Autonomia di Cassibile-Fontane Bianche, un ordine del giorno in Ars per il referendum

L’ordine del giorno per l’autonomia di Cassibile e Fontane Bianche è già quasi pronto. Entro la fine della prossima settimana potrebbe essere presentato e successivamente calendarizzato per la discussione in Assemblea Regionale Siciliana. Il testo dovrebbe essere piuttosto snello e semplice, una formula del tipo “dare mandato alla giunta regionale per l’indizione del referendum per l’autonomia di Cassibile e Fontane Bianche”.
Il procedimento si richiama alla norma prevista dall’articolo 9A, secondo cui non sarebbe necessaria in questo caso la raccolta firme per la presentazione della richiesta di referendum. Tecnicamente, con il parere positivo del governo regionale, il provvedimento potrebbe anche passare in aula. Ma servirebbe poi una consequenziale delibera di giunta e solo decorsi 90 giorni da quell’atto, sarebbe possibile indire il referendum.
I gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia, Italia Viva e M5s – che hanno partecipato ad un incontro con l’assessore alle Autonomie Locali sul tema – sembrano favorevoli alla presentazione dell’ordine del giorno. “Vista la disponibilità dell’assessore, presenteremo l’ordine del giorno entro settimana prossima. Se la giunta darà l’ok, si seguirà l’iter previsto dalla norma”, spiega il deputato regionale Giovanni Cafeo (Italia Viva). “Io sono stato sempre contraria alla scissione ma prendo atto che le difficoltà del Comune di Siracusa hanno aggravato lo stato di abbandono di quei luoghi”, aggiunge.
All’incontro a Palermo hanno partecipato i rappresentanti del Movimento per l’Autonomia di Cassibile e Fontane Bianche, con il portavoce Paolo Romano ma anche con la ex consigliera comunale di Siracusa, Chiara Ficara.
In caso di referendum, chiamati a votare sarebbero tutti i cittadini siracusani inclusi – ovviamente – i residenti delle frazioni di Belvedere e Cassibile. Il referendum sarebbe valido solo raggiungendo il quorum del 50%+1 dei votanti. In caso di percentuale più bassa, varrebbero i voti espressi nel solo territorio che si vuole separare.
Il cammino non è però in discesa, come potrebbe apparire in una prima fase. Una delle preoccupazioni che inizia a serpeggiare in giunta regionale è quella di un rischio domino, con altre piccole realtà locali di altre province che potrebbero chiedere lo stesso trattamento. E in una fase in cui si moltiplicano i default comunali potrebbe non apparire come lungimirante la scelta di creare nuovi Municipi.




Siracusa. Appello urgente dell'Avis: serve plasma di donatori maschi dei gruppi A+ e AB+

Plasma di donatori maschi dei gruppi A positivo e AB positivo. Servono urgentemente donatori. L’appello è stato lanciato questa mattina dall’Avis, che chiede una comunicazione capillare, attraverso tutti i canali. Chi fosse nelle condizioni di poter donare, può contattare l’Avis per avere indicazioni in merito.




Siracusa. Via all'iter per la nuova caserma dei carabinieri alla Pizzuta

Firmato stamattina il protocollo d’intesa che avvia il percorso amministrativo e tecnico per la realizzazione della nuova caserma del Comando provinciale dei Carabinieri. Si tratta di un accordo a tre, tra Comune, Arma e Agenzia del demanio che prevede una permuta di beni tra l’ente locale, che mette a disposizione  l’area, in contrada Pizzuta, ricevendo in cambio dallo Stato alcuni immobili senza altri oneri per i contraenti. La caserma sarà realizzata dai Carabinieri.

L’intesa è stato sottoscritta dal sindaco, Francesco Italia, dal comandante della Legione
carabinieri Sicilia, generale di divisione Giovanni Cataldo, e dal dirigente regionale dell’Agenzia,
Vittorio Vannini. Presenti anche il capo di gabinetto del sindaco, Michelangelo Giansiracusa, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Giovanni Tamborrino, e il vice direttore regionale del
Demanio, Michele Baronti. La caserma nascerà su un’area comunale che il Prg destina già ad “attrezzature per la gestione
della giustizia e della pubblica sicurezza”. Il terreno viene ceduto in permuta e Palazzo Vermexio otterrà cinque immobili tra i quali l’ex deposito serbatoi dell’Aeronautica, in viale Tica. Il passo successivo sarà la stipula dell’atto di permuta tra Comune e Demanio, che sarà consumato entro il
mese di luglio.“Siamo contenti – afferma il sindaco Italia – di contribuire con atti concreti alla realizzazione di un’infrastruttura adeguata al prestigio e al ruolo che un’importante istituzione come l’Arma svolge
nella nostra società. La sede di viale Tica è da troppo tempo inadatta ad essere un moderno presidio di legalità aperto al territorio e oggi abbiamo dato un serio impulso alla nascita della nuova caserma.




