Fiamme a Solarino, Città Giardino e Siracusa: inizia la stagione degli incendi

Giornata di gran lavoro per i Vigili del Fuoco. Diversi incendi di sterpaglie hanno impegnato per ore, da mattina a sera, i pompieri siracusani.
A Solarino, fronte di fuoco in mattinata in contrada Cugno di Canne, verso Floridia. Intervenuta la locale protezione civile, insieme ai vigili del fuoco di Siracusa e Palazzolo. È intervenuto anche l’elicottero dei Vigili del Fuoco per ricognizione.
Nel pomeriggio, fiamme a Città Giardino. Oltre tre lavoro per avere la meglio di un incendio insidioso che si è sviluppato su terreni vicini a Priolo ma senza minacciare strade, case o siti industriali.
In serata, in fiamme le sterpaglie di un campo tra via Alì e via Cirinnà a Siracusa, alle spalle del plesso scolastico Mazzini. Poco tempo prima, proprio su quella zona, aveva lanciato il rischio incendi la Consulta Civica presieduta da Damiano De Simone.

Foto archivio




Siracusa. Movida senza regole, giro di vite: i locali chiudono all'una di notte

Ristoranti, pizzerie ma soprattutto bar e pub di Siracusa, a partire da stasera e fino a giorno 14, dovranno abbassare la saracinesca all’una di notte. Dalle 23 consentito solo servizio al tavolo lì
dov’è possibile nel rispetto della distanze.
È quanto prevede un’ordinanza firmata oggi dal sindaco, Francesco Italia, che si occupa anche dei distributori automatici i quali potranno essere accessibilifino alle 23.
Il provvedimento richiama inoltre le misure anti-contagio da covid-19 contenute nel provvedimento con il quale ieri il presidente della Regione ha regolamento il graduale ritorno alla
normalità dopo il blocco delle attività e degli spostamenti per l’emergenza sanitaria.
Si fa riferimento in particolare all’articolo 22 che prevede l’uso della mascherina nei luoghi pubblici e nei locali in cui non è possibile rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro.
“La mascherina – spiega il sindaco Italia – dobbiamo sempre averla con noi e utilizzarla anche quando siamo all’aperto in situazioni in cui la presenza di molte persone rende difficile il mantenimento del distanziamento sociale. È una precauzione prevista dall’ordinanza della Regione perché il ritorno alla normalità è un percorso graduale che va fatto con cautela finché il coronavirus continua a circolare. Altra misura che non bisogna dimenticare è di lavarci spesso le mani con acqua e sapone o di usare gel igienizzanti”.
I trasgressori dovranno pagare una sanzione che va da 400 a 3.000 euro.




Operazione Gold Trash travolge Igm. L'intercettazione: "giro col passaporto, pronto a scappare"

“Io giro sempre col mio zaino, faccio… ho preso pure il passaporto… perché non si sa mai arriva una telefonata… stanno venendo a prenderti, vado direttamente a Catania all’aeroporto… c’ho tutto per le cose per le banche, eccetera… eccetera… sono pronto a scappare… ad espatriare”. E’ il contenuto di una delle intercettazioni finite nell’inchiesta Gold Trash. Le indagini della Guardia di Finanza hanno condotto a 5 arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora, sequestri per 11 milioni di euro. Sono 14 in tutto le persone finite nel registro degli indagati. I reati contestati sono associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e violazioni circa la responsabilità degli enti. Sequestrata anche la nota Igm Rifiuti Industriali, società operante nel settore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per numerosi Enti comunali tra cui, in passato, anche Siracusa. Le frodi hanno anche portato al fallimento di 3 società: la Gestioni patrimoniali srl, la So.Si.Se. srl e la Cg Ambiente srl.
Sono ai domiciliari Giulio Dessena Quercioli, Alberto Giardina, Antonio Antonuccio, Cesare Quercioli Dessena, e Pietro Luigi Galimberti, obbligo di dimora per Diego Quercioli Dessena ed Antonio Quercioli Dessena, tra gli indagati ci sono Alessandro Quercioli Dessena, Caterina Quercioli Dessena, Giuseppe Cassone, Aldo Spataro, Iole Rivelli, Giuseppa Oddo e Giovanni Confalone.
Gli investigatori hanno anche ricostruito quello che sarebbe stato il “sistema”:

