Siracusa. Riaperti la pista ciclabile e il cimitero, bar e ristoranti operativi anche la domenica

Con la ripartenza stabilita dal Governo dopo il lockdown legato all’emergenza Coronavirus, Siracusa riprende lentamente le attività di sempre. Non solo negozi e attività lavorative, ma anche strutture pubbliche. Torna fruibile, pertanto, la pista ciclabile, luogo tanto amato dai siracusani ma chiusa qualche giorno fa, per l’ennesima volta, dal sindaco, Francesco Italia visti gli assembramenti che si venivano a creare, i tanti accessi possibili e pertanto non controllabili e la ristrettezza, che non consente adeguati distanziamenti. Valutazioni che vengono adesso a cadere. Il sindaco lo spiega in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, con cui annuncia anche la riapertura del cimitero comunale e la chiusura, la domenica, di alcuni esercizi commerciali. Nel dettaglio: per la pista ciclabile, ci si rifà inevitabilmente alle disposizioni nazionali e regionali. Vuol dire che lo spazio “può tornare ad essere fruito mantenendo le distanze di 1 m in caso di attività motoria e di 2 m per le attività sportive”. Il cimitero torna con accesso libero, senza contingentamento degli spazi. Occorre comunque indossare le #mascherine e mantenere la distanza sociale. Cimitero chiuso, però, la domenica.In questo caso, secondo una specifica ordinanza della Regione.

Chiusi la domenica i centri commerciali e gli outlet, così come in negozi. Possono restare aperti bar, ristoranti, fiorai, edicole  e farmacie.




Siracusa. Il fiuto del cane Auro scova droga in casa: cocaina, marijuana e hashish

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa hanno tratto in arresto Gianfranco Bottaro, già sottoposto ai domiciliari poiché coinvolto nell’ambito dell’operazione “Aretusa”. E’ stato sorpreso in flagranza, mentre deteneva in casa cocaina, marijuana ed hashish per complessivi 350 grammi. Oltre a 180 grammi di “mannite”, sostanza comunemente utilizzata per il cosiddetto “taglio” dello stupefacente per la vendita al dettaglio.
L’uomo, trovato in casa, è stato sottoposto ad un’accurata perquisizione e con il prezioso contributo del cane “Auro”, sono state rinvenute le sostanze stupefacenti.
Durante la perquisizione sono state rinvenute anche numerose buste di colore giallo e verde dello stesso tipo di quello utilizzato per il confezionamento dello stupefacente nonché due bilancini di precisione.
Bottaro è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Catania, Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea. Indagini sono in corso per stabilire la provenienza della sostanza stupefacente.




Cassibile. "L'erba naturale sovrasta il sintetico": ancora problemi per il campo Tuccitto

Erba naturale, che si aggiunge a quella sintetica e rischia di compromettere quanto realizzato. Il campo sportivo Tuccitto di Cassibile rischia di non poter essere utilizzato, di andare in malora prima ancora di poter essere adeguatamente sfruttato dalla comunità del quartiere periferico di Siracusa. Una vicenda, quella del campo Tuccitto, lunga e complessa, tanto da farne parlare come di un’incompiuta. Quando tutto sembrava risolto, ulteriori problemi sembrano, quindi, presentarsi. Per acquistare e mettere in posta il prato sintetico sono stati spesi fondi che, in assenza di un intervento, rischiano di risultare sperperati. A farlo presente, alcuni residenti della zona. La richiesta, indirizzata al Comune, è dunque quella di correre quanto prima ai ripari, in attesa che la struttura sportiva possa essere il luogo di aggregazione, principalmente giovanile, per cui è stato pensato.