Minacce al sindaco di Avola: un manifesto ed un mattone in Municipio. Denunciato un 49enne

Un manifestino con scritte minacciose nei confronti del sindaco, affisso proprio all’ingresso del palazzo comunale di Avola. Accanto, un mattone pressato per “rafforzare” il messaggio intimidatorio indirizzato al primo cittadino di Avola, Luca Cannata.
Grazie anche alle immagini registrate dalle telecamere presenti in zona, le veloci indagini di polizia giudiziaria, hanno permesso agli agenti del Commissariato di Avola di individuare l’autore delle minacce aggravate. Si tratta di un 49enne, parrebbe non nuovo a simili episodi, adesso denunciato proprio quella fattispecie.
Cannata si mostra sereno e liquida l’accaduto con un “andiamo avanti”, accompagnato da ringraziamenti alle forze dell’ordine per la pronta risposta.




Santa Panagia, la ex Tonnara e l'area circostante: carta bianca per la delinquenza. Serve scatto avanti

L’area della ex tonnara di Santa Panagia affascina per le sue bellezze paesaggistiche. Ma chi non si sofferma solo sul blu del mare e sui colori della natura, non può fare a meno di notare che tutta quella grande area è purtroppo una zona franca dove l’illegalità regna sovrana.
Vogliamo parlare dell’abitudine quasi industriale di buttare lì rifiuti di ogni genere, anche speciali ed inquinanti? Non servono le telecamere, non servono i controlli, non servono i blocchi in cemento che chiudono i varchi.
Vogliamo parlare dei furti e delle ruberie consumate a più riprese nel cantiere della ex tonnara? E della incapacità, o forse impossibilità, di recuperare quel complesso nonostante fiori di milioni pubblici investiti negli anni? E che dire della semplicità con cui è possibile introdurvi una moto, verosimilmente rubata o forse utilizzata in chissà quale azione criminale, e poi darvi fuoco. Tutto nell’assoluta e piena tranquillità che solo una grande area divenuta depandance di interessi e azioni illecite può garantire.
Tra terreni di proprietà privata abbandonati e non recitanti e una azione degli enti pubblici purtroppo sempre a corto raggio e mai finalizzata, si è consegnata quella grande zona, incastonata tra la costa ed i palazzi, alla prepotenza ed alla forza intimidatoria.
Senza una reazione anche dei residenti, non basteranno i controlli ciclicamente operati dalle forze dell’ordine per “riconquistare” quella porzione di Siracusa che, sulla tavola di un immaginario Risiko, oggi non è possibile definire nel pieno controllo dell’armata della legalità.




Siracusa. Cocaina e marijuana in una fessura della parete, sequestro in via Italia 103

Nascosta in una fessura della parte della tromba delle scale di una palazzina di via Italia 103, agenti delle Volanti hanno trovato della cocaina. Lo stupefacente è stato sequestrato. La droga era suddivisa in 17 dosi, per un totale di 3 grammi circa. Rinvenuti e sequestrati anche 2 grammi di marijuana, suddivisi in due dosi.
I poliziotti hanno con ogni probabilità interrotto un’attività di spaccio in corso. Da mesi i servizi di controllo del territorio finalizzati ad individuare le “piazze dello spaccio” sono stati intensificati. Quella di via Italia 103 è una zona da tempo considerata sensibile e sotto la lente degli investigatori siracusani.

foto archivio




Guglia di Marcello e Cento Scale: con il Fai alla scoperta di monumenti e sentieri, tra storia e suggestione