Presentazione




Operazione Gold Trash: 14 indagati, 5 persone ai domiciliari, sequestri per 11 milioni

Quattordici indagati, cinque persone ai domiciliari, due soggette all’obbligo di dimora e poi provvedimenti interdittivi a vario titolo per altri 7 soggetti e sequestri per circa 11 milioni di euro. Sono i numeri dell’operazione Gold Trash. Questa mattina la Guardia di Finanza di Siracusa, su disposizione della Procura, ha eseguito un’ordinanza emessa dal gip aretuseo.
Sequestrata anche una società operante nel settore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per numerosi Enti comunali (tra cui quello di Siracusa) dal valore stimato in oltre 45 milioni di euro.
Il provvedimento chiude ampie indagini di natura economico–finanziaria che hanno portato alla luce ipotesi di bancarotta fraudolenta ad opera di diverse società riconducibili a un noto gruppo imprenditoriale di carattere familiare. Le frodi hanno anche portato, su richiesta dei sostituti Salvatore Grillo e Vincenzo Nitti, coordinati dal Procuratore Sabrina Gambino, al fallimento di 3 società.
Le investigazioni sono partite principalmente dall’esame della contabilità di alcune imprese del gruppo che versavano in una situazione di sostanziale dissesto. Dall’attività sarebbero emerse criticità e alert che portavano i militari all’esecuzione di ulteriori approfondimenti su aziende che erano subentrate negli appalti dopo che la società aggiudicataria, improvvisamente, veniva pilotata verso uno stato di decozione. Scoperto così che tutte le entità costituivano un vero e proprio sistema di “scatole vuote” che, in modo programmato, ha “assorbito”, non onorandolo, il carico fiscale e contributivo dell’attività nel suo complesso; tutto questo grazie alla compiacenza di persone con precisi ruoli e di uno staff tecnico, formato da commercialisti, nonché da “prestanomi”, tra cui un avvocato, regolarmente stipendiati dal gruppo.
In sintesi, le frodi si consumavano seguendo un modus oeprandi ricostruito dagli investigatori: le società che svolgevano l’attività di gestione dei rifiuti mantenevano, nel corso del tempo, una stessa denominazione comune, al fine di far apparire che il servizio venisse svolto da un’unica impresa. In realtà, quando l’esposizione debitoria di una delle entità diventava insostenibile, l’azienda produttiva era trasferita (mediante contratti di affitto, cessione di azienda o scissione) ad altra società del gruppo, sino a quel momento rimasta inattiva, che proseguiva nelle attività. Le società “svuotate”, oberate di debiti e private degli asset produttivi, erano quindi avviate, con la compiacenza di meri prestanomi, alla inesorabile liquidazione e/o cancellazione, con insolvenza dei debiti erariali.
Il gruppo imprenditoriale sarebbe riuscito così a perseguire costantemente un unico disegno criminoso: gestire l’azienda di famiglia senza onorare i pregressi debiti con lo Stato (circa 130 milioni di euro), lucrando grandi profitti dagli appalti con le pubbliche amministrazioni per sottrarre, nel contempo, risorse indispensabili all’integrità contabile e patrimoniale delle varie società.
Nei fascicoli di indagine ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali, interrogatori, riscontri attraverso banche dati, perquisizioni domiciliari, locali e informatiche, acquisizioni documentali anche nei confronti di alcuni professionisti, oggi chiamati a rispondere per le proprie responsabilità. La mole degli elementi raccolti e acquisiti agli atti ha reso evidente che i componenti della famiglia avrebbero gestito direttamente personale, appalti e rapporti con le banche dell’intera rete societaria, della quale conoscevano dettagliatamente la situazione finanziaria ed economico-patrimoniale.
In tale contesto investigativo, peraltro, il gruppo familiare compariva in ruoli formali laddove le società erano in bonis, deliberando compensi che venivano elargiti dalle bad company al fine di riversare su quest’ultime gli oneri fiscali e contributivi in modo da aumentarne l’esposizione debitoria. Le attività hanno inoltre dimostrato che il drenaggio di risorse sarebbe avvenuto sfruttando il paravento giuridico offerto dall’intestazione fittizia delle imprese decotte a soggetti che non avevano alcun potere decisionale o strategico, i quali si limitavano ad eseguire ordini firmando “carte a richiesta”. Significativa e determinante, sotto questo particolare aspetto, l’opera dei professionisti relativamente agli aggiustamenti contabili e agli istituti giuridici tesi a svuotare le imprese decotte in frode ai propri creditori.
Nel corso delle indagini è stata anche individuata una società priva di dipendenti, finanziata con il denaro delle imprese del gruppo confluito nella realizzazione di una pregevole villa a uso esclusivo dell’esponente di spicco della famiglia, nonché “regista” dell’associazione. Grazie al meccanismo di compensazione dei crediti I.V.A. della società, per l’immobile non sono stati mai versati i tributi, quali l’I.M.U. e, tra i costi di esercizio, risultavano anche annotati acquisti di champagne e altri beni di consumo personale.
L’attività, condotta dalla Fiamme Gialle in via trasversale con i poteri di polizia tributaria e poi, sotto l’egida della Procura, con quelli di polizia giudiziaria, conferma la perniciosità della criminalità economico-finanziaria, in grado di alterare, per il soddisfacimento di interessi personali, le regole del sistema produttivo.