Traffico di droga, undici arresti per attività criminali tra Catania e Siracusa

L’operazione è stata ribattezzata “Consegna a domicilio” ed ha permesso di arrestare 11 persone per traffico di droga tra Catania e Siracusa. A condurre le indagini è stata la Guardia di Finanza di Catania con il coordinamento della Procura Distrettuale. Acquisiti indizi definiti “gravi e plurimi” attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontrati dall’esecuzione di 5 arresti in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e furto in abitazione nonché dal sequestro di 4 chili e mezzo di marijuana. In totale, dieci persone sono state richiuse in carcere ed uno ai domciliari. Sono coinvolti a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (principalmente cocaina e marijuana) nonché alla perpetrazione di furti aggravati anche in abitazioni.
Nello specifico, l’indagine dei Finanzieri del G.I.C.O. di Catania nasce dallo sviluppo diretto delle evidenze emerse in un distinto procedimento penale che portò, nel gennaio 2016, all’arresto in flagranza di reato di 2 soggetti trovati in possesso di cocaina e eroina, sostanze stupefacenti destinate ad essere acquistate proprio dal sodalizio criminale successivamente investigato. Nel proseguo delle attività, i Finanzieri delineavano anche l’operatività di una distinta associazione che, oltre a spacciare stupefacenti, si era specializzata nella realizzazione di furti in abitazione e in esercizi commerciali “con spaccata”.
Il primo sodalizio criminale ruota intorno alla figura di Carmelo Russo, 65 anni, detto “Turazzo” la cui abitazione di Misterbianco fungeva da centrale operativa dello spaccio oltreché sede di incontri con pregiudicati e soggetti sottoposti a provvedimenti di sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. Carmelo Russo, insieme al fratello Mario, 48 anni, quest’ultimo già condannato per la sua appartenenza al clan mafioso dei “Cursoti Milanesi”, mantenevano costanti relazioni con fornitori (palermitani e calabresi) ed acquirenti (localizzati a Messina, Siracusa, Motta Sant’Anastasia, Portopalo) avvalendosi della collaborazione dei sodali (tutti ristretti in carcere): Filadelfo Innao, 63 anni e Cirino Giannetto, 49 anni, quali detentori della “cassa comune” del gruppo criminale e, quando necessario, corrieri dello stupefacente acquistato o da cedere; Emanuele Pavone, 53 anni, il quale si occupava della fase di approvvigionamento degli stupefacenti nonché della vendita in territorio messinese; Antonio Bevilacqua, 46 anni, e Antonio Pelle di 36, entrambi reggini, quali stabili fornitori di cocaina della formazione criminale catanese.
Il secondo focus investigativo dell’operazione in rassegna era rappresentato dall’associazione a delinquere capeggiata da Vito Danilo Caputo, 31 anni e da Pio Giuseppe Scardaci di 34 e completata da Alfio Stancampiano di 26, e Carmelo Motta, 35 anni, – i primi tre sono stati ristretti in carcere, il quarto ai domiciliari – i quali erano autori seriali di furti, anche tentati, in appartamento. Nello specifico, gli indagati erano soliti impossessarsi delle chiavi dell’abitazione che il malcapitato lasciava incustodite nella sua autovettura per poi recarsi presso l’appartamento della vittima e agire indisturbati. Spesso la persona offesa non si rendeva conto della sottrazione delle chiavi in quanto l’autovettura veniva aperta senza che gli indagati lasciassero evidenti segni di effrazione.
Il gruppo, nella sua “attività” avrebbe anche rubato una Fiat Bravo a Lentini poi utilizzata contro la vetrina di un esercizio commerciale di Siracusa, dove sono stati rubati oltre 500 capi di abbigliamento del valore di circa 25 mila euro.




Siracusa. I solarium pubblici in forse, tra norme covid e buon senso amministrativo

Potrebbe essere una estate senza solarium pibblici in città, quella che i siracusani si apprestano a vivere. I cittadini potrebbero dover fare a meno di godere del mare sotto casa, abitudine apprezzata e ormai consolidata da diversi anni.
La decisione finale non è ancora stata presa, ma l’orientamento pare tracciato. Da una pare il buon senso e la necessta di rispettar le norme anti covid. Dall’altra, valutazioni di ordine economico. Le somme necessarie potrebbero essere destinate ad emergenze contingenti e di sostegno per il tessuto cittadino.
Le risorse sono normalmente attinte dalla tassa di soggiorno sul turismo. Una entrata che è venuta meno anche per via di una responsabile scelta amministrativa, nell’interesse degli operatori del settore. Ragione per cui i solarium non dovrebbero fare, secondo indiscrezione, la loro comparsa nei luoghi ormai tradizionali:  Forte Vigliena, Sbarcadero Santa Lucia,  “Ru Frati”  e nei pressi di via Cassia.




