo.




Tentato omicidio in Ortigia, la Polizia ferma il sospettato: è un 41enne tunisino

Un 41enne tunisino è stato posto in stato di fermo e condotto in carcere a Cavadonna con l’accusa di tentato omicidio. Secondo gli investigatori, sarebbe stato lui ad accoltellare un connazionale di 35 anni ieri sera, a bordo di un peschereccio ormeggiato in Darsena. Le condizioni del ferito sono gravi: si trova ricoverato al Cannizzaro di Catania con la prognosi sulla vita riservata.
Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza e alcune testimonianze avevano subito indirizzato i sospetti degli investigatori della Mobile verso il 41enne, poi rintracciato grazie alla segnalazione di una connazionale presso cui aveva cercato rifugio. La donna ha avvisato la Polizia e il 41enne – che si sentiva ormai braccato – si è consegnato alle forze dell’ordine.
La lite sarebbe scopiata a bordo del peschereccio di proprietario di un siracusano. Non sono noti i motivi del violento diverbio tra i due connazionali. Poi il coltello ed il fendente che ha raggiunto al torace il 35enne, soccorso dal 118 e trasportato in un primo momento al Pronto Soccorso dell’Umberto I. Per la gravita delle condizione, è stato necessario il trasferimento al Cannizzaro di Catania.




Accoltellamento alla Darsena, la Polizia sulle tracce dell’aggressore

Un tunisino di 36 anni è stato accoltellato ieri in riva della Darsena, in Ortigia. È stato raggiunto da fendente al torace che ha reso necessario il ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Umberto I. A causa delle condizioni, è stato necessario disporne il trasferimento al Cannizzaro di Catania dove è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia toracica dall’equipe del professore Nicolosi. Ha perdo molto sangue a causa della profonda ferita. La prognosi sulla vita è riservata, si trova ricoverato in rianimazione.
Ad indagare sull’episodio è la Polizia di Stato. Secondo le prime informazioni, l’uomo – residente a Vittoria – avrebbe avuto un alterco con un connazionale. Pare che i due svolgessero attività di pescatori. Per cause al vaglio degli investigatori, la lite sarebbe degenerata sino all’accoltellamento.
La Polizia ha acquisito le immagini riprese da diverse telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Possibili svolte attese nelle prossime ore.