Auto prende fuoco con tre persone a bordo: illese. Disavventura a Floridia

Disavventura per tre donne a Floridia. L’auto su cui erano a bordo, ha preso fuoco durante la marcia. Non si erano accorte delle fiamme sotto il vano motore. Fortunatamente un passante è riuscito ad avvisarle. Sono così scese dalla vettura, poi distrutta dalle fiamme. Illese le tre donne.




Siracusa. Al cimitero per trovare la nonna defunta ma…la tomba non c'è più

Immaginerete la sorpresa quando, al cimitero per visitare i propri cari defunti, un siracusano non ha più trovato la tomba della propria nonna. Una sorpresa che diventa sconcerto perchè dalla direzione, in una profusione di scuse, avrebbero poi ammesso di non aver inviato nessuna comunicazione per avvisare dello spostamento.
Giuseppe Lauretta non nasconde la sua rabbia. Ed è pronto a far ricorso ad un legale per chiarire alcune aspetti della vicenda. “Mia nonna Costanza era sepolta in terra. So e capisco che nei dieci anni successivi a quel tipo di tumulazione può sopraggiungere lo spostamento in ossario. Ma perchè non ci hanno avvisato? Sarebbe stato nostro diritto assistere all’estumulazione ed al trasferimento”, dice tutto d’un fiato. “Hanno ovviamente aperto la bara. A me, come erede, risulta che c’erano oggetti preziosi lasciati dai figli: un paio di anelli, una collana. Che fine hanno fatto? Sono stati anche questi collocati nella cassettina finita nell’ossario? Chiederemo di procedere alla riapertura”.
Arrabbiato? “Si, tanto. Al di là degli oggetti e di altri aspetti di questa triste storia. Perchè nessuno ha sentito il dovere di avvisare gli eredi in vita? Questo mi ha ferito, profondamente”, racconta ancora Giuseppe.
Il posto precedentemente occupato da nonna Costanza sarebbe ancora vuoto. “Mi hanno spiegato che hanno tolto le salme che erano a terra per fare spazio per gli eventuali decessi da coronavirus”. E Giuseppe allarga le braccia.