Sabato e domenica edizione “particolare” delle Giornate Fai. Un fine settimana per riscoprire rigorosamente all’aperto – e nel rispetto delle norme anti covid -parchi e giardini storici, riserve naturali, sentieri immersi nella natura e passeggiate nel verde urbano. Tra gli oltre 200 luoghi visitabili grazie ai volontari dei Fai ci sono anche le Saline di Priolo Gargallo e il sentiero delle cento scale di Melilli. E’ obbligatoria la mascherina per la visita e la prenotazione online, entro le ore 15 di venerdì 26, sul sito www.giornatefai.it.
Nella riserva di Priolo c’è anche la storica e misteriosa Guglia di Marcello: forse è un cippo funebre, forse un monumento celebrativo, forse romano per la vittoria contro i siracusani, forse siracusano per la vittoria contro gli ateniesi. Suggestivo, poi il sentiero delle cento scale a Melilli: in passato lì si spostavano i “cavatori” per raggiungere la Pirrera di Sant’Antonio, cava di estrazione della pietra bianca, attiva sin dal 1600. Nel mese di maggio, poi, le Cento Scale pullulavano di devoti giunti, dalle località circostanti, per omaggiare San Sebastiano. Il pellegrinaggio prevedeva la sosta obbligata presso l’edicola votiva nota come “Santa Cruci”, antichissima.
Per partecipare alle Giornate FAI all’aperto sarà richiesto un contributo per il Fondo per l’Ambiente Italiano. Tutti i fondi raccolti saranno destinati alle attività istituzionali della Fondazione. La raccolta contributi avverrà prima dell’evento, alla prenotazione, con la richiesta di un contributo minimo per il Fai tramite carta di credito o paypal.




Siracusa. Zes, Cna: "Non è il momento delle divisioni, al via una serie di incontri"

“Le Zes sono un risultato importante, non è tempo di divisioni, fondamentale rimanere uniti”. La sollecitazione parte da CNA Siracusa dopo l’approvazione delle Zone Economiche Speciali in Sicilia. ” Questo passaggio-ricorda la Cna- ha determinato un acceso dibattito nel nostro territorio, numerosi interrogativi e diversi interventi di comunità ad oggi escluse dalla perimetrazione disposte dalla Regione Siciliana. Un confronto legittimo ma che va ricondotto ad un sistema di area vasta e di integrazione dell’intero territorio. Come è noto la prima stesura delle aree con una concertazione coordinata dalla Autorità Portuale ha stabilito una prima indicazione di aree ricomprese nei comuni di Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa partendo dalla centralità del porto commerciale di Augusta”.
Prossimo passaggio,candidare il territorio come area attrattiva a livello internazionale. “È chiaro- prosegue la confederazione dell’artigianato- che l’obiettivo comune sarà quello di mettere insieme il più possibile tutti gli altri territori senza escludere nessuno e secondo un modello di sviluppo che valorizzi le nostre caratteristiche e le nostre qualità. Per tali ragioni siamo convinti che, oggi più che mai, sia necessario non dividersi e guardare al futuro secondo una logica di comunità matura e consapevole.
Auspichiamo il coinvolgimento di tutti già dalle prime fasi di attuazione delle zes perché il riconoscimento non è altro che un punto di inizio di un percorso che ci vedrà competere con molti altri e solo uniti potremo vincere una sfida che ci ribalta in un palcoscenico internazionale nel quale è vietato sbagliare”.
CNA promuoverà incontri nei territori per sensibilizzare le comunità sul tema e provare a dialogare con imprese e istituzioni per questa difficile ripartenza.Primo appuntamento stasera ad Augusta alle 18 presso il salone di rappresentanza del palazzo di città alla presenza del sindaco Di Pietro, del presidente dell’autorità portuale Annunziata e del presidente provinciale di CNA Siracusa Innocenzo Russo. Aprirà i lavori il presidente comunale di CNA Augusta Cannava’ ed il vice presidente regionale Rattizzato.




Siracusa. Smart working post Covid-19: webinar di Confindustria

Lo smart working post Covid-19. È il tema di un webinar organizzato dalla Sezione Terziario Innovativo di Confindustria Siracusa. Si svolgerà domani, giovedì 25 Giugno alle 15.00.

Il concetto di “Smart” comporta margini di interpretazione, sia in termini normativi, che concettuali e applicativi nelle diverse realtà aziendali.

Il webinar vuole far luce su alcuni aspetti per comprendere meglio dove, quando e come applicare questa modalità di lavoro da remoto in azienda.

Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona e del Presidente della Sezione Terziario Innovativo, Giuseppe Farruggio, interverranno: Alberto Peretti – Filosofo, counselor filosofico, formatore, ricercatore, Giorgio Manca – Avvocato giuslavorista dello Studio Legale Norton Rose Fulbright, Vittorio Desiati – Deputy HR Manager di Sonatrach Raffineria Italiana, Vittorio Giordano – Manager|Customer Service Department, Acer Italy, Sean Neri – Direttore della Syracuse Academy.

Il webinar potrà essere seguito sulla pagina Facebook di Confindustria Siracusa.