Noto. Si feriscono scassinando un'abitazione: identificati tramite tracce ematiche

Identificati e denunciati i due presunti autori di un furto commesso in un’abitazione del quartiere Agliastrello. Si tratta di due giovani, entrambi di 23 anni e residenti a Noto. Dovranno rispondere di furto aggravato in abitazione.
I fatti risalgono ad aprile dello scorso anno, quando gli investigatori del Commissariato sono intervenuti per un furto in abitazione. Durante i primi accertamenti gli agenti hanno individuato delle tracce ematiche lasciate dai ladri durante l’intrusione all’interno dell’appartamento e, successivamente, con l’ausilio di alcune telecamere di sorveglianza, sono riusciti ad individuare gli autori del reato, uno dei quali già in carcere per altri reati.
A entrambi gli accusati è stato notificato, altresì, l’avviso di conclusione di indagini preliminari.

Foto: repertorio




Incendio, danneggiamento ed estorsione, conclusione indagini per tre: avrebbero favorito il clan Nardo

Avviso di conclusione delle indagini preliminari per tre lentinesi. A notificarli, gli agenti del commissariato di Augusta, nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di F.V., di 38 anni, L. D. , di 30 anni, e a P.G. , di 33 anni, accusati  di danneggiamento, incendio e minaccia commessi con l’aggravante di favorire il clan Nardo, operante nel territorio di Lentini, al quale gli indagati sono affiliati.
Ai tre è stato contestato un tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, ed il solo F. V. è accusato anche di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale di un fucile e di una pistola con matricole abrase.




Siracusa. "Gravi condizioni igieniche in diverse zone": chiesti interventi urgenti

Interventi urgenti per porre rimedio a condizioni igienico-sanitarie di diverse zone della città in cui si presentano carenze. Italia Viva, attraverso gli ex consiglieri Michele Buonomo e Simone Ricupero sollecitano l’assessorato all’Ambiente in questa direzione.  “Pensiamo ai terreni che insistono sulla zona di Villaggio Miano tra le palazzine e l’area appartenente all’Aeronautica Militare ad esempio-spiegano-  senza dimenticare quei terreni privati per i quali occorre come ogni anno che gli stessi proprietari procedano alla pulizia. Tutto ciò – spiegano gli ex consiglieri comunali – onde evitare rischi di incendi e gravi condizioni igieniche che potrebbero causare il proliferare di topi e animali d’ogni genere”.
“Quanto evidenziato all’Amministrazione – proseguono Buonomo e Ricupero – riguarda anche tante altre zone di Siracusa. Siamo certi che l’assessore Buccheri focalizzerà l’impegno degli uffici competenti a successivi e necessari step”.
Alle richieste dei due ex consiglieri l’assessore ha espresso le chiare intenzioni di provvedere al più presto nella logica del nuovo affidamento e all’espletamento dei servizi in esso contenuti. “Ma tante altre sono le problematiche – ancora Buonomo e Ricupero – diffuse in città, basti pensare all’intero quartiere Akradina con Bosco Minniti, Via Vanvitelli, le vie Alì e Marco Costanzo con immense distese piene di sterpaglie, all’intera zona della Mazzarrona e a tutte quelle aree periferiche come Tivoli e le zone balneari”.
“Abbiamo sollevato l’attenzione – proseguono i due – anche in merito alla situazione riguardante lo stato delle banchine presenti in città. Tanti cittadini ci chiedono come mai si proceda alla rituale pulizia delle arterie lasciando invece proprio le stesse banchine sporche e piene di erbacce, come al Villaggio Miano e alla Pizzuta”. A tal riguardo Buonomo e Ricupero si sono interfacciati con il Dirigente del Settore Ambiente Gaetano Brex che si è prontamente messo a disposizione per ricevere tutte le segnalazioni del caso e per disporne l’esecuzione, specificando che della pulizia antincendio come lo scorso anno se ne sta occupando la Protezione Civile, mentre quella dei marciapiedi rientra tra le competenze di Tekra.
La questione pulizia terreni e aree a rischio incendi è infine stata affrontata da Buonomo e Ricupero con l’assessore alla Protezione Civile Giusy Genovesi: “L’assessore ci ha ricordato che lo scorso anno venne effettuato un drastico intervento potendo anche attingere da somme avanzate destinate alla manutenzione straordinaria del verde pubblico ma che quest’anno l’emergenza legata al coronavirus ha fatto purtroppo saltare molti interventi programmati, sottraendo risorse importanti. L’idea proposta – concludono Buonomo e Ricupero – è quella di attingere dal fondo di riserva del sindaco quanto meno per affrontare le emergenze e nel frattempo ricevere tutte le segnalazioni del caso, cosa che peraltro già da tempo stiamo facendo insieme al gruppo di Italia Viva, tuttavia ci preoccupa l’assenza di riferimenti temporali certi perché con la stagione più calda alle porte non si può più attendere e le somme vanno trovate subito”.