Siracusa. Protesta dei tassisti davanti al Vermexio: "Vogliamo un sostegno economico"

Protestano da questa mattina davanti a palazzo Vermexio, con i loro taxi e degli striscioni in cui puntano l’indice contro il Comune. Circa 50 tassisti siracusani chiedono un “contributo economico immediato e dovuto” e parlano di “false promesse” da parte dell’amministrazione comunale. Il dialogo avviato con l’amministrazione comunale non avrebbe, dunque, prodotto i frutti sperati, tanto che la rabbia è tornata a montare. “La categoria deve avere un contributo- tuonano i conducenti di taxi- Siamo convinti che le risorse ci siano e che possano essere attinte da quelle per la mobilità sostenibile o da fondi regionali di cui siamo a conoscenza e che restano bloccati, mentre per noi rappresenterebbero una preziosa boccata d’ossigeno in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, con il lockdown prima e con una ripresa lenta, adesso”. L’attenzione che chiedono, dunque, non è soltanto quella di palazzo Vermexio, ma anche delle altre istituzioni, a partire dalla Regione. “Non abbiamo introiti da Ottobre- fanno notare i tassisti- Eppure rientriamo per legge nell’ambito del trasporto pubblico locale. Dobbiamo essere parte integrante dei Pums, i piani per la mobilità sostenibile. Dal punto di vista fiscale, siamo considerati stagionali, visto che da Ottobre ad Aprile i nostri introiti scendono del 95 per cento. Se il Comune ci impiegasse bene per tutto l’anno, molti problemi troverebbero soluzioni. Occorrerebbe un coordinamento opportuno, la difesa delle licenze, controlli sugli abusivi”. Punti che rappresentano anche le rivendicazioni dei tassisti. “In assenza di questo- avvertono- il servizio non è per noi più sostenibile e in inverno ci dedicheremo ad altro, violando l’obbligo di legge che ci impone di svolgere questo lavoro in maniera esclusiva”




Siracusa. Screening oncologico, l'Asp riparte: pretriage telefonico e distanziamento

L’Asp di Siracusa riavvia da oggi gli esami di I livello del programma di screening oncologico per la prevenzione dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. Il riavvio del programma rientra nell’ambito delle azioni che mirano al progressivo ripristino delle attività assistenziali che negli ultimi due mesi sono state erogate solo in emergenza-urgenza e non differibili per ridurre il rischio di contagio.
L’attività riprende con una organizzazione che terrà conto dell’esigenza di operare in completa sicurezza, sia per gli operatori che per gli utenti, seguendo le raccomandazioni emanate dall’Osservatorio nazionale Screening per la riapertura dei programmi di prevenzione.
In particolare, saranno adottate idonee misure di protezione e di prevenzione, incluso il pre triage telefonico, autocertificazione, distanziamento fisico negli ambulatori e sanificazione degli ambienti.
Nei mesi di giugno e luglio gli utenti saranno invitati telefonicamente e prenotati secondo un’agenda già predisposta dagli operatori, che terrà conto del distanziamento fisico in modo da gestire in sicurezza le sale d’attesa. Sarà data priorità agli utenti che avevano già ricevuto una lettera d’invito ma il cui esame era stato sospeso per l’emergenza COVID-19.
Per informazioni e prenotazioni:
Pap-test : 0931 484332-724487 martedi e giovedi dalle ore 8.30 alle ore 10.00
Colon retto: 0931 484177 mercoledi e venerdi dalle ore 10.30 alle ore12.30
Mammografia: 0931 724480/724481/724482 (Siracusa), 0931 890455/456 (Noto) dal lunedi al venerdi dalle ore 12.00 alle ore 13.00




"Io, onesto ambulante, vittima del razzismo di un vigile": lo sfogo di un giovane marocchino