Zona industriale, aziende pronte a lasciare. Regione in stallo sul Piano dell'aria e la ripresa non si vede

A lanciare l’allarme “desertificazione” nella zona industriale siracusana è stato nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona. Attraverso le colonne del Sole24Ore, il numero uno degli industriali siracusani non ha nascosto il rischio che le grandi aziende ancora presenti nel territorio possano decidere di andare via. “Non c’è convenienza economica, ci sono solo vincoli”, spiega al principale quotidiano economico Bivona. Ed il riferimento pare indirizzato al Piano della qualità dell’aria della Regione, peraltro impugnato dalle aziende del polo petrolchimico.
Il post lockdown e la ripresa appaiano più complicati del previsto. I depositi restano pieni di prodotto stoccato e non ancora venduto, con un andamento del mercato che spaventa e preoccupa a più livelli.
Su FMITALIA ne hanno parlato Claudio Geraci, vicedirettore generale di Isab-Lukoil, e Rosario Pistorio, amministratore delegato di Sonatrach Raffineria Italiana.
https://www.facebook.com/455274510696/videos/287369495956321/

Dal mondo sindacale, la Uil fa subito sentire la sua voce con Luisella Lionti. “Rivedere il piano della qualità dell’aria, reinvestire il 5% delle accise e attivare subito un tavolo permanente con il governo regionale per il rilancio dell’industria siciliana”. Queste le proposte del sindacato che ricorda come solo il petrolchimico di Siracusa conta 3.200 lavoratori diretti e 4mila dell’indotto. “Dobbiamo cercare una soluzione, insieme alla Confindustria, per evitare la chiusura. In una realtà come quella di Siracusa, con un alto tasso di disoccupazione, non possiamo permettere che le aziende vadano via mentre dalla Regione non arrivano segnali. Servono risposte immediate, per questo motivo occorre spostare la questione anche a livello regionale. Noi abbiamo il dovere di tutelare i lavoratori e la buona occupazione sempre rispettando l’ambiente. Non possiamo rispondere alla mossa del cavallo con il lancio dall’aereo senza paracadute”.
La politica non resta in silenzio. Il deputato regionale Giovanni Cafeo sottolinea come “il combinato disposto della crisi economica dovuta alla pandemia di Covid-19 e l’approvazione di un piano di tutela della qualità dell’aria che è riuscito a mettere tutti in disaccordo, impugnato da aziende di tutta la Sicilia e che anche il parere dell’avvocatura dello Stato nella costituzione in giudizio a difesa del decreto chiede, nel caso sia soccombente, di stralciare solo la parte relativa alla zona industriale – spiega Cafeo – ha costretto tutti i grandi impianti a perdite impossibili da sopportare per un tempo troppo lungo, senza dimenticare i problemi dovuti allo stoccaggio di quanto raffinato ma rimasto invenduto a causa del calo globale della domanda di prodotti petroliferi”.
Premesse disastrose che spingono le aziende a ritenere sia più conveniente chiudere che restare aperti, “soprattutto quando l’interlocutore istituzionale principale, ossia la Regione Siciliana, sembra disinteressarsi completamente dell’argomento, lasciando al proprio destino non tanto le aziende in sé, senza prospettive per il futuro e senza un piano di visione strategico cui fare riferimento per ipotizzare qualunque tipo di investimento, quanto le migliaia di lavoratori e le loro famiglie, il cui destino appare oggi a tinte fosche”.
Il deputato di Italia Viva striglia Musumeci. “Pur comprendendo la sua necessità di mantenere un atteggiamento populista di lotta alle industrie a prescindere, come ribadito in più circostanze, faccio appello al buon senso di tutte le forze di Governo affinché non si continui a ignorare e a trattare da serie B i problemi della provincia di Siracusa, provando a confrontarsi con gli operatori dell’industria anziché intestardirsi su una posizione che fa ridere tutta Italia. Risulta evidente, a chi conosce la materia, che l’applicazione del piano dell’aria così com’è raggiungerebbe solo l’obiettivo di fare chiudere le imprese, anziché avviare un percorso virtuoso di transizione energetica ed ambientale. Quando finalmente si avrà la consapevolezza che il Pil generato dal settore industriale non può essere considerato in antitesi con quello proveniente dagli altri settori di sviluppo e che il settore manifatturiero è la colonna portante dell’economia siciliana e dell’intera Italia – conclude Giovanni Cafeo – allora ci si renderà conto un cambio di prospettiva è ormai necessario, perché è impensabile sostenere l’intera economia soltanto con il settore terziario”.