Siracusa. Covid-19, si torna a navigare: ecco le regole del Mit

Linee guida per regolamentare le attività sportive e ricreative connesse alla navigazione. Le ha predisposte il Mit, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in vista della graduale ripresa delle attività nautiche. Per quanto riguarda le stazioni marittime, i terminal crociere e le banchine di imbarco e sbarco, si prevede l’uso di cartellonistica plurilingue o di “Qr Code” informativi, promozione di sistemi  on-line di prenotazione ed acquisto biglietti, accessi contingentati e programmati con percorsi obbligati, distanza sociale di 1 metro,installazione di un adeguato numero di distributori di disinfettante appropriata sanificazione degli ambienti di transito e delle superfici esposte al contatto potenziamento del personale preposto ai servizi di vigilanza, accoglienza e informazione dell’utenza. I singoli utenti dovranno evitare contatti ravvicinati, sanificare gli ambienti.

A bordo di unità da diporto private valgono le stesse regole delle unità abitative. La misura primaria resta il “distanziamento sociale” di almeno un metro a meno che le persone presenti a bordo non vivano già insieme. Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale. Obbligatoria la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l’uso di igienizzante per le superfici.

Per le società che svolgono, in forma commerciale, attività legate al diporto o allo svolgimento di attività acquatiche (escursioni, diving, noleggio e locazione unità da diporto, pesca turismo e similari), vanno potenziati i servizi di pulizia delle imbarcazioni e degli altri locali aziendali (biglietterie, magazzini). Sono consentiti alloggi nella stessa cabina a persone che vivono nella stessa unità abitativa. Il locatore è tenuto a sanificare, anche in caso di utilizzo ad ore dell’imbarcazione, tutti i locali – compresi quelli motori e servizi – così come dovrà dotarsi di adeguate provviste di prodotti igienizzanti oltre a cartellonistica informativa, redatta in più lingue, per sensibilizzare il locatario ed i suoi ospiti sulla necessarie misure igieniche da adottare.Nel caso di ingaggio di uno skipper da parte del locatario, si applicheranno le disposizioni previste nel noleggio per l’equipaggio, dunque obbligo di utilizzo di mascherine e guanti e di ogni altro dispositivo di protezione in funzione della tipologia dell’unità in particolare, durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio ed eventuale rimorchio. Per l’equipaggio inoltre, trattandosi di soggetti chiamati, in alcuni casi, ad effettuare manovre di primo soccorso dovrebbe essere previsto l’obbligo di sottoposizione preventiva (prima dell’imbarco) e periodica al test di positività al CoVid-19, il cui esito dovrà essere custodito a bordo. Prevista la misurazione obbligatoria della temperatura dei membri dell’equipaggio con cadenza giornaliera.L’equipaggio dovrà avere cura inoltre di impedire l’accesso a bordo ad estranei durante la sosta in porto o in marina.  Rimane l’obbligo di attenersi alla normativa per gli spostamenti nella Regione e tra le Regioni e il rispetto delle normative internazionali anti-contagio durante la navigazione fuori dalle acque territoriali nazionali. Per i diving center, “fortemente raccomandata la dotazione di appositi sistemi informatici per le iscrizioni on-line ai corsi nonché per la prenotazione delle uscite e partecipazione alle immersioni all’interno dei locali valgono le regole generali sull’igiene e profilassi nonché quelle sulle misure di distanziamento sociale e sugli accessi contingentati screening delle condizioni di salute e della temperatura per gli utenti del Centro e accesso vietato in caso di temperatura superiore a 37,5° o sintomi riconducibili alle patologie afferenti l’epidemia in atto; ogni utente dovrà compilare apposita autocertificazione sull’assenza di tali sintomatologie, nonché la dichiarazione di non essere stato a contatto stretto con