Si chiama Younes e vive in Italia dal 2003.Ha 26 anni e, con il padre, fa l’ambulante in fiere e mercati. Racconta di lavorare onestamente, con le autorizzazioni che servono, e di essere stato vittima di un episodio di razzismo di cui si sarebbe reso responsabile un vigile urbano. Sarebbe accaduto a Noto. Younes vuole denunciare l’accaduto, un po’ per l’amarezza che ha provato, un po’ per l’ingiustizia che ritiene di aver subito per ragioni legate alle sue origini, non a fatti realmente contestabili. Una “disavventura”, la descrive il 26enne, che è cresciuto in Italia, qui ha studiato. L’episodio che racconta e per il quale chiede giustizia si sarebbe verificato lunedì, giorno in cui a Noto, piazza Fazzello ospita il mercatino settimanale. “Ad un certo punto sono stato raggiunto da un vigile urbano- racconta- che prepotentemente mi chiedeva di far rientrare negli spazi del mio posto la mia bancarella . Consideriamo che  le strisce che delimitano il mio posteggio sono tutte cancellate e lo stesso agente, la settimana prima, ci aveva chiesto di collocarci nel modo in cui mi ha trovato lunedì. Mi ha chiesto il documento d’identità, ho fatto quanto diceva. Nonostante questo- prosegue Younes- il vigile ha continuato a sgridarmi, pronunciando frasi offensive e di natura chiaramente discriminatoria, per non dire razzista. Ho risposto che non credevo fosse il caso di reagire in quel modo, invitandolo a calmarsi, in presenza di colleghi e testimoni. Non contento, mi ha chiesto anche di esibire l apatente di guida. Ma io non l’ho mai conseguita e non guido. Il furgone viene condotto da mio padre.  Lo sanno tutti in fiera, non è qualcosa di non verificabile e ad ogni modo il furgone era fermo, parcheggiato. Per quale motivo avrei dovuto dimostrare di essere in possesso di patente di guida se non stavo nemmeno guindando?”. Younes a quel punto, secondo il suo racconto, decide di non firmare il verbale che l’agente aveva redatto. La risposta sarebbe stata una  denuncia per resistenza a pubblico ufficiale , guida senza patente e occupazione abusiva di suolo pubblico. “Niente di tutto questo corrisponde alla verità e mi rivolgerò all’autorità giudiziaria competente- annuncia l’ambulante 26enne- Ma ancora di più mi preme far sapere cosa è accaduto. Non si trattano cosi’ gli immigrati regolari, onesti. Sono in Italia da 17 anni e non ho mai avuto alcun problema, mai nemmeno una multa. Ho sempre lavorato nella maniera più onesta possibile e sono convinto che questo vigile abbia fatto fare, con il suo comportamento, una brutta figura all’intero Corpo. Tanti suoi colleghi fanno il loro dovere con professionalità, nel rispetto reciproco. Non è giusto. Quello che è successo non è affatto giusto”.




Siracusa. Via alla stagione balneare, Cna chiede controlli sulle spiagge libere

Stagione balneare ai nastri di partenza. Gli stabilimenti balneari sono pronti ad avviare la propria attività, con una serie di interventi che sono la conseguenza della pandemia, che rende necessarie misure per evitare il contagio del Covid-19. Distanziamento sociale, disinfezione e riorganizzazione degli spazi. “A fronte di tanto impegno però – affermano Gianpaolo Miceli e Guglielmo Pacchione rispettivamente coordinatore e portavoce di CNA Balneari Siracusa – siamo molto preoccupati per la gestione delle spiagge libere nel territorio. Sappiamo che alcune amministrazioni hanno pianificato i servizi di salvataggio e controllo ma siamo consapevoli che larga parte della costa non verrà presidiata e per questo motivo auspichiamo in una soluzione rapida che garantisca controlli idonei a scongiurare pericolosi assembramenti che svilirebbero l’opera di tanti imprenditori che saranno assoggettati a numerosi controlli da parte di diversi enti”. “Sarà necessario – concludono – l’operato della Protezione Civile o di altri soggetti con funzioni di steward nel rispetto delle norme”.