soggetti in situazione di contagio nota adeguata informazione agli utenti sulle misure di prevenzione adottate, il distanziamento sociale e la sistematica sanificazione dei locali è preferibile che ogni partecipante alle immersioni utilizzi la propria attrezzatura che i responsabili del Centro Diving o gli istruttori dovranno verificare oltre a dover garantire l’adozione di opportune precauzioni per evitare il contatto diretto con le attrezzature e la loro possibile contaminazione. Gli utenti sprovvisti dell’attrezzatura, potranno noleggiarla presso il Centro purché preventivamente sanificata. Il centro dovrà adeguare l’organizzazione delle uscite in funzione di questo e limitare, se necessario, il numero di immersioni quotidiane l’attrezzatura, sanificata e non, andrà custodita in spazi dedicati e distinti e dovrà essere opportunamente “segregata” in involucri chiusi, una volta sanificata”.Sui gommoni e barche da immersione, inibito l’uso di contenitori d’acqua comuni per il risciacquo delle maschere che dovrà essere assicurato dal responsabile del Centro diving con misure alternative per evitare la contaminazione delle attrezzature ,sistemi di controllo di sicurezza pre-immersione alternativi al cosiddetto “Buddy Check”, ossia al “controllo del compagno d’immersione” e procedure alternative alla condivisione di gas in caso di emergenza, quale ad esempio l’utilizzo di una o più fonti d’aria alternative, in funzione del numero dei partecipanti all’immersione, correttamente igienizzata e sanificata prima dell’immersione. Occorrerà evitare il contatto diretto in caso di primo soccorso o manovre di rianimazione procedure operative e piani di emergenza aggiornati a cura del responsabile del Centro diving.
Gli assistenti ai bagnanti, in qualità di operatori di primo soccorso saranno sottoposti prima dell’assunzione in servizio e periodicamente al test sierologico o tampone, essendo informato sui rischi di esposizione al contagio e l’uso di apposite attrezzature che ne riducano il rischio in caso di manovre di primo soccorso e rianimazione dotazioni di sicurezza, individuali e personali, e di primo soccorso con dispositivi anticontagio sanificazione quotidiana delle postazioni di salvataggio e delle relative dotazioni e attrezzature a cura del datore di lavoro.




Siracusa. Scuole paritarie, la madre generale del Sacro Cuore: "senza aiuti, rischio chiusura"

Parte da Siracusa l’accorato appello delle scuole paritarie. Suor Ester, madre generale del Sacro Cuore, va dritta al cuore del problema: “se il governo continuerà ad ignorare la nostra realtà, saremo costretti a chiudere. A settembre non si riaprirà”. Lo dice in diretta su FMITALIA commentando il recente incontro tra le generali d’Italia, chiuso con l’amara constatazione. “In questo momento di forte crisi economica, non possiamo chiedere il pagamento delle rette alle famiglie. C’è chi non ha potuto lavorare, chi è in cassa integrazione. Le famiglie sono in difficoltà ma non possiamo pensare di andare avanti solo con lo sforzo di 18 suore. Se lo Stato non ci aiuta, a settembre non riapriremo. E dovremo licenziare 30 docenti ed invitare circa 400 alunni a trovare sistemazione altrove”, spiega suor Ester.
I numeri complessivi in Italia parlano di 12mila scuole paritarie per un milione circa di alunni. “Siamo presenti sin dal 1925, la nostra è sempre stata una missione per la scuola: pensare agli alunni, educarli, istruirli. L’alunno deve essere seguito sempre e oggi lo Stato ce lo vieta”.
Il presidente dell’Agidae (Associazione Gestori Istituti Dipendenti dell’Autorità Ecclesiastica), padre Francesco Ciccimarra, ha dato indicazioni precise: servono 500milioni per le scuole paritarie a rischio chiusura. “Una somma che permette però un notevole risparmio alle casse pubbliche, considerando il costo per alunno se affidato al servizio pubblico”, precisa suor Ester. Di seguito, il video integrale.

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